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    Torino, per Rossi servono 10 milioni

    In questi giorni Davide Vagnati sta letteralmente allargando gli orizzonti: il direttore tecnico granata, fresco di rinnovo sottoposto da Cairo e controfirmato dall’ex dirigente della Spal è in Qatar per seguire il Mondiale. Così da verificare dal vivo la possibilità di reperire un portiere di riserva – Berisha è in partenza – o magari un laterale di centrocampo, un interno che ripercorra le orme di Pobega, un trequartista se non un attaccante centrale. Per quest’ultimo ruolo un giocatore è piuttosto vicino, ma per giugno e non per l’immediato: il Toro ha posato gli occhi e quindi avviato la trattativa per Nzola, centravanti anche dell’Angola in scadenza con lo Spezia nel 2023. Per gennaio una soluzione può essere rappresentata da Shomurodov, detto che anche Joao Pedro può essere una soluzione utile per infoltire la trequarti come il reparto offensivo strettamente connesso agli attaccanti centrali.Sullo stesso argomentoJoao Pedro: voglia di Juric. Torino, operazione rinforziTorino

    Diego Rossi: l’ultimo nome per la trequarti

    Proprio per la trequarti l’ultimo nome emerso è quello di Diego Rossi, minuta ma rapida e incisiva ala da modulo a tre in avanti che, come Joao Pedro, gioca nel Fenerbahce. Là dove è approdato nel 2021 e dopo aver deliziato con il Los Angeles. La serie continua di reti messe a segno nella Mls (43 in 101 gare della stagione regolare) gli hanno spalancato le porte della Nazionale uruguaiana: 4 presenze e un gol, ma niente Qatar per un problema fisico. Un peccato, per un giocatore che da marzo scorso era entrato in pianta stabile nel giro della Celeste. Della quale, al netto dell’infortunio patito, sta diventando un protagonista grazie a numeri che confermano, anzi migliorano il trend avuto al primo anno in un campionato europeo. Nella passata stagione Rossi aveva collezionato 31 partite in Super Lig, con 6 reti e la bellezza di 9 assist, mentre nella Coppa nazionale e in Europa League i gettoni di presenza erano stati rispettivamente 2 e 6. Prima dello stop, nel massimo torneo turco in corso era invece sceso in campo in 12 occasioni realizzando 3 reti. Due gli assist: stesso servizio nelle 4 gare europee, mentre in 4 partite di Coppa turca ha sfornato già 3 passaggi vincenti.

    Sullo stesso argomentoPraet pronto a tagliarsi l’ingaggio per tornare al TorinoCalciomercato Torino

    I costi di Rossi e la pista Praet

    Numeri frutto di buone prestazioni che, oltre ad attirargli sempre più strette le attenzioni di Diego Alonso, ct dell’Uruguay, gli hanno fatto mantenere un certo appeal con conseguenti prezzi legati all’operazione non certo da saldo. L’entourage del giocatore fa sapere che per il cartellino servono non meno di 10 milioni di euro. Tuttavia il Fenerbahce, con cui ha il contratto fino al 2025, non vuole privarsene, e visto pure che una tal cifra a gennaio ha un peso specifico notevole, la trattativa potrà procedere lungo i binari di un prestito. Con diritto di riscatto in favore della società di Istanbul. Rossi è indubbiamente una possibilità importante, da vagliare anche sfruttando il fatto che il tecnico portoghese dei turchi, Jorge Jesus, propone uno schieramento a due punte non esattamente congeniale a Rossi. Il quale, soprattutto negli Stati Uniti, ha anche agito da attaccante centrale, come da trequartista dietro le punte, ma che sa in particolare esaltare le sue qualità partendo dalla corsia. Da dove ha naturale predisposizione nel saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Una dote che, sposata alla cattiveria sotto porta evidenziata dai numeri sopra snocciolati, rendono Rossi un elemento che potrebbe rivelarsi molto prezioso, per il Toro. Che intanto si ritrova quest’oggi evidenziando proprio una certa carenza sugli esterni offensivi: Vlasic è al Mondiale con la Croazia, Radonjic sta rappresentando la Serbia. Buon per il tecnico granata che, al Filadelfia, ci sarà un Miranchuk che ha voglia di diventare un autentico valore aggiunto nella seconda parte del campionato (dopo la rete al Monza e quella molto importante segnata al Milan). Con Karamoh e Seck che anche potranno essere impiegati per costruire il tridente alle spalle di Pellegri e Sanabria. Scrivendo di trequartisti è poi obbligatorio tornare su Praet, ribadendo che il primo obiettivo resta il ritorno del belga. Con il giocatore la strada è in discesa, visto che il jolly del Leicester si è reso disponibile ad abbassarsi lo stipendio di un milione, per oliare un’operazione che terrà banco anche nel mese di gennaio. Più in salita è invece la via che porta al sì del club inglese. La distanza tra l’ipotesi di offerta e la richiesta più o meno ufficiale è ampia. Il Toro gira tra i 4 e i 5 milioni, il Leicester non deroga dalla richiesta di 9. Da corrispondere magari attraverso la stipula di un diritto con obbligo di riscatto. Aumentando da una parte, abbassandosi dall’altra, si può pensare a una via intermedia, ma pure a un Cairo obbligato a spendere almeno 7 milioni, per il cartellino di Praet
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    Praet pronto a tagliarsi l’ingaggio per tornare al Torino

