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    Diretta Napoli-Juventus ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    NAPOLI – Supersfida al Maradona. Alle ore 20.45, Napoli e Juventus apriranno la 18ª giornata di Serie A. Potrebbe trattarsi di una sfida decisiva per le sorti dell’intero campionato. Gli azzurri di Luciano Spalletti, infatti, laureatisi campioni d’inverno con due turni d’anticipo, vincendo stasera potrebbero momentaneamente portarsi a +10 dalle inseguitrici (il Milan sfiderà il Lecce al Via del Mare sabato alle 18), mettendo una seria ipoteca sullo scudetto. Osimhen e compagni, dopo aver incassato il primo ko in gare ufficiali della stagione contro l’Inter al ritorno in campo della Serie A, hanno subito rialzato la testa e si sono imposti per 2-0 sul campo della Sampdoria. Di contro, dall’altra parte del campo stasera ci sarà una Juventus in grandissima forma. La squadra di Massimiliano Allegri è infatti reduce da otto vittorie consecutive senza subire reti e vincendo stasera potrebbe definitivamente riaprire il campionato portandosi a sole quattro lunghezze dai partenopei. Ci sono dunque tutti gli ingredienti per un match imperdibile: parola al campo. 
    Napoli-Juventus: diretta tv e streaming
    Napoli-Juventus, anticipo della 17ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Diego Armando Maradona e sarà visibile in esclusiva in diretta su DAZN.
    Le probabili formazioni di Napoli-Juventus
    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Spalletti.
    A disposizione: Sirigu, Marfella, Ostigard, Juan Jesus, Bereszynski, Olivera, Gaetano, Demme, Ndombele, Elmas, Zerbin, Raspadori, Lozano, Simeone. 
    JUVENTUS (3-5-1-1): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro; McKennie, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Kostic; Di Maria; Milik. Allenatore: Allegri.
    A disposizione: Perin, Pinsoglio, Gatti, Rugani, Paredes, Miretti, Chiesa, Soulé, Iling-Junior, Kean.
    ARBITRO: Doveri di Roma.
    ASSISTENTI: Costanzo-Passeri.
    IV UOMO: Chiffi.
    VAR: Mariani.
    ASS. VAR: Piccinini.
    Guarda Napoli-Juventus su DAZN. Attiva ora LEGGI TUTTO

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    Juventus, se Pogba si mette a nudo. In bianconero

    TORINO – Paul Pogba prosegue il lavoro alla Continassa, con la sua tabella personalizzata. Fra una paio di settimane si tireranno le prime somme e si capirà quando potrà essere convocato. Si spera anche prima, ma la prudenza è d’obbligo. Intanto, il fotografo Giampaolo Sgura immortala il Polpo come testimonial Juve, griffato Adidas. Il centrocampista francese si mette a nudo, in bianconero. Il suo cuore batte forte per la Vecchia Signora e, al di là di qualche critica, vuole rinsaldare il suo rapporto con i tifosi. E mettersi alle spalle un 2022 disastroso sotto tutti i punti di vista. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juventus: ecco l'arbitro designato per il big match del Maradona

    TORINO – Sarà Daniele Doveri a dirigere Napoli-Juventus, sfida scudetto e big-match della 18esima giornata di serie A, in programma venerdì sera al Maradona. Con il fischietto della sezione di Roma ci saranno gli assistenti Costanzo e Passeri, il quarto ufficiale Chiffi e gli arbitri Var Mariani e Piccinini.
    Napoli-Juventus, i precedenti di Doveri
    Doveri ha diretto questa sfida nella finale di Supercoppa italiana della stagione 2019-2020 (vittoria per 4-2 degli azzurri ai calci di rigore dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari) e una volta anche in campionato, il 13 febbraio 2021, altro successo per i campani, con la rete di Lorenzo Insigne che decise la sfida al Maradona. In generale l’arbitro romano ha diretto i partenopei in 33 occasioni (19 vittorie, 9 pareggi e 5 sconfitte), che rendono il Napoli la squadra più incrociata in assoluto in carriera. Per quanto riguarda la Juventus, l’ha arbitrata invece 23 volte (13 successi, 5 pari e 5 ko). LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juventus, la probabile formazione di Allegri

    TORINO – Non c’è ancora Paul Pogba, ma la concorrenza nel centrocampo bianconero comincia a farsi serrata. Dopo gli spezzoni giocati contro Cremonese e Udinese, l’ultimo impreziosito dal tocco delizioso con cui ha pescato Chiesa in area friulana innescando l’azione del gol di Danilo, in vista della grande sfida di venerdì al Maradona Leandro Paredes prova a risalire le gerarchie del reparto per strappare un posto da titolare. LEGGI TUTTO

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    Filadelfia, si lavora alle vele. Il Torino cerca privacy

    TORINO – (e.e.) Un pomeriggio soleggiato e ventoso, di lunedì, ha fatto da cornice al lavoro, al Fila. Con i granata di Ivan Juric reduci dal pari deludente di Salerno e impegnati in una seduta di scarico, gli operai si sono arrampicati con la gru per sistemare le vele. Quelle strappate, infatti, vengono sostituite dal nuovo sistema automatizzato di occultamento. Il Toro e il tecnico croato cercano privacy per gli allenamenti. A posto il lato di via Filadelfia, ora si opera su via Spano. E continua la sistemazione anche delle aree limitrofe ai campi, con tanto di calcinacci e rifiuti accumulati. All’interno, invece, è stata inaugurata la sala Beretta Lounge che si affaccia sul campo principale (grazie alle vetrate mangiare lì è spettacolo nello spettacolo).
    Torino, i Giochi, l’abbandono
    Tutt’attorno, invece, è il solito tran tran. Qualche negozio, il bar covo granata con le serrande abbassate e i monopoli e poi gli ex mercati generali sbarrati e abbandonati. Se solo qualcuno avesse i mezzi e la volontà di investire, ci sarebbe spazio da vendere per allestire una città del Toro. Invece, di fronte agli occhi di turisti incuriositi, coppie di passanti e studenti che vanno al Lingotto c’è solo l’eredità olimpica sempre più triste.
    Guarda la galleryIl Toro al Fila: via col vento e via le vele strappate LEGGI TUTTO

