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    Pioli-Milan, Ranieri insegna: i punti allungano la vita non la riconoscenza

    Il fuoco si sta spegnendo. Perché sono i risultati l’unico salvavita per gli allenatori, non la riconoscenza. E Stefano Pioli lo sa bene. Una legge crudele e forse anche ingiusta che non ha mai ammesso eccezioni. Da giurisprudenza l’esonero di Claudio Ranieri al Leicester dopo che qualche mese prima aveva guidato le “volpi” a un’incredibile vittoria in Premier, scrivendo una pagina unica nel grande libro del calcio. Pagine fatte di lacrime e tanto zucchero, appallottolate e gettate nel fuoco a fine febbraio, quando divenne ufficiale l’esonero di Sir Claudio con la squadra diciassettesima in classifica, a un solo punto dalla zona retrocessione. Peccato che la salvezza sarebbe stato obiettivo primario pure nella stagione precedente, quanto il Leice- ster invece vinse la Premier contro ogni pronostico e, forse, ogni logica. Con le dovute proporzioni, pure Stefano Pioli ha compiuto un’impresa: vero è che il Milan era reduce dal secondo posto conquistato nel campionato precedente, mal’ obiettivo a inizio stagione di Elliott era confermare la posizione Champions, non certo vincere lo scudetto. Detto questo, anche prima della gara con il Sassuolo – ultima giocata formalmente in casa -, è rimbombato dagli altoparlanti del Meazza “Pioli’s On Fire”, l’inno che ha segnato la cavalcata tricolore e la prima parte di stagione. Nessuno avrebbe immaginato che il pomeriggio si sarebbe tradotto in una disfatta (5 gol in casa il Milan non li subiva dall’1- 6 con la Juve, 6 aprile 1997) e, soprattutto, che sarebbe arrivato pure il quarto ko consecutivo nel derby, con quel primo tempo che è stato uno schiaffo per la cultura “giochista” del club rossonero. LEGGI TUTTO

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    Tesser contro Ranieri, sfida fra gentiluomini

