consigliato per te

  • in

    Lukaku, Dybala, lo scudetto e il mercato che divide: che strano Milan-Inter

    TORINO – Certo che non è mai facile accontentare le tifoserie. E Milano, in questo particolare momento, lo sta capendo sulla propria pelle. Perché c’è un discreto fermento, su entrambi i lati del Naviglio, anche se poi la realtà dice che sul fronte degli abbonamenti, l’entusiasmo è alle stelle. La voglia di esserci e di stare al fianco della squadra per tutta la prossima stagione in quello che potrebbe essere, al netto di inserimenti altrui, lo scudetto della seconda stella per entrambe le formazioni non è in discussione. Piuttosto, resta più di qualche perplessità sul lavoro dei dirigenti. La curva nord nerazzurra, ad esempio, non ha voluto aderire alla campagna celebrativa per il ritorno di Lukaku. Anzi, ha ricordato i modi nei quali se ne è andato, di fatto abbandonando una barca che rischiava di affondare, e la cosa non è stata dimenticata. Bollato con l’etichetta “Sarà uno dei tanti”, anche se siamo certo che la riconquista a suon di gol potrebbe anche essere rapida, sempre che l’attaccante belga sappia mantenere la sua straordinaria capacità realizzativa. Né pare particolarmente soddisfatto il tifoso milanista, che magari per risollevarsi avrà solo bisogno di pensare un attimo a quel che è accaduto soltanto un mese fa. Ma che certamente si immaginava diverso l’ approccio della nuova proprietà. Che, per il momento non rinnova, non compra, sostanzialmente non dà segni di grande vitalità. Dicono che il mal comune sia mezzo gaudio, ma in questo caso la vera e unica differenza la fa lo scudetto. Chi l’ha vinto si consola, chi non l’ha vinto sogna. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, un trionfo con tre firme speciali: Maldini, Pioli e Ibrahimovic

