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    Diretta Inter-Salernitana ore 12.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – È Inter-Salernitana il lunch match della decima giornata di campionato. I nerazzurri arrivano alla sfida dopo il successo in campionato al Mapei Stadium con il Sassuolo e il rocambolesco – ma importantissimo – 3-3 al Camp Nou con il Barcellona. I granata, invece, sono reduci dalla brillante vittoria con il Verona, che ha permesso loro di salire a quota 10 punti in classifica, ad appena cinque lunghezze dai ben più quotati rivali odierni. La scorsa stagione i ragazzi di Inzaghi si imposero, tanto al Meazza quanto all’Arechi, con un rotondo 5-0 nel segno di Lautaro Martinez, in gol quattro volte tra andata e ritorno.
    Dove vedere Inter-Salernitana: streaming e diretta tv
    Il match tra Inter e Salernitana, in programma alle ore 12.30 allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, sarà trasmesso in diretta tv da Sky sui canali Sky Sport Calcio (numero 202), Sky Sport 4K (213) e Sky Sport (251), oltre che in streaming su Dazn, SkyGo e Now. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Inter-Salernitana: le probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, De Vrij, Acerbi; Dumfries, Barella, Asllani, Calhanoglu, Dimarco; Dzeko, Lautaro Martinez. All.: Inzaghi. A disposizione: Handanovic, Cordaz, A.Bastoni, D’Ambrosio, Darmian, Bellanova, Gosens, A.Stankovic, Mkhitaryan, Carboni, Correa. Indisponibili: Dalbert, Lukaku, Brozovic, Gagliardini. Squalificati: -. Diffidati: -.
    SALERNITANA (3-5-2): Sepe; Gyomber, Daniliuc, Lovato; Mazzocchi, Candreva, L. Coulibaly, Vilhena, Bradaric; Dia, Piatek. All.: Nicola. A disposizione: Fiorillo, Bronn, Sambia, Pirola, Kastanos, Bohinen, Bonazzoli, Botheim, Valencia. Indisponibili: Maggiore, Fazio, Micai. Squalificati: Radovanovic. Diffidati: -.
    Arbitro: Sacchi di Macerata.Assistenti: L.Rossi e Di Gioia.IV uomo: Piccinini.Var: Marini.Avar: Giallatini.
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    Torino-Juventus, Vlahovic difende Allegri e rivela: “Ecco a chi devo una cena”

