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    Apre Reggiana-Sassuolo: guida alla 15ª giornata

    Reggiana-Sassuolo ore 20.30Derby emiliano che per la prima volta si gioca in B tra due squadre quasi all’opposto, classifica compresa. Mentre il Sassuolo di Grosso nello scorso turno s’è preso la vetta della classifica, la Reggiana di Viali arranca in zona playout, è reduce da tre pareggi di fila (nell’ultimo però, ha sfiorato il colpo a Cesena) e non vince dalla 9ª giornata (20 ottobre, 2-0 al Frosinone, fanalino di coda). Il Sassuolo degli ultimi tempi invece, appare di un’altra categoria rispetto alle altre 19 squadre e sembrerebbe avere i mezzi per scattare ulteriormente in classifica. Ma si sa, i derby sfuggono a ogni pronostico. E talvolta, la squadra più debole in realtà è la favorita.

    Brescia-Bari domani ore 15Il Brescia di Maran è reduce dal deludente pari di Castellammare in cui, nonostante la Juve Stabia si trovasse in 10 già dal 15’, non è riuscito ad andare oltre uno sciapo 0-0. Il Bari invece, viene da due vittorie di fila e ha la serie positiva più lunga del campionato, 12 partite senza ko, cioé ha perso solo le prime due e poi i galletti non sono stati messi sotto da nessuno. Chissà, dal gruppone di squadre che provano a inseguire il trio di testa – Sassuolo, Spezia e Pisa – in grande fuga, forse solo il Bari di Longo potrebbe avere i mezzi per provare a ricucire lo strappo in classifica.

    Cittadella-Juve Stabia domani ore 15Il Cittadella di Dal Canto è penultimo, reduce da due sconfitte di fila che però non hanno ancora compromesso la situazione (che comunque resta pesante): la zona playout dista solo un punto, la salvezza diretta tre. In settimana, dagli svincolati è stato tesserato il difensore Capradossi ma per invertire la rotta, probabilmente servirebbe benaltro. La Juve Stabia non vince dalla 9ª giornata, quando ottenne la storica vittoria di Marassi (1-2 in rimonta alla Samp), datata 4 ottobre. Dopo quel trionfo, le Vespe stabiesi hanno messo assieme solo 4 punti. Restano nei pressi della zona playoff ma tornare dal Tombolato a mani vuote vorrebbe dire far scattare l’allarme, anche perché la classifica della B resta molto corta (appena 3 punti di distacco tra zona playoff e quella playout).

    Sampdoria-Catanzaro domani ore 15Partita della verità per i blucerchiati e per Sottil, il quale, nonostante le smentite ufficiali, potrebbe rischiare qualcosa se la squadra “stecca” anche questa partita. La Sampdoria è soltanto un punto sopra la zona playout (e a -2 da quella playoff), ma era stata costruita per la promozione diretta (che oggi dista 14 punti, cioé dallo Spezia secondo). E a Marassi hanno già fatto il colpo Reggiana, Juve Stabia e Brescia, solo due volte i blucerchiati hanno vinto al Ferraris (con Sudtirol e Mantova), a dimostrazione che la squadra stenta a calarsi nelle dinamiche della categoria. E sull’altro fronte ci sarà il Catanzaro guidato da Caserta, la squadra che pareggia di più (già ben 10 volte), che ha gli stessi punti dei blucerchiati e che in stagione ha perso solo due volte (ma che pure ha vinto soltanto due volte).

    Sudtirol-Cremonese domani ore 15

    Altoatesini alla terza uscita sotto la guida di Zaffaroni, il sostituto di Valente. Sinora con “Zaffa” solo ko, in casa col Sassuolo e nello scorso turno a La Spezia, risultati che fanno gravitare il Sudtirol in zona playout. La Cremonese, chiusa l’infruttuosa parentesi con Corini, dallo scorso turno è tornata sotto la guida di Stroppa, nel suo secondo esordio è arrivata la vittoria in casa sul Frosinone ultimo (1-0) che permette ai grigiorossi di occupare il 5° posto, a -9 dalla A diretta, traguardo che, anche se non ufficialmente, si accarezzava a inizio stagione. Ma se le prime tre in classifica continueranno a fare un altro campionato, ci sarà da accontentarsi del miglior piazzamento possibile nella griglia playoff.

    Mantova-Modena domani ore 17.15I lombardi di Possanzini vengono dall’ottimo 2-2 di Catanzaro, in cui sono passati per due volte in vantaggio, la seconda pur trovandosi in inferiorità numerica, a dimostrazione che il Mantova è uno dei più solidi collettivi della B. Il Modena da due giornate è sotto la guida di Mandelli che sembra aver invertito la china pericolosa che la squadra stava prendendo con Bisoli: 4 punti in 2 partite e squadra che sembrerebbe rimessa in carreggiata, non fosse che la classifica resta piuttosto delicata, coi canarini dalle parti dei playout.

