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    I segreti della Roma di Ranieri: ecco come Sir Claudio ha rigenerato la squadra

    ROMA – I numeri sono da Champions, adesso la Roma deve raggiungerla. Riuscirsi regalerebbe a Ranieri un’ultima grande impresa prima di abbandonare la panchina per cominciare la nuova avventura da dirigente. Di certo il percoroso fatto da metà novembre, da quando è tornato al Fulvio Bernardini, è stato straordinario. Ha preso una squadra demolita dai risultati negativi e dall’atmosfera cupa dello spogliatoioAbbonati per continuare a leggere- oppure -sottoscrivi l’abbonamento pagando con GoogleABBONATI CON LEGGI TUTTO

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    Roma, Sir Claudio Ranieri ambasciatore del made in Italy

    È meglio che i Friedkin non pensino troppo a dove sarebbe adesso la Roma se alla quinta giornata di campionato, al posto di De Rossi, avessero ingaggiato Claudio Ranieri e non Ivan Juric. È meglio che non ci pensino perché non la finirebbero più di tormentarsi. L’allenatore romano è arrivato a metà novembre, dopo dodici giornate. La Roma aveva 13 punti. La zona Champions era a 25, quasi il doppio. Dodici punti più su, sem LEGGI TUTTO

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    Bruno Conti, un amore infinito chiamato Roma: “Io la notte non ci dormo…” 

    Bruno Conti, come ci si sente a settanta anni?«Mi sento in formissima, mi sento giovane, pieno di voglia di cose da fare. Sto bene fisicamente. Sto superando una situazione delicata, sta andando tutto alla grande, quel male brutto è passato, l’ho messo alle spalle. È tutto sotto controllo, gli ultimi test sono andati benissimo». 

    Quanto è stata importante la famiglia in questo periodo LEGGI TUTTO

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    I settant’anni di Bruno Conti: da De Rossi a Ranieri, tutte le intuizioni geniali

    C‘era Francocausio il Barone. C’era Claudiosala il Poeta. E poi, anzi prima in ordine di genio, c’era Brunoconti il MaraZico, come si spinsero a qualificarlo shakerando i picchi artistici di Maradona e Zico, i meglio piedi su piazza. In quei tempi nessuno si sentiva minorato chiamando questo genere di giocatore ala, tra parentesi un’immagine sublime, qualcosa di etereo che fa decollare la squadra. Poi l’adanismo, poi i telegeometri con i loro neologismi evoluti (?), fino a dire che adesso Brunoconti sarebbe un esterno, offensivo controsenso, perchè l’esterno evoca qualcosa o qualcuno fuori da tutto, mentre quel genere di talenti era dentrissimo, nella centralina del gioco, tra velocità, agilità, dribbling e soprattutto tanta, tanta, tanta fantasia (l’ho detta, so che oggi è blasfema, pago la penale e dico tre pateravegloria).

    Brunoconti bisognava sempre dirlo tutto per esteso perchè nella Roma bazzicava il portiere Paolo Conti e in qualche modo andavano distinti. Anche se oggi diventa un settantenne gajardo, lui certo perdonerà noi ancora e sempre fermi al Mundial dell’82, l’estate in cui non siamo mai stati così giovani. Di quel luglio la memoria e i libri sono pieni zeppi di simboli intoccabili, l’urlo di Munch però di Tardelli, il presidente Pertini che esulta in faccia al re di Spagna, la pipa di Bearzot, Zoff che alza la Coppa… Ma sarebbe scandalo e delitto se in questa galleria favolosa dell’indimenticabile non ci fosse un posto per Brunoconti, il tappo di Nettuno, più capigliatura che il resto, un metro e virgola di tecnica eccelsa, capace là sulla fascia di mettere in piedi ogni volta una Disneyland di effetti speciali, con quei poveri disgraziati dei terzini (diamine, ho detto anche terzini, pago seconda penale e altri tre pateravegloria), quei poveri disgraziati dei terzini a diventare matti per metterci un argine, un freno, un filtro, in finale quel panzer ipertrofico di Briegel, ben noto in Italia, ma niente, palla a Brunoconti e via, dribbling da ubriacare come mohiti stracarichi, cross a tagliare difese come burro, qualcosa veniva sempre fuori, nella finale il rigore d’apertura sbagliato orrendamente da Cabrini, sul finire la palla ad Altobelli per il terzo gol tombale. 