    TORINO – Due gentiluomini della panchina si affrontano stasera nell’anticipo della 23ª giornata di Serie B, fischio d’inizio alle 20.30, dal Braglia va in scena Modena-Cagliari, cioè Attilio Tesser si confronta con Sir Claudio Ranieri, due allenatori che si somigliano non poco. Fuori dal campo, toni sempre pacati e modi educati, appunto, da gentiluomini. Sul campo, idee calcistiche non molto dissimili e tanta sagacia tattica per entrambi. Certo, Ranieri, a 71 anni è tornato a Cagliari per chiudere il cerchio di una carriera in panchina di fatto iniziata proprio sull’Isola, portando, a fine anni ’80, i sardi in due anni dalla C alla A. Poi si sarebbe schiusa una formidabile avventura, anche internazionale, col gioiello unico dell’aver vinto la Premier League col Leicester, probabilmente l’impresa più grande nella storia del calcio. Ma anche la carriera di Attilio Tesser va ricordata. L’allenatore di Montebelluna è esperto nelle promozioni dalla C alla B: ci è già riuscito col Novara (portato anche in A dalla terza serie in due annate), Cremonese (con una rimonta sull’Alessandria ai limiti dell’impossibile), Pordenone (sfiorando il doppio salto in A, coi friulani che si arresero al Frosinone in semifinale playoff) e la scorsa stagione l’ascesa col Modena, riportato in B con il record di vittorie di fila (14) e una serie di 21 partite senza sconfitte. In questa stagione i canarini emiliani sono undicesimi a -3 dai playoff e a +4 sui playout, cioè un campionato in linea con le potenzialità della squadra. Magari il Modena poteva fare meglio in alcune trasferte, ad esempio il blackout vissuto a Bari e, nell’ultimo turno, nel primo tempo di Terni. Ma aver vissuto la stagione quasi sempre al di sopra la zona calda, dove abbondano piazze che partivano con ben altre ambizioni, è già un buon risultato e bene ha fatto la società a confermare sempre Tesser, sfuggendo alla tendenza stagionale di cambiare l’allenatore con troppa facilità. Resta il fatto che se stasera il Modena dovesse mettere sotto il Cagliari, per gli emiliani potrebbe iniziare tutto un altro campionato, forti anche dell’entusiasmo che un risultato del genere porterebbe. Anche perché il Cagliari qualche problemino in trasferta ce l’ha. Certo, con l’arrivo di Ranieri i sardi hanno subito riconquistato la zona playoff, grazie soprattutto alle due vittorie interne su Como e Spal. Ma in trasferta ancora faticano, un po’ come ai tempi del predecessore Liverani. Nell’unica uscita fuori casa di Ranieri, è arrivato lo 0-0 di Cittadella: coi veneti in 10 dal 52’, il Cagliari non è riuscito ad approfittarne, risultando anche ben poco pericoloso. Non solo. Al mercato di gennaio i sardi non hanno raggiunto tutti gli obiettivi che perseguivano. Soprattutto ha tenuto banco l’inseguimento di un difensore centrale di valore assoluto, di cui la squadra avrebbe molto bisogno, il lungo corteggiamento a Colley della Sampdoria non è andato a buon fine e non è arrivata neanche un’alternativa, così come per la mediana è sfumato Radovanovic che poteva essere un’opzione importante in più a centrocampo. Di fatto il mercato s’è quasi fermato all’acquisto di Azzi, proprio dal Modena, bel cavallo della fascia sinistra (Ranieri dixit), già a segno nel 2-0 sul Como. Poi l’ultimo giorno di mercato è arrivato un ragazzo che potrebbe anche stupire, l’attaccante sloveno Prelec, prelevato agli austriaci del Tirol, convinto personalmente da Ranieri che l’aveva conosciuto ai tempi della Sampdoria, quando lo aggregava alla prima squadra dalla Primavera. C’è molta curiosità invece, su quanto potrà incidere il mercato del Modena. La partenza di Azzi è stata vissuta senza rimpianti: sì, era stato fondamentale nell’ascesa dalla C, aveva segnato anche gol pesanti quando Tesser, in emergenza, l’aveva schierato di punta. Ma dopo la mancata cessione estiva (lo volevano Atalanta e Spezia), Azzi s’è visto poco, probabilmente stava già con la testa da un’altra parte. Discorso non dissimile per Gargiulo, scambiato nell’ultimo giorno di mercato con Ionita del Pisa: l’ex mezzala del Cittadella è stato frenato da un infortunio ma di fatto non si sentiva realizzato a Modena. Oltre a Ionita (che a Pisa non ha convinto ma resta uno col suo peso), sono arrivati Strizzolo (già a segno, Tesser lo conosce bene, lo ebbe da ragazzino a Novara e poi a Pordenone), Ferrarini (non utilizzato al Monza ma nella passata stagione aveva fatto vedere cose interessanti), più l’italo-brasiliano Lopes, scommessa tutta da scoprire. LEGGI TUTTO

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    Cagliari, Ranieri: “Drinkwater? Non fa per noi. Ecco cosa volevamo”

    Esperienza, pragmatismo e entusiasmo. L’arrivo di Claudio Ranieri a Cagliari ha portato tutto questo nel capoluogo sardo. Un classico ‘ritorno al futuro’. I ricordi del passato per riportare la piazza dove merita dopo la delusione della retrocessione. Insomma, tutto quello che un allenatore della sua esperienza ha già fatto in carriera e diversi anni fa anche a Cagliari. Il suo arrivo ha risitemato la squadra, ora in piena lotta per i playoff, e gli ha ridato consapevolezza. Nel prossimo weekend i rossoblù giocheranno contro il Modena, in campo venerdì 3 febbraio, per una sfida che vedrà affrontarsi i due allenatori più esperti della categoria. Tesser contro Ranieri, proprio quest’ultimo ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla partita. 
    Cagliari, la conferenza stampa di Ranieri
    Con il mercato chiuso ieri si chiudono anche i pensieri delle società e, soprattutto, dei giocatori: “Non dovevamo prendere tanto per prendere. Noi vogliamo soltanto gente motivata e che possa dare tutto in campo”. Così Ranieri sul discorso senza girarci troppo attorno. “Ho dei giocatori fantastici che si allenano fino allo spasmo. Ora stiamo costruendo le fondamenta poi vedremo come migliorare il resto. Prima la fase difensiva e poi piano piano si va su”.
    Analisi che continua per il mister: “Centrocampo? Cercavamo un regista, ma chi abbiamo cercato non è voluto venire, ma non mi fascio la testa. Voglio soltanto gente motivata e utile alla causa. Drinkwater? L’ho allenato in Inghilterra ma non è quello che cerchiamo”.  LEGGI TUTTO

