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    Torino, i rigenerati del nuovo corso: ecco la priorità di Vanoli

    TORINO – C’ è stato un frangente della stagione nel quale la necessità di procedere con una rigenerazione riguardava tutti i granata, Paolo Vanoli compreso: si torna con la memoria al periodo oscuro dell’annata, ai quattro punti in nove partite, alle sette sconfitte sempre su nove gare. Risultati che a guardare adesso dov’è il Toro fanno tirare un sospiro di sollievo alla tifoseria. “Dobbiamo solo pens LEGGI TUTTO

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    “Sanabria-Adams, adesso tocca a voi. Il Toro si compatti”

    Bonesso su Zapata
    Bonesso, lei è stato un attaccante indimenticabile per il popolo granata. Il ruolo la accomuna a Duvan Zapata. Come riparte un giocatore di 33 anni dopo un guaio del genere? «Non credo esistano tanti metodi, per cui mi viene da dire una sola cosa: lavorando, lavorando e lavorando. Questa è stata una mazzata immensa, persino i tifosi di altre squadre hanno mostrato solidarietà, per cui questo dettaglio fa capire quanto sia grande il dispiacere per questo infortunio. Da quando è arrivato a Torino ha fatto la differenza esaltando gli animi della tifoseria, facendo vedere di essere un giocatore di un altro spessore tecnico e caratteriale. Mancherà tantissimo Zapata, inutile minimizzare. Forse farà più fatica a ripartire il Toro rispetto al giocatore stesso, che già tra qualche giorno, smaltita la delusione, avrà una voglia matta di tornare».
    L’infortunio di Zapata priva il Toro di due componenti: un attaccante potenzialmente da doppia cifra, ma anche un grande trascinatore all’interno dello spogliatoio. Cosa pesa di più? «Il peso del giocatore è importante, ma non penso possano esserci ripercussioni negative nello spogliatoio, anzi. Mancheranno i gol e le capacità di questo giocatore, ma sono certo che il gruppo si compatterà. Adams e Sanabria si devono responsabilizzare: sono ottimi giocatori, per cui il loro momento è adesso. In cuor mio, poi, spero che possa emergere qualche giovane dalla Primavera: nel calcio dei miei tempi, d’altronde, si faceva così. Le rose erano più corte, per cui si doveva subito pescare dal vivaio».
    Il mercato del Toro
    C’è anche il mercato svincolati dal quale attingere. «Dico subito una cosa: Balotelli non lo prenderei. Ci sono Destro e Caputo: è gente che in Serie A ha fatto tanti gol, un pensierino lo farei. Ma io ragionerei già in funzione del mercato di gennaio. Io ho un debole per i fratelli Shpendi. Li ho allenati a San Marino e per me sono giocatori sui quali scommetterei senza dubbi. Sarebbe bello persino rivederli insieme: ora è uno è al Cesena, l’altro è alla Carrarese, ma al Toro li vedrei benissimo. Hanno qualità importanti e fra i giovani attaccanti che ci sono in giro sono quelli che mi stuzzicano di più».
    Per il presente, però, Vanoli ha un compito importante: rendere una coppia gol due elementi come Adams e Sanabria, che insieme hanno giocato pochissimo. «Sanabria mi pare un giocatore intelligente, deve capire il momento e tirare fuori qualcosa in più. Non è più un attaccante di primo pelo, mi auguro che possa fare molto bene. Ora o mai più: sostituire Zapata è un’occasione che non deve perdere. Anche Adams mi sembra uno con lo spirito giusto: si è esaltato con Duvan, ma ha qualità importanti che ha fatto subito vedere in Italia e non era scontato».
    Quale altra opzione può sfoderare Vanoli? «Penso che il rientro di Vlasic possa essere la chiave per vedere un Toro diverso: si può trovare una quadra anche con una mezza punta e un attaccante di ruolo. Secondo me il mister ha l’intelligenza per sistemare il Toro, certo la missione per lui si complica. Non credo abbia mai immaginato una squadra senza Zapata».
    Che ne sarà delle ambizioni del Toro adesso? «Un infortunio così può ridimensionare le prospettive. I tifosi spesso si sono aggrappati a Zapata, un combattente che sapeva indossare come pochi la maglia del Toro. Il gruppo ora ha il compito di sopperire a questa lacuna e penso che la gente, in un momento delicato come questo, starà ancora più vicino ai granata. C’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti per superare questo shock». LEGGI TUTTO

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    Torino-Bologna, Sanabria e Okereke: adesso o mai più!

