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    Ranieri: “Il campionato del Cagliari inizia adesso, vi dico perché”

    Ancora una sconfitta per il Cagliari, ma una sconfitta da cui ripartire. I rossoblù cadono contro la Roma di Josè Mourinho, dopo la sosta arriveranno due sfide salvezza cruciali. Non demorde Claudio Ranieri: il tecnico dei sardi, nonostante la caduta e la difficile situazione di classifica, non perde le speranze e trova il motivo per cui sorridere.
    Cagliari-Roma, parla Ranieri
    Queste le dichiarazioni dell’allenatore a Dazn: “Eravamo partiti discretamente bene, con l’occasione di Petagna. Sono stati bravi loro a fare due gol velocemente, oltre a qualcho demerito nostro. Quando hanno accelerato è stato complicato per noi. La nota positiva è che abbiamo affrontato 5 squadre forti, ora inizio il nostro campionato. Sapevamo di dover soffrire, siamo uniti con la volontà comune di rialzare il Cagliari. Tutti dobbiamo dare qualcosina in più, iniziando da me, che dovrò spronarli di più. Il pubblico capisce che siamo dove dobbiamo stare, l’avevo detto a inizio campionato che saremmo stati in burrasca ma senza dover perdere il timone. Ci sono difficoltà e deficit che le grandi squadre ti fanno notare ulteriormente. Ora Salernitana e Frosinone? Due gare importanti per loro e per noi, spero non si veda quel divario che c’è stato nelle partite giocate fino ad ora”. LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Roma, Ranieri: “Gioca Scuffet, Luvumbo convocato”

    “Noi non siamo la squadra materasso”. Dalle scuse dopo la sconfitta contro la Fiorentina alla voglia di invertire la rotta a partire dal match contro la Roma: Ranieri è stato chiaro in conferenza in vista della gara contro Mourinho. “Una sfida particolare per me” e il rapporto col portoghese “è iniziato male ma finito bene, lo stimo molto”. Il campionato dei sardi non è iniziato al meglio: due pareggi (Torino e Udinese) e poi cinque sconfitte, di cui tre consecutive, con l’ultimo posto in classifica. L’allenatore ha parlato del momento della squadra a due giorni dalla gara contro i giallorossi
    Cagliari-Roma, conferenza Ranieri
    “Concentriamoci su questa partita e poi penseremo alla sosta. – ha detto Ranieri – Sarà una sfida complicata e mi aspetto una grande Roma. Fa strano vederla in basso in classifica ma si sta rialzando”. Sull’esperienza: “Abbiamo sbagliato dei gol sciocchi con giocatori esperti. Loro devono darti la serenità perché sanno come vanno le cose e cosa fare per cambiarle”. E il modulo: “Lo cambiamo durante le partite. I ragazzi conoscono ogni movimento ma non vi dirò come giocherò contro la Roma”. 
    Dalla partita ai singoli: “Radunovic mi ha confermato che non è sereno: gioca Scuffet” e in attacco “Luvumbo verrà in panchina, Mancosu out. Lapadula? Difficile possa recuperare dopo la sosta”. Sui giovani: “Oristanio e Prati li ho trovati bene, sto pensando se farli giocare titolari”. In chiusura su Desogus: “Mi piace molto, è un ragazzo con dei numeri e lo terrò presente”.  LEGGI TUTTO

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    Gasperini: “Atalanta, determinati anche in campionato. Ranieri leggenda”

