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    Diretta Torino-Parma ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    TORINO – Il Torino si gioca stasera, nel monday match della 34ª giornata di Serie A, una fetta importante della salvezza. Fermi a quota 31 punti, tanti quanti il Benevento (che ha però due gare in meno), i ragazzi di Davide Nicola ospitano il Parma, penultimo a -11, e che in caso di sconfitta saluterà aritmeticamente la massima divisione. Perfetta parità negli ultimi nove precedenti tra le due squadre, con tre vittorie a testa ed altrettanti pareggi, la sfida offre anche una curiosità statistica: il Toro è la squadra che ha perso più punti in situazioni di vantaggio nel girone d’andata (23), i ducali invece vantano questo poco invidiabile primato nelle gare di ritorno (18).
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    Dove vedere in tv e streaming Torino-Parma
    Il match tra granata e ducali, in programma all’Olimpico Grande Torino alle 20.45, sarà trasmesso in diretta esclusiva da Sky Sport Serie A (numero 202 e 249 del satellite e 473 e 483 del digitale terrestre) e da Sky Sport (numero 251 del satellite), oltre che dalle piattaforme streaming SkyGo e Now. In alternativa sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Torino-Parma, le probabili formazioni
    TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Singo, Rincon, Baselli, Lukic, Ansaldi; Sanabria, Belotti. All. Nicola. A disp. V. Milinkovic-Savic, Ujkani, Rodriguez, Buongiorno, Lyanco, Vojvoda, Murru, Gojak, Linetty, Zaza, Bonazzoli. Indisponibili: nessuno. Squalificati: Mandragora, Verdi.
    PARMA (4-3-3): Colombi; Busi, Osorio, Bani, Giu. Pezzella; Hernani, Brugman, Kurtic; Kucka, Cornelius, Gervinho. All. D’Aversa. A disp. Sepe, Rinaldi, Gagliolo, Grassi, Pellè, Laurini, Sohm, Bruno Alves, Dierckx, Brunetta. Indisponibili: Man, Mihaila, Nicolussi Caviglia, Inglese, Kirkzee, Cyprien, Karamoh, Conti, Valenti, Iacoponi. Squalificati: nessuno.
    Arbitro: Aureliano di Bologna.Assistenti: Prenna e Tolfo.IV uomo: Marchetti.Var: Banti.Avar: Di Iorio. LEGGI TUTTO

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    Serie A, Udinese-Juve 1-2: Ronaldo show, doppietta decisiva

    UDINE – La classifica racconta una strana storia, il risultato della partita non è del tutto sincero, ma non è il momento in cui la Juventus e il suo popolo può permettersi di snobbare i tre punti capitali conquistati rocambolescamente a Udine. Adesso la Juventus ha gli stessi punti, 69, di Atalanta e Milan con le quali condivide il gradino sotto l’Inter. In Champions, per ora ci vanno loro, e resta fuori Napoli che ne ha 67. Domenica c’è Juventus-Milan che può diventare un crudele spareggio per conquistare la qualificazione Champions. I bianconeri ci arrivano caricati dagli ultimi dieci minuti alla Dacia Arena, nei quali Ronaldo ha segnato due gol e si è rilanciato psicofisicamente, ma anche con i dubbi che i restanti ottanta minuti hanno seminato e fatto germogliare. La Juventus di Udine è stata brutta, lenta, confusa e demotivata. La redenzione del finale vale tanto per la classifica, ma non può esimere nessuno da un’analisi severa, perché il 2-1 ottenuto con uno strappo d’orgoglio è un tappeto troppo striminzito per nascondere tutta la polvere di questa prestazione.

    ERRORI – Lo sconcertante gol incassato dopo dieci minuti è la fotografia di cosa è diventata la Juventus da febbraio in poi, un’immagine spietata, ma perfettamente a fuoco. Sulla punizione battuta da De Paul sul lato sinistro juventino, ci sono sei giocatori di Pirlo in area per marcare solo Okaka, nessuno si occupa di Molina che scatta verso l’area, McKennie e Dybala stanno protestando con l’arbitro, mentre l’Udinese batte velocemente il calcio piazzato. E’ una situazione imbarazzante, terribile date le circostanze nelle quali si è ficcata la squadra, in bilico fra il paradiso della Champions e l’inferno finanziario dell’Europa League. Ma la Juventus, da due mesi a questa parte, ha perso l’anima, vive di fiammate e forza d’inerzia, ma non è più una squadra, è un gruppo sfilacciato, con poche idee, nessuna delle quali chiara, tanta ansia e pensieri che distraggono.

