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    Il Brasile di Danilo travolge la Tunisia 5-1: Bremer in panchina, razzismo sugli spalti

    PARIGI (Francia) – Con Danilo in campo dal 1′, Ibanez subentrato nella ripresa e Bremer per 90′ in panchina, il Brasile stravince 5-1 l’amichevole con la Tunisia disputata al Parco dei Principi di Parigi. A fare notizia, però, più che il risultato ottenuto dalla Seleçao grazie alla doppietta di Raphinha e ai gol di Richarlison, Neymar su rigore e l’ex Fiorentina Pedro, è stato quanto accaduto prima del calcio d’inizio e in occasione della seconda rete della nazionale verdeoro. Nel primo caso il Brasile, oggi in maglia azzurra, è sceso in campo trasportando e poi posando con uno striscione contro il razzismo con la scritta “senza i nostri giocatori negri, non avremmo le stelle sulla nostra maglia”. Ma poi, durante il match, il pubblico presente sugli spalti dell’impianto parigino, in maggioranza composto da tifosi tunisini, al 19′ ha lanciato una banana verso Richarlison, che in quel momento stava festeggiando con i propri compagni la rete del nuovo vantaggio, dopo il momentaneo pari di Taibi. Subito su di lui sono ‘piovuti’ degli oggetti fra i quali, appunto, una banana. L’attaccante ha avuto un moto di sdegno ma poi si è riunito ai compagni. Il match di Parigi è stato anche brevemente interrotto a causa dei laser puntati contro i giocatori del ct Tite e lo speaker dello stadio ha dovuto rivolgere un appello affinché tali comportamenti cessassero. La scorsa settimana, la nazionale brasiliana aveva difeso un altro dei suoi attaccanti, Vinicius Junior, fatto oggetto di cori razzisti durante il derby di Madrid fra Real e Atletico. La giustizia penale spagnola aveva aperto un’indagine.
    Da McKennie e Rincon a Vidal e Bentancur: tutte le amichevoli
    All’Uzbekistan non è bastato il vantaggio firmato dal romanista Shomurodov al 25′, sconfitto 2-1 in rimonta dal Costa Rica, la Corea del Sud del napoletano Kim, ammonito dopo 20′, batte invece di misura il Camerun di N’Koulou e Hongla grazie alla rete di Son, forte esterno in forza al Tottenham di Conte. Il Giappone delle vecchie conoscenze della Serie A Nagatomo e Yoshida non va oltre lo 0-0 con l’Ecuador, il vecchio obiettivo della Lazio Azmoun regala all’Iran un pari di lusso con il Senegal di Koulibaly, il Venezuela di Rincon travolge 4-0 gli Emirati Arabi Uniti, l’Uruguay di Caceres, Bentancur e Suarez si impone 2-0 contro il Canada, il Cile di Medel, Vidal (in gol) e Sanchez viene fermato sul 2-2 dal Qatar Paese ospitante dei prossimi Mondiali, mentre la Costa d’Avorio di Fofana e Kessie supera 3-1 la Guinea. Tutto facile per l’Egitto che, senza Salah, rifila tre reti alla Liberia, Afena-Gyan assiste dalla panchina al successo dei compagni del Ghana per 1-0 contro il Nicaragua, mentre McKennie (76′) e Dest (90′) prendono parte al deludente 0-0 degli Stati Uniti con l’Arabia Saudita. La Nigeria di Ola Aina e Lookman cade 2-1 con l’Algeria di Bennacer, termina a reti bianche, infine, la sfida tra il Marocco di Hakimi, Amrabat e Sabiri (in campo nella ripresa) e il Paraguay.

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    Bufera razzismo per Wenger: frasi su Mbappé, esplode la rabbia