    “Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile: era un derby, loro sono tostissimi, poi qui nel loro stadio, con la spinta dei loro tifosi… Per noi era importante vincere e dobbiamo continuare così, uniti e costanti”. Dusan Vlahovic, match-winner del derby Torino-Juventus, è intervenuto ai microfoni di Dazn: “Noi pensiamo partita per partita. Tutti conoscono i nostri obiettivi, noi non molleremo mai. Seguiamo l’allenatore? Sono domande banali, certo che lo seguiamo. A tutti capita un periodo no, oggi l’obiettivo era vincere, lo abbiamo ottenuto e ora dobbiamo continuare. Nelle difficoltà si cresce e si impara. Io mi metto a disposizione della squadra, poi una partita la gioco bene e una no, ma do sempre il 100%. Oggi ho segnato, spero di continuare a farlo, e che continuiamo a vincere. Il ct della Serbia in tribuna? Ci eravamo sentiti, sapevo venisse, gli dovrò una cena”.Guarda la galleryTorino-Juventus, decide Vlahovic: il golIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Diretta Empoli-Monza ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    EMPOLI – Ad aprire la 10ª giornata del campionato di Serie A sarà la sfida in programma alle 15 al Castellani tra Empoli e Monza. I toscani sono reduci dal pareggio per 1-1 sul campo del Torino: spettacolare rovesciata di Destro e gol di Lukic nel finale che ha spezzato i sogni di gloria degli azzurri. La formazione di Paolo Zanetti, a quota otto in classifica, fin qui ha conquistato una sola vittoria, quella a Bologna firmata Bandinelli. Oggi, però, si troverà di fronte un Monza in stato di grazia. I lombardi hanno decisamente cambiato marcia da quando in panchina siede Raffaele Palladino. Dopo un avvio di stagione complicato, cinque sconfitte e un pareggio, il tecnico campano ha preso il posto di Stroppa mettendo insieme tre vittorie consecutive contro Juve (1-0), Sampdoria (3-0) e Spezia (2-0). 
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    Dove vedere Empoli-Monza: streaming e diretta tv
    Empoli-Monza, gara valida per il 10° turno del campionato di Serie A, è in programma alle ore 15 allo stadio Castellani di Empoli e sarà visibile in esclusiva in diretta su DAZN. 
    Empoli-Monza: probabili formazioni
    EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Ebuehi, De Winter, Luperto, Parisi; Haas, Marin, Bandinelli; Bajrami; Lammers, Destro. Allenatore: Zanetti.
    A disposizione: Perisan, Ujkani, Cacace, Stojanovic, Fazzini, Degl’Innocenti, Guarino, Henderson, Ekong, Pjaca, Walikiewicz, Cambiaghi, Baldanzi, Satriano.
    MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; Izzo, Pablo Marì, Caldirola; Ciurria, Sensi, Rovella, Carlos Augusto; Pessina, Caprari; Gytkjaer. Allenatore: Palladino.
    A disposizione: Cragno, Donari, Marlon, Carboni, Barberis, Machin, Valori, Ranocchia, Colpani, D’Alessandro, Petagna, Mota, Carvalho. 
    ARBITRO: Rapuano di Rimini. 
    ASSISTENTI: Bottegoni-Scatragli.
    IV UOMO: Pezzuto.
    VAR: Orsato.
    ASS. VAR: Marini.
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    Diretta Atalanta-Sassuolo ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    BERGAMO – La corsa dell’Atalanta si è fermata lo scorso turno con il pareggio contro l’Udinese, squadra rivelazione di questo campionato. Le ambizioni della Dea però non sono cambiate, dal momento che la squadra di Gasperini è insieme al Napoli l’unica ancora imbattuta nel torneo. Cammino più altalenante invece per il Sassuolo di Dionisi, che finora ha collezionato tre successi, tre pareggi e tre sconfitte.
    Dove vedere Atalanta-Sassuolo: streaming e diretta tv
    Atalanta-Sassuolo è in programma al Gewiss Stadium di Bergamo alle ore 20.45. Il match sarà trasmesso in tv e streaming da Sky (Sky Sport Calcio e Sky Sport 251), Now e Dazn.
    Segui la diretta di Atalanta-Sassuolo su Tuttosport.com
    Atalanta-Sassuolo: probabili formazioni
    ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Scalvini, Demiral, Okoli; Soppy, Koopmeiners, De Roon, Zortea; Ederson; Muriel, Lookman. Allenatore: Gasperini. A disposizione: Rossi, Bertini, Djimsiti, Ruggeri, Maehle, Boga, Malinovskyi, Pasalic, Hoilund. Indisponibili: Musso, Palomino, Toloi, Zappacosta, Zapata. Squalificati: Hateboer. Diffidati: nessuno.
    SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Rogerio; Frattesi, Lopez, Thorstvedt; Ceide, Pinamonti, Laurienté. Allenatore: Dionisi. A disposizione: Pegolo, Russo, Ruan, Ayhan, Kyriakopoulos, Henrique, Harroui, Obiang, Traorè, Berardi, Alvarez, Antiste. Indisponibili: Muldur, Defrel. Squalificati: -. Diffidati: Ferrari.
    ARBITRO: Mercenaro di Genova. Assistenti: Costanzo e Passeri. IV uomo: Santoro. Var: Abisso. Avar: Longo.
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    Torino, Vlasic è pronto a tutto. Anche a fare il finto 9

