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    Moggi a Pogba: “Quando ti vidi giocare per la prima volta…”

    Tragli ospiti della serata di gala alle Officine Grandi Riparazioni di Torino per la consegna del Golden Boy, premio internazionale di Tuttosport, c’era anche l’ex dirigente della Juve, Luciano Moggi. Dopo aver assististo, insieme a Montero, al big macht tra Juve e Inter, Moggi ha partecipato alla serata e sui social ha postato una foto ricordo con Pogba, accompagnata da unracconto che ricorda un aneddoto legato a Mino Raiola. “Quando ti vidi giocare per la prima volta dissi a Mino: “questo ragazzo ha la stoffa, stoffa da vendere”. Lui mi rispose: “vedrai che arriverà in alto” . A Mino piaceva avere ragione, a me piaceva dargliela. Voi lo avete reso sempre orgoglioso.” – questo il messaggio di Moggi sul suo profilo Twitter. Il post dell’ex dirigente ha catturato l’attenzione dei tifosi della Juve che hanno manifestato l’apprezzamento con una pioggia di like. LEGGI TUTTO

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    Golden Boy Awards, Pogba e l'aneddoto su Raiola e Sir Alex Ferguson

    TORINO – Tra i grandi protagonisti della serata di gala alle Officine Grandi Riparazioni di Torino per la consegna del Golden Boy, premio internazionale di Tuttosport andato al centrocampista del Barcellona Gavi per l’edizione 2022, Paul Pogba. Il calciatore della Juventus, vincitore nel 2013, ha raccontato un aneddoto piuttosto divertente.

    L’aneddoto di Pogba sul palco del Golden Boy

    Salito sul palco al fianco del direttore di Tuttosport Guido Vaciago, il Polpo ha preso il microfono e riavvolgendo indietro il nastro rivela: “Quando ero a Manchester e avevo 18 anni, avevo Ferguson che voleva mettermi sotto contratto. Lui arriva un po’ tardi ed ero già riunito ad aspettarlo con Rafaela e Mino. Sir Alex chiede se ho firmato e Mino gli fa: ‘questo contratto neanche il mio cane lo firma’, mi ha preso e ce ne siamo andati via davanti a Ferguson sorpreso. Lo prendevo in giro sul peso e lui sui miei capelli e sul parrucchiere, ci sono mille aneddoti su di lui…”. LEGGI TUTTO

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    Mondiale: Inghilterra, Chilwell alza bandiera bianca. Come Kanté e tanti altri

    TORINO – Mentre l’Argentina studia quale potrebbe essere il miglior sostituto di Gio Lo Celso, che salterà il Mondiale per un infortunio, Gareth Southgate, ct dell’Inghilterra, riceve una pessima notizia: Ben Chilwell, terzino sinistro del Chelsea e dei Three Lions in Qatar non ci sarà. Chilwell, infatti, secondo quanto comunicato dal suo club ha riportato «un grave infortunio al tendine del ginocchio durante l’ultima partita di Champions League contro la Dinamo Zagabria». Non è l’unico cruccio del ct inglese: Southgate infatti, a due settimane dall’inizio del Mondiale, spera ancora di poter recuperare i terzini destri Reece James (Chelsea) e Kyle Walker (Manchester City) oltre a quello del centrocampista Kalvin Phillips (Manchester City), ma le chance di vederli in capo nella kermesse iridata sono ridotte al lumicino.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, Pimenta: “Pogba salta il Mondiale”

    TORINO – «Dopo le visite mediche di ieri e di oggi a Torino e a Pittsburgh, è estremamente doloroso comunicare che Paul Pogba avrà ancora bisogno di tempo per recuperare dall’intervento chirurgico. Per questo motivo, Paul non potrà unirsi alla squadra della Juventus prima della pausa dei Mondiali né alla Nazionale francese in Qatar. Se il solo desiderio di cambiare le cose potesse servire a qualcosa, Paul giocherebbe domani stesso. Ma ciò che cambia le cose sono il duro lavoro, la resilienza e la disciplina, che sono le uniche cose che Paul ha in mente in questo momento difficile. Paul continuerà a lavorare dando il massimo per tornare in campo per i tifosi e la sua squadra il prima possibile». Sono le parole di Rafaela Pimenta, che ufficializzano la rinuncia al Mondiale 2022 di Paul Pogba.Guarda la galleryJuventus dimezzata: la lista degli undici indisponibili di Allegri

    Pogba, la Juventus: “Deve proseguire la riabilitazione”

    “Paul Pogba, alla luce dei recenti accertamenti radiologici eseguiti al J|Medical e del consulto effettuato a Pittsburgh dal Prof. Volker Musahl per la valutazione del ginocchio, necessita di proseguire il suo programma riabilitativo”. Questo il messaggio della Juventus attraverso un comunicato ufficiale.