    MILANO – Da “Una Poltrona per Due” a uno Scudetto per tre. Il trionfo del Milan, che torna Campione d’Italia dopo 11 anni di agognata attesa, ha tante firme e tanti padri, ma fondamentalmente è anche un sogno progettatto a tavolino, se mai i sogni potessero essere progettati. E’ la riproposizione plastica di una “visione”, o meglio di un duro lavoro, quello portato a termine grazie al giusto mix di competenza, lungimiranza, pazienza e coraggio. Un ritorno alla vittoria con tre firme in calce: quella di Maldini, simbolo, che già basterebbe, di appartenenza e competenza, quella di Pioli, paziente tessitore di un capolavoro “artigianale” e quella di Ibrahimovic, vero e proprio mental coach di un manipolo di ragazzi, ancor prima che trascinatore sul campo.
    Milan, festa in Piazza Duomo
    Sassuolo-Milan 0-3: Pioli vince lo scudetto
    Dici Maldini, pensi Milan
    E’ stato il figlio di papà Cesare il “regista occulto” di un trionfo inatteso, eppure reale e realmente perseguito attraverso scelte e decisioni, apparse a volte impopolari, ma verificatesi estremamente efficaci. L’addio a Donnarumma è stato il primo step della rivoluzione rossonera: la rinuncia al portierone protagonista del trionfo azzurro agli Europei, andato via a parametro zero, poteva essere un vero trauma, ma la scelta di Maignan si è rivelata come mai azzeccata e forse anche di più: tra parate e personalità, nessun rimpianto e anzi forse quel “segreto” che ha spinto il Milan verso il sognato Scudetto. Ma anche la perseveranza su Tonali, che aveva pagato oltremodo per la critica il “salto” dal Brescia, il lavoro psicologico fatto su Theo Hernandez, per renderlo consapevole delle sue capacità. Un Paolo Maldini semplicemente perfetto, che ora può davvero godersi il suo ruolo di eterna bandiera dopo la controversa parentesi di fine carriera, che ha rischiato di allontanarlo definitivamente da un Milan, che a occhio e croce non potrà più farne a meno.
    Guarda la galleryTrionfo Milan: Giroud e Kessie segnano i gol scudetto
    Pioli il “saggio”: calma e fiducia, fino alla vittoria
    Il coronamento di una carriera, a dispetto dell’aspetto già molto lunga, dal campo alla panchina, in un crescendo che lo ha consacrato come “santone” e non più come l’allenatore “che fa bene solo il primo anno”. Stefano Pioli ha resistito alla bufera Rangnick e alle critiche degli scettici, lavorando sul gruppo innanzi tutto, mantenendo un’invidiabile flessibilità nelle scelte da effettuare ogni volta a fronte degli infiniti imprevisti, senza mai una lamentela. E soprattutto, nella fase decisiva del campionato, infondendo nei suoi calma e furore, pazienza e consapevolezza, fino alla vittoria. Dalla creatività con la quale di volta in volta ha ridisegnato la squadra, alla rotazione continua in determinati ruoli, per ricavare sempre il 100% dai suoi giocatori, il capolavoro di Pioli è un elogio della semplicità, che però non va scambiata per banalità, perché da intendersi relativamente a quelle “scelte di campo”, troppo spesso scambiate per inestricabili equazioni.
    Ibra lo “sciamano”, capace di trasformati
    Il dodicesimo uomo in campo è stato lui: Zlatan Ibrahimovic, tornato al Milan non per svernare, ma per vincere. Lo svedese certo avrebbe immaginato di farlo a suon di gol e assist, ma quando l’anagrafe gli ha presentato il conto non si è minimamente posto il problema, trasformandosi in una figura fondamentale, capace comunque di tenere unite tutte le componenti della squadra rossonera, infondendo coraggio ai suoi compagni, cui ha spiegato per filo e per segno come vincere. Laddove non è arrivato con le gambe, ha fatto breccia con la mentalità, trasformando letteralmente la personalità del gruppo, spingendolo al limite e gestendone gli umori e le paure, trasformandole in sfrenate ambizioni.
    Guarda la galleryMilan, la festa dei tifosi a Piazza Duomo LEGGI TUTTO

  • in

    Inter, Inzaghi: “Grande carattere, ora vogliamo la Coppa Italia”

    MILANO – Simone Inzaghi tira un lungo sospiro di sollievo dopo la rimonta della sua Inter che, sotto di due gol con l’Empoli dopo 28 minuti, è riuscita a vincere per 4-2 sui toscani, tornando in vetta alla classifica in attesa di Verona-Milan di domenica sera: “Ho fatto i complimenti alla squadra perché abbiamo fatto una grandissima gara a parte i primi 20 minuti – le parole di Inzaghi a Dazn – la squadra ha avuto troppa voglia, foga e dovevamo essere più ordinati senza palla. Volevamo segnare subito, l’abbiamo pagata a caro prezzo, ma poi siamo bravissimi. Grande prova di carattere, siamo dentro, ora dobbiamo recuperare le energie per la finale di Coppa Italia”. Guarda la galleryLautaro trascina l’Inter: uno-due Empoli, poi la clamorosa rimonta
    Inzaghi: “Ho fiducia, ma non dovevamo prendere quei gol”
    Il successo in rimonta sull’Empoli dà consapevolezza all’Inter: “È una grandissima iniezione di fiducia – dice ancora l’allenatore nerazzurro – mancano tre partite alla fine, dal 20 agosto questa squadra va forte e spende tanto. Ma siamo rimasti lucidi, attaccati. Io guardo la mia squadra. Questa rimonta contro un ottimo avversario mi dà grande fiducia”. Della grande paura per il doppio vantaggio dell’Empoli nel primo tempo, Inzaghi dice: “Una squadra esperta come la nostra non deve prendere quei due gol, ma la sensazione è quella che volevamo segnare subito davanti a questo pubblico trascinante. Non abbiamo tenuto le distanze e abbiamo pagato gli errori a caro prezzo. Potevamo difendere meglio di squadra, non dovevamo concedere quei due gol così, ma sapevo che la squadra avrebbe reagito. Abbiamo fatto 37 tiri, credo che dicano tutto. Bravo Vicario, alla squadra farò vedere i primi 25-30 minuti perché dovevamo avere le distanze adeguate”.
    Inter-Empoli 4-2, tabellino e statistiche
    La finale di Coppa Italia con la Juve
    La mente poi va alla finale di Coppa Italia di mercoledì prossimo a Roma, contro la Juventus: “Dobbiamo preparare la finale che per noi è un obiettivo molto importante. Bisognerà essere bravi a recuperare, ma penso che in questa finale sarà la voglia a fare la differenza. Ho avuto ottimi segnali da tutti, sono molto soddisfatto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Inter-Empoli, numeri e quote dicono Over 2,5