    Tonny Sanabria, 31 presenze e 5 gol. David Okereke, 8 presenze e 0 gol. E, come se non bastasse, non hanno fornito nessun assist. Sono i due attaccanti in ballottaggio per scendere in campo stasera dall’inizio a fianco dell’intoccabile Zapata, l’unico giocatore della rosa granata capace di buttare dentro il pallone visto che ha già raggiunto quota 11 nella classifica dei marcatori. Ma è chiaro che solo lui non basta per raggiungere l’Europa.
    Il pentimento di Juric
    E in tal proposito ieri Juric ha avuto un rigurgito di pentimento. “Non darei più tanta fiducia a che uno non ha mai fatto gol o cose simili, penserei più alle statistiche e allo storico dei giocatori. Starei molto più attento a questo”. Come dire. Toro o non Toro (sicuramente non più al Torino) punterò su giocatori capaci di andare in rete con continuità. Detto questo c’è un finale di campionato da onorare.
    Poca cosa rispetto alle ambizioni di qualche mese fa dove si parlava di Europa. Adesso l’obiettivo è diventato il decimo posto. Solo una vittoria stasera contro il Bologna potrebbe tenere ancora accesa una flebile speranza ma, in tutta sincerità, il patatrac è stato confezionato in queste ultime giornate a partire dal clamoroso pareggio interno contro il Frosinone.
    Pensare che la difesa granata è una delle migliori del campionato ma se non si segna diventa impossibile vincere le partite: e Ivan Juric lo ha perfettamente capito sulla sua pelle. Stasera, contro il lanciatissimo Bologna di Thiago Motta, spera di invertire la rotta dell’ultimo periodo per dare una piccola soddisfazione ai tifosi. Probabilmente si affiderà ancora a Sanabria che a fine stagione verrà ceduto. Il paraguaiano, infatti, ha ancora mercato, soprattutto in Spagna dove in passato ha fatto discretamente nel Gijon e nel Betis Siviglia.
    Delusione Okereke
    Okereke, invece, non sarà riscattato neppure se la Cremonese farà uno sconto da saldo. Il nigeriano ha dimostrato di non avere le qualità per giocare in Serie A a certi livelli e, considerato il fatto che la Cremonese a gennaio lo ha dato via, avrebbe incontrato serie difficoltà anche nel campionato cadetto. In questo desolato contesto non va trascurata la stagione-no di Pietro Pellegri. Il giocatore, rispetto al passato, non ha avuto gravi problemi fisici ma non ha sfruttato le occasioni (20 presenze, o gol, o assist) che Juric gli ha concesso. 
    ll quadro è desolante. Se non ci fossero stati gli 11 gol di Zapata il Toro avrebbe rischiato di lottare per la salvezza. E non è solo un discorso di punte. Anche centrocampisti ed esterni sono mancati in fase di realizzazione. Ilic (27 presenze, 2 gol e 2 assist), Ricci (28 presenze, 1 gol e 4 assist), Linetty (24 presenze, 0 gol e 0 assitst), Bellanova (33 presenze, 1 gol, 6 asst), Vojvoda (24 presenze, 0 gol, 3 assist), Lazaro (31 presenze, 0 gol, 2 assist).
    E con questi numeri è difficile diventare ambiziosi. Il Toro si porta dietro, tra errori tecnici e di mercato, tante perplessità su quello che poteva essere e non è stato. E allora non resta che la partita di questa sera contro il Bologna per poter giocare le successiva ultime con un obiettivo che non sia soltanto quello di mantenere il decimo posto. LEGGI TUTTO

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    Ferrante: “Un col così bello sbloccherà Sanabria. Bravo anche Juric”

