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    Torino, da Ricci a Vlasic: contratti lunghi per tutti i migliori. Basta tenerli…

    Vanoli sta gettando le basi per un futuro (si spera) importante, con vista europea. Lo hanno notato tutti. Citiamo per esempio Costacurta (uno che nella sua vita calcistica ha vinto qualcosina), a Sky ha confermato con forza l’opinione generale. “Sì, questa squadra con i rinforzi che sono arrivati a gennaio e con un allenatore così bravo, la prossima stagione può puntare decisa all’Europa”. Ed in effetti con gli ingaggi di Elmas, Casadei e B LEGGI TUTTO

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    Torino, la svolta di gennaio: mai vista così tanta qualità

    TORINO – Una qualità così il Toro, in epoca recente e comunque da quando nel 2005 il club granata è stato rilevato da Urbano Cairo, non l’ha mai avuta. Il progetto Mazzarri, cioè la coesistenza di due elementi tecnicamente dotati come Iago Falque e Verdi in appoggio a Belotti, era naufragato per l’infortunio dello spagnolo e per le diff LEGGI TUTTO

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    Ricci, orgoglio Toro: “Avanti con onore, anche per Superga”

    È la faccia più bella del Toro. Quella che, più di tutte, garantisce un futuro importante. A questo punto la società deve trovare la forza di non cederlo visto che per lui, sicuramente, arriveranno molte proposte milionarie. Già quest’estate la Lazio (e non solo) ci ha provato. E continuando di questo passo Samuele Ricci, 22 anni, può anche sperare di salire sul charter che a giugno porterà gli azzurri in Germania per difendere il titolo europeo.
    Anche a Milano, infatti, è stato il più incisivo dei suoi e, soprattutto, è stato l’ultimo ad arrendersi. A San Siro ha difeso, attaccato, costruito. Ha anche lottato. Del resto Juric, anche ieri dopo la partita, ha ribadito il concetto di sabato. “Per lui prevedo un domani molto importante, diventerà un giocatore molto top del calcio italiano”. Un messaggio a Spalletti? Può darsi. Di sicuro il commissario tecnico in queste ultime partite lo farà seguire con grande attenzione.
    Ricci: “Felice nel nuovo ruolo”
    Detto questo torniamo alla partita e al momento no del Toro. Samuele Ricci, ovviamente, è molto deluso come del resto tutti i suoi compagni. Però non si arrende, per lui il campionato non è finito e va onorato per mille motivi. Il più importante è il ricordo degli Invincibili con la commemorazione di Superga. “Purtroppo è andata così nonostante il nostro impegno. Nel primo tempo abbiamo fatto bene contro una squadra molto forte che davanti ai propri tifosi voleva festeggiare lo scudetto con una vittoria, nonostante questo nei primi quarantacinque minuti abbiamo tenuto”.
    “Poi purtroppo c’è stata l’espulsione e la partita è completamente cambiata e non siamo riusciti a restarci dietro. In 10 contro uno squadrone del genere non era facile”. Juric lo ha fatto giocare in posizione più avanzata. “E mi sono trovato bene in questo nuovo ruolo, il mister mi ha dato dei consigli. Io faccio quello che mi chiede Juric e cerco di farlo sempre al meglio”.
    “Ora mi sento a posto fisicamente, non ho problemi di corsa e quindi mi muovo a tuttocampo, anche in difesa ad aiutare i compagni”. Restano i soliti problemi, quello del gol. “Creiamo tanto ma a volte facciamo fatica a concretizzare. Anche contro l’Inter qualche occasione l’abbiamo creata, soprattutto nel primo tempo ne ho contate due, ma purtroppo non siamo riusciti a sfruttarle”.
    Europa, c’è ancora speranza
    E adesso?  “Bisogna  accantonare questa gara e pensare alla prossima, dobbiamo dare il massimo fino all’ultimo perché ora ci aspettano partite difficili da onorare fino alla fine, senza remore e con la consapevolezza di poter ottenere tanti punti. E poi sarà una settimana speciale per le celebrazioni di Superga, bisogna dare qualcosa in più anche per questo. I tifosi capiscono quando ci mettiamo carattere, quindi bisogna fare e dare il massimo noi ci proveremo”.
    E allora non resta che cambiare pagina e aprirne un’altra. Ci sono ancora quattro partite per salvare quello che ancora si può. E proprio per questo motivo Ivan Juric al 18′ della ripresa ha fatto uscire Zapata, un po’ stanco. Il colombiano è uscito dal campo sconsolato, scuotendo la testa, si aspettavsa di più dal Torino. È arrivato in granata con la speranza di lottare per l’Europa e ci ha messo impegno e gol.
    Ben 11, oltre a quello che aveva realizzato nell’Atalanta, tuttavia non sono serviti a lasciare la mediocrità con cui il Torino convive da anni. Juric – dicevamo – lo ha tolto per non “affaticarlo” più di tanto perché solo lui (del resto lo confermano i numeri) può segnare dei gol decisivi. Venerdì allo Stadio Grande Torino arriverà il Bologna e davanti ai propri tifosi i granata dovranno battere un colpo. LEGGI TUTTO

