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    Milan in Champions League, Napoli no. Per la Roma c'è la Conference

    TORINO – Milan in Champions League, Napoli no. Questi due dei verdetti più pesanti dell’ultima giornata di Serie A, che ha visto il Diavolo passare sul campo dell’Atalanta con due rigori segnati da Kessié (0-2) e chiudere così al secondo posto il campionato proprio davanti alla ‘Dea’, mentre la squadra di Gattuso si fa rimontare al ‘Maradona’ dal Verona (1-1) e si vede così soffiare il quarto posto all’ultima curva dalla Juve (vittoriosa per 4-1 a Bologna). In Europa League con gli azzurri andrà la Lazio (ma questo già si sapeva), battuta 2-0 in trasferta da un Sassuolo che resta invece fuori di un soffio dalla Conference League: la settima piazza finale è infatti della Roma, che se lo prende a cinque minuti dalla fine sul campo dello Spezia con un gol di Mkhitaryan per un 2-2 in rimonta sufficiente a garantire un palcoscenico europeo al prossimo tecnico giallorosso José Mourinho.
    Serie A, la classifica
    Il Milan passa a Bergamo
    Indisponibili Kovalenko e Hateboer per Gasperini che schiera il solo Zapata in attacco con Malinovsky e Pessina alle spalle, mentre sulle corsie esterne ci sono Maehele e Gosens e Romero guida la difesa a tre. Senza Ibrahimovic, Rebic e Gabbia invece Pioli dà spazio a Leao davanti con Diaz sotto punta e Kessie e Bennacer in mediana, mentre i terzini sono Calabria e Theo Hernandez. Il primo tentativo è rossonero (destro alto di Saelemaekers al 4′), ma sono davvero poche le emozioni in un primo tempo equilibrato giocato a ritmi insolitamente bassi dall’Atalanta contro un Milan guardingo, in attesa dell’episodio giusto. Quello che arriva al 42′, quando Theo Hernandez scambia bene con Diaz ed entra in area dove poi va giù sulla doppia entrata di Maehele  e Romero: per l’arbitro è rigore e dal dischetto l’ex Kessié non dà scampo a Gollini. Proteste per Gasperini, che viene ammonito e va all’intervallo sotto di un gol ma al rientro negli spogliatoi si ripresenta con Muriel (fuori Pessina). La prima palla buona capita però a Zapata, che la riceve da Malinovsky e con un rasoterra incrociato sfiora palo e pareggio (56′). Ancora proteste atalantine poi per un tocco col braccio (attaccato al corpo) di Tomori su un rimpallo, prima di un destro alto su punizione di Muriel (61′) e del contropiede che porta il rossonero Leao a colpire il palo e a mancare così il colpo del ko (68′). Il Milan non vuole rischiare più niente e riesce a reggere senza troppi affanni la pressione atalantina, per andare poi persino a raddoppiare nel finale, quando Gosens tocca la palla con il braccio in area e De Roon si prende il rosso stendendo Krunic: dal dischetto va ancora Kessié che al 92′ mette il sigillo sulla Champions League.
    Atalanta-Milan 0-2: tabellino e statistiche
    Guarda la galleryMilan, festa Champions con doppietta dell’ex Kessie. L’Atalanta è 3ª
    Harakiri Napoli: sfuma la Champions
    Out Ghoulam, Koulibaly e Maksimovic per Gattuso che conferma il 4-2-3-1 con Osimhen unica punta supportato da Lozano, Zielinski e Insigne (in mediana Bakayoko e Fabian Ruiz) mentre in difesa c’è Rrhamani con Manolas e i terzini sono con Di Lorenzo e Hysaj. Sull’altro fronte fuori Benassi e Vieira per Juric, che all’ultimo momento perde anche Tameze: nel 3-4-3 a centrocampo tocca così a Dawidowicz con Ilic mentre in difesa (davanti al giovane Pandur) vengono schierati Ceccherini, Gunter e Dimarco, con Zaccagni e Bessa sulla trequarti a sostegno di Kalinic. Frenati forse dalla tensione gli azzurri sembrano meno brillanti rispetto alle ultime partite, imbrigliati da un Verona che gioca invece senza pressioni e con la testa libera. Ad accendere il Napoli dopo mezz’ora ci prova allora capitan Insigne, ma sul suo sinistro