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    Reggina-Genoa, serata di gala

    TORINO – La 12ª giornata di Serie B si chiude stasera col botto: alle 20.30 va in scena Reggina-Genoa, rispettivamente a -8 e a -5 dalla capolista Frosinone. Dunque gli amaranto calabresi, facessero l’impresa di battere il Genoa, considerata la squadra più forte della categoria, li agguanterebbero in classifica, balzando dal 5° al 2° posto. E Inzaghi crede in una notte magica al Granillo: “Il Genoa è di gran lunga la squadra più forte, ma noi, grazie al nostro pubblico speciale, possiamo fare l’impresa con una gara perfetta”, dice Super Pippo per caricare i suoi, non escludendo qualche mossa a sorpresa nell’undici iniziale, anche se alla fine potrebbero giocare più o meno i soliti, con Ravaglia in porta (e non Colombi), impreziositi da un Menez falso nueve, finora autore di una bella stagione. Sull’altro fronte arriva un Genoa che fa molti più punti in trasferta che in casa (15 contro 7). Lontano da Marassi, la squadra di Blessin ha vinto a Venezia, Pisa, Ferrara, Cosenza e Terni e perso solo a Palermo. Ma è quasi impeccabile anche il cammino interno della Reggina, la squadra col miglior attacco della B (20 gol), che al Granillo ha già battuto Sudtirol, Palermo, Cittadella, Cosenza ma ha perso nell’ultima uscita interna dal Perugia ultimo. Blessin, reduce dal beffardo pari interno col Brescia, invita il Genoa a essere più conscio dei propri mezzi. A centrocampo ritrova Strootman, assente nell’ultima uscita per la scomparsa del padre, prenderà il posto di Badelj, espulso contro il Brescia e squalificato. Dubbio sul portiere: lo spagnolo Martinez rientra dopo l’infortunio alla spalla ma il croato Semper l’ha sostituito ottimamente, mostrando di essere più reattivo e più sicuro del titolare. “Quando hai due portieri così forti, è una decisione difficile”, dice il tecnico tedesco che in caso di vittoria si riporterebbe in scia del Frosinone e potrebbe anche iniziare una fuga a due verso la A, visti i problemi che mostrano le altre squadre d’alta quota.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B, la grande ammucchiata per la A: in tre punti ci sono sette sorelle

    Ternana punti 19
    Con la vittoria di Benevento (da 2-0 a 2-3), gli umbri di Lucarelli hanno conquistato il 5° successo di fila, andando in vetta da soli. La società ripete che l’obiettivo è salvarsi al più presto e poi si vedrà, ma nessuno ha la forma della Ternana. Squadra concreta e forte moralmente (aveva vinto 2-3 in rimonta anche a Parma). Che in avanti ha ritrovato Pettinari dopo un infortunio (gran gol al Vigorito), con Palumbo e Partipilo a supporto che inventano calcio. E a Benevento s’è rivisto in panchina Falletti, arma in più. Sabato c’è Ternana-Genoa per l’esame di maturità.
    Reggina punti 18
    Aveva ragione chi diceva che il primato dei calabresi era figlio di un calendario finora abbordabile? Pippo Inzaghi, prima del ko di sabato a Parma, aveva già perso da Ternana e Modena. Ma nessuno chiede la A agli amaranto già in questa stagione: può essere un vantaggio. Ed è la squadra con la miglior difesa (5 gol al passivo). Però, se si spegne Menez, come a Parma, cala il buio o, perlomeno, diventa una squadra normale. E’ che Inzaghi, pur avendo una buona rosa, non ha alternative all’estro del 35enne francese, a cui può essere concessa una pausa dopo un grande avvio di stagione.
    Frosinone punti 18
    Con l’1- 3 di Venezia (ottenuto anche con un po’ di fortuna), i ciociari di Grosso hanno cambiato marcia anche in trasferta, dove avevano rimediato i 3 ko totali (ma senza demeritare). Anche il Frosinone non ha “l’obbligo” di salire in A, in più propone i migliori giovani della B (come la Cremonese un anno fa). Sabato allo Stirpe arriva il Bari, la miglior partita che potesse capitare per verificare le ambizioni dei ciociari che finora hanno sempre vinto in casa (4 successi).
