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    Quanto “pesa” il primo gol di Raspadori con il Napoli?

    Quanto pesa il primo gol di Giacomo Raspadori con il Napoli? Un’enormità in termini di punti e morale, piuttosto poi in termini economici. Essì, perché il Napoli lo dovrà pagare di fatto solo l’anno prossimo versando al Sassuolo i 30 milioni (25 più 5 di bonus) obbligatorio. Quest’anno, invece, ci si ferma al prestito oneroso di 5 milioni e, insomma, non è davvero molto per un attaccante di queste prospettive. Che in avvio ha faticato ma che, alla fine, ha segnato un gol che vale tantissimo. In termini assoluti perché consente al Napoli di mantenere la vetta della classifica (in attesa delle altre gare, certo…) ma soprattutto perché sostanzia quella richiesta di “continuità” tanto invocata da Spalletti. Sarebbe infatti stato deprimente per il morale del gruppo (e dell’ambiente) non far seguire al trionfo sul Liverpool una vittoria contro lo Spezia in casa.

    Rosa lunga

    E aveva ragione il tecnico a sostenere che sarebbe stata dura, perfino più dura rispetto alla sfida contro gli inglesi. Il gol di Raspadori al tramonto del match sottolinea, peraltro, anche la bontà di un mercato che ha “allungato” la rosa: assente Osimhen (che ne avrà per un mese per il problema muscolare alla coscia) Spalletti ha potuto iniziare con Raspadori prima punta “allargandolo” poi con l’ingresso di Simeone. Due nuovi acquisti che hanno garantito al Napoli continuità. Sì: “pesa” molto il primo gol di Raspadori con il Napoli.

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    Napoli-Spezia, Spalletti: “Partite così l'anno scorso ci sono costate il campionato”

    NAPOLI – “Per noi ci sono o partite e derby fondamentali per l’alta classifica o partite assolutamente da vincere, non ci sono altre vie. Questa era una partita da vincere assolutamente per ambire alle posizioni alte della classifica, ma poi una partita può prendere una piega differente per la qualità degli avversari, perché stanno bene in campo e perché noi gli abbiamo concesso qualcosa: e infatti qualche volta è successo. Però noi abbiamo preparato 4-5 palle per buttarle dentro e in qualcuna abbiamo fatto confusione, prendendo delle ripartenze. Ma complessivamente la partita l’abbiamo fatta e la vittoria l’abbiamo meritata: è meritatissima, da un punto di vista del gioco e della ricerca dei calciatori. Era una partita difficile, tre giorni dopo una serata come quella con il Liverpool, e si gioca alle 15 con questo caldo, dopo la pioggerellina che è rivenuta su facendo ribollire il campo. Era difficile avere lucidità estrema, ma le cose che vanno fatte per vincere le abbiamo fatte. Ci sono stati dei palloni che noi dobbiamo assolutamente sfruttare in maniera differente e poi grazie alla loro insistenza e alla loro disponibilità a provarci fino all’ultimo, l’abbiamo portata a casa”. È l’analisi del tecnico del Napoli Luciano Spalletti ai microfoni di Dazn dopo il match vinto, all’ultimo respiro grazie al gol di Raspadori, allo stadio Maradona contro lo Spezia.
    Napoli, Spalletti esalta Raspadori
    “Siamo stati pazienti e convinti che prima o poi ce l’avremmo fatta, ma non possiamo permettercelo, perché l’anno scorso partite così ci sono costate il campionato, l’altissima classifica, nonostante abbiamo fatto benissimo. Oggi sotto certi punti di vista i calciatori sono stati eccezionali, però non si devono accontentare e devono andare oltre, perché in queste partite può succedere che non hai la zampata di Raspadori all’ultimo minuto e diventano punti persi determinanti. Loro scalavano sui nostri terzini con i quinti e noi – col braccetto – ogni tanto arrivavamo in ritardo su Kvaratskhelia: quando ha puntato ed è entrato in area di rigore è perché avuto il tempo di farlo. Entrando dentro il campo, metteva in difficoltà gli avversari di andarlo a prendere sull’esterno, nonostante lui sia uno bravissimo a ricevere palla sui piedi e puntare all’uno contro uno, non aveva la possibilità di farlo. Raspadori? Ha fatto una partita eccezionale, è venuto incontro a collegare con il centrocampo, ma noi non siamo stati bravi come altre volte a far girare palla e il suo lavoro si è dovuto raddoppiare. Poi quando l’ho messo a sinistra ha rincorso, si è messo a disposizione, qualche volta ha chiuso. Non è esterno, non è prima punta, è questa via di mezzo che ci ha dato la possibilità di vincere la partita. Bravo Raspa! I miei collaboratori mi hanno detto di prendere in considerazione di spostarlo, ma alla fine l’ho lasciato lì dov’era, facendo un’altra sostituzione, ma Elmas a sinistra ci sa giocare e ci ha risolto diversi guai”, conclude Spalletti.
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    Napoli, Spalletti: “Osimhen? Abbiamo sostituti altrettanto forti”