    L’Atalanta di Gasperini vuole subito ripartire anche in Serie A. I bergamaschi domani affronteranno il Cagliari in casa, e alla vigilia della sfida il tecnico della Dea ha analizzato la situazione della sua squadra e non solo. Gasperini ha dichiarato: “Se pensi a Ranieri, pensi alla leggenda del Leicester. Ma fatte le debite proporzioni l’impresa l’ha fatta prendendo un Cagliari in difficoltà per riportarlo in A e ricostruirlo. Hanno allestito una rosa con molte alternative, sanno giocare con più moduli, sono organizzati e sanno difendersi – osserva il tecnico nerazzurro sui canali ufficiali del club -. Possono fare bene. Ranieri al Leicester è legato a un’impresa tra le pochissime, forse l’unica, nella storia del calcio. Qualcosa di fantastico”.
    Gasperini: “Il turnover andrà valutato”
    Il tecnico dell’Atalanta vuole archiviare subito la prima vittoria in Europa League: “Solo oggi abbiamo potuto rivolgere al Cagliari tutta la nostra attenzione, mentre gli avversari con noi lo fanno da una settimana. Le serate in Europa sono circondate da entusiasmo, si giocano in un clima diverso: è stata una bella partita ma il campionato è un’altra competizione”. Alle porte, il trittico completato da Verona mercoledì e Juventus domenica 1° ottobre: “Un nuova settimana con tre gare molto impegnative con difficoltà diverse. Il turnover andrà valutato gara per gara a seconda degli avversari e delle nostre esigenze. L’importante è che non ci siano infortuni – chiude l’allenatore dei bergamaschi -. In questo momento non ho intenzione di fare grandi cambiamenti. Bisogna recuperare energie migliori e la determinazione messa in coppa va riproposta anche in campionato”. LEGGI TUTTO

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    Shomurodov: “È un Cagliari che ti ricarica”. E su Ranieri e Mourinho…

    «Mi trovo bene con la squadra, con i ragazzi, con il mister. Le vacanze sono state lunghe, praticamente sono durate un mese… I primi giorni è stato più difficile, ma adesso va molto meglio e sto bene. Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato».
    Vacanze a casa?
    «Sì, in Uzbekistan».
    Ce lo racconta, l’Uzbekistan? Probabilmente la maggior parte di noi italiani non saprebbe collocarlo geograficamente in modo esatto… Nonostante una delle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana si intitoli proprio Samarcanda!
    «Samarcanda è una città storica, ci vengono tanti turisti. Poi ci sono Bukhara e Khiva. Tutte e tre sono affascinanti, artistiche. E c’è la capitale Tashkent, anche questa molto bella. Io sono nato a Jarkurgan, l’accademia l’ho fatta a Mashal, è lì che ho iniziato a giocare a calcio. In Uzbekistan amiamo molto il calcio, è il primo sport. Poi ci piace molto la boxe: otteniamo risultati alle Olimpiadi, ai Mondiali. Io, però, venendo da una famiglia di calciatori, ho subito iniziato a giocare a calcio».
    Il piccolo Messi…
    «Massì, i giornalisti mi hanno soprannominato così, anche se non c’entro niente con lui. Né come fisico, né come modo di giocare. E poi Messi è Messi. Chissà come è nata questa cosa. Ora comunque non ho soprannomi, sono Eldor e basta».
    C’è qualche attaccante che ha ammirato e studiato in modo particolare?
    «Da ragazzino avevo Drogba e Fernando Torres come idoli, li studiavo e cercavo di capire i loro movimenti. Ora, beh, studio soprattutto i movimenti e gli schemi che mi suggeriscono i miei allenatori. Studio con Ranieri».
    Com’è stato l’impatto con il mister?
    «Ottimo. Anche se non ci siamo ancora detti nulla di speciale, ovviamente. La stagione è solo all’inizio. Mi ha chiesto come stavo fisicamente. So che può aiutarmi a crescere, ad esprimermi al meglio».
    L’obiettivo è quello di tornare alle prestazioni e alla continuità dell’esperienza al Genoa, giusto? Cosa serve per rendere di nuovo a quei livelli?
    «Conta molto l’aspetto psicologico. Mi sentivo forte, c’era l’ambizione. Sentivo la fiducia. Qui a Cagliari ci sono tutti gli ingredienti per ripetermi e credo possa essere l’occasione giusta: allenatore esperto e preparato, una società che crede in me, un bel gruppo pieno di entusiasmo. Tanti tifosi sono venuti con passione a fare il tifo anche in ritiro. Al campo, in albergo: ci aiutano tanto. La rimonta dello scorso anno ha entusiasmato la piazza e in squadra sento che c’è consapevolezza, c’è fiducia. Quelle partite di carattere giocate contro il Bari hanno colpito anche me e sono state una delle cose a cui ho pensato quando è capitata l’occasione di venire al Cagliari».
    Tra i nuovi compagni chi la sta aiutando di più a entrare nel gruppo?
    «Edoardo Goldaniga, che conosco dai tempi del Genoa. Poi anche altri giocatori più “vecchi”, i senatori. Pavoletti, ad esempio».
    Ruolo d’attacco: ha preferenze?
    «Quando si gioca con due attaccanti per me è più facile, io ho sempre giocato così e sono più vicino alla porta. Se gioco a tre devo stare a sinistra e ho bisogno di più tempo: devo dribblare e attaccare lo spazio. È diverso». LEGGI TUTTO

