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    Juventus, Nedved: «Panchina di Ronaldo concordata. Resta con noi»

    TORINO – Pavel Nedved, vicepresidente della Juventus, ha spiegato la situazione Ronaldo prima della partita di Udine ai microfoni di Dazn. La panchina non è legata a nessun caso di mercato, ma è stata concordata fra Cristiano e Allegri che hanno studiato un percorso per ritrovarlo al top della forma nelle prossime settimane: «Non bisogna cercare sensazioni dove non ce ne sono. Scelta condivisa con il giocatore. Siamo ad inizio stagione e le condizioni non sono al top, non riguarda solo Cristiano ma tutta la rosa. Il mister cerca di schierare la formazione migliore. Anche Chiellini è in panchina. Sono state fatte delle scelte per essere competitivi stasera. Cristiano Ronaldo resta. Mercato? Siamo contenti come stiamo». LEGGI TUTTO

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    Juventus: Ronaldo parte in panchina!

    UDINE – Cristiano Ronaldo partirà dalla panchina questo pomeriggio nella gara che la Juventus giocherà contro l’Udinese. La decisione completamente inaspettata da parte di Massimiliano Allegri che ieri mattina, nella conferenza stampa di presentazione della prima giornata di campionato, aveva spiegato: «Ronaldo non ha giocato giovedì perché gli ho dato una mezza giornata libera, ma sta bene. Domani (cioè oggi, ndr) è a disposizione». Si tratta, dunque, di una scelta tecnica o prelude a qualche clamorosa evoluzione di mercato?
    Le parole di Max
    Sempre Allegri aveva detto: «A me Ronaldo ha detto che resta alla Juventus, così almeno chiariamo questa cosa. Si lavora per arrivare in fondo e vincere però ci sono tante componenti in ballo che devono andare tutte insieme. Devo mettermi a disposizione della rosa, quello che abbiamo fatto nei miei cinque anni resta nel museo. Ronaldo ha vinto cinque palloni d’oro ma se quest’anno non fa una buona annata si ricorderanno del suo ultimo anno alla Juventus. Stessa cosa vale anche per Chiesa, non conterà quanto fatto all’Europeo. Bisogna mettersi tutti i giorni in discussione, sempre. Perché altrimenti non si creano i presupposti per vincere. C’è da farlo mettendosi in discussione così sicuramente riusciremo a rendere meglio. C’è sempre una gestione della Juventus poi Ronaldo sarà un valore aggiunto per noi perché garantisce tanti gol. Chiaro che poi dovremo lavorare di squadra per esaltare il singolo».
    Cosa significa
    La decisione, quindi, può avere anche una valenza di messaggio a Ronaldo: ti voglio gestire, un po’ come fece Zidane negli anni delle Champions, affinché tu possa dare il meglio nelle partite che contano. E, forse, anche: devi capire che con il mio arrivo, tu verrai trattato come gli altri senza la libertà che hai avuto nei primi tre anni di Juventus. Dalla società intanto fanno sapere che si tratta di una scelta concordata fra il tecnico e il portoghese, nel quadro di un percorso per arrivare al top della forma. LEGGI TUTTO

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    Ecco la doppia Juve di Allegri: che attesa per il debutto bianconero!

    TORINO – Cresce l’attesa per il debutto juventino, domani a Udine. Ma al contempo cresce la curiosità. Curiosità – dell’ambiente – legata alla voglia di scoprire che tipo di impronta Massimiliano Allegri voglia dare a questa sua creatura lasciata obtorto collo due stagioni fa e ritrovata per acclamazione. Essì perché la sensazione è che il tecnico livornese sia davvero nelle condizioni e nella volontà di fare il suo calcio punto e basta, senza mediazioni di sorta. Forte di un contratto di durata e di sostanza degno d’un plenipotenziario e forte d’una carica, d’una voglia di fare che nelle ultime due stagioni di lontananza dalle panchine è montata più della pressione in una bottiglia di Champagne in fase di scuotimento. Lo si è capito subito forte e chiaro.Guarda la galleryLa Juve di Allegri con (e per) Cristiano Ronaldo

