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    Diretta Venezia-Torino ore 20.45: probabili formazioni e dove vederla in tv e in streaming

    VENEZIA – A chiudere la 6ª giornata del campionato di Serie A sarà il posticipo in programma alle ore 20.45 allo stadio Pier Luigi Penzo tra Venezia e Torino. I granata di Ivan Juric sono reduci da tre risultati utili consecutivi. Dopo le vittorie contro Salernitana (4-0) e Sassuolo (1-0) è infatti arrivato il pari interno contro la Lazio (1-1), con il Toro che ha dominato per larghi tratti della sfida e che si è fatto riprendere solo nel finale dal rigore di Immobile. La squadra di Paolo Zanetti, invece, nelle prime cinque giornate ha raccolto solo una vittoria, quella sul campo dell’Empoli per 2-1. Poi sono arrivate quattro sconfitte: Napoli (2-0), Udinese (3-0), Spezia (2-1) e Milan (2-0). 40° confronto tra Venezia e Torino tra Serie A, Serie B e Coppa Italia: bilancio lievemente a favore della formazione granata che vanta 14 vittorie a fronte di 12 successi veneti e 13 pareggi.
    Dove vedere Venezia-Torino in tv e in streaming
    Venezia-Torino, gara valida per il sesto turno del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Pier Luigi Penzo di Venezia e sarà visibile in diretta su DAZN, Sky Sport Calcio e Sky Sport 251. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go. 
    Le probabili formazioni di Venezia-Torino
    VENEZIA (4-3-3): Maenpaa; Mazzocchi, Caldara, Ceccaroni, Schnegg; Cernigoi, Vacca, Busio; Aramu, Henry, Johnsen. Allenatore: Zanetti. 
    A disposizione: Neri, Modolo, Ampadu, Molinaro, Fiordilino, Ebuehi, Svoboda, Tessmann, Heymans, Kiyine, Peretz, Forte, Okereke. 
    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, Pobega, Mandragora, Ansaldi; Brekalo, Linetty; Sanabria. Allenatore: Juric. 
    A disposizione: Berisha, Gemello, Zima, Izzo, Aina, Vojvoda, Buongiorno, Lukic, Baselli, Rincon, Verdi, Warming.
    ARBITRO: Maggioni.
    ASSISTENTI: Scarpa e Saccenti.
    IV UOMO: Miele.
    VAR: Nasca.
    ASS. VAR: Paganessi.
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    Napoli-Cagliari 2-0: Osimhen-Insigne, Spalletti resta a punteggio pieno

    NAPOLI – Il Napoli di Spalletti non si ferma più. Allo stadio Diego Armando Maradona gli azzurri battono 2-0 il Cagliari dell’ex Walter Mazzarri, grazie ad un gol Osimhen dopo undici minuti e al raddoppio di Insigne su calcio di rigore procurato dallo stesso attaccante nigeriano (57′), ed infilano la sesta vittoria in altrettanti incontri di campionato, controsorpassando il Milan in testa alla classifica di Serie A.Guarda la galleryOsimhen e Insigne trascinano il Napoli: il Cagliari crolla 2-0
    Le scelte di Spalletti e Mazzarri
    Spalletti, a caccia della sesta vittoria consecutiva, ospita al Maradona il Cagliari dell’ex Mazzarri. “Squadra che vince non si cambia”, recita un famoso proverbio, che l’allenatore della capolista fa suo: consueto 4-2-3-1 con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Anguissa e Fabian Ruiz in mediana, Politano, Zielinski ed Insigne trequartisti ed Osimhen terminale offensivo. La risposta del tecnico dei sardi, piuttosto conservativa, è un 3-5-1-1 con Caceres, Godin e Walukiewicz a protezione di Cragno, Zappa e Lykogiannis a tutta fascia, Marin, Strootman e Deiola a centrocampo e Nandez a supporto di Joao Pedro.
