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    Spezia-Sampdoria 2-1: magia di Sabiri e autogol di Murillo, poi decide Nzola

    LA SPEZIA – Lo Spezia si aggiudica in rimonta il derby ligure con la Sampdoria al termine di una partita a tratti dominata. Gli ospiti sbloccano il risultato all’11’ con una prodezza balistica di Sabiri, vanificata pochi secondi dopo dallo sfortunato autogol di Murillo. I padroni di casa premono, Audero è miracoloso su Kiwior, ma nulla può al 72′ sul destro a botta sicura di Nzola. Nel finale, decisivo Dragowski su Quagliarella. I ragazzi di Gotti salgono così a quota 8 punti in classifica, quelli di Giampaolo, sostituito oggi in panchina dal vice Conti, restano fermi a 2.
    Spezia-Sampdoria, le scelte di Gotti e Conti
    Orfano di Maldini, Amian, Sala e Verde, Gotti schiera lo Spezia con il 3-5-2: Ampadu, Kiwior e Nikolaou è il terzetto difensivo a protezione di Dragowski, Holm e Reca a tutta fascia, Bourabia in cabina di regia, Kovalenko e Bastoni mezz’ali e il tandem Gyasi-Nzola in attacco. La risposta di Conti, che sostituisce lo squalificato Giampaolo sulla panchina della Sampdoria, è un 4-2-3-1, pronto a diventare 4-5-1 in fase di non possesso, con Audero tra i pali, Bereszynski, Ferrari, Murillo, Augello nel pacchetto arretrato, Rincon e Villar in mediana e Leris, Sabiri e Djuricic a supporto del terminale offensivo Caputo.
    Capolavoro di Sabiri e autogol di Murillo: Spezia-Samp 1-1 al 45′
    Il derby ligure si apre con la pressione e i repentini cambi di gioco dello Spezia, ma all’11’ a passare è la Sampdoria: splendido uno-due tra Djuricic ed Augello, raccoglie la sfera Sabiri che, dalla lunghissima distanza, beffa Dragowski con un destro di rare potenza e precisione. Neanche il tempo di esultare, però, che i padroni di casa trovano l’immediato pareggio: è il 12′ quando, ben imbeccato da Nzola, Holm mette una palla tesa in mezzo da cui nasce la sfortunata autorete di Murillo. Proteste bianconere per un contatto Ferrari-Nzola al limite dell’area, con il difensore blucerchiato ammonito di lì a poco per una trattenuta ai danni di Gyasi. Le squadre si affrontano a viso aperto e i ribaltamenti di fronte sono continui: lo Spezia – che mostra un certo predominio a centrocampo e cerca di fare la partita – punge con un colpo di testa di Nikolaou (26′) e chiede invano un rigore per un contrasto tra Gyasi e Murillo (27′), la Samp replica con un insidioso corner a rientrare di Sabiri che non trova compagni (28′). I ragazzi di Gotti aumentano la pressione e recriminano ancora per un duello al limite tra Murillo e Nzola (33′) e per una scivolata con cui Augello anticipa Holm (41′), giudicati entrambi all’interno dei confini della regolarità dall’arbitro Sozza. Il primo tempo si chiude con i cartellini gialli rimediati da una parte da Bastoni per un tackle deciso su Sabiri e dall’altra da Villar dopo un brutto scontro con Kovalenko. 