    TORINO – Purtroppo, per troppi esseri umani ancora, il razzismo è una forma mentis difficile da sradicare e porta a pronunciare, tanto candidamente quanto pubblicamente, frasi che provocano, in chi le ascolta, un profondo senso di nausea. Riassunto delle puntate precedenti. Il francese Arsène Wenger, tecnico dell’Arsenal dal 1996 al 2018 e, dal 2019, responsabile dello sviluppo mondiale del calcio dalla Fifa, qualche giorno fa ha concesso un’intervista in cui ha parlato anche del suo connazionale Kylian Mbappé, crack del calcio planetario e punta di diamante del Paris Saint Germain e della Nazionale Bleu. Nel corso della chiacchierata, gli è, però, “scappata” una frase che fa accapponare la pelle. Eccola: «… se (Mbappé) fosse nato in Camerun, non sarebbe diventato il giocatore che è oggi. C’è l’Europa e il resto del mondo, e il resto del mondo ha bisogno di aiuto, altrimenti perderemo troppi talenti». Definire infelice la frase dell’alsaziano sarebbe assolutamente riduttivo ed infatti, nelle scorse ore si sono levate reazioni, furiose e sdegnate, praticamente in ogni angolo del Pianeta. Chi deciso di adottare una presa di posizione nettissima, è stata la Conmebol, ossia la confederazione che governa il calcio del LatinoAmérica. «Respingiamo e condanniamo le espressioni molto sfortunate di Wenger, alto funzionario Fifa e molto vicino alla Presidenza di Gianni Infantino. Queste frasi, oltre a rivelare un’insolita ignoranza del prezioso contributo dei giocatori africani al calcio mondiale, in particolare europeo, mostrano un pregiudizio denigratorio che rende invisibili gli sforzi dei calciatori e delle istituzioni sportive che non “sono in Europa” – hanno spiegato in una nota ufficiale da Asunción -. I pregiudizi più riprovevoli si travestono da riflessioni “fondate” e “intelligenti”. Il talento, lo spirito di sacrificio e la voglia di eccellere dei calciatori africani e sudamericani vanno apprezzati e rispettati».
    WENGER OUT Una caduta di stile, assolutamente imperdonabile, per un tecnico da sempre attentissimo alla valorizzazione e alla crescita dei giovani, non solamente in campo ma anche nella vita. Ovvio, dunque, che ci si domandi quali insegnamenti possa dare Wenger ai giovani che non sono bianchi. Scontato, quindi, che si chieda alla Fifa e ai suoi vertici, che sulla carta lanciano campagne come “Kick racism out”, ossia spazziamo via il razzismo, se si sentano rappresentati da Wenger che, ancora oggi nel 2022, è fermamente convinto che, se un talento nasce in Africa e non in Europa, «non sarebbe diventato il giocatore che è oggi». Se davvero il governo del calcio mondiale vuole provare a lasciar fuori il razzismo dal Fútbol, beh può iniziare con un sacrosanto “Kick Wenger out”. LEGGI TUTTO

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    Razzismo in Bulgaria: lancio di banane e cori contro gli stranieri

    TORINO – Il giovedì nero del calcio bulgaro. Allo Stadion Balgarska Armija di Sofia è andata in scena un’aberrante manifestazione razzista durante la durissima contestazione dei tifosi del Cska ai propri giocatori e al tecnico inglese Alan Pardew. La miccia che ha fatto esplodere la rabbia dei supporters è, ovviamente, sportiva: la squadra, nelle ultime 5 partite, ha vinto solamente una volta e terminerà il campionato al secondo posto, vedendo festeggiare il trionfo nella Parva profesionalna futbolna liga del Ludogorets Razgrad.Zero tituli, dunque, che hanno spinto i tifosi più esagitati a introdursi la scorsa notte nello stadio e a tagliare le reti delle porte. Ma non basta: i fans del Cska Sofia hanno dato il peggio di loro stessi all’arrivo delle squadre per il match contro il Botev Plovdiv con un lancio di banane e di bottiglie contro il bus dei giocatori biancorossi. La richiesta degli hooligans bulgari è chiarissima: via tutti gli stranieri dal club, Pardew in testa. Per tutta risposta 4 giocatori si sono rifiutato di scendere in campo dopo l’intimidazione razzista: Youga, Mazikou, Bai e Garces. LEGGI TUTTO

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    Maignan e il Milan si scagliano contro il razzismo. La Figc indaga

    MILANO – “Era la giornata contro il razzismo, ma abbiamo ancora molta strada da fare e dobbiamo farlo tutti insieme”: così il Milan su Twitter, nella tarda serata di ieri, dopo la vittoria esterna sul Cagliari e il finale concitato. Pioli ha raccontato di insulti razzisti arrivati dai tifosi sardi a Maignan e Tomori, riferitigli dallo stesso portiere francese. Maignan, nella notte, ha commentato su Instagram e Twitter l’accaduto, postando la foto di una scimmia che fuma una sigaretta e mostra il dito medio, post accompagnato dalla sigla N.W.A acronimo di Niggaz Wit Attitudes, storico gruppo hip hop statunitense.
    Indaga la procura federale
    Nella mattinata di domenica il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, ha aperto un’inchiesta in relazione “ai cori di matrice razzista nel corso della partita Cagliari-Milan di ieri sera ed a quanto accaduto al termine della stessa, al rientro delle squadre negli spogliatoi”. Al riguardo – trapela dalla procura – sono già in corso contatti con la Digos, saranno acquisite le immagini della gara e saranno disposte audizioni dei tesserati coinvolti. LEGGI TUTTO