    TORINO – Genio e sregolatezza del Toro, l’uomo che può risolvere la partita in qualunque momento con un guizzo improvviso. Stiamo parlando di Nikola Vlasic, 25 anni, esterno croato, il giocatore che in questo momento con i suoi 3 gol (in 9 presenze) è il capocannoniere della squadra di Ivan Juric. Un elemento che andrà ai mondiali e che i granata hanno preso dal West Ham in estate con un diritto di riscatto a 15 milioni. Segno evidente che Ivan Juric punta molto sulle sue qualità per regalarsi e regalare ai tifosi granata quella soddisfazione che aspettano da tanto tempo: la vittoria contro la Juve.

    Vlasic è il giocatore granata più pericoloso in attacco

    Ed in effetti il trequartista croato si è inserito alla perfezione nel sistema di gioco granata, riesce a scappare dagli avversari e puntare deciso a rete con grande rapidità. Attenzione, però: con le possibili assenze di Sanabria e Pellegri il croato potrebbe anche essere impiegato in qualità di falso nove, più avanti del solito. Lui, Seck e Karamoh, infatti, sono gli unici che potrebbero ricoprire questo ruolo al momento scoperto se uno delle due punte non riuscirà a recuperare. Vlasic ha l’esperienza e le qualità giusta. Insomma, per una volta si potrebbe. Il problema è che il più delle volte fallisce delle occasioni d’oro che lui stesso si è costruito. I tre gol realizzati, infatti, potevano essere molti di più, più del doppio considerando le e palle gol buttate via. Questo, comunque, non toglie il fatto che è il giocatore granata più pericoloso perché non sai mai la giocata che ti tira fuori. Salta l’uomo sia con il piede destro sia con quello sinistro e, a differenza di tanti altri, sa anche “costruire” l’assist per il compagno più libero. Sotto l’aspetto fisico, poi, non ha problemi perché riesce a tenere il ritmo alto per tutta la partita e questa è una considerazione che per Juric è fondamentale…

    Guarda la galleryTorino-Juve, la probabile formazione di Juric

    Torino-Juve, Vlasic e Vlahovic possono fare la differenza

    Vlasic contro Vlahovic, già, i due più pericolosi? Potrebbero essere questi i giocatori del derby tanto atteso dai tifosi per pregustare il dolce sapore del riscatto dopo gli ultimi risultati negativi. Due giocatori che possono fare la differenza e i compagni lo sanno bene. Anche in questi giorni di duri allenamenti al Fila il trequartista croato si è mosso con grande voglia. Perché al Toro si trova bene e ha subito capito quanto sia importante questa partita.
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    Torino-Juve, Juric: “Pellegri, Sanabria e Ricci non stanno bene”

    “Sanabria e Pellegri non ci sono. Pellegri ha una vecchia cicatrice che gli dà fastidio. Sanabria leggero affaticamento, non si è allenato e la vedo dura. Mi dispiace per Pellegri, ha questa vecchia cicatrice: i suoi non sono infortuni, ma lo bloccano. La mia sensazione è che, quando ha giocato, ha i movimenti di un attaccante vero. Ma non riesco a farlo rendere per i problemi che ha. Sanabria ci fa giocare bene. Ora pensiamo a come giocare: Karamoh è più un esterno ma l’altro giorno è entrato bene. Vediamo cosa succede e decideremo. Mancherà anche Ricci che ha la febbre, ieri ce l’aveva a 40, magari oggi gli passa ma la vedo dura”. Lo ha detto Juric in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Juve. 
    Juric, le parole in conferenza stampa
    Sulla Juve: “Avranno una forte emozione e caratteriale: l’ambiente spesso riesce a compattarsi e i giocatori danno in più. Non so se la sconfitta di Haifa sia buona o no per noi, certamente hanno grandissimi giocatori che non hanno reso. Ci sono tratti nei quali esprimono potenza, accelerazioni e qualità. Nell’ultima partita non hanno fatto bene, ma le precedenti sono state diverse: a tratti buone e a tratti non buone, quando ti va male gira tutto male. Noi proveremo a fare il nostro gioco”.
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    Casagrande e il messaggio dal Brasile: “Forza Toro”

