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    Roma-Genoa 1-0, il tabellino

    ROMA – La Roma supera 1-0 il Genoa grazie alla rete di Mancini al 23′ del primo tempo. Un successo che porta la squadra di Fonseca a 47 punti, con i ragazzi di Ballardini che restano fermi a quota 27.

    ROMA-GENOA 1-0: NUMERI E STATISTICHE
    ROMA (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Smalling, Cristante; Karsdorp, Pellegrini, Diawara (60′ Villar), Peres; Pedro (74′ Perez), El Shaarawy (60′ Mkhitaryan); Mayoral. A disposizione: Fazio, Fuzato, Mirante, Pastore, Perez, Reynolds, Santon, Spinazzola. Allenatore: Fonseca.
    GENOA (3-5-2): Marchetti; Masiello, Radovanovic, Criscito; Ghiglione (46′ Cassata), Zajc (78′ Melegoni), Badelj, Strootman (75′ Scamacca), Zappacosta; Pjaca (46′ Shomurodov), Destro. A disposizione: Behrami, Czyborra, Goldaniga, Onguene, Paleari, Rovella, Zapata, Zima. Allenatore: Ballardini.
    ARBITRO: Fabbri di Ravenna
    MARCATORI: 23′ Mancini (R).
    NOTE: Ammoniti: Mayoral (R); Masiello, Destro, Strootman, Criscito (G). Recupero: 0′ – 5′ LEGGI TUTTO

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    Roma-Genoa 1-0: decide Mancini, Fonseca a -2 dalla Juve

    ROMA – La Roma batte di misura il Genoa grazie ad un bellissimo colpo di testa di Mancini al 24′ ed infila il secondo successo consecutivo dopo il 2-1 ottenuto a Firenze, portandosi così provvisoriamente al quarto posto della classifica di Serie A dopo 26 giornate, a -2 dalla Juventus terza (che ha però una gara in meno). Primo tempo equilibrato all’Olimpico, con l’ex Destro che prova a pungere, senza fortuna. Nella seconda frazione di gioco i giallorossi legittimano il successo e sfiorano a più riprese il raddoppio: il palo ferma prima Villar, poi Pedro (in fuorigioco, vanificando il raddoppio di Borja Mayoral).

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    Mancini, che stacco! La Roma batte il Genoa 1-0

    Le scelte di Fonseca e Ballardini
    Fonseca recupera Smalling e lo schiera sul centro-sinistra in una difesa completata da Cristante e Mancini. Tra i pali c’è Pau Lopez, in mediana Diawara e Pellegrini, Karsdorp e Bruno Peres (preferito a Spinazzola) sugli esterni, mentre El Shaarawy e Pedro agiscono alle spalle di Borja Mayoral. Si affida agli ex Ballardini, che schiera contemporaneamente Zappacosta, Strootman e Destro. In porta torna Marchetti, linea a tre dietro con Masiello, Radovanovic e Criscito, Ghiglione si prende l’out destro, Zajc e Badelj chiudono il quadro a centrocampo, con Pjaca seconda punta.
    Gran gol di Mancini: al 45′ Roma-Genoa 1-0
    Basta una sortita offensiva di Destro al primo minuto, sventata dal pregevole recupero di Diawara, per far cambiare i piani a Fonseca: Cristante si sposta sul centro-sinistra, Smalling si piazza in mezzo. La Roma prende presto in mano le redini del gioco, mentre il Genoa resta compatto e prova a pungere in contropiede, e al 14′ è ancora Destro a creare qualche grattacapo alla sua ex squadra, ma il suo tiro, da posizione defilata, è ben controllato da Pau Lopez. Il risultato cambia al 24′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pellegrini (in doppia cifra nella speciale classifica gol più assist), Gianluca Mancini svetta nel cuore dell’area e firma l’1-0. I rossoblù subiscono il colpo e rischiano di capitolare tre minuti più tardi sul tentativo di Pedro, deviato in angolo da Marchetti, poi alzano il baricentro e si espongono a dei contropiedi non sfruttati da El Shaarawy, Pellegrini e Borja Mayoral. Due gialli pesanti per Ballardini in chiusura di primo tempo: Destro e Masiello saranno costretti a saltare il match con l’Udinese per squalifica.
    Pali di Villar e Pedro, il Var annulla il 2-0 di Borja Mayoral
    Cassata e Shomurodov prendono il posto di Ghiglione e Pjaca: Ballardini prova a dare una scossa ai suoi sin dal primo minuto del secondo tempo. L’ex Primavera della Juventus si mette subito in mostra con un gran destro ben parato da Pau Lopez (tutto inutile causa precedente fuorigioco di Destro), risposta della Roma affidata a Karsdorp, con capovolgimento di fronte non sfruttato da Zappacosta, il cui tiro da fuori viene strozzato, agevolando l’intervento del portiere giallorosso. Una super giocata di El Shaarawy mette in moto Mancini, ma l’ex Atalanta non trova il modo di calciare verso la porta ligure. Fonseca getta nella mischia Mkhitaryan e Villar in luogo di El Shaarawy e Diawara e l’armeno appare subito ispirato, protagonista di alcuni numeri in mezzo al campo che costringono Strootman a spendere un giallo (che si “vendica” con Mancini, ammonito). Il baricentro alto del Genoa rende il match frizzante, il resto lo fa un punteggio ancora in bilico: strepitosa azione personale di Villar al 67′, forse viziata da un possibile fallo di Mkhitaryan su Zajc in partenza, ma il palo salva il Grifone. Al 74′, invece, il Var annulla il raddoppio di Borja Mayoral, che aveva spinto in rete il pallone respinto da un nuovo legno giallorosso, stavolta colpito da Pedro di tacco. Lo spagnolo fa spazio al connazionale Carles Perez, avvicendamento di ex Roma per Ballardini: Scamacca entra al posto di Strootman, con Melegoni che rileva un acciaccato Zajc, mentre entra nella lista dei cattivi dell’arbitro anche Criscito. In un finale gestito con personalità dai padroni di casa, minutaggio anche per Spinazzola e Fazio (fuori Bruno Peres e Borja Mayoral). LEGGI TUTTO

