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    Conte: “Buongiorno colonna del Napoli”. Poi la frase sul test di Ventrone

    Napoli, il commento di Conte sul mercato

    La conferenza inizia subito con il tema mercato: “Stiamo dando dimostrazione di avere una visione chiara sulle cose da fare. Per un club come Napoli è giusto operare per il presente e per il futuro. Rafa Marin ha buone prospettive, un giovane. Lo stessovale per Buongiorno, anche lui giovane, prospetti che per anni possono essere colonne. Si ragiona anche sul presente per migliorare e c’è stata una grande occasione con Spinazzola e l’abbiamo colta. Stiamo facendo mercato in modo giusto, quello che deve fare il Napoli”.

    Quindi sull’ultima stagione degli azzurri: “È inevitabile che certe scorie non sono del tutto andate, non dimentichiamo che è stata veramente molto deludente, sotto ogni punto di vista. Io ho provato a metterci una pietra sopra con i ragazzi, di concentrarci sulla rivoluzione che ci attende, ma non dimentichiamo quella stagione, teniamola lì. Nessuno è contento ed abbiamo quell’esperienza così come due anni fa abbiamo l’esperienza della vittoria. Ci deve far diventare gente più esperta. E’ giusto metterlo in un cassetto, ma nell’eventualità lo riapriamo per rinfrescarci la memoria”.

    Napoli, Conte su Osimhen e lo scudetto

    Conte ha poi affrontato il tema del futuro di Victor Osimhen: “È un top player, un professionista con cui io ho parlato a lungo. È un calciatore del Napoli e sa benissimo che deve lavorare e avere il giusto atteggiamento. Quello che conta è il presente, del futuro non mi interessa”.

    Sullo scudetto: “È stato un gap netto, sono 41 punti di distanza dall’Inter, fino a -15 dalla quinta per la Champions e -10 dalle romane. Questa è la realtà dei fatti. Chi fa pronostici e previsioni deve essere ragionevole, altrimenti si finisce in qualcosa non dico di ridicolo, ma non veritiero. C’è questo margine, in più è andato via un giocatore simbolo come Zielinski che ha rinforzato proprio l’Inter, non sappiamo il nostro mercato come finirà. C’è un accordo, potremmo perdere Osimhen, il più forte, che ha fatto la differenza nell’anno dello Scudetto… Detto questo, a me questi giochino non fanno paura, se vogliono metterci pressione non è un problema, lo accetto, li lasciamo parlare, noi parliamo poco e siamo concentrati dopo un anno assurd e ingiustificabile. Abbiamo il dovere di migliorare, tornare nelle coppe, dalla porta principale, questo è l’obiettivo realistico.”

    Napoli, Conte: “Ho trovato un gruppo consapevole”

    Quindi un commento sulla squadra dopo i primi giorni di ritiro: “Ho trovato calciatori molto responsabili, hanno capito gli errori commessi. Quando abbiamo vinto, abbiamo vinto tutti, mentre l’anno scorso abbiamo perso tutti. I ragazzi hanno fatto una riflessione e penso di ritrovarli con più esperienza. Nei loro occhi ho visto un po’ di delusione quando hanno parlato dell’anno scorso. Il ritiro? Non mi capitava da tanto di vivere un ritiro in mezzo alla gente, sono tornato indietro nel tempo, quando ho iniziato e si andava in montagna. Sono emozioni forti, rivivendo il percorso fatto. In albergo c’è infatti una foto del mio Siena quando abbiamo vinto la B, facemmo ritiro a Dimaro. Queste emozioni mi stanno facendo molto bene”.

    Napoli, Conte: “Kvara e Di Lorenzo? Promessa mantenuta”

    Conte è poi tornato a parlare delle situazioni legate a Kvaratskhelia e Di Lorenzo: “Il presidente mi aveva promesso che sarebbero rimasti ed è stato così. Grande merito va alla società, che ha agito nella giusta maniera. Sono due bravi ragazzi. Di Lorenzo si era legato a vita al Napoli, la grande delusione lo aveva condizionato. Io ho riportato equilibrio in questa delusione, provando a spiegare che non possiamo gettare anni di lavoro. Il club ha agito come doveva, in questo va dato merito al presidente”.

