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    Rabiot, la verità sulla lite tra la mamma e le famiglie di Pogba e Mbappé

    Tra Adrien Rabiot, Paul Pogba e Kylian Mbappé non c’è nessun problema. Agli Europei, nel corso degli ottavi tra Francia e Svizzera, le telecamere avevano pizzicato l’alterco tra la mamma del centrocampista della Juve e i familiari dei due compagni di nazionale. La signora Veronique aveva prima attaccato i parenti del Polpo per l’errore che portò al gol degli elvetici mentre al fischio finale si era scagliata contro il gruppo del fuoriclasse del Psg per il rigore sbagliato, chiedendo di redarguire il figlio e di renderlo meno arrogante. Adesso, a distanza di un paio di mesi, è stato proprio Rabiot a spegnere ogni polemica ai microfoni di Telefoot: “In tribuna non è successo nulla, sentire tutto questo è stato un po’ sorprendente. Ho parlato con lei e le credo”.Guarda la galleryMbappé, errore ai rigori e Francia fuori da Euro 2020! LEGGI TUTTO

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    Rabiot sfida Ronaldo e si tiene stretta la Juve: “Qui sono cresciuto”

    Adrien Rabiot scalda i motori in vista dell’Europeo con la nazionale francese. Il centrocampista della Juventus si troverà di fronte, nella terza partita del girone F in programma il 23 giugno, il compagno di squadra Cristiano Ronaldo, leader del Portogallo: “Non ci siamo sentiti dopo Spagna-Portogallo di ieri – racconta Rabiot – ma ci eravamo dati appuntamento dopo l’ultima partita nella Juve. Ne abbiamo parlato prima. Mi ha detto che abbiamo una squadra molto solida perché si parla molto della Francia all’interno della Juventus. Ma mi ha detto anche ‘fate comunque attenzione a noi'”. 
    Rabiot e l’esperienza alla Juve
    Rabiot riflette sulla sua esperienza nella Juve, iniziata nel 2019: “Lasciare casa, dove sei cresciuto, ha un impatto positivo. Incontriamo altre persone, impariamo anche un’altra lingua e il rigore italiano: gli allenamenti sono duri, c’è molto lavoro tattico. Tutto questo mi ha dato molto. Sono cresciuto e maturato. Si vede nel mio gioco. Il calcio è una nota a margine mentre impariamo molto. Ne avevo parlato con Buffon al Psg. Una stagione alla Juve ne vale due o tre altrove”. Parlando delle ambizioni della Francia, da molti data per favorita a Euro 2020, Rabiot vola basso: “Bisogna avere il senso della misura. Siamo campioni del mondo in carica e finalisti di Euro 2016, sembra normale che la gente ci dia l’etichetta di favoriti. Da parte nostra, abbiamo un visione. Non vogliamo uscire allo scoperto, ma è bene essere sicuri dei propri punti di forza”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Rabiot: “Cristiano Ronaldo come Elon Musk”

    Dall’importanza di vestire la maglia Juve al rapporto con Pirlo e Ronaldo. Adrien Rabiot a tutto tondo. “Qui si impara ogni giorno. Firmando per la Juventus, ho imparato un nuovo modo di lavorare. Con un allenatore come Andrea Pirlo non puoi che imparare! Può solo aiutarmi a progredire – ha rivelato il francese in un’intervista a Billionkeys – È un apprendimento continuo”.
    Marchisio carica Cristiano Ronaldo
    Rabiot: “Ronaldo come Elon Musk”
    Su CR7: “La chiave del suo successo è lì: lavoro, lavoro e ancora lavoro. Sia nel calcio che in altre aree. Penso in particolare a Elon Musk, il capo della casa automobilistica Tesla. Sono grandi lavoratori che non si fermano mai. Da quando lavoro con Cristiano, ha mostrato grande rigore nel suo lavoro quotidiano. Certamente ha un talento naturale, ma non è solo questo, sarebbe troppo facile. Ha anche l’intelligenza per conoscere bene il suo corpo. A trentasei anni sa esattamente come gestire i suoi sforzi. Non può essere appreso, è uno stato d’animo, una questione di volontà. Questo è quello che ricevo da lui quotidianamente, questa voglia di restare concentrato sulla sua prestazione atletica. Alla sua età gioca quasi tutte le partite, accumula fatica, un vero dispendio di energie eppure risponde sempre. La sua instancabile determinazione è esemplare”.
    Rabiot e l’arrivo alla Juve
    “Quando sono arrivato mi consideravo già un ragazzone. Ho firmato a 24 anni, non è come se fossi arrivato subito dopo la mia formazione nel settore giovanile. Certo che quando ti trasferisci all’estero cambiamo molte cose. Ogni giorno che passa si matura. È un altro tipo di calcio, un altro modo di fare le cose, un’altra lingua. È un cambiamento importante a tutti i livelli”. LEGGI TUTTO

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    Rabiot, il paradosso del suo futuro. La Juve può cederlo

    TORINO – Qualcuno, dopo la brutta esibizione (collettiva, peraltro) di Firenze, s’è lasciato andare alla battuta salace: «Nel secondo tempo non ha sciolto le trecce, ecco perché è andata male». Adrien Rabiot scrolla le spalle e guarda oltre: non si può piacere a tutti, l’importante è evitare di rimanere congelato nel freezer di una domenica raggelante per i colori bianconeri. La Juventus ha steccato contro la Fiorentina nel giorno in cui non avrebbe dovuto e il centrocampista francese non ha contribuito a invertire la tendenza

    Tante presenze ma poca sostanza

    A parte tutto, la stagione di Rabiot si sta dirigendo verso la conclusione all’insegna di un vero paradosso. Sulla scorta di esibizioni mai perfette però incoraggianti (a San Siro contro il Milan, per esempio, oppure con l’Inter in Coppa Italia), sembrava che fosse lui il giocatore meno indiziato a una partenza in vista del mercato. Andrea Pirlo l’ha utilizzato in 41 partite stagionali, di cui 29 da titolare, per un complessivo di 2799 minuti e trascurabili spiccioli di recupero. Per minutaggio, monsieur Rabiot è sopravanzato unicamente da Danilo, Cristiano Ronaldo, Wojciech Szczesny e Rodrigo Bentancur, ma le sue prestazioni non hanno quasi mai oltrepassato la soglia del 6-6.5 in pagella. Tre gol – a Spezia, Lazio e Porto – però si fa fatica ad estrarre dalla collezione una giornata da ricordare. Ecco perché la dirigenza juventina sembra ormai aver preso atto della bontà di un’eventuale cessione del transalpino.

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