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    Genoa-Inter, anticipo nel segno del “2”

    Nel venerdì di Serie A le milanesi cercano punti Scudetto contro formazioni di medio bassa classifica. Alle 21 scende in campo l’Inter, seconda, per sfidare il pericolante Genoa di Blessin. Un quasi testacoda di cui forniamo analisi e pronostico.
    Genoa-Inter, indovina il risultato dell’anticipo di Serie A
    Nerazzurri favoriti
    La gestione Blessin è sinonimo di pareggi: il Genoa ne ha pareggiate 4 su 4 collezionando anche 4 Under 2,5 e altrettanti parziali/finali 1/1. Contro la seconda in classifica, reduce da un periodo difficile (un punto nelle ultime tre), i liguri dovranno disputare un match perfetto per conquistare l’intera posta.
    Anche l’Inter non può badare all’estetica di questi tempi, soprattutto dopo un match perso senza segnare contro il Sassuolo con diverse occasioni sprecate. Dzeko e compagni in trasferta hanno segnato 25 gol in 12 partite, bottino da rimpinguare in casa della formazione regina di pareggi (13) in questo campionato.
    Sulla carta è un match da “2”, due come le reti che potrebbe segnare l’Inter in questo anticipo. Da provare quindi il Multigol Ospite 2-3. LEGGI TUTTO

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    Milan-Udinese, pronostico e migliori quote

    La 27ª giornata di Serie A prende il via con Milan-Udinese. I rossoneri cercano punti in chiave Scudetto, i friulani in ottica salvezza. Ecco analisi e pronostico del match in programma allo stadio Meazza di San Siro venerdì alle 18.45.
    Il Milan ospita l’Udinese, fai il tuo pronostico e vinci!
    Milan-Udinese, uno sguardo ai precedenti
    Non sono bastati due gol per sbancare Salerno. Almeno, però, il Milan ha mantenuto (provvisoriamente) la vetta della classifica e da capolista riceve l’Udinese, che deve far punti per allontanarsi dal terz’ultimo posto (sempre al netto dei recuperi). In trasferta i friulani sono rimasti a secco di gol contro Verona, Genoa e Juventus e la lista dei “No Goal” si allunga con Cagliari-Udinese, gara vinta da Deulofeu e soci per 4-0.Il Milan versione Meazza ha più Under 2,5 (8) che Over (5) in cassaforte mentre nello storico dei precedenti con l’Udinese si nota molto equilibrio, con un gol di margine a fare la differenza nella maggior parte dei casi. Per trovare la più “recente” vittoria rossonera con almeno due gol di scarto occorre arretrare fino a novembre 2014 (14 partite fa): 2-0 a San Siro.
    Il 2-0 è un risultato con cui quest’anno il Milan ha chiuso, in suo favore, i match interni contro Lazio, Venezia e Salernitana. E proprio il 2-0 è uno score compreso nell’esito “1X+Multigol 2-4” che nell’occasione può meritare considerazione. LEGGI TUTTO

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    Rincorsa Sanabria: dribblare Belotti per il vincere il Toro

    TORINO – Riavvicinare Belotti nelle gerarchie di Juric e restare nel Toro da protagonista: queste le tappe dell’attuale percorso granata di Sanabria. Che non sarà un bomber da 15 reti a stagione, ma che indubbiamente è un centravanti che sa difendere palla e toccarla con tecnica superiore alla media. “Fa giocare bene la squadra”, il coro degli allenatori che hanno lavorato con il paraguaiano. Di ciò è ad esempio convinto Davide Nicola, fresco di chiamata sulla panchina della Salernitana al posto di un altro ex tecnico granata qual è Colantuono. E’ stato proprio il tecnico di Luserna San Giovanni, protagonista di una soffertissima salvezza nella passata stagione, a caldeggiare nel gennaio 2021 l’acquisto dal Betis della punta.Sullo stesso argomentoToro, il valore della rosa è decollato: merito di JuricTorino

    É arrivato insieme a Mandragora

    Arrivato assieme a Mandragora, altro colpo rivelatosi decisivo per mantenere la categoria e ora risorsa fondamentale del Toro affidato a Juric. Quello che dopo un paio di stagioni di maturazione sarà chiamato a giocarsela per le coppe europee. Un palcoscenico sul quale Sanabria punta a salire da attaccante del Torino. Possibilmente con indosso la maglia da titolare, o comunque da alternativa di lusso al centravanti di riferimento […]

