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    Fiorentina-Atalanta 1-0: colpisce Piatek, espulso Gasperini

    FIRENZE – Pum, un solo colpo ma secco e letale, ci pensa Piatek a sparare l’1-0 decisivo contro l’Atalanta. E ora la Fiorentina sogna anche la Champions League perché a 42 punti (con la partita contro l’Udinese da recuperare ancora), a -5 dalla Juve quarta, sognare non è un reato. A Italiano basta il gol del suo pistolero per battere di nuovo, come all’andata e in Coppa Italia, il collega Gasperini, espulso da Doveri nel secondo tempo dopo il gol annullato a Malinovskyi per fuorigioco. Una furia il tecnico nerazzurro, innervosito anche dalla prestazione della sua squadra, irriconoscibile rispetto all’Europa League e probabilmente stanca proprio per le fatiche di coppa. Alla Viola è bastato difendere in modo compatto, contenere i pochi affondi di un attacco spuntato e pungere in velocità, sopprimendo il gioco lento della nuova Dea americana. Alla fine è una vittoria meritata.Guarda la galleryPistolero Piatek, Atalanta colpita. E che abbraccio con Italiano!
    Due palle gol per la Viola, una per l’Atalanta
    Si notano le fatiche spese nel giovedì europeo dall’Atalanta e l’assenza di un centravanti, ruolo ricoperto in modo atipico da Boga. È intraprendente la Fiorentina invece che ha qualche spunto in più e che con Nico Gonzalez si costruisce la prima occasione per segnare, ma il colpo di testa ravvicinato è stoppato da Musso. Nerazzurri macchinosi, non sono sciolti e puliti nei passaggi come al solito facilitando il lavoro della difesa viola, che solo al 33′ perde le distanze e Koopmeiners, libero di involarsi verso la porta su suggerimento di Malinovskyi ma murato dall’uscita di Dragowski, tornato titolare (l’ultima volta il 3 ottobre contro il Napoli, era la settima giornata). Italiano al 38′ rinuncia a Torreira per infortunio, al suo posto Amrabat. Un minuto dopo Sottil, tra i più attivi, si mette in proprio, parte da sinistra e si accentra, poi scarica la botta che Musso devia in volo. Finale di primo tempo nervoso, il Franchi alza i decibel ad ogni fallo della Dea e Doveri ammonisce prima Malinovskyi e poi Demiral.
    Piatek “spara” all’Atalanta
    Nella ripresa non cambia il copione, Castrovilli spreca la terza palla gol della Viola. Al 56′ spara il pistolero Piatek: delizioso passaggio di Nico Gonzalez a centro area dove l’ex Milan controlla e poi calcia, firmando l’1-0. Furia Gasperini che suona la carica con un triplo cambio: Pasalic, Pessina e Pezzella (fuori Freuler, Djimsiti e Zappacosta). Effetto immediato, Malinovskyi segna ma il Var annulla per fuorigioco di Hateboer, che partecipa, innervosendo ancora il Gasp. Stavolta Doveri non transige e lo espelle. Italiano risponde con Duncan, Martinez Quarta, Maleh e Terzic per Castrovilli, Milenkovic, Bonaventura e Biraghi. Le ultime mosse della Dea sono Scalvini e Mihaila, ma la sostanza non cambia perché la Fiorentina rimane padrona del campo, solida di dietro e intelligente nella gestione del possesso. Nemmeno nei cinque minuti di recupero l’Atalanta riesce a rigenerarsi.
    Guarda la galleryFiorentina-Atalanta, Gasperini infuriato: l’arbitro lo espelle LEGGI TUTTO

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    Roma-Verona 2-2: i baby Volpato e Bove salvano Mourinho

