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    Juve, il recupero di Pogba procede: quando potrebbe tornare in campo

    Al di là dei fatti di cronaca, ai tifosi della Juventus interessa il ritorno in campo di Paul Pogba, fermato dalla lesione del menisco esterno del ginocchio procuratosi durante la tournée di fine luglio negli Stati Uniti. Se il recupero procede in maniera positiva come finora, bisogna attendere almeno due settimane: per metà settembre il centrocampista, che tra qualche giorno tornerà a correre in campo, dovrebbe aver completato la fase 2 di riabilitazione e tornare a disposizione di Massimiliano Allegri. Il Polpo ha infatti scelto la terapia conservativa, anziché la meniscectomia, cioè l’asportazione del pezzettino di menisco rotto, o la sutura meniscale, cioè la cucitura del pezzetto lesionato, che avrebbero richiesto tempi più lunghi di guarigione.  LEGGI TUTTO

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    Pogba corre… sul tapis roulant

    TORINO – E’ tornato a correre Paul Pogba, ma per adesso soltanto sul tapis roulant. Entrato nella fase 2 del recupero, dopo tre settimane tra piscina e palestra, il campione francese sta compiendo passi decisivi verso il ritorno in campo. Pogba, che si è infortunato al ginocchio destro (lesione al menisco esterno) durante la tournée di fine luglio negli Stati Uniti, ha scelto la terapia conservativa rispetto all’intervento chirurgico e ha un programma personalizzato di lavoro che gradualmente lo porterà alla ripartenza, per la gioia di Max Allegri. Dovrebbe rientrare dopo cinque settimane di riabilitazione, vale a dire per Juventus-Salernitana dell’11 settembre: le sensazioni finora sono positive perché il giocatore non ha più male. Bisognerà però vedere come reagire il ginocchio quando i carichi di lavoro saranno più pesanti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Chiesa e Pogba: le previsioni per il ritorno in campo

    La possibilità che la Juventus scelga di non iscrivere Federico Chiesa nella lista Uefa per la Champions League, per poi reinserirlo a febbraio, diventa più concreta dopo le parole di Allegri prima di Samp-Juve. Sulle tempistiche di recupero il tecnico è stato cauto: «Il recupero di Chiesa procede bene. Ma io sarei contento se dovesse rientrare prima della sosta del Mondiale. Non possiamo permetterci di sognare, io sono un tipo realista, con i piedi per terra: in questo momento non posso fare affidamento su Federico. Ma è normale che sia così».

    Il rientro di Pogba

    Allegri ha anche specificato che conta di avere Pogba al massimo della condizione a gennaio: «Noi abbiamo due obiettivi: passare il turno in Champions e rimanere nelle prime 4 al 13 novembre. Perché poi a gennaio sicuramente sarà un’altra stagione, perché ci saranno il recupero di Chiesa e il recupero di Pogba, la squadra si conoscerà di più». LEGGI TUTTO

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    Deschamps: “La presenza di Pogba ai Mondiali non è in discussione”

    TORINO – Didier Deschamps assicura che Paul Pogba sarà presente al Mondiale. A pochi mesi dall’appuntamento in Qatar la Francia presenta diverse incognite: oltre all’infortunio dello juventino, a centrocampo il ct deve fare i conti con gli acciacchi e il calo di rendimento di N’Golo Kanté. “Parliamo di giocatori molto richiesti, con molta esperienza, di leader”, ha spiegato Deschamps a ‘Le Parisien’. “È importante che ci siano, ma non siamo mai al sicuro. Da qui la necessità di preparare i giocatori più giovani. Ovviamente sono in contatto con Paul. La sua partecipazione ai Mondiali di oggi non è in discussione”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Pogba, niente operazione: 5 settimane di terapia conservativa

    TORINO – Paul Pogba non verrà operato: è quanto è emerso dal consulto a Lione con lo specialista che ha “sistemato” Zlatan Ibrahimovic. L’ha spuntata dunque il Polpo, che non voleva intervenire chirugicamente anche per salvaguardare il Mondiale: 5 settimane di programma conservativo, con tre settimane di terapie conservative, palestra e piscina, poi due settimane di lavoro differenziato in campo prima di ritornare in gruppo. Dunque Pogba salterà almeno 5 partite di campionato e l’esordio in Champions League della Juventus. LEGGI TUTTO

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    Juve, Pogba sogna ancora di evitare l’intervento

    TORINO – La Juventus e tutto il mondo bianconero restano con il fiato sospeso. Paul Pogba sogna ancora di non finire sotto i ferri e di risolvere il problema al menisco laterale del ginocchio destro con una terapia conservativa. Ossia attraverso un percorso fisioterapico di un mese e mezzo per non perdere il Mondiale in Qatar di novembre-dicembre. Il francese, campione del mondo in carica dopo il trionfo in Russia con la Nazionale di Didier Deschamps, vuole difendere il titolo e non riesce a immaginarsi ai margini della Juventus a lungo tempo. L’effetto positivo della terapia conservativa, però, non è sicuro al cento per cento. A volte dà buoni risultati, però spesso rimanda soltanto l’operazione di qualche mese. Un’eventualità, quest’ultima, scomoda per tutti. Già, perché a quel punto tanto Pogba quanto la Juventus finirebbero per allungare i tempi. Sullo stesso argomentoPogba-McKennie, l’estate sta finendo: Juve con il fiato sospesoJuventus