    Sullo stesso argomentoToro, tre colpi per dare a Juric una squadra da coppeCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Napoli 1-1: Osimhen entra e salva Spalletti

    CAGLIARI – Dopo Inter, Atalanta e Lazio le fatiche di coppa fermano anche il Napoli, salvato solo dal guizzo aereo di Osimhen all’87’ e stoppato sull’1-1 da una grande prova del Cagliari. Spalletti deve rinunciare al colpo da tre punti che lo avrebbe lanciato al primo posto insieme al Milan, ma aggancia Inzaghi a 54, mentre Pioli rimane in vetta a 56. Pereiro e la papera di Ospina danno il vantaggio ai sardi, nel primo tempo più intensi ed energici dei partenopei e nella ripresa anche più bravi nel palleggio e nella costruzione delle palle gol (almeno tre nette con Deiola, due volte, e Baselli). Complessivamente gli uomini di Mazzarri giocano meglio e per lunghi tratti controllano la partita, ma devono arrendersi all’istinto killer di Osimhen, entrato dalla panchina e decisivo al primo pallone toccato. Il Cagliari può consolarsi comunque con la striscia di risultati utili consecutivi (4), mentre la testa del Napoli ora va al ritorno con il Barcellona.Guarda la galleryIl Cagliari ferma il Napoli: Osimhen risponde a Pereiro
    Spalletti cambia modulo
    Per il Napoli c’è il ritorno con il Barcellona tra tre giorni (24 febbraio) da dentro o fuori in Europa League e Spalletti, orfano già di Insigne, Lobotka, Politano, Anguissa e Lozano, ci pensa: fa tirare il fiato a Fabian Ruiz e Osimhen, che si accomodano in panchina, e cambia modulo passando al 3-4-2-1 e alla difesa a tre, con i terzini Mario Rui e Di Lorenzo più alti a centrocampo e con Mertens ed Elmas a supporto di Petagna.
    Di Lorenzo esce per un problema alla testa
    Di Lorenzo è il protagonista della prima metà del primo tempo perché al 10′ sbuca in area e obbliga Cragno ad una bella parata in volo e al 27′ lascia il campo per un problema alla testa (dentro Malcuit) in seguito ad un colpo subito. Nel mezzo c’è sì la chance per Rrahmani, che non trova l’impatto ideale con il pallone da due passi, ma soprattutto si registrano le due grandi occasioni per il Cagliari: Altare, dopo il contrasto aereo con Ospina (l’arbitro non fischia carica), non riesce da terra e con la porta vuota a centrare lo specchio; Joao Pedro invece spreca il regalo su rinvio sbagliato di Koulibaly e stringe troppo il diagonale da ottima posizione. La partita di spirito, lotta e personalità del Cagliari rende quella del Napoli sporca e poca fluida nel possesso. Tanti duelli e falli, Joao Pedro e Malcuit vengono ammoniti e in generale l’intensità rossoblù appanna il gioco dei partenopei. Arriva solo un tiro dalla distanza di Mario Rui, all’intervallo regge lo 0-0.
    Osimhen salva il Napoli
    Si riparte senza cambi e con la palla gol enorme sui piedi di Deiola che si divora un rigore in movimento aprendo troppo il piatto. Come gioca il Cagliari, palleggia con qualità e crea ancora, trovando l’1-0 di Pereiro al 58′ con papera annessa di Ospina, che si fa beffare dal rimbalzo del tiro. Napoli sotto shock, totalmente in bambola, al 61′ altra colossale chance per i sardi: Ospina stavolta è miracoloso sul colpo di testa a botta sicura di Deiola, poi Baselli spara alle stelle. Spalletti ha bisogno di Osimhen, al 67′ scocca la sua ora e va dentro insieme a Fabian Ruiz e Ounas (out Petagna, Demme e Juan Jesus e ritorno alla difesa a quattro), anche se la pericolosità offensiva rimane contenuta. Mazzari risponde con Pavoletti, Zappa e Marin, che dà spettacolo in ripartenza ed esalta i riflessi di Ospina. Chance fallita e gol subito: dall’altra parte, al primo pallone buono, Osimhen va in cielo sul cross di Mario Rui e piega le mani di Cragno, pareggiando i conti all’87’. Amaro in bocca per il Cagliari, punto d’oro per come si è messa la gara alla fine per Spalletti. LEGGI TUTTO

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    Toro, contro il Cagliari la squadra merita uno stadio bollente

