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    Juve-Atalanta 2-2: doppietta di Ronaldo, Lazio a -8

    Anche la Juventus si è accorta di quanto sia scomoda la poltrona del dentista bergamasco. Salva la ghirba al cospetto di una bellissima Atalanta grazie a due rigori (entrambi per fallo di mano) trasformati da Ronaldo. Ma se questa doveva rappresentare la prova generale per l’agosto portoghese di Champions, ebbene la squadra di Gasperini ha confermato di possedere maggiore identità tattica (e un’ottima rosa) rispetto a quella di Sarri, rimasta impigliata nella rete del pressing atalantino. Poi, certo, il combinato disposto della sconfitta laziale e di questo affannoso pareggio consentono alla Juventus di avvicinarsi sempre più al nono scudetto, ma non è lesa maestà affermare che ai bianconeri sia “girata bene” e che l’Atalanta possa legittimamente masticare un poco di amarezza. Che servisse energia contro i trapani dei dentisti bergamaschi lo han certificato già in partenza le scelte di Sarri che ha piazzato Bentancur davanti alla difesa, al posto dello scricchiolante Pjanic, e Matuidi a mordere sul mezzo sinistro alle spalle del sussiegoso Ronaldo. Al cospetto di un’Atalanta che invece non ha cambiato fisionomia e, casomai, solo un interprete con Castagne sulla sinistra al posto di Gosens che si è bloccato nel riscaldamento. Un dettaglio, appunto, perché oltre alla fisionomia non è cambiato l’atteggiamento e, dopo una fiammata iniziale di Dybala, i bergamaschi (in maglia verde) si sono impadroniti della metà campo bianconera e hanno lavorato il pallone senza che la Juventus riuscisse a bloccare l’operosa manovra degli avversari e, soprattutto, l’ondivaga posizione di Gomez: i primi 20 minuti raccontano di un clamoroso possesso palla di 26 a 78% a favore della Dea . Non è un caso che la combinazione tra il Papu e Zapata (contrastato con colpevole morbidezza da Bentancur) abbia portato al gol del vantaggio atalantino al 17′ grazie al facile tocco di giustezza del colombiano. Frutto di predominanza territoriale, certo, ma anche di un atteggiamento molto meno morbido rispetto ai bianconeri. La differenza, infatti, la fa la maggiore aggressività degli ospiti nella cosiddetta “fase di non possesso” sui contrasti, con i recuperi palla favoriti poi da una migliore compattezza e sincronizzazione delle linee dove non si deroga mai dalla marcatura a uomo. Costringendo, così, la Juve a una circolazione della palla lenta e spesso pure imprecisa: prova ne sia che l’unico lampo bianconero è frutto di un lampo solitario, al 33′, di Dybala dopo uno straordinario stop al volo.

    L’Atalanta approccia la ripresa più “in controllo”. Logico: tocca alla Juventus fare la partita e può diventare goloso la possibilità di ripartire a campo libero. Quel che non cambia è la (furba) ferocia nell’aggredire gli avversari: sempre appiccicati, zanzarosi, asfissianti, inesauribili. L’equilibrio lo spezza un braccio di De Roon (il braccio si muove verso la palla e il gomito è leggermente largo: si sono visti rigori per molto meno) che incoccia il cross di Dybala: implacabile Ronaldo dal dischetto quando scocca il 10′ della ripresa. Se, certo, il gol nasce da un episodio, era però evidente come la Juventus avesse approcciato la partita con maggior vigore nella ripresa. Anche perché basta abbassare un attimo il ritmo per ritrovarsi gli atalantini a fraseggiare pericolosamente nella propria area piccola come è successo al 20′. O per vedere libero al tiro – fuori di un niente – Malinovsky alla mezz’ora. Anche i cambi, a proposito, confermano come ormai l’Atalanta possa stare al passo delle grandi pure in termini di rosa, visto che si permette di “far scendere” gente come Ilicic e Gomez senza che si veda troppa differenza, anzi… Poi, certo, la Juventus ha i talenti e il fantastico controllo con tiro di Ronaldo, ben neutralizzato da Gollini, al 31′ lo ribadiscono. Ma i cambi, appunto, e il pressing dell’Atalanta, ancora, fanno la differenza: perde palla in uscita la Juve e Malinovsky al 36′ non se la sente sciupare il perfetto assist di Muriel. Ed è sempre il colombiano che causa (mano apertissima) il 50° rigore per fallo di mano (larghissima). Ronaldo, mentre scocca il 90′, dice al dentista che può bastare così.
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    Juventus-Atalanta 2-2, il tabellino

    TORINO – Cristiano Ronaldo tiene a galla la Juventus, che pareggia contro l’Atalanta 2-2 all’Allianz Stadium e spegne i sogni dei bergamaschi: la squadra di Gasperini – due volte in vantaggio, prima con Zapata e poi con Malinovskyi nel finale) – subisce la doppietta di CR7, Infallibile su rigore.
    JUVENTUS-ATALANTA 2-2: NUMERI E STATISTICHE
    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Danilo (12′ st Alex Sandro); Rabiot, Bentancur, Matuidi (38′ st Ramsey); Bernardeschi (13′ st Douglas Costa), Dybala (26′ st Higuain), Ronaldo. A disposizione: Pinsoglio, Buffon, Chiellini, Pjanic, Rugani, Olivieri, Muratore. Allenatore: Sarri
    ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino (30′ st Caldara), Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler (31′ st Tameze), Castagne; Gomez (24′ st Malinovskyi), Ilicic (15′ st Pasalic); Zapata (25′ st Muriel). A disposizione: Rossi, Sportiello, Sutalo, Czyborra, Bellanova, Colley. Allenatore: Gasperini
    ARBITRO: Giacomelli di Trieste
    MARCATORI: 17′ pt Zapata (A), 10′ st rig. Ronaldo (J), 36′ st Malinovskyi (A), 45′ st rig. Ronaldo (J)
    NOTE: Ammoniti: Bernardeschi, Cuadrado, Rabiot (J); Pasalic, Hateboer (A). Recupero: 2′ pt e 3′ st LEGGI TUTTO

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    Brescia-Roma 0-3, il tabellino

    BRESCIA – La Roma dà continuità alla vittoria col Parma, piegando il Brescia 3-0 al Rigamonti: a segno Fazio, Kalinic e Zaniolo, che torna a segnare dopo il grave infortunio al ginocchio. I lombardi restano ancorati al penultimo posto in classifica.
    BRESCIA-ROMA 0-3: NUMERI E STATISTICHE
    BRESCIA (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Chancellor, Papetti, Mangraviti (42′ st Semprini); Bjarnason (13′ st Donnarumma), Tonali, Ndoj (1′ st Dessena); Spalek (36′ st Ghezzi); Torregrossa, Skrabb (1′ st Zmrahl). A disposizione: Andrenacci, Gastaldello, Martella, Viviani, Ayé. Allenatore: Lopez
    ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini (37′ st Spinazzola), Fazio, Ibanez; Bruno Peres, Diawara, Veretout (22′ st Villar), Kolarov; Carles Perez (22′ st Perotti), Pellegrini (22′ st Zaniolo); Kalinic (34′ st Dzeko). A disposizione: Pau Lopez, Fuzato, Çetin, Zappacosta, Pastore, Kluivert. Allenatore: Fonseca
    ARBITRO: Calvarese di Teramo
    MARCATORI: 3′ st Fazio, 17′ st Kalinic, 30′ st Zaniolo
    NOTE: Ammoniti: Peres, Perotti (R). Recupero: 1′ pt e 5′ st
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    Brescia-Roma 0-3: Zaniolo torna al gol dopo l'infortunio, Lopez nei guai

    BRESCIA – La Roma tenta l’allungo per il quinto posto e la qualificazione in Europa League, battendo 3-0 il Brescia in trasferta nel match del Rigamonti, valido per la 32ª giornata. I giallorossi controllano la partita, senza trovare il gol nel primo tempo, dilagando poi nella ripresa. Diego Lopez piange per il suo Brescia, troppo molle per poter sperare in una salvezza ormai difficilissima: la Roma resta un ostacolo insormontabile per l’allenatore uruguaiano, che ha ottenuto un solo punto in 6 gare contro i giallorossi. Fonseca respira, facendo seguito al successo sul Parma di mercoledì scorso, dopo tre ko consecutivi.
    BRESCIA-ROMA, TABELLINO E STATISTICHE
    Brescia-Roma, la cronaca 
    All’ingresso in campo nel Brescia c’è il 25enne Andrenacci in porta, alla prima da titolare in questa stagione, Torregrossa in attacco, affiancato da Skrabb, mentre Alfredo Donnarumma si siede inizialmente in panchina. La Roma si affida nuovamente alla difesa a tre, con Ibañez centrale, mentre davanti c’è Kalinic, preferito a Dzeko, non al meglio. Tra i pali giallorossi Fonseca schiera Mirante al posto di Pau Lopez e non ci sono gli squalificati Cristante e Mkhitaryan. In apertura di gara Torregrossa sfiora il vantaggio su un liscio di Ibañez, poi la Roma inizia a macinare gioco, senza però trovare il gol nei primi 45 minuti: ci provano senza esito Veretout dalla distanza (parata di Andrenacci), Kalinic di testa (fuori), Ibañez (fuori), ancora Kalinic di testa (fuori), Perez (fuori) e Diawara (fuori) e Kolarov su punizione (respinta di Andrenacci). I padroni di casa faticano a uscire dalla propria metà campo, facendosi pericolosi soltanto con Bjarnason, dalla distanza, al 25’: Mirante blocca in due tempi.

    Zaniolo torna al gol dopo l’infurtunio
    La Roma sblocca il match al 48’ su calcio d’angolo battuto da Pellegrini: Fazio calcia di sinistro, rasoterra, e Andrenacci pasticcia, facendosi sfuggire il pallone oltre la linea di porta. Per il difensore argentino è il primo gol stagionale in Serie A, decimo in carriera. I giallorossi raddoppiano al 62’ con Kalinic, pescato da un cross morbido e al bacio di Perez, e così giocano sul velluto. Al 74’ calano il tris con Zaniolo, che fulmina in corsa Andrenacci con un sinistro da posizione leggermente decentrata. Per il 21enne talento della Roma è il primo gol dopo il grave infortunio al ginocchio del 12 gennaio scorso, nella gara contro la Juve. All’84’ Dzeko, entrato in campo al posto di Kalinic, colpisce la traversa e poi il palo, non riuscendo a interrompere un digiuno che dura da cinque partite. Il match si chiude 3-0 per la Roma, che si gode il quinto posto con tre punti di vantaggio sul Napoli e cinque sul Milan: lo scontro diretto di domani sera tra partenopei e rossoneri potrebbe dare ulteriore serenità alla squadra di Fonseca.
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    Lazio-Sassuolo 1-2: Raspadori e Caputo spietati, assist a Juve e Atalanta

    ROMA – La crisi della Lazio non si ferma. Dopo il Milan e il Lecce, anche il Sassuolo mette ko i biancocelesti: finisce 2-1 con il gol di Caputo al 92′ che regala a De Zerbi la prima vittoria contro Inzaghi. Il vantaggio di Luis Alberto nel primo tempo è rimontato da Raspadori prima (gol al debutto da titolare per il classe 2000) e da Caputo poi. Ora il secondo posto della Lazio è a forte rischio: l’Atalanta può prenderselo e l’Inter può agganciare Immobile e compagni a 68. Anche la Juve ne può approfittare allungando a +10.
    Il tabellino di Lazio-Sassuolo
    La classifica di Serie A

    Il Var annulla il gol a Raspadori
    A differenza di Inzaghi, obbligato nelle scelte considerati i tanti infortunati, De Zerbi ha la possibilità di cambiare quasi tutta la squadra rispetto all’ultima gara con il Bologna. Titolare Raspadori in attacco, è l’esordio dal 1′ col Sassuolo (32’ finora in campionato), fuori Berardi e difesa stravolta. A centrocampo è confermato solo Locatelli. Al 4′ un lancio bellissimo di esterno di Milinkovic asseconda la corsa di Lazzari che guarda in mezzo e serve Immobile, ma il destro a incrociare di Ciro sfiora il palo. Non mancano le emozioni: quattro minuti più tardi Raspadori va in gol, ma il Var vede il tocco di Bourabia, e non di Parolo, che innesca in fuorigioco la punta davanti a Strakosha.
    Lazzari è Bolt, sblocca Luis Alberto
    Se per il Sassuolo il gioco corale è la soluzione per aprire la difesa biancoceleste, per la Lazio Lazzari è l’uomo in più: spinge senza sosta e al 34′ dà l’assist a Luis Alberto. L’ex Spal sembra Bolt, si mangia mezzo campo e mezza squadra avversaria come nei 100 metri e conserva la lucidità per dosare il traversone. Il ‘Mago’ spagnolo, grazie ad una carambola su tentativo di tiro, riesce a beffare Consigli e a segnare l’1-0. Prima dell’intervallo, l’ultimo brivido lo confeziona Boga: solito show, punta, sposta e tira e per poco non centra il sette.
    Gioia Raspadori, Caputo al 92′
    Cambi in apertura di secondo tempo: Jony per Lukaku la mossa di Inzaghi, Muldur e Caputo per Toljan e Traoré nel Sassuolo. E Caputo entra subito nel pareggio dei suoi al 52′: Luis Alberto perde palla, taglio in profondità di ‘Ciccio’ che passa a Raspadori, è facile per il classe 2000 spingere dentro l’1-1 a porta vuota. Miglior debutto non poteva immaginare. È un pari meritato, i neroverdi giocano meglio, la Lazio è schiacciata e non costruisce nulla. Strakosha salva su Muldur e Djuricic si divora il gol sulla ribattuta. Inzaghi legge la sofferenza e inserisce Cataldi per Caicedo, con Luis Alberto alzato vicino ad Immobile. Proprio Ciro prova a suonare la carica, gran destro a giro che esce di un soffio. Altri cambi: dentro Leiva, Adekanye e Vavro (fuori Milinkovic, Luis Alberto e Radu), De Zerbi mette Haraslin per Djuricic. L’occasione per il 2-1 la Lazio la produce su punizione, ma Bastos non centra lo specchio di testa. Al 92′, nel recupero, Caputo punisce Inzaghi raccogliendo la sponda di un compagno nell’area piccola. LEGGI TUTTO

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    Lazio-Sassuolo 1-2, il tabellino

    ROMA – Il Sassuolo batte in rimonta la Lazio all’Olimpico di Roma. Nella prima frazione i biancocelesti trovano il vantaggio con Luis Alberto, mentre ad inizio ripresa i neroverdi pareggiano con Raspadori. In pieno recupero, match point di Caputo.
    LAZIO-SASSUOLO: NUMERI E STATISTICHE
    CLASSIFICA SERIE A
    LAZIO (3-5-2): Strakosha; Bastos, Acerbi, Radu (38′ st Vavro); Lazzari, Milinkovic (22′ st Leiva), Parolo, Luis Alberto (38′ st Adekanye), Lukaku (1′ st Jony); Caicedo (16′ st Cataldi), Immobile. A disp.: Proto, Guerrieri, Luiz Felipe, Armini, D. Anderson, Falbo, A. Anderson. Allenatore: S. Inzaghi
    SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan (1′ st Muldur), Marlon, G. Ferrari, Kyriakopoulos; Bourabia, Locatelli; Traoré (1′ st Caputo), Djuricic (23′ st Haraslin), Boga (34′ st Rogerio); Raspadori (44′ st Magnani). A disp.: Pegolo, Chiriches, Peluso, Ghion, Magnanelli, Berardi, Manzari. Allenatore: De Zerbi
    ARBITRO: Di Bello di Brindisi
    MARCATORI: 33′ pt Luis Alberto (L), 7′ st Raspadori (S), 46′ st Caputo (S).
    NOTE: Ammoniti: Parolo, Immobile, Bastos, Leiva (L); Muldur, Ferrari (S). Recupero: 4′ pt, 5′ st. LEGGI TUTTO