    TORINO – Per Ivan Juric questo e altro. Che poi, detta così, è fin riduttivo, per quanto la presenza del tecnico sia fondamentale per il dipanarsi delle nuove trattative per Dennis Praet, sulla cresta dell’onda delle sue volontà. Per cui è meglio scrivere: per il Toro questo e altro. Perché Praet si è trovato a suo agio nella scorsa stagione a 360 gradi: protagonista in campo sulla spinta di una stima tanto conclamata quanto ripetutamente declinata dal tecnico croato, ottimi legami con i compagni, un buon rapporto con i vertici societari e una sintonia crescente anche con il mondo della tifoseria, ripensando a quanti applausi ha ricevuto Dennis nelle sue 23 partite di campionato. Non sempre e non tutte brillanti, d’accordo. Ma la qualità delle sue giocate, il suo estro e il suo senso tattico lo hanno portato più volte ad accendere la luce alle (e sulle) manovre della squadra: ben oltre le 2 reti e gli altrettanti assist-gol firmati. «Per me è insostituibile, tecnicamente è il giocatore di maggior qualità che ho e nessuno è bravo come lui a mantenere i raccordi tra il centrocampo e l’attacco»: copyright Juric 2021-’22.

    Un profilo di nuovo attuale

    Il belga, e questo si sa, si è scritto, si è ripetuto in queste ultime due settimane, è pronto a battere di nuovo i pugni sul tavolo del Leicester per riuscire una buona volta a liberarsi. A fine agosto la sua lotta finì nel nulla, si concluse con un pugno di mosche per l’intreccio “colposo” di due club distanti nel fatturato, ma anche nel balletto delle offerte e delle richieste. Troppo poco offrì il Toro, troppo continuarono a chiedere gli inglesi. Adesso ci risiamo: dopo mesi senza storia (Leicester nelle parti basse della classifica, Praet quasi sempre in panca con appena 2 presenze da titolare e 5 comparsate nei secondi tempi) e a fronte dei nuovi contatti tra Juric, Vagnati e il trequartista belga, il profilo di Dennis torna d’attualità per gennaio. E gli inglesi hanno già limato la cifra richiesta: ora sono scesi a 9 milioni di euro (8 più bonus come minimo, si può immaginare al momento), continuando a non prendere in considerazione un prestito con diritto di riscatto (nel caso, sì a un obbligo di acquisto non condizionato, invece).  

    Le cifre dell’accordo

    Ordunque, 9 milioni: questa è la cifra dispensata a quei procuratori e intermediari che hanno bussato per capire (in azione anche il Bologna, il Sassuolo e la Samp, che però non può andare oltre a un prestito con diritto, dati i guai societari e la crisi economica che attraversa). Emerge, ora, una disponibilità di Praet a favorire la ricerca di un accordo pure mettendoci del suo. E non poco. Anche perché il Torino non è disposto a raggiungere le cifre a oggi fatte baluginare dagli inglesi, valuta assai meno il belga proprio in considerazione della sua condizione ai margini. E tanto più avendo Dennis il contratto in scadenza già nel 2024, senza alcuna ipotesi di rinnovo. Nelle chiacchierate telefoniche più recenti con Vagnati, prima che il dt partisse per il Qatar, Praet ha dato la disponibilità ad abbassarsi decisamente l’ingaggio a costo di rimetterci parecchi soldi, così da venire incontro alle esigenze del Torino: che a gennaio cercherà un’intesa non solo con gli inglesi, ma anche col giocatore per sostituire il suo attuale contratto con uno tutto nuovo, vergato con l’inchiostro di Cairo.  