a giro la palla sfila fuori a pochi centimetri dal palo. Prima del riposo il Verona perde per infortunio Dawidowicz (dentro Udogie) e dopo una conclusione a lato dell’azzurro Lozano spaventa ancora i padroni di casa, ma Di Lorenzo è bravo a fermare Kalinic ben servito da Zaccagni. Nessun cambio all’inizio di una ripresa in cui ci si aspetterebbe un altro Napoli ed è invece ancora il Verona a partire meglio: sinistro di Dimarco fermato da Meret (50′). Gattuso inizia ad essere preoccupato ma la svolta sembra arriva su un calcio d’angolo al 60′, quando l’ex veronese Rrhamani prima ci prova di testa e poi ribadisce di destro in rete senza esultare per la sua prima rete in Italia, in segno di rispetto verso i suoi vecchi compagni. Gli animi si accendono con Gattuso e Juric che hanno qualcosa da dirsi e si beccano entrambi l’ammonizione, poi nove minuti cala il gelo sul ‘Maradona’: lunghissimo lancio di Gunter per Faraoni, che brucia Hysaj e batte Meret. Tutto da rifare per ‘Ringhio’ che rischia allora il tutto per tutto e passa al 4-2-4, gettando nella mischia Politano, Mertens e Mario Rui (fuori Lozano Zielinski e Hysaj). Gli azzurri vanno all’assalto ma Faraoni mura Bakayoko (75′) e poi l’arbitro lascia correre quando Mertens va già nel finale su un contatto con Udogie. L’ultima chance capita sul piede del neo entrato Petagna che spara però alta sopra la traversa la palla e le ultime speranze Champions.
    Napoli-Verona 1-1: tabellino e statistiche
    Guarda la galleryIl Verona sbatte il Napoli fuori dalla Champions League
    La Roma fa festa nel finale
    Fuori Acampora, Chabot, Mattiello, Piccoli, Dell’Orco oltre allo squalificato Farias per Italiano, che consegna la cabina di regia del suo 4-3-3 ad Agoumé e davanti si affida al tridente composto da Verde, Nzola e Gyasi. Dall’altra parte lunga la lista di indisponibili (Zaniolo, Calafiori, Veretout, Perez, Spinazzola, Diawara, Smalling, Pellegrini, Ibanez e il portiere Pau Lopez) per Paulo Fonseca, che alla sua ultima in giallorosso schiera Fuzato tra i pali e Pedro, Mkhitaryan ed El Shaarawy alle spalle del centravanti Borja Mayoral (inizia in panchina Dzeko). A partire forte sono i liguri, che sporcano subito i guanti di Fuzato con Verde, ex di turno che non si accontenta e al 6′ porta avanti i suoi su assist di Nzola. I giallorossi accusano il colpo e tre minuti dopo Cristante rischia il rigore su un contatto con Gyasi (vane le proteste), mentre all’11’ è Fuzato a salvarli sulla conclusione di Pobega e poi sul tap-in dello scatenato Verde. La reazione romanista è in una conclusione di El Shaarawy respinta da Rafael, ma è troppo poco contro uno Spezia che con la salvezza in tasca gioca in scioltezza. E prima del riposo, dopo una parata di Fuzato su Bastoni, trova anche il raddoppio su calcio piazzato: angolo calciato da Verde, sponda del solito Nzola e zampata vincente di Pobega. Al rientro dall’intervallo c’è Ricci nel Sassuolo (fuori Pobega) e Reynolds al posto di Santon nella Roma che sembra subito un’altra: dopo una conclusione debole di Borja Mayoral è El Shaarawy ad accorciare le distanze con il destro (52′). Lo Spezia non ci sta e prova subito a riallungare con Verde, a cui dice però di no Fuzato come fa sul cambio di fronte Rafael con il ‘Faraone’ e poi con Mkhitaryan. C’è però ancora tempo per Fonseca che getta nella mischia Villar, Dzeko e poi Pastore (fuori Darboe, Borja Mayoral e Pedro), con il ‘Flaco’ che impiega poco a mettere davanti alla porta Cristante poco lucido però nel calciare malamente addosso a Rafael (75′). La tensione sale sulla panchina giallorossa mentre le lancette continuano a scorrere ma a scioglierla ci pensa Mkhitaryan, che a cinque minuti dalla fine si avventa su una sponda di Dzeko e segna il gol del 2-2 che regala alla Roma il pass per la Conference League.
