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    Diretta Juve-Sampdoria ore 20.45: probabili formazioni, come vederla in tv e in streaming

    TORINO – Insieme a Juventus e Sampdoria all’Allianz Stadium per la prima giornata scenderanno in campo le emozioni, quelle di Andrea Pirlo, alla sua prima assoluta da allenatore. Sfiderà Ranieri che invece per panchine in Serie A ormai è un veterano della categoria. Sarà particolare per l’ex regista, l’inizio di un nuovo percorso che vuole approcciare trasmettendo alla squadra le sue idee di calcio, l’aggressività giusta e la mentalità vincente. In conferenza stampa l’ha chiarito: “Bisogna essere padroni del campo”. Non ha dubbi e la Juve dovrà seguirlo. Pirlo non avrà Alex Sandro per almeno 15 giorni, Dybala, Bernardeschi, De Ligt e Khedira, deve già arrangiarsi, ma avrà 1000 tifosi sugli spalti: sono persone invitate tra gli ospiti sponsor (non sono stati venduti biglietti per la partita). Ormai ci siamo, il giorno del suo debutto e della Juve è arrivato.
    Il calendario di Serie A
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    Diretta tv e streaming di Juve-Sampdoria
    La partita tra Juventus e Sampdoria inizierà alle 20.45 e sarà trasmessa in tv su Sky sui canali Sky Sport Uno (numero 201 del satellite, numero 472 e 482 del digitale terrestre), Sky Sport Serie A (numero 203 del satellite, numero 473 e 483 del digitale terrestre) e Sky Calcio 1. Potrete seguire il match live anche sul nostro sito tuttosport.com.
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    Le probabili formazioni di Juve-Sampdoria
    JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini, De Sciglio; Cuadrado, Bentancur, Rabiot, Ramsey; Kulusevski, Ronaldo. ALL.: Pirlo. A disp.: Buffon, Pinsoglio, L. Pellegrini, Rugani, Demiral, Arthur, McKennie, Portanova, Nicolussi, Douglas Costa, Vrioni.
    SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Bereszynski, Colley, Yoshida, Augello; Depaoli, Ekdal, Thorsby, Jankto; Bonazzoli, Quagliarella. ALL.: Ranieri. A disp.: Ravaglia, Avogadri, Chabot, Regini, Tonelli, Ferrari, Vieira, Verre, Leris, Damsgaard, La Gumina, Ramirez.
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    Verona-Roma 0-0, il tabellino

    VERONA – Subito un passo falso per la Roma alla prima giornata di campionato. Con Dzeko in panchina i giallorossi non vanno oltre lo 0-0 contro il Verona.
    VERONA-ROMA 0-0: NUMERI E STATISTICHE
    VERONA (3-4-2-1) – Silvestri; Cetin, Gunter (66′ Ruegg), Empereur (19′ Lovato); Faraoni, Veloso, Danzi, Dimarco; Tameze (66′ Barak), Tupta (46′ Zaccagni); Di Carmine (77′ Ilic). A disposizione: Berardi, Bocchetti, Casale, Pandur, Stepinski, Udogie. Allenatore: Juric. 
    ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Cristante, Ibanez; Karsdorp (72′ Santon), Diawara (88′ Villar), Veretout, Spinazzola; Pellegrini (78′ Kluivert), Mkhitaryan; Pedro. A disposizione: Antonucci, Boer, Calafiori, Dzeko, Kumbulla, Pau Lopez, Carles Perez. Allenatore: Fonseca.
    ARBITRO: Chiffi.
    NOTE: Ammoniti Danzi, Di Carmine (V); (R). Recupero: 1′ – 3′. LEGGI TUTTO

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    Verona-Roma 0-0: tanti legni e zero gol, Dzeko rimane in panchina