    La telenovela continua

    La durata al momento pianificata è di 3 anni e mezzo: dunque sino al giugno del 2026. In Inghilterra, “traducendo” la sterlina, Praet guadagna grossomodo 2,5 milioni netti di euro a stagione. Il Torino, però, vuole stare ben sotto quota 2. Più vicino a 1,5. Il belga ha compreso le problematiche che limitano il raggio d’azione di Vagnati. E si è detto disposto a scendere sotto i 2, anche se a tutto c’è un limite: uno sconto sino a 1,9 milioni netti a stagione, fors’anche 1,8 è nelle sue corde. Significa, da gennaio a giugno (6 mesi) una riduzione di circa 300 mila euro netti. A cui aggiungere altri 700 mila euro o giù di lì per la stagione 2023-’24, attualmente “coperta” dal contratto in essere col Leicester. Pur di tornare da Juric, insomma, Praet è pronto a rinunciare a una milionata di euro di qui a un anno e mezzo, rispetto a quanto guadagnerebbe se restasse in Inghilterra. Tant’è: andava detto, scritto, per sottolineare non solo le mire di Juric e il raggio d’azione di Vagnati, ma anche l’attivismo, l’impegno propositivo del belga. E così la telenovela Praet continua. 
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    Praet al Torino? Il Leicester deve decidere il prezzo

    TORINO – Dennis Praet ha perso i Mondiali, per colpa del Leicester. Di Brendan Rodgers, in particolare. L’allenatore della squadra inglese non ha mai considerato l’ex granata come un vero rinforzo, una volta che Dennis era rientrato Oltremanica per fine prestito al Toro. E durante questi primi mesi di campionato lo ha utilizzato a dir poco col contagocce. Sette presenze in campionato (ma, di queste, solo 2 da titolare), per un totale di 263 minuti. Più un altro paio di gettoni in Efl Cup, condite da un assist-gol firmato da Praet. Le qualità del belga si conoscono bene. Ma Rodgers non le ha mai abbastanza riconosciute, e così ha confinato Praet in panchina, quasi costantemente. In questa maniera il ragazzo, ormai 28enne, ha finito per perdere anche i Mondiali, la convocazione in quella Nazionale belga di cui invece era stato un punto di riferimento per un paio di anni, fino allo scorso giugno.Sullo stesso argomentoTorino, grana Lukic, Adopo e Ilkhan: tutti già in bilico per gennaioTorino

    Praet-Torino, la situazione

    Le richieste esagerate del Leicester a fine agosto avevano nei fatti gambizzato le speranze di Juric, che ne aveva chiesto il ritorno. E Praet sarebbe stato felice di rientrare a Torino, dove aveva sempre giocato con continuità, a parte quando aveva dovuto alzare temporaneamente bandiera bianca per alcuni problemi fisici. A gennaio il Torino sarebbe anche disposto a riportarlo a casa. Non siamo più ai tempi di un diritto di riscatto da 15 milioni. La situazione di Praet, ai margini nel Leicester, e il contratto in scadenza già nel 2024 senza nessuna possibilità di rinnovo possono far crollare il prezzo. Ma di quanto? Sotto i 5 milioni? E’ quanto si augura Juric, in attesa di novità da Dennis. 
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    Il Toro guarda al futuro: ecco cosa sarà di Juric, Praet e Lukic

    TORINO – I tre nomi del Toro che verrà: Ivan Juric, Dennis Praet e Sasa Lukic. Dopo il prolungamento di contratto del dt Davide Vagnati, per dare continuità al progetto, adesso il presidente Urbano Cairo sta lavorando sul tecnico. Il croato ha il contratto in scadenza nel 2024, ma il presidente vorrebbe portarlo al 2025. Proprio per impostare un futuro importante. Per quanto riguarda il mercato, si stanno intensificando le trattative con il Leicester per il ritorno di Praet a Torino. Il belga in Inghilterra è ai margini e per questo ha perso i Mondiali. E’ furibondo e vuole tornare al Toro. Juric lo aspetta. E infine Lukic: nei giorni scorsi in un’intervista il serbo ha fatto chiaramente capire di voler lasciare il Toro per andare in un club che giochi in Champions: subito dopo il Mondiale oppure a giugno. Conclusione: il Toro a gennaio lo metterà sul mercato. LEGGI TUTTO