    Bari punti 18
    Dopo 8 giornate senza ko, sabato i pugliesi di Mignani hanno rimediato, in casa con l’Ascoli, la prima sconfitta stagionale. Un po’ preoccupante, la squadra ha giocato senza ritmo. Ingeneroso scaricare tutto su Cheddira, per la prima volta a secco dopo 7 partite in cui aveva sempre segnato. Se l’italo-marocchino andrà ai Mondiali, per il Bari sarà una grossa perdita. Sabato a Frosinone si capirà se il Bari s’è preso solo un sabato di relax o se affiorano problemi veri. E intanto s’è fatto male il fondamentale Maiello….
    Genoa punti 18
    A Cosenza, i liguri hanno raccolto la 4ª vittoria in trasferta su 5 uscite. Ma conta come l’hanno ottenuta: giocando in 10 dal 34’ e segnando lo 0-2 pochi minuti dopo l’epsulsione. E’ stata la dimostrazione di fiorza che dalla squadra più attrezzata della B si attendeva da tempo. I ragazzi di Blessin non producono bollicine ma tanta concretezza e segnare loro è un’impresa. Anche perché il duo di mediana Strootman-Frendrup, non ha eguali in B, l’ex Roma ci tiene a dimostrare. che non è finito. Sabato Genoa a Terni per tentare il sorpasso in vetta.
    Parma punti 16
    Il 2-0 di sabato inflitto all’ex capolista Reggina, dimostra che Pecchia può spalare le macerie di due stagioni fallimentari. Successo ottenuto con 8 indisponibili, a dimostrazione di quanto talento ci sia nel Parma, bisognava solo scrollarsi di dosso le scorie delle scorse annate. Finora però, si sono messe le basi per una stagione al top, per riuscirci servono ulteriori conferme.
    Brescia punti 16
    Un punto nelle ultime 3 uscite, il Brescia di Clotet che era stato in testa sembra aver smarrito la vena buona. Per una piazza simile, le ambizioni sono d’obbligo. Ma non ha torto il tecnico spagnolo quando parla solo di salvezza, vista la rosa ridotta all’osso. Le individualità di spicco però, non mancano. E nel ko di Cagliari la nota lieta è stato il 2° gol in carriera di Giacomo Olzer, 21 anni, scuola Milan, giunto nella contropartita per Tonali: può fare strada. LEGGI TUTTO

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    La Reggina di Inzaghi all'esame Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo Venezia-Frosinone (1-3 che ha portato i ciociari di Grosso temporaneamente in vetta, assieme a Reggina e Bari), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare, sette alle 14 e una alle 16.15, dove il Bari, spera di allungare ricevendo l’Ascoli. Mignani, la guida dei pugliesi, dice di sorriderci su al pensiero che la squadra ora sia considerata una favorita per la A. Certo, le big sarebbero altre, ma è anche vero che il Bari non ha ancora perso e sembra avere una marcia in più di tutti, col miglior attacco del campionato, 18 gol, di cui 13 segnati dalla premiata ditta Cheddira & Antenucci, i migliori marcatori del torneo (8+5). Proverà a limitarlo l’Ascoli di Bucchi, che non se la passa bene (2 punti nelle ultime 5 partite), avrà in difesa Bellusci squalificato, con l’allenatore che potrebbe essere messo in discussione in caso di pesante ko. L’altra capolista, la Reggina, ha un esame di maturità non da poco, va a Parma, cioè in casa di una delle squadre teoricamente più attrezzate per la promozione. Negli emiliani però, è lunga la lista degli indisponibili e nelle ultime ore s’è aggiunto anche Man, in totale sono 8 gli assenti per Pecchia, compreso lo squalificato Juric. Buffon è fuori e visto che Chichizola non è al meglio, potrebbe esordire fra i pali il 21enne Corvi, parmigiano doc. Finora, i calabresi di Inzaghi hanno beneficiato di un calendario relativamente abbordabile, questa potrebbe essere la gara della verità sulle effettive ambizioni della piazza, scossa in settimana da una perquisizione della Finanza in sede (ma per faccende legate alla precedente proprietà). Sfida di richiamo anche a