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    Bari-Cagliari: stasera la terza promossa

    TORINO – La stagione di Serie B si chiude in bellezza, davanti ai circa 58mila spettatori che stasera, fischio d’inizio alle 20.30, affolleranno il San Nicola di Bari per la finale playoff di ritorno fra i pugliesi e il Cagliari che sancirà la terza promozione in A dopo quelle di Frosinone e Genoa. Giovedì sera, alla Unipol Domus, è stato un beffardo 1-1. Al vantaggio sardo in avvio col solito Lapadula (4° gol nei playoff, 26 gol nella sua prima stagione in rossoblù), ha risposto l’infinito Mirco Antenucci al 96’, su rigore. Quando è stato assegnato il penalty, il tecnico Mignani lo ha mandato in campo per farglielo battere, considerato che in precedenza Cheddira ne aveva fallito uno, ben parato da Radunovic. Ma al di là della beffa, è stato un pari giusto, come ha riconosciuto Ranieri. Sir Claudio ha fatto notare come il suo Cagliari in tutta la partita sia andato a strappi: in alcuni momenti era dominante e dava un’impressione di superiorità netta. In altri subiva non poco e se è arrivato in vantaggio fino al recupero, lo si deve alle prodigiose parate di Radunovic, il migliore in campo. Stasera però, è tutta un’altra storia. A Cagliari si sogna il “San Nicolazo”: sarebbe la versione italiana del Maracanazo, cioé la più eclatante e inaspettata vittoria in trasferta nella storia del calcio, quando nel 1950 l’Uruguay strappò il titolo mondiale al Brasile, vincendo in rimonta al Maracanà, lo stadio cattedrale per eccellenza. Ma al San Nicola, lo stadio astronave disegnato da Renzo Piano per Italia 90, il Cagliari ha già conquistato una promozione in A: accadde il 6 maggio 2016, Rastelli in panchina, vittoria sarda per 0-3 e ritorno in A dopo un anno, come accadrebbe anche stavolta, se si replica quell’exploit, anche se sette anni fa gli spettatori erano 31mila. Teoricamente, i mezzi tecnici ai rossoblù non mancano, non è una missione impossibile. Ma è chiaro che il Bari, fuori dalla A dal 2011, parte con qualche vantaggio. I ragazzi di Mignani hanno chiuso in campionato al 3° posto (contro il quinto del Cagliari) e dunque, se finisse in parità anche stasera, niente supplementari ed eventualmente rigori: vanno in Serie A in virtù del miglior piazzamento in campionato. Inoltre, in campo i pugliesi potrebbero mostrare più freschezza dei sardi, considerato che il Cagliari ha esordito in questi playoff il 27 maggio e stasera gioca la quinta sfida in 15 giorni, essendo partito dal turno preliminare. Per il Bari invece, che ha giocato la prima gara contro il Sudtirol al Druso di Bolzano il 29 maggio, si tratterà della quarta sfida in 12 giorni. Giusto comunque che i pugliesi abbiano quei vantaggi che il regolamento riserva alla miglior classificata in campionato: a differenza del Cagliari, per diversi mesi hanno lottato per la A diretta e nei playoff se ne deve tenere conto. Certo, in caso di A, poi a Bari ne vedremo delle belle. L’allenatore Michele Mignani, 51 anni, diventerebbe un uomo di copertina: genovese da esportazione, debuttò nel calcio professionistico nel 1991, nella Sampdoria di Vialli e Mancini che quell’anno avrebbe vinto lo scudetto. Seguì un’onorevole carriera per la provincia italiana, era un buon difensore centrale che avrebbe meritato più considerazione. Magari l’avrà da tecnico: se riesce a portare il suo Bari dalla C alla A in due anni, bisognerà parlare assai di lui, del suo interessante 4-3-1-2, interpretato dai suoi con l’intensità, l’applicazione e l’equilibrio giusti. E se vince questi playoff, la sorte lo ripagherà di quanto gli accadde nel 2018, quando da tecnico poco più che esordiente arrivò col Siena alla finale dei playoff di C che perse dal Cosenza perché quel giorno aveva la squadra a pezzi. Ma soprattutto, se il Bari sale in A, la famiglia De Laurentiis, già proprietaria del Napoli, sarà costretta a mettere in vendita il club. Anche se ci sarebbero già offerte in caso di promozione (dallo sponsor Casillo, oltre a una pista statunitense che potrebbe comprendere Pallotta, ex Roma), è alto il rischio di rivedere quanto accadde nel 2021 a Lotito con la Salernitana che chiuse la cessione soltanto all’ultimo giorno dell’anno e senza incassare una cifra congrua. Ora i De Laurentiis chiedono 100 milioni: giusto, se vengono a vederti quasi 60mila tifosi. Ma l’obbligo di cedere potrebbe far tenere a chi acquista il coltello dalla parte del manico . LEGGI TUTTO