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    Serie B, Cagliari-Spal 2-1: Ranieri batte De Rossi

    CAGLIARI – Finisce 2-1 l’anticipo della 22ª giornata di Serie B tra Cagliari e Spal. Il maestro, Claudio Ranieri, batte l’allievo, Daniele De Rossi, grazie alle reti di Altare e Lapadula. A illudere l’ex centrocampista della Roma il momentaneo pareggio firmato Celia. Per i sardi tre punti importantissimi in chiave playoff, mentre i ferraresi restano nella zona bassa della classifica, al quattordicesimo posto, ma si consolano con l’acquisto di Nainggolan, atteso in città lunedì per le visite mediche e la firma sul contratto.
    Classifica Serie B
    Cagliari-Spal 2-1: Altare e Lapadula fanno felice Ranieri, Celia illude De Rossi
    Partenza sprint per il Cagliari che, al 15′, passa avanti: Luvumbo conquista un calcio di punizione dal limite facendo anche ammonire Meccariello, la palla di Kourfalidis è telecomandata sulla testa di Altare che salta più in alto di tutti e trafigge Alfonso. La squadra di De Rossi non si demoralizza e alza il baricentro trovando il pareggio a 4′ dalla fine della prima frazione di gioco. Il gol è un mix tra una dormita difensiva sarda e un pezzo di bravura dei ferraresi: palla straordinaria di Prati, Nandez non completa la diagonale permettendo a Celia di battere al volo di sinistro e infilare Radunovic. A metà ripresa papera incredibile di Alfonso che si infila da solo la palla in rete. Per sua fortuna, però, la sfera era già uscita sul calcio d’angolo battuto da Kourfalidis, pertanto si resta sull’1-1. Qualche minuto dopo Altare firma la doppietta personale con un bel tiro dal limite. Anche in questa occasione, però, il pubblico della Unipol Domus si vede strozzare in gola l’urlo del gol. Paterna, infatti, viene richiamato al Var e annulla ravvisando una carica sul portiere avversario Alfonso. Il Cagliari carica a testa bassa costringendo la Spal nella propria metà campo e al 75′ passa di nuovo avanti con Lapadula. Anche in questa occasione l’azione viene rivista dalla sala Var, ma l’attaccante peruviano colpisce col ginocchio e non con la mano. Finalmente i tifosi di casa possono esplodere di gioia. Nel finale succede di tutto, con la squadra di De Rossi che sfiora il pari e quella di Ranieri che sciupa il 3-1. Arriva anche un rosso diretto per il ferrarese Maistro. Non c’è più tempo, Cagliari batte Spal 2-1: il maestro batte l’allievo. 
    Cagliari-Spal 2-1: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Ranieri all'esame De Rossi