    Napoli-Cagliari, al 45′ decide Osimhen
    In fiducia e a punteggio pieno in classifica, il Napoli impiega appena undici minuti per sbloccare il risultato al Maradona: la bellissima palla in profondità di Anguissa premia lo scatto di Zielinski che, con la complicità di Godin e Walukiewicz, in netto ritardo, regala ad Osimhen il tap-in dell’1-0. Per l’attaccante nigeriano si tratta del quarto gol stagionale in campionato (il primo nel proprio stadio) e il sesto fra tutte le competizioni: agganciato Benzema tra i migliori marcatori dei top campionati europei (ma con meno partite disputate). Il pressing azzurro soffoca la manovra cagliaritana, che stenta a produrre azioni degne di nota: l’unica capita sui piedi di Caceres sugli sviluppi di un corner, ma il jolly ex Juve non riesce a concludere verso la porta difesa da Ospina. È piuttosto Osimhen, al 24′, a sfiorare la doppietta con una botta da fuori area che non inquadra lo specchio. Alla 400ª con la maglia del Napoli, cerca fortuna anche Insigne col suo celebre tiro a giro, senza tuttavia creare patemi a Cragno.
    Guarda la galleryIl Napoli celebra Insigne: maglia speciale e targa per le 400 gare in azzurro
    Insigne raddoppia su rigore: Napoli-Cagliari 2-0
    Si riparte senza cambi, ma il copione della sfida non cambia: al 51′ ci prova ancora Insigne, ma il capitano degli azzurri trova l’opposizione di Zappa sulla propria strada, centoventi secondi più tardi si prende invece la scena Osimhen con un’azione personale di tecnica e potenza, terminata con una conclusione dalla distanza bloccata a terra da Cragno. Ma è al 56′ che l’attaccante nigeriano dà una svolta al match, facendosi stendere in area da Godin e procurandosi così il calcio di rigore che Insigne trasforma con un potente destro centrale: al Maradona è 2-0 Napoli. Neanche il raddoppio inibisce i padroni di casa, straripanti in ogni zona del campo: al 64′ l’uno-due Anguissa-Mario Rui mette in moto ancora Insigne, che serve Zielinski, ma il tentativo del polacco esce di un soffio. L’ex Udinese, insieme a Politano, viene richiamato da Spalletti accanto a sé in panchina (dentro Elmas e Lozano), mentre Mazzarri sostituisce Deiola e Walukiewicz con Keita Balde e Ceppitelli (69′): al 70′, però, è Anguissa a sfiorare il tris. Al 76′, quindi, il tecnico degli azzurri concede la standing ovation ai due uomini-copertina Osimhen ed Insigne, gettando nella mischia al loro posto Petagna ed Ounas. Il finale, che vede da una parte gli ingressi di Grassi e Pereiro per Strootman e Lykogiannis, e dall’altra di Demme per Fabian Ruiz, è un monologo azzurro, coi nuovi entrati che cercano gloria personale al fine di scalare le gerarchie, ma il 3-0 non arriva: il Napoli vola a quota 18 punti in classifica, frutto di sei vittorie in altrettanti incontri di campionato.
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    Diretta Spezia-Milan ore 15: come vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    LA SPEZIA – La sfida tra Spezia e Milan, in programma al Picco alle ore 15, aprirà il sesto turno di Serie A. I ragazzi di Pioli, che nell’ultimo turno hanno superato agevolmente il Venezia, si trovano a quota 13 punti in classifica (secondi ex aequo con l’Inter a -2 dal Napoli capolista), quellii di Thiago Motta, sconfitti dalla Juve nell’ultimo turno, sono invece distanti nove lunghezze. L’unico precedente nel massimo campionato italiano fra le due squadre, risalente alla scorsa stagione, sorride ai padroni di casa: i liguri allora guidati da Vincenzo Italiano si imposero infatti 2-0 con reti di due prodotti del vivaio, Guido Maggiore (che vanta una breve esperienza nelle giovanili rossonere) e Simone Bastoni.