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    Stasera Cagliari-Bari: chi si prende la A?

    TORINO – Ci siamo: stasera, fischio d’inizio alle 20.30, va in scena Cagliari-Bari, finale d’andata dei playoff, il ritorno domenica alla stessa ora, quando sapremo quale delle due salirà in A dopo Frosinone e Genoa, promosse direttamente. Difficile stabilire chi sia la favorita. Per quel che si è visto in questi playoff, il Cagliari sembra avere qualcosa in più a livello tecnico e il manico di Ranieri si è fatto sentire (più di quello di Mignani nel Bari). Però, il pronostico resta incerto perché il regolamento dei playoff riequilibra tutto. Il Bari, che ha terminato il campionato al terzo posto (il Cagliari ha chiuso quinto), dispone di alcuni vantaggi sui sardi: va in A con due pareggi (non si disputano i supplementari in caso di parità dopo la gara di ritorno, conta il miglior piazzamento in campionato); nella gara di ritorno potrà fare affidamento sulla spinta unica che offrirà il San Nicola, lo stadio più capiente della B e già esaurito, già in semifinale contro il Sudtirol erano quasi in 52mila. Certo, anche stasera ci sarà un clima caldo alla Unipol Domus, già decisiva nel pazzesco 3-2 sul Parma nella semifinale d’andata. Ma sold out per sold out, quello sardo non avrà neanche un terzo di spettatori di quelli che ci saranno domenica sera al San Nicola. Per la finale di ritorno si dovrebbe battere il primato del club di 55.490 spettatori che risale alla stagione 1990/91, in un Bari-Inter di A. Inoltre, rispetto al Cagliari, la squadra pugliese ha avuto un giorno in più per preparare la partita e ha disputato una gara in meno dei sardi che a differenza dei pugliesi hanno iniziato i playoff dal turno preliminare. Questi ultimi due fattori solo apparentemente pesano meno dei primi due. Perché di fatto per tutta la stagione in B si sono preparate le partite sui 7 giorni e dunque c’è poca abitudine da parte dei giocatori a scendere in campo in maniera ravvicinata. Ma ci si gioca la A e si dovrebbe andare oltre la fatica. Ranieri ha bisogno di vincere la sfida di stasera per levare a Mignani il vantaggio dei due pareggi che varrebbero la promozione. Molto dipenderà dalla buona vena della coppia d’attacco Lapadula-Luvumbo, capaci in semifinale di ribaltare il Parma, andato all’intervallo sullo 0-2 ma capovolto nella ripresa dalla doppietta dell’angolano e dalla rete su rigore dell’italo-peruviano, a 3 reti nei playoff e già capocannoniere della B con 21 gol. Ma la variabile impazzita può essere Luvumbo: al Parma ha segnato due reti da cineteca (e procurato il rigore), era praticamente imprendibile. Se replica quella partita, per il Bari si fa dura. Tuttavia Luvumbo, classe 2002, è un ragazzo ancora in formazione. Certo, dotato di mezzi tecnici e atletici fuori dal comune ma è da verificare che possa ripetere quella strabordante prestazione, visto che in precedenza, nell’arco della stagione, non è che avesse incantato. Attenzione poi, a come finì in campionato la sfida all’Unipol Domus fra le due squadre. Era il 17 settembre, i ragazzi di Mignani, con una partita tatticamente perfetta, sbancarono Cagliari con una rete al 77’ dell’italo-marocchino Walid Cheddira. Ma quasi nove mesi dopo, sono cambiate tante cose. Quello era il Cagliari di Liverani, una squadra piuttosto fragile, nulla a che vedere con quella plasmata da gennaio da Sir Claudio Ranieri, il quale ha portato innanzitutto grande solidità (solo 2 ko da quando è in sella, e su quelle sconfitte pesarono gli arbitraggi sfavorevoli). Però anche lo stesso Cheddira è un po’ diverso da quello che furoreggiava ad inizio stagione: a settembre era gasatissimo per la convocazione nel Marocco col quale in seguito avrebbe vissuto l’avventura al Mondiale. Di ritorno dall’esperienza in Qatar, Cheddira ha mostrato un po’ di stanchezza, E non è ancora andato a segno in questi playoff, dopo i 17 gol in campionato e i 5 in Coppa Italia (capo cannoniere del torneo). Ma chissà, l’aria di Cagliari potrebbe suscitargli bei ricordi e sbloccarlo… Mentre Lapadula stasera riceve da Mauro Balata, numero 1 della Lega B, il Premio Pablito, intitolato alla memoria di Paolo Rossi, riservato al vincitore della classifica cannonieri del campionato, succede a Massimo Coda che vinse il trofeo con la maglia del Lecce. Probabilmente squadre speculari schierate col 4-3-1-2. Uno squalificato per parte, sono anche gli unici assenti: Dossena nel Cagliari, Ricci nel Bari, saranno rilevati da Goldaniga e Mazzotta. LEGGI TUTTO