    Il regalo di Bruno Conti

    Brunoconti era quello, il diamante nella collana d’oro della formazione mondiale, il tappo immarcabile con la postura fatta e finita di Speedy Gonzales, padrone della fascia, padrone del campo, padrone del calcio. Lui con gli altri, ma lui in modo pesante e decisivo con le sue fughe che strappavano, ci regalò un’estate mai più dimenticata, quel batuffolo di tenerezza che ad anni e anni di distanza ogni volta tampona l’anima. Anche quella volta, immancabilmente, l’Italia caricò sul trionfo sportivo una caterva di significati spropositati, del genere nuovo rinascimento, proprio così, come poi abbiamo sentito trilioni di volte per una Luna Rossa o un oro olimpico. Svalvolate di popolo senza senso e senza significato, perché per fortuna (o per sfortuna) i destini di una nazione non dipendono da un trofeo. Però, però. E però la vita di una nazione può prendersi una vacanza di felicità, finchè dura, finchè resiste, chiudendola nel forziere dei sorrisi a futura memoria. Quella volta, dopo un’estate nelle fontane, dopo i deliri di spiaggia, arrivò settembre e subito il fatato 1982 diventò il lugubre 1982: a Palermo trucidarono il generale Dalla Chiesa e la sua giovane signora, richiamandoci brutalmente alla realtà. A luglio non eravamo mai stati così giovani, due mesi dopo non ci eravamo mai sentiti così vecchi. 

    Conti e le sue intuizioni

    Brunoconti sta dentro quella storia e lì noi l’abbiamo dolcemente lasciato. Anche ingiustamente, certo. Perché lui ha continuato a vivere una vita degna anche dopo, una vita tutta corederoma, mezzo secolo senza tradire mai, molto prima di Totti, molto prima di De Rossi, anzi lui De Rossi l’ha fatto giallorosso prendendolo col biberon nel settore giovanile, lui da dirigente ha preso pure Ranieri allenatore molto prima dei Friedkin: questo per dire che forse, dovendo tirare su monumenti, il vero monumento in tinta giallorossa tocca proprio a Brunoconti, perchè nessuno è stato più figlio della Lupa. 

    Poi si sa, bisogna anche vendersi bene, in questa società poca sostanza e tutta apparenza. E solo qui forse starebbe il limite del personaggio, comunque bellissimo pregio della persona. È una sua riservatezza, un suo decoro, una sua capacità di tacere, senza spacciarsi mai per quello che non è, tanto meno saccente e saputo. 

    In questa età della ragione, gli è toccato anche il Briegel della malattia, il tumore al polmone che non ha bisogno di spiegazioni. A settant’anni, può festeggiare dicendo questo: «Ora sto bene, è tutto a posto. Mi è riuscito un altro dribbling…». La sua festa è la nostra festa. La vecchiaia può attendere, Brunoconti è immarcabile, le sta già scappando via sulla fascia.  LEGGI TUTTO

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    Roma, da gennaio sei la regina d’Europa

    Stavolta Ranieri ha fatto prima. Non ha aspettato il secondo tempo per i cambi, ci ha pensato alla vigilia e rispetto alla gara di giovedì ne ha messi dentro nove, belli freschi, pimpanti e subito in partita. Subito vuol dire subito, 22 secondi per l’esattezza. Prima irruzione nella metà campo dell’Empoli, primo attacco e gol, con un’azione costruita da Shomurodov e Salah-Eddine e Abbonati per continuare a leggere- oppure -sottoscrivi l’abbonamento pagando con GoogleABBONATI CON LEGGI TUTTO

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    Diretta Empoli-Roma ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    EMPOLI – Mettere da parte la sbornia europea con la vittoria al fotofinish contro l’Athletic Bilbao e tornare a concentrarsi sul campionato senza pensare al ritorno del San Mames di giovedì prossimo. E’ la missione della Roma, impegnata questo pomeriggio a Empoli in una partita importantissima per i giallorossi che si stanno rendendo protagonisti di una rimonta incredibile verso i piazzamenti europei. Un obiettivo che all’arrivo di Ranieri sembrava quasi impossibile vista la posizione ricoperta a ridosso della zona retrocessione, mentre oggi quel sogno sta assumendo contorni sempre più reali. Frutto del lavoro di ‘Sir Claudio’, capace di lavorare soprattutto sulla testa di una squadra che con Juric non era riuscita a superare il licenziamento di De Rossi. Ranieri, invece, ha riportato quella serenità che si è riversata poi nei risultati del campo come dimostra il periodo più recente. Infatti la Roma in campionato non perde dalla gara con il Como dello scorso 15 dicembre e nelle ultime 4 giornate ha sempre e solo vinto. Non arriva a cinque successi di fila in Serie A dalla stagione 2017-18, quella con Di Francesco in panchina 

    Empoli-Roma: quote e consigli sulle puntate

    Segui la diretta di Empoli-Roma su Tuttosport.com

    Dove vedere Empoli-Roma streaming e diretta tv

    Empoli-Roma, gara valida per la 28ª giornata di campionato e in programma alle 18:00 allo stadio Castellani di Empoli e sarà visibile in diretta su Dazn, Sky Sport Calcio (202), Sky Sport (251), Now e sull’ap SkyGo. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.