    Frosinone-Cesena domenica ore 15Da cinque partite il Frosinone è guidato da Greco. Il sostituto di Vivarini, dopo 4 pari di fila, è caduto per la prima volta nello scorso turno a Cremona. I ciociari sono falcidiati dagli infortuni e hanno una rosa incompleta. Sono ultimi certo, ma nulla è compromesso, la zona playout dista solo 3 punti, la salvezza diretta 5. C’è insomma da stringere i denti sino al mercato di gennaio, quando ci sarà la possibilità di correggere gli errori fatti in estate. Il Cesena di Mignani invece, nell’ultimo mese, stava tenendo il passo delle prime tre in classifica. Ma nell’ultimo turno è arrivato il sofferto pari interno con la Reggiana, col Cavalluccio che si salvava grazie al 9° gol dell’italo-albanese Cristian Shpendi, sempre più capo cannoniere della B: ma se i romagnoli vogliono coltivare ambizioni, non possono steccare la gara dello Stirpe. Stadio in cui, però, squadre come Pisa e Palermo, hanno solo pareggiato (e i ciociari in quelle gare erano già sotto la guida di Greco).

    Palermo-Spezia domenica ore 15

    Per il Palermo, grossomodo si potrebbero usare le stesse parole della Sampdoria (con cui i rosanero hanno pareggiato nello scorso turno, 1-1 al Barbera): di fatto sono le grandi delusioni del campionato, visto che partivano in estate in pole position per la A. Più dei blucerchiati, i rosanero hanno due punti che li collocano in zona playoff al 7° posto (ma a -12 dalla promozione diretta). Alla squadra di Dionisi, manca soprattutto il rendimento interno. Al Barbera hanno già vinto Cittadella e Salernitana, pareggiato Cosenza, Cesena (e Samp), i rosanero hanno battuto solo la Reggiana. Insomma, non ci fosse un più che buono rendimento esterno, i guai dei rosanero sarebbero ancor più seri. Chissà che partita uscirà con lo Spezia di D’Angelo, l’unica squadra imbattuta del torneo che nell’ultimo turno è sbarcata in zona A diretta, a un solo punto dal Sassuolo capolista. I liguri vivono un momento davvero magico, la squadra ha una solidità unica per la B che si sposa con una concretezza che ha pochi eguali. E pensare che la squadra non è molto diversa da quella che nella scorsa stagione si salvò all’ultima giornata: D’Angelo sta facendo un altro capolavoro, il più bello di una carriera che meriterebbe di essere presa in considerazione anche da club di Serie A.

    Pisa-Cosenza domenica ore 15Giocando dopo Sassuolo e Spezia (che non hanno impegni dei più agevoli), chissà, il Pisa potrebbe anche avere l’occasione di riprendersi quella vetta in classifica che ha perso nello scorso turno dopo la sconfitta nel derby di Carrara (1-0). Un ko sicuramente favorito dal rosso a Touré dopo 26’ ma il Pisa, anche in parità numerica, non aveva approcciato la gara al meglio e alla fine la sconfitta è stata giusta: è un primo, piccolo, campanello d’allarme? Ce lo dirà il Cosenza di Alvini, e la classifica non inganni: senza il -4 in classifica, i calabresi sarebbero in zona playoff, un punto sopra il Palermo. Il Pisa di Inzaghi è avvisato: questo Cosenza sembra proprio la squadra ideale per capire come stanno veramente i nerazzurri toscani.

    Salernitana-Carrarese domenica ore 17.15Dalla scorsa giornata, la Salernitana è sotto la guida di Colantuono, alla sua quarta avventura sulla panchina campana, ha rilevato Martusciello. La squadra è terzultima, dunque oggi sarebbe retrocessa e l’esordio col nuovo allenatore non è stato dei più confortanti (4-0 dal Sassuolo). La vittoria manca dal’8ª giornata (0-1 a Palermo, era il 6 ottobre). La Carrarese invece, in rapporto ai suoi mezzi, sta facendo un’ottima stagione, culminata con la vittoria all’ultimo turno nel derby col Pisa, gol di Bouah, all’ultimo respiro della gara. Risultato che ha confermato come gli apuani guidati da Calabro abbiano tutti i mezzi per salvarsi. A dispetto di tutti i pronostici estivi che consideravano la Carrarese come una delle prime indiziate alla retrocessione. La solita, imprevedibile B. LEGGI TUTTO

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    Reggiana in vetta: così si sogna