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    Cagliari, Ranieri: “Cosa ho detto ai ragazzi? Tra 11 giorni in vacanza”

    Cagliari-Venezia, le dichiarazioni d Ranieri
    L’allenatore prima di parlare del match ha parlato dei motivi che l’hanno portato ad accettare la proposta del Cagliari: “L’amore per questa terra e per questi tifosi mi hanno dato tanto all’inizio della carriera e ho pensato che non potevo essere egoista”. Sulla partita: “Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, poi ovviamente era logico soffrire. L’importante però è aver portato a casa questo primo obiettivo. La tensione? La gestisco. Poi in questi momenti la vittoria e la sconfitta è talmente vicina che bisogna accettare tutto. Ai miei ragazzi ho detto che tra 11 giorni andiamo in vacanza e in qualunque caso dovranno essere soddisfatti. Siamo pronti a giocarcela con il Parma, mi auguro che le prossime partite saranno di livello come quelle del campionato. Ora è importante che i giocatori recuperino energie nervose” LEGGI TUTTO

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    Occhio a Frosinone-Genoa e Cagliari-Palermo

    TORINO – La 37ª e penultima giornata di Serie B si gioca oggi in contemporanea con fischio d’inizio alle 14, fa eccezione Frosinone-Genoa che comincia alle 16.15: ciociari e liguri sono già promossi in A, il risultato dello Stirpe non impatta sui verdetti delle altre gare e può andare in scena ad altro orario, in palio ci sarà il 1° posto col Frosinone di Grosso che potrà giocare per due risultati su tre, avendo 4 punti di vantaggio sui liguri di Gilardino. Se i ciociari al termine della gara avranno almeno ancora lo stesso margine di punti, Balata, presidente della Lega B, consegnerà loro la versione più prestigiosa della Coppa Nexus, il trofeo riservato comunque a tutte le tre squadre che salgono in A. Guardando alla classifica, occhio a una sfida prestigiosa, Cagliari-Palermo, che ricorda i bei tempi che furono di entrambe le squadre. I sardi di Ranieri sono quinti in classifica e provano ad assaltare il 4° posto del Sudtirol, avanti di 3 punti. I siciliani di Corini nell’ultimo turno hanno riagganciato la zona playoff, sono settimi ma per garantirsi un piazzamento agli spareggi promozione devono tornare dalla Unipol Domus con un risultato positivo. D’altro canto, il Sudtirol potrebbe anche avere la certezza di chiudere al 4° posto (con tutti i vantaggi che porta ai playoff) se in casa batte il Cittadella. I veneti però, non concederanno nulla, hanno battuto nell’ultimo turno il Benevento e si sono portati a +2 sulla zona playout, margine che non si può certo “gestire” nelle ultime due giornate. In questo turno molto probabilmente arriverà l’aritmetica retrocessione in C del Benevento, impegnato in casa contro il Modena: i campani sono a -6 dai playout, vincere oggi potrebbe anche non bastare. Sull’altro fronte, il Modena di Tesser, se