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    Sarri, la chiave di Lazio-Feyenoord: “Li abbiamo lasciati giocare”

    Sarri sulle condizioni di Zaccagni e Luis Alberto

    Il tecnico biancoceleste ha poi proseguito: “Negli ultimi 20′ c’erano i margini per potergli far male nelle ripartenze trovando il secondo gol, in ogni caso speriamo di non aver pagato un prezzo caro perchè siamo usciti con diversi acciacchi. Zaccagni e Luis Alberto? Non si può dire ora come stanno, ma un po’ di preoccupazione c’è” per poi concludere: “Abbiamo scelto di uscire poco sui difensori centrali perchè loro creano superiorità già con il portiere. Abbiamo deciso, soprattutto in quella zona di campo, di lasciargli il possesso soprattutto dopo il gol del vantaggio”.  LEGGI TUTTO

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    Lazio, Sarri: “A Roma girano voci non vere, la verità è un’altra”

    La Lazio deve rialzare la testa il prima possibile se vuole continuare a sperare nella qualificazione agli ottavi di Champions League. I biancocelesti domani affronteranno il Feyenoord all’Olimpico (ore 21) dopo la disastrosa trasferta in cui gli olandesi si sono imposti per 3-1. Maurizio Sarri ha presentato la sfida nella consueta conferenza stampa della vigilia: “Rispetto all’anno scorso sono più forti, dobbiamo giocare con grande velocità e speriamo che il terreno ce lo possa permettere. Critiche? Non mi importa, ci sono voci a Roma che dicono che io vorrei andare via. Ma se le voci contano più delle mie parole poi mi girano un pochino, io ho sempre detto che vorrei chiudere qui la mia carriera. Si rimane qui e si combatte. Contro il Bologna per 75 minuti abbiamo fatto una grande partita, ma non abbiamo concretizzato”.

    Sarri e le parole su Kamada, Luis Alberto e Immobile

    Successivamente, Sarri ha analizzato il rendimento della squadra: “L’anno scorso gli attaccanti a questo punto erano a quota 16 gol, ora 5/6. Non capisco perchè. Kamada? È un giocatore eccezionale ma con lui e Luis Alberto insieme si fatica. Bisognerebbe supportarli. Se sta bene, domani gioca Luis” per poi proseguire: “Testa al derby? Per tornare in Europa la strada è comunque il campionato e chi non va in Champions è nei guai. La Champions è la festa, il campionato è il lavoro. Spero che domani i tifosi all’Olimpico facciano l’inferno”. Infine, sul rendimento di Immobile: “Dobbiamo fare una scelta. O si scarica o si recupera. Io sono per recuperarlo a tutti i costi, perché per noi è troppo importante. Nervosismo? Ho visto gente che lo è più di lui. Deve trovare più continuità in allenamento e mettere minuti in partita. Un giocatore come lui, da 25 gol in stagione, per noi è una risorsa infinita”. LEGGI TUTTO

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    Sarri ne prende tre dal Feyenoord: Lazio ko in Champions League

    La Lazio esce sconfitta dalla trasferta di Champions League contro il Feyenoord. La squadra di Maurizio Sarri, dopo il pareggio contro l’Atletico Madrid e la vittoria in casa del Celtic, perde contro gli olandesi che si impongono con il risultato di 3-1. Primo tempo dominato dai padroni di casa, che si portano avanti con Gimenez al 31′ e Zerrouki al 47′. Nella seconda frazione di gara i biancocelesti provano a rialzare la testa senza però essere incisivi: da segnalare l’occasione di Castellanos, subentrato a Immobile, che sbaglia clamorosamente un gol a porta vuota da due passi prima del terzo gol del Feyenoord firmato ancora da Gimenez. Inutile il rigore realizzato da Pedro nel finale. La Lazio resta così terza a quattro punti, in attesa della sfida di questa sera tra Atletico Madrid e Celtic.
    Barcellona-Shakhtar Donetsk 2-1
    Nell’altra partita andata in scena nel pomeriggio il Barcellona ottiene la terza vittoria consecutiva si impone al Camp Nou sullo Shakhtar Donetsk con il risultato di 2-1. I blaugrana giocano una prima frazione di gara praticamente perfetta, sbloccando la sfida con Ferran Torres prima della rete del classe 2003 Fermin Lopez. Nel secondo tempo la squadra di Xavi continua a creare diverse occasioni senza però concretizzare, e gli ospiti ne approfittano con il gol di Sudakov al 62′ che accorcia le distanze. I blaugrana consolidano così il primo posto nel girone portandosi a 9 punti in classifica, mentre stasera è attesa la sfida tra Porto e Anversa. LEGGI TUTTO