    VERONA – La Roma pareggia 0-0 sul campo del Verona nella prima giornata del campionato di Serie A. La formazione guidata da Fonseca non è andata oltre il pari in casa dell’Hellas, in una partita equilibrata e caratterizzata da tre traverse colpite (due dal Verona e una dalla Roma). Esordio con la maglia giallorossa per Pedro mentre Dzeko, accostato alla Juventus, non ha giocato ed è rimasto in panchina per tutta la partita.
    Verona-Roma: curiosità e statistiche
    Primo tempo senza reti
    Juric presenta il Verona con il 3-4-2-1 con Di Carmine prima punta e Danzi e Tupta a supporto. Fonseca si affida allo stesso modulo, con Mkhitaryan in avanti e Pedro e Pellegrini sulla trequarti. Nei primi minuti è la Roma ad essere più intraprendente: il primo spunto è di Pedro, poi ci prova Spinazzola ma il suo tiro viene murato dai difensori dell’Hellas. Al 10′, subito il primo cartellino giallo: è per Danzi dopo un fallo su Mkhitaryan. I giallorossi gesticono il possesso di palla e si fanno vedere dalle parti di Silvestri ma senza creare vere occasioni da rete. Al 19′ il Verona è costretto ad effettuare il primo cambio: problemi per Empereur, che lascia il posto a Lovato. Nei minuti finali del primo tempo, le due squadre hanno buone opportunità per sbloccare l’incontro: i padroni di casa con l’occasione per Tupta, gli ospiti rispondono con la chance per Pedro su iniziativa di Spinazzola e la palla gol sprecata da Mkhitaryan e, infine, il Verona sfiora il vantaggio con la traversa colpita da Tameze. La palla non entra, il primo tempo si chiude senza reti. 
    Serie A, calendario e classifica
    Solo legni, finisce 0-0. Dzeko rimane in panchina
    La ripresa inizia con una novità, c’è Zaccagni in campo al posto di Tupta nel Verona. Il primo tentativo del secondo tempo è dell’Hellas: ci prova Faraoni, che non riesce ad inquadrare la porta da posizione defilata dopo aver saltato Mirante in uscita. La formazione di casa sembra essere più pericolosa e mette la Roma in difficoltà grazie al pressing. Al 65′, infatti, Di Carmine ha l’occasione per sbloccare la partita con un colpo di testa su cross di Tameze ma si divora il gol. Sempre l’attaccante dell’Hellas, dopo appena due minuti, impegna Mirante con un tiro ad incrociare. Il Verona effettua altre due sostituzioni: entrano Ruegg e Barak per Gunter e Tameze. Il primo cambio della Roma arriva al 72′ con l’ingresso in campo di Santon per Karsdorp. La squadra di Fonseca torna a farsi vedere in attacco e va ad un passo dalla rete con il tiro di Pellegrini, dal limite dell’area di rigore, ribattuto in corner da Silvestri. Altre sostituzioni, una per squadra, a dieci minuti dal novantesimo: Ilic per Di Carmine, Kluivert per Pellegrini. Nei minuti finali l’incontro si accende e le due formazioni sfiorano il gol: l’Hellas con il tiro di Dimarco che colpisce prima la traversa e poi il palo con Mirante battuto; la Roma con la traversa colpita da Spinazzola con una bellissima conclusione al volo da fuori area. Il risultato non si sblocca e la partita del Bentegodi tra Verona e Roma finisce in parità, senza reti. Le due squadre debuttano nel nuovo campionato con un pareggio. Dzeko, accostato alla Juve, è rimasto in panchina per tutta la partita.  LEGGI TUTTO

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    Fiorentina-Torino 1-0, il tabellino

    FIRENZE – Non parte bene l’avventura di Marco Giampaolo sulla panchina del Torino, dopo la sconfitta 1-0 subita dai granata in casa della Fiorentina: a decidere l’incontro la rete di Castrovilli al 78′.
    FIORENTINA-TORINO 1-0: NUMERI E STATISTICHE
    CLASSIFICA SERIE A
    CALENDARIO SERIE A
    FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Caceres, Milenkovic, Ceccherini; Chiesa (83′ Lirola), Bonaventura (79′ B.Valero), Duncan, Castrovilli, Biraghi (88′ Venuti); Kouame (88′ Cutrone), Ribery (79′ Vlahovic). A disposizione: Terracciano, Brancolini, Illanes, Saponara, Pezzella, Montiel, Igor. Allenatore: Iachini
    TORINO (4-3-1-2): Sirigu; Izzo (88′ Vojvoda), Nkoulou, Bremer, Ansaldi; Meite (68′ Lukic), Rincon, Linetty (88′ Millico); Berenguer (68′ Verdi); Zaza, Belotti. A disposizione: Ujkani, Rosati, Segre, Falque, Rauti, Murru, Ferigra, Buongiorno. Allenatore: Giampaolo
    ARBITRO: Abisso.
    MARCATORI: 78′ Castrovilli (F).
    NOTE: Ammoniti: Ceccherini, Milenkovic, Biraghi (F); Linetty (T) . Recupero: 4′-6′. LEGGI TUTTO

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    Fiorentina-Torino 1-0: Giampaolo parte male

    I granata ripartono con una sconfitta ineluttabile soprattutto per la differenza vista nella ripresa: a un discreto primo tempo segue una seconda frazione all’interno della quale il dominio della Fiorentina è netto.
    Una sola novità nel Toro che approccia la nuova stagione, rispetto allo scorso campionato: sul settore sinistro del centrocampo c’è Linetty, tra le poche note positive, sempre limitandosi alla fase iniziale della gara. L’intelligenza calcistica del polacco ha da subito un peso, nello sviluppo della manovra granata. Intelligenza, ma anche qualità: delizioso il pallone alzato dall’ex della Samp per Berenguer, che al 22’ calcia secco da centro area, ma trova la risposta a mano aperta di Dragowski. In precedenza, al 18’, la grande occasione per sbloccare il risultato era capitata a Kouamé, perfetto nella scelta di tempo sul cross dalla sinistra di Biraghi, ma impreciso nell’indirizzare la spizzata alla destra della porta di Sirigu. Verso fine frazione il portiere sardo sale in cattedra, prima respingendo ancora su colpo di testa di Kouamé (sul rimpallo Ansaldi rischia l’autorete, buon per l’argentino che il pallone caramboli su Sirigu), quindi rendendosi protagonista di un intervento pazzesco ancora sull’ivoriano (lasciato troppo libero da Nkoulou): l’attaccante viola è tempista nell’incornare un altro preciso assist di di Biraghi, costringendo il numero 39 del Torino a una deviazione sulla linea di porta.

    La ripresa si apre con la Fiorentina in gol, giustamente annullato da Abisso a Biraghi per fuorigioco dell’esterno sinistro. Al 16’ la potenziale opportunità per il Toro è enorme, quanto la sciocchezza di Ribery che sbaglia a battere un calcio di punizione e consegna palla a Zaza: il centravanti si lancia verso l’area, che potrebbe puntare andando alla conclusione potendo scegliere, in alternativa, di appoggiare comodamente per Belotti. Zaza sceglie la seconda opzione, ma spreca tutto sballando il passaggio per il Gallo che, incredulo, si mette le mani tra i capelli. Il francese si rifà al 26’ con un servizio in area per Chiesa che allarga troppo il diagonale. Al 33’ arriva la zampata viola che decide la gara: bruciante lo scatto sulla destra di Chiesa che centra per Castrovilli, ben posizionato per piazzare la zampata del vantaggio. La timida reazione del Toro è affidata a Zaza che col piede sbagliato, il destro, dal limite dell’area non riesce a imprimere forza alla conclusione parata da Dragowski. A due minuti dal 90’ tocca a Cutrone, tentare una battuta volante che termina abbondantemente a lato. Quindi lo stesso Cutrone va vicino al raddoppio: rasoiata con altra difficile parata a terra di Sirigu. A conti fatti il migliore dei suoi, segno del fatto che Giampaolo ha ancora molto da lavorare. Un lavoro che però potrà dare frutti unicamente se Cairo metterà Vagnati nelle condizioni di completare la squadra: servono un regista e un trequartista (nullo il contributo di Verdi, al momento dell’ingresso in campo), e come il pane una spalla per Belotti. 
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    Serie A, Codacons: “Scelta folle riaprire gli stadi in Emilia-Romagna”

    BOLOGNA – Non piace al Codacons, la decisione presa dallla Regione Emilia-Romagna che, in una ordinanza firmata dal presidente, Stefano Bonaccini, ha stabilito che domani, fino a mille tifosi, potranno assistere alle partite di Serie A Parma-Napoli, allo stadio ‘Tardini’ e Sassuolo-Cagliari, al ‘Mapei Stadium’ di Reggio Emilia. e che a Imola, per il Gran Premio di Formula 1 dal 31 ottobre al primo novembre prossimi, potranno essere presenti sulle tribune fino a 13.147 spettatori. “Si tratta di una decisione gravissima che esporrà la collettività ad inutili ed evitabili rischi – osserva in una nota il presidente del Codacons, Carlo Rienzi -: mentre in tutta Italia salgono pericolosamente i contagi, il presidente della Regione ha pensato bene di aprire le porte degli stadi e consentire assembramenti di tifosi, così da creare altre potenziali situazioni di contagio. Una scelta folle contro la quale chiediamo oggi l’intervento dei Prefetti di Parma e Reggio Emilia, affinché blocchino le ordinanze di Bonaccini”. In particolare l’associazione il chiede alle Prefetture di sospendere le ordinanze della Regione che consentono l’ingresso dei tifosi, seppur in numero limitato, agli stadi di Parma e Reggio Emilia, per motivi di ordine pubblico e sicurezza e per garantire la salute pubblica. LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Roma ore 20.45: probabili formazioni e come vederla in tv e in streaming

