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    Serie A: date, orari e tv fino al 4 gennaio. Juve, Milan e Derby di sabato alle 18

    TORINO – La Serie A si è messa in pausa per fare spazio agli impegni delle nazionali, compresi quelli dell’Italia di Mancini, impegnata contro l’Inghilterra e l’Ungheria. Dopodiché tornerà il campionato fino alla nuova sosta per il Mondiale. La Lega di A ha già ufficializzato il calendario fino alla 16ª giornata con l’assegnazione televisiva a Dazn e Sky. Vediamo nel dettaglio turno per turno e dove, quando e a che ora seguire tutte le prossime partite. LEGGI TUTTO

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    Toro, Venturin esclusivo: “In Europa con i giovani”

    TORINO – Dal buio delle stagioni in Serie B alla luce dell’ultimo trionfo granata, la Coppa Italia di Mondonico nel 1992/1993, Giorgio Venturin con la maglia del Torino ha vissuto un caleidoscopio di situazioni e di emozioni. E oggi, con il cuore dell’ex e l’occhio dell’osservatore federale, guarda con interesse alla creatura che Juric sta forgiando da oltre un anno. «La mano del tecnico è evidente, la sua impronta è chiara: il Torino ha un’idea di gioco ben precisa, come ce l’aveva avuta anche il Verona in precedenza – l’analisi dell’ex centrocampista, sbocciato proprio nel vivaio granata negli anni Ottanta – Juric porta avanti da anni un calcio molto riconoscibile, in cui ogni pedina sa cosa l’allenatore voglia da lui. Poi riuscire a rispettare ogni consegna nel dettaglio è un altro paio di maniche, come si suol dire, ma mi sembra che il gruppo abbia anche la giusta personalità per farlo».Giorgio Venturin, a proposito di personalità: chi ha raccolto la pesante eredità lasciata in estate dai vari Belotti e Bremer?«Tutti e nessuno, nel senso che non mi pare ci sia un singolo dominante in questo contesto. Ma è il collettivo, come sempre con Juric, a fare la differenza. Numeri e schemi sono importanti, certo, ma oltre un certo segno non arrivano: a quel punto, contano gli uomini e la loro interpretazione dei concetti cari all’allenatore».E come sta il Torino, in questo senso?«Bene, perché ha elementi di livello che possono far sperare in un campionato che vada oltre l’ambizione più basilare di una tranquilla salvezza. Tra tutti, quello che mi ha impressionato di più finora è stato sicuramente Vlasic: è un giocatore di qualità, che può consentire alla squadra di fare un bel balzo in avanti».Fino a che punto, pensando alla classifica al termine della stagione?«Questo Torino ha tutte le carte in regola per disputare un campionato da primi dieci posti e restare agganciato al treno Europa. Poi, in primavera, si vedrà: quest’anno è un grande mistero, in sostanza si disputeranno due differenti annate in una. Può davvero succedere di tutto».

