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    Milan-Sassuolo 1-3: secondo ko di fila in campionato per Pioli

    Palleggio, idee e gioventù. Uno straordinario Sassuolo batte il Milan in rimonta a San Siro, costringendolo al secondo ko di fila in campionato dopo quello contro la Fiorentina. Romagnoli (espulso al 77’) illude Pioli, poi è un monologo della squadra di Dionisi che tra primo e secondo tempo piazza le reti del 3-1 finale con Scamacca, l’autogol di Kjaer e il sigillo di Berardi. Per Ibra e compagni (adesso a un solo punto di vantaggio sull’Inter) non resta che voltare subito pagina e pensare alla prossima sfida contro il Genoa del grande ex Sheva, in programma mercoledì sera.Guarda la galleryE’ Scamacca il vero “Diavolo”: Sassuolo, tris al Milan
    Sassuolo show a San Siro!
    L’avvio prepotente dei rossoneri (un’occasione per Bakayoko e una clamorosa chance fallita da Ibra anche se in fuorigioco) lavora da apripista al vantaggio di Romagnoli, che al 22’ s’inserisce sul primo palo e beffa Consigli di testa sul calcio d’angolo di Theo Hernandez. Ma nel giro di due minuti il Sassuolo pareggia e inizia a padroneggiare a San Siro: Scamacca spacca la porta con un destro all’incrocio (24’), poi al 33’ l’autorete di Kjaer (propiziata ancora una volta dal giovane centravanti del Sassuolo) regala il sorpasso alla squadra di Dionisi. Ci sarebbe anche l’opportunità del tris con Raspadori, fermato soltanto dal prodigioso intervento del rientrante Maignan. Pioli cerca di riprendere in mano la situazione con i cambi (a inizio ripresa dentro Messias e Kessie), gli unici pericoli però arrivano da due fiammate di Leao e Ibra. E al 66’ il colpo del definitivo ko: gran lavoro di Matheus Henrique sulla palla persa in uscita dal centrocampista ivoriano e diagonale vincente di Berardi che passa sotto le gambe di Maignan. A ridosso dell’ultimo quarto d’ora si spegnono le luci di San Siro: Romagnoli stende Defrel e lascia la squadra in dieci, che tenta di contenere i danni fino al fischio finale. LEGGI TUTTO

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    Juve: errori e arroganza. La discesa è senza fine

    Dopo i quattro gol presi dal Chelsea, peggiore sconfitta europea in 17 anni di storia, giusto perché si ricordi, la Juventus non riesce a tornare padrona del proprio destino neanche in campionato, cancellando di colpo le vittorie incoraggianti con Fiorentina e Lazio. La traversa scheggiata da Dybala al sesto minuto di recupero è la fine di un tragitto irto di difficoltà, lacci mentali, guai fisici, errori, superficialità, come il gol dell’Atalanta innescato dall’appoggio parrocchiale di Morata, centravanti da 20 milioni all’anno, cioè il leasing più costoso della storia. È un viaggio al termine della notte, per usare la letteratura di Celine, che sa di sbagli continui, quasi tutti commessi a monte. È una rosa costruita male, perché ha i migliori soltanto a destra (Cuadrado, Chiesa, eventualmente Bernardeschi) e tutti adattati a sinistra, dove finisce spesso per agire Rabiot, una sorta di paradosso. È una società che da tre anni, dopo il licenziamento di Marotta, ha fatto una serie impressionante di errori. Prima delle plusvalenze “a specchio”, con la Consob a sonnecchiare, c’era stata la vicenda squalificante di Suarez e la voragine nei bilanci aperta da CR7.

    Nel frattempo, dietro appunto giocatori oggi in B senza presenze e valutati chi 8, chi 10 milioni di euro, sfumava la forza tecnica della Juve precedente, quella che in 9 anni era riuscita a costruire una superiorità netta, apparentemente inossidabile. Si è scivolati sempre più in basso, una discesa spesso accompagnata da improvvisazione e arroganza. Nel silenzio quasi generale, con molta informazione o paciosa o troppo amica, la Juve ha cancellato se stessa e l’ottimo, anzi lo straordinario realizzato in precedenza. Lo dicono i raffronti: 6 punti in meno di un anno fa, quando già Pirlo era sembrato un azzardo, -15 sulla stagione di Sarri (anno di “melma”, come ha detto Agnelli), -19 sull’annata ultima di Max Allegri. Il quale non sarà ciò che era, come sostengono i critici, ma evidentemente ha anche una squadra smontata da allora a oggi.