    Prima l’ultima al Bentegodi, poi le visite con la Juve. L’avventura di Edin Dzeko con la Roma è arrivata al capolinea: il bomber bosniaco è stato convocato da Fonseca per il debutto di campionato contro l’Hellas, ma stasera vuole evitare di giocare ancora con la maglia giallorossa. Arriverà a Torino nel giro di 48 ore se Milik, nel frattempo, sarà ufficiale con il club dei Friedkin. “Sarà della partita, per ora ragioniamo così – ha dichiarato il tecnico portoghese alla vigilia -. Kumbulla? È arrivato da poco, non credo sia pronto per iniziare. Deve capire come giochiamo”. Calcio d’inizio alle ore 20.45.
    Verona-Roma in diretta sul nostro sito
    Verona-Roma, probabili formazioni
    VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Cetin, Gunter, Empereur; Faraoni, Veloso, Danzi, Dimarco; Barak, Tupta; Di Carmine. All. Juric. A disposizione: Berardi, Casale, Bocchetti, Almici, Lovato, Dawidowicz, Vitale, Tameze, Benassi, Zaccagni, Stepinski, Favilli. 
    ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Cristante, Ibanez; Karsdorp, Diawara, Veretout, Spinazzola; Pellegrini, Perez, Mkhitaryan. All. Fonseca. A disposizione: Lopez, Boer, Santon, Calafiori, Kumbulla, Villar, Kluivert, Antonucci, Pedro, Dzeko.
    ARBITRO: Chiffi di Padova
    VAR: Irrati
    Verona-Roma, dove vederla in tv e in streaming
    La partita tra Verona e Roma è in programma alle ore 20.45 e sarà visibile in diretta tv e streaming su Dazn e Dazn1 (Sky canale 209). LEGGI TUTTO

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    Stadi aperti, dilettanti allo sbaraglio

    Non c’è niente da fare: il nostro è il meraviglioso Paese dei dilettanti allo sbaraglio che, quando si tratta dello sport, del calcio e del tennis in particolare, obbediscono a una sola regola: la baraonda. Luigi De Siervo, ad della Lega A, dice il vero: «La situazione è surreale. Abbiamo presentato a luglio un protocollo di oltre 300 pagine per la riapertura parziale in massima sicurezza degli stadi, dettagliando modalità di ingresso, permanenza e deflusso dei tifosi. Al netto delle sacrosante deroghe della Regione Emilia Romagna, oggi, alla ripartenza del campionato, il caos regna ancora sovrano».
    La quota mille per gli eventi all’aperto, annunciata da Spadafora, rappresenta un primo passo. Anche se per gli Internazionali d’Italia, la decisione suona beffarda poiché riguarda le semifinali e le finali. Ma ci voleva tanto a muoversi prima? Se così fosse stato, si sarebbe evitato un danno enorme agli organizzatori e allo stesso Lazio, cui la competizione tennistica frutta un indotto di 100 milioni di euro. Eppure, l’11 agosto, alle autorità competenti la Federtennis di Binaghi aveva presentato il proprio protocollo. La risposta negativa è arrivata solo il 4 settembre, peraltro con motivazioni che non stavano né in cielo né in terra.
    E tutto questo, mentre il presidente dell’Emilia Romagna, compagno di partito del presidente del Lazio, autorizzava l’apertura parziale del circuito di Misano a 10 mila spettatori per i due gran premi della Moto Gp. E ancora: pubblico al 25 per cento nel PalaBanca di Piacenza e nel Pala De André di Ravenna per gli ottavi della Coppa Italia di volley maschile (13 e 23 settembre); al palasport Panini di Modena per la Supercoppa (23 settembre) e per la Supercoppa di basket sempre in Emilia. Non è un caso che, con il pragmatismo che lo contraddistingue, appresa la decisione ministeriale, Bonaccini abbia subito autorizzato mille spettatori per Parma-Napoli e Sassuolo-Cagliari.
    E gli altri? Vogliamo parlare della richiesta juventina avallata dalla Regione Piemonte, ma bocciata a Roma? Il club bianconero aveva proposto una capienza massima di ottomila spettatori, poi ridotta a mille: tutto cassato dall’ultimo decreto di Conte (Giuseppe), datato 7 settembre e prorogante la chiusura di stadi e discoteche sino al 7 ottobre. Ieri, 18 settembre, è arrivata la deroga di quota mille: è scattata subito, ma solo in Emilia-Romagna. Flaiano ha sempre ragione: in Italia la linea più breve fra due punti è un arabesco. Viviamo in una rete di arabeschi. LEGGI TUTTO