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    Shomurodov: “È un Cagliari che ti ricarica”. E su Ranieri e Mourinho…

    «Mi trovo bene con la squadra, con i ragazzi, con il mister. Le vacanze sono state lunghe, praticamente sono durate un mese… I primi giorni è stato più difficile, ma adesso va molto meglio e sto bene. Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato».
    Vacanze a casa?
    «Sì, in Uzbekistan».
    Ce lo racconta, l’Uzbekistan? Probabilmente la maggior parte di noi italiani non saprebbe collocarlo geograficamente in modo esatto… Nonostante una delle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana si intitoli proprio Samarcanda!
    «Samarcanda è una città storica, ci vengono tanti turisti. Poi ci sono Bukhara e Khiva. Tutte e tre sono affascinanti, artistiche. E c’è la capitale Tashkent, anche questa molto bella. Io sono nato a Jarkurgan, l’accademia l’ho fatta a Mashal, è lì che ho iniziato a giocare a calcio. In Uzbekistan amiamo molto il calcio, è il primo sport. Poi ci piace molto la boxe: otteniamo risultati alle Olimpiadi, ai Mondiali. Io, però, venendo da una famiglia di calciatori, ho subito iniziato a giocare a calcio».
    Il piccolo Messi…
    «Massì, i giornalisti mi hanno soprannominato così, anche se non c’entro niente con lui. Né come fisico, né come modo di giocare. E poi Messi è Messi. Chissà come è nata questa cosa. Ora comunque non ho soprannomi, sono Eldor e basta».
    C’è qualche attaccante che ha ammirato e studiato in modo particolare?
    «Da ragazzino avevo Drogba e Fernando Torres come idoli, li studiavo e cercavo di capire i loro movimenti. Ora, beh, studio soprattutto i movimenti e gli schemi che mi suggeriscono i miei allenatori. Studio con Ranieri».
    Com’è stato l’impatto con il mister?
    «Ottimo. Anche se non ci siamo ancora detti nulla di speciale, ovviamente. La stagione è solo all’inizio. Mi ha chiesto come stavo fisicamente. So che può aiutarmi a crescere, ad esprimermi al meglio».
    L’obiettivo è quello di tornare alle prestazioni e alla continuità dell’esperienza al Genoa, giusto? Cosa serve per rendere di nuovo a quei livelli?
    «Conta molto l’aspetto psicologico. Mi sentivo forte, c’era l’ambizione. Sentivo la fiducia. Qui a Cagliari ci sono tutti gli ingredienti per ripetermi e credo possa essere l’occasione giusta: allenatore esperto e preparato, una società che crede in me, un bel gruppo pieno di entusiasmo. Tanti tifosi sono venuti con passione a fare il tifo anche in ritiro. Al campo, in albergo: ci aiutano tanto. La rimonta dello scorso anno ha entusiasmato la piazza e in squadra sento che c’è consapevolezza, c’è fiducia. Quelle partite di carattere giocate contro il Bari hanno colpito anche me e sono state una delle cose a cui ho pensato quando è capitata l’occasione di venire al Cagliari».
    Tra i nuovi compagni chi la sta aiutando di più a entrare nel gruppo?
    «Edoardo Goldaniga, che conosco dai tempi del Genoa. Poi anche altri giocatori più “vecchi”, i senatori. Pavoletti, ad esempio».
    Ruolo d’attacco: ha preferenze?
    «Quando si gioca con due attaccanti per me è più facile, io ho sempre giocato così e sono più vicino alla porta. Se gioco a tre devo stare a sinistra e ho bisogno di più tempo: devo dribblare e attaccare lo spazio. È diverso». LEGGI TUTTO

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    Torino, Shomurodov: il Lille spaventa Vagnati

    TORINO – Intrigo Shomurodov: da una parte c’è la volontà del giocatore di raggiungere il Torino, continuando l’avventura in A dopo il buono fatto al Genoa e la parentesi invece abbastanza negativa di Roma. Dall’altra, cioè dalla Francia, ecco invece piovere l’offerta del Lille per il centravanti giallorosso. Disposto ad arrivare fino a 14 milioni, per l’uzbeko. Una cifra non tanto inferiore ai 17,5 milioni versati ai liguri per acquistarlo, nel 2021.