    Nzola regala i tre punti allo Spezia: Samp ko 2-1
    Nella Samp c’è Colley al posto di Ferrari al rientro in campo dagli spogliatoi, Gotti conferma in blocco l’undici scelto in avvio. Sabiri prova a scuotere i suoi con un paio di fiammate contenute – con le cattive – dagli avversari e con un nuovo tentativo dalla distanza, stavolta senza molta fortuna (51′). Dragowski batte rapidamente e lo Spezia si riversa nell’area blucerchiata, ma Holm non arriva per centimetri sul bel pallone messo in mezzo da Gyasi, quindi, sul nuovo capovolgimento di fronte il portiere polacco respinge la puntata di Caputo e blocca il seguente piazzato di Sabiri (53′). Non c’è un attimo di respiro, i padroni di casa tornano a spingere trascinati dalla torcida della curva e al 57′, sulla sponda di Ampadu, Kiwior colpisce di testa a botta sicura e alla Samp serve il miracolo di Audero con il piede sinistro per evitare lo svantaggio. Le sortite offensive blucerchiate sono tutte affidate al talento di Sabiri, che costringe Kovalenko a spendere un giallo, mentre Gotti si gioca la carta Agudelo al posto di Bastoni, salutato dal Picco con un’ovazione. La risposta doriana è l’avvicendamento Vieira-Villar, che non muta l’impostazione tattica, mentre Sabiri ci riprova prima su calcio di punizione, con Dragowski che – per non correre rischi – respinge con i pugni (61′), poi con un destro all’angolino basso che si spegne sul fondo per un soffio (66′). La Samp ha un disperato bisogno di punti, lo Spezia – apparsa per lunghi tratti in totale controllo del match – sogna il colpaccio: ne deriva una partita ‘verticale’, dall’esito imprevedibile. Nzola non sfonda al 70′, Leris – in ritardo sull’uscita di Dragowski – non toglie la gamba e si prende un’ingenua ammonizione, mentre i due allenatori apportano nuove modifiche, con Hristov e l’ex Ekdal che rilevano Reca e Kovalenko tra le fila bianconere, e Gabbiadini per Leris tra quelle blucerchiate. Ma neppure il tempo di riassestarsi dopo le sostituzioni, che lo Spezia trova il meritato vantaggio: sull’ennesima scorribanda di Holm, Nzola si avventa sulla sfera e trafigge l’incolpevole Audero. È il 72′ e il Picco diventa una bolgia. Gli ospiti reagiscono di nervi, il rapido scambio Colley-Gabbiadini viene arginato dalla retroguardia bianconera e Djuricic si prende una sanzione disciplinare per un fallo di frustrazione, sul quale termina la sua partita, rilevato da Verre. In campo, insieme all’ex Roma, anche Fabio Quagliarella: a 10′ dal termine a fargli posto è Ciccio Caputo. Gabbiadini ci prova da fuori, Dragowski si oppone di pugno e si ripete sulla ribattuta di Sabiri, mentre lo Spezia respira e cerca di giocare con il cronometro: Ellertsson e Caldara fanno tirare il fiato ad Ampadu e Gyasi. Il neo-entrato islandese, subito ammonito, provoca una mini-rissa prontamente sedata ma che costa il giallo anche a Murillo e Nzola. Le speranze di rimonta dei blucerchiati s’infrangono al 94′ sul diagonale destro di Quagliarella, respinto dal portiere polacco con i piedi, e con la sassata di Verre, deviata in calcio d’angolo. LEGGI TUTTO

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    Sampdoria-Milan 1-2: Giroud decisivo, Pioli in testa con il Napoli

    GENOVA – Il Milan soffre ma supera la Sampdoria e si riporta in testa alla classifica insieme al Napoli. Al Ferraris finisce 2-1, dopo una partita ricca di emozioni e con i rossoneri rimasti in 10 per tutto il secondo tempo per l’espulsione di Leao (che salterà proprio la sfida diretta contro il Napoli). Sblocca Messias in avvio ma nella ripresa arriva il pareggio di Djuricic. Poi risulta decisivo Giroud che prima conquista un rigore (braccio largo di Villar) e poi lo trasforma regalando i tre punti a Pioli. 
    Sampdoria-Milan, tabellino e statistiche
    Le scelte di Giampaolo e Pioli
    Il sabato della sesta giornata di Serie A si chiude con la sfida al Ferraris tra Sampdoria e Milan. I rossoneri vogliono mantenere il loro momento positivo, reduci dal pareggio contro il Salisburgo in Champions e soprattutto dalla vittoria nel derby contro l’Inter. I blucerchiati sono invece a caccia di punti, dopo aver collezionato solo due pareggi e tre sconfitte nelle prime cinque giornate. Qualche cambio per Pioli, con Tomori e Bennacer che partono dalla panchina e sostituiti da Kjaer e Pobega. In avanti spazio a Messias, De Ketelaere e Leao alle spalle di Giroud. Cambio modulo invece per Giampaolo, che mette Rincon e Sabiri al centro con Djuricic e Leris agli esterni a supporto dell’unica punta Caputo. 
