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    Liverpool, preso il portiere Marcelo dalla Fluminense

    LIVERPOOL – Alisson e non solo. La porta del Liverpool è sempre più brasiliana. Il club campione d’Inghilterra, i cui pali sono difesi dal fortissimo ex estremo difensore della Roma e della Selecao, sul proprio sito riferisce dell’ingaggio di un altro portiere brasiliano: si tratta di Marcelo Pitaluga, proveniente dal Fluminense, una delle squadre di Rio de Janeiro. Classe 2002, il nuovo arrivato si allenerà – comunica il Liverpool – con la prima squadra, dunque agli ordini di Juergen Klopp, e giocherà con le formazioni dell’Academy. LEGGI TUTTO

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    La Premier attacca il governo: “Perché i concerti sì e le partite no?”

    LONDRA – La Premier League attacca il governo inglese. L’amministratore delegato del campionato, Richard Masters, ha chiesto al governo britannico di rivedere il divieto di accesso dei tifosi negli stadi, chiedendo più equità nei trattamenti. Il calcio in Gran Bretagna va avanti a chiuse a causa della pandemia e i piani per procedere ad un ritorno limitato dei tifosi dal primo ottobre sono stati subito accantonati a seguito di un aumento dei casi di Covid-19. Masters ha dichiarato al Times di aver accolto con favore il ritorno del pubblico ai concerti, ma ha detto che gli stadi di calcio dovrebbero essere inclusi. “Stiamo iniziando a vedere il ritorno degli spettatori paganti a certi eventi e crediamo che il calcio dovrebbe essere autorizzato a fare lo stesso”. Masters ha detto anche che i club della Premier affrontano una serie di sfide difficili e il tema dell’accesso degli spettatori è tra i principali. “Il calcio ha bisogno della sua voce, abbiamo bisogno che i tifosi tornino negli stadi per fornire quell’ingrediente mancante”, ha concluso Masters. LEGGI TUTTO

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    Romero, la moglie attacca il Manchester United: “Merita rispetto!”

    MANCHESTER – Pochi giorni fa si è chiuso il calciomercato in Inghilterra e molti giocatori hanno lasciato la Premier League, mentre altri sono rimasti alle rispettive squadre. È quello che è successo a Sergio Romero che, però, ha visto sua moglie, Eliana Guercio, andare su tutte le furie e attaccare il Manchester United. Il portiere ex Sampdoria era finito nel mirino dell’Everton i quest’ultima finestra di mercato, conclusasi il 5 ottobre. I Red Devils, però hanno deciso di trattenere l’argentino e il club di Ancelotti ha virato dritto su Robin Olsen, preso in prestito dalla Roma. La mossa che non è piaciuta a Lady Romero che è andata su tutte le furie. “Sergio ha lavorato molto per questo club. L’ultimo trofeo che hanno vinto è stato con lui in campo. Ha aiutato la squadra a raggiungere quattro finali/ semifinali e poi lo ha relegato in panchina per perderle. È ora di dargli l’opportunità e lasciarlo andare. Rispettalo per una volta!”. Sono queste le parole che Eliana ha scritto sui suoi profili social.
    La moglie di Romero ha poi continuato: “È stata una giornata molto stressante per noi. Devo dire che sono triste, molto triste da un lato, ma felice dall’altro. Triste perché Sergio meritava l’opportunità di andare in un altro club, mostrando cosa sa fare lavorando ogni giorno. Voleva l’opportunità di andare in un altro club. Ha lavorato duramente ogni giorno per questo, perché dà tutto per lo United e pensa che le sue possibilità di giocare per siano diminuite. Non è giusto, né onesto e professionale. D’altronde sono contento perché tutti i tifosi del club hanno mostrato il loro incredibile supporto”. Non è la prima volta che una wags prende le parti del proprio marito. L’episodio più famoso in Italia è quello della moglie di Alessio Cerci che, dopo il passaggio dell’attaccante all’Atletico Madrid, salutò i tifosi italiani dicendo di trasferirsi “nel calcio che conta”. LEGGI TUTTO

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    Cavani shock: “Ho valutato l’addio al calcio dopo la positività al Coronavirus”

    Edinson Cavani ha valutato seriamente la possibilità di smettere con il calcio dopo aver contratto il Coronavirus. Lo ha raccontato lo stesso nuovo bomber del Manchester United al programma ‘2 de Punta’: “C’è stata la possibilità di dare l’addio e stare in campagna, dedicarmi alla mia vita di campagna. Abbiamo fatto un test che è risultato negativo e poi abbiamo rifatto il test perché la mia ragazza aveva mostrato dei sintomi al rientro dalle vacanze in Spagna. Il secondo test è risultato positivo per entrambi – ha svelato il Matador – Oltre all’amore per il calcio, c’era anche la salute della famiglia. E quando uno è vicino alla propria famiglia, alla propria terra…ho pensato di smettere di giocare. Aspettando che tutto questo passasse”.
    Cavani sfida la maledizione del numero 7 di Cristiano Ronaldo LEGGI TUTTO