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    Juve-Napoli, cori razzisti a Kean dal settore ospiti

    TORINO – Ennesima indecorosa scena all’Allianz Stadium. Moise Kean, entrato al minuto 75 della sfida tra Juve e Napoli al posto di Alvaro Morata, pochi secondi dopo il suo ingresso in campo è stato oggetto di ululati razzisti da parte del settore ospiti. L’ex attaccante del Psg, servito sulla fascia destra da De Ligt, stava puntando Juan Jesus proprio sotto allo spicchio riservato ai tifosi del Napoli quando si sono sentiti dei buu razzisti ben udibili grazie ai microfoni posizionati a bordo campo.Guarda la galleryJuve-Napoli, il braccio di Mertens in area FOTO
    La stampa estera sugli ululati razzisti a Kean durante Juve-Napoli
    Di certo si tratta di una vicenda spiacevole che ha avuto risonanza anche all’estero, soprattutto in Francia. L’Équipe parla di grida razziste da parte del pubblico napoletano nei suoi confronti. RMC Sport invece mette in evidenza il fatto che già a gara in corso l’episodio era stato oggetto di critiche da parte dei telecronisti di beIN Sports, che hanno trasmesso l’incontro, alludendo a questo episodio in diretta: “Cose che non ci piace sentire”. Purtroppo non si tratta della prima volta per Moise Kean che, nell’aprile 2019, insieme a Blaise Matuidi, era stato apostrofato con insulti razzisti da parte dei tifosi del Cagliari durante una partita dei bianconeri in terra sarda. 
    Guarda la galleryJuve, pari in rimonta con il Napoli: è Chiesa a rispondere a Mertens LEGGI TUTTO

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    Insulti razzisti a Koulibaly, la Procura Figc apre un'indagine

    “In relazione alle espressioni di matrice razzista rivolte da tifosi della Fiorentina al calciatore del Napoli Kalidou Koulibaly, la Procura Federale, acquisiti i referti dei propri ispettori e ascoltato il calciatore, ha aperto un’indagine”. Questa la nota attraverso la quale la Figc ha annunciato l’avvio del procedimento su quanto accaduto durante il match del Franchi tra Fiorentina e Napoli. “Scimmia di m****”, hanno urlato i tifosi viola agli indirizzi del difensore senegalese nel corso della partita valida per la 7ª giornata del campionato di Serie A. Una nota stonata di una bella serata di calcio che ha visto gli azzurri di Luciano Spalletti battere 2-1 in rimonta la Viola di Vincenzo Italiano conquistando così la settima vittoria in altrettante partite di campionato. Koulibaly, intanto, ha voluto lanciare un appello sui social dopo quanto accaduto. “Nelle prossime ore saranno compiuti ulteriori atti istruttori acquisendo gli atti pertinenti dalla Questura di Firenze”, continua la nota della Figc.   LEGGI TUTTO

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    Caso Koulibaly, Osimhen: “Disgustoso odiare per il colore della pelle”

    FIRENZE – “Parlate con i vostri figli, i genitori possono far capire loro quanto sia disgustoso odiare un individuo per il colore della sua pelle. No al razzismo”. Con questo post pubblicato sul proprio account Twitter, l’attaccante nigeriano del Napoli Victor Osimhen si schiera in difesa di Kalidou Koulibaly, vittima di cori di stampo razzista (“Sei una scimmia”) durante il match vinto 2-1 all’Artemio Franchi contro la Fiorentina. 
    Osimhen, Koulibaly e Anguissa vittime di razzismo
    Poco dopo il triplice fischio, Koulibaly, Osimhen ed Anguissa sono finiti al centro delle provocazioni del pubblico fiorentino. Se l’attaccante nigeriano ha in un primo momento glissato con un “Continuate, continuate pure”, il difensore senegalese ha replicato: “Hai detto scimmia a me? Vieni qui a dirmelo se hai il coraggio”. 
    Guarda la galleryQuarta non basta alla Fiorentina: Napoli show con Lozano e RrahmaniTuttoSport.fun, gioca gratis, fai il tuo pronostico e vinci! LEGGI TUTTO