    Serie A, Udinese-Juve 1-2: tabellino e statistiche

    Guarda la galleryRonaldo, che doppietta a Udine: la Juve vince in rimonta

    SOFFERENZA – La Juventus soffre per quasi tutta la partita, non azzecca un passaggio, non cambia mai marcia. Dybala è ancora una volta impalpabile, Bernardeschi fatica da ala, McKennie gira un po’ a vuoto e pure il solito salvifico Cuadrado appare, giustamente, stanco. C’è chi si salva: De Ligt è impeccabile, Bentancur corre come un matto, ma la Juventus pasticcia tanto.

    VENTENNI E REAZIONE – Poi, con dentro Kulusevski e Felix Correira (ventuno e vent’anni), la Juventus manda timidi segnali di vita. E qualcosa scatta quando Ronaldo batte una punizione che De Paul devia con il gomito in modo un po’ ingenuo (qualcuno ha detto De Pollo?) provocando un rigore ineccepibile, trasformato da Ronaldo all’83’. Negli ultimi dieci minuti la i bianconeri ci credono, aggrediscono l’Udinese e trovano il gol del 2-1. Cross perfetto di Rabiot, incornata di Ronaldo sotto porta, mezza papera di Scuffet e la storia cambia rotta.

    Classifica Serie A LEGGI TUTTO

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    Diretta Sampdoria-Roma ore 20.45: probabili formazioni, dove vederla in tv e in streaming

    GENOVA – Alle ore 20.45, allo stadio Luigi Ferraris di Genova, la Sampdoria ospita la Roma nel posticipo della 34ª giornata di Serie A. I giallorossi sono reduci dal pesante ko (6-2) nella semifinale d’andata di Europa League contro il Manchester United e hanno bisogno di un vero e proprio miracolo per ribaltare le sorti della qualificazione giovedì all’Olimpico. Tornando al campionato, il rendimento esterno dei giallorossi dice: cinque vittorie, tre pareggi e ben otto sconfitte. In più la formazione di Fonseca non vince da tre turni: sconfitte contro Torino e Cagliari, in mezzo il pari in casa contro l’Atalanta. Stasera di fronte ci sarà una Sampdoria che dopo i successi contro Verona e Crotone è incappata nel ko al Mapei Stadium contro il Sassuolo. 
    Dove vedere Sampdoria-Roma in tv e in streaming
    Sampdoria-Roma è in programma alle ore 20.45 allo stadio Luigi Ferraris di Genova e sarà visibile in esclusiva in diretta su Sky Sport Serie A, Sky Sport 1 e Sky Sport 251. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now Tv e sulla piattaforma Sky Go. 
    Le probabili formazioni di Sampdoria-Roma
    SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Bereszynski, Tonelli, Colley, Augello; Jankto, Thorsby, Ekdal, Damsgaard; Gabbiadini, Quagliarella. Allenatore: Ranieri. 
    A disposizione: Letica, Ravaglia, Ferrari, Yoshida, Regini, Candreva, Silva, Verre, Leris, Ramirez, La Gumina, Keita Balde. 
    ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Ibanez, Kumbulla; Karsdorp, Cristante, Villar, Bruno Peres; Pellegrini, Carles Perez; Mayoral. Allenatore: Fonseca. 
    A disposizione: Farelli, Fuzato, Reynolds, Santon, Smalling, Fazio, Diawara, Darboe, Ciervo, Pastore, Mkhitaryan, Dzeko. 
    ARBITRO: Sacchi di Macerata.
    ASSISTENTI: Raspollini-Zingarelli.
    IV UOMO: Ros.
    VAR: Irrati.
    ASS. VAR: Liberti. LEGGI TUTTO

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    Verona-Spezia 1-1: Saponara risponde a Salcedo nel finale

