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    Nel Como dei famosi la stella è Gabrielloni: i gol e la storia della società

    A Como, con la proprietà dei ricchissimi fratelli Hartono, sono abituati ai nomi celebri: da Cerri a Cutrone, passando ovviamente per Fabregas. Eppure, a chiedere ai tifosi lariani qual è il giocatore a cui si sentono più legati, 99 volte su 100 si otterrà la stessa risposta: Alessandro Gabrielloni, 29 anni, centravanti giunto a Como nel gennaio del 2018, quando i lariani erano ancora in Serie D.
    Club e giocatore sono cresciuti insieme mentre la torcida lariana s’innamorava di lui. L’amore sboccia definitivamente il 25 Aprile 2021: quel giorno il Como torna in B battendo i rivali diretti dell’Alessandria, stesi da una doppietta di Gabrielloni. In seconda serie però, visti i progetti della società, per lui giocoforza si prospettava un minore impiego, ma solo per una questione di pedigree.
    L’incontro con Fabregas e l’exploit con Roberts
    Però Gabrielloni, nato a Jesi come Roberto Mancini, non ha mai mollato e tante volte ha dimostrato che il pedigree non conta se si dà di tutto e di più per la maglia. E in queste tre stagioni di B del Como ha sempre fatto la sua parte – e anche di più – pur non partendo davanti nelle gerarchie dell’attacco.
    Insomma, ogni annata Gabrielloni non parte mai fra i titolari ma per come si sbatte per il Como, alla fine il suo posto al sole lo trova sempre, caricato da una piazza che stravede per lui e con la quale ha già collezionato 194 presenze e 58 gol, niente male per una prima punta che solo in teoria non sarebbe una prima scelta.
    Ma ha saputo diventarlo, spinto da una piazza che coltiva il culto per lui. Ad esempio, in rete si possono trovare anche le immagini del suo primo gol in maglia lariana, segnato il 25 febbraio 2018, in Serie D al Castellazzo. In questa stagione però, Gabrielloni ha fatto un ulteriore salto di qualità, certificato dal giudizio che espresse Fabregas su di lui, lo scorso autunno.
    Il campione spagnolo confessò di essere in imbarazzo con lui per non riuscire a offrirgli lo spazio che meritava. Anche con l’avvento di Roberts, il giudizio su Gabrielloni resta più che positivo, anzi, col gallese il suo minutaggio è ulteriormente aumentato e ora Gabrielloni è a tutti gli effetti una delle colonne lariane.
    I numeri di Gabrielloni
    Se il Como conduce la volata per il 2° posto davanti a Cremonese e Venezia, è soprattutto perché Gabrielloni ha sempre segnato nelle ultime tre vittorie di fila dei lariani: è andato in gol nel 3-1 al Pisa, nel 2-0 al Sudtirol (con una girata da campione, altro che attaccante formatosi in Serie D), fino all’1-2 di Catanzaro, colpo pesantissimo, dopo il quale, forse, si potrebbe dire che il Como è la favorita per la conquista del 2° posto (ma attenzione, il Parma capolista sembra un po’ in vacanza e ora è solo 5 punti avanti).
    I numeri stagionali di Gabrielloni dicono 31 presenze, 1 assist e 8 gol in 1521’ giocati, cioé va a segno ogni 191’. Insomma, adesso manca solo l’ultimo passo. Il 10 luglio Gabrielloni compirà 30 anni e chissà, magari quel giorno sarà in ritiro col Como in Serie A. Certo, la sua età non è più verdissima. Ma questo centravanti vecchio stampo, uno dei tanti talenti che si annidano nelle serie minori e su cui bisognerebbe scommettere di più, merita di misurarsi con la massima serie.
    Fra l’altro, col Como va in scadenza nel 2025. Ma la piazza lariana chiede che questa bella storia d’amore duri il più a lungo possibile. Perché Gabrielloni è da sei anni l’anima del Como, molto più di certi nomi importanti passati in riva al Lario in queste tre annate di B senza lasciare segni memorabili.  LEGGI TUTTO

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    Gioielli in B, il sogno della A: Felici e D’Andrea, se sono ali…voleranno