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    Come si cambia: con Praet il Toro di Juric ancora più offensivo

    TORINO – Con l’eventuale arrivo di Praet e la probabilissima partenza di Lukic, il Toro diventerà ancora più spregiudicato. Proprio come vuole Juric. Perché il belga è molto più offensivo del serbo. E se, come pare, il tecnico croato riuscirà ad ottenere il suo giocatore preferito (Praet appunto) prepariamoci a vedere una squadra tutta fantasia. Perché nei piani dell’allenatore c’è anche un sistema che prevede tutti i suoi trequartisti in campo visto che il belga è uno che sa anche difendere per poi impostare.
    Praet con Ricci e Linetty: che Toro
    Immaginate un centrocampo con Praet, Ricci e Linetty: tre elementi che sanno catturare palloni. Con Miranchuk a destra e Radonjic a sinistra a completare un centrocampo a cinque. Poi Vlasic più avanti in qualità di trequartista puro con un’unica punta che può essere Pellegri con Sanabria come alternativa. Di sicuro, dalla cintola in su, vedremo un Toro con tecnica, grinta e fantasia. Naturalmente Juric aspetta di avere tutti i suoi giocatori per provare il nuovo schema perché l’intenzione sarebbe quella di schierarli tutti. Con la difesa che, ovviamente, resterebbe a tre. LEGGI TUTTO

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    Torino, si riparte da Napoli ma serve di più contro Kvaratskhelia. Scossa Sanabria. Probabile formazione

    TORINO – Tre sconfitte nelle ultime quattro partite non hanno permesso al Torino di affrontare la sosta con serenità. Nello stesso tempo, la pausa è servita a Juric per fare il punto della situazione e lavorare, seppure a ranghi ridotti perché gli impegni delle nazionali hanno portato via dal Filadelfia tredici stranieri e Pellegri – che si è infortunato con l’Under 21 -, sui limiti evidenziati dagli incontri di cui sopra, nei quali i granata si sono dovuti arrendere all’Atalanta (con due leggerezze difensive che hanno causato altrettanti rigori), all’Inter (palla persa in uscita quando mancava soltanto un minuto al 90′) e al Sassuolo (la peggior prestazione di questo inizio di stagione, soprattutto per la pochezza nella fase offensiva). Insomma, i problemi di attenzione e concentrazione del passato campionato si sono ripetuti con troppa facilità. Da qui la necessità di cambiare rapidamente il trend, anche perché il calendario che attende il Toro non consente certo distrazioni. Tra le nove avversarie in quarantré giorni che attendono la squadra di Juric prima della lunga pausa per il Mondiale, infatti, ci sono il Napoli (sabato al Maradona), la Juventus (15 ottobre), l’Udinese (23 ottobre), il Milan (30 ottobre) e la Roma (13 novembre). Le altre sono Empoli (9 ottobre), Cittadella in Coppa Italia (18 ottobre), Bologna (6 novembre) e Sampdoria (9 novembre). Insomma, servirà ben altro atteggiamento per riuscire a mantenere una posizione di classifica che permetta di coltivare ambizioni per quando si ricomincerà, momento in cui sarà riaperto il mercato dove la società deve operare almeno due interventi importanti (un centrocampista e una punta) e provare a chiudere la trattativa rimasta di fatto in sospeso con il Leicester per Praet.

    LA PROBABILE FORMAZIONE

    (4-3-2-1) Milinkovic-Savic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Singo, Lukic, Linetty, Lazaro; Vlasic, Radonjic; Sanabria. All. Juric
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    Vagnati e il Torino: «Volevamo Praet, Brekalo si è riproposto e su Pobega… »