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    Sarri: “Spero questa Champions dia fiducia e coraggio alla Lazio”

    “É stata una partita come previsto di grande intensità, loro non sono una squadra molto anglosassone ma hanno molta rapidità e dinamismo oltre alla tecnica in velocità”. Commenta così Maurizio Sarri la vittoria della sua Lazio sul campo del Celtic. Un successo arrivato allo scadere grazie al gol di Pedro, arrivato al termine di una partita non semplice per i biancocelesti. “Abbiamo fatto un gran primo tempo, all’inizio del secondo c’era anche la possibilità di andare in vantaggio – ha proseguito l’allenatore toscano ai microfoni di Sky Sport -. Poi dopo un periodo di sofferenza siamo stati più caratteriali a rimanere dentro la partita. Oggi ai ragazzi prima della partita ho detto di non ascolare niente e nessuno perchè ci manca poco per essere competitivi. Purtroppo quel poco è la differenza tra vincere e perdere. Un gap che comunque si può colmare, spero che la partita di stasera ci possa dare fiducia e coraggio e possa innescare un periodo più positivo”.
    Sarri: “Abbiamo diverse soluzioni”
    Sarri ha poi commentato l’ampiezza della sua rosa e i nuovi acquisti, un tema proposto dopo l’ultima sconfitta di campionato del Milan che non è piaciuta nell’ambiente Lazio. “Fra i giocatori dell’anno scorso ce ne è una parte che sta rendendo al di sotto della passata stagione, questo può essere un sintomo di appagamento per il secondo posto ed è un rischio che si corre in certi casi – ha detto il classe 1959 -. Questa manifestazione è talmente importante e bella da giocare che probabilmente innesca certi meccanismi mentali. Centrocampo Kamada-Vecino-Luis Alberto? Bisogna entrare nell’ordine delle idee che giocando ogni tre giorni abbiamo anche altre soluzioni. Nuovi acquisti? Giocando con questi ritmi è chiaro che tanti arrivano al 70’ in difficoltà. Oggi c’erano due-tre che avevano giocato tantissimo nelle ultime partite e volevo preservarli per la prossima gara. Bisogna cercare di sfruttare tutti i cambi, che quest’anno sto facendo di più rispetto all’anno scorso”.  LEGGI TUTTO

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    Sarri-Lazio, alta tensione: l’ombra di Tudor sul futuro

    La presenza di Igor Tudor in tribuna sabato pomeriggio a San Siro non è passata inosservata. Il tecnico croato ha seguito dal vivo Milan-Lazio con l’occhio dello spettatore interessato. Decisamente troppo, tanto che nelle ultime ore si è scatenato il tam tam mediatico. Non è un mistero, infatti, che l’ex allenatore del Marsiglia sia stato proposto al club del presidente Claudio Lotito tramite intermediari.
    Lazio, avvio da incubo
    D’altronde il peggior avvio di stagione dei biancocelesti negli ultimi 40 anni autorizza riflessioni sulla posizione di Maurizio Sarri. I 7 punti conquistati in 7 gare sono un bottino troppo magro per chi l’anno scorso ha centrato il secondo posto. La Lazio non faceva così male a inizio campionato dalla stagione 1983/84 (era una neopromossa), quando – nonostante la presenza in rosa di giocatori del calibro di Giordano e Laudrup – si salvò solamente all’ultima giornata. Quattro sconfitte in 7 partite sono decisamente troppe, al netto di un calendario complesso (trasferte contro Napoli, Juve e Milan). Ecco perché nelle prossime gare il patron laziale si aspetta una svolta e pure in fretta. LEGGI TUTTO

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    Sarri avvelenato si attacca all’arbitraggio: Lazio in silenzio stampa

    Dopo la netta sconfitta contro la Juventus, la Lazio ha deciso di non rilasciare comunicazioni per le scelte prese dall’arbitro Maresca. Come confermato da Dazn, Sarri e la società hanno optato per il silenzio stampa.