    TORINO – Combattivo e impetuoso come il suo condottiero in panchina, questo Toro ha confermato di avere gli attributi e di voler dare il massimo fino a fine stagione. Dopo due sconfitte consecutive, nel derby contro la Juventus la squadra è risorta e ha sfoderato una prestazione che in una stracittadina non si vedeva da troppi anni. All’Allianz Stadium, Belotti e compagni non solo non si sono scomposti dopo lo svantaggio ma, ripresa la gara, hanno dominato per lunghi tratti l’avversario accarezzando la possibilità di portare a casa l’intera posta in palio. Un atteggiamento che ha fatto battere i cuori granata – sia quelli presenti allo stadio sia quelli a casa – che hanno mostrato ancora una volta di apprezzare il cammino iniziato dal tecnico sette mesi fa.Guarda la galleryJuve-Toro, le pagelle dei granata: Bremer gigante e un super Brekalo

    Il Cagliari giocherà col coltello tra i denti

    Juric, oggi, è un punto di riferimento anche per i tifosi, che adesso hanno la possibilità di tradurre l’affetto per il tecnico in presenze allo stadio, da domenica al 75% di capienza. A Torino arriverà un Cagliari che giocherà con il coltello tra i denti, anche per la voglia dell’ex di turno Mazzarri di fare bella figura in quella che è stata la sua casa per due anni […]

    Sullo stesso argomentoToro, Juric ha conquistato la fiducia di tutti sul mercatoTorino LEGGI TUTTO

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    Toro, Juric ha conquistato la fiducia di tutti sul mercato

    TORINO – Implicito, se Cairo lo ha scelto in estate per ripartire dopo la salvezza conquistata da Nicola è perché ha creduto nelle capacità tattiche e motivazionali di Juric. Diverso è fidarsi a 360° di un tecnico, assecondandolo anche sul mercato. Un passaggio avvenuto a gennaio, dopo le titubanze presidenziali sollevate a più riprese dall’allenatore croato. Il quale prima della partita contro la Samp, era la fine di ottobre, così aveva parlato: “D’ora in avanti spero che il presidente mi ascolti di più, non come ha fatto in estate. Da una parte c’è bisogno di un Cairo che creda nel nostro progetto, dall’altra sta a noi meritarci la sua fiducia”.Guarda la galleryJuve-Toro, le pagelle dei granata: Bremer gigante e un super Brekalo

    Il Torino a gennaio ha preso tre giocatori giovani

    Una posizione nettamente evoluta dopo il mercato di gennaio, tanto che prima di incrociare l’Udinese questa era stata l’analisi proposta da Juric: “Il mercato di agosto è stato fatto all’ultimo e con i prestiti, ora dopo sei mesi di comune lavoro siamo sulla stessa linea. Visti i problemi economici delle squadre italiane, non mi aspettavo che in inverno Cairo mettesse altri soldi”. Investiti per Fares, e poi per tre giocatori di 20 anni: Pellegri, Ricci e Seck. Giovani interessanti da modellare come piace a Juric. Il quale, come dimostrano i fatti, ha avuto bisogno di mezza stagione per portare dalla sua Cairo […]

    Sullo stesso argomentoToro, ecco come Juric ha festeggiato il derbyTorino LEGGI TUTTO

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    Bologna-Spezia, rossoblù senza 1-1 al Dall'Ara

    Con Bologna-Spezia si chiude un turno di Serie A inaugurato dal derby Juventus-Torino. Partita importante in ottica salvezza, ecco alcuni dati utili per i pronostici.
    Il Bologna sfida lo Spezia, fai il tuo pronostico
    Il pronostico di Bologna-Spezia
    L’obiettivo comune è conquistare punti per la definitiva tranquillità. Lo Spezia sta ben figurando nell’ultimo periodo ma al Dall’Ara dovrà “sporcarsi le mani” contro una compagine desiderosa di vincere: tra le mura amiche l’ultimo successo risale alla quindicesima giornata, contro la Roma.
    Detto che il Bologna potrebbe fare sua l’intera posta, è da segnalare che i rossoblù in casa non hanno ancora mai pareggiato 1-1. Uno score compreso nell’opzione 1X+Multigol 1-3 che abbraccia diversi risultati. E può risultare utile come “copertura”, se non si vuole andare sull’1 fisso. LEGGI TUTTO

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    Inter-Sassuolo 0-2: Raspadori-Scamacca, Inzaghi a -2 dal Milan