    Quindi non si sbilancia neanche nella lotta per lo scudetto?«Il pronostico, quest’anno, è più difficile dello scorso, quando comunque l’Inter sembrava lanciata verso il successo. Di sicuro ci sarà equilibrio fino alla fine, con almeno tre o quattro squadre in corsa: un bene per il prodotto Serie A, dopo troppi anni dall’esito scontato. Nel novero delle pretendenti vedo sicuramente le due milanesi e quel Napoli che, anche cambiando, ormai ha trovato il suo posto stabilmente ai vertici. Poi, dietro, dipenderà da tanti fattori: la Roma avrebbe bisogno di più continuità, la Juventus è già attardata ma ha una rosa molto importante. E anche l’Atalanta mi ha destato un’ottima impressione, però nei momenti cruciali ha sempre finito per dimostrare di aver qualcosa in meno rispetto alle altre».Il Torino può infilarsi subito dietro le grandi, dunque?«Perché no, anche se in questo momento forse al gruppo manca ancora un po’ di convinzione per crederci sempre fino all’ultimo. Prendo come esempio la gara di San Siro con l’Inter: l’ha addirittura persa allo scadere, ma persino con un pareggio sarebbe dovuto uscire dal campo con dei rimpianti».Cosa la induce a pensare positivo, al contrario?«La condizione atletica della squadra, che mi pare eccellente anche al di là delle difficoltà causate dagli infortuni. La forma del collettivo, in un calendario congestionato come quello di quest’anno, farà sicuramente la differenza. E la sta già facendo».Il principale problema di questo avvio di stagione risiede probabilmente nella difficoltà a trovare il gol: si tratta di una lacuna a livello di organico?«Non credo, personalmente ritengo Sanabria e Pellegri degli ottimi elementi. Certo: il paraguaiano non ha il gol che scorre nel sangue, ma ha una capacità di far reparto, di muoversi senza palla e di far salire la squadra che riscontro in pochi altri attaccanti».E Pellegri?«È stato condizionato un po’ dalla sfortuna per i tanti infortuni e forse anche un po’ da scelte sbagliate che gli hanno fatto perdere del tempo, ma si tratta pur sempre di un ragazzo del 2001: i presupposti restano molto importanti. Ha anche il gol nelle corde più di Sanabria, il suo fiuto è evidente fin dai tempi del Genoa: con il modulo di Juric sarà raro vederli in campo insieme, ma credo che assicurino dei buoni propositi per il proseguo della stagione».Quanto pesa la defezione estiva di Belotti, in questo discorso?«Il Gallo farebbe comodo a qualunque squadra, come farà molto comodo alla Roma quest’anno anche se è arrivato all’ultimo e a corto di preparazione. Fa specie vederlo in campo con una maglia diversa da quella granata, ma le bandiere nel calcio moderno vengono ammainate sempre più spesso. E poi le carriere, rispetto ai miei tempi, oggi sono più lunghe: prima o poi capita l’occasione per cambiare aria. E, nel suo caso, è stata anche una scelta lecita, visto che oggi il livello della Roma è superiore a quello del Torino. Resta il rammarico per un addio condito da troppi silenzi».Chi sarà il prossimo uomo di riferimento per questa squadra?«A me piace molto Buongiorno. Perché è cresciuto nel vivaio e perché è uno dei pochissimi italiani in rosa, ma anche per le qualità che sta effettivamente mostrando in campo. C’è un velo di tristezza nel constatare che sia l’unico prodotto del settore giovanile arrivato in prima squadra negli ultimi anni, quando anche i grandi club stanno invertendo la rotta e proprio il Milan con l’ex granata Pobega lo dimostra. Ma è un problema generale, come ribadito da Mancini in questi giorni».Da centrocampista a centrocampista: chi la stuzzica di più nella mediana granata?«Credo molto in Ricci, che è giovane e ha ancora grandi margini di miglioramento: ha la regia dentro, anche se all’occorrenza può agire da mezzala. Il salto dall’Empoli al Torino non è banale, quindi è normale sia servito un periodo di assestamento. Ma quest’anno potrà prendere sempre più le redini della squadra».E il non più capitan Lukic?«Quanto successo in estate è stato chiaramente un errore, una forzatura probabilmente nata da un consiglio sbagliato. Se la situazione è stata ricomposta dalla società senza drammi, però, immagino che le colpe non si sommassero tutte da una sola parte. L’epilogo è stato comunque positivo per il Torino, perché il ragazzo è di prospettiva e ha i tempi di gioco per agire davanti alla difesa. Anche se, per caratteristiche e movenze, lo vedo come una pedina un po’ più offensiva». LEGGI TUTTO

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    Juve, Pogba parla da 10: il post social che dona speranza ai tifosi

    TORINO – Nonostante l’infortunio che lo terrà lontano dai campi di gioco ancora per diverso tempo, Paul Pogba non vuole perdersi d’animo e cerca di scuotere l’ambiente Juve dopo il pesante ko con il Monza. Il centrocampista francese ha pubblicato un doppio scatto sul proprio profilo Instagram: il primo è un’esultanza di gruppo dei compagni di squadra, mentre il secondo lo raffigura di spalle con la sua numero dieci bianconera.

    La didascalia è inequivocabile, da autentico leader pronto a prendere per mano la squadra non appena gli sarà possibile: “Non molliamo mai. La stagione è ancora lunga. Siamo la Juve!”. Un messaggio che ha donato un po’ di speranza ai tanti tifosi bianconeri accorsi a commentare il messaggio del Polpo. LEGGI TUTTO