    La Juve conosce un solo modo per sopravvivere: non subire gol e andare in contropiede. Appena va sotto, impossibilitata dunque alla transizione, scompare. Sette volte in svantaggio in campionato, solo in una ha ribaltato e in un’altra ha pareggiato. Quattro punti in questa speciale classifica, cioè piena zona retrocessione. La peggiore scelta di Allegri è stata quella di puntare ogni discussione, qualsiasi analisi, sul risultato, teorizzandolo addirittura. Appena viene a mancare questo, non resta altro da presentare, nemmeno la sperimentazione che aveva accompagnato Pirlo.

    Due parole sull’Atalanta, che con Gasperini vince per la prima volta in casa della Juve. Ha guidato con ritmo, con il coraggio di andare uno contro uno pure in difesa, recuperando con Djimsiti o Toloi quando ha dovuto chiudere il buco lasciato dalla linea alta. Zapata ha segnato per la settima gara di fila. A Gasperini, che da agosto pensiamo possa vincere il campionato, sono sin qui mancati Gosens e Hateboer, ha avuto Ilicic a fasi alterne e Muriel per gli spiccioli di gara, oltre al girone di ferro in Champions. Parlando al Sole 24 ore, il presidente Percassi ha detto una frase meravigliosa: «Siamo rimasti umili, sappiamo di essere un miracolo». L’umiltà che a Torino si è persa. Spedito Paratici a Londra, forse la rivoluzione non è finita. Ma il futuro è solamente nella testa di John Elkann, che ha intanto garantito altre centinaia di milioni di euro. Ieri, casualmente, era alla prima partita in casa di questa stagione. LEGGI TUTTO

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    Venezia-Inter 0-2: Inzaghi a -1 da Napoli e Milan

    VENEZIA – Calhanoglu e Lautaro Martinez avvicinano Inzaghi a -1 da Napoli e Milan (32 a 31), che scappa addirittura a +10 sulla Juventus di Allegri. L’Inter non sbaglia a Venezia, non soffre quasi mai, controlla, la sblocca nel primo tempo con il turco e la chiude su rigore con l’argentino nel recupero della ripresa. Il 2-0 è netto e risponde al successo dell’Atalanta, oltre a mettere pressione a Spalletti e Pioli.Guarda la galleryCalhanoglu e Lautaro, l’Inter non sbaglia col Venezia
    Sblocca Calhanoglu
    Il Venezia accetta la pressione offensiva dell’Inter, che comanda con il possesso e con i continui rifornimenti in area di rigore. Ci provano Dzeko, Brozovic, Calhanoglu e Perisic ma la pericolosità è contenuta, fino al 34′ quando ancora Calhanoglu trova lo spazio per il destro che schizza sull’erba e si infila all’angolino, sorprendendo Romero. Aramu scuote i suoi con un gran mancino dalla distanza, Handanovic vola e toglie il pallone dall’incrocio. All’intervallo i nerazzurri sono avanti.
    Lautaro su rigore
    Fino al 60′ solo un tiro di Aramu e l’ingresso di Lautaro e Vecino per Correa e Calhanoglu, per il resto ritmi non sostenuti e gara meno bella. Poi, da un calcio d’angolo svetta Skriniar ma il Venezia si salva sulla linea di porta ed evita il raddoppio in mischia. È sempre l’Inter a creare, Dzeko viene murato da Romero in uscita bassa e allora Zanetti inserisce Henry e Tessmann e passa al 4-2-4 per suonare la carica. Inzaghi invece sceglie Dumfries per l’infortunato Darmian. In realtà l’Inter gestisce il vantaggio (dentro anche Gagliardini e D’Ambrosio per Barella e Perisic), va vicino al 2-0 con Dimarco e Lautaro e non soffre, complice la poca verve offensiva dei padroni di casa, piuttosto imprecisi. Nel recupero i nerazzurri chiudono ogni discorso con il rigore, rivisto al Var, di Lautaro Martinez (96′). LEGGI TUTTO