dovesse tornare dal Vigorito con tre punti, probabilmente sbarcherebbe in zona playoff, anche se, per la conquista del 7° e 8° posto, gli ultimi due piazzamenti-playoff vacanti, la concorrenza è folta e si deciderà tutto solo dopo l’ultimo turno, in programma venerdì 19 in contemporanea alle 20.30. Tornando invece alle zone più nobili della classifica, il Parma di Pecchia va a Ferrara per giocarsi un sentito derby regionale contro la Spal di Oddo che oggi sarebbe retrocessa: i ferraresi sono penultimi e a -3 dai playout, solo facendo 6 punti nelle ultime due giornate potrebbero avere qualche speranza di acciuffare i playout. Il Parma invece, come il Cagliari a -3 dal Sudtirol quarto, insegue il miglior piazzamento possibile in chiave playoff. Da brividi Brescia-Pisa: i toscani sono in caduta libera, vengono da 4 ko di fila che stanno segnando la stagione, il ritorno di D’Angelo li aveva portati dall’ultimo al quinto posto ma di questo passo la qualificazione ai playoff sfuma. Il Brescia saprà approfittare del momento no del Pisa? Oggi i lombardi disputerebbero i playout col Cosenza ma fare tre punti oggi, vorrebbe magari dire insidiare il Cittadella, ora in zona salvezza, se i veneti dovessero cadere a Bolzano. Discorso simile per il Cosenza che ha un punto più del Brescia e sarà di scena ad Ascoli, coi marchigiani di Breda che coltivano ambizioni playoff. In ottica playout però, attenzione a quel che succederà nelle prossime settimane alla Sampdoria: i blucerchiati solo formalmente sono già retrocessi in B perché in realtà, per i grossi problemi societari, rischiano seriamente di essere esclusi dal professionismo. In tal caso, la squadra sconfitta ai playout verrebbe riammessa in B, chissà dunque che basti disputare gli spareggi salvezza per ritrovarsi poi in B. Un discorso questo, che può riguardare anche il Perugia, terzultimo e a -2 dai playout. Gli umbri di Castori (confermato dopo lo 0-5 rimediato dal Cagliari nell’ultimo turno), si giocano le ultime speranze salvezza in casa di un lanciato Venezia, una delle squadre più in forma di questo finale di stagione, passato dalla zona calda della classifica a respirare l’aria dei playoff. E attenzione anche a Bari-Reggina: i pugliesi di Mignani, con 5 punti di vantaggio sul Sudtirol, hanno in tasca il 3° posto (basta fare un punto nelle ultime due uscite) e potrebbero avere già la testa alle semifinali playoff.  AI calabresi di Pippo Inzaghi sono stati restituiti 2 punti in classifica che li hanno riportati in zona playoff. Fra l’altro, la Reggina non andrà al Coni per chiedere la restituzione dei restanti 5 punti di penalità, dunque non ci saranno ripercussioni sul post season: i playoff, che scattano il 26 maggio, si terranno nelle date previste. Infine, Como-Ternana, entrambe appaiate a quota 43, cioè non ancora salve: chi dovesse uscire sconfitto dal confronto, rischia qualche brivido all’ultima giornata. LEGGI TUTTO