    MILANO – Dopo i ko con Milan e Liverpool, inframmezzati dal pareggio con il Napoli, crolla ancora l’Inter potenziale capolista della Serie A (è a -2 dai cugini rossoneri, ma ha una gara da recuperare): al Giuseppe Meazza, trascinato dai talenti italiani Raspadori, in gol dopo 8′, Scamacca, che raddoppia 18′ più tardi, e Berardi, fermato dalla traversa e autore di un’infinita mole di incredibili giocate, torna al successo dopo otto turni il Sassuolo di Dionisi, che aggancia così provvisoriamente il Torino al decimo posto della classifica a quota 33. Prestazione super di Consigli, autore di almeno tre parate super, deludono Perisic, Lautaro e Dzeko, in campo soltanto nella ripresa. Al 93′ annullato l’1-2 di De Vrij.
    Inter-Sassuolo, le scelte di Inzaghi e Dionisi
    Qualche variazione nell’undici titolare rispetto al doloroso ko interno con il Liverpool in Champions per Simone Inzaghi, privo di Bastoni e Brozovic squalificati: a protezione di Handanovic ci sono Skriniar, De Vrij e Dimarco, Darmian e Perisic a tutta fascia, Barella in cabina di regia con Gagliardini e Calhanoglu mezz’ali e, con Dzeko in panchina, la coppia sudamericana Sanchez-Lautaro Martinez in attacco. La risposta di Dionisi è un 4-2-3-1 con Consigli tra i pali, Muldur e Kyriakopoulos terzini, Chiriches ed Ayhan centrali di difesa, Frattesi e Maxime Lopez in mediana e il trio di trequartisti Berardi-Raspadori-Traoré a supporto del terminale offensivo Scamacca.
    Raspadori-Scamacca: Inter-Sassuolo 0-2 al 45′
    Pronti, via e il Sassuolo manda un messaggio chiaro alla potenziale capolista della Serie A, che ha una gara da recuperare con il Bologna: non reciterà la parte della vittima sacrificale. Al 1′ Traoré spaventa Inzaghi con un diagonale che s’infrange contro l’esterno della rete, quindi ci riprova circa 250 secondi più tardi, con analoga sorte. L’avvio sprint dei neroverdi non accenna un calo, anzi, all’ottavo giro di lancetta arriva il vantaggio: Berardi strappa la sfera a Calhanoglu e riparte a tutta velocità, poi serve Raspadori che scarica in porta beffando un Handanovic non del tutto esente da colpe. Cala il gelo a San Siro. L’Inter tira fuori l’orgoglio, aumenta i giri del proprio motore e – con l’intensità – crescono anche le occasioni da gol: al 16′ il tentativo del turco-tedesco ex Milan non inquadra lo specchio per questione di centimetri, 2′ più tardi Consigli blocca sicuro la botta da fuori di Sanchez, quindi al 19′ cerca invano fortuna Dimarco. Clamorosa l’occasione fallita da Lautaro al 25′, che si divora il pareggio a tu per tu con l’estremo difensore scuola Atalanta, ancor più clamorosa è la beffa un minuto dopo, sull’improvviso capovolgimento di fronte: Traoré pennella nel cuore dell’area nerazzurra, Scamacca parte da dietro ed incorna alla perfezione, con il pallone che varca la linea dopo aver baciato il palo interno alla destra di Handanovic. Al Meazza è 2-0 per il Sassuolo. I padroni di casa reagiscono ancor più di nervi e – al netto di alcune evidenti lacune in fase di impostazione – iniziano a produrre azioni pericolose in sequenza: sulla zuccata di Skriniar al 31′ dopo il corner di Dimarco è miracoloso Consigli, che si ripete al 35′ sul tiro violentissimo di Gagliardini. Al 38′, invece, l’undici emiliano va ad un passo dal colpo del ko: Frattesi innesca Traoré, il giovane italo-ivoriano non trova il varco per concludere a rete e apre sul vertice destro dell’area in direzione di Berardi, che si destreggia e calcia a giro col mancino, trovando però l’opposizione della traversa. In chiusura di primo tempo i ragazzi di Inzaghi provano a dimezzare il ritardo con due soluzioni personali di Perisic che non arrecano danni alla formazione di Dionisi, ci prova quindi Kyriakopoulos, che sbatte contro il guantone di Handanovic, ed ultima chance per Skriniar, murata dalla difesa. Qualche fischio accompagna il duplice fischio dell’arbitro, mentre Dzeko intensifica il riscaldamento.  
    L’Inter preme, il Sassuolo sciupa: al Meazza termina 0-2
    Dumfries e Dzeko per Darmian e Gagliardini sono le scelte di Simone Inzaghi, che sbilancia il proprio assetto in vista del secondo tempo, sull’altro versante Tressoldi rileva l’acciaccato Ayhan. Tanta pressione nerazzurra in avvio, ma una sola potenziale chance non sfruttata dal bomber bosniaco ex Roma, quindi contropiede griffato Maxime Lopez e Raspadori che sbaglia l’ultimo controllo prima di scaricare in porta dal limite. Il cronometro scorre inesorabile e l’Inter ingaggia un doppio duello, con il tempo oltre che con il Sassuolo: alcune giocate imprecise e frenetiche – su tutte, due consecutive di Perisic che spazientiscono il pubblico meneghino – sono una normale conseguenza. Al 58′, però, 4′ dopo una buona occasione non sfruttata da Kyriakopoulos, l’illuminante lancio del croato mette in moto Dzeko, che si divora l’1-2 a tu per tu con Consigli. Veementi, poi, le proteste per un possibile tocco di mano nella propria area da parte di Muldur, ma le immagini mostrate dalla sala Var fugano ogni dubbio e si riparte senza penalità alcuna. I padroni di casa attaccano a testa bassa, gli ospiti provano a pungere con improvvise ripartenze, ma se il tentativo di Berardi al 62′ non impensierisce Handanovic, serve l’ennesimo miracolo dell’estremo difensore neroverde sul rovesciamento di fronte, che respinge un pallone violentemente colpito di testa da Dzeko e destinato a spegnersi in fondo al sacco. Quindi, con la medesima modalità, ci prova anche De Vrij al 68′. Tra il 69′ e il 71′ ha tre nuove incredibili opportunità l’attaccante slavo: prima cerca una via di mezzo tra un diagonale e un assist per Perisic che sbatte contro i cartelloni pubblicitari, poi fa lievitare il già altissimo voto di Consigli sparandogli contro da pochi metri e calciando poi fuori sulla ribattuta: il gol sarebbe stato vano a causa di una lieve posizione di fuorigioco di partenza, l’errore tenico, invece, resta. L’incredibile mole di occasioni da rete non muta il risultato, che resta congelato sullo 0-2. Dionisi non vuole brutte sorprese nel finale e inserisce forze fresche: dentro Defrel e Matheus Henrique, fuori Scamacca e Frattesi. Si gioca a ritmi vertiginosi in stile futsal: al 72′ Perisic pesca in area Dzeko, il suo tap-in contrastato da Chiriches diventa un assist d’oro per Lautaro, che in spaccata calcia fuori a porta sguarnita, 1′ dopo Raspadori non trova il tris per millimetri, con la palla che lambisce il palo ad Handanovic battuto. Dopo una nuova occasione marcata Dzeko, il cui colpo di testa è facile preda di Consigli, Simone Inzaghi getta nella mischia D’Ambrosio al posto di un Perisic in giornata no (con conseguente dirottamento di Dimarco sull’out mancino) e Vidal in luogo di Calhanoglu, il collega alla guida degli emiliani risponde con Harroui per Traoré. Al 79′ Sassuolo a un passo dal 3-0: Raspadori accarezza il pallone e supera il portiere nerazzurro con un pallonetto, Skriniar salva a pochi metri dalla linea, sopraggiunge quindi Berardi che cerca invano il sette lontano. Poi, 120 secondi più tardi, Harroui impegna Handanovic e l’esterno campione d’Europa cerca prima un varco per calciare, poi serve (male) Defrel in mezzo e l’azione sfuma. L’Inter, però, è sbilanciatissima e – favoriti da un invidiabile palleggio – gli ospiti hanno vere e proprie praterie a disposizione su cui far viaggiare le proprie ali. Nel finale, tira il fiato anche Berardi, sostituito dall’ex Juve Peluso, all’esordio stagionale in campionato, dopo aver disputato circa 20′ in Coppa Italia: c’è il tempo per assistere, dopo una chance non sfruttata da Darmian, all’1-2 di De Vrij, di testa su cross di Vidal. Il Sassuolo reclama un fallo di mano di Dimarco in avvio di azione e il Var gli dà ragione, annullando il gol. LEGGI TUTTO