    Messias sblocca, annullato il raddoppio di De Ketelaere
    Partenza subito aggressiva del Milan, che ci mette solo 6 minuti a sbloccare la partita. Azione bellissima dei rossoneri, con Leao che serve Giroud, che rigira a De Ketelaere che a sua volta rigira all’esterno portoghese che prova il controllo ma che diventa un assist per il tiro di Messias che batte Audero. La Sampdoria prova subito a reagire e all’11’ è Djuricic a sfiorare il gol, con il suo destro dalla distanza che sbatte sulla traversa. La squadra di Pioli si difende bene e trova anche il raddoppio al 21′ con il cross di Leao per De Ketelaere che segna di spalla. La chiamata del Var però ferma tutto: Fabbri viene chiamato al monitor e annulla il gol per la posizione di fuorigioco di Giroud all’inizio dell’azione. Rallentano i ritmi, con il Milan che gestisce il pallone e con i blucerchiati che non riescono a rendersi pericolosi. Al 42′ altra grande occasione per i rossoneri, con il passaggio di Pobega per Giroud davanti ad Audero, che però si supera e di reazione respinge il tiro dell’attaccante. Continua a spingere il Milan nel finale del primo tempo, ma la difesa dei padroni di casa regge fino al fischio dell’arbitro. Finiscono così i primi 45 minuti, con gli ospiti in vantaggio grazie alla rete di Messias in avvio. 
    Giroud segna il rigore decisivo
    Inizio di ripresa da incubo per il Milan: cross in area, Leao prova la rovesciata ma colpisce in testa Ferrari e per l’arbitro è il secondo giallo e quindi l’espulsione per l’esterno portoghese. I rossoneri rimangono dunque in 10 e dovranno fare a meno di Leao per la partita contro il Napoli. La Sampdoria con la superiorità numerica prende coraggio e al 58′ trova il gol del pareggio, ancora con Djuricic che di testa batte Maignan dopo la traversa del primo tempo. Giampaolo manda in campo Gabbiadini per cercare una clamorosa rimonta contro i rossoneri, che però non demordono e si portano in avanti con il destro di Theo Hernandez su cui Audero salva. Dagli sviluppi del calcio d’angolo Giroud prova il colpo di testa con Villar che blocca il pallone con il braccio molto largo: dopo un check al Var l’arbitro assegna un calcio di rigore al Milan. Dal dischetto va proprio Giroud che non sbaglia. Il Milan ritorna in vantaggio al 67′. I rossoneri ora gestiscono il pallone, cercando di difendere il risultato fino al triplice fischio finale. Spazio per il debutto del classe 2002 Vranckx, che prende il posto di Pobega nel centrocampo del Milan. Brivido per i rossoneri all’87’: diagonale di Gabbiadini respinto da Maignan, la palla finisce a Verre che colpisce il palo e torna proprio a Gabbiadini ma Maignan interviene ancora e salva il risultato. Assalto dei blucerchiati nel finale ma è tutto inutile: il Milan soffre ma conquista i tre punti. 
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    Verona-Sampdoria 2-1: il 2002 Doig ribalta Giampaolo

    VERONA – L’autogol di Audero e la rete del classe 2002 Doig, schierato a tutta fascia sulla sinistra, regalano al Verona di Cioffi la prima vittoria in campionato, allungando la crisi della Sampdoria, ancora a secco di succesi. E pensare che il vantaggio è dei blucerchiati, con il lampo di Caputo che illude, ma che non basta: sul finire del primo tempo, in nove minuti, l’Hellas rimonta e ribalta, difendendo poi nella ripresa i tre punti. Da sottolineare la prestazione del giovanissimo Doig, sempre propositivo, inesauribile sulla corsia mancina, bravo a crossare e ad arrivare al tiro: davvero una bella scoperta.Guarda la galleryDoig, che partita: rimontata la Sampdoria, festa Verona
    L’autogol di Audero e Doig ribaltano il lampo di Caputo
    Verona e Sampdoria vivono una crisi identica: inizio di campionato allo stesso ritmo con gli stessi risultati, nessuna vittoria e solo 2 punti conquistati, entrambi alla seconda e quarta giornata. Cioffi e Giampaolo si giocano già tanto, ma la paura di perdere blocca la partita che per trentanove minuti ha l’effetto di un sonnifero. Poi il lampo di Caputo al 39′ che si inventa il gol del vantaggio: “Ciccio” è spalle alla porta, non la guarda nemmeno ma sa dov’è, si gira in un attimo e col sinistro spara a metà altezza all’angolo, battendo Montipò. La rete sveglia il Verona che in nove minuti ribalta tutto: l’incornata di Henry (44′) sbatte prima sulla traversa e dopo sulla schiena di Audero (autogol), poi Doig (classe 2002) piazza in porta un pallone vagante in area e firma il 2-1 al 48′.
