GENOVA – In una Sampdoria ancora in costruzione sul campo e sul mercato, una delle certezze è Tomas Rincon. “El General” è un punto di riferimento prezioso per i blucerchiati in mediana: un giocatore di esperienza e sostanza che è pronto a sfidare la Juventus lunedì sera a Marassi.
Rincon, lo scorso gennaio firmò per sei mesi con la Samp. Poi si è guadagnato la conferma. «Avevo voglia di giocare. Avevo voglia di sfidare me stesso. Ho trovato nella Samp gli stimoli per lavorare al massimo ogni giorno, la gioia di essere presente e di dare una mano alla squadra. Devo ringraziare tutti. Mi hanno accolto con rispetto e affetto».
A Genova ha ritrovato Giampaolo dopo l’esperienza al Torino. «Il mister è tornato qui con molto entusiasmo. Si vede che si trova bene alla Samp. Ha il vantaggio che molti giocatori in rosa conoscono le sue idee. Qui conosceva tutti. Lo vedo molto carico e molto disponibile ad adattarsi alle caratteristiche dei giocatori in rosa. Abbiamo fatto un buon ritiro, delle amichevoli importanti. Nella prima di campionato con l’Atalanta avremmo meritato di più. Ma siamo sulla strada giusta. Si sta creando uno spirito di squadra importante».
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Sono arrivati Villar e Djuricic. A centrocampo manca ancora qualcosa? «Non parlo di quello che eventualmente farà la società ma di quello che facciamo in campo. Sono arrivati due ragazzi di valore assoluto. Djuricic non lo scopro io, un nazionale serbo che in serie A ha fatto cose importanti. Gonzalo è più giovane ma a Roma ha dimostrato il suo valore. Un giocatore molto forte. Anche lui ha bisogno di mettersi in mostra. Ma ci sono altri giocatori validi che sono rientrati dai prestiti come Verre e Depaoli».
Lei è il classico giocatore universale, sa difendere e attaccare. «Negli anni ho cercato di imparare a giocare in tutte le posizioni. Come ver tice basso, come mezz’ala. In Germania avevo giocato anche esterno a destro nel 4-4-2. Io sono a disposizione della squadra. Ora faccio la mezz’ala, mi trovo bene».
Che ricordo ha della sua esperienza alla Juventus nel 2017? «Sicuramente è stato un periodo molto importante della mia carriera anche se è durato poco. È stato bellissimo partecipare alla vittoria dello scudetto e della Coppa Italia, col raggiungimento della finale di Champions. Giocai in semifinale di Champions col Monaco. Sono riuscito a toccare con mano il top delle squadre europee. Ho ancora contatti con tutti i ragazzi e lo staff. È stato un piacere giocare alla Juve, una bella esperienza».
Nella Juve del 2017 in panchina c’era Allegri, lo stesso di oggi. Che giudizio dà sul mister livornese? «Uno dei migliori allenatori degli ultimi anni. Uno che ti fa stare bene. Un uomo intelligente nella gestione dei gruppi. Mi è capitato di incontrarlo a Torino e anche in Sardegna, ci siamo salutati con affetto. Ricordo anche una partita a padel insieme in Sardegna. Lui è anche molto simpatico».
È un vantaggio affrontare la Juve senza Pogba e Di Maria? «La Juventus è in corsa per lo scudetto. Conosco l’ambiente e so che lì si lavora e si pensa solo allo scudetto. Hanno fatto un buon mercato. Hanno preso Bremer, il miglior difensore dell’anno scorso. Si sono rinforzati. Noi non partiamo sconfitti contro nessuno. Tanto meno quando giochiamo a casa nostra. Giocare a Marassi è sempre difficile per tutti».
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E se alla Samp arrivassero Rugani e Lemina, suoi ex compagni alla Juve? «Come compagni sicuramente sono stati dei bravissimi ragazzi. Ma non voglio parlare di giocatori che non sono qui».
Rincon indossa la maglia della Samp dopo gli ottimi trascorsi dal 2014 al 2017 al Genoa. Qualche tifoso glielo fa pesare da una parte o dall’altra? «Sinceramente mi sono stupito di quello che è successo a Genova e anche a Torino. Io mi sono goduto ogni periodo della mia carriera. Sono stati anni bellissimi anche con l’altra squadra della città, ancora adesso la gente mi guarda con rispetto per quello che mi ha dato. Ora vivo un periodo molto bello della mia carriera e mi sento bene. Una squadra che mi dà gli stimoli giusti per andare avanti. Mi godo il momento».
Lei gioca al fianco di Sabiri, un talento sempre più luminoso. «Un ragazzo molto forte, bisogna aiutarlo. Ha delle prospettive future importanti. Si sta assumendo sempre più responsabilità nella squadra nel suo percorso di crescita. Bisogna aiutarlo e parlare un po’ meno di lui. Può fare molto bene».
Qual è il segreto di Quagliarella che a quasi 40 anni gioca ancora in serie A? «Anche io vorrei giocare ancora qualche anno. Fabio non salta mai un allenamento, sta sempre sul pezzo. Un giocatore che ama stare alla Samp. Uno degli attaccanti più forti del campionato. Conoscerlo da vicino è stato un piacere».
Che effetto fa avere un ex calciatore – Marco Lanna – come presidente? «Col presidente abbiamo un bel rapporto, ci viene sempre a trovare in campo. Si vede che è un uomo di calcio».
L’anno scorso una salvezza sofferta. E fuori dal campo una società che aspetta la cessione. «Noi cerchiamo di isolarci da queste vicende. Ci concentriamo su questo campionato. Vogliamo fare un’annata tranquilla. Siamo sulla strada giusta. Un ambiente importante. Ci sono le idee del mister da seguire, bisogna pensare meno ad altre cose. Se giocherà sempre la Samp vista alla prima giornata daremo del filo da torcere a tutti».
Ce lo ricorda perché la chiamano El General? «Un soprannome nato in Germania quando giocavo nell’Amburgo. Ero giovane, giocammo il derby col Werder Brema. Siccome non parlavo bene inglese e tedesco, in campo gesticolavo molto per farmi capire dai compagni. Il giorno dopo un giornale scrisse che ad Amburgo era nato il generale Rincon. Sono passati 13 anni ma quel soprannome mi è rimasto. E mi fa piacere».
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