    La qualità ha ancora un senso in questo calcio dove si gioca troppo e il livello tende ad abbassarsi. E la qualità balza all’occhio. Così quando vedi un esterno, che tiene la fascia con personalità, salta l’uomo, regala alla propria squadra superiorità numerica e magari sa anche entrare nel campo per chiudere l’azione attaccando la porta, l’occhio dell’osservatore comincia a brillare. In serie B ci sono almeno due giocatori giovani con queste qualità, non a caso destinati a traslocare, prima o poi, nel piano di sopra. Sono Mattia Felici e Luca D’Andrea.
    I numeri di Felici
    L’ala della Feralpisalò, 3 gol e 3 assist in campionato, 1+1 in Coppa Italia, 22 anni, è planato in B arrivando dai Dilettanti e dalla Lega Pro. Quattro anni fa era in serie D nel Palermo con Lorenzo Lucca, in prestito dal Lecce dove minorenne aveva già esordito in B e fatto una panchina in A. Romano, l’avventura in Salento non era poi proseguita secondo i migliori desideri.
    Al punto che gli osservatori di Corvino avevano messo una croce sulla futuribilità del ragazzo, lasciato andare alla Triestina dov’era diventato di proprietà. Di lui però si è ricordato l’estate scorsa il ds della Feralpisalò Andrea Ferretti, che in un primo tempo l’ha preso in prestito, ma che ha già predisposto i piani per il riscatto. Perché il giocatore c’è tutto.
    Con Zaffaroni fa il quinto. Preferibilmente a sinistra per rientrare sul piede forte, ma anche quando parte da destra sa essere un fattore. La sua facilità di corsa lo porta a coprire tutta la fascia, garantendo anche quella fase difensiva che nel calcio moderno non può mancare, a maggior ragione nel sistema di gioco del 3-5-2. Se la Feralpisalò riuscirà a salvarsi, Felici sarà un intoccabile nel prossimo campionato dei lacustri.
    Altrimenti sarà giusto dargli spazio su palcoscenici che si sta meritando. Anche perché a Mattia Felici guardano pure dalla serie A. C’è chi a Lecce vorrebbe provare a riprenderselo, ora che ha acquisito ben altra maturità, ma sono state Frosinone ed Empoli le prime a chiedere informazioni alla società del presidente Pasini. “Sto lavorando duro per dimostrare di meritare la serie B – dice Felici – anche se quando ero a Palermo sembrava già di giocare per una squadra di quella categoria. Ho fatto la gavetta com’era giusto che fosse, ora mi godo il momento e penso a salvarmi con la Feralpisalò”.
    D’Andrea, il passato al Sassuolo e la voglia di migliorarsi
    In prestito secco, dal Sassuolo, è Luca D’Andrea, gioiellino del Catanzaro. Tre anni più giovane di Felici, ha avuto bisogno di un po’ di assestamento come dimostrano le sole cinque presenze nell’undici titolare con Vivarini, che però da tre partite a questa parte lo schiera già al fischio d’inizio.
    Il Nazionale Under 20 è ancora a caccia del primo gol, ma intanto ha già messo a referto due assist. Nel 4-4-2 del Catanzaro, che diventa 4-2-4 (dall’altra parte c’è infatti un’altra ala pura come Vandeputte), serve però anche lavorare nella metà campo difensiva. E in questo D’Andrea può e deve migliorare. Vivarini è convinto: “Se fa pure questo step, è un giocatore da serie A”.
    Il ragazzo, che con il Sassuolo nella prima parta della scorsa stagione era stato fatto partire cinque volte nell’undici titolare da Dionisi, non è tipo che si accontenta e di fronte a chi si complimenta per come si sta ambientando nel suo primo anno in serie B, assicura: “Posso fare molto di più”. LEGGI TUTTO

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    Serie B sempre più grande: i nazionali sono 62