    TORINO – La 22ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con l’anticipo Cagliari-Spal, cioè Sir Claudio Ranieri si misura con Daniele De Rossi, già suo giocatore alla Roma, che sta imparando il mestiere di allenatore a Ferrara. In questi giorni le due squadre sono state associate al ritorno in Italia del mediano Radja Nainggolan, dopo che si è separato dall’Anversa. Il belga puntava molto all’ennesimo ritorno a Cagliari ma il club è rimasto piuttosto freddo sull’ipotesi, avendo altre priorità, soprattutto in difesa (patron Giulini si è mosso di persona per avere Colley dalla Samp ma la concorrenza della A resta forte). Così alla fine, per Nainggolan i passi più concreti li ha fatti la Spal o meglio, li ha fatti De Rossi. Il quale ha iniziato un pressing telefonico sul Ninja, già suo compagno ai tempi della Roma, che dovrebbe essere andato a buon fine, Nainggolan con ogni probabilità andrà alla Spal per provare a farla emergere dalla zona calda della classifica, l’annuncio dovrebbe arrivare dopo la partita. Campionato complicato quello del club di Ferrara che si sta rivelando in linea con quello della passata stagione, quando la Spal si salvò soltanto alla penultima giornata. Ora, con De Rossi (subentrato a Venturato lo scorso autunno), i ferraresi sono un punto sopra la zona playout e, al di là di Nainggolan, le prospettive non sono proprio rosee. Al mercato è partito il mediano Esposito, salito in A allo Spezia come era logico che fosse, visto che dallo scorso giugno è nel giro della Nazionale e non aveva senso che giostrasse ancora in B. Ceduti anche l’attaccante Finotto (al Cosenza) e il trequartista Proia (all’Ascoli via Vicenza). A livello di arrivi, si è fermi al ritorno in Italia dell’ala greca Fetfatzidis, ex Chievo e Genoa, tutto da verificare (giocava in Qatar), oltre al possibile rientro nei ranghi di “Pepito” Rossi, che si allena con la Spal ma che da svincolato può essere tesserato anche dopo il 31 gennaio, valutate al meglio le sue condizioni fisiche. Resta il fatto che per De Rossi non sarà semplice salvare la Spal, anche perché la lotta per non retrocedere è agguerrita e annovera piazze importanti. Stasera poi, tocca misurarsi con un Cagliari che dall’arrivo di Ranieri potrebbe aver iniziato un altro campionato. L’esordio di Sir Claudio, il 2-0 al Como alla ripresa del campionato in uno stadio esaurito e traboccante entusiasmo, aveva portato una certa euforia. Che si è un po’ sopita dopo la successiva uscita, lo 0-0 di Cittadella, coi sardi che a inizio ripresa si sono trovati in superiorità numerica senza riuscire ad approfittarne anzi, la squadra ha fatto fatica a creare palle gol, confermando il fatto che il Cagliari in trasferta qualche problema ce l’ha ancora. Ma comunque l’arrivo di Ranieri ha riportato i sardi in zona playoff: la promozione diretta al momento dista 10 lunghezze e per raggiungerla bisognerebbe confidare anche in crolli altrui. Ma puntare al miglior piazzamento playoff possibile, è nelle corde di questa squadra. Sul mercato, l’arrivo dell’italo-brasiliano Azzi ha portato grande dinamismo sulla fascia sinistra (e ha pure segnato il gol del 2-0 al Como), ora serve ancora un difensore centrale di livello (se sfuma Colley, alla fine potrebbe arrivare Gunter dal Verona) e una punta che possa essere alternativa a Pavoletti. Stasera intanto, fare tre punti con la Spal, vorrebbe dire proiettarsi temporaneamente nel cuore della griglia playoff, raggiungendo al 5° posto il Sudtirol e mettendo una certa pressione su tutte le altre squadre in lizza, in campo domani. Attenzione però, perché la Spal con De Rossi fa più punti in trasferta che in casa. Vedi le vittorie dei ferraresi a Reggio Calabria e Parma nelle ultime due trasferte. LEGGI TUTTO

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    Duello a distanza fra Genoa e Reggina