    TORINO – Davide Vagnati con Specchia, Moretti e Bernardelli (segretario). Praticamente tutto il suo staff. Il responsabile dell’area tecnica granata in conferenza assieme ai suoi collaboratori. Che, dopo il mercato, fa ilpunto della situazione. «Innanzitutto ringrazio Simone Zaza che ha lasciato il club per quello che ha fatto due anni fa. Stesso augurio per Izzo e Verdi che sono andati a Monza e Verona». Ultimo colpo? «Non c’è rammarico. Abbiamo provato a prendere Dennis e lui voleva il Toro. Non è stato un problema economico ma una scelta delLeicester. Ne abbiamo preso atto e va bene così. Siamo comunque soddisfatti. Poi sarà il campo a dare delle risposte. Però abbiamo provato a fare tutto per portarlo con noi».
    BREKALO Ed eccoci ad una rivelazione clamorosa. «Brekalo voleva tornare al Torino. Ha fatto di tutto per tornare al Torino ma non era giusto prenderlo. Visto che a giugno volevano riscattarlo e investire su di lui mentre il ragazzo la pensava in maniera diversa. Io voglio tenere giocatori che vogliono venire e stare al Toro. Progetto partito grazie ad un grande allenatore e andiamo su questa linea. Sui 10 giocatori che sono arrivati, compresi Ricci e Pellegri, tre sono in prestito con diritto. Direi che la strategia è cambiata. Mi sarebbe piaciuto prendere Praet. Abbiamo preso giovani interessanti e tra questi il giovane Ilkhan. Vogliamo – lo ripeto – gente motivata che cresca assieme a noi. A proposito: Radonjic praticamente è nostro ed è un giocatore che in questo primo scorcio di stagione ha fattograndi cose».
    L’OLANDESE «Schuurs? Ragazzo che viene da un calcio diverso ma ha caratteristiche fisiche giuste per diventare giocatore di livello importante. Poi spetta a lui lavorare e mettersi a disposizione. Poi voleva venire al Torino. Quelli che se ne sono andati? Mandragora voleva andare in un altro club, Pobega volevamo acquistarlo ma il Milan non ci ha sentito, di Praet e Brekalo abbiamo già parlato. Mancano dieci partite a gennaio. O prendevo un giocatore pronto come Dennis oppure aspetto». «Idea Radonjic? Abbiamo deciso di prenderlo due mesi prima di acquistarlo.Io gli ho parlato diverse volte e lui voleva il Toro a tal punto da tagliarsi lo stipendio. E alla fine abbiamo deciso di prenderlo convinti che possa dare tanto. L’addio di Belotti? Cercheremo di rimediare cercando qualche giocatore di talento che abbiamo in casa, abbiamo preso Pellegri che ha un grande margine e Sanabria che secondo me ci dà tanto nella gestione e spero faccia tanti gol».
    VANJA OK «In porta? Troppo accanimento nei confronti di Vanja Milinkovic Savic. lo scorso anno ed era il primo anno in cui giocava da titolare. E quando dai la porta ad uno che ha giocato poco ci sono dei rischi. Lui scorso anno fatto buon campionato e noi dopo aver valutato il mercato abbiamo fatto le nostre valutazioni. E ha ampio margine di miglioramento». Il colpo che ricordo di questo mercato? «Forse sistemare i ragazzi che non facevano parte del nostro progetto. Piazzarli è stata una cosa bella per me e positiva per il Toro. Sono contento e orgloglioso di stare al Toro vicino ad un grande presidente che in questi anni ha speso tanto. Ci sono società che finanziariamente hanno dei problemi finanziari e il Tiro non ne ha grazie al suo presidente. E di questo bisogna dargliene atto».
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    Torino, ciao ciao Zaza-Verdi. Ultimo sprint per Praet

    TORINO – Ultime ore di mercato e anche il Toro di Ivan Juric cerca i colpi conclusivi. Alessandro Baretti dalla redazione ci illustra tutte le mosse dei granata: «Intanto, Simone Zaza e il club si salutano: è ufficiale la rescissione del contratto. Tra l’attaccante e l’ambiente non è mai scoccata la scintilla, ma è stato un investimento notevole. Lo vogliono in Serie B Benevento e Bari, in Spagna hanno buoni ricordi di lui. Anche Simone Verdi è in partenza: destinazione Verona». E il Toro cerca di piazzare ancora il botto: «Ore caldissime per Dennis Praet. Il Leicester cerca Boga dell’Atalanta, potrebbe aprire la porta per il ritorno del belga sotto la Mole. Il tempo stringe anche per il centrocampista: in ballo Tameze e Makengo ma… costano». LEGGI TUTTO