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    Arsenal, mascotte licenziata ma Ozil non ci sta: “Pagherò io lo stipendio”

    LONDRA – Nell’ultimo giorno di mercato l’Arsenal non si è occupata solo dei calciatori, ma anche dello staff. Fra i membri di quest’ultimi, infatti, Jerry Quy alias Gunnersaurus, mascotte della squadra, è stato messo alla porta dopo ben 27 anni di carriera al fianco del club. Una notizia che ha sorpreso molti tifosi, ma anche Mesut Ozil. Il calciatore tedesco on ha gradito la decisione dei Gunners e ha proposto di pagare di tasca sua lo stipendio della mascotte. “Ero molto triste che Jerry, conosciuto come la nostra famosa e fedele mascotte Gunnersaurus e parte integrante del club era stato considerato come superfluo dopo 27 anni”. Sono queste le parole che Ozil ha scritto sul suo profilo Instagram in un post in cui parla dell’accaduto. “Mi offro per rimborsare all’Arsenal l’intero stipendio della nostro ragazzone verde fino a quando sarò un giocatore del club così che Jerry possa continuare il suo lavoro che ama moltissimo”. Così ha concluso il trequartista che ha ancora un anno di contratto con i londinesi. LEGGI TUTTO

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    Cavani, la sfida a Ronaldo parte dal 7: ecco perché

    MANCHESTER (INGHILTERRA) – Per Edinson Cavani inizia una nuova avventura. L’uruguaiano, infatti, è passato al Manchester United nella finestra estiva di calciomercato dopo essere stato svincolato dal Psg. Allo United, il Matador dovrebbe indossare la maglia numero 7. Una maglia che ai Red Devils gode di una storia lunga e gloriosa ma che, dopo l’addio di Cristiano Ronaldo, sembra maledetta. 

    Il Manchester United e la maledizione del numero 7
    Dalle parti di Old Trafford il numero 7 non è un numero come tanti. È finito sulla schiena di calciatori del calibro di Law, Best, Cantona, Beckham, Cristiano Ronaldo, e per tale ragione indossarla significa assumersi una grande responsabilità. Dall’addio del portoghese, è passata sulle spalle di Owen, Antonio Valencia, Di Maria, Depay e Sanchez. Tutti hanno cercato di onorarla, ma con scarsi risultati. Ora toccherà proprio a Cavani cercare di spezzare questa maledizione che dura ormai da oltre un decennio, dall’addio di CR7, nel 2009. Il Matador dovrebbe tornare a indossare quel numero che lo ha reso grande con le maglie di Palermo e Napoli. I tifosi si augurano che l’uruguaiano riesca a emulare i suoi predecessori per tornare a onorare una maglia che dalle parti di Old Trafford pesa come un macigno.  LEGGI TUTTO

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    Chelsea, guai in vista per Abraham: indagato per un party

    LONDRA – Guai in vista per Tammy Abraham. L’attaccante del Chelsea è finito al centro di un’indagine della Federazione inglese per aver violato le norme anti-covid. Come riporta il Sun, il calciatore classe ’97 nei giorni scorsi ha partecipato ad una festa a sorpresa per il suo compleanno dove erano presenti anche Ben Chilwell, compagno di squadra, e Jadon Sancho, esterno del Dortmund. Al party hanno partecipato più di sei persone, considerato il limite massimo per le riunioni di gente non appartenente allo stesso nucleo familiare e per questo la Federazione inglese ha deciso di indagare. Parlando al giornale, Abraham si è giustificato, dicendo di non essere a conoscenza della festa e ha chiesto scusa per l’ingenuità mostrata, dopo la partecipazione alla festa. “Non accadrà più”, ha aggiunto il giocatore dei ‘Blues’.
    L’attaccante era stato protagonista di un altro episodio durante la partita contro il Crystal Palace di sabato 3 ottobre, vinta dagli uomini di Lampard 4-0. Prima che venisse calciato il secondo rigore della partita assegnato al Chelsea, Abraham aveva preso il pallone ed era deciso a battere il penalty nonostante il tiratore designato fosse Jorginho. A risolvere la questione ci ha pensato il capitano Cesar Azpilicueta, che ha strappato la sfera dalle mani del numero 9 per porgerla all’ex Napoli che ha siglato la doppietta. LEGGI TUTTO