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Bari 1-0), la 21ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, si chiude domani alle 16.15 col posticipo, in cui la capolista Frosinone farà visita al Brescia. Oggi, fra le 7 gare delle 14, terrà banco il duello a distanza fra Reggina e Genoa, appaiate al 2° posto, a -6 dal primo. Il Genoa pare davvero aver svoltato con l’arrivo di Alberto Gilardino in panchina che nelle sue 5 uscite ha raccolto 13 punti (media 2.6 a gara). Ma oggi, al Vigorito, ha un test da prendere con le pinze, il Benevento di Cannavaro, una delle più grandi delusioni stagionali, appena un punto sopra la zona playout. La Strega punta molto sulla partita per rilanciarsi, dopo il deludente 1-1 di Cosenza della ripresa, coi campani agguantati all’89’. Il Benevento ha preparato la partita andando in ritiro anticipato e con Cannavaro rimasto in silenzio, senza la consueta conferenza stampa della vigilia, sarebbe stato bello chiedergli del suo confronto col Gila, insieme furono Campioni del Mondo nel 2006. Genoa che però in classifica rischia una penalizzazione di 2 punti, anche se la società si mostra serena. La Reggina di Inzaghi invece, è di scena in casa della Ternana. Gli umbri vivono un momento delicato da giovedì, quando il patron Bandecchi ha scoperto di essere sotto inchiesta, gli si contesta un’evasione fiscale da 20 milioni che coinvolge la sua università telematica, la Niccolò Cusano. La Ternana non è coinvolta, però il maxi sequestro operato dalla magistratura potrebbe avere ripercussioni su tutto il gruppo Bandecchi. Chissà con che stato d’animo la Ternana affronterà una Reggina che ha iniziato l’anno con il ko interno ad opera della Spal e che oggi sarà priva di Menez (squalificato, lo rileva Gori). Nella gara delle 16.15, il Cagliari di Ranieri gioca a Cittadella. Sir Claudio, dopo il buon esordio di una settimana fa, 2-0 al Como, chiede alla squadra, priva di Pavoletti, di cambiare marcia in trasferta. Ma attenzione al Citta: a dicembre si era avvitato chiudendo l’anno con 4 ko di fila, alla ripresa è andato a vincere in casa del Pisa che era ancora imbattuto con D’Angelo. E a proposito dei toscani, quinti, un punto sopra i sardi, oggi sono ospiti del Como. Gara delicata: i lariani, che oggi disputerebbero i playout col Cittadella, con Longo sono impegnati in una difficile risalita della classifica, i nerazzurri devono dimostrare che la caduta col Cittadella è stata un episodio e riprendere un cammino che prima di quel ko aveva un passo da A diretta. Il Sudtirol una settimana fa si è confermato in zona playoff superando in casa il Brescia, oggi è di scena in casa del Venezia: lunedì sera i lagunari di Vanoli hanno fatto una buona partita a Marassi mettendo in difficoltà il Genoa ma oggi sarebbero retrocessi e nonostante le potenzialità dell’organico, per Vanoli possono solo puntare a una salvezza peraltro tutta da conquistare. Il Parma, che una settimana fa franava a Bari, un 4-0 che ha fatto perdere la zona playoff, riceve il Perugia, ancora arrabbiato per il 3-3 subito nel finale dal Palermo, i 2 punti sfumati avrebbero permesso agli umbri, impegnati in una difficile risalita, di uscire dalla zona retrocessione. Vanno in casa di un Parma a pezzi (out anche Buffon e Mihaila), contestato dai tifosi che nelle ultime tre uscite interne hanno assistito solo a ko. Ore calde anche per l’Ascoli: dopo il ko di Terni, la tifoseria è in subbuglio e chiede alla società la testa del tecnico Bucchi che però ha da poco prolungato il contratto fino al 2025. I marchigiani vanno in casa della Spal, reduce dal colpo in casa della Reggina che ha permesso ai ragazzi di De Rossi di portarsi un punto sopra la zona playout. Il Modena di Tesser, a -3 dai playoff e a +3 dai playout, riceve il Cosenza di Viali ultimo in classifica: gli emiliani, che hanno iniziato il 2023 cadendo a Frosinone, non vincono in casa dal 15 ottobre (5-1 al Como). LEGGI TUTTO

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    Cagliari: perché Ranieri può farcela