    Le probabili formazioni di Empoli-Roma

    EMPOLI (3-4-2-1): Silvestri; Goglochidze, Marianucci, De Sciglio; Gyasi, Grassi, Henderson, Pezzellsa; Se.Esposito, Cacace; Colombo. Allenatore: D’Aversa.

    A disposizione: Vásquez, Seghetti, De Sciglio, Sambia, Gravelo, Tosto, Bacci, Bembnista, Kovalenko, Konate, Kouame. Indisponibili: Anjorin, Brancolini, Ebuehi, Fazzini, Haas, Ismajli, Maleh, Pellegri, Sazonov, Solbakken, Zurkowski. Squalificati: nessuno. Diffidati: Cacace, Gyasi.

    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Nelsson, Hummels, N’Dicka; Rensch, Konè, Paredes, El Shaarawy; Soulè, Pellegrini; Shomorodov. Allenatore: Ranieri.

    A disposizione: Gollini, De Marzi, Abdulhamid, Cristante, Baldanzi, Angelino, Saelemaekers, Salah-Eddine, Gourna Douath, Pisilli, Dovbyk. Indisponibili: Celik, Dybala, Marin. Squalificati: Mancini. Diffidati: Saelemaekers, Pellegrini

    Arbitro: Di Bello (Brindisi). Assistenti: Perrotti e Mastrodonato. IV uomo: Bonacina. Var: Paterna. Avar: Massa. LEGGI TUTTO

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    Ranieri cita Guardiola ed esalta Fabregas: i denti della Roma all’esame Como

    ROMA – Due mesi e mezzo da imbattuto in Serie A, dieci risultati utili messi in fila e 20 punti totalizzati nel 2025 che lo rendono l’allenatore più prolifico del campionato nel nuovo anno solare. Sembra passata una vita da quando Gabrielloni prima, e Nico Paz poi, condannavano in riva al lago una Roma sempre più in crisi e di nuovo sull’orlo del baratro. Ora che il mondo giallorosso si è rovesciato, ci sar&a LEGGI TUTTO

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    Diretta Udinese-Roma ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    La Roma scende in campo a Udine nell’incontro valido per la 22ª giornata di campionato. I giallorossi si presentano all’appuntamento con 27 punti e un bilancio di 3 vittorie alternate a 2 pareggi. In palio c’è dunque l’occasione di dare continuità al successo rimediato contro il Genoa e di ritrovare il sorriso dopo l’indigesta sconfitta in Europa League contro l’Az Alkmaar. La classifica riporta riporta 27 punti che valgono la 9ª posizione davanti ai friulani, distanti una lunghezza. La formazione di Runjaic è invece reduce dal ko per 4-1 con il Como: l’ultima vittoria rimanda al 23 dicembre. Quanto ai prossimi impegni stagionali, l’agenda di Ranieri prevede la sfida interna con l’Eintracht valida per l’ultima giornata della fase a girone unico del torneo, in programma giovedì 30 gennaio. A seguire, la sfida con il Napoli all’Olimpico e gli ottavi di Coppa Italia contro il Milan a San Siro. Lucca e compagni ospiteranno invece il Venezia sabato 1 febbraio. 

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    Diretta Udinese-Roma: streaming e diretta tv

    L’incontro tra le formazioni di Runjaic e Ranieri è in programma domenica 26 gennaio alle ore 15 presso il Bluenergy Stadium. Sarà possibile assistere all’evento in diretta streaming sulla piattaforma Dazn e in pay tv sul canale Sky Dazn 1 (214).

    Segui la diretta di Udinese-Roma su Tuttosport.com

    Udinese-Roma: le probabili formazioni

    UDINESE (3-5-2): Sava; Kristensen, Bijol, Touré; Modesto, Lovric, Karlstrom, Payero, Zemura; Thauvin, Lucca. Allenatore: Runjaic.

    A disposizione: Selvik, Padelli, Piana, Palma, Kabasele, Ebosse, Kamara, Atta, Ekkelenkamp, Pafundi, Sanchez, Brenner, Bravo, Pizarro.

    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Angelino; Dybala, Pellegrini; Dovbyk. Allenatore: Ranieri.

    A disposizione: Gollini, De Marzi, Abdhulamid, Celik, Rensch, Sangaré, Dahl, Soulé, Pisilli, Cristante, Baldanzi, Zaleweski, Shomurodov, El Shaarawy.

    Arbitro: Sozza (Seregno). Assistenti: Mondin-Bercigli. IV Uomo: Arena. Var: Serra. Avar: Maresca. LEGGI TUTTO