    VERONA –  Saponara entra nel momento più difficile della partita e regala ad Italiano un gol pesantissimo in chiave salvezza. Grazie al pareggio (1-1) sul campo del Verona, lo Spezia raggiunge quota 34 in classifica, con tre punti di vantaggio sul terzetto formato da Torino, Benevento e Cagliari. I gialloblu avevano sbloccato il risultato ad inizio ripresa grazie ad un splendido colpo di testa di Salcedo. Nel primo tempo due gol annullati a Lasagna.
    Serie A, la classifica
    Lasagna fermato due volte dal Var
    Juric schiera Zaccagni e Salcedo alle spalle di Lasagna; Italiano si affida al tridente composto da Verde, Nzola e Gyasi. Il Verona, senza particolari problemi di classifica, gioca una gara spensierata, creando diverse occasioni. Lo Spezia, che ha necessità di fare punti, parte con il freno a mano tirato, ma poi cresce alla distanza. Il primo tempo è bello ed equilibrato: Lasagna si vede annullare due gol dall’arbitro Volpi. Il primo (dopo quattro minuti) per una posizione di fuorigioco ad inizio azione. Il secondo a tre minuti dall’intervallo. Nel mezzo una grande parata di Provedel su un colpo di testa di Salcedo, un tiro a giro di Verde che si perde a pochi centimetri dall’incrocio dei pali e una rete annullata a Nzola per evidente falo di mano. 
    Guarda la gallerySaponara infila Silvestri. Pari Spezia a Verona nel finale
    Saponara entra e pareggia in extremis
    Pronti, via e il Verona passa: Lazovic trova scoperta la difesa spezzina e si invola sulla sinistra. Cross al centro e perfetto stacco di testa di Salcedo, che devia alle spalle di Provedel il pallone dell’uno a zero. Per l’attaccante gialloblù è il secondo gol in campionato. Passano tre minuti e il Verona sfiora il raddoppio: Chabot pasticcia, Lasagna ne approfitta e viene steso al limite dell’area. Dimarco su punizione colpisce la traversa. Lo Spezia, dopo aver accusato il colpo reagisce: Ricci su punizione impegna Silvestri, poi Nzola spreca un contropiede quattro contro due, non arrivando su un assist (forse troppo lungo) dello stesso Ricci. Salcedo si infortuna e lascia spazio a Illic, Kalinic sostituisce Lasagna e Bessa entra per Zaccagni. Al ventesimo Gyasi mette il turbo e, una volta in area, serve a Nzola il più facile dei tapin. Ma l’attaccante sbaglia e si fa respingere il tiro (che sarebbe comunque uscito) dal corpo di Dawidowicz. Cambi anche per Italiano: Agudelo e Sena sostituiscono Maggiore e Verde. Lo Spezia attacca, il Verona riparte in contropiede. Bessa ne spreca uno a dieci minuti dal termine, calciando troppo debolmente dal limite. A sette dalla fine entra Saponara e dopo neanche tre minuti il fantasista spezzino trova il gol del pareggio, con un bolide in scivolata sotto le gambe di Silvestri. Un pareggio preziosissimo per lo Spezia. Finisce 1-1
    Serie A, calendario e risultati LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Spezia ore 15: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    VERONA – Il Verona non vince da quattro partite di fila, lo Spezia invece è in crisi di risultati in trasferta (sono 7 i ko consecutuvi), per Juric e Italiano (che da calciatore ha giocato dal 1996 al 2007 all’Hellas) quindi l’obiettivo comune è sbloccarsi. Gli attacchi dovranno fare la differenza, soprattutto quello dei bianconeri, se vogliono salvarsi. Il Verona invece non ha problemi di classifica.
    Verona-Spezia, dove vederla in tv e streaming
    Verona-Spezia inizierà alle 15 e verrà trasmessa in esclusiva tv da Sky sui canali Sky Sport Serie A (numero 202 e 249 satellite, numero 473 e 483 digitale terrestre) e Sky Sport (numero 251 del satellite).
    Segui LIVE Verona-Spezia
    Verona-Spezia, le formazioni ufficiali
    VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Magnani, Dimarco; Faraoni, Sturaro, Barak, Lazovic; Salcedo, Zaccagni; Lasagna. All.: Juric.
    SPEZIA (4-3-3): Provedel; Vignali, Chabot, Ismajli, Marchizza; Estevez, M. Ricci, Maggiore; Verde, Nzola, Gyasi. All.: Italiano.
    Arbitro: Volpi
    Guardalinee: Colarossi e Mokhtar
    Quarto uomo: Orsato
    Var: Doveri
    Avar: Prieti LEGGI TUTTO

