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    Roma-Torino: cori razzisti contro Milinkovic-Savic

    ROMA – La partita tra la Roma e il Torino ha offerto moltissime emozioni, ma anche l’ennesima brutta pagina razzista. Attorno alla mezz’ora del secondo tempo, infatti, dalla Curva Sud sono cominciati a partite cori rivolti contro Milinkovic-Savic, il portiere serbo dei granata. “Zingaro di m. …” è stato il deprecabile epiteto con cui è stata accompagnata per alcuni minuti la sua prestazione, ovviamente ignorato da Milinkovic-Savic, che ha risposto con l’indifferenza. Se il coro è stato registrato dagli ispettori della Federcalcio martedì arriverà una multa alla Roma a parte del giudice sportivo. LEGGI TUTTO

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    Roma-Torino, l'amarezza di Juric: “Dominato per 70', tantissimo rammarico”

    ROMA – Domenica agrodolce per il Torino di Ivan Juric raggiunto al 94′ dalla Roma per un 1-1 che va stretto ai granata dopo la partita giocata. L’allenatore serbo ha commentato ai microfoni di Dazn la partita: “Oggi abbiamo fatto veramente benissimo. Negli ultimi 20′ inizia la battaglia, la partita diventa diversa e entrano in gioco piccoli fattori che a noi mancano e poi sono mancati anche i cambi – aggiunge – Fino al 70′ abbiamo dominato. Poi è cambiata la partita e ci è mancata clamorosamente fisicità per reagire e portare il risultato a casa. C’erano tutti i presupposti per farlo. Mancavano anche i cambi giusti, visto che eravamo senza Lukic, Aina e Schuurs. C’è tantissimo rammarico”.
    Su Linetty
    “Ha fatto benissimo insieme a Ricci. Sono molto contento di loro. Linetty sta facendo molto bene quest’anno, l’anno scorso giocava meno. E’ rimasto quest’anno. Lui, Ricci e Lukic mi danno grandi soddisfazioni”.
    Sulla classifica
    “Siamo andati oltre le mie aspettative, considerando che abbiamo perso anche un punto di riferimento come Bremer. I ragazzi sono splendidi, hanno lavorato tantissimo e fatto splendide partite. Il bilancio è molto positivo, per essere ancora più competitivi e completarsi”.
    Guarda la gallerySarà l’aria di Roma…Radonjic come Simeone e Zaniolo FOTOIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Dybala riabbraccia la Roma. Joya Mourinho, ma l’Argentina?

    ROMA – Dopo un mese di stop Paulo Dybala è tornato ad allenarsi in gruppo. Un’ottima notizia per Josè Mourinho che ha potuto riabbracciare il suo numero 21, assente dal 9 ottobre scorso quando era uscito dal campo infortunato durante il match contro il Lecce. Il portoghese valuterà se la Joya potrà giocare qualche scampolo di partita contro il Torino di Juric, ultimo delicatissimo match di campionato prima della pausa mondiale, con i giallorossi chiamati a risollevarsi dopo il derby perso e il pari di Sassuolo. Mou aveva detto, dopo l’1-0 subito contro la Lazio, che alla sua Roma “è mancata la luce”, riferendosi proprio a Dybala. Ora l’argentino vuole tornare ad illuminare per risollevare lo Special One e per provare a convincere Scaloni di portarlo in Qatar. Secondo la stampa argentina, infatti, l’ex Juventus non comparirebbe tra i sicuri del posto nella lista dei convocati per i Mondiali. Tornare a giocare in Serie A potrebbe permettere a Dybala di far ricredere il ct dell’Albiceleste. LEGGI TUTTO

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    Roma, caso Karsdorp: il club sta con Mourinho però i tifosi sono spaccati

    ROMA – Delle volte, dopo un duro confronto, è meglio fermarsi per qualche istante e lasciar sbollire la rabbia. È quello che ha fatto ieri la Roma, con Mourinho che dopo il pari con il Sassuolo ha lasciato alla squadra un giorno di riposo dando appuntamento a oggi per la ripresa degli allenamenti. Non tanto per ricaricare le pile, quanto per cercare di smaltire le tossine di uno sfogo, come quello dello Special One, con pochi precedenti. Doveroso fare dunque un passo indietro, perché è al Mapei Stadium che si consuma lo strappo. Non con tutta la squadra, ma con un singolo. «Mi sento tradito da un mio giocatore per il suo atteggiamento non professionale in campo, gli ho detto di trovarsi un’altra squadra a gennaio», dice il portoghese senza mai fare il nome del diretto interessato. Le successive ricostruzioni porteranno in Karsdorp (il club non smentisce) il soggetto della critica e non tanto per l’errore che commette sul gol, ma per un atteggiamento sbagliato avuto nel momento in cui è andato a scaldarsi per la sostituzione e reiterato al gol di Abraham, dove viene pizzicato dalle immagini a polemizzare con Cristante per non esser stato servito invece di esultare per la rete del compagno. Due gocce, unite a tante altre durante la stagione, che fanno traboccare il vaso e sbottare il portoghese. Uno sfogo per il quale l’agente di Karsdorp chiede delucidazioni. «Voglio spiegazioni dal club e da Mourinho per queste parole. Non capisco perché tutti puntino l’indice contro Rick», dice Johan Henkes ai media olandesi. In un anno e mezzo di Roma, però,sono state già diverse le sfuriate indirizzate ai calciatori da parte di Mou a mezzo stampa. L’ultima era stata quella con la Juve di quest’anno dicendo di «provare vergogna» per il primo tempo disputato dai suoi.Sullo stesso argomentoRoma, Mourinho furioso: “Traditi da un giocatore”. Con chi ce l’ha?Roma

    Tifosi della Roma spaccati

    Ecco dunque che le dichiarazioni di mercoledì contro Karsdorp fanno parte di un “copione”spesso recitato dallo Special One, ma che, a differenza del passato, questa volta non sembrano aver raccolto consensi unanimi da parte della sua tifoseria. Mai come questa volta il tifo sembra diviso tra chi indica in Mourinho la soluzione a tutti i problemi della Roma e chi invece vede nella sua strategia comunicativa un modo per nascondere un non gioco della squadra. Ma se il tifo si spacca, società e tecnico restano uniti. Tra dirigenza, proprietà e allenatore non c’è disallineamento dopo le frasi di Mou, ma solo la voglia di tornare al lavoro per chiudere nel migliore dei modi domenica con il Torino. Certo dentro Trigoria lo sfogo di mercoledì viene equiparato a quello fatto dopo il Bodo/Glimt che ebbe conseguenze precise: ovvero le esclusioni di giocatori come Villar, Borja Mayoral, Reynolds e Calafiori. Per questo Karsdorp rischia lo stesso e dunque di uscire dai convocati per la sfida con i granata. Una decisione non ancora maturata, ma che non sorprenderebbe la società. La squadra, invece, si ritroverà oggi e Mourinho proverà a rimettere insieme i cocci, magari rincuorando anche chi come Abraham
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    Pellegrini, problema al flessore destro: abbandona Roma-Lazio al 53'

    ROMA – Derby sfortunato per Lorenzo Pellegrini che è stato costretto ad alzare bandiera bianca al 53′ della sfida tra Roma e Lazio. Il capitano giallorosso ha chiesto il cambio a Mourinho per un riacutizzarsi del problema ai flessori uscnedo la campo zoppicante. Al suo posto lo Special One ha scelto il giovane Volpato che a Verona ha regalato i tre punti ai suoi. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa: la Juve, la Roma e lo zampino di Mou

    INVIATO A PARMA – Servono i calci di rigore per incoronare la Roma, che si aggiudica la prima, storica Supercoppa femminile Fs della sua storia (5-4 dopo i rigori). La Juventus deve inchinarsi dopo aver rimontato: giallorosse in vantaggio nel primo tempo con Valentina Giacinti, la risposta bianconera arriva nella ripresa con Lisa Boattin direttamente su calcio di punizione. La sfida va ai supplementari e poi ai rigori: Ceasar ne para due, uno di Girelli (che non riesce a conquistare la Supercoppa numero 11 della sua straordinaria carriera) e l’ultimo, quello decisivo sbagliato da Cantore. Festeggia la Roma che si “vendica” della sconfitta in Coppa Italia di maggio, per la Juventus è la seconda Supercoppa persa dopo quella con la Fiorentina nel 2018.LA CRONACA DEL MATCH

    Lacrime e felicità, con Mourinho regista

    A fine partita le bianconere si stringono in cerchio, poi vanno a salutare i tifosi: lacrime per Girelli e Cernoia, palpabile la delusione di Sara Gama che, indisponibile, va a consolare le compagne. Dall’altra parte è festa grande per la Roma dell’ex bianconero Spugna. Il tecnico juventino Montemurro: «Posso solo fare i complimenti alle ragazze, hanno tenuto duro. Le finali a volte vanno così, è stata brava la Roma che ha tirato meglio i rigori, per noi è comunque una lezione che ci servirà». E la profezia di Mourinho ha avuto successo: «Quando c’è una coppa va portata a casa». Detto, fatto con ringraziamento immediato delle ragazze a José, il loro primo tifoso.

    Juventus, segnale forte: il gap è diminuito

    Per la Juventus quello di Parma è un segnale forte anche in chiave scudetto: già nelle passate stagioni la Roma si era avvicinata alle bianconere, grazie a un lavoro di rafforzamento dell’organico e del settore giovanile. Ora il gap sembra essersi ulteriormente ridotto e il duello tra le due squadre sembra destinato a diventare una classica del calcio femminile italiano.

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    Roma-Ludogorets 3-1: Zaniolo trascina i giallorossi di Mourinho ai playoff di Europa League

    Dopo aver chiuso il primo tempo sotto di 1-0, la Roma di Mourinho è riuscita nell’impresa di ribaltare il risultato grazie a un devastante Zaniolo. Con i due i rigori procurati e il gol segnato da Nicolò, i giallorossi hanno battuto il Ludogorets conquistando così il secondo posto nel gruppo C e anche l’accesso ai playoff di Europa League. Dopo una partenza sprint, con tanto di occasioni sprecate prima con Pellegrini e poi con Ibanez, la squadra di Mourinho ha concesso spazio ai bulgari e sul finire del primo tempo è stata punita: al minuto 41′ Rick, approfittando di un errore della Roma, ha battuto Rui Patricio con un destro velenoso. A inizio ripresa Mourinho ha scelto di dare una scossa con ben tre cambi: dentro Cristante, Volpato e Zaniolo. La scelta del tecnico portoghese ha portato i frutti sperati: l’ingresso in campo di Zaniolo ha riacceso i giallorossi e in soli 10 minuti il risultato è cambiato, da 0-1 a 2-1. Il Ludogorets non ha mollato e ha trovato il pareggio, ma il gol è stato annullato dopo l’intervento del Var.  Al minuto 85′ però è arrivato il terzo gol dei giallorossi che ha chiuso definitivamente la partita.

    Zaniolo e Pellegrini, i migliori della Roma

    È entrato carico e ha creato da subito pericoli nell’area avversaria: ha procurato entrambi i rigori che hanno portato al sorpasso della Roma, ha timbrato il cartellino segnando il gol decisivo che ha regalato la vittoria e il secondo posto alla squadra di Mou: Zaniolo è stato il migliore dei giallorossi. Tra i top, nonostante due occasioni sprecate nel primo tempo, c’è Lorenzo Pellegrini: il capitano giallorosso ha trasformato i penalty con freddezza, battendo per due volte il portiere Padt. Con le due reti segnate al Ludogorets, Pellegrini sale a quota 4 gol stagionali.

    Sullo stesso argomentoEuropa League, le possibili avversarie della Juventus: tutte le qualificate ad ottavi e playoffEuropa LeagueIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Roma-Lazio, derby mutilato: c'è rammarico per gli assenti

    ROMA – Chiamatelo pure il derby delle assenze. Paulo Dybala e Georginio Wijnaldum da una parte, Ciro Immobile e Sergej Milinkovic-Savic dall’altra: Roma e Lazio saranno private dei loro talenti migliori per una stracittadina che, a tre giornate dalla pausa per i Mondiali in Qatar, rappresenta comunque uno snodo cruciale per la stagione di entrambe. L’obiettivo, infatti, è lo stesso per tutte e due: piazzarsi al quarto posto e tornare in Champions League. Per questo il cammino in campionato diventa di vitale importanza, ma senza dimenticare l’impegno del giovedì, perché se domani la Roma si gioca il secondo posto contro il Ludogorets, per la Lazio invece la sfida con il Feyenoord in Olanda può valere ancora il primato nel girone. Un piazzamento utile per evitare, come li definisce Mourinho, gli “squali falliti” che scenderanno dalla Champions al playoff per giocarsi gli ottavi d’Europa League. Avversari che invece non potrà dribblare la squadra giallorossa, costretta a vincere per passare come seconda forza del gruppo. Anche per questo, almeno a parole, lo Special One non vuol sentir parlare di derby, nonostante dopo il sorpasso di lunedì grazie alla vittoria sul Verona, l’occasione per allontanare i cugini a quattro punti è più che ghiotta. Ecco allora che i calcoli di formazione vengono azzerati, con la Roma pronta a schierare i migliori undici e in attesa di capire sia le condizioni di Zaniolo sia l’esito del ricorso presentato dal club per la squalifica di tre giornate comminata a Nicolò dalla UEFA per il fallo a palla lontana durante i minuti finali della gara con il Betis all’Olimpico. E se fisicamente non sembra preoccupare (da Trigoria confermano come lunedì abbia riportato solo una forte contusione), oggi si saprà la verità anche sul ricorso. La Roma spera di poterlo avere con il Ludogorets, ritenendo spropositata la pena inflitta per il fallo commesso. Ma è anche ben conscia di quanto sia difficile in questi casi far cambiare idea alla UEFA che, nell’ottica del settlement agreement stipulato con i giallorossi, apprezzerà invece l’operazione dei Friedkin che con altri 92 milioni investiti ha chiuso l’operazione di rifinanziamento del club. Estinto dunque il bond col rimborso di 267 milioni di euro del debito in scadenza nel 2024.

    Rabbia Lazio

    Le scorie post Salernitana faticano invece ad abbandonare Formello. Un duro confronto tra Sarri e la sua squadra ha fatto seguito a uno scivolone netto e meritato, al di là della rabbia per il giallo ingiustamente inflitto a Milinkovic-Savic. Quello di domenica sarà il primo derby senza il ‘Sergente’ in coppia con Immobile, che Sarri però spera quantomeno di poter convocare per la panchina così da lanciare un segnale forte ai compagni o, perché no, anche agli avversari. Il bomber laziale tra domani e venerdì ripeterà gli esami, gli stessi che lunedì avevano certificato la guarigione dalla lesione alla coscia sinistra. Ciro ha aumentato i carichi di lavoro, ma Sarri ha già catechizzato la sua Lazio a restare concentrata su una formazione ancora priva del suo capitano. La voglia di riscatto nel derby, mischiata all’amarezza ancora in circolo per domenica, rischiano di spostare troppo l’attenzione dalla strada che porta a Rotterdam, ultimo bivio d’Europa che potrebbe portare i biancocelesti a prendersi la vetta del girone con una vittoria sul Feyenoord o addirittura all’eliminazione dalla Coppa. Insomma, per la Capitale calcistica è quasi una settimana da dentro o fuori: Mourinho e Sarri non possono pensare troppo oltre, il rischio di restare a mani vuote pesa su una vigilia tesissima.
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