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    Napoli-Lazio promette spettacolo

    Al “Maradona” va in scena Napoli-Lazio. Entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta: i partenopei la scorsa settimana hanno perso al Meazza contro l’Inter mentre i biancocelesti non sono riusciti ad arginare gli attacchi della Juventus.
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    Show in vista al “Maradona”
    Le prime 13 partite disputate dalla squadra allenata da Spalletti hanno messo in luce un dato: Mertens e compagni con 7 gol al passivo (2 soli in casa) vantano di gran lunga la miglior difesa del torneo. Per la Lazio vista giocare in trasferta in questa prima parte di stagione non sarà di certo semplice vincere. I biancocelesti, a differenza di quanto fatto intravdere in casa (18 gol all’attivo), fuori sono risuciti a segnare solamente in 7 occasioni. Curiosità: il Napoli al “Diego Armando Maradona” ha chiuso solamente una partita su sei in svantaggio al primo tempo (contro la Juventus, partita poi terminata 2-1 in favore dei partenopei). La Lazio invece nelle ultime cinque gare disputate fuori casa non ha mai terminato in vantaggio la prima frazione di gara. Partendo da una possibile “1X” primo tempo poi la sfida potrebbe scatenarsi nella ripresa. Entrambe le squadre ovviamente hanno le potenzialità per segnare almeno un gol nel corso di questo match. LEGGI TUTTO

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    Roma-Torino, ok entrambe le squadre a segno

    Il programma della 14ª giornata di campionato mette a confronto la Roma e il Torino. I giallorossi sono reduci dal successo ottenuto sul campo del Genoa (2-0) mentre i granata la scorsa settimana hanno conquistato l’intera posta in palio contro l’Udinese (2-1).
    Indovina il risultato esatto di Roma-Torino
    Giallorossi ok all’Olimpico
    Il club capitolino in questa prima parte di stagione ha dimostrato di giocare meglio davanti ai propri tifosi. I giallorossi all’Olimpico hanno mancato l’appuntamento con i tre punti solamente nelle ultime due partite disputate, allo 0-0 contro il Napoli ha fatto seguito la sconfitta per 2-1 contro il Milan. Il Torino, prossimo avversario dei giallorossi, nelle prime 6 trasferte non ha di certo raccolto buoni frutti. I granata con una vittoria, un pareggio e ben quattro sconfitte hanno fatto solamente meglio di Salernitana e Cagliari. Per le quote la squadra allenata da Mourinho parte con i favori del pronostico ma occhio alle possibili sorprese. Il Torino non ha mai segnato nelle precedenti tre sfide disputate fuori casa. Il Goal in controtendenza non si può quindi escludere del tutto. Al triplice fischio dell’arbitro intriga la “combo” che lega la doppia chance 1X all’esito che prevede entrambe le squadre a segno. LEGGI TUTTO

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    Il Bologna parte favorito contro lo Spezia

    Lo Spezia, quart’ultimo, dopo aver perso sul campo dell’Atalanta ospita il Bologna. L’undici allenato da Sinisa Mihajlovic con 18 punti conquistati in 13 giornate al momento ha 9 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.
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    Riscatto in vista per il Bologna
    I ruolini di marcia delle due squadre in campo mettono i risalto dei dati molto interessanti: con lo Spezia in campo il segno 2 non si vede da 7 giornate consecutive mentre il Bologna “ritarda” la “X” da 5 gare di fila. Arnautovic e compagni, reduci dal ko interno contro il Venezia, quest’anno hanno risposto alla sconfitta per due volte con il successo, una volta con il pareggio e in una sola occasione hanno perso di nuovo. Può starci la doppia X2 al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Serie A, il Milan può vincere contro il Sassuolo

    Il Milan la scorsa settimana ha perso sul campo della Fiorentina, un 4-3 pirotecnico che ha sancito il primo ko in campionato dei rossoneri. Il “Diavolo” ora per rialzare subito la testa cercherà di ottenere i tre punti in casa contro il Sassuolo.
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    Il “Diavolo” parte favorito
    La squadra allenata da Pioli nelle prime 6 gare disputate di fronte ai propri tifosi ha fatto registrare la bellezza di 5 vittorie (con Cagliari, Lazio, Venezia, Verona e Torino) e un pareggio (nel derby contro l’Inter). I rossoneri in queste 6 sfide sono andati a segno in 13 occasioni, 4 invece i gol subiti. Il Sassuolo in trasferta è una squadra del tutto imprevedibile. Per la compagine neroverde ci sono da segnalare i successi ottenuti sui campi di Verona (3-2) e Juventus (2-1) ma anche le sconfitte contro Roma (2-1), Atalanta (2-1) e Udinese (3-2). Berardi e compagni lontano dai lidi amici hanno pareggiato solamente all’8ª giornata contro il Genoa (2-2). Osservando con attenzione tutti i risultati fatti registrare dal Sassuolo fuori casa si nota subito una cosa: l’undici di Dionisi ha sempre regalato l’Over 2,5 al novantesimo (11 reti all’attivo e 12 al passivo). Facendo un rapido calcolo il Milan al Meazza viaggia a una media di 2,16 gol segnati a partita mentre il Sassuolo in trasferta ne subisce di media due. Detto ciò è lecito aspettarsi almeno due reti da parte di Ibrahimovic & Co. Ok l’Over 1,5 Casa al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Diretta Juve-Atalanta ore 18: probabili formazioni, come vederla in tv e streaming

    TORINO – Messa da parte la disfatta in Champions contro il Chelsea, la Juve si cala nuovamente nel campionato, dove con due vittorie consecutive si è riavvicinata al gruppo di testa. Un successo contro l’Atalanta porterebbe i bianconeri a 24 punti, a -1 dalla stessa Dea dell’ex Gian Piero Gasperini, attualmente quarta a quota 25. I nerazzurri, dal canto loro, reduci dal pirotecnico 3-3 con lo Young Boys, vengono da sei risultati utili di fila e nell’ultimo turno hanno rifilato un pesante 5-2 allo Spezia. L’ultimo precedente tra le due squadre all’Allianz Stadium, disputato la scorsa stagione, è terminato con il risultato di 1-1, frutto delle reti di Chiesa e Freuler, l’ultima vittoria bianconera risale invece alla stagione 2017-2018, con Allegri in panchina e gol di Higuain e Matuidi, mentre per l’ultima affermazione bergamasca bisogna tornare addirittura al 22 gennaio 1989, quando a decidere fu Caniggia. Guarda la galleryJuve-Atalanta, la probabile formazione di Allegri
    Juve-Atalanta, dove vederla in tv
    Il match tra Juve ed Atalanta, in programma alle ore 18 all’Allianz Stadium di Torino, sarà trasmesso in diretta esclusiva da Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale del match live sul nostro sito.
    Le probabili formazioni di Juve-Atalanta
    JUVE (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Lu. Pellegrini; McKennie, Locatelli, Rabiot; Dybala, Morata, Chiesa. All. Allegri. A disp. Perin, Pinsoglio, Alex Sandro, Rugani, Chiellini, Bentancur, Arthur, Kulusevski, Bernardeschi, Kaio Jorge, Kean. Indisponibili: De Sciglio, Ramsey, Danilo. Squalificati: –
    ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti; Zappacosta, De Roon, Freuler, Maehle; Pasalic; Ilicic, D. Zapata. All. Gasperini. A disp. Sportiello, F. Rossi, Demiral, Scalvini, Giu. Pezzella, Koopmeiners, Pessina, Hateboer, Malinovskyi, Miranchuk, Piccoli, Muriel. Indisponibili: Gosens, Lovato. Squalificati: –
    Arbitro: Ayroldi di Molfetta.Assistenti: Prenna ed Imperiale.IV uomo: Marchetti.Var: Di Bello.Avar: Tegoni. LEGGI TUTTO