    In vista della finale di Coppa Italia contro la Juventus l’Inter di Simone Inzaghi anticipa a venerdì (ore 18.45) il suo impegno della 36ª giornata di campionato. Al Meazza arriva l’Empoli, reduce dalla sconfitta per 3-1 contro il Torino che lascia anche un’altra pesante eredità ad Andreazzoli: le assenze per squalifica di Stojanovic e Verre.
    Inter-Empoli, fai il tuo pronostico sul primo anticipo di Serie A
    Show al Meazza, ecco le quote del Multigol 1° e 2° tempo
    Prendersi la vetta per oltre una notte è una prospettiva che ingolosisce Simone Inzaghi. La sua Inter è tornata a vincere contro l’Udinese dopo l’harakiri col Bologna, unico grande neo in mezzo a cinque successi dei nerazzurri in Serie A.
    L’Empoli sbarca a Milano senza particolari obiettivi se non quello di fare il suo gioco nella Scala del calcio. Sono previsti gol e divertimento visto che l’Inter finora ha collezionato 20 Goal e Over 2,5 in 35 giornate, numeri che l’Empoli replica in relazione alle uscite dell’Over 2,5 (20 appunto) rincarando la dose sul Goal, presente in ben 23 gare di campionato.
    Con questi dati le quote sono indirizzate verso l’Over 2,5, per trovare un’alternativa più conveniente si può pescare nell’ambito della tipologia “Multigol 1° tempo + 2° tempo”. L’opzione “Multigol 1-3 1° tempo + Multigol 1-3 2° tempo” vale circa 1.60, solo per suggerirne una.
    E’ a discrezione di ognuno, poi, spostare l’asticella per alzare ancor di più la quota. Ad esempio, con “Multigol 1-2 1° tempo + Multigol 1-3 2° tempo” il premio sale fino a 2 volte la posta. LEGGI TUTTO