    TORINO – Reggiana e Juve Stabia guidano la B a sorpresa con 7 punti, difficile dire chi sorprenda di più. I neopromossi campani, probabilmente, guidati da Guido Pagliuca, esordiente nella categoria, nativo di Cecina e con nessuna parentela con il più celebre Gianluca, stabiesi che potrebbero avere più margini crescita dei granata emiliani. Però, che bella notizia vedere i granata della Regia in testa. Imbattuti e con due vittorie e un pareggio, e risultati mai banali. Dopo il 2-2 nell’esordio interno col Mantova (vincendo 2-0 e subendo il 2-2 al 94’ su autorete), il massimo i ragazzi di Viali lo hanno vissuto alla 2ª giornata, vincere nel Tempio di Marassi, in casa degli “odiati” sampdoriani – e la Regia è quasi un club satellite del Genoa… – con una rete di Vergara che ha spedito la SamPirlo sul fondo, visto la successiva caduta di martedì a Salerno dei blucerchiati che dovrebbe costare la panchina al cosiddetto Maestro dopo appena 3 giornate. Ma 5 giorni fa, la Reggiana, violando Marassi, trovava il risultato ideale per mettere le ali ai piedi ai ragazzi di Viali, tanto da permettere loro di mettere sotto il Brescia martedì sera (mandando anche loro in crisi, 2° ko di fila per Maran) e di scalzare dal primo posto il Sudtirol caduto a Pisa, dove per ora giocano gli Apuani della Carrarese. Arena di Pisa che sabato sera, fischio d’inizio ora 20.30, ospiterà proprio la Regia, Viali andrà a confrontarsi con Filippo Inzaghi, il guru della B, contro l’allenatore che quando stacca a fine campionato, sparisce, saluta tutti e si gira l’Europa in Harley Davidson per gli affaracci suoi e per disinitossicarsi “on the road”. Viali ha ereditato la Reggiana che nella scorsa stagione si è salvata – senza infamia e senza lode – con Alessandro Nesta (passato al Monza in A), senza correre troppi rischi. Non è da escludere che in questa stagione la squadra abbia giusto i mezzi per vivere la stessa stagione. Però, intanto, che goduria. La vittoria di martedì sera sul Brescia (2-0) l’ha sbloccata l’emergente Matteo Maggio, classe 2002, originario di un sobborgo di Torino (Moncalieri, che ha dato i natali anche a Lorenzo Lucca), prelevato in estate per 400mila euro (fonte transfermarkt) dalla Pro Vercelli, ala sinistra guizzante e di grande gamba che si affaccia alla B con numeri notevoli in C: 68 presenze, 17 gol (!) e 9 assist. Raddoppio che ha portato la firma del “maudit” della B, il discusso Manolo Portanova, 24 anni, giunto poco prima dell’inizio del campionato in prestito dal Genoa (che però a fine stagione se lo riscatterà). Portanova, nel dicembre 2022 fu condannato in primo grado per violenza sessuale di gruppo a sei anni (pena patteggiata). La ragazza stuprata, per le sevizie riconosciute anche dalla Corte, ebbe una prognosi di 40 giorni, dopo il ricovero a violenza consumata. Portanova che potrà continuare a giocare sinché la sentenza non si farà definitiva, così ha stabilito la sempre più che discutibile giustizia sportiva che starà a guadare con quali tempi quella ordinaria chiuderà il suo iter, difficile stabilire quante stagioni possa giocare ancora Portanova, il fatto che fra un anno tornerà ad essere a tutti gli effetti genoano, testimonia però, da parte della società rossoblù, la volontà di farsi carico del suo caso, nonostante a suo tempo la tifoseria genoana fece di tutto per non vederlo più con la maglia del Grifone. Ma al di là delle vicissitudini societarie, Portanova al momento pare il leader ideale per tenere in alto la Reggiana, è forse l’unico giocatore da grande club di B in rosa. Quanto alla Regia, dovesse sbancare dopodoman ll’Arena, chi la fermerebbe più? Capace che Futre – il più grande talento calcistico tesserato nella storia della Regia, portoghese Anni 90, arrivò solo in Italia non al meglio – per la gioia ti torni a Reggio Emilia a fare la sua parte per far sognare il popolo granata. LEGGI TUTTO

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    Stasera Modena-Bari: guida alla 2ª giornata