    NAPOLI – “Spezia? Non dobbiamo concentrarci solo sul nome dell’avversario per farsi bello, ma vincere e fare 3 punti. Saper vincere una gara, seppur prestigiosa, significa aver fatto bene le cose per 100′ perché ormai le partite durano 100 minuti, ma per scrivere pagine importanti e avere ambizioni del quarto posto, che è ambizioso nel nostro campionato, significa far bene le cose lungo il percorso. E’ quello che fa la differenza”. Sono le parole di Luciano Spalletti alla vigilia della sfida di campionato contro la squadra di Gotti dopo la grande vittoria contro il Liverpool in Champions League. Proprio sul tecnico avversario ha aggiunto: “Lo stimo, l’ho conosciuto bene, so come prepara le partite, so il calcio che attua, l’abbiamo già visto, ha fatto buone prestazioni ovunque. Se si analizza le ultime gare si vede che è bravo a creare densità sull’uomo, a ripartire forte in contropiede con questi due tutta fascia che creano sempre difficoltà. Io non lo so cosa organizzerà, ma dobbiamo sapere che quello che è successo l’anno scorso è una cosa che può ricapitare se non siamo perfetti”.
    “Osimhen? Abbiamo elementi altrettanto forti per sostituirlo”
    Sull’infortunio di Osimhen: “Mi attengo alla nota ufficiale, dispiace ma è un qualcosa che può capitare e mettere in preventivo, abbiamo elementi altrettanto forti per sostituirlo. Per il suo ruolo Simeone o Raspadori… sarà uno di loro due”. Sull’atteggiamento del Napoli: “Si semina un carattere per il percorso, le partite ce lo diranno. Abbiamo sempre provato a ragionare come abbiamo fatto contro il Liverpool, anche quando abbiamo giocato col Barcellona, perdendo con tanti gol di scarto, ma quello era l’atteggiamento sbagliato? Lo può dire anche lei, quando io propongo qualcosa e va male, ho sbagliato io, quando propongo qualcosa che non vi andava bene e va bene, allora avete sbagliato voi. Non posso sbagliare solo io, viceversa sbaglia anche lei. Contro il Barcellona abbiamo tentato le stesse cose, ma dopo 3′ abbiamo preso gol su quell’angolo battuto male. Contro questa rigiochiamo uguale? Li andiamo a prendere alti? Tutti ora diranno sì. Per questo proviamo a costruire qualcosa con costanza in tutte le partite, si tenta questo calcio qui. Abbiamo costruito 2-3 palle gol strappando palla sul loro inizio azione. Il nostro percorso ce l’abbiamo chiaro, poi bisogna vedere se ci riusciamo perché c’è chi elude la pressione”. Sulla formazione: “Per quelli che abbiamo noi l’ipotesi è giocare 4-2-3-1 anche se c’è dentro Zielinski o Elmas e giocare 4-3-3 anche se c’è dentro Raspadori e Simeone, si passa da lì, Raspadori può fare il trequartista dietro la punta, quello che parte centrocampista e finisce dietro la punta e attacca la difesa insieme ad Osimhen, non cambia molto. Ndombele ha fatto tutti e due i ruoli, gli si può chiedere tutte e due le cose”.
    Napoli, il capolavoro Giuntoli-Spalletti: giù gli ingaggi, talento e gioco
    “Sono fiducioso per il futuro”
    “Dobbiamo cercare di portare a casa la vittoria – prosegue -. Siamo contentissimi, siamo felicissimi e non nascondiamo niente. La squadra ha molte potenzialità. Mi sforzo a dire che poi ci vuole questo carattere e questa disponibilità a sapere e cambiare il colore della maglie dagli occhi che abbiamo davanti. Se domani mattina vedono sempre rosso, è sbagliato. Lo Spezia avrà le maglie bianche e atteggiamento diverso”. Sui giovani Gaetano e Zerbin: “Hanno gli occhi addosso degli operatori di mercato, ce li avevano chiesti ma abbiamo deciso di tenerli e quindi le intenzioni le abbiamo. E’ un passaggio difficile da accettare quello dei vuoti, allenandosi con disponibilità e motivarsi dopo una gara in cui non hanno giocato. La possibilità c’è, Zerbin l’ha subito sfruttata, ha fatto bene quando entrato, non s’è lasciato intimorire, ha forza, corsa. Gaetano ha una qualità straordinaria e ci farà comodo”. Sui tifosi: “Io spero che i giocatori sappiano offrire di nuovo quello spettacolo che vogliono vedere, si passa sempre da lì. Sognavo in questi due anni che un giorno all’improvviso si sarebbero innamorati di nuovo di loro, a fine partita l’ho visto e sono fiducioso per il futuro”. Sul possibile rinvio della partita contro il Rangers: “Non so niente, nessuna comunicazione, ci atteniamo a ciò che sappiamo e si va diritti nel farsi trovare pronti martedì, altrimenti modificheremo. Ma per ora mettiamo in pratica questo”.
    “Zielinski? Non ho mai avuto dubbi”
    Sul centrocampo: “Dì lì passa molto, gestiscono il 70% delle situazioni di gioco in entrambe le fasi. Sono stati bravissimi sia come recupero palla che come qualità di palleggio, io su Zielinski non ho mai avuto grossi dubbi. E’ un calciatore riconoscibile per le qualità che ha, gli ha fatto bene quello che abbiamo detto in ritiro, ritagliargli 10 metri di spazio giocando più in basso, ma attaccando di più la linea si ritrova comunque spesso lì, quindi cambia poco, anche se è una cosa che lui immagina e spesso è comunque con le spalle girate. Avere più raggio d’azione gli dà benefici, l’anno scorso fece bene anche da mediano perché ha corsa lunga. Rigorista? Io posso intervenire, ma se si mettono d’accordo da soli è meglio in base allo stato emozionale, così è più facile. Il secondo? Osimhen ha voluto batterlo, era tranquillo, era difficile andare a prendergliela”. Infine su Sirigu: “Prima di tutto ci piacere avere a che fare con uno come lui, è uno con carattere top per uno spogliatoio, oltre ad essere un portiere top. Li sveglia tutti quelli davanti a lui. Non sarebbe difficile usufruire delle sue qualità, ma finora mi avete detto che facevo confusione avendone due, ora lasciamo tranquillo Alex se no dice non è vero manco ora che sono il titolare”. LEGGI TUTTO

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    Spalletti e Giuntoli, gli architetti del “Napoli meraviglia”

    TORINO – Il combinato disposto tra il mercato attuato da Cristiano Giuntoli con la gestione (tattica e di gruppo) messa in atto da Luciano Spalletti ha portato alla fantastica prestazione del Napoli contro il Liverpool. La rivoluzione d’estate, con l’addio dei “senatori” più rappresentativi della squadra (da Insigne a Ospina, da Mertens a Koulibaly) avevano fato temere in un ridimensionamento tecnico conseguente alla necessità di abbattere il monte ingaggi. Invece dietro alla rivoluzione c’era un progetto ben chiaro di ringiovanimento con l’innesto di nuovi giocatori di cui, appunto, il tecnico, ha approvato in toto l’inserimento in rosa. Non è un caso che, dopo i primi vagiti pubblici di Kvaratskhelia, lo stesso Spalletti abbia sibilato: «non avete ancora visto niente…». L’inserimento dei nuovi è stato reso più semplice perché si sono inseriti in un canovaccio tattico a cui il tecnico lavora già da un anno e, anzi, aver liberato la rosa da dinamiche troppo consolidati, da abitudini e frequentazioni ambientali, ha evidentemente introdotto una freschezza perduta, una leggerezza che consente di seguire meglio le indicazioni del tecnico e che foraggia una nuova voglia di successi.
    CONTINUITA’L’abilità di Giuntoli, in questi due anni, è stata quella di mantenere competitiva la rosa limando i costi sia negli ingaggi , sia nei cartellini. E se il monte ingaggi in due anni è sceso da 155 milioni ai 75 attuali, è altrettanto clamoroso il fato che contro il Liverpool siano scesi in campo 10 giocatori pagati da 25 milioni in giù: Lobotka il più caro, Kvaratskhelia il più economico (oh sì..) per 10 milioni. Poi, certo, non ha molto senso paragonare il Napoli con la rosa del Liverpool perché una partita non cancella il fatto che negli ultimi 5 anni gli inglesi hanno vinto una Premier (gli unici che sono riusciti a interrompere il dominio del City), giocato tre finali di Champions conquistandone una e un mondiale per club. Insomma, gli investimenti sono serviti a qualcosa in termini di continuità. La stessa che ora, sempre mantenendo le proporzioni, pretende Spalletti che non ha nessuna intenzione di essere ricordato a Napoli per un solo evento memorabile. Immediatamente dopo la partita, il tecnico ha fatto di tutto per posizionare la vittoria nell’archivio dei bei ricordi spiegando, ai cronisti che avevano ancora negli occhi la bellezza della vittoria, che l’importante sarà «ripetersi subito contro lo Spezia». E quel che conta è che lo crede davvero: ricordate quando Antonio Conte si dannava per cancellare l’abitudine mentale alla “pazza Inter”? Ecco: una cosa del genere. Solo che invece di “pazzia” qui c’è in ballo la voglia di andare oltre se stessi. Come se ogni partita si giocasse contro il Liverpool.

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    Napoli freme per il ritorno in Champions. Osimhen in campo: più sì che no

    INVIATO A NAPOLI – La Napoli calcistica freme per il ritorno in Champions League due anni dopo: grande attesa e stadio Maradona esaurito per il vernissage di questa sera contro il Liverpool vice campione d’Europa. E il buongiorno della Champions lo ha dato un ex mai dimenticato: Dries Mertens, fotografato dalla moglie mentre, con la figlia in braccio, guarda il mare dalla sua casa sul golfo e saluta con un «Buongiorno Napoli». Probabile che stasera ci sia anche lui, sulle tribune dell’impianto di Fuorigrotta a tifare per i suoi ex compagni. Una presenza che farà felici i tifosi partenopei i quali, però, in queste ore sono comprensibilmente più in ansia per i destini di un altro attaccante, quell’Osimhen uscito malconcio dalla gara contro la Lazio e in dubbio per stasera. Le prove della mattinata, tuttavia, hanno aumentato l’ottimismo sdoganato da Spalletti già alla vigilia. La sensazione, dunque, è che l’attaccante nigeriano ci sarà, con Politano sulla destra al posto di Lozano. Assente, invece, il presidente Aurelio De Laurentiis, bloccato alla Mostra del Cinema di Venezia per ragioni professionali. Ma il kolossal, stasera, si girerà al Maradona e sarà comunque un successo.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Napoli, Spalletti: “Siamo sulla strada giusta, sono soddisfatto”

    ROMA – “Sono soddisfattissimo perché abbiamo giocato una partita di spessore contro una squadra di spessore. È in queste gare che si vedono i watt che hai addosso e la luce che fai”. Sono le parole a caldo di Luciano Spalletti, che commenta così la vittoria in rimonta contro la Lazio ai microfoni di Dazn. “Si è tirata fuori la personalità e il carattere che abbiamo – prosegue – , solo che ogni tanto ci perdiamo per pigrizia in delle banalità. però la squadra ha fatto molto bene tutto, magari qualche volta anche rimanendo un po’ sbilanciata davanti, ma quello è un sintomo di crescita e di mentalità. Napoli è una piazza importante classicamente per cui deve avere le scelte del calciatore importante”.Guarda la galleryNapoli in volo con Kim e Kvaratskhelia: Lazio battuta in rimonta
    “Kvara? Ha le qualità del grande giocatore”
    Poi su Kvaratskhelia: “Gioca al posto di Insigne ed era uno che sapeva palleggiare in fase di possesso. Kvara ha un po’ più di uno contro uno a saltare uno e ha ugualmente qualità perché è un calciatore molto tecnico. Deve fare il miglioramento dal punto di vista di esperienza che Lorenzo aveva. È un bravissimo ragazzo, uno di quelli che ha una grande timidezza e a volte non ci vorrebbe stare in certe situazioni. Se lo vedi camminare è ciondolante, poi quando gli dai la palla è bravo a girarsi. Quando tira è tecnicissimo. Da un punto di vista di qualità, pulizia e addomesticare qualsiasi palla, ha le qualità del grande calciatore”. 
    “Siamo sulla strada giusta”
    Spalletti ha commentato la partita anche ai microfoni di Sky: “Siamo sulla strada giusta, la squadra è in condizione anche se si perde in delle banalità altrimenti farebbe ancora meglio. Una squadra corta che ha sempre costruito con grande qualità. In fase di possesso abbiamo perso qualche palla di troppo che non possiamo permetterci di perdere per le nostre qualità, ma a volte per pigrizia non siamo abbastanza convinti. Spero che i ragazzi ora affrontino l’Europa con la stessa personalità che stanno dimostrando in campionato e mostrando le loro qualità anche su palcoscenici importanti. I nuovi? Abbiamo degli scout in società e un direttore che vanno a sentire e seguire i giocatori disponibili sul mercato per sostituire quelli che ti portano via. Kvara? Non sono rimasto sorpreso del suo inizio, anzi oggi sì per via del gol che ha sbagliato perché è un giocatore molto tecnico. Poi è un ragazzo molto timido, che non vorrebbe mai sentirsi al centro di una stanza, ma in campo ha tutto un altro atteggiamento. Portieri? Abbiamo il secondo e terzo portiere della Nazionale, non potevamo aspirare di più. Alex ha bisogno di giocare e fare prestazioni come quelle di stasera per battere quella timidezza, se si può chiamare così. Per fortuna è finito il mercato, sa di essere titolare e che Sirigu è lì ad affiancarlo e spronarlo perché ha un carattere diverso che può aiutarlo nella crescita”.
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    Napoli, Spalletti: “Mie ambizioni altissime. Con la Lazio ce la giochiamo”

    NAPOLI – Il Napoli di Luciano Spalletti cercherà di tornare alla vittoria sabato (ore 20:45) all’Olimpico di Roma contro la Lazio, squadra che l’allenatore toscano rispetta molto. Nella conferenza stampa della vigilia Spalletti ha parlato nel dettaglio del gioco del suo rivale di sabato: “Qualità del calcio di Sarri è riconoscibile, da un punto di vista di sistema abbastanza rigido come il 4-3-3 poi chiaro che ogni tanto ci si passa dal 4-3-3, poi però i sistemi si deformano. Non si rimane sempre 4-3-3 e si va a prendere quegli spazi di vuoto che la squadra avversaria lascia, per cui è un qualcosa per cui i calciatori si devono adattare. Fanno un calcio di pressione costante e hanno spazi alle loro spalle per esaltare la qualità del Napoli, quando lo fanno bene sono pericolosi perché gli spazi sono ristretti e le velocità ridotte. Dipenderà da noi nel trovare bene i vuoti e gli spazi che non sono sulla trequarti, ma dove gli altri li lasciano”.

    Spalletti: “Ce la giochiamo”

    Sull’importanza della partita: “Sfidiamo una squadra che fa un buonissimo calcio, che ha il nostro valore e noi il loro, come l’anno scorso secondo me e c’è da giocarsela e far vedere chi è il più bravo”.

    Spalletti: “Dobbiamo riconoscere gli spazi”

    Gli aspetti tattici rivisti dopo la partita contro il Lecce: “Bisognerebbe rivedere le sintesi sulla qualità di gioco. Riconoscere dove si libera lo spazio per giocarci e muovere la palla con meno tocchi e con più qualità”.

    Spalletti: “Kvara, periodo di rodaggio”

    Sul percorso di crescita di Kvaratskhelia: “È normale tutto questo e dipende molto dalla forza dell’avversario e della condizione. È un ragazzo che viene da un paese differente, è abituato a cose differenti e ci vuole adattamento. Si bruciano energie per adattarsi e ti viene a mancare qualcosa, sono periodi di rodaggio che sappiamo dobbiamo fare”.

    Spalletti: “Siamo a buon punto con i nuovi”

    Sull’inserimento dei nuovi acquisti: “Rodaggio ad un buon punto, si inizia a conoscersi. Si fanno delle sintesi di quello che è la nostra partita, dell’avversario che andiamo ad incontrare. Si parla di quello che è il nostro calcio, la cosa che voremmo andare ad offrire dentro i match, la conoscenza di squadra. Secondo me siamo ad un buon punto perché negli allenamenti la palla gira bene, si va anche con i ritmi e velocità giusta. Molte fasi della partita fanno fatte forti, va fatto tutto con continuità e stare sempre abbastanza corri per recuperare palla”.

    Spalletti: “Ai tifosi non garantisco niente”

    Alla domanda su cosa dire ai tifosi dopo il calciomercato: “Sono felicissimo di essere l’allenatore del Napoli, le mie ambizioni sono di un livello che non so se altri possono arrivarci, ma che non garantisco niente. Io faccio ciò che mi è richiesto, se non sono gradito a tutti (ride, ndr), la mia risposta è questa. Clima negativo? Io non avverto niente, ma pure se lo avverto non modifico niente del mio comportamento e del mio lavoro. Vivo per creare allenamenti fatti bene e sviluppare un grande gioco, piacevole per sportivi di palato fine come quelli del Napoli. Ma a si mette sempre con vincere o morire ed a me garba poco, se non vinci hai fallito… e io non so se vinco, la direzione è quella lì. Quelli andati via li avete visti o vi serve lo schema? Bisogna riorganizzare la squadra, si cambiano i pronostici in base a ciò che è successo il giorno prima. Le personalità erano quelle lì, è un percorso di crescita, lo si può fare più velocemente o lentamente ma c’è da farlo e serve un po’ di tempo per diventare un gruppo come l’anno scorso, io l’avevo messo in conto nel nuovo ciclo di giocatore”

    Spalletti: “Raspadori giocatore duttile”

    Spalletti ha esaltato le doti dell’ex Sassuolo: “È un giocatore duttile e capace di adattarsi a situazione che lasciano spazi. È un ragazzo con gran forza muscolare e può fare sia punta esterna che mezzala che prima punta o esterno in questo calcio. È davvero molto duttile. Il calcio è una cosa facile”.