    ROMA – I gol di Barak e Tameze, rispettivamente dopo cinque e venti minuti, sembravano aver condannato una Roma in grande emergenza alla decima sconfitta stagionale. All’Olimpico, all’Hellas Verona dell’ex Juve Igor Tudor, non basta però un tempo di totale dominio per conquistare la massima posta in palio, rimontato nella ripresa “dalla linea verde” lanciata da Mourinho: al 65′ il destro dal limite di Volpato, leggermente sporcato da Gunter, regala un finale di fuoco. A completare l’opera è Bove a 6′ dal termine con un velenoso collo destro sul primo palo da posizione defilata. Con questo punto, Mourinho sale a quota 41, gli scaligeri restano a -4. 
    Roma-Verona, le scelte di Mourinho e Tudor
    Scelte semi-obbligate per José Mourinho, privo di 10 calciatori, compreso Zaniolo, in dubbio fino all’ultimo: in porta c’è Rui Patricio, Karsdorp, Smalling, Kumbulla e Vina la linea di difesa, Cristante e Sergio Oliveira in mediana e Maitland-Niles, Pellegrini ed Afena-Gyan il trio di trequartisti alle spalle di Abraham. La risposta dell’ex vice-Pirlo alla Juve Igor Tudor è un 3-4-2-1 con Ceccherini, Gunter e Casale a protezione di Montipò, Faraoni, Tameze, Ilic e Lazovic a centrocampo e la coppia Barak-Caprari a supporto del terminale offensivo Simeone.
    Barak-Tameze, Roma-Verona 0-2 al 45′
    Le assenze, il recente trend negativo, il pareggio strappato in extremis col Sassuolo nell’ultimo turno, le soventi stoccatine di Mourinho alle seconde linee della rosa a propria disposizione: i tifosi della Roma auspicavano una reazione nel momento più complicato, ma all’Olimpico – sin dalle prime battute – la squadra di casa sembra il Verona. Gli scaligeri di Tudor prendono in mano le redini del gioco con personalità, autostima e fiducia e i minuti necessari per sbloccare il risultato sono appena cinque: splendido schema su punizione, dalla corsia destra Ilic batte corto, una rapida triangolazione nello stretto libera Faraoni per un tiro-cross su cui si oppone Rui Patricio, che non può nulla però sul tap-in vincente di Barak, giunto alla decima marcatura stagionale, il secondo calciatore dell’Hellas in doppia cifra in stagione (Simeone è già a 12). Ad onor del vero, spronati dagli urlacci dello Special One in panchina, i giallorossi accennano una reazione: ci prova senza fortuna Pellegrini, un grande ripiegamento di Casale toglie una ghiotta opportunità ad Afena, stessa sorte per Vina, Sergio Oliveira ed Abraham. Sono 10 giri di lancetta in cui l’undici veneto fatica ad uscire dalla propria metà campo, ma in serbo c’è il colpo da ko: al 20′, infatti, da una ripartenza perfetta, la sfera finisce tra i piedi dell’ex Caprari che, dalla linea di fondo, inventa un assist vincente per Tameze, che fa 2-0 dal cuore dell’area. I capitolini accusano il colpo e soltanto l’intervento del Var evita un passivo più pesante: una posizione di partenza irregola “defrauda” Simeone di un capolavoro che avrebbe chiuso anzitempo le sorti dell’incontro (32′). Il duplice fischio dell’arbitro Pairetto dà il là alla pioggia di fischi di tutto lo stadio.
    I baby Volpato e Bove salvano la Roma: 2-2 con il Verona
    Veretout e Zalewski per Sergio Oliveira – ammonito – e Vina sono le mosse di Mourinho al rientro in campo dopo l’intervallo, Depaoli per Casale, anche lui nella “lista dei cattivi” dell’arbitro, la risposta di Tudor dopo 7′ di gioco, prologo alla prima occasione della ripresa, a tinte giallorosse: è protagonista il francese appena entrato, che – tutto di mancino -accarezza il pallone e cerca un diagonale, che si spegne però contro l’esterno della rete. Troppo poco per appagare uno sconsolato Mourinho, che al 62′ si gioca la carta Volpato in luogo di Afena. Quindi, sull’altro versante, è il turno di Bessa e Lasagna per Caprari e Lasagna: un doppio cambio che non stravolge il modulo, ma muta sicuramente l’aspetto tattico, ora più votato al contropiede, con un boa davanti incaricata di difendere palloni sporchi e guadagnare punizioni sulla trequarti. Il calcio, però, è uno sport bizzarro e basta un episodio per cambiare il volto di una partita. Il suddetto episodio, poi, assume i crismi della favola al 65′, quando a realizzare il 2-1, con una botta di collo sinistro leggermente deviata da Gunter sugli sviluppi di un corner, è proprio il giovane Volpato, in campo da 180 secondi scarsi, alla seconda presenza nel massimo campionato italiano e primo calciatore della “scuderia di Francesco Totti” a segnare con la maglia della Roma. Match improvvisamente riaperto, mentre Karsdorp, ammonito per un’entrataccia, rischia grosso quando accusa platealmente di simulazione Bessa. Le fiammate di Zalewski mettono alle corde l’Hellas, Pellegrini chiede invano un calcio di rigore, mentre Tameze – imprendibile nel primo tempo e ora in balia del baby italo-polacco – alza bandiera bianca: con lui esce anche Ceccherini, dentro Sutalo e Retsos, mentre lo Special One getta nella mischia Bove per Maitland-Niles. Sarà un’altra sostituzione profetica: se Volpato – favorito da un pregevole velo di Abraham – sfiora la doppietta in scivolata quando il cronometro segna -10′ dal triplice fischio, e Cristante non inquadra lo specchio dalla distanza, il giovane prodotto del vivaio giallorosso – anche lui al primo centro in A – trova il 2-2 con un velenosissimo destro sul primo palo dal vertice destro dell’area gialloblù (84′). Sulle ali dell’entusiasmo, poi, Abraham avrebbe anche l’occasione per il clamoroso sorpasso-lampo. Al 91′ espulso Mourinho per aver fatto il “gesto del telefono”: bellissimo, però, l’abbraccio con Tudor prima di abbandonare il prato verde dell’Olimpico. LEGGI TUTTO