    «Valutiamo Hien e Ilic»

    Così ha parlato della trattativa Shomurodov, il direttore tecnico granata Vagnati: «Con Tiago (ds della Roma, ndr) abbiamo fatto il punto della situazione, tra noi c’è un ottimo rapporto e vedremo cosa succederà nelle prossime settimane. Loro hanno paletti sul fair play finanziario…», aggiunge il dt come a evocare i soldoni messi sul piatto dai francesi. «Col Verona stiamo valutando la situazione di Hien, in questo frangente stiamo portando avanti una riflessione globale. E il discorso riguarda anche Ilic». LEGGI TUTTO

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    Torino, summit con la Roma: Shomurodov

    TORINO – Potrebbe essere questa la settimana decisiva per Shomurodov: starà al Torino decidere come incanalare le prossime trattative con la Roma. Il dt del Torino, Vagnati, nonché gli agenti dell’attaccante uzbeko torneranno a fare un punto con Tiago Pinto e i suoi collaboratori. Il dt della Roma finora ha alzato il muro davanti alle richieste del Torino: che non è andato oltre una richiesta di prestito oneroso con diritto di riscatto. Il giocatore ha già dato il suo via libera al trasferimento, sa bene di non avere spazio sufficiente nella Roma di Mourinho e non può rischiare di gettare nel cestino quasi tutta la stagione da riserva pura. Anche per questo sta spingendo per favorire l’emersione della proposta granata. A Torino se la giocherebbe con Sanabria e (quando tornerà a disposizione) Pellegri: da prima punta potrebbe ritrovare un minimo di continuità e persino tornare a brillare, come nella stagione 2020- 2021 nel Genoa, quando segnò 8 reti in campionato in 31 presenze.

    Resta comunque una sorta di scommessa, per Cairo, Vagnati e Juric: perché da agosto in poi Shomurodov è stato in campo soltanto per 151 minuti, tra campionato (una sola volta titolare più 5 spezzoni) ed Europa League (due comparsate finali, mettendo però a segno un gol: l’unico di questa stagione). Si tratta dunque di un giocatore che avrà bisogno di trovare il ritmo partita e non solo di abituarsi al modo di giocare di Juric, ai suoi dettami. L’anno scorso, quasi sempre entrando a gara in corso, era arrivato a mettere assieme 40 presenze nella Roma, tra campionato e Coppe, con 5 reti e 6 assist-gol. Godeva di maggior credito. Quest’anno, invece, è ancor più scivolato nelle retrovie giallorosse. E a bilancio è sostanzialmente uno… spreco, per la Roma: oltre 3 milioni di ingaggio lordo con valore del cartellino depauperato per forza di cose. Su queste leve cerca di appoggiarsi Vagnati per alzare l’asticella della trattativa senza arrendersi nel braccio di ferro. Un prestito con diritto di riscatto a una decina di milioni, a giugno. Aumentare il costo dell’affitto può essere una chiave per cercare di ammorbidire la posizione della Roma, che invece continua a pretendere l’obbligo di acquisto tra 6 mesi. E in questo caso la distanza riguarda la formula stessa del trasferimento, non solo il prezzo del cartellino (che il Torino abbasserebbe grandemente, in assenza di un diritto, in caso di obbligo di acquisto). Vagnati, Tiago Pinto e gli agenti dell’uzbeko torneranno a parlarsi. Starà al Torino decidere se andare avanti nel braccio di ferro, prolungando la trattativa e sperando di concluderla a proprio favore più avanti a gennaio, oppure se accettare un obbligo di riscatto, purché a cifre ben inferiori ai 10 milioni. LEGGI TUTTO