    Spazio poi al campo, con la sceltra tra la difesa a tre e quella a quattro: “Noi lavoreremo su un tipo di costruzione che va bene per entrambe. Cambierà il tipo di pressione che puoi andare a fare in campo. Anche il mercato è stato fatto in funzione di questa idea con calciatori come Buongiorno e Di Lorenzo. Cercheremo di valorizzare le caratteristiche dei nostri calciatori, dando spazio alla qualità di giocatori come Kvara e Politano. La situazione è chiara dal punto di vista tattico, non voglio una squadra passiva. Dobbiamo fare la partita, poi è chiaro che quando giochi contro una squadra più forte devi anche saperti difendere”.

    Napoli, Conte sull’addio di Zielinski

    L’allenatore ha commentato il centrocampo a sua disposizione dopo l’addio di Zielinski: “La coppia Lobotka-Anguissa è una delle più forti. Devo essere bravo a tirare fuori da Cajuste un po’ di cattiveria, perché ha delle potenzialità importanti. Lo stesso vale per Folorunsho, ci dovrò lavorare. Durante questo ritiro farò delle valutazioni. Tutti i giocatori devono essere consapevoli che a fine campionato saranno migliori. Noi dobbiamo diventare una squadra che deve dare fastidio agli altri. In questo momento non è previsto l’arrivo di un nuovo centrocampista, poi in caso di cessione ci penseremo”.

    Conte non dimentica Ventrone: “Faremo lo yo-yo test”

    Conte ha poi dimostrato di non aver dimenticato l’ex preparatore atletico Gian Piero Ventrone, scomparso nel 2022, citando il metodo d’allenamento dello yo-yo test: “Lo faremo in corso d’opera, da ieri abbiamo iniziato a lavorare in maniera giusta. L’approccio non può essere subito duro anche se per alcuni l’approccio soft può sembrare subito duro. Abbiamo iniziato a lavorare tatticamente e fisicamente, ho trovato disponibilità. Se vuoi fare un calcio aggressivo devi averlo nelle gambe, altrimenti resta un’idea. Lavoreremo il giusto, io ho lavorato tanto da calciatore, non c’è paragone oggi con quello che abbiamo fatto noi. Quando a volte mi dicono se davvero facevano quelle corse… è inevitabile che c’è una metodologia e servirà un adattamento, ma ha sempre dato frutti e la porteremo avanti includendo anche un miglioramento di stress, di fatica, resilienza, tutte situazioni su cui non si lavora più”.

    Napoli, l’idea di Conte su Raspadori e Lindstrom

    L’allenatore ha parlato del possibile ruolo dei due calciatori nell’attacco del Napoli: “Per quanto riguarda Lindstrom, lui faceva l’esterno alto nel 3-4-3 al Francoforte. Cercheremo di rispettare le sue caratteristiche come per tutti gli altri. Per quel che riguarda Raspadori, è un calciatore per cui ho in mente un ruolo da sottopunta, ma sicuramente non in fascia. Poi mi aspetto delle risposte forti da parte di tutti”.

    Su Oriali che invece lo ha seguito dopo il percorso insieme all’Inter: “Abbiamo avuto il piacere di conoscerci in Nazionale, dove mi è stato proposto da Tavecchio. Siamo partiti insieme in Nazionale e poi l’ho riportato con me all’Inter e gli ho chiesto di accompagnarmi in questa esperienza al Napoli. Lui poteva stare anche a casa, ed invece ha accettato di buon grado di venire con me. È un po’ il mio braccio destro. È una persona molto importante per me e mi fa piacere che mi abbia seguito qui con grande entusiasmo”. LEGGI TUTTO

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    Fonseca, ufficiale l’addio al Lille: tutto pronto per il Milan

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    Allegri e Alex Sandro, la coppia Juve da record: a Napoli un nuovo primato?