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    Il Bologna saluta Pavinato: addio al capitano dello scudetto '64

    BOLOGNA – Il Bologna dà l’addio a Mirko Pavinato, capitano dell’ultimo scudetto vinto dai rossoblù nel lontano 1964, che si è spento questa mattina all’età di 86 anni all’ospedale Sant’Orsola dopo i problemi renali che erano stati anche aggravati dal Covid-19 (comunque superato da Pavinato). Nato il 20 giugno del 1934 a Vicenza, di ruolo difensore, cominciò tra le fila del Lanerossi per arrivare in rossoblù nel 1956, una maglia vestita per 10 stagioni prima di trasferirsi al Mantova.

    Pavinato, il commiato del Bologna
    “È scomparso questa mattina all’età di 86 anni Mirko Pavinato, il Capitano del Bologna campione d’Italia nel 1964. Nato a Vicenza il 20 giugno 1934, cresciuto nel Lanerossi, fu portato in rossoblù da Dall’Ara nel 1956: dopo la prima stagione Renzo De Vecchi, grande difensore della Nazionale degli anni Venti, lo classificò come secondo miglior terzino del campionato. Pavinato divenne in breve una colonna, vinse la Mitropa Cup del 1961 e nel 1962 Angelo Moratti arrivò ad offrire invano per lui la cifra astronomica di 300 milioni. Diventato capitano, fu tra i protagonisti dello scudetto del 1964. Rapido e deciso, ruvido in marcatura e capace di irresistibili scatti sulla fascia, fu leader silenzioso di un gruppo indimenticabile. Lasciò il Bologna nel 1966 per chiudere la carriera da libero al Mantova, dopo dieci stagioni in rossoblù con 297 presenze tra campionato, Coppa Italia e coppe europee. Tutto il Bologna Fc 1909 si stringe alla famiglia Pavinato nel ricordo commosso di un uomo che ha fatto la storia del nostro Club. Addio Capitano”. LEGGI TUTTO

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    Moviola Juve-Lazio: mano Hoedt, è rigore

    Tre episodi dubbi in area laziale. Al 24’ lil primo: Acerbi interviene in scivolata su Chiesa, sul contrasto la palla colpisce la mano destra di Hoedt, in raddoppio con il braccio largo. «E’ infrazione se un calciatore tocca il pallone con le mani/braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo», recita il regolamento: e il braccio largo di Hoedt non è naturale per uno che corre, anche se l’olandese voleva usarlo per contrastare Chiesa e non per toccare di mano (ma la volontarietà non è più un criterio). L’errore a velocità normale ci sta, non rivedere l’episodio al Var meno.