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    Diretta Udinese-Inter ore 12.30: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    UDINE – Sfida di alta classifica alla Dacia Arena dove, alle 12.30, Udinese e Inter si affrontano nel lunch match della 7ª giornata del campionato di Serie A. I friulani stanno vivendo un momento magico e sono reduci da cinque risultati utili consecutivi: dopo la sconfitta in rimonta all’esordio al Meazza contro il Milan (4-2) sono infatti arrivati il pareggio interno contro la Salernitana (0-0) e quattro vittorie di fila su Monza (2-1), Fiorentina (1-0), Roma (4-0) e Sassuolo (3-1). I nerazzurri di Simone Inzaghi, invece, sembrano aver trovato la quadra e dopo un inizio complicato, con le sconfitte contro Lazio (3-1), Milan (3-2) e Bayern Monaco (2-0), hanno alzato i giri del motore battendo Torino (1-0 in campionato) e Viktoria Plzen (2-0 in Champions League) negli ultimi due impegni. 
    Udinese-Inter: come vederla in tv e in streaming
    Udinese-Inter, lunch match della 7ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 12.30 alla Dacia Arena di Udine e sarà visibile in diretta su DAZN, Sky Calcio e Sky Sport 251. Inoltre sarà disponibile in streaming anche su Now e sulla piattaforma Sky Go.
    Le probabili formazioni di Udinese-Inter: le probabili formazioni
    UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, Perez; Pereyra, Lovric, Walace, Arslan, udogie; Deulofeu, Beto. Allenatore: Sottil. 
    A disposizione: Padelli, Piana, Bijol, Abankwah, Jajalo, Ehizibue, Ebosele, Samardzic, Makengo, Nestorovski, Success, Pafundi, Ebosse, Guessand. 
    INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Gagliardini, Gosens; Dzeko, Martinez. Allenatore: Inzaghi. 
    A disposizione: Onana Cordaz, D’Ambrosio, Acerbi, Zanotti, Darmian, Bellanova, Dimarco, Asllani, Mkhitaryan, Correa, Carboni.
    ARBITRO: Valeri di Roma.
    ASSISTENTI: Palermo-Mokhtar.
    IV UOMO: Sacchi.
    VAR: Aureliano.
    ASS. VAR: Galetto.
    Guarda Udinese-Inter su Dazn. Attiva ora! LEGGI TUTTO

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    Spezia-Sampdoria 2-1: magia di Sabiri e autogol di Murillo, poi decide Nzola