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    La Lazio sfida in trasferta l'Udinese, ok il Goal

    Archiviata la trasferta di Europa League sul campo del Porto la Lazio si prepara a giocare nuovamente fuori casa. L’Udinese, prossimo avversario dei biancocelesti, è posizionato nella parte bassa della classifica con soli 24 punti conquistati in 23 partite. Entrambe le compagini non hanno mai fatto registrare il Goal nelle ultime 4 gare di campionato.
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    4-4 il risultato dell’andata
    I friulani arrivano all’appuntamento con i biancocelesti dopo aver perso per 4-0 a Verona, una sconfitta che ha fatto precipitare i bianconeri solamente a più 3 sulla zona retrocessione. La Lazio invece grazie al doppio 3-0 inflitto prima alla Fiorentina e poi al Bologna è riuscita a conquistare il sesto posto della classifica. Pedro e compagni partono favoriti ma occhio alle sorprese, come all’andata (4-4) ci sono i presupposti per assistere a una sfida divertente. Da provare il Goal al triplice fischio dell’arbitro. LEGGI TUTTO

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    Inter-Sassuolo, ok l'Over 1,5 Casa al novantesimo

    Il programma della 26ª giornata di Serie A prevede il confronto tra l’Inter, seconda in classifica con una gara da recuperare, e il Sassuolo. Per le quote non sembrano esserci dubbi, nerazzurri favoriti al novantesimo.
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    Il cammino dei nerazzurri
    La squadra allenata da Simone Inzaghi nelle ultime cinque gare disputate tra campionato e Champions League è riuscita a vincere soltanto una volta, a Venezia grazie a un gol di Dzeko al novantesimo (2-1). Nelle restanti quattro partite (tutte dal coefficiente di difficoltà altissimo) i nerazzurri hanno fatto registrare due pareggi in trasferta con Atalanta (0-0) e Napoli (1-1) e due sconfitte casalinghe con Milan (1-2) e Liverpool (0-2). Per quanto riguarda invece i risultati ottenuti in Coppa Italia ci sono da segnalare prima il pareggio con l’Empoli (2-2 al 90’) e poi il 2-0 alla Roma. I campioni in carica adesso proveranno a conquistare i tre punti contro un Sassuolo che nell’ultima trasferta disputata ha perso per 4-0 contro la Sampdoria. I nerazzurri con 30 gol realizzati vantano il secondo attacco interno più profilico del torneo. Perisic e compagni contro una squadra che ha incassato ben 23 reti nelle prime 12 gare esterne non dovrebbero trovare grossi problemi a segnare almeno due gol. Uno di questi potrebbe portare la firma di Lautaro Martinez, il “bomber” argentino è sempre rimasto a secco nelle precedenti 6 giornate di campionato. LEGGI TUTTO

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    Piace il Multigol 2-3 in Venezia-Genoa

    Al “Penzo” va in scena la sfida salvezza tra il Venezia e il Genoa. Entrambe le squadre sono posizionate nella parte bassa della classifica e non possono assolutamente permettersi di perdere.
    Venezia-Genoa show! Fai ora i tuoi pronostici! 
    Il match si preannuncia equilibrato
    La scorsa settimana il Venezia ha battuto a sorpresa in trasferta il Torino (2-1), le reti di Haps e Crnigoj hanno ribaltato il momentaneo vantaggio granata (Brekalo a segno dopo soli 5 minuti). Questo risultato ha dato una piccola boccata d’ossigeno alla squadra allenata da Paolo Zanetti che non era mai riuscita a vincere nelle precedenti 10 giornate di campionato (3 pareggi e 7 sconfitte). 
    Il Genoa di Blessin invece non ha mai perso, tre pareggi in altrettante partite. Il “Grifone” dopo aver collezionato un doppio 0-0 contro l’Udinese e la Roma ha fatto registrare il segno X anche contro la Salernitana (1-1).
    Difficile sbilanciarsi in una sfida così equilibrata, possibile il Multigol 2-3 al novantesimo (il club rossoblù non ha mai regalato la “Somma gol: 3” in trasferta). LEGGI TUTTO

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    Fiorentina-Atalanta si preannuncia spettacolare

    Serie A, 26ª giornata di campionato. Il “lunch match” domenicale in programma al “Franchi” mette a confronto Fiorentina e Atalanta. La “Viola” arriva all’appuntamento dopo aver conquistato i tre punti sul campo dello Spezia (2-1) mentre l’Atalanta è reduce dalla sconfitta casalinga contro il Cagliari (1-2).
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    Show nella ripresa
    Osservando il ruolino di marcia delle due squadre si nota subito una cosa: la “Dea” con 9 vittorie e 3 pareggi non ha ancora mai perso in trasferta mentre la “Viola” nei lidi amici ha fatto registrare 7 successi, 1 pareggio e 3 sconfitte. Tutte e 11 le gare interne della Fiorentina sono terminate con almeno tre reti al novantesimo (Over 2,5). L’undici allenato da Italiano al “Franchi” con 29 gol realizzati vanta il secondo miglior attacco interno del campionato (15 le reti al passivo di cui 11 nella ripresa) mentre l’Atalanta fuori casa è andata a segno in 26 occasioni. Possibile l’Over 1,5 secondo tempo o la “combo” che lega il Multigol 1-2 primo tempo al Multigol 1-3 secondo tempo. LEGGI TUTTO

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    Juve-Torino, la moviola: Massa tiene i cartellini in tasca. Qualche dubbio, nessun errore

    La partita non presenta episodi dubbi al giudizio di Massa, che sceglie di fare ricorso minio ai cartellini gialli. A essere fiscali potevano essere da ammonizione nel primo tempo un braccio largo di Vlahovic su Bremer in elevazione, un pestone di Pobega su Pellegrini, una trattenuta di Belotti su Cuadrado che ripartiva.Guarda la galleryJuve-Toro finisce in parità: i social non perdonano

    Nel secondo un’altra trattenuta di Belotti su Cuadrado sulla trequarti, un tentativo d’anticipo a gamba tesa di Alex Sandro su Belotti, una prolungata trattenuta di Lukic a Morata, un fallo di De Sciglio su Singo in contropiede e uno di Ansaldi su Rabiot. Ammoniti Cuadrado per proteste e Mandragora per una prolungata trattenuta su Zakaria. Soprattutto per Pobega nel primo tempo e De Sciglio nel secondo il giallo poteva starci, ma nel complesso la scelta di Massa di non essere fiscale è giusta: lo fosse stato avrebbe rischiato di rovinare la partita.

    Guarda la galleryJuve-Toro, le pagelle dei granata: Bremer gigante e un super Brekalo LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Milan, divario netto… anche in lavagna

    Allo stadio Arechi sabato sera alle 20.45 si respirerà il clima delle grandi occasioni. La Salernitana, con Nicola in panchina al posto dell’esonerato Colantuono, ospita il Milan di Pioli. Un testacoda che vede la capolista super favorita. Quota come si suol dire “popolare” per il segno 2.
    Salernitana-Milan, indovina il risultato e vinci!
    I risultati fatti registrare dalle due squadre
    Divario abissale tra due squadre che concorrono per obiettivi ben diversi con organici ben diversi. Alcuni risultati fatti registrare dalle due formazioni si possono prendere come riferimento per la scelta del pronostico. La Salernitana in casa ha perso 5-0 contro l’Inter, 3-0 con la Lazio e 2-0 con la Juve. Morale, ha perso senza segnare.
    Rossoneri vittoriosi 4-2 al Castellani di Empoli e corsari al Penzo di Venezia. No problem con le neopromosse e, tra l’altro, Salernitana battuta 2-0 anche al Meazza nel girone d’andata.
    Con questi dati a disposizione, senza troppi indugi, ecco l’esito consigliato: Under 1,5 Casa+Over 1,5 Ospite. LEGGI TUTTO