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    Dove vedere Spezia-Milan
    La partita tra Spezia e Milan è in programma alle ore 15 allo stadio Alberto Picco e sarà visibile in esclusiva in diretta su Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale del match live sul nostro sito.
    Le probabili formazioni di Spezia-Milan
    SPEZIA (4-3-3): Zoet; Amian, NIkolaou, Hristov, S. Bastoni; Ferrer, Bourabia, Maggiore; Gyasi, Nzola, Antiste. Allenatore: Thiago Motta. A disposizione: Provedel, Zovko, Kiwior, Sala, Bertola, Verde, Podgoreanu, Strelec, Salcedo, Manaj. Indisponibili: Leo Sena, Agudelo, Reca, Kovalenko, E. Colley, Erlic. Squalificati: -.
    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Kalulu, Tomori, A. Romagnoli, Theo Hernandez; Tonali, Kessié; Saelemaekers, D. Maldini, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli. A disposizione: Tatarusanu, Jungdal, Ballo-Touré, A. Conti, Calabria, Gabbia, Bennacer, Castillejo, Brahim Diaz, Pellegri, Rebic. Indisponibili: Plizzari, Kjaer, Krunic, Florenzi, Bakayoko, Messias, Ibrahimovic. Squalificati: -.
    Arbitro: Manganiello di Pinerolo.Assistenti: Imperiale e Vecchi.IV uomo: Meraviglia.Var: Orsato.Avar: Biondi. LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Atalanta ore 18: probabili formazioni, dove vederla in tv e streaming

    MILANO – Nell’anticipo della sesta giornata di Serie A l’Inter di Simone Inzaghi, seconda in classifica con 13 punti (tanti quanti i cugini del Milan) a -2 dal Napoli dell’ex Spalletti, ospita l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, distante tre lunghezze e reduce dal doppio successo con Salernitana e Sassuolo. L’ultimo precedente tra le due squadre nel massimo campionato italiano fu deciso da un gol di Skriniar e rappresentò una fetta importante dello Scudetto poi vinto dai nerazzurri (all’epoca) allenati da Antonio Conte.
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    Dove vedere Inter-Atalanta
    La partita tra Inter ed Atalanta è in programma alle ore 18 allo stadio Giuseppe Meazza e sarà visibile in esclusiva in diretta su Dazn. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale del match live sul nostro sito.
    Le probabili formazioni di Inter-Atalanta
    INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez. Allenatore: S. Inzaghi. A disposizione: I. Radu, Cordaz, D’Ambrosio, Ranocchia, Kolarov, Darmian, Dimarco, Gagliardini, Vecino, Sanchez, Correa, Satriano. Indisponibili: Sensi, Eriksen, Brazao, Vidal. Squalificati: -. 
    ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti; Zappacosta, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Malinovskyi, D. Zapata. Allenatore: Gasperini. A disposizione: Sportiello, F. Rossi, Demiral, Lovato, Maehle, Koopmeiners, G. Pezzella, Ilicic, Pasalic, Miranchuk, Piccoli. Indisponibili: Muriel, Hateboer. Squalificati: -.
    Arbitro: Maresca di Napoli.Assistenti: Colarossi e Prenna.IV uomo: Abisso.Var: Aureliano.Avar: Ranghetti. LEGGI TUTTO

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    Roma, Mourinho: “In Europa ci sono proprietà pazze. Pellegrini? Espulsione ingiusta”

    ROMA – “Dopo la sconfitta era una partita difficile dal punto di vista emotivo. I primi 35 minuti sono stati quelli con più qualità in questo campionato. Controllo totale della partita contro una squadra difensivamente organizzata. Siamo riusciti a giocare, creare, segnare e controllare tutti i loro contropiedi. Avevamo la partita in controllo. Poi nel secondo tempo c’è stata la loro reazione, abbiamo perso controllo, però siamo sempre stati squadra in un momento difficile della partita. Nei minuti finali, con un giocatore in meno, non abbiamo avuto nessun problema. La squadra si è unita, ha chiuso gli spazi ed è rimasta lontana dalla porta. E’ stata una partita difficile, con tre punti meritati”. E’ questa l’analisi del tecnico della Roma José Mourinho ai microfoni di Dazn dopo il successo di misura sull’Udinese. “Cinque partite e dodici punti è molto buono per noi – ha proseguito -. Dobbiamo continuare con tranquillità, con i nostri limiti e le nostre qualità”.