Cagliari, dove sbarca il Brescia. I sardi, a -7 dalla vetta, un punto nelle ultime 3 gare, non possono più fallire e la squadra, per dare un segnale, ha chiesto di preparare la sfida in ritiro, senza che glielo chiedesse la società. I lombardi hanno perso il 1° posto dopo il pari interno col Cittadella e continuano a sostenere che l’obiettivo stagionale, visti i problemi giudiziari di Cellino e la rosa ristretta (ma rientra Cistana dall’infortunio, partirà dalla panchina), non può essere che la salvezza, anche se il 1° posto dista solo 2 punti. Clotet, tecnico del Brescia, sarà assente (ha l’influenza), lo rileva in panchina Gastaldello, uomo di fiducia di Cellino, probabilmente andrà anche lui in panchina da dirigente accompagnatore, nella piazza dove è stato presidente per 22 anni. Il Genoa, a -3 dalla vetta, ha mostrato finora solo parte del suo sconfinato potenziale. Il Grifone va in casa del Cosenza, dove in passato non ha mai vinto (5 ko e altrettanti pari). I calabresi di Dionigi non vanno presi sottogamba: è vero che nell’ultima uscita hanno perso al Granillo il derby calabrese con la Reggina, ma prima in casa hanno messo sotto l’ambizioso Como e sentono aria di playoff anche se l’obiettivo è una salvezza il più possibilmente tranquilla. Riflettori anche a Cittadella, dove sbarca la Spal in cui fa l’esordio assoluto da allenatore Daniele De Rossi che in settimana ha rilevato Roberto Venturato. Le squadre hanno gli stessi punti, 9, e inseguono la svolta, anche per non rischiare di essere risucchiate nella zona calda della classifica. E occhio anche a Palermo-Pisa: nei siciliani, Corini è reduce da 3 ko di fila ma avrà  ancora un paio di partite prima di rischiare l’esonero, di sicuro i rosanero sono una delle delusioni più grandi. Il Pisa è in ripresa: col ritorno di D’Angelo i toscani hanno lasciato l’ultimo posto e raccolto 4 punti nelle 2 uscite col tecnico-guru. Cannavaro invece, col suo Benevento insegue la prima vittoria su una panchina italiana (dopo 2 pari) ma non sarà semplice, ospitando una Ternana che è forse la squadra più in forma, viene da 4 vittorie di fila (come il Bari) e per quanto Lucarelli e patron Bandecchi invitino tutti alla calma, l’essere a -2 dalla vetta fa sognare tutta la città. Nel Benevento si rivedrà Forte in avanti (partirà dalla panchina) ma la squadra resta parecchio rimaneggiata. Il Modena di Tesser, in grande ripresa dopo due vittorie di fila, riceve il Como, da due turni sotto la guida di Longo che s’è sbloccato nell’ultima uscita battendo il Perugia, anche se i lariani restano attardati a 6 punti e le tante stelle, fra cui Fabregas, devono dare di più per raddrizzare la stagione. Domani alle 16.15, il turno si chiude con Perugia-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Reggina e Bari, il Sud che vince

    TORINO – In Serie B comandano due squadre del Sud, che bella notizia e soprattutto, chi l’avrebbe detto? Presto per dire se le due in testa, la Reggina di Pippo Inzaghi e il Bari di Mignani, resisteranno al ritorno di quelle che erano considerate le big della categoria, impossibile tirare conclusioni dopo 8 giornate. Però questo primato non è casuale ma frutto di un ottimo lavoro (lontano dai riflettori, che spesso aiuta). Alla Reggina, dopo la vittoria per 3-0 nel derby calabrese sul Cosenza, s’inizia a sognare con un Granillo sempre più gremito (sabato erano in 15mila). Inzaghi ha iniziato la stagione parlando di progetto triennale per la A. Ma dopo ogni vittoria, ha sempre rettificato leggermente il tiro, fino ad ammettere implicitamente che ora ci si inizia tutti a credere perché la squadra sta stupendo e ha grandi potenzialità. Vincere la B sarebbe un’impresa quasi leggendaria, se si pensa a come erano messi gli amaranto soltanto a giugno, con l’iscrizione a rischio. Poi è sbarcato patron