    Pogba oggi a Lione: le valutazioni

    In attesa del consulto di oggi, nessuno si sbilancia. Se Paul riuscirà ad esaudire il proprio desiderio, si capirà nelle prossime ore. Perché dopo l’infortunio durante l’allenamento negli Usa di dieci giorni fa, il rientro anticipato in Europa, qualche giorno di vacanza e tante riflessioni, il consulto in Francia del 29enne centrocampista juventino è slittato di un giorno. Il Polpo, inizialmente atteso ieri a Lione, raggiungerà soltanto in giornata il professore Bertrand Cottet-Sonnery, il luminare delle ginocchia che lo scorso maggio ha operato Zlatan Ibrahimovic, il compagno di scuderia dell’ex Manchester United. Ventiquattro ore in più di riflessione, nella speranza che la notte sciolga qualche dubbio. La sensazione, stando a quanto raccontano gli esperti, è che in questi casi sia difficile evitare uno dei due interventi chirurgici (le ipotesi di operazione sono due: la meniscectomia e la sutura meniscale). E il guru di Lione, a meno di clamorose svolte, cercherà le parole e gli argomenti giusti per spiegare al connazionale il percorso migliore per guarire del tutto e tornare al top nel minor tempo possibile. Probabilmente attraverso la prima delle due operazioni previste.

    Sullo stesso argomentoJuve, si allunga l’attesa per Pogba: la visita slitta di un giornoJuventus

    Intervento 1: 40-60 giorni di stop

    La speranza della Juventus, in caso di intervento chirurgico, è che il francese possa cavarsela nel giro di 40-60 giorni. Ossia attraverso la meniscectomia, cioè l’asportazione del pezzettino di menisco rotto. In questo caso Pogba salterebbe le prime giornate di campionato (Sassuolo, Sampdoria, Roma, Spezia, Fiorentina) e almeno le prime due del girone di Champions League. Sarebbe un’assenza pesante, per Massimiliano Allegri, ma comunque digeribile e gestibile con le forze a già a disposizione in rosa. 

    Guarda la galleryJuve, Pogba ko: la reazione dei tifosi sui social

    Intervento 2: 3-4 mesi di stop

    Discorso differente in caso di piano B: la sutura meniscale, cioè la cucitura della zona di lesione del menisco. Un’operazione che, di fatto, metterebbe fine ai sogni mondiali di Pogba. A causa dell’interruzione per la manifestazione in Qatar di novembre-dicembre, Allegri ritroverebbe il suo pupillo in campo soltanto dopo la sosta post Mondiale, a inizio 2023. Di fatto il “Conte Max” dovrebbe affrontare la prima parte della stagione, con tanto di full immersion pre Coppa del Mondo, senza uno dei campioni acquistati nelle scorse settimane per aumentare il mix di qualità ed esperienza della Juventus. In realtà, però, il piano B non è mai stato preso troppo in considerazione dalla Juventus visto che solitamente viene riservato a giocatori Under 25. LEGGI TUTTO

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    Juve, che attesa per Pogba! Mercato: Paredes e Raspadori, ma non solo

    TORINO – C’è grande attesa tra i tifosi della Juventus di conoscere il futuro di Paul Pogba. Dopo la visita di Lione con lo specialista che ha operato Zlatan Ibrahimovic, si saprà di più sull’eventuale operazione e sui tempi di recupero del Polpo. Ne parliamo dalla redazione con Filippo Cornacchia: «Sì, sul francese bisognerà aspettare il tardo pomeriggio, presumibilmente, e un comunicato. Dai report odierni, invece, si è saputo che McKennie starà fuori almeno tre settimane e Aké due mesi. Pogba è ancora un punto interrogativo, quindi. La Juve così potrebbe restare sul regista, ovvero Leandro Paredes del Psg. Oppure raddoppiare aggiungendo anche una mezzala. Oppure partendo direttamente con una mezzala forte. Il mercato da questo punto di vista potrebbe aggiornarsi di giorno in giorno».

    CHI CON VLAHOVIC? Difficile capire anche la strada che si segue per l’attacco: «Morata è il preferito di Allegri, ma l’Atletico fa muro. Così, l’amichevole in Israele sarà anche l’occasione per riparlarsi e aggiornarsi. Torna il nome di Giacomo Raspadori del Sassuolo, con il Napoli davanti e i bianconeri vigili. E poi gli altri, da Werner a Muriel fino a Martial e Arnautovic. Anche qui, ogni ora può rappresentare una svolta». Con Dusan Vlahovic ora c’è Angel Di Maria. Moise Kean resta nel limbo salterà comunque la prima di campionato. Federico Chiesa tornerà a fine settembre e ci vorrà tempo prima di averlo al top. LEGGI TUTTO