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    Torino, a Monza test superato con Vlasic mondiale

    INVIATO A MONZA – All’U-Power Stadium il tecnico granata Ivan Juric schiera la formazione titolare, con la sola eccezione di Nikola Vlasic inizialmente lasciato in panchina perché tornato a lavorare assieme ai compagni soltanto ieri (ha goduto di qualche giorno supplementare di vacanza dopo il terzo posto ottenuto al Mondiale con la Croazia). Al posto di Vlasic – che risulterà esplosivo all’ingresso in campo con una doppietta – dall’inizio c’è Radonjic, con Miranchuk a destra e Sanabria terminale offensivo. Pellegri, fermo per una lesione al bicipite femorale della coscia destra, ne avrà per un mese (sul mercato caldo Shomurodov, con NZola e Cheddira).

    Torino, in difesa leader Schuurs

    Granata in pieno controllo della gara fin dalle prime battute. E senza doversi dannare troppo, visto che l’opposizione del Monza è tendenzialmente vacanziera. Dopo l’esperimento contro la Cremonese, con Ilkhan e Gineitis centrocampisti titolari, a Monza la regia torna nei piedi di Lukic e Ricci. Schuurs è il leader della difesa (a inizio ripresa esce per far posto Zima), questa volta con Djidji e Rodriguez ai suoi lati.

    Monza, che errore Marlon: Vojvoda show

    La rete del vantaggio per il Toro arriva con merito, ma è pure figlia di un errore macroscopico dei monzesi: il pressing granata mette apprensione, ma Marlon avrebbe potuto controllare un pallone che invece gioca per Di Gregorio, preso in contrattempo e infilato dal retropassaggio del brasiliano. Bellissima l’azione del raddoppio, iniziata da una splendida intuizione di Milinkovic-Savic che trova Radonjic libero sulla destra, e finalizzata da Vojvoda con un destro a giro dopo l’assist dello stesso attaccante serbo. Una ripartenza confortante, per il kosovaro che nell’ultima di campionato a Roma era stato sostituito dopo mezzora a causa di una serie di errori.

    Vlasic fa il pitbull

    Nella ripresa sale in cattedra il Pitbull, cioè Nikola Vlasic: entra al 16’ della ripresa per Sanabria e fa in tempo a segnare due reti. Al 21’ andando in pressione sul malcapitato Marlon per poi infilare Di Gregorio, nuovamente battuto dal croato al 23’ con un diagonale chirurgico. Poker granata sporcato dal rigore realizzato da Caprari e assegnato dall’arbitro Pairetto per un fallo di Gineitis su Rovella. Buon Toro in vista del Verona, Monza da registrare in vista della ripartenza del campionato.
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    Torino, idea Shomurodov? Pure Lukic di mezzo

    TORINO. Tra Cheddira e Nzola non bisogna trascurare il nome di Eldor Shomurodov, l’attaccante uzbeko della Roma che con Mourinho trova poco spazio: in questo campionato, per esempio, ha collezionato appena sei presenze e per di più da subentrato. La Roma, allora, vuole liberarsi dell’attaccante che è diventato un peso anche sotto l’aspetto finanziario, mentre il Torino ha bisogno di una prima punta considerando che Sanabria e Pellegri, per un motivo o per l’altro, non riescono a sbloccarsi in maniera convincente sotto l’aspetto del gol. Da quando se ne è andato Belotti si è allargato il problema del gol. Le volontà di Roma e Torino possono coincidere, ma i due club non sono allineati sulla formula da adottare per il passaggio del giocatore alla corte di Juric.