    Doig da applausi, Cioffi vince la sua prima
    Doig resta uno dei migliori anche nella ripresa, sulla fascia sinistra spinge e crea pericoli alla Sampdoria, che rischia sullo spunto di Lasagna: Audero saltato, ma mira sballata. Giampaolo cerca la svolta e si gioca Gabbiadini, Djuricic, Villar, Leris e l’esordio di Pussetto, ma il copione non cambia, è sempre il Verona a creare occasioni da gol. I blucerchiati restano in partita solo grazie ad un prodigioso Audero che si supera su Veloso e Lazovic, tenendo il risultato in bilico. Caputo ci prova fino alla fine, ma non basta, esulta Cioffi per la prima vittoria in stagione. Per Giampaolo è ancora notte fonda.
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    Diretta Hellas Verona-Sampdoria ore 18: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    VERONA – Caccia alla vittoria. Dopo l’ottimo pareggio in rimonta maturato a Empoli, il Verona cerca contro la Sampdoria la prima vittoria stagionale come confermato dallo stesso Cioffi: “Con la Samp è una partita importante perché affrontiamo una squadra simile alla nostra che stiamo vivendo. Una squadrà che ha qualità e un allenatore che stimo”. Il tecnico gialloblù parla dei nuovi arrivi sottolineando come “Hrustic e Verdi sono in ritardo di condizione” mentre Faraoni, uscito acciaccato dal match di Empoli, “non sta benissimo”. La Sampdoria di Giampaolo, a braccetto con l’Hellas a quota 2 punti in classifica, arriva al Bentegodi per cancellare lo zero alla voce vittorie. L’allenatore blucerchiato dichiara di respirare “profumo positivo” intorno alla squadra. “La squadra che esce dal mercato? La giudicheremo tra due mesi”, afferma convinto l’allenatore blucerchiato che poi entra a gamba tese sulle feroci critiche a Leris: “E’ un buon giocatore, non buttiamogli la croce addosso”.
    Hellas Verona-Sampdoria: dove vederla in tv e in streaming
    Hellas Verona-Sampdoria, gara valida per la 5ª giornata del campionato di Serie A e in programma alle ore 18 allo Stadio Bentegodi di Verona, sarà visibile in diretta esclusiva streaming su DAZN. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
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    Le probabili formazioni di Hellas Verona-Sampdoria
    HELLAS VERONA (3-5-2): Montipò; Coppola, Gunter, Ceccherini; Faraoni, Veloso, Tameze, Ilic, Lazovic; Lasagna, Henry. All. Cioffi. A disposizione: Perilli, Berardi, Magnani, Dawidowicz, Hien, Doig, Terracciano, Verdi, Sulemana, Cortinovis, Hrustic, Praszelik, Djuric. Indisponibili: Piccoli. Diffidati: nessuno. Squalificati: nessuno.
    SAMPDORIA (4-1-4-1): Audero; Augello, Colley, Ferrari, Bereszynski; Villar; Djuricic, Sabiri, Rincon, Leris; Caputo. All. Giampaolo. A disposizione: Contini, Ravaglia, Amione, Conti, Murillo, Murru, Verre, Vieira, Yepes, Gabbiadini, Pussetto, Quagliarella. Indisponibili: Trimboli, Winks, Malagrida, Segovia, De Luca. Diffidati: nessuno. Squalificati: nessuno.
    Arbitro: Valeri di Roma.
    Guardalinee: Preti e Berti.
    IV uomo: Santoro.
    Var: Di Bello.
    Avar: Tolfo.