    Dopo sessantuno giorni di astinenza, di occasioni sprecate e pali colpiti, Tonny Sanabria è tornato a segnare contro il Napoli, regalando al Torino il pareggio con una rovesciata che ha piegato le mani a Meret. «Il suo gol è importante, è stato anche di bella fattura. Speriamo che gli serva per far scattare il meccanismo giusto nella testa in modo che possa dare continuità a questa rete», ci ha spiegato Marco Ferrante. L’ex attaccante, che ha vestito la maglia granata dal 1996 al 2004 (con una parentesi di sei mesi all’Inter), ha sempre avuto un gran feeling con il gol, tanto da metterne a segno 125 al Torino, un numero che gli permette di essere il quinto bomber più prolifico di sempre della storia del club. Un gol di quel tipo, in acrobazia, in rovesciata, può aiutare ancora di più Sanabria a lasciarsi alle spalle il periodo complicato? «Per un attaccante è importante buttarla dentro, non importa come, ciò che conta è scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori. Certo ha fatto un gran gol, si è coordinato bene dopo un rimpallo in area e ha fatto questa rovesciata. Non deve però rimanere un gesto tecnico fine a se stesso. Questo gol deve essere importante per il futuro e anche per Juric». L’esclusione dalla formazione titolare a Napoli, per lui che è un titolare del Torino, può essere stata la scintilla che ha fatto scattare qualcosa nell’attaccante? «Sicuramente sì. Credo comunque che Juric non volesse punirlo, è una questione di lettura della partita da parte dell’allenatore. Aveva certamente messo in preventivo che, contro il Napoli, c’era la possibilità di passare in svantaggio e ha voluto tenere in panchina un giocatore importante da poter inserire per addrizzare la gara. Vanno dati anche i meriti a Juric per questa lettura». A proposito di Juric, alla vigilia della gara di Napoli aveva detto che Sanabria era in un periodo in cui vedeva la porta piccola. Cosa scatta nella testa di un attaccante quando i gol per diverse partite non arrivano? «Dipende da attaccante ad attaccante, è qualcosa di molto soggettivo. Quel che è certo è che un attaccante non vede e non deve vedere mai la porta piccola. Una punta la vede sempre grande, sa qual è l’angolo di tiro, dove indirizzare la palla. Vedere la porta piccola è un segnale di debolezza, come quando un attaccante dice che è sfortunato. La fortuna bisogna andare a cercarsela, questo era il mio motto. Se si sbaglia non è perché si è sfortunati o perché si vede la porta piccola». Quale pensa sia il vero Sanabria? Quello dell’anno scorso che andato in doppia cifra o quello di questi mesi che fatica a trovare il gol? «Secondo me è un attaccante da doppia cifra, è un giocatore che se è a posto anche a livello mentale la porta la vede e per la squadra è molto importante avere una punta così. Poi non va sottovalutato il problema fisico che si porta dietro». La tendinite con cui convive da mesi. «Esatto, ed è un problema molto fastidioso, che non ti fa correre bene. Quando si ha un fastidio che disturba a livello fisico non si è liberi neanche di testa. E tutto questo non ti permette di rendere al 100%». Chi invece sta bene è Zapata. Ha segnato 8 gol da quando è al Torino e offre sempre prestazioni importanti: è il giocatore che può ancora far fare il salto di qualità alla squadra? «Duvan non è più giovane, ma ha una grande esperienza, ha carisma, ha personalità, vede la porta ed è molto intelligente dal punto di vista tattico. Insomma, è un giocatore completo, per il Torino è stato un acquisto azzeccato. Da un po’ di tempo mancava un attaccante di questo tipo. Anche a Napoli, pur non segnando, Zapata ha disputato una grande partita».
    Spesso Zapata lo vediamo anche allargarsi a sinistra: non dovrebbe forse giocare in una posizione più centrale? «Lui è un attaccante intelligente, sa quali sono i movimenti che deve fare. Vero, si allarga spesso, ma queste sono le letture che fa, quando si defila è perché ha un senso farlo. Poi quando c’è da andare alla conclusione si fa trovare sempre in posizione centrale. Anche nell’occasione che ha avuto contro il Napoli, quando Meret ha compiuto quella difficile parata nel primo tempo, Zapata ha calciato dal limite da posizione centrale». Il problema del Torino non è di certo Zapata. «Assolutamente no, il problema è far arrivare palloni interessanti a Zapata. Ma al Torino devono segnare di più anche gli altri attaccanti: la classifica non mente, se la squadra granata è in quella posizione è perché vengono segnati troppi pochi gol». LEGGI TUTTO

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    Torino, Paro: “Pareggio meritato. Sanabria? Spero che ora ne faccia 8 come…”

    Il Torino esce con un punto dalla sfida del Maradona contro il Napoli: al gol di Kvaratskhelia ha risposto la clamorosa rovesciata di Sanabria. Al termine della sfida ai microfoni si è presentato Matteo Paro, che questa sera ha guidato i granata al posto dello squalificato Juric: “Riprenderla dopo essere andati sotto a Napoli non era semplice. I ragazzi sono stati bravi e hanno avuto lo spirito giusto. Nel primo tempo potevamo fare meglio sulle loro pressioni, ma sono una squadra forte da affrontare. Il pareggio, per spirito e occasioni avute, è meritato. Il Napoli è stato bravo a muovere la palla da una parte all’altra, noi siamo stati bravi a lavorare più dietro avendo anche opportunità in ripartenza. Loro tecnicamente hanno valori importanti”.
    Paro, le parole su Sanabria
    Poi, su Sanabria: “Sono contento per lui. Il calcio è così, ha avuto tante occasioni sbagliate un po’ per sfortuna e non solo. Oggi è entrato e ha fatto un grande gol, spero che ora ne faccia 8 come l’anno scorso dopo l’Empoli. Per noi è importante, deve lavorare il più possibile per mantenere un livello di forma buono. Ora deve godersi questo gol”. Successivamente Paro ha voluto raccontare un aneddoto riguardante Quagliarella, presente in studio: “Fabio aveva fatto un provino con gli allievi nazionali della Juventus e non l’avevano preso, poi è andato al Toro… abbiamo fatto decine di derby”. Il tecnico granata ha aggiunto: “Noi abbiamo un’identità di cercare di andare 1 contro 1 per togliere palla all’avversario per ripartire subito o andare in fase di possesso. È una nostra caratteristica come lo è di tante squadre. Bisogna allenarla al meglio perchè se salta qualcosa è un grosso problema. È un complimento se facciamo giocare gli avversari il peggio possibile”. LEGGI TUTTO