    Modena-Bari, ore 20.30Anticipo fra due squadre uscite scornate dall’esordio, il Bari soprattutto (tonfo 1-3 in casa con la Juve Stabia), ma pure il Modena non l’ha vissuta bene (ko per 2-1 a Bolzano maturato al 90’), stasera però sarà al gran completo e si potrà intravedere il suo potenziale. Chi vince, può impostare tutto un altro campionato e scacciare le ombre portate dal debutto. Nel Modena, dovrebbe partire dalla panchina l’ultimo acquisto (il decimo della famiglia Rivetti, in questo mercato), il terzino Di Pardo, ex Juve. Nel Bari, il tecnico Longo neanche più nasconde il disagio che vive e dice che si esprimerà sull’obiettivo stagionale della sua squadra solo a mercato chiuso, quando potrà soppesare il valore reale della rosa, pur sentendosi fiducioso sull’operato del ds Magalini. Dopo il tonfo con la Juve Stabia però, non s’è mossa foglia sul mercato: si aspettano i saldi delle ultime ore di mercato?
    Südtirol-Salernitana, domani ore 19.30Sfida stuzzicante: gli altoatesini di Valente sono partiti col piede giusto mettendo sotto il Modena, così come la Salernitana ha piegato – in rimonta e nel recupero – il Cittadella anzi, in maniera ancor più sorprendente, sempre per 2-1. Chi dovesse restare a punteggio pieno, poi non dovrà soffrire di vertigini, soprattutto i bolzanini, chissà che con Valente riescano a rivivere il formidabile campionato di due stagioni fa, chiuso in semifinale playoff, ad un soffio dalla finale, con Bisoli in panchina. La Salernitana ha appena cambiato presidenza (da Iervolino all’architetto Busso) ed è tutto da decifrare ma potrebbe aver posto le basi per superare gli ultimi allucinanti mesi vissuti in Serie A. E questa è l’incognita più grande che pesa sulla stagione.
    Brescia-Cittadella, domani ore 20.30Per i lombardi, l’occasione per dimostrare che sono una squadra da quartieri alti, se non da promozione diretta, non si batte per caso una delle favorite per la promozione diretta come il Palermo. Il Citta invece, è chiamato a una di quelle partite “da Serie B” che soprattutto loro sanno giocare, con una carica agonistica superiore, per sperare di tornare a casa con qualcosa in pugno. Ma non sarà semplice, serviranno 90 e più minuti di pura intensità.
    Sassuolo-Cesena, domani ore 20.30Attenzione soprattutto ai romagnoli, il Cesena di Mignani in questo momento va che è una musica, questo ha detto la vittoria per 2-1 sulla Carrarese con doppietta dell’italo-albanese Shpendi (unico fra marcatori a quota 2). Il Sassuolo di Grosso invece, rischia di farsi condizionare dalle tante voci di mercato sui propri giocatori, non sarà semplice trovare la testa giusta per affrontare la gara, anche se sulla carta i neroverdi sono superiori al Cavalluccio, ma dovranno dimostrarlo. Dietro l’angolo però, potrebbe esserci l’arrivo di Lapadula dal Cagliari, pronta un’offerta ufficiale e il Sassuolo sarebbe la prima squadra a farla fra le tante che vorrebbero l’italo-peruviano nato a Torino, vissuto a due passi dal Filadelfia.
    Cremonese-Carrarese, domani ore 20.30I lombardi hanno deluso nell’esordio: se si vogliono coltivare ambizioni di A, non si possono lasciare 3 punti al Cosenza. Allo stesso tempo, la Carrarese uscita sconfitta 2-1 da Cesena, potrebbe essere un osso duro, non semplice da masticare, anche se la squadra è ancora in fase di allestimento, presto per giudicarla, anche per lo scotto che si paga alla categoria, da cui gli apuani mancano da 76 anni, Intanto però Finotto, l’attaccante che ha segnato il gol-promozione, ha prolungato ill contratto fino al 2026: un bel segnale
    Spezia-Frosinone, domani ore 20.30Uno dei confronti più interessanti. Entrambe, all’esordio hanno fatto 2-2: lo Spezia però, vinceva 0-2 a Pisa, il Frosinone era stato ribaltato dalla Samp in casa e dopo il pari, quasi la vinceva. Inoltre, in settimana, i ciociari, coi milioni ricavati dalla cessione di Brescianini all’Atalanta, si sono rinforzati e al Picco (dove tre anni fa si giocavano la A con lo Spezia di Italiano), potrebbero avere tutta un’altra pelle: Biraschi è stato ufficializzato, poi sarà il turno di Sorrentino, quindi di Machin, probabilmente.
    Sampdoria-Reggiana, domani ore 20.30A ben vedere, alla SamPirlo della scorsa stagione, per fare un campionato di vertice, alla fine mancarono i punti buttati nell’avvio di stagione. Dunque i blucerchiati, che continuiamo a reputare la squadra più attrezzata per la A, non possono fallire l’appuntamento con questa Reggiana di Viali, reduce dal 2-2 interno col Mantova, dopo essere stati in vantaggio 2-0: squadra comunque con valori, ma se la Samp riesce a scatenare tutto il suo potenziale, non dovrebbe esserci partita..
    Pisa-Palermo, domani ore 20.30Cercasi decollo, non disperatamente, ma quasi. Il Pisa di Inzaghi ha quasi rischiato la figuraccia contro lo Spezia di D’Angelo, sempre in casa, all’Arena Garibaldi che da quest’anno si chiama Cetilar Arena, in omaggio allo sponso principale del clubr. Il Palermo di Dionisi invece, deve archiviare il ko di Brescia, altrimenti sono guai. Ma restiamo dell’opinione che sia stato eccessivo e un po’ fuorviante considerare i rosanero la squadra più attrezzata per la A. Al posto dell’infortunato Alfred Gomis, in porta sta per arrivare Sirigu, tornerà a Palermo dopo 13 anni e onusto di gloria: in porta dovrebbe essere confermato Desplanches – l’unica nota lieta del debutto – ma Sirigu che fra le altre cose ha giocato per 5 anni nel Psg, può essere un formidabile uomo spogliatoio.
    Catanzaro-Juve Stabia, domenica ore 20.30Partita difficile da decifrare. Il Catanzaro di Fabio Caserta, per come era messo e per il poco credito di cui godeva, non è partito male con l’1-1 interno col Sassuolo (risultato però segnato dal rigore fallito da Laurenté nel finale). La Juve Stabia invece, ha colpito tutti per la facilità con cui ha steso al San Nicola il Bari: un fuoco di paglia o siamo di fronte alla possibile sorpresa stagionale? Questo – in parte – ci dirà la sfida, senza dimenticarsi di quanto sia bollente il Ceravolo, potrebbe non essere semplice vincerci ma se si viìola il San Nicola, nulla è proibito per i ragazzi guidati da Guido Pagliuca che giocano con ficcante compattezza, insomma, potrebbero farne tanta di strada.
    Mantova-Cosenza, domenica ore 20.30I lombardi di Possanzini hanno agganciato il 2-2 a Reggio Emilia soltanto nel recupero e su autorete ma hanno fatto una gran partita, anche il pari alla fine stava stretto. Occhio però all’organizzazione tattica del Cosenza di Alvini che nasce da una squadra che sa lottare su ogni pallone e poi colpire. Dunque, pronostico molto aperto, anche se il Mantova con la Reggiana ha impressionato ben oltre il risultato e anche di ciò bisogna tener da conto. LEGGI TUTTO