    Scelta presa non soltanto per i dubbi sul primo gol segnato da Vlahovic, ma anche per la gestione della partita e dal metro scelto da parte del direttore di gara. In campo i bianconeri hanno creato molte più palle gol e i biancocelesti soltanto in pochi frangenti hanno impensierito Szczesny. Nonostante questo, i dirigenti del club e l’allenatore hanno lasciato lo stadio infuriati.

    Juve-Lazio, le scelte di Maresca e il silenzio stampa 

    Ma quali sono questi episodi recriminati da Sarri? Sicuramente il primo gol di Vlahovic, nato da un’azione condotta dalla destra da McKennie. L’allenatore e i biancocelesti ritenevano che il pallone fosse uscito prima del controllo dell’americano. Dopo un consulto con il Var, l’arbitro ha deciso di convalidare la rete. Dalle prime immagine è difficile dare un giudizio (una parte della sfera sembra sulla linea), considerando anche il precedente di Giappone-Spagna al Mondiale, con la proiezione dall’alto che può cambiare la percezione. A far infuriare il tecnico è stata anche la gestione della partita, ma l’unico ammonito del match tra gli ospiti è stato Pellegrini all’85’, mentre nella Juventus molti hanno preso il cartellino giallo: Miretti, Gatti, Bremer, Cambiaso e Vlahovic. Qual è allora il problema che ha portato al silenzio stampa della Lazio? LEGGI TUTTO

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    Sarri post Lazio-Genoa: “Dal 20′ in poi non abbiamo concesso niente”

    Al termine della sfida Maurizio Sarri ha commentato la prestazione dei suoi: “Un brutto ingresso in partita, la squadra era nervosa e timorosa con tanti palloni persi in costruzione. Ci abbiamo provato abbastanza ma senza la qualità giusta che in questo periodo ci manca. I giocatori che di solito ci fanno vincere in questo momento non non sono in condizione per riuscire a saltare l’avversario. L’atteggiamento mentale è stato di buon livello, li abbiamo chiusi in area per periodi di tempo lunghissimi. Io ho visto passi in avanti”.
    Sarri: il Napoli, Kamada e Guendouzi
    Successivamente Sarri ha aggiunto: “La linea difensiva stasera l’ho vista bene, abbiamo qualche problema a trovare il giusto filtro con i centrocampisti ma mi sembra che abbiamo concesso poco agli avversari, che non sono di livello basso per quanto riguarda il reparto offensivo. Dal 20′ in poi non abbiamo concesso niente”. Infine, sul prossimo impegno contro il Napoli e la condizione di Kamada: “La partita a Napoli vale tre punti come tutte le altre. Kamada in questo momento è difficilmente valutabile, si è cominciato ad allenare pochi giorni fa. Si vede che ha delle qualità di alto livello in fase di palleggio e ha buoni tempi di inserimento. Il resto è tutto frutto del lavoro, appena salirà come livello di condizione fisica diventerà forte. Guendouzi? Non lo so se arriva, non mi sono preoccupato del mercato”. LEGGI TUTTO

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    Il Sarriball manda la Juve nell'angolo. E se il bomber è Rabiot…

    La sfida fra seconde – sul campo e in classifica – va alla Lazio che stende 2-1 la Juve all’Olimpico di Roma al termine di un match a tutta velocità, pieno di gioco e di botte. Vince la squadra di Sarri che davanti sa finalizzare meglio e di più, che ha classe in mezzo e senso del gol innato in molti interpreti, da Milinkovic Savic a Zaccagni. La squadra bianconera, invece, paga la fase difensiva non particolarmente brillante (soprattutto dalla parte di Alex Sandro) e la mancanza di bomber famelici, non a caso in doppia cifra ci arriva Rabiot il tuttocampista. Né Vlahovic né Milik trovano la via della gloria, anzi. E l’innesto di Chiesa, nella ripresa, regala più imprevedibilità, ma non gonfia la rete. La squadra, tra mille tempeste, comunque ci prova sempre, segno di carattere. Le pecche, però, ci sono.