    Mourinho sull’espulsione di Pellegrini
    “L’espulsione di Pellegrini? Non conosco i meccanismi legali del calcio italiano, però voglio conoscerli. Dobbiamo fare di tutto per farlo giocare nel derby. Ho tanti dubbi, per una sola persona questo è un secondo giallo meritato… Calafiori? Riccardo ha giocato bene e ha rischiato di più rispetto all’ultima partita, oggi ha fatto più del compitino. Deve avere più fiducia in se stesso e nel suo corpo. Ha avuto tanti problemi gravi ma non deve spaventarsi e non deve chiedere il cambio alla prima sensazione negativa. E’ un ragazzo fantastico, col cuore giallorosso ma deve essere più uomo”. Sul gap con le big: “Posso dare esperienza e il mio contributo ma abbiamo bisogno di tempo e di qualcosa in più. Anche la dirigenza ha bisogno di tempo: in Europa ci sono tante proprietà pazze che non si preoccupano del futuro del club, mentre i Friedkin vogliono rendere sostenibile la società. I tifosi devono sostenere la squadra e durante il viaggio da Trigoria all’Olimpico abbiamo sentito il sostegno della tifoseria”. LEGGI TUTTO

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    Roma-Udinese 1-0: Abraham decisivo. Pellegrini espulso, salta il derby

    ROMA – Torna a vincere la Roma di José Mourinho. Dopo il ko per 3-2 contro il Verona, i giallorossi battono 1-0 l’Udinese grazie al gol nel finale del primo tempo di Abraham. Seconda sconfitta consecutiva per i friulani, che ci provano nella ripresa ma non riescono a battere Rui Patricio. Nel finale di partita secondo giallo, e dunque espulsione, per Lorenzo Pellegrini, che saltà così il derby contro la Lazio in programma domenica alle 18. Roma a quota 12 e quarta in classifica.
    Roma-Udinese 1-0: tabellino e statistiche
    Roma-Udinese: le scelte di Mourinho e Gotti
    Per Mourinho un solo cambio rispetto all’11 mandato in campo dal 1′ a Verona: torna tra i titolari l’armeno Mkhitaryan – contro gli scaligeri il portoghese gli aveva preferito Shomurodov. I giallorossi, dunque, si schierano con il solito 4-2-3-1: Rui Patricio tra i pali, Karsdorp e Calafiori – Mourinho ha speso parole importanti su di lui nella conferenza stampa della vigilia – sulle fasce, Mancini e Ibanez centrali. Veretout e Cristante fanno da schermo davanti alla difesa mentre il tridente alle spalle di Abraham, unica punta, è composto da Zaniolo, Lorenzo Pellegrini – già tre gol in campionato per lui – e Mkhitaryan. Gotti risponde con un 3-5-2. Due i cambi rispetto a lunedì, quando i friulani sono caduti in casa contro il Napoli per 4-0: Makengo e Udogie al posto di Arslan e Stryger Larsen. Per il resto davanti a Silvestri ci sono Becao, Nuytinck e Samir, Molina e Udogie sono i quinti, con Pereyra e Walace mezzali e Makengo in mezzo. Il reparto offensivo bianconero è affidato ancora a Deulofeu e Pussetto. 