    Torino-Roma, discorsi mai interrotti

    Dalla capitale vorrebbero un obbligo di riscatto, mentre da Torino insistono per il semplice prestito con diritto di riscatto. Ma nessun obbligo, anche perché l’identikit dell’attaccante del futuro è diverso da quello che porta alla punta della Roma. I discorsi tra i due club, comunque, non sono interrotti anche perché ai giallorossi, da tempo oramai, piace il centrocampista serbo Lukic che difficilmente resterà a Torino. Del resto il giocatore granata in più di un’occasione ha manifestato l’intenzione di andare a giocare in un club più ambizioso. Non ha mai nascosto questo desiderio che, anzi, anche prima del Mondiale ha rafforzato in maniera palese. Ecco perché il contatto tra i due club non si sono mai interrotti e durante questa settimana potrebbe esserci un incontro tra Vagnati e Tiago Pinto. Di sicuro nei prossimi giorni ne sapremo di più.
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    Roma, Shomurodov vince con l'Uzbekistan e si qualifica alla Coppa d'Asia

    QARSHI (Uzbekistan) – L’Uzbekistan del romanista Shomurodov – schierato titolare dal 1′ minuto e rimasto in campo fino all’82’ – supera per 2-0 la Thailandia al Markaziy Stadium e si qualifica alla prossima edizione della Coppa d’Asia. Decidono la sfida i gol di Masharipov all’8′ e di Turgunbaev al 23′. Grazie a questo successo la Nazionale di Srecko Katanec conquista il terzo successo di fila (dopo il 3-0 allo Sri Lanka e il 4-0 alle Maldive) e chiude il Girone C a punteggio pieno con 9 punti con 9 gol segnati e 0 subiti. LEGGI TUTTO

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    La Juve punta su Chiesa, Shomurodov per la Roma

    Decisioni che Massimiliano Allegri prenderà nelle ultime ore alla vigilia del match, come d’abitudine. Sono alcuni i dilemmi che lo tormentano: chi al posto di Adrien Rabiot, bloccato dal Covid, e come schierare l’attacco. Due situazione collegate, a seconda delle scelte. Tutto ruota (ovviamente) intorno a Federico Chiesa, l’uomo in più in questa fase della Juventus. La squadra è cresciuta quando è cresciuto lui. Lo ha fatto sulla amata fascia, lo ha fatto anche da attaccante, prima punta o in appoggio, quando il tecnico glielo ha chiesto. Un ruolo svolto con efficacia per una partita e mezza, prima contro il Chelsea e quindi nel secondo tempo con il Torino. Un ruolo che Allegri vede come sbocco futuro per il numero 22, che sarà ancora riproposto davanti a tutti per una emergenza che vede fuori Alvaro Morata (in Champions con lo Zenit e, forse, in campionato a Milano con l’Inter) e non recuperato appieno Paulo Dybala.

    Le alternative di Allegri e Mourinho

    Chiesa, domani contro la Roma, potrebbe agire da centravanti puro, con Federico Bernareschi alle sue spalle e Weston McKennie a sinistra, al posto di Rabiot. Oppure potremmo vederlo un classico 4-4-2, con Moise Kean centrale al fianco di Chiesa e Bernardeschi per Rabiot. […] A sentirlo uscire da Trigoria, le possibilità di vederlo in campo sono buone. «Hopefully», speranzoso, la definizione utilizzata da Tammy Abraham a chi gli chiedeva le chance di giocare con la Juve. Parole che si scontrano con una realtà che ha visto ieri lo ha visto non allenarsi e trascorrere la giornata tra terapie (tekar e laser) e lavoro in piscina, più massaggi volti a ridurre il gonfiore al calcagno destro. Un lavoro propedeutico al provino di questa mattina, prima della partenza per Torino. […] L’impressione, però, è che dal primo minuto possa partire Yeldor Shomurodov. Ieri l’uzbeko si è reso partecipe di una bella iniziativa della fondazione Roma Cares andando a visitare il reparto pediatrico U.O.C. dell’ospedale Sant’Andrea, facendo felici grandi e piccoli con foto, gadget, palloni e autografi.

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