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    Winks alla Sampdoria, si rinnova la tradizione inglese

    TORINO – Una vita tra Londra e (al massimo) dintorni. Harry Winks è nato a Hemel Hempstead, alle porte della Greater London, e non ha mai indossato una maglia che non fosse quella del Tottenham, il cui stadio si trova a neanche un’ora dalla città d’origine. Ha cominciato nel 2002, quando aveva sei anni, ed è stato così fino a questa stagione. Quella destinata a segnare l’inizio di una nuova avventura. Perché Winks si appresta a diventare il rinforzo di una Sampdoria obbligata a un mercato estremamente creativo: soldi non ce ne sono, occorre battere strade alternative. Come quella del solido centrocampista inglese, che si è trovato progressivamente fuori dalle scelte operate da Antonio Conte. Tra la prospettiva di un anno di poca gloria e la possibilità di essere protagonista, la scelta non si pone. Prestito di un anno e poi si vedrà. Winks si appresta a diventare la nuova guida del centrocampo della squadra di Marco Giampaolo.

    Il grande scozzeseE la Sampdoria, da parte sua, riprende la tradizione che la porta a pescare in Inghilterra. Winks troverà in blucerchiato Ronaldo Vieira, guineano naturalizzato inglese e preso dal Leeds nel 2018. Faranno reparto assieme. In passato a Genova si sono presentati eccellenti giocatori, che hanno lasciato un segno. Come Graeme Souness, scozzese punto di forza del Liverpool dominatore degli anni Ottanta: cinque titoli in campionato e tre Coppe dei Campioni, tra le tante cose vinte dal solido centrocampista. Si presenta alla Sampdoria nel 1984, dopo aver sollevato l’ultima Coppa all’Olimpico contro la Roma. Qui trova Trevor Francis, attaccante inglese di gran classe e di fisico fragile, arrivato due anni prima dal Manchester City. Sono i primi passi della squadra che Paolo Mantovani vuole portare tra le grandi, contribuiscono nel 1985 alla conquista del primo titolo, battendo in finale il Milan. Souness segna la rete decisiva dell’1-0 all’andata, mentre Francis chiude il torneo come miglior marcatore con 9 gol.

    La regia di BradyInsieme con Francis era stato tesserato anche Liam Brady. Non dal campionato inglese, che aveva frequentato con l’Arsenal, ma dalla Juventus. L’irlandese era stato sedotto e abbandonato, quando il club bianconero si era affidato al duo straniero Platini-Boniek. Prima di congedarsi nel 1982, aveva segnato a Catanzaro il rigore dello scudetto all’ultima giornata, con le valigie già pronte. Regista dalle grandi doti tecniche, resta in blucerchiato per due anni, senza trofei ma con prove sempre all’altezza. In Italia ci saranno ancora Inter e Ascoli, prima del ritorno in Inghilterra al West Ham. Gli anni Novanta sono invece caratterizzati da David Platt, anch’egli arrivato dalla Juventus, dove non aveva convinto: firma la Coppa Italia 1994. Con loro altri inglesi apprezzati in blucerchiato, come Des Walker, insieme con meteore quali Danny Dichio e Lee Sharp. Ora tocca a Winks inserirsi nel filone giusto.
