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    Fonseca: “Roma poco concreta, bravo il Benevento”

    Paulo Fonseca cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno dopo lo 0-0 di Benevento, che non consente alla sua Roma di portarsi a -3 dal Milan secondo e prossimo avversario nello scontro diretto dell’Olimpico. “Occasione persa? È stata una partita difficile – dice il tecnico portoghese nel post-partita -, loro si sono difesi bene: siamo arrivati sempre ai trenta metri senza difficoltà, ma poi ci è mancata l’iniziativa individuale e siamo stati poco concreti e aggressivi in quella zona di campo”. 

    Benevento-Roma: tabellino e statistiche
    “Bravi loro a chiudersi”
    Secondo l’allenatore il problema non è stato fisico: “Ci sono mancati solo i tiri e gli uno contro uno nel corridoio – spiega Fonseca -. Nel secondo tempo poi abbiamo provato a cambiare qualcosa passando al 4-2-4 con l’entrata di Dzeko e la difesa a quattro per sfruttare le corsie con Spinazzola e Bruno Peres, difficilmente potevo fare di più. È stato anche bravo il Benevento a chiudersi bene”.

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    Glik espulso ma il Benevento resiste in dieci: 0-0 con la Roma

    “Dzeko? Nessuno è titolare”
    Poi l’immancabile domanda su Dzeko, anche oggi partito dalla panchina: “Qui non ci sono titolari – risponde Fonseca – a Braga ha giocato bene e oggi ha giocato bene. Questo tipo di gare sono difficili per gli attaccanti ma in questa squadra non abbiamo titolari, tutti possono giocare”.
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    La Roma non passa: il Benevento resiste in dieci, 0-0 per Fonseca

    Frenata per la Roma nel posticipo della 23ª giornata, che ha visto la squadra di Fonseca fermata sullo 0-0 da un Benevento capace di reggere l’urto anche nell’ultima mezzora giocata in dieci per l’espulsione dell’ex torinista Glik (doppia ammonizione). Non sono bastati l’ingresso di Dzeko e di El Shaarawy nella ripresa ai capitolini, che nel recupero hanno sperato per un rigore inizialmente concesso dopo un fallo sul ‘Faraone’ ma poi revocato su segnalazione del Var (fuorigioco di Pellegrini). Un’occasione persa per i giallorossi, che rosicchiano solo un punto al Milan secondo (ora a +5) e prossimo avversario nello scontro diretto dell’Olimpico

    Benevento-Roma: tabellino e statistiche
    Si vede solo Lapadula
    Emergenza dietro per Fonseca, costretto a lasciare il ‘jolly’ Cristante in infermeria con gli altri infortunati Kumbulla, Smalling, Ibanez e Santon: il portoghese rispolvera così Fazio nella difesa a tre (mentre in panchina si rivede Juan Jesus) e ‘adatta’ Spinazzola da centrale di sinistra con Bruno Peres in fascia ‘contromano’, mentre davanti Borja Mayoral viene ancora preferito a Dzeko (doppietta nel 5-2 dell’andata) come terminale del 3-4-2-1. Sull’altro fronte Pippo Inzaghi deve fare a meno solo di Letizia e può scegliere come disegnare il suo ‘albero di Natale’, con Barba preferito a Caldirola in mezzo alla difesa e Foulon a sinistra, mentre davanti sono Ionita e Caprari i trequartisti dietro a Lapadula. Il copione della gara è subito chiaro: a fare la partita è la Roma, incapace però di scalfire le certezze difensive del Benevento che aspetta compatto e riparte, come al 15′ quando va in gol con Lapadula scattato però in posizione di fuorigioco sulla verticalizzazione di Viola. Troppo lento il giro palla dei giallorossi che ci provano allora dalla distanza con capitan Pellegrini, sul cui destro mette però i guanti Montipò. Le ‘streghe’ non stanno a guardare e c’è lavoro anche per Pau Lopez, chiamato due volte in causa dall’ispirato Lapadula. Prima del riposo poi altra doppia chance per il Benevento (un colpo di testa di Glik respinto da Villar seguito da una conclusione di Barba bloccata da Pau Lopez) e un tiro alto del romanista Borja Mayoral dopo una ripartenza guidata da Mkhitaryan.