    LA SPEZIA – Lo Spezia si aggiudica in rimonta il derby ligure con la Sampdoria al termine di una partita a tratti dominata. Gli ospiti sbloccano il risultato all’11’ con una prodezza balistica di Sabiri, vanificata pochi secondi dopo dallo sfortunato autogol di Murillo. I padroni di casa premono, Audero è miracoloso su Kiwior, ma nulla può al 72′ sul destro a botta sicura di Nzola. Nel finale, decisivo Dragowski su Quagliarella. I ragazzi di Gotti salgono così a quota 8 punti in classifica, quelli di Giampaolo, sostituito oggi in panchina dal vice Conti, restano fermi a 2.
    Spezia-Sampdoria, le scelte di Gotti e Conti
    Orfano di Maldini, Amian, Sala e Verde, Gotti schiera lo Spezia con il 3-5-2: Ampadu, Kiwior e Nikolaou è il terzetto difensivo a protezione di Dragowski, Holm e Reca a tutta fascia, Bourabia in cabina di regia, Kovalenko e Bastoni mezz’ali e il tandem Gyasi-Nzola in attacco. La risposta di Conti, che sostituisce lo squalificato Giampaolo sulla panchina della Sampdoria, è un 4-2-3-1, pronto a diventare 4-5-1 in fase di non possesso, con Audero tra i pali, Bereszynski, Ferrari, Murillo, Augello nel pacchetto arretrato, Rincon e Villar in mediana e Leris, Sabiri e Djuricic a supporto del terminale offensivo Caputo.
    Capolavoro di Sabiri e autogol di Murillo: Spezia-Samp 1-1 al 45′
    Il derby ligure si apre con la pressione e i repentini cambi di gioco dello Spezia, ma all’11’ a passare è la Sampdoria: splendido uno-due tra Djuricic ed Augello, raccoglie la sfera Sabiri che, dalla lunghissima distanza, beffa Dragowski con un destro di rare potenza e precisione. Neanche il tempo di esultare, però, che i padroni di casa trovano l’immediato pareggio: è il 12′ quando, ben imbeccato da Nzola, Holm mette una palla tesa in mezzo da cui nasce la sfortunata autorete di Murillo. Proteste bianconere per un contatto Ferrari-Nzola al limite dell’area, con il difensore blucerchiato ammonito di lì a poco per una trattenuta ai danni di Gyasi. Le squadre si affrontano a viso aperto e i ribaltamenti di fronte sono continui: lo Spezia – che mostra un certo predominio a centrocampo e cerca di fare la partita – punge con un colpo di testa di Nikolaou (26′) e chiede invano un rigore per un contrasto tra Gyasi e Murillo (27′), la Samp replica con un insidioso corner a rientrare di Sabiri che non trova compagni (28′). I ragazzi di Gotti aumentano la pressione e recriminano ancora per un duello al limite tra Murillo e Nzola (33′) e per una scivolata con cui Augello anticipa Holm (41′), giudicati entrambi all’interno dei confini della regolarità dall’arbitro Sozza. Il primo tempo si chiude con i cartellini gialli rimediati da una parte da Bastoni per un tackle deciso su Sabiri e dall’altra da Villar dopo un brutto scontro con Kovalenko. 
    Nzola regala i tre punti allo Spezia: Samp ko 2-1
    Nella Samp c’è Colley al posto di Ferrari al rientro in campo dagli spogliatoi, Gotti conferma in blocco l’undici scelto in avvio. Sabiri prova a scuotere i suoi con un paio di fiammate contenute – con le cattive – dagli avversari e con un nuovo tentativo dalla distanza, stavolta senza molta fortuna (51′). Dragowski batte rapidamente e lo Spezia si riversa nell’area blucerchiata, ma Holm non arriva per centimetri sul bel pallone messo in mezzo da Gyasi, quindi, sul nuovo capovolgimento di fronte il portiere polacco respinge la puntata di Caputo e blocca il seguente piazzato di Sabiri (53′). Non c’è un attimo di respiro, i padroni di casa tornano a spingere trascinati dalla torcida della curva e al 57′, sulla sponda di Ampadu, Kiwior colpisce di testa a botta sicura e alla Samp serve il miracolo di Audero con il piede sinistro per evitare lo svantaggio. Le sortite offensive blucerchiate sono tutte affidate al talento di Sabiri, che costringe Kovalenko a spendere un giallo, mentre Gotti si gioca la carta Agudelo al posto di Bastoni, salutato dal Picco con un’ovazione. La risposta doriana è l’avvicendamento Vieira-Villar, che non muta l’impostazione tattica, mentre Sabiri ci riprova prima su calcio di punizione, con Dragowski che – per non correre rischi – respinge con i pugni (61′), poi con un destro all’angolino basso che si spegne sul fondo per un soffio (66′). La Samp ha un disperato bisogno di punti, lo Spezia – apparsa per lunghi tratti in totale controllo del match – sogna il colpaccio: ne deriva una partita ‘verticale’, dall’esito imprevedibile. Nzola non sfonda al 70′, Leris – in ritardo sull’uscita di Dragowski – non toglie la gamba e si prende un’ingenua ammonizione, mentre i due allenatori apportano nuove modifiche, con Hristov e l’ex Ekdal che rilevano Reca e Kovalenko tra le fila bianconere, e Gabbiadini per Leris tra quelle blucerchiate. Ma neppure il tempo di riassestarsi dopo le sostituzioni, che lo Spezia trova il meritato vantaggio: sull’ennesima scorribanda di Holm, Nzola si avventa sulla sfera e trafigge l’incolpevole Audero. È il 72′ e il Picco diventa una bolgia. Gli ospiti reagiscono di nervi, il rapido scambio Colley-Gabbiadini viene arginato dalla retroguardia bianconera e Djuricic si prende una sanzione disciplinare per un fallo di frustrazione, sul quale termina la sua partita, rilevato da Verre. In campo, insieme all’ex Roma, anche Fabio Quagliarella: a 10′ dal termine a fargli posto è Ciccio Caputo. Gabbiadini ci prova da fuori, Dragowski si oppone di pugno e si ripete sulla ribattuta di Sabiri, mentre lo Spezia respira e cerca di giocare con il cronometro: Ellertsson e Caldara fanno tirare il fiato ad Ampadu e Gyasi. Il neo-entrato islandese, subito ammonito, provoca una mini-rissa prontamente sedata ma che costa il giallo anche a Murillo e Nzola. Le speranze di rimonta dei blucerchiati s’infrangono al 94′ sul diagonale destro di Quagliarella, respinto dal portiere polacco con i piedi, e con la sassata di Verre, deviata in calcio d’angolo. LEGGI TUTTO

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    Bologna-Empoli 0-1: Thiago Motta subito ko, prima gioia per Zanetti