Saladini a portare una ventata nuova, archiviando i guai della precedente proprietà, ed è stata tutta un’altra storia. Inzaghi è partito più tardi della concorrenza eppure, fin dalla prima giornata, fa giocare la squadra più in palla, con la miglior difesa della B (solo 3 gol al passivo). Questo anche perché gli amaranto restano molto corti in campo, non partendo con un centravanti di ruolo. Anzi, a fare il falso nueve c’è il 35enne Jeremy Menez che alla sua terza stagione sullo Stretto sta incantando tutti: tre gol e due assist, tutte prodezze del suo genio calcistico. E’ vero, Saladini ha dato una squadra competitiva a Inzaghi ma che si mettesse alle spalle le corazzate della B, no, nessuno se l’aspettava, i playoff potevano essere il traguardo massimo. A quota 18 c’è anche il Bari, l’unica squadra di questa B che non ha mai perso e anche la più pimpante, visto che viene da quattro vittorie di fila. L’ultima, il successo di Venezia (1-2), firmato, manco a dirlo, dalla premiata ditta Cheddira-Antenucci, la più prolifica coppia d’attacco del campionato, 13 gol (8+5) e nessuno ha segnato più dei pugliesi che vantano il miglior attacco (18 gol). Una bella soddisfazione per la famiglia De Laurentiis, già in testa in Serie A col Napoli. E un plauso anche al tecnico Mignani che a 50 anni sta debuttando in B proponendo un calcio equilibrato e verticale, in una parola, efficace. Certo, avere una squadra che è quasi identica a quella che viene dalla promozione dalla C, ha aiutato a trovare subito gli automatismi ma c’è tanto buonsenso nelle sue scelte. La maggiore incognita resta Cheddira. No, a gennaio non sarà ceduto nonostante le infondate voci di mercato che già girano (in Italia è il giocatore che ha segnato più reti in gare ufficiali, 13, considerato le 5 di Coppa Italia). E’ che probabilmente andrà ai Mondiali col Marocco e la B sarà in campo mentre si giocherà in Qatar fra un mese. Ma il Bari ha fatto un ottimo mercato e in attacco dispone di alternative di livello (Salcedo, Scheidler e Ceter), anche se è da verificare che siano letali come l’italo-marocchino. Insomma, non sarà semplice per Reggina e Bari confermarsi in vetta, vista la feroce concorrenza della B. Ma per quel che stanno mettendo in mostra, non è impossibile. LEGGI TUTTO

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    Reggina, Bari, Brescia: chi scatta?

    TORINO – Dopo l’anticipo di lusso Genoa-Cagliari, uno 0-0 che ha portato i liguri in testa assieme a Reggina, Bari e Brescia, l’8ª giornata della Serie B prosegue oggi con 7 partite. Match clou a Venezia, dove arriva il Bari di Mignani, ancora imbattuto. Il tecnico dei pugliesi è apparso molto prudente alla vigilia, forse si ricorda che il suo collega e avversario, il croato Javorcic, è stato l’ultimo a batterlo, alla fine della scorsa stagione, durante la Super Coppa di Lega Pro, quando era alla guida del Sudtirol. Ma soprattutto, il Venezia capace di vincere 4-1 a Cagliari nello scorso turno, è una squadra che potrebbe aver svoltato dopo un inizio di stagione balbettante, ora il russo Cheryshev (2 gol e 1 assist a Cagliari giocando l’ultima mezz’ora) si candida ad essere l’uomo in più e oggi per la prima volta potrebbe figurare nell’undici iniziale perché sta trovando la forma. Sfida di cartello anche al Granillo, dove Reggina e Cosenza si giocano il derby di Calabria. Gli amaranto devono dimostrare che 7 giorni fa, il ko di Modena, è stato un episodio. Inzaghi carica tutti, vuole tenersi stretto il 1° posto. Ma non sarà semplice perché il Cosenza è in buona forma (viene dal 3-1 al Como) e l’allenatore Dionigi è anche un ex amaranto (da giocatore e da allenatore) che ci tiene a fare bene. Il Brescia ospita il Cittadella, entrambe non se la passano bene: i lombardi sono reduci dal 6-2 incassato a Bari, che ha fatto infuriare