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    Glik espulso ma il Benevento resiste in dieci: 0-0 con la Roma

    Serie A, la classifica
    La squadra di Inzaghi resiste in dieci
    Si va all’intervallo senza reti e al rientro in campo ci sono gli stessi ventidue ma sembra un’altra partita, con ritmi alti e un avvio scoppiettante: ci prova subito la Roma con un colpo di testa di Fazio e poi con Mkhitaryan, contenuto da Depaoli e da Montipò in uscita, mentre sull’altro fronte è lungo di poco il lancio di Viola per Caprari. La strada del Benevento si fa però in salita al al 57′, quando Glik si prende il secondo giallo per una dura entrata su Mkhitaryan e Fonseca decide allora che è giunta l’ora di Dzeko (detro al posto di Veretout), mentre Inzaghi risistema i suoi con il 4-4-1 inserendo prima Caldirola per Viola e poi Insigne per Caprari. La Roma prova subito ad approfittarne, ma Montipò è attento sul tiro al volo di Karsdorp e anche in dieci i campani tengono bene il campo. Il tecnico romanista passa allora al 4-2-4, giocandosi anche la carta Pedro (fuori Karsdorp) e gettando nella mischia Juan Jesus al posto dell’ammonito Fazio, mentre nel Benevento Lapadula e Hetemaj fanno spazio a Moncini e Tello. Ed è proprio quest’ultimo ad avere la palla buona, mentre la Roma spinge collezionando solamente angoli, ma se l’allunga e non riesce a calciare. El Shaarawy per Mkhitaryan è l’ultima mossa di Fonseca, che vede però la sua Roma sbattere contro il muro dei sanniti con Caldirola che al 93′ respingere sulla linea un tiro ravvicinato di Pellegrini. Al 95′ poi l’arbitro fischia un rigore per fallo di Foulon su El Shaarawy ma torna sui suoi passi quando il Var gli segnala un fuorigioco di rientro di Pellegrini. È l’ultimo brivido: finisce 0-0 e può far festa Inzaghi, appena espulso per proteste, mentre Fonseca esce dal campo con il rammarico per l’occasione persa.
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    Pioli su Milan-Inter: “Ci è mancata fortuna, meritavamo il pareggio”

    MILANO – “L’umore è quello che è… Tenevamo a questa partita, per la classifica, per i tifosi, per il club. Volevamo un’altra prestazione, ma è stata una settimana un po’ così. Nei primi minuti l’approccio non è stato buono, abbiamo preso subito gol e abbiamo permesso ai nostri avversari di fare la partita che volevano fare”. Dopo il pesante ko rimediato contro l’Inter, il tecnico del Milan Stefano Pioli commenta la stracittadina ai microfoni di Sky Sport: “C’è rimpianto, perché abbiamo reagito bene e abbiamo avuto delle occasioni clamorose per pareggiare. Ci servirà da insegnamento per il futuro. Ho già parlato con la squadra, che è molto giovane. Ho detto loro: ‘Se ci avessero detto un anno fa che saremmo stati secondi a questo punto della stagione, avremmo fatto i salti di gioia. Oggi, però, non bisogna fare salti di gioia. Chi perde deve lavorare ancora di più’. Non dobbiamo dimenticare il nostro percorso, siamo una delle squadre più giovani d’Europa. Oggi abbiamo giocato a calcio, contro una squadra di grande livello. Dobbiamo voltare pagina e pensare subito alla partita di Europa League di giovedì, perché vogliamo andare avanti”.

    Pioli: “Champions? Sette squadre per quattro posti”
    “Obiettivi? Ci sono 7 squadre forti, anche la qualificazione in Champions è difficile. Non dimentichiamo da dove veniamo, in classifica stiamo lì a lottare e siamo in piena corsa. Ci dispiace per oggi, questa settimana non abbiamo alzato il nostro livello, abbiamo fatto una buona gara e ne serviva una eccezionale. Non ci sentiamo ridimensionati, abbiamo piena consapevolezza delle nostre qualità. Dovremo alzare ancor di più il livello. Oggi abbiamo tentato cose diverse, a livello di costruzione e nell’uscita con gli esterni. In ogni partita, si studiano gli avversari e si prova qualcosa di nuovo. Noi siamo concentrati solo sul campo, la brutta settimana non toglierà serenità al gruppo. Come l’ha presa Ibra? Perché solo lui? Anche Donnarumma, Romagnoli, Kessie, erano tutti a testa bassa. Abbiamo concesso qualche spazio, ma è andata un po’ così, sull’1-0 abbiamo avuto tre grandi occasioni. Difficoltà con squadre fisiche? L’Inter è brava a difendersi, era giusto attaccare con più uomini. Dovremo lavorare su come abbiamo preso il secondo gol, perché in superiorità numerica ci siamo fatti sorprendere. Al netto delle qualità degli avversari, che sono riconosciute, ma oggi non abbiamo pareggiato per sfortuna e non per demerito”.