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    Infortuni Buongiorno e Ricci: condizioni e recupero dopo Cagliari-Torino

    Il Torino torna da Cagliari con tre punti e una buona prestazione, ma con qualche defezione. A far preoccupare Juric è Buongiorno: per il difensore italiano si teme una lussazione alla spalla destra, nonostante il giocatore abbia terminato la partita e sia uscito dal campo solo dopo il triplice fischio, respingendo gli ultimi assalti dei sardi fino al 2-1 finale. Le brutte notizie non finiscono qui, perché i granata durante il match hanno perso anche Ricci.
    Ricci e Buongiorno preoccupano Juric
    Il Torino ora è in un buon momento come confermano i sette punti nelle ultime tre giornate. L’allenatore granata però deve fare i conti con alcuni ko. Dopo il problema fisico riportato da Ilic, ora Juric dovrà fare a meno anche di Ricci. Il centrocampista italiano, dopo il bel gol del 2-0 contro il Cagliari, ha rimediato un trauma distorsivo alla caviglia sinistra ed è uscito nel corso del secondo tempo lasciando spazio a Gineitis. L’allenatore ne ha anche parlato nel post partita: “Ricci ha sempre un po’ di problemi quando si infortuna. Rientra per un paio di partite un po’ sotto di condizione, ma sempre a un livello molto alto. Ha fatto un gran bel gol, ma gli si è girata la caviglia… Speriamo non sia niente di grave, dobbiamo valutare bene sia lui, sia Buongiorno. Siamo pochi, vedremo i prossimi giorni…”. In attesa delle analisi mediche si valuteranno i tempi di recupero. Nella prossima giornata Zapata e compagni affronteranno la Salernitana, che è alla ricerca di punti importanti per la salvezza. LEGGI TUTTO

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    Toro: adesso tocca a Juric

    TORINO – Ivan Juric ha usato parole prudenti e rigorose nella prima conferenza stampa post mercato. Bene ha fatto, perché di sicuro non appartiene al suo pragmatico carattere lasciarsi andare ad affermazioni avventate o buone soltanto per incendiare gli animi dei tifosi. Ma una certezza c’è: il tecnico ha tra le mani un Toro più forte rispetto alla passata stagione, quando la squadra granata concluse al decimo posto. Non ci si lasci condizionare dalla pessima prestazione di una settimana fa in casa del Milan: le mancate cessioni di Schuurs e Buongiorno (la seconda per volontà della bandiera granata) rendono la difesa una delle migliori del campionato, la coppia di centrocampo formata da Ricci (altro giocatore richiestissimo e però rimasto) e Ilic è garanzia di solidità e fosforo e là davanti la coppia Zapata-Sanabria può fare male a tutti. Certo, sarà necessario un po’ di tempo, perché il colombiano deve trovare la condizione migliore e il paraguaiano è fermo per un guaio muscolare. Ma i ragionamenti vanno fatti in prospettiva e seguendo la logica dei progressi, quelli che quasi ogni calciatore ha mostrato nelle formazioni allenate da Juric. Sappiamo che Zapata rappresenta una scommessa per via dei tanti infortuni delle ultime due stagioni: però le basi per un salto di qualità sono state gettate. Il destino del Toro, adesso, è solo nelle (buone) mani del tecnico. LEGGI TUTTO

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    Torino, Venturin: “Sì, Ricci è il futuro azzurro”

    Giorgio Venturin, partita impossibile per il Torino contro il Napoli che domina in Italia e incanta in Europa?

    «Di impossibile non c’è nulla, ma molto difficile sicuramente sì. Se la squadra di Spalletti si presenterà sui suoi soliti standard ci sarà poco da fare, ma questo vale per chiunque, in Italia. Kvaratskhelia e Osimhen sono tra gli attaccanti più forti in assoluto in Europa. Molto dipenderà dall’atteggiamento di Juric. Il problema è che se vai ad attaccare alto il Napoli rischi di non prenderlo, ma se lo aspetti a metà campo ti fa male…».

    A proposito di metà campo, Lobotka è ormai tra i migliori playmaker al mondo? Chi può fermarlo domenica tra i granata?