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    Portanova: dove eravamo rimasti?

    TORINO – Che ne sarà di Manolo Portanova, il fantasista 24enne che deve fare i conti con una turpe vicenda, reduce da una stagione più che buona alla Reggiana e che in B ha raccolto 48 presenze con 6 gol e 6 assist? Assai probabile che il Genoa lo rimandi in prestito ai granata emiliani, ormai un club satellite dei rossoblù, dove Portanova è tornato a essere a tutti gli effetti un calciatore di rango, dopo che la Corte d’Appello Federale ha “congelato” la sua situazione giudiziaria, che ne metteva in discussione il suo regolare utilizzo. Portanova, nel giugno 2021 era stato incriminato, assieme al fratello William, di violenza sessuale di gruppo e messo agli arresti domiciliari, in seguito alla denuncia di una ragazza che aveva raccontato di aver subìto un pesante stupro dopo una serata consumata nel centro storico di Firenze (al pronto soccorso, per le serie lesioni riportate, gli era stata repertata una prognosi di 40 giorni). Nel 2022 inizia la sua vicenda giudiziaria. Ottenuto il rito abbreviato, in primo grado patteggia una pena a sei anni di reclusione (e da pagare una provvisionale da 130mila euro). Una sentenza che sembra, all’inizio, precludergli il ritorno in campo. La tifoseria genoana non lo vuole più vedere coi colori rossoblù, si tenta allora di darlo in prestito al Bari. Ma anche in questo caso, i tifosi pugliesi bloccano la propria società che di fatto aveva quasi sottoscritto il prestito e fino a giugno 2023 Portanova resta ai margini. Nella scorsa sessione del mercato estivo, il figlio di Daniele Portanova – che fu un buon difensore, arrivato a giocare anche nel Napoli – pare possa sistemarsi all’estero, sembra la soluzione migliore per far dimenticare il fattaccio e farlo ripartire come se nulla fosse accaduto, due anni prima a Firenze. Invece spunta fuori la Reggiana, in ottimi rapporti col Genoa, che manda in granata diversi giocatori, perlopiù a maturare, a iniziare dall’emergente Marcandalli, difensore rientrato in rossoblù, di cui si parlerà molto la prossima stagione. A Reggio Emilia però, sulle prime la piazza si divide: una donna, a nome di altre, sui media locali annuncia di non voler più sottoscrivere l’abbonamento. Ma alla fine la differenza la fanno gli ultras della Reggiana che durante un’amichevole pre campionato espongono lo striscione che, di fatto, “darà la linea” anche al Collegio di Garanzia del Coni, in teoria l’ultimo grado di giudizio, la “Cassazione” dello sport. “Fino al terzo grado nessuno è condannato”, scrivono a chiare lettere gli ultras nello striscione. Da quel momento il vento cambia per Portanova che diventa uno dei pilastri della scorsa stagione della Reggiana appena tornata in B, in cui i granata, guidati da Alessandro Nesta – da pochi giorni passato alla panchina del Monza in A – ottengono una salvezza neanche troppo sofferta, anche e soprattutto grazie alle giocate di Manolo. Portanova chiude il 2023/24 con 39 presenze, 7 gol e 4 assist (Coppa Italia compresa), con tante partite giocate da trascinatore dei granata. Anche perché nel frattempo, nel gennaio scorso, il Collegio di Garanzia del Coni, chiamato a decidere sul futuro calcistico di Portanova, aveva respinto la richiesta di radiazione (e in subordine a 5 anni di squalifica), rinviando pilatescamente la causa alla Corte d’Appello Federale che il 13 marzo scorso congelava tutto. Come dire, a data da destinarsi, visto che il verdetto sul giocatore resterà in sospeso “fino alla formazione del giudicato in sede penale”, scrivono i giudici dell’Appello Figc. Dunque, visti i tempi della giustizia italiana ordinaria, considerato che mancano ancora due gradi di giudizio e i tanti espedienti che si possono adottare per allungare il brodo dell’iter giudiziario, Portanova quasi potrebbe arrivare ai 30 anni d’età, data sempre fatidica per un calciatore, dormendo sogni tranquilli sotto l’aspetto giudiziario. E dunque, se fra qualche giorno il Genoa e la Reggiana rinnoveranno il prestito del fantasista, i granata avranno ancora il giocatore che potrebbe fare la differenza, ma il mercato della Regia è ancora tutto da decifrare. Sono arrivati Meroni e Brekalo in difesa, Sersanti e Urso a centrocampo, oltre al portiere Motta (2005) dalla Primavera Juve. Però sono partiti tre giocatori fondamentali della scorsa stagione: oltre a Marcandalli (destinato a imporsi nel Genoa), mancheranno altri due giocatori emergenti come il terzino Pieragnolo (tornato al Sassuolo) e soprattutto il mediano Bianco, avviato a una bella carriera, rientrato alla Fiorentina. Dovesse mancare anche Portanova, non sarà semplice replicare la salvezza – quasi senza patemi – della scorsa annata. LEGGI TUTTO