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    Milan-Inter, Conte show: tris nel derby con Lautaro e Lukaku LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter 0-3: tabellino, sintesi e marcatori

    MILANO – Vittoria dell’Inter nel derby contro il Milan: 3-0. Apre nella prima frazione Lautaro Martinez che raddoppia nella ripresa, prima del tris di Lukaku. 

    MILAN-INTER: NUMERI E STATISTICHE
    MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Tonali (22′ st Meité), Kessié; Saelemaekers (22′ st Leao), Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic (30′ st Castillejo). A disposizione: Tatarusanu, A. Donnarumma, Dalot, Hauge, Kalulu, Diaz, Tomori, Krunic, Gabbia. Allenatore: Pioli
    INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi (38′ st Young), Barella (41′ st Vidal), Brozovic, Eriksen (33′ st Gagliardini), Perisic (33′ st Darmian); Lukaku, Martinez (34′ st Sanchez). A disposizione: Padelli, Radu, Vecino, Kolarov, Ranocchia, D’Ambrosio, Pinamonti. Allenatore: Conte
    ARBITRO: Doveri di Roma
    MARCATORI: 5’pt Lautaro Martinez (I), 12′ st Lautaro Martinez (I), 21′ st Lukaku (I)
    NOTE: Ammoniti: Kjaer, Saelemaekers (M); Hakimi (I) Recupero: 1′ pt, 3′ st LEGGI TUTTO

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    Lukaku scatenato dopo il 3-0: cosa ha urlato durante l'esultanza

    Non gli bastava l’assist per il primo gol di Lautaro: Lukaku voleva il gol. E così, dopo aver realizzato la terza rete dell’Inter contro il Milan, sembra gridare più volte: “I’m the best, io, io, te l’ho detto caz…”. Ovviamente sono parole pronunciate in corsa e che quindi non si sentono distintamente, né è chiaro a chi avrebbe preannunciato la marcatura. Di certo, per quanto riguarda la prestazione, Lukaku ha vinto (anche) il personalissimo derby contro Ibrahimovic, uscito nell’anonimato al 75′.

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    Milan-Inter, Ibrahimovic e Lukaku secondo atto LEGGI TUTTO

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    Diretta Atalanta-Napoli ore 18: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    BERGAMO – Saranno giorni caldissimi in casa Atalanta, prima il Napoli per provare il sorpasso in classifica e poi il Real Madrid in Champions League. Un obiettivo alla volta però, Gasperini non vuole distrazioni: “Meglio affrontare il Napoli prima del Real. Così possiamo non pensarci troppo e pensare alla gara di campionato, è una sfida importante” ha detto alla vigilia. Sarà il remake del match di Coppa Italia che ha dato la finale alla Dea, Gattuso vuole vendicare anche quella partita ma soprattutto dare un colpo di reni alla stagione azzurra, ma perde Insigne all’ultimo minuto, che partirà dalla panchina per un problema alla schiena.

    Atalanta, Gasperini: “Col Napoli non è decisiva. Dopo testa al Real ”
    Atalanta-Napoli, dove vederla in tv e streaming 
    Calcio di inizio di Atalanta-Napoli alle 18, la partita sarà trasmessa in tv su Sky Sport Serie A e Sky 251 oppure in streaming tramite l’app SkyGo e Now TV.
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    Atalanta-Napoli, le formazioni ufficiali
    ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Maehle, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Muriel, D. Zapata. All. Gasperini.
    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Maksimovic, Mario Rui; Fabian Ruiz, Bakayoko, Zielinski; Politano, Osimhen, Elmas. All.: Gattuso. 
    Arbitro: Di Bello di Brindisi
    Guardalinee: Meli e Cecconi
    Quarto uomo: Pasqua
    Var: Fabbri
    Avar: Tolfo LEGGI TUTTO

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    Sassuolo-Bologna 1-1: Soriano e Caputo, Mihajlovic regge in dieci

    REGGIO EMILIA – Il derby emiliano tra Sassuolo e Bologna finisce 1-1, senza vincitori né vinti. La squadra di Mihajlovic va avanti con Soriano, poi gioca per un’ora in dieci contro undici per l’espulsione di Hickey nel primo tempo. Caputo pareggia, ma gli attacchi e i tentativi dei neroverdi vengono respinti dai rossoblù con grande spirito di sacrificio. Sinisa sale a 25 punti, De Zerbi va a 35.