    Roma sfortunata: Mkhitaryan e Zaniolo colpiscono il palo
    Abraham canta l’inno della Roma prima del fischio d’inizio. Una novità voluta da Mourinho, che ha chiesto di far partire la musica solo quando le squadre sono in campo e non ancora nel tunnel degli spogliatoi. Poi Rapuano apre le ostilità e il pallone inizia a rotolare sul prato all’Olimpico. I giallorossi vogliono riscattarsi dopo il ko contro l’Hellas a Verona – prima sconfitta da allenatore della Roma per lo Special One -, partono con il piede sull’acceleratore e dopo 4′ hanno già collezionato due corner: Mkhitaryan prima calcia alto, poi colpisce il quarto legno della stagione giallorossa. L’Udinese non riesce ad uscire mentre i padroni di casa vanno altre due volte dalla bandierina. Al 7′ altro palo: Zaniolo, da posizione ravvicinata, raccoglie la spizzata di Cristante ma la porzione di porta è strettissima e la sfera sbatte ancora sul montante. La squadra di Gotti prende lentamente le misure agli avversari e tenta qualche sortita offensiva. Al 28′ lancio lungo di Nuytinck, controllo da scuola calcio di Pussetto e pallonetto con Rui Patricio in uscita. La sfera finisce fuori mentre il guardalinee alza la bandierina e segnala l’offside dell’attaccante argentino. Pochi minuti dopo Walace si becca il primo giallo della partita per aver allontanato il pallone dopo che il direttore di gara aveva segnalato un fallo sulla trequarti a favore dei padroni di casa.
    Guarda la galleryLa Roma torna a vincere grazie ad Abraham. Mourinho è quarto
    La sblocca Abraham
    Tra il 35′ e il 36′ succede di tutto: prima Pussetto non arriva per un soffio sul cross basso di Pereyra, imbeccato perfettamente da Molina, sul prosieguo dell’azione, con la Roma in 10 – Mancini era fuori per un colpo alla testa -, grandissima sgroppata di Calafiori che con caparbietà supera l’avversario e serve Abraham. L’ex Chelsea non può fare altro che spingere il pallone in rete e far partire l’esultanza dei tifosi sugli spalti. Secondo gol in campionato – terzo complessivo, è andato a segno anche nel 5-1 al CSKA Sofia in Conference League – per l’attaccante inglese che aveva già timbrato il cartellino nella vittoriosa trasferta contro la Salernitana (4-0). L’Udinese non si abbatte e al 41′ sfiora il pari: Pereyra calcia, Rui Patricio para, Pussetto è pronto a ribadire in rete di testa ma l’intervento di Mancini è miracoloso e vale quanto un gol: anticipa l’avversario e mette in corner. I primi 45′ si chiudono così, con la Roma in vantaggio grazie al gol di Abraham.
    La Roma soffre ma resiste. Pellegrini espulso, salta il derby
    Nessun cambio a inizio secondo tempo, si riparte con gli stessi 22 interpreti. La prima emozione della ripresa la regala il numero nove dei giallorossi, protagonista di una bellissima giocata di tacco nei pressi della bandierina del calcio d’angolo. Poi arriva il primo giallo anche per la Roma, se lo becca Lorenzo Pellegrini, che ferma con un fallo tattico Pussetto. Al 61′ l’Udinese va vicinissima al pari: bello scambio Makengo-Udogie, il numero 13 apre troppo e la palla va fuori. Gotti prova a scuotere i suoi e richiama in panchina Pussetto e Molina, dentro Beto e Soppy. Roma disordinata e poco precisa, gli ospiti ci credono. Nel giro di un minuto arrivano altri due gialli per i padroni di casa all’indirizzo di Cristante e Calafiori, con quest’ultimo che ferma con le cattive il neo entrato Soppy. Il numero 93 entra subito nel vivo del match e al 69′ spara alto dopo aver superato in dribbling un avversario. L’effervescenza di Soppy preoccupa Mourinho, che richiama in panchina Calafiori e mette dentro Smalling. La Roma è in bambola: Pereyra calcia da posizione defilata, ci vuole un super intervento di Rui Patricio per impedire il pareggio ai friulani. Poi è la volta di El Shaarawy che prende il posto di uno stanchissimo Zaniolo. Gotti tenta il tutto per tutto e mette dentro forze fresche: dentro Stryger Larsen e Samardzic, fuori Udogie e Nuytinck. Mourinho, invece, richiama in panchina l’autore del gol Abraham, stanchissimo, e getta nella mischia Shomurodov. Al 90′ colpo di scena: Pellegrini, già ammonito, sbraccia e viene sanzinato con il secondo giallo. Salta il derby di domenica alle 18 contro la Lazio. Nel recupero l’Udinese ci prova, ma finisce 1-0. La Roma fa quattro su cinque e affronta la stracittadina da quarta in classifica. 