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    Juventus, Pogba: altro stop. Mondiali sempre più a rischio

    Paul Pogba sembrava sul punto di rientrare e di poter dare una mano alla Juventus. O almeno di ritrovare il campo prima – e in vista – di Qatar 2022. In un momento di grande difficoltà per la Juventus, a causa dei numerosi infortuni che in questo momento turbano i sonni di Massimiliano Allegri, ecco che arriva l’ennesima brutta notizia: un problema muscolare alla coscia destra per il centrocampista francese che rallenta il suo recupero. E che forse può significare l’addio alle speranze di prendere parte al Mondiale.

    Lo stop e le prospettive

    In attesa di esami, per Pogba si prospettano sette giorni di stop cautelare. La corsa per entrare a fare parte dei convocati di Deschamps si complica ulteriormente, se si considerano gli zero minuti giocati dall’inizio della stagione. Deschamps potrebbe tuttavia decidere di portare Pogba, campione del mondo uscente, pensando di recuperarlo per la seconda parte della rassegna.

    Guarda la galleryJuventus dimezzata: la lista degli undici indisponibili di AllegriIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Matuidi: “Così la Francia può rivincere il Mondiale”. E su Pogba…

    Blaise, che ruolo ha giocato lo spirito di squadra nella vittoria della Francia nel 2018?Ha giocato un ruolo fondamentale. È stato essenziale, l’essenza della nostra vittoria. Certo, il talento è importante, ma senza un gruppo forte non saremmo diventati campioni del mondo. Abbiamo vissuto momenti speciali in campo ma, cosa ancora più importante, anche fuori dal campo. Penso che l’unione che ti dà la forza del gruppo in una competizione come i Mondiali sia di vitale importanza.

    Che ruolo hanno avuto i leader della squadra?Penso che noi calciatori più esperti, come Hugo Lloris, Raphael Varane, Paul Pogba, formassimo un gruppo di giocatori che ha portato esperienza. E poi Adil Rami, per esempio, non ha giocato molto, ma ha portato la sua esperienza. Penso che tutti siamo stati dei leader a modo nostro e avere una squadra con giocatori che hanno un po’ di esperienza è importante. Quando tutti incarnano la leadership, il gruppo è come una cosa sola e questo è meraviglioso. Remiamo tutti nella stessa direzione. Certamente ci sono dei giocatori che tirano avanti il gruppo, ma la cosa più importante è essere uniti.

    Qual è la cosa più importante da conservare per una squadra che vince una competizione?Direi che la cosa più importante è l’unione del gruppo, l’unione della squadra. Il calcio è uno sport di squadra. Vinciamo e perdiamo insieme. Penso che questa sia stata la nostra forza, siamo 23 campioni del mondo. Il che è fantastico. Penso che sia ciò che bisogna conservare. Tutti e ventitré siamo riusciti a unire il popolo francese. Non lo dimenticheremo mai.

    Quindi qual è la cosa del 2018 che non dimenticherai mai?I viaggi di ritorno al centro di allenamento in cui alloggiavamo. Non dimenticherò mai quei momenti perché abbiamo condiviso esperienze che non avevo mai vissuto prima. Sono legami forti quelli che si creano. Ci sentivamo come 23 fratelli con i nostri zii che erano i membri dello staff, che ci viziavano. È stato semplicemente magico. E, a parte ciò, direi il fischio finale quando abbiamo festeggiato tutti insieme. Durante il torneo abbiamo vissuto momenti di felicità insieme. Forse abbiamo vissuto in una bolla, ma questa bolla era come una famiglia. E questa famiglia è rimasta unita. A volte le cose erano anche difficili, perché è un periodo lungo, ma è stato bello, è stata una bellissima esperienza.

    Quante chances pensi abbia la Francia di confermarsi campione?E’ una grande sfida. Siamo consapevoli che vincere i Mondiali due volte di fila è una grande sfida. Abbiamo il talento e un gruppo che sta facendo bene. È ormai da qualche anno che molti di loro giocano insieme. E, soprattutto, i giocatori più giovani giocano già nei club più importanti. Poi, l’unione sarà fondamentale, lo spirito di squadra. Abbiamo molta fiducia nell’allenatore che, da quando è sulla panchina della Francia, ha dimostrato di saper guidare il gruppo e far fronte a sfide e aspettative. E spero che Paul (Pogba, ndr), ce la faccia a recuperare: lui è un valore aggiunto.

    Vedi delle somiglianze tra la squadra del 1998 e quella del 2018?Lo spirito di squadra ovviamente. Come nel 1998, c’erano singoli forti che spiccavano, ma l’unità del gruppo, la forza del collettivo è ciò che fa la differenza.

    Descrivici il miglior gol della tua carriera.Penso quello con la Francia contro la Serbia. Era un’amichevole ma penso che sia stato un bel gol. Da calcio d’angolo, ero al limite dell’area di rigore, l’ho presa al volo e ho segnato un gol davvero stupendo!

    E chi è il miglior giocatore con cui hai giocato ai Mondiali? E perché?Sono stato abbastanza fortunato da giocare in Nazionale accanto a grandi giocatori nella mia carriera, sia con la Nazionale, come Franck Ribéry, Karim Benzema, più recentemente Kilian Mbappé, Paul Pogba, Ngolo Kanté. Sono giocatori eccezionali. Sia a livello di club. Ho potuto affrontare giocatori come Lionel Messi contro l’Argentina, Cristiano Ronaldo contro il Portogallo e molti altri. Potrei menzionarne molti altri. La azionale ti permette di affrontare i migliori e giocare con i migliori: è fantastico e ne sono orgoglioso.