    Quella di Max II sarà una Juve funzionale a se stessa

    Lo si è capito, ad esempio, giacchè per la prima volta dal 2018 ad oggi non s’è manco per sbaglio sentito parlare di “una Juventus da costruire in funzione di Cristiano Ronaldo/per far rendere al meglio Cristiano Ronaldo”. No, al contrario quella di Massimiliano II sarà una Juve funzionale a se stessa e nella quale Ronaldo dovrà integrarsi, portando un valore aggiunto (posto che non saluti prima la compagnia, è chiaro…). Tanto è vero che si può addirittura parlare sostanzialmente di due approcci tattici alla nuova annata, già un po’ intravisti in questo precampionato. Uno che pogga su un classico 4-3-3 in cui Ronaldo possa partire dalla sua amata corsia sinistra, per poi puntare la porta, o avendo comunque avere la libertà di spaziare a piacere e sentimento confidando nel conseguente adattamento dei compagni. Così è andata fino ad ora e con lo stesso Allegri in panchina, riscontrando tuttavia una certa difficoltà bianconera ad incidere nei (pur rari) momenti in cui Ronaldo non riusciva a fare la differenza da solo.

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    Guarda la galleryUdinese-Juve, così giocherebbe Allegri senza Ronaldo LEGGI TUTTO

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    Tacchinardi: “Chiesa come Nedved. Lotterà per il Pallone d'Oro”

    TORINO –  Buongiorno Tacchinardi, che impressione le ha fatto Barcellona-Juventus?«Credo sia stata fondamentale per Allegri, che dopo 20 minuti ha cambiato anche modulo, passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Con il Ronaldo attuale, non più devastante partendo da lontano ma vicino alla porta, penso sia la scelta più logica: lo ha fatto Sarri e più o meno anche Pirlo. E anche per Dybala è la soluzione migliore. La sconfitta non è un campanello d’allarme, Allegri è talmente bravo che tirerà fuori il meglio. Lo ha dimostrato anche con il Monza non vergognandosi di difendere basso per poi attaccare senza tanti tocchi: quando la Juve riparte è una 4×100, tra Ronaldo, Dybala, Chiesa, Kulusevski e gli altri hanno 100 gol nei piedi».

    Chiesa che impatto avrà?«L’anno in cui c’è da ripetersi o continuare a crescere è il più duro. Per Chiesa rispettare le aspettative sarà di difficoltà estrema. Ma sono convinto che ci riuscirà. Ho sentito dire che tra tre o quattro anni potrà vincere il Pallone d’Oro: sono d’accordo. In lui rivedo lo stesso veleno che aveva dentro Pavel Nedved. E ha qualità enormi, salta l’uomo a destra e a sinistra e tira in un fazzoletto. L’anno scorso ha sfiorato il confine dei top player: quest’anno per me lo butta giù e Allegri, che ha sempre avuto fuoriclasse, può aiutarlo».

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    Barcellona-Juve, la probabile formazione di Allegri

    TORINO – Domani la Juventus volerà a Barcellona per la prima partita senza Leo Messi, ma con i campioni d’Europa in campo, anche se soltanto per uno scampolo di gioco. Il Trofeo Gamper, amichevole estiva di prestigio, avrà un significato storico e toccherà ai bianconeri battezzare la nuova era blaugrana. Orfani del capitano e del loro numero 10, ma non sarà una passeggiata per Matthijs de Ligt e compagni: l’olandese ritroverà Frenkie de Jong, amico fin dai tempi dell’Ajax, che inutilmente nel 2019 ha cercato di convincerlo a seguirlo a Barcellona, e dovrà alzare il muro difensivo contro un altro connazionale, Memphis Depay, neo acquisto blaugrana, e contro Antoine Griezmann.

    Un tasso di difficoltà senza paragoni rispetto ai 50 minuti in campo sabato scorso con il Monza, nel Trofeo Berlusconi: De Ligt dovrà dimostrare a Massimiliano Allegri di essere sulla strada giusta nella preparazione, mettendoci fisicità e determinazione. Toccherà a lui guidare la difesa, in attesa di Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, che hanno nelle gambe soltanto pochi giorni di allenamento. LEGGI TUTTO