    Classifica Serie A
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    Sampdoria-Napoli 0-4: Osimhen dà spettacolo, Spalletti a punteggio pieno

    GENOVA – Con un roboante 4-0, il secondo consecutivo dopo quello inflitto all’Udinese alla Dacia Arena, il Napoli espugna anche il Ferraris di Genova contro la Sampdoria e prosegue la propria marcia, in testa alla classifica a punteggio pieno a quota 15 dopo 5 partite. Il successo azzurro è frutto della doppietta di Osimhen (10′ e 50′) e delle bellissime reti di Fabian Ruiz (39′) e Zielinski (59′). I blucerchiati di D’Aversa, che restano fermi a 5 in coabitazione con la Juve, si vedono annullare per fuorigioco il gol dell’1-4 di Candreva (73′).
    Le scelte di D’Aversa e Spalletti
    Reduce dal brillante 3-0 inflitto all’Empoli, D’Aversa affronta tra le mura amiche del Ferraris il Napoli a punteggio pieno in classifica: in porta c’è Audero, linea a quattro di difesa composta da Bereszynski, Yoshida, Colley e Augello, con Candreva, Silva, Thorsby e Damsgaard a centrocampo e Caputo-Quagliarella coppia offensiva a completare il 4-4-2. La risposta di Spalletti è affidata a un 4-2-3-1 con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui nel pacchetto arretrato, Anguissa e Fabian Ruiz in mediana e il terzetto Lozano-Zielinski-Insigne a supporto di Osimhen.
    Osimhen-Fabian Ruiz: Samp-Napoli 0-2 al 45′
    Il Napoli parte fortissimo e il giro palla azzurro fa saltare gli schemi blucerchiati. Già al 7′ Osimhen va ad un passo dal vantaggio, ma si lascia ipnotizzare in extremis da Audero, ma l’appuntamento col gol è rimandato di appena tre giri di lancetta: è soltanto il 10′, infatti, quando l’attaccante nigeriano, che chiede l’uno-due a Insigne, batte il portiere italo-indonesiano scuola Juve con un destro al volo. La Samp prova a reagire immediatamente, ma se l’iniziativa personale di Candreva è sventata da un’ottima chiusura in angolo di Koulibaly (13′), sulla botta da fuori di Adrien Silva serve un vero e proprio miracolo di Ospina (19′), che si ripete sul colpo di testa di Yoshida sugli sviluppi del conseguente corner (20′). Al 22′ l’estremo difensore colombiano è ancora protagonista, stavolta sul potente tiro di Candreva da posizione defilata. Dopo la sfuriata doriana, i ragazzi di Spalletti hanno la potenziale occasione del ko al 33′, ma Osimhen controlla male da due passi e Colley salva. Al 35′, invece, nuova ghiottissima opportunità per i padroni di casa, ma Candreva, dal limite, calcia clamorosamente alto. Il tiro a giro di Insigne al 38′ fa da prologo però al raddoppio del Napoli: pochi secondi più tardi si prende la scena Fabian Ruiz con un piattone mancino al ferro che non lascia scampo ad Audero. 