    BOLOGNA – Non parte bene l’avventura di Thiago Motta alla guida del Bologna. L’erede di Sinisa Mihajlovic, alla prima sulla panchina rossoblù (contro la Fiorentina c’era Luca Vigiani, tecnico della Primavera) viene infatti sconfitto 1-0 al Dall’Ara dall’Empoli di Paolo Zanetti, che spezza così un suo personale tabù (non aveva mai vinto nelle tre precedenti sfide con il collega) e centra il primo successo in campionato. Tenuti a galla in avvio da Skorupski, gli emiliani crescono nella ripresa quando vengono però puniti da Bandinelli e poi fermati da due legni (colpiti da Arnautovic e Zirkzee), che negano il pareggio a un Bologna costretto così a fermarsi dopo tre risultati utili di fila.
    Bologna-Empoli 0-1: statistiche e tabellino
    Thiago Motta cambia modulo
    Al suo esordio sulla panchina rossoblù (nella sfida vinta con la Fiorentina c’era Luca Vigiani, tecnico della Primavera) Thiago Motta abbandona la difesa a tre della gestione Mihajlovic e passa al 4-2-3-1: Medel torna al suo vecchio ruolo di mediano e trasloca a centrocampo al fianco di Schouten, mentre dietro al centravanti Arnautovic ci sono Orsolini, Soriano e Barrow. Sull’altro fronte Zanetti risponde con il suo 4-3-1-2, diretto in regia da Marin, mentre Bajrami è il trequartista dietro a Lammers e Satriano (solo panchina per l’ex juventino ed ex torinista Pjaca) e come terzini vengono confermati Stojanovic e Parisi.
    Guarda la galleryThiago Motta inizia con un ko: l’Empoli passa a Bologna
    Skorupski e Vicario attenti
    Subito pericolosi toscani, ma l’ex empolese Skorupski con una grande parata dice di no a Lammers, bravo a colpire di testa dopo aver eluso la marcatura di Lucumí (6′). Avvio di gara complicato per il portiere rossoblù, chiamato a ripetersi di piede sul rasoterra incrociato di Satriano (che poi getta via dal volto la maschera protettiva con cui aveva iniziato la partita) dopo una palla persa da Cambiaso e in rapida successione ancora su Lammers, anticipato in uscita su errore di Posh (10′). Sorpresi dalla partenza dell’Empoli, il Bologna prova a scuotersi con Orsolini che inizia a testare i riflessi di Vicario (chiamato dal ct Mancini in Nazionale), prima con un tiro dal limite dopo uno scambio con Medel e poi su punizione (21′). Il match ora è equilibrato e i padroni di casa ritentano con Barrow che sbaglia però mira (35′) e così, dopo un contropiede sprecato nel recupero da Orsolini, si va all’intervallo con le reti del Dall’Ara ancora inviolate.
    Serie A, la classifica
    Bandinelli-gol, rossoblù fermati dai legni
    Dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue ma Thiago Motta fa le sue prime mosse al 57′, con gli ingressi di Dominguez e Kasius (al posto di Soriano e De Silvestri) mentre nell’Empoli entra Cambiaghi (fuori Satriano). Migliore l’approccio alla ripresa del Bologna, che trova il rigore (tocco con il braccio in area di Stojanovic su cross di Cambiaso) poi revocato dall’arbitro Volpi per un fuorigioco emerso dal check del Var. I rossoblù però attaccano a testa bassa e un altro fuorigioco ‘vanifica’ una paratona di Vicario su Orsolini, mentre Arnautovic manca di poco lo specchio con la testa (63′). Campanelli d’allarme per Zanetti, che corre ai ripari sostituendo Bajrami e Marin con Henderson e Grassi (65′). È però Cambiaghi (74′) a richiamare in partita Skorupski, che poco dopo non si intende però con Posh e consente a capitan Bandinelli di insaccare a porta vuota (75′). Nel momento più difficile l’Empoli trova il vantaggio ma è immediata la reazione del Bologna, con Arnautovic che di testa colpisce il palo (77′). C’è intanto spazio per Aebisher, Vignato e Zirkzee da una parte (fuori Medel, Schouten e Orsolini) e per Fazzini e Pjaca dall’altra (al posto di Bandinelli e Hass) ed è proprio uno de nuovi entrati a regalare l’ultimo brivido: al 91′ sinistro al volo di Zirkzee e palla sulla traversa. L’Empoli passa al Dall’Ara centrando il suo primo successo in campionato, il Bologna si ferma dopo tre risultati utili di fila.