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    Juve, Perin amaro: “Dobbiamo accettare il risultato e andare avanti”

    GENOVA – “E’ un pari che ci deve servire per migliorare, perché in futuro queste partite bisogna portarle a casa. Abbiamo un po’ di amaro in bocca, ma dobbiamo cercare di trovare l’appiglio positivo”. Così ha parlato Mattia Perin ai microfoni di Dazn dopo il pareggio tra Sampdoria e Juventus. “Non abbiamo subito nulla al di là dell’occasione iniziale. Bisogna ripartire dalle cose che non abbiamo fatto nel modo giusto. Siamo una squadra di ragazzi intelligenti che lavorano bene e che vogliono vincere. E’ però importante non prendere gol. Venire a Genova non è mai semplice, perché la Samp gioca bene e l’ambiente qui è molto caldo. Sappiamo però di dover fare di più. Siamo i primi a saperlo e faremo di tutto per migliorarci. Dobbiamo accettare il risultato e andare avanti”, ha concluso l’estremo difensore bianconero. LEGGI TUTTO

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    Allegri: “Due punti persi, peccato. Juve ancora indietro”

    GENOVA – “Abbiamo lasciato per strada due punti”. Mastica amaro Massimiliano Allegri dopo lo 0-0 di Marassi contro la Sampdoria, che dopo due giornate costringe già la Juve a inseguire (ora è a -2 da Napoli, Inter e Roma). Eppure il tecnico bianconero cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno: “La cosa positiva è che non abbiamo preso gol per due partite – ha detto dopo il match -. Nel primo tempo hanno fatto bene loro, correndo tanto. Poi nella ripresa hanno pagato e noi abbiamo avuto due o tre occasioni favorevoli. Poi nel finale abbiamo avuto due chance con Kostic e Bremer. Peccato”.Guarda la galleryJuve spuntata, non basta Kostic: 0-0 in casa Sampdoria
    Applausi ai giovani
    Questa invece l’analisi della partita e di quello che non è andato secondo i piani: “Abbiamo avuto poca pazienza nel primo tempo – ha spiegato Allegri -, nel secondo siamo andati meglio e anche Vlahovic ha fatto bene. Deve però stare più sereno, provare a prendere anche posizione in area. Zakaria fuori? Una scelta tecnica, mi serviva più qualità nello stretto e ho preferito Miretti”. Così invece sul mercato, con la Juve che è ancora a caccia di un attaccante: “Ci pensa la società, noi dobbiamo lavorare per migliorare. Siamo partiti meglio dell’anno scorso e anche oggi i giovani hanno fatto bene, da Miretti a Rovella, lo stesso Kean”.
    Testa alla Roma
    In attesa di recuperare i big infortunati, Allegri lavora alla crescita della squadra: “Anche in un momento in cui sono fuori giocatori importanti come Pogba e Chiesa c’è la voglia di fare cose importanti. Sappiamo che rispetto alle altre siamo un po’ indietro, va fatto un passo alla volta. Stiamo crescendo in condizione e sabato ci prepareremo a una grande partita contro la Roma. Saremo pronti”.
    Guarda la galleryGatti o Rugani, la monetina di Allegri fa scatenare il web FOTOIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Diretta Sampdoria-Juve ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    GENOVA – Allegri non cerca alibi, anzi non ne vuole proprio e respinge l’allarmismo. Gli infortuni fanno parte della stagione e con gli uomini a disposizione la Juve può vincere anche in casa della Sampdoria, dopo l’esordio vincente col Sassuolo. Lo sa Max e lo ripete in conferenza stampa, ricordando che stasera al Ferraris ci sarà da soffrire, che sarà una partita difficile, ma che bisogna prendere i tre punti se si vuole cominciare a costruire per l’obiettivo: restare nelle prime quattro a novembre. Un passo alla volta, intanto c’è la Samp.
    Dove vedere Sampdoria-Juve in tv e streaming
    La partita è in programma alle 20.45 e verrà trasmessa in esclusiva tv e streaming su Dazn. Anche sul nostro sito tuttosport.com sarà possibile seguire live il match.
    LIVE Sampdoria-Juve
    Le probabili formazioni
    SAMPDORIA (4-1-4-1): Audero; Bereszynski, Ferrari, Colley, Augello; Vieira; Leris, Rincon, Sabiri, Djuricic; Caputo. All.: Giampaolo. 
    A disposizione: Ravaglia, Contini, Murru, Depaoli, Murillo, Leverbe, Yepes, Malagrida, Verre, Quagliarella, Gabbiadini.
    Indisponibili: Conti, Trimboli, De Luca. Squalificati: -. Diffidati: -.
    JUVE (4-3-3): Perin; Danilo, Rugani, Bremer, Alex Sandro; McKennie, Locatelli, Rabiot; Cuadrado, Vlahovic, Kostic. All.: Allegri.
    A disposizione: Pinsoglio, Garofani, De Sciglio, Gatti, Bonucci, Miretti, Zakaria, Rovella, Fagioli, Kean, Soulè.
    Indisponibili: Akè, Arthur, Chiesa, Di Maria, Kaio Jorge, Pogba, Szczesny. Squalificati: -. Diffidati: -.
    Arbitro: Abisso
    Assistenti: Palermo-Zingarelli
    Quarto uomo: Cosso
    Var: Banti
    Ass. Var: Lo Cicero
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