    Spezia-Roma 2-2: tabellino e statistiche
    Guarda la galleryMkhitaryan ed El Shaarawy in rimonta: Roma in Conference League
    Sassuolo, vittoria amara
    Out capitan Magnanelli e Romagna per De Zerbi, che alla sua ultima in neroverde (per lui pronta la nuova avventura in Ucraina con lo Shakhtar Donetsk) rivoluziona la formazione reduce dalla vittoria col Parma: fasce a Toljan e Kyriakopoulos, Defrel unica punta con Djuricic alle sue spalle fiancheggiato da Berardi e Boga. Sull’altro fronte lunga la lista di assenze per Simone Inzaghi (in bilico la sua permanenza a Roma), che arriva al Maepi Stadium senza Acerbi, MIlinkovic-Savic, Caicedo e Immobile oltre agli squalificati Pereira, Luiz Felipe e Luis Alberto: in difesa c’è così Parolo a fare il centrale tra Marusic e Radu, mentre a centrocampo c’è spazio per Cataldi e Akpa Akpro con Muriqi-Correa coppia d’attacco. Il Sassuolo la sblocca già al 10′ con un sinistro di Kyriakopoulos e la Lazio prova subito a reagire con Muriqi (che supera in velocità Consigli ma poi calcia sull’esterno del palo) ma al 18′ perde anche Correa per un problema muscolare: dentro Fares con Lulic a fare la mezzala e Cataldi ora sottopunta. Buono il contropiede alla mezz’ora, con Lazzari che si lamenta invano per un contatto in area, ma prima del riposo è di nuovo la squadra di casa ad andare vicino al gol con Kyriakopoulos, che di sinistro sfiora palo e doppietta. Un primo tempo da ricordare per il greco, che rischia però di rovinare tutto nella ripresa facendosi ammonire due volte (dure le entrate su Leiva e Lazzari) e lasciando così in dieci il Sassuolo al 61′. Con l’uomo in più la Lazio ha più spazi per colpire ma Muriqi manca clamorosamente la porta due volte (58′ e 72′), mentre Cataldi viene murato da Chiriches (71′). Il pareggio biancoceleste sembra nell’aria ma la gara si chiude al 78′, quando Berardi trasforma un rigore (generoso) concesso per un contatto tra Parolo e il nuovo entrato Caputo. Tutto pronto per la festa, rovinata però dal gol di Mkhitaryan nel finale di La Spezia che ‘salva’ la Roma e beffa i rossoverdi, fuori dalla Conference League per un soffio.
    Sassuolo-Lazio 2-0: tabellino e statistiche
    Guarda la gallerySassuolo, è una vittoria amara: Lazio battuta 2-0 LEGGI TUTTO

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    Spezia-Napoli 1-4: Gattuso secondo. Pari Udinese-Bologna

    In un colpo solo il Napoli sorpassa Atalanta, Juve e Milan e si piazza al secondo posto per qualche ora a 70 punti, in attesa delle gare delle altre. La 35esima di Serie A si apre con il 4-1 degli azzurri rifilato in casa dello Spezia, Zielinski, la doppietta di Osimhen e il gol di Lozano rendono inutile la rete di Piccoli e lanciano Gattuso in classifica. Unica nota negativa è l’infortunio di Mertens, entrato al 69′ e uscito al 75′ per un problema alla caviglia. Per Italiano una sconfitta che lascia i suoi a 34, a +3 sul Benevento terzultimo. Nell’altro match Udinese e Bologna pareggiano 1-1: alla magia di De Paul risponde il rigore di Orsolini.
    Classifica Serie A
    Spezia-Napoli 1-4: doppietta Osimhen, Mertens ko
    Il primo squillo della partita è di Osimhen che sfrutta il regalo in costruzione dello Spezia per accentrarsi e calciare, il destro potente esce di poco. Al 15′ il Napoli va in vantaggio: Di Lorenzo si prende il fondo e crossa rasoterra per l’inserimento di Zielinski, che da due passi incrocia in porta lo 0-1. La squadra di Italiano non c’è e gli azzurri raddoppiano al 23′: Zielinski lancia a campo aperto in contropiede Osimhen che scatta, punta Provedel e lo supera di piatto. Al 44′ il nigeriano si ripete e firma la doppietta stoppando di petto la punizione improvvisa di Insigne e girando in rete il tris. Per l’ex Lilla sono 10 i gol in stagione, 5 nelle ultime quattro gare, super momento. Italiano passa al piano B nella ripresa, dentro Piccoli per Verde, e funziona: al primo, vero affondo segna proprio Piccoli di ribattuta dopo la parata di Meret su Estevez, 1-3. Gattuso inserisce Mertens al 69′ ma la partita del belga dura solo sei minuti, la caviglia va ko ed entra Elmas. In campo anche Lozano che al 79′ firma il poker finale su passaggio di Osimhen, convalidato dal Var. Il messicano non segnava in campionato dal 24 gennaio, dal gol al Verona.