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    Sblocca Soriano, poi Bologna in dieci
    L’avvio del Bologna è migliore, anche se il Sassuolo spaventa con il sinistro in diagonale di Caputo che esce di un soffio. Al 17′ Soriano rompe l’equilibrio: pasticcio di Magnanelli in fase di impostazione, Barrow recupera palla in area e passa al trequartista, bravo di prima a spingere in rete l’1-0. Alla mezzora grave ingenuità di Hickey che becca il rosso e lascia il Bologna in dieci per un brutto fallo, rivisto al Var, su Muldur. Mihajlovic è costretto a togliere Svanberg e a coprirsi con De Silvestri, con Soriano che arretra il suo raggio d’azione. A dieci secondi dalla fine del primo tempo, in pieno recupero, servono i riflessi di Skorupski per evitare il pareggio di Locatelli.
    Calendario e risultati della Serie A
    Caputo pareggia
    De Zerbi rientra in campo con Traorè al posto di Magnanelli per essere ancora più offensivo e l’idea paga, il Bologna è schiacciato e al 52′ subisce: sul tiro di Djuricic il pallone arriva a Caputo che si gira e calcia in porta l’1-1. Il monologo neroverde non si attenua e man mano che il tempo passa assume i contorni di un vero assedio, mentre al Bologna resta solo l’arma del contropiede, con Palacio (entrato per Barrow) unica punta isolata. Il bunker rossoblù resiste e non crolla nonostante gli attacchi ripetuti del Sassuolo. Alla fine il derby finisce in parità.

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    Rosso Hickey, Bologna in dieci per un’ora. Ma il Sassuolo spreca LEGGI TUTTO

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    Genoa-Verona 2-2: Badelj beffa Juric al 94'. Pellegrini ko

    GENOVA – All’ultimo respiro il Genoa di Ballardini infila il settimo risultato utile consecutivo. A farne le spese è il Verona, che vede sfumare al 94′ un importantissimo successo che l’avrebbe proiettato all’ottavo posto della classifica di Serie A, a -4 da Atalanta e Napoli. Al Ferraris è il baby Ilic è spezzare l’inerzia del match dopo 17′, con Lasagna che si divora il raddoppio soltanto 3′ dopo. Destro e Pjaca non pungono, tocca quindi a Shomurodov porsi a capo della reazione rossoblù e siglando l’1-1 al 48′, sfruttando un clamoroso pasticcio difensivo di Cetin. Ballardini tira un sospiro di sollievo sul palo colpito da Lasagna, ma l’illusione dura soltanto 13′: è il 61′, infatti, quando Faraoni spara in porta di violenza un pallone smanacciato da Perin. Il Grifone chiude in dieci per l’infortunio rimediato da Luca Pellegrini a cambi ultimati, ma al quarto di recupero Badelj indovina un collo destro dal limite che non lascia scampo a Silvestri.

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    Verona, il gioiello di Ilic non basta: Badelj salva il Genoa al 94′