    Ogni tanto, qualche nostalgico del calcio che fu, vorrebbe che la B andasse in campo quando c’è la sosta per le Nazionali, come ai bei tempi che furono, quando la seconda serie si prendeva la scena per una domenica. Ma da diverso tempo non è più possibile. Perché la seconda serie italiana alle Nazionali – comprese le non meno importanti rappresentative Under – offre una caterva di giocatori e non sarebbe proprio possibile andare in campo, inevitabile fermarsi. A questo giro si è arrivati a 62.
    Serie B, la classifica
    Italia, per fortuna c’è la B
    Di solito, a ogni giro di convocazioni, dalla B non ne partivano meno di 45-46. Il risultato raggiunto stavolta invece, conferma come la B italiana sia una delle seconde serie più importanti d’Europa, seconda solo alla Championship inglese, dove si spendono cifre enormi pur di ambire al grande circo della Premier. Ma dopo gli inglesi, non c’è dubbio, ci siamo noi. E attenzione, nonostante i non pochi stranieri che giocano in B, la nostra seconda serie resta “il campionato degli italiani”, come da slogan della categoria. Per referenze, chiedere a Spalletti. Gli ultimi tre nomi nuovi in azzurro – Folorunsho, Lucca e Bellanova – sono prodotti doc della Serie B, non sarebbero un patrimonio del calcio italiano se non si fossero fatti le ossa in B. E, sempre per restare agli ultimi convocati dal ct, sono passati dalla B anche Carnesecchi, Meret, Vicario, Bonaventura, Frattesi, Buongiorno, Cambiaso, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Orsolini, Zaccagni e Zaniolo. In totale, fanno 16 azzurri provenienti dalla B dei 28 convocati, a dimostrazione di quanto sia una categoria strategica per il futuro del calcio azzurro. Ma poi ci sono anche gli stranieri. Alcuni, di livello assoluto.
    I convocati della Serie B
    Domani, Pohjanpalo vivrà una serata particolare, degna di questa grande stagione (il bomber del Venezia è il capo cannoniere della B con 18 gol). Assieme al compagno di squadra Joronen, sarà nella Finlandia che nella semifinale playoff per andare a Euro 2024, affronta fuori casa il Galles (la vincente, troverà in finale chi avrà la meglio fra Polonia ed Estonia). Ma alle cruciali gare per partecipare all’Europeo, ci saranno anche gli islandesi Ellertsson (Venezia) ed Hermannsson (Pisa), impegnati domani sera a Budapest contro Israele (se passano il turno, trovano la vincente di Bosnia Erzegovina-Ucraina). A proposito del Pisa: curioso che sia la squadra di B che offre più giocatori alle nazionali (ben 8), pur navigando in campionato soltanto in 11ª posizione. Ma 5 sono convocati nelle Under, uno di loro però, Esteves nell’Under 21 portoghese, è giocatore di valore assoluto, per non parlare di Barbieri, proprietà Juve, chiamato nell’Under 20 ma che negli ultimi tempi ha avuto una crescita esponenziale. Notevole anche l’exploit della Ternana, con 7 convocati, tutti in nazionali giovanili. Da notare come le Fere umbre portino all’Under 20 azzurra ben 4 giocatori: Amatucci, Distefano, Faticanti e Raimondo, quest’ultimo, proprietà del Bologna, è in rampa di lancio (9 gol al suo debutto in B) ma è un fatto positivo avere una nazionale giovanile azzurra con un piccolo blocco proveniente dalla stessa squadra, faciliterà la crescita dei quattro ragazzi. Però occhio anche al difensore venezuelano Yordan Osorio, 29 anni, al Parma dal 2020, che domani alle 22 (ora italiana) a Fort Lauderdale (Florida), sarà impegnato in amichevole proprio contro gli azzurri. LEGGI TUTTO

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    Il Venezia balla tra la Serie A e la paura

    Il 2° posto in solitaria riacciuffato dal Venezia è il tema forte dell’ultima giornata, coi lagunari che sembrano definitivamente tornati ai livelli migliori e forse favoriti su Cremonese e Como nella lotta per l’ultima piazza che porta direttamente in A (dando per scontato e fuori discussione il primato in classifica del Parma). Certo, viste le distanze sulle dirette e agguerrite inseguitrici (+1 su Cremonese e +2 sul Como), probabilmente sarà una lotta che si chiuderà solo all’ultima giornata.
    Nessuno come Pohjanpalo e Gytkjaer
    Ma intanto il Venezia ha messo il muso davanti, dimostrando di avere tutti i mezzi per restare sopra le altre, questo ha detto il roboante e indiscutibile 0-3 con cui il Venezia venerdì ha sbancato il Barbera di Palermo (facendo anche fuori una possibile concorrente nella lotta per il 2° posto).
    Partita che ha confermato un dato che può fare la diffenza: nessuno in B ha due attaccanti come Pohjanpalo (coi due gol ai siciliani sempre più capo cannoniere della B con 18 reti), e Gytkjaer (ha segnato la terza rete, spesso è alternativo al finlandese, come a Palermo che l’ha rilevato nel finale, ma intanto anche lui è giunto in doppia cifra).
    Due attaccanti insomma, che insieme fanno 28 gol, ma che di fatto hanno la stessa letalità: Pohjanpalo va a segno ogni 117’, Gytkjaer ogni 127’. Alle loro spalle, Vanoli ha sviluppato una squadra molto solida con una difesa che ha definitivamente recuperato anche l’interessante Idzes.
    Il difensore olandese, per un’occlusione venosa, aveva saltato 12 partite e un po’ era mancato. Ora per lui fila tutto così liscio che il 21 marzo debutterà con l’Indonesia (ha il doppio passaporto) nel match contro il Vietnam, secondo turno preliminare delle qualificazioni alla Coppa del Mondo 2026 e per la Coppa d’Asia 2027, un’esperienza internazionale che può solo farlo crescere ancora.
    Niederauer e il rebus societario
    Ma in questa seconda metà del mese senza partite, il tifoso arancioneroverde avrà un solo pensiero: la soluzione del rebus societario. In sintesi, il presidente Niederauer deve trovare capitali freschi da iniettare in società e scongiurare così guai grossi a fine stagione (a giugno, qualsiasi sia la categoria, il Venezia rischia di non avere i conti in ordine per potersi iscrivere). Niederauer conta di avere buone nuove prima che inizi aprile. Si era parlato dell’interessamento del potente fondo Cerberus, pronto a rilevare il 40% delle quote.
    Ma al patron statunitense – ex presidente e ad della Borsa di New York – non mancano anche altri contatti. E spera entro la fine del mese di sistemare la situazione economica del club. Ciò sarebbe fondamentale per garantire alla squadra la sicurezza necessaria. Anche se finora non è mai mancata. Gli stipendi vengono pagati regolarmente e questo mette al riparo da possibili penalizzazioni.
    A gennaio poi, s’era discusso molto per la cessione dell’estroso Johnsen a una concorrente diretta come la Cremonese. Dopo un mese e mezzo il Venezia ha dimostrato di poter tranquillamente primeggiare anche senza di lui che in grigiorosso, finora, ha collezionato un gol e due cartellini rossi. Vuoi vedere che alla fine l’affare l’ha fatto il Venezia, pensando anche a quanto sono stati fondamentali i quasi 3 milioni ricevuti dalla Cremonese?  LEGGI TUTTO

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    La Lega B celebra l’8 marzo, Giornata Internazionale della donna

    «L’8 marzo rappresenta un’altra tappa importante della campagna strutturale che, come Lega B, abbiamo avviato ormai da tempo – evidenzia il presidente Mauro Balata – e che ci vede protagonisti in prima linea affinche? si possano tutelare e celebrare le donne. Desidero ringraziare il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza diretto da Stefano Delfini per la collaborazione costante, per i valori condivisi e per le azioni concrete che vengono predisposte quotidianamente, volte a un vero e proprio cambiamento culturale e a contrastare un crimine odioso e intollerabile come la violenza in ogni sua forma per la quale non esiste posto nella societa?».
    Nell’ambito delle innumerevoli campagne sociali promosse dalla Lega B, questa dell’8 marzo fa seguito all’ormai celebre pallone rosso, icona del contrasto alla violenza sulle donne, protagonista della 14a giornata di campionato. Un’iniziativa che ha raccolto l’attenzione e l’interesse di diverse figure di spicco, fra cui la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e la Sottosegretaria con delega Sport e Giovani di Regione Lombardia Lara Magoni. LEGGI TUTTO

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    Balata a Bruxelles incontra i vertici comunitari: “Qui per sottolineare il valore della B”

    TORINO – Visita istituzionale per il presidente della Lega B Mauro Balata a Bruxelles, dove fra oggi e domani incontrerà diversi rappresentanti delle istituzioni europee per consolidare i rapporti fra il mondo della Serie B e i vertici europei: «Oggi più che mai è fondamentale un dialogo con le istituzioni comunitarie – dice Balata –. Ai funzionari della Commissione europea e ai deputati dell’Europarlamento intendo sottolineare l’importante ruolo sociale e a vantaggio dei territori che la B ricopre in tutta Italia e, inoltre, come il nostro torneo rappresenti in tutto il mondo una vetrina del calcio italiano, dei giovani e dei vivai di casa nostra e come tale vada preservato». Proprio Balata, che incontrerà esponenti della Commissione europea ed eurodeputati di tutti gli schieramenti politici, ha sottolineato, in questi giorni, la necessità di garantire il principio solidaristico nel calcio, il merito sportivo e l’equa competizione, valori fondanti del Diritto europeo dello sport e richiamati nella recente decisione della Corte di Giustizia europea del 21 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Lo Spezia si salva al 94’: 1-1 con la Ternana, Pirlo e la Samp respirano

    Ternana-Spezia, il racconto del match
    Le due squadre si scambiano colpi come in un incontro di Boxe e ad incassarli ci pensa Iannarilli. Il portiere della Ternana si rende protagonista di diversi miracoli, il primo su Muehl dopo appena dieci minuti. Nel primo tempo la partita non prende ritmo e le occasioni sono poche. Al 47′ ci pensa Falcinelli ad impegnare sempre il numero uno rossoverde. Al primo errore dello Spezia, ne approfittano i padroni di casa: sbaglia tutto Jagiello, Amatucci lancia Raimondo che viene steso da Zoet e Dionisi assegna l’inevitabile penalty! Dal dischetto si presenta Pereiro che calcia centrale e viene ipnotizzato dell’estremo difensore. Dopo diverse occasioni, la gara si accenda a un minuto dalla fine con Di Stefano che porta in vantaggio la Ternana. Lo Spezia però non si arrende e al 94′ trova il pari con Di Serio al termine di un’azione confusa al limite dell’area. LEGGI TUTTO