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    Lazaro, lungo stop e riscatto in bilico. E il Toro resta con Singo e Vojvoda

    TORO – Ivan Juric resta con gli uomini contati: gli esterni a tutta fascia sono soltanto due, ovvero Mergim Vojvoda e Wilfried Singo. Valentino Lazaro, infatti, resterà fermo a lungo per la lesione di alto grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro, andato ko a Salerno. «Purtroppo ho dovuto lasciare il campo dopo essere stato colpito al ginocchio… volevo continuare ad aiutare la squadra a vincere. Ma tornerò presto a lottare fianco a fianco con i miei colleghi per i nostri obiettivi. Grazie per i vostri messaggi e per il supporto. Forza toro», scrive il nazionale austriaco. E torna in discussione anche il riscatto dall’Inter, vista la situazione. Ancora fermo ai box anche Ola Aina, che va pure a scadenza. Insomma, una situazione critica.Guarda la galleryFlop Radonjic, Milinkovic-Savic evita la sconfitta: le pagelle di Salernitana-Torino LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juventus, l’ultima di Agnelli presidente a casa di De Laurentiis

    TORINO – Tanto sportivamente quanto politicamente è tutt’altro che banale l’incastro in conseguenza del quale la sfida contro il Napoli coincide anche con la partita che metterà “fattualmente” termine all’era juventina di Andrea Agnelli. Dal punto di vista simbolico giusto qualche giorno dopo, il 18 gennaio, verrà convocato e ratificato il nuovo Cda che porrà fine, anche formalmente, alla sua presidenza. Dal punto di vista sportivo perché proprio il Napoli è stato l’avversario più irriducibile, tenace e in definitiva pericoloso nei 13 anni della sua presidenza. Politicamente, infine, perché tra lo stesso Agnelli e Aurelio De Laurentiis c’è stata spesso una condivisione di intenti e di strategie nelle dinamiche interne alla Lega di Serie A, tanto che non è azzardato sostenere come siano stati contemporaneamente avversari sul campo (spesso) alleati in politica.Guarda la galleryJuventus prima nella classifica dei secondi tempi LEGGI TUTTO

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    Osimhen-Bremer, il duello chiave di Napoli-Juve: il muro di Allegri è Gleison

    TORINO – L’incrocio scudetto è alle porte e la domanda che gira nella testa dei tifosi juventini è più o meno la stessa, che suona all’incirca così: «Ma avete visto che forza Osimhen? E chi lo ferma?». La risposta di Massimiliano Allegri è nei numeri: otto partite di fila vinte senza subire gol. E adesso l’esame di laurea contro l’attacco atomico del Napoli e contro il bomber più letale della Serie A. La replica di Max è calare uno dei suoi assi: Gleison Bremer, probabilmente il miglior marcatore puro del campionato, nella retroguardia a tre tutta brasiliana con capitan Danilo e Alex Sandro. La supersfida del Maradona di venerdì dirà tanto della lotta scudetto, «ma non è decisiva» aveva sentenziato qualche giorno fa Luciano Spalletti. Vero per il Napoli, forse, ma non altrettanto per la Juventus: la speranza bianconera di rientrare nella corsa per il tricolore è aggrappata allo scontro diretto, anche perché sprofondare nuovamente a -10, in caso di sconfitta, avrebbe l’impatto di un colpo da ko sulle possibilità di impresa, o quasi. Ma adesso la Juventus ci crede, a una manciata di giorni dalla prova più difficile, quella contro uno degli attacchi più esplosivi della Serie A e contro quel Victor Osimhen che a tratti sembra davvero inarrestabile. Basta guardare e riguardare l’ultimo gol, quello alla Sampdoria. Quando si parla del centravanti nigeriano non si fa riferimento soltanto a un attaccante che veda la porta come pochi, da autentico finalizzatore, ma anche di un calciatore capace di catalizzare le attenzioni della difesa avversaria, aprendo inesorabilmente spazi per i compagni: è infatti anche un’arma tattica che il Napoli capolista di Spalletti utilizza per attaccare la porta oppure per allungare le distanze sulla trequarti, lì dove si detta l’ultimo passaggio e vanno a inserirsi i “guastatori” azzurri. Osimhen è dunque dominante in due maniere differenti: individualmente, con giocate come quella con la Samp o all’interno del sistema spallettiano, dato che, se viene lasciato libero di attaccare la profondità, non perdona. E se raddoppiato o triplicato, visto che può colpire da sponda per le altre frecce di Lucio. Ma l’antidoto si chiama Bremer, tenuto a riposo volutamente per preservarlo in chiave Napoli, pensando a Osi: se c’è qualcuno che può portare a termine la missione, quello è l’ex granata. Con l’Udinese un affaticamento muscolare e la necessità di ragionare già sul big match scudetto del Maradona hanno portato Allegri a cambiare difesa (Rugani al centro), con lo stesso risultato delle sette partite di Serie A precedenti: porta blindata.Guarda la galleryJuventus prima nella classifica dei secondi tempi LEGGI TUTTO