    Juve, da Sarri allo Sporting

    Bella rivincita per Sarri, mentre Allegri da casa avrà… urlato, spegnendo prima della fine la televisione. Ora i bianconeri dovranno resettare e pensare all’Europa League, giovedì contro lo Sporting che merita grande rispetto. Poi l’udienza che potrebbe ridare i 15 punti in classifica, che al momento sono una bella zavorra nella corsa Champions, comunque la si guardi.

    Juve con Vlahovic-Di Maria per sfondare

    Allegri, rimasto a Torino per l’influenza, lascia il comando al fido Landucci. Davanti, la coppia Vlahovic Di Maria con la speranza che l’argentino accenda il serbo. E mister “giocosempreio” Danilo per una volta parte dalla panchina. Sarri confida nella resurrezione di Immobile – cresciuto nel vivaio della Juve – schierato nel tridente con Felipe Anderson e Zaccagni.

    La partita dell’Olimpico è ping pong

    “Uniti dagli stessi colori” è l’iniziativa contro il razzismo. Lazio e Juve devono dare il buon esempio, in campo. E’ anche la sfida delle difese, granitiche. Il primo guizzo della Juve arriva con Cuadrado, Rabiot, Vlahovic: colpo di testa aRisultato? Vlahopvito, però. Serve pazienza in questa partita, lo si capisce da subito. L’incursione di Milinkovic fa paura ai bianconeri, che si salvano. La Lazio spinge forte sull’acceleratore, i bianconeri si fanno schiacciare dietro e partono in contropiede. Risultato? Vlahovic si fa male alla caviglia con pestone di Cataldi. Ma il match si accende, da tutti i punti di vista. Immobile tenta la stoccata, Szczesny respinge da par suo: i due, poi, scherzano e sorridono. Juve, comunque, in grande difficoltà: patisce il Sarriball. Ancora Ciro, ma la mira è sbagliata. Poi Fagioli è super in recupero. Al 38′ palla in area per Milinkovic Savic che segna dopo un contrasto con Alex Sandro (la spinta c’è, ma il difensore verdeoro si lascia andare platealmente): 1-0 Lazio. Sale il nervosismo, arriva un rosso alla panchina bianconera. Ha dell’incredibile, comunque, la “mossa” del difensore brasiliano. Il pari, però, è immediato, con Rabiot al 43′ dopo carambola multipla: il francese arriva in doppia cifra, una stagione super. Bolgia Olimpico ed emozioni a mille. Alex Sandro prende il giallo, in evidente crisi. E finisce così il primo tempo, con un pari accesissimo.

    La Juve soffre Zaccagni

    Si ricomincia con gli stessi uomini e con la Juve che attacca ma senza trovare lo sgurz, là davanti. Intanto, si scalda Chiesa e anche il pubblico di Fede (bianconera). Gioco sempre duro, anche Cuadrado è ammonito dopo Alex Sandro e Locatelli. In agguato, c’è la zampata di Zaccagni dopo bella azione corale (grande anche Felipe Anderson): 2-1 Lazio e per la Juve di nuovo tutto da rifare. L’Olimpico esalta il bomber che Mancini tiene lontano dalla Nazionale. Farebbe anche doppietta, ma in fuorigioco. Reazione furiosa di Rabiot e compagni, che non ci stanno. Vlahovic di testa non trova il bersaglio: il serbo continua a vivere sull’altalena umorale.

    Landucci punta su Chiesa e Milik per l’assalto Juve

    Dentro Chiesa, Paredes e Milik al 63′: serve una scossa, altrimenti… Il problema è che Di Maria, ad esempio, manca sempre nell’ultimo appoggio. E Chiesa sgasa, però non finalizza. La buona volontà, comunque, c’è. Altro contatto in area con Sergej, ma niente intervento del Var. Ennesima sgasata di Chiesa per Fagioli che non prende la porta: era una bella occasione, non sfruttata. Di Maria e Paredes, campioni del mondo a fasi alterne, danno la spinta, ma non i gol sperati. E alla fine la delusione è cocente. LEGGI TUTTO