    TORINO – Quando si dice svoltare. L’esordio di Sir Claudio Ranieri al Cagliari, a 35 anni di distanza dal primo, è stato trionfale. Lo stadio intanto: per il ritorno a casa di quell’allenatore che proprio sull’Isola iniziò a costruire una formidabile carriera, era esaurito, con un entusiasmo che in città non s’era ancora respirato dall’inizio della stagione. A dimostrazione che patron Giulini ha fatto la mossa giusta: ora tutta la piazza rema dalla stessa parte mentre col predecessore Liverani in un caso la contestazione era scattata anche dopo una vittoria. Poi, il 2-0 di sabato scorso sul Como, ha fatto fare al Cagliari un notevole balzo in classifica. Ora i sardi sono a quota 28 punti, ottavi, e non hanno solo agganciato la zona playoff, possono mettere nel mirino almeno tre squadre che lo precedono, visto che Ternana, Sudtirol e Pisa, distano solo un punto. Il Bari, quarto, è avanti 4 lunghezze. La zona A diretta, con Reggina e Genoa appaiate a quota 36, dista 8 punti e appare più difficile da raggiungere, bisognerebbe confidare anche in un crollo delle avversarie. Ma intanto, il traguardo di chiudere il campionato col miglior piazzamento playoff possibile, è alla portata, anche perché l’entusiasmo che si respira ora sull’Isola può dare una grossa mano. Al resto, ci penserà la sagacia tattica di Sir Claudio. Nel successo sul Como, c’è molto del suo manico. La gara l’ha sbloccata Pavoletti, promosso titolare quando con Liverani prevalentemente era alternativo al bomber Lapadula, adesso giocano insieme e potrebbero diventare una delle coppie d’attacco più belle della B, peccato per una distorsione alla caviglia che lo terrà fuori per un po’. Il raddoppio sul Como ha portato la firma dell’italo-brasiliano Azzi, giunto in Sardegna solo un paio di giorni prima della gara, convinto personalmente da Ranieri a scegliere il Cagliari (lui fino all’ultimo ha sperato in una chiamata nella A) e subito decisivo con le sue sgroppate sulla sinistra (“un bel cavallo”, l’ha definito Sir Claudio). Mentre la difesa è apparsa subito meglio registrata, dopo i tanti patatrac subiti in precedenza. Insomma, le giornate tese vissute con Liverani, sono già un ricordo, adesso il Cagliari va tenuto d’occhio perché l’entusiasmo può portare lontano e soprattutto il suo avvento ha cancellato tutti i malumori che sedimentavano dalla retrocessione. Ma ora bisogna confermarsi. Sabato il Cagliari di Ranieri sarà di scena a Cittadella, squadra che alla ripresa ha stupito tutti vincendo a Pisa. Gli impegni di gennaio si chiuderanno il 27 con l’anticipo in casa con la Spal di De Rossi. Fare il pieno in queste due uscite, cosa non certo impossibile, vorrebbe dire approcciare febbraio col vento in poppa e, molto probabilmente, a livello di classifica con una situazione rosea, anche perché tutte le dirette concorrenti almeno qualche problemino ce l’hanno. E vedremo nel frattempo cosa il mercato avrà portato a Sir Claudio. Si discute molto del ritorno di Nainggolan ma su di lui Ranieri è stato chiaro, se viene, deve farlo a determinate condizioni (traduzione: le uscite fatte dal belga con l’Anversa non sono minimamente tollerate). Ma si ha la sensazione che comunque la rosa, già così, abbia valori non trascurabili. Magari, la scorsa estate, gli scommettitori un po’ esageravano nei loro pronostici quando consideravano il Cagliari la seconda forza del campionato dietro al Genoa. Ma chissà, col tocco di Ranieri, fa ancora in tempo a diventarla. LEGGI TUTTO

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    Grosso, dove eravamo rimasti?

