TORINO – Dieci partite sono poche per indirizzare una stagione, figurarsi un’intera carriera. Eppure, a volte, dieci partite possono risultare più che sufficienti per assicurare una svolta nel percorso di crescita di un giovane in rampa di lancio. Chiedere per informazioni a Samuele Ricci, neo stellina del centrocampo di Juric al Torino, uno che – sostenuto da tanto talento – le “sue” dieci partite per decollare le avrebbe comunque trovate, prima o dopo. […] Con l’approdo in panchina dell’ex granata Roberto Muzzi, corsi e ricorsi storici, il suo cammino ha però subito una svolta a gomito. In positivo, naturalmente. Nelle dieci partite tra campionato e Coppa Italia in cui il bomber degli anni Novanta e Duemila ha guidato i toscani, infatti, Ricci ha disputato altrettante gare. Prendendosi quella maglia da titolare che, di fatto, poi non ha più posato. […] Sullo stesso argomentoTorino, Ricci si presenta: “Piazza ideale per me”Calciomercato Torino
Quali caratteristiche l’avevano tanto colpita in un ragazzo così giovane?
“Le qualità tecniche sono le più evidenti, ma Samuele è dotato anche di una grande forza nelle gambe, nonostante abbia un fisico piuttosto longilineo. E ha un piede talmente educato che può agire indifferentemente da play o da interno”.
Che posto occuperà in un Torino che vanta già solidi centrocampisti in rosa?
“Sarà sicuramente una figura centrale in questo girone di ritorno, ma non soltanto per i granata. In un futuro molto vicino, infatti, lo vedo anche come pedina fondamentale della Nazionale”.
La squadra di Juric, con il suo innesto, farà un salto di qualità?
“Il Torino sta già facendo una bella stagione. Per lo spirito che mette in campo e per gioco il mostrato finora, credo possa tranquillamente ambire a una posizione in zona Europa a fine campionato. A maggior ragione con Samuele in più nel motore”.
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Cos’è cambiato, secondo lei, rispetto al Torino degli ultimi anni?
“Il valore aggiunto oggi si chiama Juric: ho sempre avuto grande stima nei suoi confronti, si è costruito da solo e dal nulla. Ero certo fin dall’estate che sarebbe riuscito a far cambiare marcia alla squadra”.
Da attaccante ad attaccante: che idea si è fatto dell’arrivo di Pellegri?
“L’ho sempre stimato, anche al Monaco in realtà ha fatto bene quando ha avuto l’opportunità di esprimersi. È ancora giovanissimo e sono convinto che farà parlare a lungo di sé”.
Come vede, invece, la situazione Belotti?
“Il Gallo è una delle poche bandiere rimaste, ormai è parte integrante del mondo Toro: deve restare in granata, per me non ci sono discussioni”.
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