Cellino, i veneti vengono da 2 ko di fila (con Ternana in casa e Reggina) che iniziano a preoccupare la piazza, già turbata dal grave infortunio a Baldini. Attenzione anche a Ternana-Palermo: gli umbri sono la squadra più in forma (tre vittorie di fila con Cittadella, Perugia e Parma) e un altro successo farebbe sognare tutta la città, anche se Lucarelli invita tutti a non volare troppo con la fantasia. Il Palermo invece, fatica ad ingranare, viene da 2 ko di fila (a Frosinone e n casa col Sudtirol) ma Corini non sarebbe a rischio, però oggi cambierà qualcosa sperando nella scossa, visto che  il Palermo è in zona playout, nonostante i forti investimenti di Football City Group. Esame di maturità anche per il Parma che, reduce da due successi di fila (ad Ascoli e sul Frosinone), va a Pisa, rivitalizzato dal ritorno di D’Angelo in panchina, all’esordio ha vinto 3-1 a Perugia e che cerca una vittoria per lasciare i bassifondi dove erano finiti sotto la guida di Maran. Diversi infortunati negli emiliani, fra cui Buffon, che ne avrà per un mese (gioca Chichizola), out anche il talentino spagnolo Bernabé. Il Frosinone di Grosso ospita la Spal di Venturato, con l’obiettivo di riscattare l’immeritato ko di Parma e restare in alta quota mentre i ferraresi devono archiviare la caduta interna col Genoa che aveva fermato una serie positiva di 5 partite. Infine il Modena, dopo aver battuto la Reggina, va ad Ascoli a cercare i primi punti esterni ma non sarà semplice perché i marchigiani vengono dal pareggio di Benevento, dove avrebbero meritato di più. Domani chiudono il turno Como-Perugia e Sudtirol-Benevento.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Riecco Menez: la Reggina ai suoi piedi

    TORINO – Ben ritrovato, Jeremy Menez. La terza stagione alla Reggina dell’estroso attaccante francese sembra essere la più promettente, dopo due stagioni in chiaroscuro, passate fra qualche lampo da calcio d’alta quota, infortuni e tentativi di cessione a ogni sessione di mercato per via di un contratto oneroso che la precedente società di Gallo faticava a permettersi. Poi è sbarcato patron Saladini e con lui Pippo Inzaghi, ed è stata tutta un’altra storia, non solo per Menez, visto che dopo 6 giornate di B gli amaranto sono in testa, assieme al Brescia, con 15 punti su 18. Col miglior attacco (14 gol) e la miglior difesa (-2). Una squadra dove brilla la classe del francese, nonostante la carta d’identità dica 35 anni, anche se il fisico appare ancora come quello di un ventenne. Potenza di Pippo: con lui, Jeremy aveva disputato la miglior stagione in carriera, in A ai tempi del Milan (16 gol). Inzaghi lo ha rimesso al centro del progetto facendolo partire titolare da falso nueve del suo 4-3-3, col risultato che la squadra non solo ne esalta le doti superiori perché pone Jeremy nel cuore del gioco, ma resta più corta e si difende meglio di quando  schiera un centravanti di ruolo (dove la Reggina dispone di due pedine, Gori e Santander). Ogni partita, Menez parte dall’inizio e non gioca non più di un’ora abbondante perché va gestito meglio delle passate stagioni. Pochi mesi dopo il suo arrivo alla Reggina, lui stesso ammise che veniva da un periodo in cui, passando per Turchia, Messico e B francese, non s’era allenato più come un tempo. E questo spiega anche la serie d’infortuni patiti nelle prime due stagioni sullo Stretto, quando i suoi muscoli dovevano sopportare carichi di lavoro a cui non erano più abituati. Ma la classe c’è ancora tutta, basta andarsi a rivedere le due reti gioiello nelle vittorie su Spal e Palermo. In quelle di Pisa e sul Cittadella invece ha fatto l’assist vincente. Da stropicciarsi gli occhi il lancio da oltre 50 metri con cui all’Arena Garibaldi ha innescato il gol del guizzante Canotto, nell’occasione servito sul piede. Insomma, c’è  tanto Menez in questa Reggina rivelazione. Il prossimo giugno andrà in scadenza contrattuale, un mese dopo aver compiuto 36 anni. E non sarebbe male goderselo ancora per un po’, il prezzo del biglietto per vederlo lo vale sempre.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Fabbian, l'anima giovane della Reggina

    TORINO – La più bella rivelazione della Serie B è una mezzala di 19 anni, Giovanni Fabbian, proprietà Inter, capo cannoniere della Reggina con 3 reti. Su di lui si sprecano già i paragoni illustri. Ai quali non ci accoderemo, anzi, facciamo nostre le giuste parole del suo allenatore, Pippo Inzaghi, che ha scommesso su di lui fin dalla prima uscita di Coppa Italia, quando il ragazzo fece una gran partita a Marassi contro la Sampdoria. “Da quando è qui è migliorato di allenamento in allenamento – dice il tecnico della Reggina di Fabbian – In questo momento sta fiorendo, adesso sta a noi essere bravi a gestirlo e farlo stare sereno. Lui, così come gli altri ragazzi del gruppo, hanno umiltà e questo è importante, devono solo continuare così”.Fabbian, veneto di Camposanpiero, esordi nel Padova e passato alle giovanili dell’Inter nel 2018, è sbarcato in prestito secco alla Reggina il 30 luglio, dopo essersi laureato Campione d’Italia con la Primavera dell’Inter. Quel che colpisce di lui è il gran dinamismo, la capacità di sacrificarsi per la squadra quando serve, senza però perdere d’occhio la porta, che vede come se fosse un animale dell’area avversaria. I suoi gol hanno contribuito alle vittorie su Sudtirol, Palermo e sabato scorso sul Cittadella. Il vizietto del gol ce l’ha sempre avuto ma un conto è metterlo in mostra fra coetanei, un conto contro scafati professionisti, non era scontato che facesse così bene al suo esordio in B. Fra l’altro, le sue prove gli hanno fruttato la convocazione per l’Under 20, chiamato dal neo ct Carmine Nunziata per la trasferta in Portogallo del secondo incontro del Torneo 8 Nazioni a cui seguirà l’amichevole con la Svizzera. Convocazione che a qualcuno ha fatto storcere il naso: non esiste in Italia una mezzala di 19 anni così promettente, perché non chiamarlo subito per l’Under 21? Ma si potrebbe obiettare che con gli azzurrini di Nunziata, Fabbian potrà giocare da leader e comunque disputare partite di spessore, mentre nell’Under 21 probabilmente avrebbe trovato uno spazio più ridotto. Giusto dunque farlo crescere con calma e con la serenità invocata da Inzaghi. In questa Reggina che comanda la B, col miglior attacco (14 gol fatti) e la miglior difesa (2 reti subite), sicuramente prevale la forza di un collettivo dove incantano le giocate di Menez, che anche a 35 anni resta di un’altra categoria. Ma il peso di Fabbian, al di là delle tre reti, è molto importante perché con la sua freschezza è il “giocatore-elastico” della squadra, l’uomo in più a dare una mano quando c’è da stare in trincea ma sempre pronto a pungere in avanti. Il ragazzo poi, sente sua la maglia, in rete lo si trova in filmati in cui canta con trasporto i cori di una delle tifoserie più calde d’Italia. Presto per dire dove arriveranno in questa stagione la Reggina e Fabbian. Ma se si pensa a come era messo il club amaranto soltanto tre mesi fa, con la squadra a serio rischio iscrizione, mentre ora si sogna la Serie A, beh, lo si deve in buona parte anche a Giovanni Fabbian da Camposanpiero. La scorsa stagione divideva la mediana della Primavera nerazurra con quel Cesare Casadei che l’Inter, per esigenze di bilancio, ha venduto a peso d’oro al Chelsea che per ora lo utilizza nell’Under 21 che disputa la Premier League 2, il campionato riserve. Ma chissà a fine stagione a che punto saranno gli ultimi giovani leoni del vivaio interista.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Clou Cagliari-Bari ma occhio alla Reggina

    TORINO – Dopo l’anticipo Brescia-Benevento (1-0, lombardi per ora soli in testa), che ieri sera ha aperto la 6ª giornata, la B prosegue oggi con 8 gare, 7 alle 14 e una alle 16.15, Genoa-Modena. Nei liguri, reduci dal ko di Palermo, il tecnico tedesco Blessin pare intenzionato a cambiare modulo: il 4-2-2-2 va in archivio, probabile virata sul 4-3-3 con Codacentravanti, supportato da Yalcin a destra e Aramu a sinistra, con l’obiettivo di trovare la prima vittoria al Ferraris dopo i pari con Benevento e Parma. Sull’altro fronte, un Modena che ha perso 4 partite su 5, dove in teoria il tecnico Tesser non è a rischio, anche se la sosta per le Nazionali potrebbe essere una tentazione. Oggi a Marassi, Tesser potrebbe virare sul 3-5-2, con cui il Benevento imbrigliò il Genoa, abbandonando il tradizionale 4-3-1-2. Il match clou è però Cagliari-Bari. I sardi di Liverani cercano la terza vittoria di fila affrontando l’unica imbattuta della B. Il tecnico invita a non guardare la classifica ma oggi alla Unipol Domus è un crocevia per la A: il Cagliari deve confermare di essere fatto per la promozione, il Bari viaggia a fari spenti ma Mignani sta facendo un gran lavoro, aiutato dall’avere una squadra che per 8-9 undicesimi è la stessa dell’ascesa dalla C, con la miglior coppia d’attacco, Cheddira-Antenucci, già 7 gol (4+3). Esame importante anche per la Reggina che riceve il Cittadella con l’obiettivo di riacciuffare il Brescia in vetta. I calabresi non battono i veneti dal 2001 e la partita sembra fatta a posta per verificare quanto la squadra di Inzaghi sia da primi posti, contro i veneti che vengono dalla vittoria sul Frosinone e sembrano in grado di fare il solito campionato di alto livello. Occhio anche a Frosinone-Palermo: le due squadre tornano ad affrontarsi dopo la tumultuosa finale playoff del 2018 che portò i ciociari in A e indirizzò la crisi dei siciliani, un anno dopo sarebbero stati esclusi dalla B. Anche in questo caso, sono squadre che verificano le loro ambizioni: i ciociari di Grosso hanno forse i giovani più interessanti della B, i siciliani di Corini potrebbero aver cambiato marcia dopo la vittoria sul Genoa che dovrebbe aver chiuso il periodo di rodaggio di tutti gli ultimi arrivati. C’è poi Ascoli-Parma, entrambe reduci dalla prima sconfitta, aPerugia i marchigiani (1-0), in casa con la Ternana (2-3) gli emiliani, che confermeranno in porta Buffon, dopo lo sfortunato esordio stagionale con gli umbri. Gara più importante per il Parma: un altro ko allontanerebbe troppo la squadra di Pecchia dalla vetta, anche se pure l’Ascoli ha le sue ambizioni, ma più celate. Da brividi Venezia-Pisa, quart’ultima contro ultima: a rischio entrambi gli allenatori, chi perde fra Javorcic e Maran potrebbe andare a casa. Per la panchina pisana, non è escluso il ritorno di D’Angelo, il tecnico congedato dopo la mancata promozione ai playoff, ancora sotto contratto coi toscani, anche se potrebbe sistemarsi a Como, al posto di Giacomo Gattuso, assente dalla prima giornata per problemi di salute. I lariani oggi affrontano la Spal che coi gol di La Mantia (già 4), dimostra di poter puntare ai quartieri alti, al contrario del Como penultimo: tanti nomi illustri ma è tutto da verificare che possano portare qualcosa in più, a iniziare da Fabregas, che anche oggi partirà dalla panchina. Al Druso di Bolzano, il Sudtirol riceve il Cosenza, cioè si affrontano le squadre che prima dell’inizio del campionato erano le meno accreditate ma che, per quel che stanno mostrando, potrebbero salvarsi. Gli altoatesini vengono da 2 vittorie di fila, coincise con l’arrivo di Bisoli in panchina. I calabresi sono reduci dal ko interno col Bari (un po’ ingiusto) ma comunque sono a 7 punti, unopiù del Sudtirol. Domani alle 16.15 il turno si chiude col derby umbro Ternana-Perugia. LEGGI TUTTO