    Serie A, risultati e calendario
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    Diretta Salernitana-Lecce ore 20.45: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    SALERNO – Alle ore 20.45, allo stadio Arechi, la Salernitana ospita il Lecce nell’anticipo della 7ª giornata del campionato di Serie A. La squadra di Davide Nicola sta vivendo un momento magico: dopo il ko all’esordio contro la Roma, infatti, sono arrivati cinque risultati utili consecutivi, quattro pareggi (Udinese, Bologna, Empoli e quello molto discusso contro la Juve) e la netta vittoria per 4-0 contro la Sampdoria tra le mura amiche. I salentini di Marco Baroni, invece, sono ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato. Tre punti in classifica, frutto dei pareggi, tutti per 1-1, contro Empoli, Napoli e Monza. A completare il quadro le sconfitte contro Inter (2-1), Sassuolo (1-0) e Torino (1-0).
    Salernitana-Lecce: come vederla in tv e in streaming
    Salernitana-Lecce, anticipo della 7ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Arechi di Salerno e sarà visibile in diretta su DAZN, Sky Sport Calcio e Sky Sport 251. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go. 
    Le probabili formazioni di Salernitana-Lecce 
    SALERNITANA (3-5-2): Sepe; Bronn, Daniliuc, Gyomber; Candreva, Coulibaly, Maggiore, Vilhena, Mazzocchi; Dia, Piatek. Allenatore: Nicola.
    A disposizione: Fiorillo, Bradaric, Sambia, Kastanos, Botheim, Valencia, Capezzi, Pirola, Bonazzoli.
    LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Pezzella; Gonzalez, Hjulmand, Askildsen; Di Francesco, Ceesay, Banda. Allenatore: Baroni (squalificato, in panchina Del Rosso). 
    A disposizione: Bleve, Brancolini, Cetin, Gallo, Berisha, Umtiti, Bistrovic, Blin, Helgason, Colombo, Listkowski, Strefezza, Oudin, Rodriguez.
    ARBITRO: Doveri di Roma.
    ASSISTENTI: C. Rossi-Cipriani.
    IV UOMO: Camplone.
    VAR: Mazzoleni.
    ASS. VAR: Passeri.
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    Diretta Empoli-Roma ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    EMPOLI – Alle ore 20.45, allo stadio Castellani, Empoli e Roma si sfidano nel posticipo della 6ª giornata del campionato di Serie A. I giallorossi devono mettersi alle spalle le due sconfitte consecutive contro Udinese (4-0) e Ludogorets (2-1). La squadra di José Mourinho era partita fortissima con le vittorie contro Salernitana (1-0), Cremonese (1-0) e Monza (3-0) – in mezzo il pareggio all’Allianz Stadium contro la Juve (1-1) – ma i due ko consecutivi hanno fatto suonare l’allarme. Dybala e compagni, poi, torneranno in campo già giovedì per la seconda giornata di Europa League contro l’HJK Helsinki. Intanto di fronte stasera ci sarà un Empoli ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato ma reduce da quattro pareggi consecutivi. I toscani di Paolo Zanetti, dopo il ko contro lo Spezia (1-0) al debutto, hanno fatto 0-0 contro la Fiorentina, 1-1 contro Lecce e Verona e 2-2 contro la Salernitana. 
    Empoli-Roma: dove vederla in tv e in streaming
    Empoli-Roma, posticipo della 6ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Castellani di Empoli e sarà visibile su Sky e DAZN. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go.
    Le probabili formazioni di Empoli-Roma
    EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Ismajli, Luperto, Parisi; Haas, Marin, Bandinelli; Pjaca; Lammers, Satriano. Allenatore: Zanetti.
    A disposizione: Perisan, Ujkani, De Winter, Cacace, Grassi, Akpa Akpro, Guarino, Walukiewicz, Fazzini, Henderson, Cambiaghi, Bajrami, Ekong.
    ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Matic, Camara, Spinazzola; Dybala, Pellegrini, Abraham. Allenatore: Mourinho.
    A disposizione: Svilar, Boer, Tripi, Keramitsis, Vina, Cristante, Bove, Volpato, Zaniolo, Belotti, Shomurodov. 
    ARBITRO: Marinelli di Tivoli.
    ASSISTENTI: Di Iorio-Affatato.
    IV UOMO: Pezzuto.
    VAR: Chiffi.
    ASS. VAR: Galetto.
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