    Genoa-Verona, le scelte di Ballardini e Juric
    I sei risultati utili consecutivi (con tre vittorie) hanno proiettato il Genoa nel cuore della classifica di Serie A, con un ampio margine sulla zona retrocessione. Ballardini recupera Criscito e lo schiera accanto a Radovanovic e Masiello davanti a Perin, con Badelj, Strootman e Zajc a centrocampo, Czyborra e Zappacosta a tutta fascia e Destro – con Pjaca anziché Pandev – in attacco. Juric guida un Verona “colonizzato” da ex rossoblù (8 calciatori della rosa, più lo stesso tecnico croato e 5 membri dello staff) e si presenta al “suo” Ferraris con il consueto 3-4-2-1: tra i pali c’è Silvestri, la linea a tre di difesa è composta da Magnani, Gunter e Lovato, in mediana Tameze e Ilic, e gli assi Lazovic-Zaccagni sulla sinistra e Faraoni-Barak sulla destra incaricati di creare spazi per il terminale offensivo Lasagna.
    Ilic porta avanti il Verona, Lasagna si divora il raddoppio
    Nel primo quarto d’ora le squadre mostrano un’invidiabile compattezza, il pallone staziona a centrocampo – teatro di accesi duelli – e, inevitabilmente, le occasioni latitano. Il match s’infiamma al 17′ quando, da un rinvio di Perin, Czyborra sbaglia l’appoggio indietro di testa e mette in moto Barak, che scappa via a Criscito, arriva sul fondo e serve al centro l’accorrente Ilic, che firma l’1-0 con un preciso piattone mancino diretto al sette. Secondo gol in campionato per il talento serbo classe 2001. Tre giri di lancette esatti e il Verona avrebbe la clamorosa chance di chiudere l’incontro: Lasagna vince il duello di forza con Radovanovic e s’invola a tu per tu con l’estremo difensore rossoblù, sparando incredibilmente fuori con lo specchio della porta spalancato davanti a sé. Messa da parte la paura, i padroni di casa accennano una timida reazione, che produce un tentativo fuori misura di Czyborra, un tiro smorzato e deviato di Pjaca dal limite ed una percussione di Destro contenuta dalla retroguardia scaligera. Le opportunità più ghiotte, entrambe tirate fuori dal cilindro di Zajc, arrivano al 39′ con un calcio di punizione che accarezza la parte superiore della traversa e al secondo di recupero, con uno slalom e tiro che non trova il palo lontano per (pochi) centimetri.
    Shomurodov, Faraoni e clamoroso pari di Badelj: Genoa-Verona 2-2!
    Luca Pellegrini prende il posto di Czyborra, ma sono gli avvicendamenti Shomurodov-Zajc da una parte e Cetin-Lovato dall’altra a ritagliarsi un ruolo – diametralmente opposto – da protagonisti. Dopo soli tre minuti dal rientro in campo, infatti, il lancio lungo di Perin è prolungato di testa da Destro, il difensore turco ex Roma sembra in vantaggio, ma il suo retropassaggio verso Silvestri è un involontario assist al bacio per il nazionale uzbeko, che fa 1-1 con un preciso destro al ferro. Immediata la risposta dell’Hellas: dal vertice destro dell’area ligure, Lasagna sguscia via tra due marcatori e calcia a botta sicura, ma il suo mancino trova il palo sulla propria strada. L’azione prosegue, la sfera arriva a Barak, che senza pensarci prova un sinistro potente da fuori che non inquadra lo specchio di pochissimo. Mentre Strootman rimedia il primo giallo di un match sin qui correttissimo, Pjaca fa spazio a Rovella, un cambio conservativo che non ripaga Ballardini: al 61′ Zaccagni e Lazovic duettano, liberando al cross Cetin, Perin smanaccia come può, ma favorisce il ben appostato Faraoni, che mette giù e fa partire un tiro violento che vale al Verona il nuovo sorpasso. Il portiere ex Juve è poi strepitoso su Zaccagni (63′). Entrano Scamacca e Pandev in luogo di Destro e Strootman, la risposta di Juric è l’ex Samp Ronaldo Vieira per Faraoni, acciaccato e stremato. L’attaccante romano si rende subito pericoloso, con Silvestri autore di un intervento importante, ma nel momento di maggior sforzo la fortuna volta le spalle al Genoa: Luca Pellegrini svirgola dal limite e rimedia un infortunio, che lo costringe a dare forfait a cambi finiti. Rossoblù in 10 per gli ultimi 12′ e Hellas che punta ad amministrare il risultato con la qualità di Miguel Veloso e Daniel Bessa per Zaccagni e Ilic, mentre il Genoa protesta per un contatto Cetin-Scamacca all’interno dell’area veneta (84′) e valutato da arbitro e Var come un contrasto che non ha varcato i limiti della regolarità. Bessa sfiora il tris all’87, Perin rischia la frittata con Lasagna sessanta secondi più tardi, l’ingresso dell’ex Sturaro sembra l’ultima emozione, ma il folle match del Ferraris ha in serbo una sorpresa: è il 94′ quando, sugli sviluppi di un corner, Badelj indovina un collo destro che non lascia scampo a Silvestri.  LEGGI TUTTO