    Puoi dirci qual è la miglior partita che hai giocato ai Mondiali? E spiegarci perché…Collettivamente penso che la partita contro l’Argentina sia stata un successo, una gara spettacolare. Abbiamo mostrato maturità, talento e forza di gruppo. Penso che sia stata una gara in cui ci siamo impegnati e abbiamo giocato bene dall’inizio alla fine. A livello personale la semifinale contro il Belgio è stata una delle migliori partite della mia carriera, da calciatore professionista e specialmente con la Nazionale. Penso che complessivamente sia stata un’ottima partita per me. Ho alzato il livello del mio gioco per aiutare la squadra a raggiungere la finale.

    Il miglior gol che hai mai visto ai Mondiali?Ce ne sono stati di belli, di magici come quello di Diego Maradona che è partito da metà campo e ha dribblato tutti. Me lo sto ricordando ed è meraviglioso. Un po’ più recentemente, in Brasile, ricordo il meraviglioso colpo di testa di Van Persie su un lancio lungo. Quando ha segnato con un colpo di testa in tuffo facendo un pallonetto al portiere. Anche quello è stato incantevole. Quelle sono gesta meravigliose di grandi giocatori, per questo questa competizione è la più bella.

    Chi è il miglior giocatore che hai visto in allenamento e perché?Dicono che giochi come ti alleni. Se c’è un giocatore che mi ha sempre sorpreso, è Ngolo Kanté. Ti sembra che sia dappertutto, in allenamento e in partita. È stato meraviglioso giocare con lui. Sono stato fortunato a lavorare con lui per molti anni. Quando l’ho incontrato la prima volta era molto timido. È sempre stato timido, ma in campo era un mostro. È stato meraviglioso condividere quei momenti insieme, abbiamo uno stile di gioco simile e sono orgoglioso di aver potuto giocare con lui.

    Chi era il burlone dello spogliatoio?Noi avevamo Adil Rami, a cui piaceva scherzare. Questo è positivo perché mette tutti di buon umore, mantiene l’unione. Anche quando abbiamo avuto momenti in cui non ci sentivamo molto bene, lui aveva sempre il sorriso sulla faccia. È un’ottima cosa per la squadra.

    Chi sono i tuoi migliori amici nel calcio e perché?Non ho un miglior amico, ho sempre fatto amicizia con tutti. Sono molto aperto, ma ho mantenuto un legame forte con i giocatori con cui sono cresciuto nei primi anni di carriera al Saint-Étienne, per esempio. Nella nazionale francese Mamadou Sakho e Paul Pogba. Ci sono giocatori con cui ho un rapporto profondo. C’è anche Moussa Sissoko. Sono più che compagni di squadra. Si creano dei legami quando si sta insieme e si attraversano momenti speciali. In nazionale abbiamo creato dei legami forti durante il torneo. Quindi è bellissimo.

    Qual è il miglior consiglio che ti hanno dato nella tua vita, come persona e come calciatore?Il miglior consiglio me lo hanno dato i miei genitori. È quello di rispettare i compagni, la gente intorno a te, i ct, gli allenatori e te stesso, e anche quello di rimanere sempre umile. E anche sapere da dove vieni. Ho una famiglia che è stata sempre umile, rispettosa e ben educata. Penso che questo sia stato uno dei miei punti di forza. Lo devo ai miei genitori.

    Qual è il miglior stadio in cui hai giocato ai Mondiali?Quello di Rio de Janeiro, per me, era uno stadio, una città, un paese. Quando senti Maracanã, pensi agli anni di Pelé. Pensi a tutto ciò e al fatto che stai per giocare in uno stadio del genere, anche se ovviamente l’infrastruttura non è stessa oggi, ma è un ricordo incredibile. LEGGI TUTTO

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    Juve, il borsino del centrocampo: promossi e bocciati con vista sul futuro

    TORINO – Sono in sei a centrocampo, perché il settimo – tale Paul Pogba – pur non avendo ancora debuttato in bianconero guarda al futuro con discreto ottimismo. Il Polpo sente la Juve anche quando non gioca e comunque resterà in coda a questa tormentata stagione. Al gruppo, volendo, si aggiungerebbe un ottavo componente che con gli altri condivide il cartellino (proprietà juventina) e che magari a fine annata tornerà alla base dopo l’esperienza, sin qui molto buona, di Monza: Nicolò Rovella, a parte l’ultima espulsione, sta giocando tanto, e bene, in Brianza, a differenza di Denis Zakaria, che alla Juve potrebbe fruttare un bonus da 31 milioni tra prestito e riscatto, mittente il Chelsea. Ma concentriamoci su chi lavora oggi agli ordini di Massimiliano Allegri. Rapido borsino, al fixing della Continassa risulta quanto segue.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO