Lo United cade con il Leicester: il titolo è del City
MANCHESTER (Inghilterra) – Il City festeggia senza giocare. A ‘consegnargli’ il titolo di Premier League è il Leicester, che passa per 2-1 sul campo dello United secondo della classe e consente così a Pep Guardiola di laurearsi campione d’Inghilterra con tre giornate di anticipo nonostante la sconfitta incassata dal Chelsea in quello che è stato una sorta di di ‘anticipo’ della prossima finale di Champions League. Tre punti pesantissimi per le ‘Foxies’, che salgono montaneamente al terzo posto e vedono sempre più vicino un posto in Champions League, mentre i ‘Red Devils’ potranno ora iniziare a concentrarsi sulla finale di Europa League contro il Villarreal.
Premier League, la classifica
Pogba in panchina con Cavani
Senza gli infortunati Martial, Maguire, Jones e James, il tecnico di casa Solskjaer non abbandona il 4-2-3-1 ma lascia inizialmente panchina Pogba, Rashford e Cavani (che intanto ha rinnovato fino al 2022): in mediana c’è van de Beek con Matic, mentre davanti tocca a Mata supportare il trio di ‘ragazzini terribili’ formato da Diallo, Elanga e Greenwood schiearto come centravanti. Sull’altro fronte indisponibili Morgan, Justin Evans e Barnes per Brendan Rodgers, che sceglie Vardy e Iheanacho per comporre il tandem d’attacco del suo 3-4-1-2. Sotto il diluvio di Old Trafford sono le ‘Foxies’ a partire meglio e a passare dopo appena dieci minuti: Thomas riceve palla da Tielemans e col sinistro la piazza sotto la traversa. Immediata la reazione dei ‘Red Devils’ che al 15′ pareggiano con Greenwood, bravo una volta innescatto da Diallo a trovare di destro l’angolino più lontano con un preciso diagonale. Il campo bagnato e la pioggia condizionano una gara equilibrata, con poche occasioni e che arriva all’intervallo con una punizione per gli ospiti calciata sulla barriera da Tielemans.
Guardiola festeggia con le ‘Foxies’
Come in avvio anche nella ripresa inizia meglio il Leicester, che schiaccia lo United e al 59′ mette Iheanacho davanti a De Gea, bravo però ad opporsi all’attaccante nigeriano. Solskjaer capisce che così non va e prova a correre ai ripari, togliendo Greenwood ed Elanga per gettare nella mischia Cavani e Rashford (sull’altro fronte dentro invece Maddison per Perez), ma sul successivo corner è proprio Rashford a perdersi Soyuncu che poi sovrasta Matic e di testa riporta avanti gli ospiti (66′). Lo United accusa il colpo e rischia ancora poco dopo, graziato però da Tielemans che manca la deviazione sul secondo palo dopo la sponda di Vardy su cross di Iheanacho (72′). Nei padroni di casa entra anche Bruno Fernandes (fuori Elanga) e per non rischiare niente Brendan Rodgers richiama allora in panchina Vardy per passare al 5-4-1 con l’ingresso di Choudury, con lo stesso Bruno Fernandes che poi spreca calciando a lato con il destro da buona posizione (84′) mentre al 90′ Rashford non inquadra la porta di testa. Sono gli ultimi brividi per il Leicester, che vince 2-1 e vede così sempre più vicino un posto in Champions League portandosi al terzo posto a +2 sul Chelsea e a +8 sul West Ham (entrambe però con una gara in meno) mentre lo United (già sicuro di rientrare tra le prime quattro) inizierà a concentrarsi sulla finale di Europa League in programma il 26 maggio contro il Villarreal.
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Ings riporta alla vittoria i ‘Saints’
Nel match serale di oggi invece è tornato a sorridere il già salvo Southampton, che dopo quattro gare senza vittoria la ritrova in casa contro il Crystal Palace di Roy Hodgson, battuto 3-1 in rimonta e ora lontano solo un punto dalla squadra allenata dall’austriaco Ralph Hasenhuttl. Ospiti avanti dopo appena due minuti, con Benteke che sugli sviluppi di un calcio da fermo si avventa in area sul pallone per scaraventarlo in rete di sinistro. Strada in salita per i ‘Saints’ che al 19′ tornano però in carreggiata con la rete di Ings, servito da uno splendido assist di Redmond, e prima del riposo vengono salvati da Forster che pare a Milivojevic il rigore concesso per fallo dello stesso Redmond su Zaha. A inizio ripresa la squadra di casa può così effettuare il sorpasso con Adams, abile a finalizzare su uno schema da corner, per poi calare il tris a un quarto d’ora dalla fine ancora con Ings, che dopo l’imbucata dello scatenato Adams anticipa con una ‘puntata’ il portiere di casa Guaita e firma la doppietta che fissa il risultato sul 3-1.
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