    Ancora Osimhen, poi Zielinski: 4-0 Napoli, crolla la Samp
    Si riparte senza cambi, ma Rrahmani alza bandiera bianca quando è passato solo un minuto e mezzo dall’inizio della ripresa: al suo posto Spalletti manda in campo Manolas, che ripaga la fiducia con un bell’intervento difensivo pochi secondi dopo il suo ingresso. Al 50′, invece, il piattone di Osimhen su assist di Lozano fa calare il sipario al Ferraris: 3-0 Napoli. D’Aversa si gioca le carte Torregrossa ed Ekdal per Quagliarella ed Adrien Silva, ma la formazione ospite, inarrestabile, dilga al 59′: nuovo decisivo suggerimento dell’esterno messicano e splendido drop di Zielinski, che sigla così il poker. L’ultimo ad arrendersi in casa Samp è Candreva che, sulla stessa falsariga del primo tempo, cerca invano fortuna dalla distanza (63′), mentre sul rovesciamento di fronte è Osimhen a divorarsi la tripletta a due metri da Audero (64′). Il tecnico degli azzurri concede minutaggio ad Elmas e Politano, in luogo del polacco autore del 4-0 e di Insigne, l’omologo blucerchiato inserisce Depaoli ed Askildsen per Bereszynski e Thorsby, mentre la giornata no di Candreva prosegue al 73′, quando si vede annullare da Doveri per fuorigioco la rete dell’1-4, e al 75′, quando trova l’ennesima opposizione di Ospina. A 8′ dal termine, quindi, Spalletti fa tirare il fiato anche a Lozano ed Osimhen, gettando nella mischia Petagna ed Ounas, ma all’83’ è Mario Rui a fallire il pokerissimo con un impreciso controllo nei pressi dell’area piccola. Dopo l’avvicendamento in casa doriana Caputo-Ciervo (all’esordio in A), il neoentrato franco-algerino è protagonista di una meravigliosa azione personale, che trova però la grande risposta di Audero. LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Empoli 0-2: prima sconfitta per Mazzarri

    CAGLIARI – L’Empoli infligge la prima sconfitta stagionale a Mazzarri, a cui non riesce il colpo da tre punti dopo il 2-2 contro la Lazio. Di Francesco stappa il match nel primo tempo, Stulac nella ripresa trova un gran gol che vale il raddoppio e lancia verso la vittoria la squadra di Andreazzoli. Male il Cagliari che non riesce a sfondare nemmeno con la con Joao Pedro e Keita, sfortunato a centrare il palo. L’Empoli così sale a 6 punti e lascia i sardi a 2.
    Classifica Serie A
    Di Francesco punisce Cragno
    Dopo una prima fase di studio con poche emozioni, al 29′ Di Francesco, schierato da Andreazzoli in coppia con Pinamonti in attacco, trasforma in gol il traversone basso e arretrato di Haas, infilando Cragno grazie anche alla deviazione decisiva di Ceppitelli. Il Cagliari reagisce con Marin e per centimetri non trova il pari, ma è ancora l’Empoli poco prima della fine del tempo ad andare vicino al gol con l’incursione di Henderson.
    Stulac fa 2-0 e condanna Mazzarri
    Strootman e Godin per Deiola e Carboni, Mazzarri ad inizio ripresa scuote i suoi con un doppio cambio. Messaggio ricevuto, il Cagliari si scioglie e Keita colpisce il palo pieno, ma è una parentesi prima del 2-0 dell’Empoli: Stulac, entrato al 64′, al 69′ esplode il destro dal limite e batte Cragno all’incrocio dei pali. Il 2-0 mette in ginocchio i rossoblù e lancia spedito l’Empoli, che nel finale manca per poco il tris con Henderson e Bajrami: conclusione improvvisa da centrocampo che sorprende Cragno e si infrange sulla traversa per il primo, palo per il secondo. Poco male, esultano i toscani.
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