Sordo: “Belotti, resta con Juric. Ci spero, vi spiego perché”
Parlare con Gianluca Sordo è tornare a quel brivido-costante che scorreva sotto pelle ammirando il Toro di quegli anni. Una squadra che aveva qualche esteta, si pensi a Scifo e Martin Vazquez, e poi una serie di giocatori bravi con il pallone tra i piedi ma più che altro dotati di una caratteristica senza la quale in granata non erano ammessi: più che superarli, attraversavano gli avversari. […]Sullo stesso argomentoToro, solo Juric può far restare BelottiCalciomercato Torino
Gianluca Sordo, da ex di entrambe, che lettura propone della gara tra Toro e Milan?
«La immagino innanzitutto equilibrata. Da una parte spero che il Toro giochi come contro l’Inter e come in genere ha affrontato le grandi del campionato, dall’altra temo che i rossoneri possano essere arrabbiati dopo il pari col Bologna. Non può più perdere punti, il Milan».
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Al centro dell’attacco ci sarà Belotti: quale futuro, per il Gallo?
«Resti al Toro, del quale è un simbolo, con Juric. Ha qualità tecniche, grinta, determinazione e forza da granata vero. Spero di tutto cuore possa rimanere».
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Brekalo, Pjaca e Praet sono a Torino in prestito con diritto di riscatto (rispettivamente a 11, 6 e 15 milioni): per chi lo eserciterebbe?
«In senso assoluto sono tre giocatori forti, ma Pjaca è stato discontinuo anche a causa di qualche guaio fisico. Praet è bravo ma 15 milioni sono tanti, mentre su Brekalo non ho dubbi: va riscattato».
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Le molteplici bordate di Juric all’indirizzo di Cairo e Vagnati sono tese a stimolare la dirigenza o preparano l’addio del tecnico?
«Per me Juric vuole stimolare e non rompere. Per il Toro è l’allenatore giusto, ha carattere e in campo traduce buone idee».
Un appello per il completamento del Fila, da chi frequentandolo da ragazzo non ha mai smesso di amare il Toro.
«Terminare il Filadelfia sarebbe il segno tangente di rispetto per la storia granata da parte del club. Non mi capacito di come lo si possa lasciare incompleto. Dal Fila è passata la storia del Toro, lì ci sono le nostre radici che hanno i nomi degli Eroi del Grande Torino o dei tanti ragazzi allenati da Vatta. Si faccia il bene del Toro, si rispetti il colore granata partendo dal Filadelfia».
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