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    Juve-Lazio, la sequenza del tocco di mano di Hoedt in area

    All’11′ della ripresa Morata protesta pe un contrasto in area con Marusic, ma il duello è regolare e fa bene Massa a lasciar correre. Come al 14’ fa bene a fischiare il rigore: Milinkovic è troppo irruento nel pressare Ramsey che va verso l’esterno e finisce per sgambettarlo. LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Milan ore 15: formazioni ufficiali e dove vederla in tv e streaming

    VERONA – Non perdere ulteriore terreno dall’Inter, tenere a distanza di sicurezza la Juventus e continuare ad alimentare il sogno Scudetto: è questo l’obiettivo del Milan, chiamato alla probante sfida del Bentegodi contro il lanciatissimo Verona di Ivan Juric, reduce da un rotondo successo per 3-0 a Benevento e in piena corsa per una qualificazione in Europa. Pioli è in totale emergenza in attacco, privo di Ibrahimovic, Mandzukic e Rebic, ed è chiamato ad invertire la rotta, dopo aver ottenuto soltanto quattro punti nelle ultime quattro partite, di cui uno, l’ultimo contro l’Udinese, strappato soltanto grazie ad un calcio di rigore di Kessié a tempo scaduto.

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    Dove vedere in tv e streaming Verona-Milan
    Il match tra Hellas Verona e Milan sarà trasmesso in diretta esclusiva su Sky Sport Serie A (202 del satellite e 473 del digitale terrestre) e sul canale 252, oltre che sulle piattaforme streaming SkyGo e NowTv. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Verona-Milan, le formazioni ufficiali
    VERONA (3-4-1-2): Silvestri; Magnani, Gunter, Ceccherini; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak; Lasagna, Zaccagni. All. Juric.
    MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Tomori, Romagnoli, Dalot; Kessie, Meite; Saelemaekers, Krunic, Castillejo; Leao. All. Pioli.
    Arbitro: Orsato di Schio.Assistenti: Giallatini e Preti.IV uomo: Ayroldi.Var: Mazzoleni.Avar: Viventi. LEGGI TUTTO

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    Diretta Napoli-Bologna ore 20.45: dove vederla in tv e streaming e le probabili formazioni

    NAPOLI – Reduce dal pirotenico pareggio esterno con il Sassuolo il Napoli sarà di scena alle ore 20.45 contro il Bologna sul prato amico del Diego Armando Maradona. Serve una vittoria a Gattuso per restare in lotta nella zona Champions League: in difesa rientra dalla squalifica Koulibaly, mentre in mediana c’è il forfait di Bakayoko (che ha saltato la rifinitura e non partirà dal 1′) e davanti tocca a Mertens (out Lozano e Petagna, mentre in panchina si rivedrà Osimhen dopo la disavventura di Bergamo). Sul fronte emiliano diverse assenze in difesa e in mediana per Mihajlovic, che dietro ritrova però Danilo mentre in attacco potrebbe essere Palacio il titolare nel ruolo di centravanti.

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    Napoli-Bologna, dove vederla in tv e in streaming 
    Il match tra Napoli e Bologna, in programma alle ore 20.45 allo stadio Diego Armando Maradona, sarà visibile in diretta esclusiva su Sky Sport Serie A, Sky Sport Uno e Sky Sport 251.
    Le probabili formazioni di Napoli-Bologna
    NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Ghoulam; Fabian Ruiz, Demme; Politano, Zielinski, L. Insigne; Mertens. ALL.: Gattuso.A disposizione: Meret, Contini, Mario Rui, Manolas, Hysaj, Maksimovic, Lobotka, Bakayoko, Cioffi, Osimhen, Elmas, D’Agostino, Labriola.
    BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Danilo, Soumaoro, Mbaye; Poli, Svanberg; Skov Olsen, Soriano, Sansone; Palacio. ALL.: Mihajlovic.A disposizione: Da Costa, Ravaglia, Annan, Antov, Khailoti, Baldursson, Dominguez, Medel, Barrow, Juwara, Orsolini, Vignato.
    ARBITRO: Chiffi di Padova. Guardalinee: Valeriani e Lo Cicero. Quarto uomo: Ghersini. Var: Di Paolo. Avar: De Meo. LEGGI TUTTO