  • in

    Bonucci: “Juve in costruzione. Scudetto? Dico Inter”. Su Vlahovic…

    TORINO (ITALPRESS) – Domenica, grazie alla doppietta di Bonucci che ha steso il Venezia e allo 0-0 della Roma in casa contro il Bologna, è arrivata l’aritmetica qualificazione alla prossima edizione della Champions League, eppure in casa Juve c’è il rammarico di non poter lottare per lo scudetto, ormai appannaggio delle due milanesi. A tal proposito, il difensore bianconero, ospite di Supertele su Dazn, ha commentato: “C’è del rammarico perché abbiamo perso punti per strada che col senno di poi fanno pensare. Con tre-quattro punti in più gestiti in un’altra maniera eravamo lì, a combattere fino all’ultima giornata. Però la Juventus è in un momento di cambiamento e certi errori ci possono stare, basta che siano da insegnamento per guardare avanti e crescere. La speranza è quella di fare qualcosa in più il prossimo anno sia in Italia che in Europa”.Guarda la galleryJuve, primato italiano in Champions: ecco le più presenti
    Bonucci sulla lotta scudetto
    Tornando al duello tra Milan e Inter, il difensore della Nazionale vede favorita la squadra di Inzaghi: “Questo campionato ci ha riservato sorprese anche se i nerazzurri hanno tre sfide abbordabili. È bello vivere questa lotta fino all’ultimo, peccato non esserne protagonisti perché bastavano pochi punti in più”. Come quelli persi nello scontro diretto all’Allianz Stadium contro l’Inter, partita che Bonucci ha vissuto da bordocampo così come quella contro il Villarreal che ha decretato l’eliminazione dei bianconeri agli ottavi di Champions League. “Viverle da fuori è stato veramente difficile, soprattutto perché non puoi aiutare i compagni – sottolinea Bonucci -. Purtroppo, ho saltato partite cruciali quest’anno ed è un grosso rammarico. Ora voglio chiudere la stagione alla grande”.
    Juve tra super obiettivi e sogni di Allegri: per Milinkovic è lotta a quattro
    Miretti, direzione futuro: subito con la Juve di Allegri o in prestito
    Guarda la galleryMercato Juve: i nomi nel mirino per cinque ruoli
    Bonucci sulla parentesi al Milan e i consigli a Vlahovic
    A proposito della stagione in rossonero rivela: “Per me prima di tutto viene la Juventus. Quella scelta fu dettata da momenti di delusione, rabbia e frustrazione poi cancellati. Dagli errori si impara, ma oggi sono contento di essere un esempio per i giovani e spero di esserlo per almeno altri due anni, fino alla scadenza del contratto nel 2024”. A Vlahovic consiglia: “Deve capire che deve giocare con meno frenesia. Gli viene chiesto di tenere la palla per farci salire e quindi deve capire la cosa giusta da fare. È giovane ed è normale che voglia strafare, ce lo teniamo stretto perché ci ha portato entusiasmo, gol e pesantezza in avanti togliendo responsabilità ad altri. Per noi è importante”. Sul dibattito giochisti-risultatisti sentenzia: “Abbiamo fatto grandi partite di livello agonistico e non è arrivato il risultato, mentre altre volte in cui abbiamo faticato poi abbiamo vinto. In questa stagione abbiamo pagato la poca esperienza dei tanti giovani di questa rosa, ma le basi per fare qualcosa di importante in futuro ci sono”.
    Chiesa è tutto della Juve: gioia social. E Vlahovic commenta
    Tacconi, striscione dei tifosi fuori dall’ospedale: “Ti siamo vicini” LEGGI TUTTO

  • in

    La corsa scudetto tra Milan e Inter: il calendario degli ultimi tre turni

    TORINO – È un derby a puntate quello tra Milan e Inter nella corsa allo scudetto: la formazione Stefano Pioli, prima in classifica, ha un vantaggio di 2 punti, mentre i ragazzi di Simone Inzaghi devono rincorrere dopo la sconfitta di Bologna nel recupero di mercoledì scorso. Il Napoli, staccato di 7 punti dal primo posto, è ormai solo aritmeticamente ancora in corsa per il titolo. Con tre giornate ancora da giocare, sono 9 i punti rimasti in palio. Ecco, gara per gara, il calendario del derby scudetto.Guarda la galleryLeao fa volare il Milan: 1-0 alla Fiorentina, Pioli resta primo LEGGI TUTTO

  • in

    Inzaghi crede nello scudetto: “L'Inter non vuole mollare”