    La prossima sfida della Juventus in Serie A, in programma al Maradona contro il Napoli, potrebbe essere storica per Alex Sandro. Se il brasiliano dovesse scendere in campo aggiungerà infatti un altro record alla sua carriera con la maglia bianconera.
    Alex Sandro fedelissimo di Allegri: pronto l’aggancio a Bonucci
    Il brasiliano è attualmente a quota 246 presenze sotto la guida di Massimialiano Allegri in tutte le competizioni. Il primato di questa speciale classifica appartiene a Leonardo Bonucci, fermo a 247. Con tutta probabilità Alex Sandro aggancerà l’ex capitano della Juve già contro il Napoli, per poi superarlo definitivamente nel finale di stagione. Numeri, che testimoniano ancora una volta il legame tra il difensore e il tecnico toscano, e fanno sì che il brasiliano risulti il calciatore più utilizzato da Max durante la sua carriera da allenatore.
    Alex Sandro a caccia di record
    Oltre al record di Bonucci, Alex Sandro è vicino a un altro primato storico. Il brasiliano è infatti a quota 321 presenze con la maglia della Juve, a sole sei partite da Pavel Nedved. Nel caso in cui riuscisse a superare anche l’ex Pallone d’Oro, diventerebbe il calciatore straniero con più presenze nella storia della Juventus. LEGGI TUTTO

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    Milik, l’audio tra arbitro e Var su Juve-Empoli: “Per me è giallo”

    Juve, espulsione Milik: ecco l’audio del Var

    Nel corso della trasmissione in onda su Dazn, è stato trasmesso l’audio tra l’arbitro Marinelli e il Var Doveri in occasione del rosso all’attacante della Juve. Subito dopo l’intervento su Cerri, l’arbitro ammonisce il polacco dicendo: “Per me lo spizza, prende il pallone. Il piede non è completamente disteso, è da giallo”. La sala Var invita però il direttore di gara a rivedere l’episodio, cercando il frame giusto: “Hai brutte immagini? Questa forse è la peggiore. La gamba non è piegata del tutto, fammela rivedere in dinamica: c’è il salto, in dinamica è brutto. Secondo me è da chiamare, per me è rosso”. Un’analisi che ha quindi portato alla revisione al monitor di Marinelli e alla conseguente espulsione di Milik. LEGGI TUTTO

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    Il Monza “degli italiani” novità vincente della Serie A

    E’ ancora presto per capire se si tramuterà in tendenza, ma il dato è indubbiamente interessante e va tenuto d’occhio. A metterlo in evidenza è il neopromosso Monza che, nell’ultimo turno a Bologna, ha vinto 1-0 schierando 9 italiani titolari su una rosa che ne comprendeva addirittura 12 su 16. L’italianità del Monza è una novità tale, soprattutto nelle dinamiche attuali del calcio e della globalizzazione in generale, che per rintracciare un precedente è necessario risalire agli Anni 90 con il Piacenza che aveva in rosa soltanto Italiani; più semplice, allora, visto che il numero di stranieri era contingentati e gli effetti della Sentenza Bosman (data 1995) sulla libera circolazione dei calciatori comunitari erano ancora di là dallo spiegarsi. LEGGI TUTTO

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    Il Verona non cambia: fiducia a Bocchetti