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    Serie A, Torino-Napoli 0-2: decidono i gol di Bakayoko e Osimhen

    TORINO – Nicola, alla vigilia: “Dobbiamo scendere da cavallo e andare alla baionetta”. Traduzione pratica: in campo polli da battaglia. Perché il Napoli è più forte in tutto, si sapeva, si sa e si saprà. Ma se si commettono errori come quello di Nkoulou dopo appena 13 minuti (sciaguratamente ingenuo nell’andare molle a un contrasto con Osimhen da ultimo uomo, a centrocampo, con l’attaccante poi a segno grazie a un rimpallo con Bremer, davanti a Sirigu), ecco che le partite vengono nei fatti regalate dopo neanche un quarto d’ora. Gli azzurri erano passati in vantaggio appena 2’ prima: botta angolatissima di Bakayoko da fuori, senza granata capaci di rallentarne la progressione. Morale? Il Napoli raggiunge di nuovo la Juventus in classifica al 4° posto, in piena corsa Champions, mentre il Torino viene di conseguenza di nuovo agguantato dal Cagliari e scivola (come già nei fatti il Benevento) al 18° posto. Prossime partita, Napoli-Cagliari e Torino-Parma: ci sarà da ballare, insomma.Guarda la galleryTorino ko, vince il Napoli con i gol di Bakayoko e Osimhen

    VERDI E SANABRIA ASSENTI – Il primo tempo ha visto un Toro ordinato e aggressivo nella parte iniziale del match, ma poi squagliatosi in fretta tra un gol e l’altro (nonché in… nove: con Verdi nuovamente in caduta libera nel rendimento e già sicuro assente nel prossimo match col Parma, perché ammonito: ed era diffidato. E con Sanabria totalmente schiacciato nella morsa difensiva altrui). Solo nel finale di frazione la squadra granata è stata capace di recuperare ardore e metri, determinazione e gioco. Tanto da produrre alcune situazioni pericolose dal limite o in area e anche un quasi gol al 36’, quando Osimhen, appostato sul palo, riusciva a deviare in angolo un colpo di testa sbagliato di Di Lorenzo, in mischia.

    ANCHE UN PALO DI ZIELINSKI – Ma i granata dovevano ringraziare di essere sotto soltanto di 2 reti, a quel punto: perché Osimhen e Politano avevano già sfiorato il palo con 2 conclusioni più o meno ravvicinate (29’ e 32’), imitati da Rrahmani (di testa al 33’), prima che Zielinski colpisse un legno con una bordata da fuori (39’). Troppo abili i napoletani palla al piede, troppo veloci nelle ripartenze, troppo caldi nei muscoli e lucidi nella testa. E poi scatenati anche dall’onda dell’entusiasmo, strada facendo, salvo quel rifiatare fin comprensibile negli ultimi 10 minuti del tempo.

    NAPOLI DOMINATORE – Nella ripresa si è visto un Napoli dominatore, assolutamente sereno nel gestire il risultato e ripetutamente pericoloso non solo in contropiede, ma anche con belle manovre ragionate (e con Gattuso arrabbiato per le occasioni fallite, che avrebbero chiuso una volta per tutte il match). Citiamo le chance maggiori: parate di Sirigu su Osimhen all’8, all’11’ e al 35’, il palo di Insigne al 15’, una deviazione ancora del portiere sardo su botta di Lozano al 37’. Per il Toro una sola vera chance a inizio ripresa (tiro di Ansaldi parato da Meret), vari tentativi di aumentare la pressione anche cambiando il modulo (4-3-3 con Zaza e Bonazzoli) e poi la ciliegina sulla torta del disastro: fallo tattico di Mandragora, secondo giallo all’86’ e addio al Parma anche per lui, uno dei migliori giocatori granata. Peggio di così per il Torino era dura immaginarla. Per il Napoli, invece: applausi a scena aperta, gioco, gol e splendido stato psicofisico. LEGGI TUTTO

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    Come cambia la Serie A: riduzione dei club, playoff e playout