    «Non il migliore, ma tra i migliori sì. Spalletti l’ha fatto diventare il Pizarro che aveva alla Roma, so che ha anche cambiato alimentazione e questo gli ha dato ancora più forza. È il metronomo ideale nell’ingranaggio della capolista, anche perché al suo fi anco ci sono due mezzali che fanno tanto lavoro per metterlo nelle migliori condizioni di rendere: Anguissa e Zielinski. Il Torino però ha Samuele Ricci, che mi auguro di vedere in campo: perché è italiano, ma anche perché è bravo».

    Ieri Ricci è stato chiamato nell’Under 21. Mentre Mancini seguite più lui o Pellegri?

    «Entrambi. Pellegri finora è stato sfortunato, ma se gli infortuni lo lasciassero in pace potrebbe fare grandi cose. Prima però è giusto che faccia il suo percorso con l’Under 21 azzurra e, se Nicolato lo riterrà opportuno, lo valuteremo meglio al prossimo Europeo di categoria. Pellegri potrebbe diventare il vice Immobile, se riuscisse a giocare e segnare con un po’ di continuità».

    Come valuta la stagione del Torino?

    «Un po’ altalenante, ma i tifosi non devono essere scontenti. Ora mi aspetto un bel rush finale, in stile cuore granata. Si può pensare di fare la corsa sull’Atalanta per puntare all’Europa, in attesa di capire come finirà la vicenda dei punti di penalizzazione della Juventus. Piuttosto pensavo che quest’anno sarebbe stato l’anno buono per tornare a vincere il derby, e invece penso che stia diventando ormai un problema mentale. È stata persa una grande occasione. La Juve non è più “ingiocabile” come qualche anno fa, ma vince comunque. Negli anni scorsi si era creato un gap enorme, che quando giocavo io non c’era, prima di tutto dal punto di vista societario e di conseguenza anche tecnico. Ora non è più così ampio».

    Non c’è la possibilità che domani il Napoli sia già con la testa allo scudetto virtualmente conquistato e al cammino finale di Champions League?

    «Non credo proprio. Non è il modo di ragionare di Spalletti e di un gruppo di giocatori che ha da tempo acquisito una mentalità vincente. Solo la Lazio è riuscita a metterli in diffi coltà, giocando per altro una gara speculativa, in controtendenza al modo in cui di solito Sarri affronta le partite».

    In Champions vede la strada spianata per il Napoli verso la finale dopo il sorteggio di ieri?

    «Piano a dire queste cose. Il Milan è campione d’Italia, in Europa ha un’esperienza che il Napoli non ha. Anche se immagino già lo spettacolo della gara di ritorno al Maradona-San Paolo. Sono convinto che anche al Grande Torino ci sarà un bel clima sugli spalti per l’assalto alla capolista».

    Che anni sono stati i suoi tra granata e azzurro?

    «Bellissimi. Il Toro mi ha cresciuto, vi ho debuttato e ci sono tornato per vincere anche in B e arrivare a un passo dal sogno della vittoria in Coppa Uefa. Venni ceduto in comproprietà al Napoli, che poi decise di non riscattarmi. Fu l’ultimo anno di Maradona, quello in cui venne trovato positivo alla cocaina. Ricordo alla partenza per Mosca, prima della gara con lo Spartak: lo aspettavamo in aeroporto, ma non arrivò. Ferrara e De Napoli andarono a chiamarlo a casa, non c’era. Diego arrivò soltanto poche ore prima della gara con un charter personale. Era proprio un altro calcio…». LEGGI TUTTO

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    Ilic: domani il dentro o fuori

    TORINO – L’allenamento decisivo per capire se Ivan Ilic potrà essere convocato per la gara di venerdì sera contro il Milan, e in caso di riposta positiva quanti minuti nelle gambe possa avere il centrocampista serbo sarà quello di domani. «Contro l’Udinese non ha potuto giocare per una botta ricevuta alla caviglia, ma spero di poterlo recuperare in questi giorni per impiegarlo almeno per uno spezzone di partita a San Siro»: così parlava Juric dopo la sfida vinta contro i friulani grazie alla rete decisiva messa a segno da Karamoh. I segnali arrivati dall’allenamento di ieri sono moderatamente positivi, Ilic ha sostenuto parte dell’allenamento con il resto della squadra, ma per l’eventuale via libera c’è ancora da attendere. Il dentro o fuori sarà annunciato domani dallo stesso allenatore, atteso dopo la seduta di lavoro alla conferenza stampa di presentazione di Milan-Toro. Implicito, considerato l’infortunio di Ricci, che il tecnico croato farà di tutto per avere a disposizione l’acquisto di gennaio. LEGGI TUTTO