    Spalletti: “Ndombele gran calciatore”

    Spalletti ha esaltato le doti del francese: “Tanguy è un gran calciatore, deve conoscere delle cose, adattarsi al nostro calcio, ma è un gran calciatore, sa farla muovere veloce, il rumore quando passa lo si sente, è uno che ha sempre lo specchietto retrovisore ben posizionato, quando guarda davanti ha imbucate di grandissima qualità, ha tiro, buon impatto fisico, bisogna un po’ elevare il tutto e farlo giocare qualche volta”. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Lecce 1-1: Spalletti frena ancora, Colombo risponde a Elmas

    NAPOLI – Il Napoli spinge e ci prova, ma contro il Lecce arriva il secondo pareggio consecutivo dopo quello contro la Fiorentina. Al Maradona la squadra di Spalletti si fa fermare sull’1-1. Sblocca la partita Elmas ma gli risponde poco dopo Colombo (che aveva sbagliato un rigore poco prima) con un fantastico tiro dalla distanza. Nella ripresa il Napoli le prova tutte per riportarsi in vantaggio ma la squadra di Baroni si chiude bene e conquista un ottimo punto. Spalletti sale così a 8 punti, a -1 dall’Inter e -2 dalla Roma in testa. 
    Napoli-Lecce, tabellino e statistiche
    Le scelte di Spalletti e Baroni
    Il Napoli torna al Maradona a caccia di riscatto e dei tre punti, dopo il pareggio nell’ultimo turno contro la Fiorentina. A sfidarlo il Lecce che contro l’Empoli ha conquistato il suo primo punto in campionato. Spalletti adopera dei cambi rispetto alla Fiorentina, con Ndombele che parte titolare accanto ad Anguissa e Politano, Raspadori ed Elmas a sostegno di Osimhen. Cambi anche per Baroni che in avanti presenta il tridente formato da Di Francesco, Colombo e Banda.
    Elmas sblocca, Colombo risponde
    Si parte con una lunga fase di possesso palla da parte del Napoli che dura fino ai primi 20 minuti, caratterizzati dalla totale assenza di occasioni. La svolta arriva al 21′ con Politano che prova il sinistro a giro ma che viene fermato da Falcone. Subito ripartenza del Lecce con Di Francesco che prova ad anticipare Ndombele, costretto ad atterarlo in area: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta di Colombo che calcia centrale e segna, ma il rigore è da ripetere poiché l’arbitro non ha fischiato. Seconda battuta, Colombo stavolta tira a sinistra ma Meret ci arriva e para. Ripartenza immediata del Napoli, la palla arriva a Osimhen, passaggio per Politano che a sua volta serve Elmas che da posizione ravvicinata fa 1-0 al 26′. La squadra di Spalletti va in vantaggio subito dopo aver rischiato con il calcio di rigore concesso. Si infiamma la partita, con il Lecce che reagisce e si mette a caccia del pareggio. Il gol arriva già al 31′ con Colombo che si fa perdonare per il rigore sbagliato con un meraviglioso sinistro dalla distanza da fermo su cui Meret non può nulla. Provano a reagire entrambe le squadre, sfiora il vantaggio il Lecce nel recupero con il colpo di testa di Baschirotto che sfiora la porta difesa da Meret. Il primo tempo si chiude così sull’1-1.
    Il Napoli ci prova, il Lecce si chiude
    Riparte meglio il Napoli, con Elmas che sfiora la doppietta al 49′ con un colpo al volo parato però da Falcone. Spalletti prova a svoltare la partita con i cambi: fuori proprio l’autore del gol e dentro Kvaratskhelia. Si portano avanti gli azzurri mentre il Lecce arretra e si chiude nella sua area. Al 64′ ci prova Ostigard dalla distanza, il suo tiro potente però sfiora la traversa. Assalto del Napoli: al 69′ ci prova Osimhen di testa su cross di Politano con la palla che finisce a pochi centimetri dal lato, mentre al 71′ è lo stesso Politano che prova il tiro ma finisce ancora di poco fuori. Nel finale Spalletti prova il tutto per tutto per trovare il gol del vantaggio, inserendo Simeone come seconda punta accanto a Osimhen. Altro brivido di Osimhen al 92′, ma il suo colpo di testa finisce di nuovo alto. Il Napoli ci prova fino all’ultimo secondo ma è tutto inutile: finisce 1-1.
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