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    Col Palermo ci vuole pazienza

    TORINO –  Ci vuole pazienza col Palermo, dal 3 aprile sotto la guida di Michele Mignani, subentrato per spalare le macerie lasciate da Eugenio Corini. L’ex tecnico del Bari, nelle sue tre uscite ha raccolto altrettanti pareggi: esordio col 2-2 interno contro la Sampdoria, 1-1 a Cosenza e venerdì sera lo 0-0 del Barbera con la capolista Parma. Si potrebbe dire che Mignani, non da oggi, è particolarmente abbonato al pareggio. A inizio stagione ne aveva collezionati otto in dieci uscite col Bari, piazza dove comunque, ora lo rimpiangono e già allora si parlò di esonero un po’ affrettato. Ma che Palermo potremo vedere da qui alla fine della stagione? Sul rendimento attuale, si ha la sensazione che abbia un peso la particolare situazione di classifica che vivono i rosanero. Chiudendo all’attuale 6° posto, il Palermo giocherebbe i playoff a partire dal turno preliminare, da disputarsi al Barbera in gara secca. Un vantaggio da non poco: come numeri di tifosi allo stadio, i siciliani se la giocano con la Sampdoria e il tutto esaurito andrebbe già messo in preventivo. Un 6° posto che non dovrebbe essere messo in discussione dalle inseguitrici del Palermo (Brescia, Sampdoria, Pisa, Cittadella e Sudtirol), il margine di vantaggio su di loro può essere gestito con una certa tranquillità nelle 4 rimanenti giornate: al Palermo basterebbe mettere sotto la Reggiana di Nesta  in caduta libera – sabato in casa alle 16.15 – per avere quasi in tasca la certezza di giocare al Barbera la prima gara dei playoff. Allo stesso tempo, guardando a chi sta davanti al Palermo, c’è poco da inseguire, per non dire nulla. La zona promozione diretta è sfumata da tempo, compromessa nelle ultime uscite di Corini. Agganciare il 4° posto – che farebbe partire il Palermo dalle semifinali playoff – pare quasi impossibile, la Cremonese è a +8 e in ripresa dopo il pari di ieri a Catanzaro: Provare a superare il Catanzaro quinto, in buona forma, avanti di 4 punti e in vantaggio negli scontri diretti, farebbe comunque partire il Palermo dal preliminare in casa. Dunque ci sta che Mignani usi le ultime giornate del campionato soprattutto per conoscere al meglio il gruppo, testarlo a fondo, dargli un’identità precisa ma allo stesso tempo dosando le energie per poi giocarsi tutto ai playoff, quando potrà essere un’altra storia e si ripartirà da zero, lasciandosi alle spalle le delusioni stagionali, non va dimenticato che il Palermo la scorsa estate era considerato una delle prime favorite per la A diretta, dunque, sulla carta, il potenziale non manca. Comunque sia, già ora il lavoro di Mignani non va disprezzato. Davanti, il tecnico genovese sta dando grande fiducia alla coppia Brunori-Mancuso e potrebbe essere una scelta azzeccata: il primo nel 4-3-3 usato prevalentemente da Corini era spesso isolato, il secondo è stato un po’ troppo trascurato nell’arco della stagione, col vantaggio però che ai playoff potrebbe arrivare con una certa freschezza, è (stato) pur sempre uno dei più importanti bomber di B. Anche la difesa a tre potrebbe dare buoni riscontri, oltre a una maggior quadratura di squadra. Peccato solo per il grave infortunio che ha riportato Di Mariano venerdì sera: il nipote di Totò Schillaci, pur nella stagione tormentata della squadra, si stava producendo in una ottima annata. Mignani, schierandolo sulla linea dei mediani fin dalla prima uscita, aveva avuto una bella intuizione, che incideva. Per quel che stava mostrando, nella buona e nella cattiva sorte, Di Mariano potrebbe mancare non poco ai playoff. Anche se il suo infortunio consentirà di vedere titolare il giovane Buttaro (a segno nel pari di Cosenza), in rosanero già dai tempi della C. A proposito, giova ricordare che il Palermo, due anni fa, ritrovò la B grazie a una cavalcata pazzesca ai playoff-mattanza della C anche grazie alla carica unica che sa offrire il suo pubblico: e se fra un mesetto vedessimo lo stesso film? LEGGI TUTTO

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    Nesta alla Reggiana è Mister X

    TORINO – Più della metà delle partite di questa stagione della Reggiana sono finite in pareggio. Alessandro Nesta, l’allenatore dei granata, è dunque il Mister X della B con 16 pari collezionati in 30 uscite, nessuno ne ha raccolti di più in questo campionato (completano il quadro 7 vittorie e altrettante sconfitte). La Regia è arrivata alla sosta in 12ª posizione, a 2 punti dalla zona playoff e con 5 lunghezze di margine su quella playout. Insomma, l’ex difensore azzurro, Campione del Mondo 2006, sta vivendo una annata in linea con le aspettative d’inizio stagione, quando si parlava della Reggiana come di una squadra che avrebbe corso per una salvezza più o meno tranquilla, tenendosi sul prudente, memori della precedente partecipazione alla B, chiusa con l’immediato ritorno in C (la Reggiana fu l’unica squadra d’Italia punita con un ko a tavolino per covid). Ma il dato dei tanti pareggi, non va disprezzato. Un acuto osservatore della Serie B, ama ripetere che un punto in B “pesa” più che in A e dunque se si fanno 16 pari comunque si mette prezioso fieno in cascina e infatti la Regia potrà affrontare le ultime 8 giornate senza particolari patemi, anche grazie ai tanti pareggi. Nesta poi, resta sempre quel ragazzo d’oro che conoscemmo da giocatore, sa farsi voler bene dai giocatori che lo seguono sempre, non pochi giocano per lui, gli vogliono bene. C’era curiosità per il suo ritorno in panchina al termine di una “vacanza” di due anni e mezzo. Dopo gli esordi in panchina negli Usa per il Miami, la prima vera occasione per Nesta era arrivata dal Perugia nel maggio 2018. Il suo arrivo in Umbria aveva fatto discutere assai: rilevava, prima dell’ultima di campionato, Roberto Breda che aveva già raggiunto la qualificazione ai playoff. Subentra Nesta, perde nell’ultimo turno ed esce subito ai playoff. La stagione successiva, ancora al Perugia, riporta gli umbri ai playoff, grazie all’esclusione del Palermo di Zamparini. S’inventa Verre trequartista che segna una caterva di gol (“fu la mia salvezza”, ammise poi Nesta con la sua consueta franchezza), gioca un buon calcio e l’anno dopo lo chiama Stirpe a Frosinone. Trova una squadra che dà segnali di essere a fine ciclo ma la porta ai playoff, dove stabilisce un poco invidiabile record: vince tre partite su tre in trasferta ma in B ci va lo Spezia di Vincenzo Italiano. La stagione dopo la squadra completa la sua involuzione e Nesta viene esonerato a marzo 2021. Insomma, è il curriculum di un allenatore ancora in formazione ma che ha cose da dire e che sa plasmare un gruppo, come sta avvenendo in questa annata alla Reggiana, squadra con qualche elemento da tenere d’occhio: il difensore Marcandalli, proprietà Genoa, sarà uno dei pezzi forti del mercato di A e solo lui sa quanto gli hanno giovato i consigli di quello che resta uno dei migliori difensori della storia del calcio, anche per la correttezza e la pulizia tecnica con la quale giocava. Nesta poi, ha dato grande fiducia a Natan Girma, trequartista 22enne, svizzero con radici nell’Eritrea, scovato in Serie D nel Sona, in stagione 6 gol e 3 assist in 28 uscite, ragazzo molto promettente nonostante non abbia una formazione professionistica e deve ancora completamente calarsi in un mondo nuovo per lui. Ma bravo Nesta a fargli sentire la fiducia giusta, la Reggiana aveva fatto una scommessa con Girma, Nesta l’ha fatta diventare una certezza della Regia. E mettiamoci anche la gestione del caso Portanova, il trequartista condannato nel dicembre 2022 in primo grado a 6 anni di pena per violenza sessuale di gruppo. La Figc, su sollecitazione del Collegio di Garanzia del Coni, ha stabilito che Portanova potrà giocare finché non si arriverà su di lui a una sentenza definitiva. Ma nell’attesa, Nesta ha trovato il modo migliore per utilizzarlo e tenerlo sul pezzo, non era scontato che, vista la delicatezza della situazione, Portanova potesse essere una delle colonne della squadra. Insomma, magari non si parla tanto di Nesta, in rapporto agli allenatori della sua generazione che si stanno prendendo la scena. Ma c’è anche lui e chissà che, zitto zitto, presto non lo si veda su ben altri palcoscenici. Non va dimenticato che fu in corsa per la “sua” Lazio quando Lotito cercava il sostituto di Simone Inzaghi. Chiudere al meglio questa annata, potrebbe riportare il suo nome su quelle che furono le sue latitudini calcistiche. LEGGI TUTTO

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    Nesta e Aquilani: chi svolta dopo la sosta?