    TORINO – Nome e cognome non andrebbero ovviamente scritti con la virgola, che qui serve per prendere una pausa e consentire alla memoria di operare un balzo e tornare agli Anni 80: Walter, Junior, Casagrande. E’ il 1987, quando il brasiliano di 191 centimetri, già protagonista nella Nazionale brasiliana (19 gare e 8 gol, con tre presenze al Mondiale di Messico ‘86) e fresco campione d’Europa con il Porto di Madjer sceglie la provincia italiana per intraprendere la carriera in Serie A, al tempo, e senza confronti il campionato più importante al mondo. Era consuetudine, in quel periodo d’oro per l’Italia del pallone, che anche le stelle più luminose del calcio internazionale andassero a rinforzare le fila di club anche non di primissimo piano: tra i molti, da ricordare Zico, all’Udinese tra il 1983 e il 1985. La scelta di Casagrande cade invece sull’Ascoli del presidente Costantino Rozzi, “Il presidentissimo” che rende grande il club marchigiano e che nell’immaginario popolare è ricordato per i cal- zini rossi regolarmente indossati per scaramanzia. Casagrande rimane ad Ascoli quattro stagioni, e nell’ultima in B, dopo tre campionati nella massima serie, realizza 22 gol che gli valgono la chiamata da parte del Torino. Là dove approda nel 1991 per giocare in coppia con Giorgio Bresciani godendo degli assist di uno straordinario Gigi Lentini (alle spalle dei due scalpita un certo Christian Vieri).
    E’ un Toro che ha Marchegiani in porta, Annoni, Benedetti, Bruno, Cravero, Mussi e Policano in difesa, Fusi, Scifo, Martin Vazquez e Venturin a centrocampo, soltanto per elencare i profili più luminosi di una squadra nella quale gioca anche Sottil, attuale tecnico dell’Udinese sorpresa del campionato. Quella 1991-92 è ricordata da ogni tifoso granata per essere l’annata della cavalcata in Coppa Uefa, terminata con i legni di Amsterdam che precludono al Toro la possibilità di alzare la coppa. Casagrande in quella volata segna all’Aek Atene in trasferta, ai danesi del B1903 sempre fuori casa, quindi a Madrid contro il Real in semifinale per poi, nella finale d’andata contro l’Ajax, piazzare le due zampate nel 2-2 al Delle Alpi. Tra le due sfide contro i blancos di Spagna il Toro si trova a disputare il derby: dopo l’1-0 per i bianconeri firmato da Casiraghi, nel girone di ritorno i granata si sbarazzano per 2-0 della Juve. I marcatori? Uno solo: Walter, Junior, Casagrande. Il brasiliano che non ha dimenticato il Toro, e che dal Brasile in una chat di amici, ovviamente granata, ha postato una foto che lo ritrae sorridente, a braccia larga come il Cristo Rey, e con indosso una maglia specialissima. Quella indossata quel 5 aprile, quando grazie alla sua doppietta realizzata al 21’ e al 28’ della ripresa il Torino affossa la Juve.
    Torino, il post sui social di Casagrande
    «Mi sono svegliato con una grande energia fisica, mentale e spirituale. E tante altre persone, qui al parco Ibirapuera (di San Paolo, ndr) sono nella mia stessa condizione. Baci a tutti». Così inizia il post di Casagrande, uomo che ha recentemente raccontato la sua esperienza di vita attraversata da protagonista della Democrazia Corinthiana, da atleta di assoluto livello, e da essere umano che si è guardato le ombre – che lo hanno attraversato prima di essere accompagnate fuori da mente e spirito – anche attraverso l’uso di stupefacenti nel recente “Casagrande: all’inferno e ritorno”. Il seguito, del post, è un abbraccio al mondo granata: «Nel fine settimana si giocherà un derby molto sentito, in Italia, quello tra il Toro e la Juve. La maglia che indosso è quella da me indossata nella vittoria per 2-0 del 1991-92». Segue, quale chiosa, un «Forza Toro!» che vuole arrivare ai giocatori come ai tifosi che sabato saranno all’Olimpico Grande Torino. Prima di tornare in Brasile, per continuare la carriera nel Flamengo prima e nel Corinthians poi, Casagrande nel 1992-93 con indosso la “camiseta” granata vince la Coppa Italia. Giocando in coppia – detto che in quel Toro c’erano anche Pennellone Silenzi e Paolino Poggi – con Carlos Aguilera. Uno, Casagrande, alto e grosso e bravissimo a giocare di sponda, l’altro, Pato Aguilera, piccolo e guizzante e furbissimo nell’infilarsi negli spazi aperti dal brasiliano. Ebbene la felice parentesi granata di Walter, Junior, Casagrande si chiude con la vittoria della Coppa Italia, in finale contro la Roma (l’attaccante segna al ritorno dei quarti di finale, nel successo interno per 3-2 sulla Lazio).
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    Lazio, Sarri elogia Immobile: “È speciale”. E su Higuain…