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    Juve-Lazio 3-1: Morata, che doppietta. Pirlo vince in rimonta

    TORINO – «Siamo la Juve, siamo la Juve!», urla Demiral ai compagni, esultando dopo che Morata su rigore ha firmato il 3-1 su una Lazio passata in vantaggio allo Stadium dopo un quarto d’ora. Non c’era bisogno di urlarlo: per quanto sull’1-1 avrebbe potuto essere di nuovo la squadra di Simone Inzaghi a passare in vantaggio (traversa di Milinkovic Savic), il turco e i suoi compagni di essere la Juve lo avevano dimostrato nel modo in cui avevano reagito al vantaggio laziale dopo un quarto d’ora, fino a ribaltarlo in modo perentorio. Una rimonta compiuta, per giunta, senza Cristiano Ronaldo e con una difesa inedita. La rimonta sull’Inter resta un’impresa difficilissima, ma la Juventus ha dimostrato di crederci davvero: primo e indispensabile passo per provare a compierla. E intanto si approccia nel migliore dei modi, recuperi degli infortunati compresi, all’altra rimonta, quella da coronare martedì sul Porto agli ottavi di Champions.

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    Juve nel segno di Morata: Lazio battuta 3-1

    «Dovremo inventarci qualcosa», aveva detto Andrea Pirlo alla vigilia, e se ne inventa più di una, costretto dall’emergenza. La speranza di recuperare almeno uno tra Bonucci e De Ligt naufraga contro le precarie condizioni dei due e la necessità di ribaltare, tra 72 ore, il 2-1 incassato dal Porto nell’andata degli ottavi di Champions. Una missione a cui Pirlo sacrifica anche Cristiano Ronaldo, per concedergli almeno un tempo di riposo approfittando della condizione in crescita di Morata, e per cui risparmia anche l’acciaccato McKennie. Così la Juventus scende in campo con un 4-2-3-1 che si compatta in 4-5-1 in fase difensiva, con Cuadrado, Demiral, Alex Sandro e Bernardeschi davanti a Szczesny, Danilo inedito (quasi, lo aveva fatto nel Santos) mediano accanto a Rabiot e Kulusevski, Ramsey e Chiesa alle spalle di Morata.
    Assetto inedito che crea qualche problema in avvio alla squadra bianconera, il cui problema più grosso però è che si fa ancora male da sola, come troppe volte è successo in questa stagione. E come non dovrà succedere martedì. Dopo la sbracciata da rigore di Chiellini su Rrahmani a Napoli, l’assist a Taremi di Bentancur a Porto e il rinvio strozzato (e non solo quello) di Demiral contro il Verona, per restare stavolta tocca a Kulusevski. Pressato a metà campo sulla destra, lo svedese passa indietro senza guardare lanciando Correa uno contro uno Demiral: il turco soccombe (e in quella situazione ci sta, ma si dovrebbe concedere all’avversario il dribbling verso l’esterno, non verso il centro) e l’argentino si libera per il destro rasoterra con cui batte Szczesny.
    E’ passato un quarto d’ora e il colpo è durissimo. Potrebbe rivelarsi da ko, ma la Juventus dà ragione a Pirlo e alla sua deteminazione nel sostenere che la squadra crede fermamente in se stessa e nella possibilità di conquistare lo Scudetto. I bianconeri si scuotono e al 24′ potrebbero avere la prima chance di pareggiare: ma sul tocco con la mano destra in area di Hoedt dopo un contrasto tra Acerbi e Chiesa, l’arbitro Massa né fischia né va a rivedere l’episodio al Var, nonostante il braccio largo del difensore laziale sembri proprio da rigore. La Juventus continua a premere e al 38′, un minuto dopo un pericoloso colpo di testa di Morata, pareggia. Doppia verticalizzazione Bernardeschi-Morata e Morata-Rabiot, il francese è defilato sulla sinistra dell’area e Reina si aspetta il cross, venendo invece incenerito dal sinistro all’incrocio sul primo palo del bianconero. La Lazio replica al 44′ con una percussione centrale di Fares, già pericoloso con un’azione simile in avvio, ma il destro dell’algerino è largo e si va al riposo sull’1-1.