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    Sanabria di rovesciata risponde a Kvaratskhelia: il Toro pareggia a Napoli

    Napoli-Torino, la partita

    I padroni di casa hanno subito iniziato alla grande con un alto livello di intensità: al 15′ Kvaratskhelia si ritrova a tu per tu contro Milinkovic-Savic in area di rigore ma si fa ipnotizzare. La risposta dei granata arriva dopo qualche minuto, con il grande intervento di Meret sulla conclusione di Zapata. Il Napoli sfiora nuovamente il vantaggio sempre con il georgiano che ci prova di testa, trovando però l’opposizione dell’estremo difensore del Toro. Il risultato si sblocca al 61′ proprio con Kvara, bravo a sfruttare al meglio il cross perfetto dalla sinistra di Mario Rui. Gli ospiti rimettono subito le cose al proprio posto con la rovesciata di Sanabria al 64′. Nella fase finale del match i partenopei ci provano con insistenza ma la difesa avversaria si dimostra solida e attenta e la sfida si chiude con il risultato di 1-1. LEGGI TUTTO

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    Sanabria rinnova col Torino fino al 2026: l’annuncio ufficiale

    TORINO – Dopo Vojvoda e Linetty, il Torino annuncia il terzo rinnovo di contratto nel nuovo anno appena iniziato: a differenza dei due compagni, che hanno prolungato fino al 2025, l’attaccante paraguayano Antonio Sanabria resterà in granata almeno fino al 30 giugno 2026. A darne l’annuncio è stato lo stesso club piemontese per mezzo di una nota diramata sul proprio sito ufficiale.
    Il comunicato
    “Il Torino Football Club è lieto di annunciare di aver rinnovato il contratto per le prestazioni sportive del calciatore Antonio Sanabria fino al 30 giugno 2026. Sanabria, classe 1996, in Europa è cresciuto calcisticamente tra le fila del Barcellona. Giunto in Italia nel gennaio 2014, ha esordito in Serie A con il Sassuolo per poi trasferirsi la stagione successiva alla Roma. Nel 2015 è tornato in Spagna, dove ha vestito le maglie di Sporting Gijon e Real Betis, prima di tornare nuovamente in Italia, questa volta al Genoa. Dopo un’ulteriore parentesi al Real Betis, nel gennaio 2021 è approdato al Torino: per lui in granata 96 presenze e 25 gol. Sanabria vanta anche 32 presenze e 3 reti con la maglia della Nazionale del Paraguay”, si legge sul sito ufficiale del Torino. LEGGI TUTTO

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    Juric: “Zapata? Non è un infortunio. Come stanno Pellegri e Sanabria”

    Il Torino si prepara ad affrontare l’Inter al ritorno dalla sosta per le Nazionali. I granata vengono dalla sconfitta nel derby della Mole contro la Juventus e domani, nel match in programma alle 18, dovranno fare a meno di Duvan Zapata, out a causa di un infortunio. Juric ha presentato la sfida nella consueta conferenza stampa della vigilia proprio partendo dall’assenza del colombiano: “Il suo non è un infortunio, è una vecchia cicatrice e la sente tirare: succedono queste cose, spero torni già per la prossima anche se con i muscoli non si sa mai. Non ci prendiamo un rischio. Ma per domani non mi cambia nulla” per poi parlare degli altri infortunati: “Buongiorno è al limite, spero che torni per la prossima. Vlasic è tornato prima, si merita tutto. Ilic e Radonjic sono tornati solamente ieri e non posso ancora dare un giudizio”.
    Juric, l’Inter e il derby perso contro la Juve
    Juric ha proseguito: “L’Inter è ancora più forte, hanno aggiunto tanti cambi. Derby? Sono andato a casa triste e il giorno dopo ero già carico e pronto per lavorare. Avere emozioni è bello”. Poi, sulla situazione di Milinkovic-Savic: “In Nazionale non ci siamo parlati. Anche i grandi portieri fanno errori, lui lavora come un matto e sa cosa va bene e cosa va male. Bisogna dargli fiducia”. Successivamente il tecnico granata ha dichiarato: “Ho visto voglia di lavorare, c’è un ambiente positivo. Ricci e Ilic sono fragili a livello fisico. Ne siamo consapevoli, possono migliorare anche a livello tecnico. Tameze e Linetty in certe situazioni reggono meglio. Pellegri è pronto, a volte si ferma per fastidi ma ora ha fatto bene queste due settimane piene. Sanabria devo ancora vederlo”. LEGGI TUTTO