    TORINO – Dopo 19 giorni di pausa, torna la Serie B con sei partite, in campo per la 20ª giornata, la prima del girone di ritorno. Alle 16.15, la capolista Frosinone riceve il Modena per confermarsi, anche dopo la sosta, almeno una spanna sopra la concorrenza. Grosso dovrà fare i conti con 4 defezioni pesanti (Lucioni, Boloca, Kone e Mazzitelli). Ma il suo Frosinone ha già dimostrato di non soffrire le assenze, l’ampia e competitiva rosa finora ha permesso di sopperire a ogni problema, a patto che oggi non si sottovaluti il Modena di Tesser, a un punto dalla zona playoff, in trasferta sa essere temibile (ha vinto in casa di Ascoli, Spal, Parma e Sudtirol). Anche all’andata fu una partita equilibrata, il Frosinone vinse a Modena grazie a una sbavatura del portiere Gagno, poi uno dei migliori interpreti del campionato. Le altre cinque gare alle 14. La Reggina ospita la Spal e cerca quei 3 punti che la porterebbero almeno per qualche ora in vetta col Frosinone. E la Spal non vive un momento facile. Oggi la squadra di De Rossi, che con lui viaggia alla media di un punto a partita, disputerebbe i playout col Venezia e ha chiuso il 2022 cadendo in casa col Pisa. In più, al mercato ha appena perso il faro del centrocampo, quell’Esposito da giugno nel giro della Nazionale, approdato in A allo Spezia, non ancora sostituito in rosa. Invece, nel Cagliari che ospita il Como, a distanza di 35 anni Claudio Ranieri fa il suo secondo esordio sulla panchina sarda. Oggi il Cagliari è undicesimo ma a un solo punto dalla zona playoff. La squadra sarà debitamente rinforzata, per ora è arrivato l’esterno sinistro Azzi dal Modena, al resto ci dovrà pensare Sir Claudio: la stagione non è compromessa, l’entusiasmo che sta portando il suo ritorno può fare la differenza. Però attenzione al Como: ha vinto le ultime due partite del 2022, Moreno Longo sta raddrizzando la baracca e per la prima volta la squadra si trova fuori dalla zona calda (+2 dai playout). Però, uno dei match più interessanti della giornata, è Bari-Parma. I pugliesi, prima della sosta, sono stati scalzati dal 3° posto da un Genoa capace di vincere al San Nicola nonostante la spinta di quasi 50mila spettatori, curioso come i pugliesi siano la squadra meno sconfitta del torneo (3 volte) ma i ko siano arrivati tutti in casa, quando si dispone della tifoseria più numerosa della B. Bari che però resta la miglior matricola del campionato, in grado di difendere l’attuale 4° posto. In questi giorni in città si è quasi solo parlato del futuro delle stelle Cheddira e Caprile, la piazza è un po’ agitata ma è assai probabile che la famiglia De Laurentiis non li ceda a terzi ma alla casa madre del Napoli, lasciandoli fino a giugno a Bari in prestito. Pugliesi che trovano un Parma 6° in classifica, a -3 dal Bari, reduce dalla “vittoriosa sconfitta” in Coppa Italia a San Siro con l’Inter: con Pecchia il Parma ha sicuramente messo alle spalle le macerie di due stagioni fallimentari ma la squadra viaggia ancora a corrente alternata. Attenzione anche a Pisa-Cittadella. I toscani, col ritorno di D’Angelo in panchina non hanno mai perso e sono quinti a -10 dal Frosinone soltanto perché scontano ancora il pessimo avvio di stagione con Maran. Se no, con la media punti tenuta con lo storico condottiero nerazzurro, sarebbero in testa. E oggi ospitano un Cittadella che ha chiuso il 2022 con 4 sconfitte di fila che l’hanno fatto precipitare al penultimo posto: mai i veneti in questi anni avevano rischiato tanto, le 5 qualificazioni ai playoff (fra il 2017 e il 2021, con due finali disputate), oggi appaiono un ricordo lontano. Da non perdere anche Perugia-Palermo. Gli umbri prima della sosta hanno conquistato due preziose vittorie consecutive (sul Venezia e a Benevento) che hanno riportato entusiasmo a Perugia, il Grifone ha lasciato il fondo della classifica e ora è a un solo punto dai playout. Dovrà farci molta attenzione il Palermo di Corini, a -2 dalla zona playoff, che comunque, dopo diversi rovesci, prima della sosta aveva trovato una certa continuità, i siciliani sono imbattuti da 5 giornate, nelle quali hanno conquistato 9 punti. Domani altre tre gare (alle 14 Sudtirol-Brescia, alle 16.15 Cosenza-Benevento e Ternana-Ascoli), il turno si chiude lunedì con Genoa-Venezia (alle 18.45). LEGGI TUTTO