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    Juve-Lazio, la sequenza del tocco di mano di Hoedt in area

    L’intervallo non smorza la voglia bianconera di ribaltare il risultato e al 3′ della ripresa Reina è costretto a deviare in angolo un destro di Chiesa, liberatosi al tiro con una serie di numeri, compresa una ruleta zidanesca su Marusic. La Lazio però non sta certo a guardare e al 7′ Szczesny deve dire grazie alla traversa che ferma un colpo di testa di Milinkovic Savic, bravo a smarcarsi alle spalle di Bernardeschi (che d’altra parte un po’ di apprendistato da terzino deve farlo) dove lo pesca un Luis Alberto troppo solo sulla trequarti. La partita è aperta e all’11′ è di nuovo pericolosa la Juventus, con Morata che riceve in area spalle alla porta e cerca di girarsi su Marusic, finendo giù e chiedendo il rigore. Che questa volta non c’è ed è bene per la squadra bianconera che Massa non lo fischi: perché segna lo stesso e in modo più spettacolare. Sulla successiva azione laziale, infatti, Chiesa anticipa Escalante sulla trequarti e si produce in una progressione strepitosa, chiusa con il tocco in profondità per Morata che resiste al ritorno di Hoedt e batte Reina con un sinistro sotto la traversa.
    Il vantaggio carica la squadra di Pirlo, che un minuto dopo è di nuovo in area laziale: terzo episodio dubbio e stavolta Massa fischia il rigore. Che c’è: ingenuo Milinkovic nel pressare con troppa foga Ramsey che si sta avviando ormai verso l’esterno, finendo con lo sgambettare il gallese. Non c’è Ronaldo, ma Morata non lo fa rimpiangere, spiazzando Reina e firmando il 3-1. Altri 10 minuti, poi è il turno dello spagnolo, Cuadrado e Ramsey di riposare in vista del Porto: e al 24′ Pirlo si gode i primi frutti della fine dell’emergenza facendo entrare Cristiano Ronaldo, McKennie e Arthur, arretrando Danilo in difesa al posto del colombiano. La Juventus ora controlla senza troppi patemi e a 10 minuti dalla fine Pirlo concede un po’ di rodaggio a Bonucci in vista del Porto e un po’ di riposo a Chiesa, ancora una volta tra i migliori. La Lazio cerca di riaprire la partita, ma senza impegnare Szczesny che al fischio finale festeggia con i compagni, carichi per un’altra rimonta.
    JUVE-LAZIO, TABELLINO E STATISTICHE

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    Juve-Lazio, l’arbitro Massa bersaglio dell’ironia social LEGGI TUTTO

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    Juve-Lazio 3-1, il tabellino

    TORINO – Vittoria di platino per la Juve che, dopo il vantaggio firmato Correa al 14′, batte la Lazio con un perentorio 3-1. Il pari lo firma Rabiot con un grandissimo gol nel primo tempo, poi nella ripresa i bianconeri dilagano con la doppietta di Morata nel giro di 2′.

    JUVE-LAZIO 3-1: NUMERI E STATISTICHE
    JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado (69′ Arthur), Danilo, Demiral, A. Sandro; Chiesa (82′ Bonucci), Rabiot, Ramsey (69′ McKennie), Bernardeschi; Kulusevski (92′ Di Pardo), Morata (69′ Ronaldo). A disposizione: Ake, Buffon, De Marino, Dragusin, Fagioli, Peeters, Pinsoglio. Allenatore: Pirlo.
    LAZIO (3-5-2): Reina; Marusic (81′ A. Pereira), Hoedt, Acerbi; Lulic (55′ Patric), Milinkovic-Savic, Leiva (55′ Escalante), L. Alberto (81′ Caicedo), Fares; Correa, Immobile (81′ Muriqi). A disposizione: Akpa Akpro, Cataldi, Musacchio, Parolo, G. Pereira, Shehu, Strakosha. Allenatore: Inzaghi.
    ARBITRO: Massa di Imperia
    MARCATORI: 14′ Correa (L), 39′ Rabiot (J), 57′ e 59′ su rig. Morata (J)
    NOTE: Ammoniti: Acerbi (L). Recupero: 1′ – 3′. LEGGI TUTTO