    UDINE – L’Inter reagisce alla caduta di Bologna, vincendo 2-1 sul campo dell’Udinese e mantenendo vive le possibilità di difendere lo scudetto vinto nello scorso anno. Simone Inzaghi ha tremato negli ultimi 20 minuti, dopo il gol friulano di Pussetto, ma alla fine può tirare un sospiro di sollievo, restando a 2 punti dal Milan capolista: “Abbiamo dato una grande prova di carattere e personalità, contro una squadra che ad aprile è stata la migliore dopo di noi – le parole dell’allenatore nerazzurro a Dazn – hanno trovato un’Inter che non vuole mollare e aveva voglia di vincere. Vittoria meritata, i ragazzi sono stati bravissimi e abbiamo un seguito pazzesco. Devo dire grazie ai tifosi, sembravamo a San Siro, ci hanno trascinato fino alla fine”.Guarda la galleryL’Inter resta nella scia scudetto: Perisic e Lautaro gol, Udinese ko
    Inzaghi e la corsa al Milan
    Inzaghi non crede che giocare dopo il Milan possa incidere: “Siamo abituati. Da tanti anni ci sono le televisioni, la prossima volta giocheremo prima noi. Dobbiamo essere abituati, personalmente ero concentrato sulla mia gara e i giocatori hanno dimostrato di esserci. Dobbiamo rimanere sempre concentrati e ragionare di partita in partita, sapendo che venerdì ci sarà un match importantissimo contro l’Empoli davanti ai nostri tifosi. Dopo la vittoria del Milan ho parlato con la squadra, bisognava fare una partita importante. Ci siamo fermati a parlare dell’Udinese, squadra fisica e di qualità e in ottima forma. Dovevamo fare una partita da Inter sapendo che non si molla, ci sono nove punti e tutto è possibile”.
    Serie A, la classifica
    “Barella, solo una forte contusione”
    Di Barella, uscito nel finale per un problema a un ginocchio, Inzaghi è rassicurante: “Sembra una forte contusione, speriamo non sia niente perché è un giocatore fondamentale che oggi ha fatto una grande gara. I medici mi hanno tranquillizzato”. Poi, sulla stagione nerazzurra, dice: “Dopo la Supercoppa di gennaio siamo ancora in corsa sia in campionato che in Coppa Italia. Dopo una prima soddisfazione vogliamo vincere ancora, anche se sappiamo che giochiamo contro squadre forti. I tifosi credo che si siano divertiti quest’anno. Inter pazza? Se è pazza e vince la Supercoppa dopo 11 anni, va agli ottavi di Champions, va in finale di Coppa Italia, spero resti pazza così”. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli-Sassuolo show, le statistiche e il pronostico

    Solo a leggere il nome della partita, Napoli-Sassuolo, viene automatico pensare ad un incontro spettacolare al Maradona. Gli azzurri di Luciano Spalletti vanno a caccia dei tre punti per non abbandonare, a quattro giornate dal termine, il sogno Scudetto. Un Everest da scalare per i partenopei che sono al terzo posto in classifica a meno sette dal Milan capolista.
    Per la banda Dionisi la missione, da qui alla fine, è “semplicemente” continuare a divertirsi e divertire come contro la Juve, match in cui pur perdendo i neroverdi hanno dato sfoggio di tutte le loro qualità.
    Napoli-Sassuolo, fai il tuo pronostico e vinci i premi in palio
    Match che promette spettacolo, occhio alla combo
    All’andata al Mapei Stadium finì 2-2 ma per vedere un pallone in porta si è dovuto attendere un tempo. Fatto più unico che raro visto che con il Sassuolo in campo lo spettacolo va di moda già nella prima frazione.
    Da registrare infatti sette uscite dell’esito Over 2,5 primo tempo da parte di Berardi e compagni, il Napoli invece ha chiuso con almeno tre gol (fatti e subiti) al riposo in tre occasioni: per la precisione, contro Inter, Lazio e Salernitana.
    Tornando agli esiti più standard il Sassuolo brilla in Serie A per numero di Over 3,5 collezionati, finora 16 in 34 partite. Nessuno meglio dei Dionisi boys. Contro un Napoli che da sei turni a questa parte centra puntualmente l’esito Goal, potrebbe essere una strategia valida orientarsi sulla comboGoal+Over 3,5 nella sfida del Maradona. LEGGI TUTTO