    TORINO – Il Verona precipita sempre più giù. L’ottava sconfitta consecutiva è anche la quarta da quanto Salvatore Bocchetti è stato promosso alla guida della prima squadra al posto di Gabriele Cioffi. Il cambio non ha sortito l’effetto sperato, ma tanto la squadra quanto il club non hanno intenzione di rinnegare la scelta. «Bocchetti fa parte del progetto» ha spiegato, subito dopo la sconfitta di Monza, il ds Marroccu che, pure, per la sostituzione di Cioffi aveva puntato decisamente su Lopez, salvo poi allinearsi alla decisione del presidente Setti che ha deciso di puntare sul tecnico della Primavera a cui, peraltro, ha rinnovato il contratto fino al 2027 dopo la prima sconfitta: una tempistica inusuale che ha alimentato le voci di manovre per la cessione del club da parte dello stesso Setti e apre ipotesi vaste circa l’entità del “pogetto”. Al di là di questi “massimi sistemi”, la posizione di Bocchetti non pare assolutamente a rischio almeno fino alla sosta Mondiale – il Verona è atteso da due sfide interne contro Juventus e Spezia. Il 13 novembre, poi, scadrà anche la deroga per Bocchetti che non è ancora in possesso del “patentino” per allenare in Serie A. In questa fase le notizie portano verso una conferma “a prescindere” di Bocchetti anche per il dopo-sosta, anche in conseguenza del gradimento che lo spogliatoio continua a manifestargli.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    La Cremonese concede l'ultima possibilità ad Alvini

    E dunque Massimiliano Alvini ha superato anche la sconfitta interna contro la Sampdoria che è costata alla Cremonese la discesa all’ultimo posto solitario in classifica. Con conseguente (civile) contestazione del pubblico dello “Zini” che ha fischiato la squadra. I dirigenti grigiorossi hanno ovviamente valutato la posizione del tecnico, ma alla fine è prevalsa la line della continuità sebbene, ovviamente, non infinita: la sfida, di nuovo in casa, di domenica contro l’Udinese sarà dirimente per il destino professionale del tecnico. Il ds Simone Giacchetta, dopo aver ufficializzato la conferma di Alvini, ha usato la tecnica dellaperifrsi per spiegare la situazione cercando di non appensantirla più di quanto già sia: «Nel calcio si vive domenica dopo domenica, giornata dopo giornata, settimana dopo settimana. Viviamo di risultati, siamo tutti consapevoli che dobbiamo migliorare: c’è poco altro da aggiungere. Ora ci dobbiamo preparare al meglio questa settimana perché affronteremo una squadra molto forte in una partita delicata e importante. Dobbiamo fare bene, che vuol dire fare punti oltre a offrire una buona prestazione». Come a dire che non ci sono alternative alla vittoria, quella che la Cremonese non ha ancora conquistato in queste prime 11 giornate di campionato. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, le indiscrezioni raccontano di contatti con Semplici, Ballardini e Andreazzoli per l’eventuale sostituzione di Alvini. La Cremonese è l’unica squadra tra le ultime tre in classifica (Verona e Sampdoria le altre) a non aver ancora esonerato il tecnico. E ha deciso di aspettare ancora sei giorni. Gli ultimi.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    I meriti di Sottil nel volo della sorprendente Udinese

    Seconda, a un solo punto dalla vetta. Sconfitta solo alla prima giornata in casa del Milan campione d’Italia, l’Udinese è la grande sorpresa di questa prima fase del campionato. Inattesa perché davvero nessuno si aspettava che il nuovo allenatore, Andrea Sottil, riuscisse in così poco tempo a costruire l’identità di una squadra che anche quest’anno ha “mosso” assai sul mercato sia in entrata sia in uscita. Un mercato che si è chiuso con un saldo positivo di 4 milioni (50 di entrate e 46 di uscite) e che ha portato in Friuli, come da tradizione, giocatori non famosissimi ma perfettamente funzionali alla causa. Soprattutto a quella di un calcio sempre più fisico e determinato dal ritmo in campo. Straordinario, poi, è stato il lavoro di Sottil che ha subito integrato i nuovi arrivati: Ebosse e Lovric anche con il Sassuolo sono stati decisivi insieme alla vecchia guardia. Sottil, che conosce l’ambiente friulano come le sue tasche per essere stato uno dei leader in campo per quattro anni, è stato bravissimo a mantenere la squadra “in tensione” anche dopo l’impresa contro la Roma: quel 4-0 che rimarrà nella memoria dei tifosi friulani. Che, adesso, sono autorizzati a sognare pecche la loro Udinese si candidata a essere la mina vagante del campionato.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO