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    Mercato, Juve in attesa della decisione di Ronaldo: ecco le ipotesi

    Gli sforzi in entrata di Cherubini sono concentrati su Locatelli e sul rinnovo di Paulo Dybala. Le antenne restano dritte anche sull’attacco, ma prima di affondare per uno tra Dusan Vlahovic (Fiorentina), Gabriel Jesus (Manchester City) o Mauro Icardi (PSG) alla Continassa attendono di conoscere con certezza le intenzioni di Cristiano Ronaldo. In caso di separazione da CR7, la Juventus si muoverà per un nove top. Altrimenti l’obiettivo sarà una punta Under 23 (da Scamacca a Kaio Jorge) da aggiungere ai vari Ronaldo, Dybala e Morata. Intanto negli ambienti bianconeri continuano a lavorare sulle uscite: se a Merih Demiral i corteggiatori non mancano (Atalanta, Roma, Everton e Leicester), Aaron Ramsey insiste per il ritorno all’Arsenal. In attesa c’è anche Daniele Rugani, oggetto di sondaggi da parte di Fio-rentina, Bologna, Genoa, Besiktas e Betis. Per Gianluca Frabotta è sfida tra Atalanta e Genoa, mentre su Mattia De Sciglio sono attive Everton e Villarreal.

    Juve, il futuro di Ronaldo

    Dopo l’eliminazione del Portogallo a Euro 2020, Ronaldo è pronto a sciogliere i suoi dubbi e a decidere se il suo futuro sarà a Torino o altrove. La Juve resta in attesa della decisione del fuoriclasse portoghese e in base alla sua scelta valuterà le mosse per l’attacco. Nel frattempo, Max Allegri ha deciso che a metà luglio ci sarà il ritiro alla Continassa, dove si svolgerà tutta la preparazione in vista della prossima stagione. Ora non resta che aspettare per capire cosa deciderà CR7. LEGGI TUTTO

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    Lukaku punge Ronaldo: “Lui capocannoniere? Io ho vinto lo scudetto…”

    Insieme a Inghilterra-Germania, quello tra Belgio e Portogallo è certamente l’ottavo di finale più interessante di Euro 2020. Ma sarà soprattutto il confronto diretto tra Romelu Lukaku (3 gol nella prima fase) e l’uomo dei record Cristiano Ronaldo (5 reti, appena eguagliato Ali Daei come miglior marcatore nella storia delle nazionali). Una sfida dal sapore di Serie A, come svelato in conferenza stampa da Big Rom: “Lui ha vinto il titolo di capocannoniere, ma noi abbiamo vinto il campionato. Era particolarmente importante vincere quel titolo e quello era il mio obiettivo. A Cristiano invidio il dribbling e il tiro. Al contrario penso che lui invidi un po’ la mia forza e la mia mira, e il nostro gioco di squadra”.
    Ronaldo, futuro incerto: il mercato della Juve è bloccato
    Lukaku e i paragoni con Lewa e Benzema
    “Quando i critici si riferivano a Lewandowski e Benzema, parlavano sempre di attaccanti di ‘livello mondiale’, mentre io venivo descritto come un buon centravanti. Questa è stata una motivazione in più per lavorare e migliorare. Ora penso di essere nella lista dei migliori attaccanti. Mi piacciono le provocazioni, so come affrontarle. Ho imparato a tirare i rigori, a non pensare troppo e a non farmi distrarre dal portiere: devi essere concentrato e colpire bene la palla, stop. Ma non credo che domani ci saranno i rigori. Speriamo di vincere prima. Siamo più maturi rispetto al Mondiale del 2018, quando venimmo eliminati in semifinale dalla Francia. Nel 2018 eravamo toppo romantici. Abbiamo imparato che una partita si può vincere in molti modi. Per diventare campioni bisogna saper soffrire e nella sofferenza è incluso il fatto di dover stare lontani per tanti giorni dalle proprie famiglie. Domenica giocheremo contro i campioni in carica. I portoghesi hanno qualità individuali e collettive, sono molto fieri del proprio Paese, ma faremo di tutto per qualificarci”.
    Lukaku cita Michael Jordan
    “Ho bisogno di incentivi per tirare fuori il meglio di me. Ho bisogno di competizione. Se qualcuno dice che Tizio o Caio è più bravo di me, io mi allenerò più duramente. Non voglio paragonarmi a Michael Jordan, ma questo spirito l’ho notato anche in lui. Quando ho visto ‘The Last Dance’, ho pensato: ‘Wow, non sono solo’. Volevo vincere e lo scudetto con l’Inter ha moltiplicato le mie motivazioni. Adesso voglio vincere con il Belgio per migliorare ancora”. LEGGI TUTTO

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    Perché Cristiano Ronaldo è inimitabile

    Domanda tra provocazione e paradosso: se Cristiano Ronaldo fosse oggi libero, una squadra potrebbe assumerlo a 30 milioni netti tutto compreso, acquisto e salario? È la situazione nella quale si trova la Juventus e allora la domanda non è più né provocatoria e nemmeno paradossale. Il club di Andrea Agnelli deve attendere di conoscere i desideri e i programmi del fuoriclasse portoghese il cui contratto va a scadenza tra un anno. Lascia o raddoppia? Il quiz provoca ansia, i conti della società sono pesanti ma qualcuno trascura che l’ingaggio di Cristiano, comunque pesantissimo per i conti va a concludersi mentre si prospetta il caso Dybala le cui richieste sfiorano i 10 milioni annui per un minimo di stagioni tre. Dunque la cifra è analoga ma il rendimento? Ronaldo è stato garanzia per l’attacco juventino, è un pericolo costante per qualunque difesa avversaria, non può avere più la stessa continuità esplosiva del suo periodo migliore ma, per i deboli di memoria, ricordo che è stato il migliore goleador dell’ultimo campionato, nonostante le difficoltà evidenti della Juventus. Andrea Agnelli e il suo staff devono riflettere, prescindendo dalla risposta del portoghese. Una eventuale partenza di Cristiano potrebbe liberare la cassa da impegni gravi e, dunque, si potrebbe pensare all’ingaggio di un centravanti, di questo ha bisogno veramente la Juventus.

    Non basta Morata che può rientrare in rosa ma non può essere l’attaccante titolare di una stagione, ecco perché su Cristiano Ronaldo, il vertice societario dovrà essere lungo e attento, magari coinvolgendo lo stesso fuoriclasse. Cristiano è stato un capriccio carissimo ma anche una risorsa importante, non è arrivata la Coppa dei Campioni ma se è per questo non l’hanno vinta né Messi, né Mbappé che guadagnano cifre altrettanto clamorose.

    A trentasei anni Cristiano Ronaldo rappresenta il bivio dinanzi al quale la Juventus dovrà scegliere quale strada intraprendere. Se dovesse restare a Torino avrà lui per primo una responsabilità diversa da quella affrontata finora. Se dovesse decidere di risolvere il contratto o di individuare un’altra squadra, la Juventus e i suoi tifosi, ma il resto del nostro calcio, dovranno comunque ringraziarlo per questi anni regalati all’Italia. LEGGI TUTTO