    “Due anni fa ho parlato di playoff e playout. Non è un mistero la mia idea su playoff e playout, ora che ci sta pensando anche la Premier è diventata di moda, ora vedo che è diventato di attualità. Nessuno è profeta in patria, ma spero serva da stimolo per le riflessioni nel nostro mondo. Sono favorevolissimo nella parte di playoff e playout, ma sono temi sui quali ci confronteremo nell’ambito di riforma generale”. Così il il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, al termine del Consiglio Federale, in merito alla riforma dei campionati.
    Gravina sulla riforma dei campionati: “Non si può perdere un altro anno”
    Non solo i playoff, al vaglio del Consiglio anche la riduzione dei club professionistici (attualmente sono 20 quelli in Serie A?: “Il format deve tenere conto della riduzione delle squadre, mi spiace solo di non aver centrato i tempi giusti. La riforma dei campionati? Non possiamo perdere un ulteriore anno, serve un primo stop con l’approvazione da parte delle componenti entro il prossimo 30 maggio, in modo da essere varata entro la stagione 2021/22”, conclude Gravina, il cui obiettivo è quello di snellire il calendario.
    Il comunicato della Figc sulle Licenze Nazionali
    “È stato approvato l’aggiornamento al Manuale delle Licenze Nazionali 2021/2022. In particolare, si è reso necessario contemperare l’esigenza di assicurare alla Federazione il monitoraggio dell’equilibrio economico e finanziario del calcio professionistico e di tenere, al contempo, in adeguata considerazione le conseguenze negative economiche derivanti dal perdurare della situazione pandemica.
    In sintesi, rispetto ai criteri legali ed economico finanziari, le società dovranno aver assolto al pagamento dei debiti per trasferimenti internazionali di calciatori; dei debiti tributari, tenendo conto dei provvedimenti agevolativi e della sospensione dell’invio delle comunicazioni d’irregolarità per l’anno d’imposta 2020; dei debiti nei confronti dei tesserati e delle altre figure amministrative per emolumenti fino a maggio 2021 e delle relative ritenute fiscali sugli emolumenti fino alla mensilità di aprile e dei contributi previdenziali fino alla mensilità di maggio. Rimane ferma la possibilità per l’assolvimento di ritenute e contributi di beneficiare delle agevolazioni di legge, ove applicabili. Inoltre, le società dovranno documentare l’avvenuto superamento di eventuali situazioni di deficit patrimoniale risultanti dalla situazione intermedia al 31 marzo 2021. Per quanto riguarda, infine, la previsione dell’indicatore di patrimonializzazione (PA), è stato aggiornato l’approfondimento al fine di completare l’analisi dei dati per la determinazione di un coefficiente che sia adeguato all’attuale quadro economico-finanziario delle società di calcio di Serie B e di Serie C.
    Riguardo i criteri sportivi-organizzativi, tra le novità, l’obbligo per le società di Serie C di allestire una squadra femminile Under 17. Rispetto ai criteri infrastrutturali è stata differita alla stagione 2022/2023 l’introduzione di alcune norme programmatiche al fine di armonizzare i criteri tra le Leghe professionistiche. Il processo ammissivo si concluderà con le comunicazioni da parte delle Commissioni competenti l’1 luglio 2021. Nel caso di ricorsi la decisione finale verrà assunta dal Consiglio federale dell’8 luglio 2021”, recita il comunicato della Figc.
    Il comunicato della Figc sulle multiproprietà
    “Il Consiglio ha approvato le modifiche alla disciplina relativa alle acquisizioni nelle partecipazioni di società professionistiche. Tali modifiche sono ispirate all’esigenze di maggiore celerità negli adempimenti e ad un sistema ben definito di precetti e sanzioni.
    Su proposta del presidente federale, il Consiglio ha deliberato di vietare le plurime partecipazioni di controllo da parte di un medesimo soggetto in ambito professionistico, anche nell’ipotesi in cui una società dilettantistica, controllata da un soggetto impegnato come socio di controllo nel professionismo, salga in Serie C.
    In ossequio di quanto stabilito dall’art. 1 comma 5 lettera C e dell’art. 2 comma 1 dello Statuto Federale, su proposta del presidente federale, è stato votato l’inserimento del testo che segue all’interno del sistema delle Licenze Nazionali, nonché la modifica dell’articolo 16. delle NOIF : ‘Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC. La partecipazione a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC comporta la decadenza della affiliazione. La disputa di gare e tornei amichevoli non riconosciuti dalla FIGC è soggetta alla autorizzazione della federazione medesima. La disputa di gare e tornei amichevoli senza la autorizzazione della FIGC comporta la decadenza della affiliazione’”, conclude la nota della Federcalcio. LEGGI TUTTO