    FIRENZE – “Ho allenato grandi attaccanti? Ho visto il Pipita che ha fatto altri due gol in MLS, ci sta che non si ritiri più”. Commentando ai microfoni di Dazn il roboante 4-0 a Firenze, il tecnico della Lazio Maurizio Sarri si ‘coccola’ Immobile, entrato con il gol di oggi nella top 10 dei migliori bomber della storia della Serie A: “Ciro è speciale nell’atteggiamento. Ha un’umiltà e una disponibilità nonostante i suoi numeri. Capisco perché il popolo laziale è innamorato di lui. Al di là dei numeri ha qualcosa di speciale. È talmente disponibile che è un piacere averlo nello spogliatoio. Questo è un gruppo che ti fa innamorare. Ci lavori bene e hanno predisposizione a venirti incontro. Al livello di mentalità ha ancora qualcosa da mettere a posto”.
    Sarri su Fiorentina-Lazio
    “Sembra una partita semplice. Loro hanno avuto occasioni per pareggiarla e la partita poteva cambiare. Quando c’era da soffrire lo abbiamo fatto con umiltà. Era una partita post Europa per entrambe, loro sono calati più di noi. Difesa? Segnale buono. Dobbiamo dare continuità. Prima o poi i gol si prendono ma la solidità ti risolve i problemi. Abbiamo difeso troppo bassi a un certo punto causando occasioni caotiche in area. Cosa penso se guardo la classifica? Che siamo dei maratoneti, abbiamo fatto 3 km e ne dobbiamo fare ancora 39… Abbiamo fatto un po’ di confusione. Doveva stare più basso Sergej nella costruzione perché loro lo marcavano con un difensore centrale. Dovevamo alzare più Vecino che era seguito da Bonaventura. La Fiorentina ti viene a prendere uomo contro uomo e non è facile uscire in modo pulito”.
    Sarri su Vecino regista della Lazio
    “Vecino regista? Oggi era una necessità. Cataldi non ce l’ha fatta per un disturbo di questa notte. Marcos Antonio non fa 90 minuti da gennaio. Era impensabile andare oltre i 60/65. Avevo già parlato con Vecino e Luis e gli avevo detto che uno dei due avrebbe fatto il play. Essendo in vantaggio ho preferito quello fisico”.
    Sarri sulla Lazio in Europa League
    “Pensavano di essere un girone normale, in realtà è molto forte. Lo Sturm è in piena lotta con Salisburgo che è una squadra da Champions. I danesi sono una sorpresa in positivo. Sembrava scritto e invece sarà d’inferno. Dovremo lottare fino alla fine”.
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