Udinese, Pussetto: “Rigore Inter? Non vedo tocco Pablo Marì-Dzeko”
All’Udinese non è bastato il sesto gol stagionale – quarto in campionato – di Ignacio Pussetto per fermare l’Inter nell’ultimo match di campionato. I friulani, già salvi e reduci da un periodo molto positivo, si sono arresi per 2-1 dinanzi alla formazione di Simone Inzaghi. Per l’attaccante argentino il peggio e ormai alle spalle e bisogna guardare avanti con ottimismo: “Sono contento di esser tornato a sentirmi bene. È stato un anno a tratti difficile, ma adesso sto bene e anche la squadra sta andando benissimo – commenta Pussetto a Udinese Tv -. Ogni volta che giochiamo in casa sentiamo l’affetto dei nostri tifosi. Il lavoro che abbiamo fatto ci ha portati a essere dove siamo. Vogliamo finire la stagione nel miglior modo e fare più punti possibili nelle ultime tre partite. Contro l’Inter abbiamo dato tutto per pareggiare, ci abbiamo provato fino alla fine. Si percepiva che loro stessero soffrendo, ci abbiamo provato in tutti i modi e, alla fine, lo avremmo meritato”.
Pussetto sugli episodi di Udinese-Inter
A proposito della gara di domenica contro l’Inter e degli episodi che ne hanno influenzato il risultato commenta: “Sul rigore per loro, io credo sempre nella buona fede degli arbitri, dalle immagini non vedo un’inquadratura che evidenzi il tocco di Pablo su Dzeko, forse c’era anche un rigore a nostro favore, ma a volte è difficile perché devono decidere in poco tempo”. Pussetto, poi, continua: “Da quando sono arrivato a Udine la gente è stata molto carina con me, qui mi sento a casa. C’è stato un periodo in cui ho giocato poco ed è stato difficile a causa dei problemi al ginocchio. All’inizio sembrava andasse tutto bene, ma non è così, è normale che infortuni così gravi richiedano un recupero più lungo e possono presentare altri piccoli problemi. Ma adesso sto bene e sono felice perché ho sofferto tanto e adesso la squadra sta andando benissimo e sono molto felice”.
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Udinese, Pussetto si racconta
“A dicembre avevo bisogno di comunicare sui social il mio dolore – prosegue l’argentino -. Solo la mia famiglia sapeva quanto soffrissi, mi ha fatto molto bene esternare le mie sensazioni. In quel momento non sapevo cosa fare e se fossi pronto per giocare al ritmo dei miei compagni, mi svegliavo al mattino e avevo dolore al ginocchio. Poi ho iniziato a lavorare duro con i fisioterapisti e in palestra e adesso sono molto contento, sto bene, non ho più dolore e oggi mi risento quello di prima. I miei compagni mi sono stati vicino, so che un calciatore deve convivere col dolore a volte, ma non è semplice. Vivo per mio figlio, lo porto sempre allo stadio, adesso inizia a capire le cose. Quando lo vedo mi si illuminano gli occhi. Vogliamo continuare in questo modo e vincere le ultime tre partire, personalmente voglio anche finire nel miglior modo possibile, adesso ho l’opportunità di giocare rispetto all’anno scorso in cui ero infortunato e voglio sfruttare questa opportunità”. LEGGI TUTTO