    Se poi la salvezza dovesse arrivare con un certo anticipo, ci sarà modo per alzare l’asticella. Del resto l’obiettivo dichiarato degli emiliani era quello della salvezza, a ciò Nesta si sta attenendo. Magari, vedendo certi nomi arrivati in estate (Gondo, Portanova, Pajac, Da Riva, Bardi, Sampirisi, Pettinari, Antiste, Crnigoj, Syzminski…) ci si poteva aspettare una Reggiana che puntasse a qualcosa di più della salvezza. In realtà nella piazza brucia ancora la precedente partecipazione in B dei granata, nel 2020/21 con Max Alvini in panchina, conclusasi con l’immediato ritorno in C, dunque la prudenza è d’obbligo. Poi, sui succitati nomi importanti, bisognerebbe approfondire il loro reale stato fisico. Al punto che finora, quelli che stanno dando qualcosa di più, sono quelli meno attesi in estate ma ben valorizzati da Nesta. In difesa giganteggia Alessandro Marcandalli, 21 anni, in prestito dal Genoa (con cui c’è un solido asse di mercato), finito nel mirino delle big di A, Juve compresa ma che potrebbe rientrare al Genoa per la sostituzione di Dragusin.

    In mediana si sta affermando il torinese Alessandro Bianco, 20 anni, in prestito dalla Fiorentina, già 21 presenze in stagione con 1 gol e 2 assist. E soprattutto in avanti, o meglio sulla trequarti, è il momento di Natan Girma, 22 anni, svizzero di origini eritree, scovato in Serie D nei veronesi del Sona, finora 19 presenze con 1 assist e 5 gol, l’ultimo ha deciso proprio la vittoria della Regia sul Catanzaro. Per Aquilani al Pisa invece, non mancano i punti di contatto con l’avventura di Nesta a Reggio Emilia. Entrambi godono di grande fiducia da parte della società e nel caso di Aquilani, giunto la scorsa estate dopo aver chiuso il praticantato da allenatore con le giovanili della Fiorentina, il progetto è biennale. Certo, a Pisa non tira una bella aria, come se la piazza dovesse ancora metabolizzare quella A sfuggita in maniera beffarda nella finale playoff con Monza nel 2022. Ai nastri di partenza i nerazzurri erano abbastanza quotati, si parlava di playoff. Ma oggi il Pisa ha soltanto due punti di vantaggio sulla zona playout perché di fatto non è riuscito a scrollarsi di dosso l’inerzia vissuta nella scorsa stagione, a partire dai primi mesi del 2023: a fine 2022, con D’Angelo in panchina, il Pisa si era prodotto in una rimonta prodigiosa, passando dall’ultimo al 5° posto, cancellando la partenza no con Maran. Poi, il girone di ritorno andato in scena nel 2023, era stata una lunga via crucis, chiudendo il campionato in una posizione anonima. La domanda dunque è: il reale valore del Pisa è questo? Una squadra che al massimo può salvarsi senza affanni? Di certo, ad Aquilani finora non era stato risolto un problema non da poco, quello della prima punta di peso, guaio che di fatto si trascina da un anno e mezzo.

    Moreo segna poco, Torregrossa non sta dando grandi garanzie fisiche. E la squadra ne risente, anche se la vittoria sull’Ascoli è stata decisa da una bella rete dello sloveno Mlakar che però prima punta non è. Il problema però, potrebbe essere in via di risoluzione, visto che il Pisa ha chiuso col Modena per Bonfanti (scambiato con Gliozzi), classe 2002, uno dei giovani attaccanti italiani più promettenti che coi canarini in questa stagione faticava a trovare spazio ma che nella scorsa aveva attirato l’interesse di squadre di A come il Toro. Tuttavia, nonostante i preziosi punti delle ultime due uscite, a Pisa non c’è da star tranquilli. Curiosamente, sabato alle 16.15, si gioca proprio Pisa-Reggiana e chissà a fine gara chi potrà più sorridere fra Nesta e Aquilani. All’andata, il 27 settembre, finì 0-0. Risultato che se replicato anche al ritorno potrebbe riportare a galla più i problemi che i pregi delle due squadre. Ma dopo quasi venti giorni di sosta invernale, si resetta tutto, la ripresa è sempre un’incognita, potrebbe succedere qualsiasi cosa, in un senso e nell’altro. LEGGI TUTTO

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    Girma ancora a segno: la Reggiana supera il Catanzaro

    Catanzaro, altro stop
    Girma, trequartista svizzero classe 2001, continua a vivere un momento magico: la sua rete al 41′ su assist di Kabashi è valso tre punti pesanti agli uomini di Nesta, al secondo successo di fila. Mastica amaro, invece, Vivarini che con i giallorossi non sta vivendo un momento particolarmente felice: terza sconfitta consecutiva, aquile ferme a quota trenta punti, sette in più degli odierni dirimpettai. Il 2024 inizierà con Catanzaro-Lecco e Pisa-Reggiana, appuntamento al 12 e 13 gennaio. LEGGI TUTTO