    Tabellino Spezia-Napoli
    Guarda la galleryIl Napoli mette pressione a Juve, Milan e Atalanta: che poker allo Spezia
    Udinese-Bologna 1-1: Orsolini risponde a De Paul
    La partita si sveglia dal torpore generale quando al 23′ si accende De Paul: ruba palla sulla trequarti del Bologna, entra in area e con un tocco delicato, ma preciso, di esterno destro infila all’angolino il gol del vantaggio, il 9° in campionato (sono 9 anche gli assist), eguagliato il record della stagione 2018-2019. Il Bologna potrebbe pareggiare prima dell’intervallo ma un fenomenale Musso stoppa Soriano e si supera su Palacio. Nel secondo tempo il colpo di testa di Soumaoro spaventa l’Udinese, che quando può riparte ma non chiude la gara. E allora l’errore di Musso, che atterra Palacio, regala il rigore al Bologna che Orsolini trasforma nel pareggio all’82’. Finisce così, 1-1.
    Tabellino Udinese-Bologna
    Guarda la galleryUdinese-Bologna 1-1: apre De Paul, Orsolini pareggia su rigore LEGGI TUTTO

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    Verona-Spezia 1-1: Saponara risponde a Salcedo nel finale

    VERONA –  Saponara entra nel momento più difficile della partita e regala ad Italiano un gol pesantissimo in chiave salvezza. Grazie al pareggio (1-1) sul campo del Verona, lo Spezia raggiunge quota 34 in classifica, con tre punti di vantaggio sul terzetto formato da Torino, Benevento e Cagliari. I gialloblu avevano sbloccato il risultato ad inizio ripresa grazie ad un splendido colpo di testa di Salcedo. Nel primo tempo due gol annullati a Lasagna.
    Serie A, la classifica
    Lasagna fermato due volte dal Var
    Juric schiera Zaccagni e Salcedo alle spalle di Lasagna; Italiano si affida al tridente composto da Verde, Nzola e Gyasi. Il Verona, senza particolari problemi di classifica, gioca una gara spensierata, creando diverse occasioni. Lo Spezia, che ha necessità di fare punti, parte con il freno a mano tirato, ma poi cresce alla distanza. Il primo tempo è bello ed equilibrato: Lasagna si vede annullare due gol dall’arbitro Volpi. Il primo (dopo quattro minuti) per una posizione di fuorigioco ad inizio azione. Il secondo a tre minuti dall’intervallo. Nel mezzo una grande parata di Provedel su un colpo di testa di Salcedo, un tiro a giro di Verde che si perde a pochi centimetri dall’incrocio dei pali e una rete annullata a Nzola per evidente falo di mano. 
    Guarda la gallerySaponara infila Silvestri. Pari Spezia a Verona nel finale
    Saponara entra e pareggia in extremis
    Pronti, via e il Verona passa: Lazovic trova scoperta la difesa spezzina e si invola sulla sinistra. Cross al centro e perfetto stacco di testa di Salcedo, che devia alle spalle di Provedel il pallone dell’uno a zero. Per l’attaccante gialloblù è il secondo gol in campionato. Passano tre minuti e il Verona sfiora il raddoppio: Chabot pasticcia, Lasagna ne approfitta e viene steso al limite dell’area. Dimarco su punizione colpisce la traversa. Lo Spezia, dopo aver accusato il colpo reagisce: Ricci su punizione impegna Silvestri, poi Nzola spreca un contropiede quattro contro due, non arrivando su un assist (forse troppo lungo) dello stesso Ricci. Salcedo si infortuna e lascia spazio a Illic, Kalinic sostituisce Lasagna e Bessa entra per Zaccagni. Al ventesimo Gyasi mette il turbo e, una volta in area, serve a Nzola il più facile dei tapin. Ma l’attaccante sbaglia e si fa respingere il tiro (che sarebbe comunque uscito) dal corpo di Dawidowicz. Cambi anche per Italiano: Agudelo e Sena sostituiscono Maggiore e Verde. Lo Spezia attacca, il Verona riparte in contropiede. Bessa ne spreca uno a dieci minuti dal termine, calciando troppo debolmente dal limite. A sette dalla fine entra Saponara e dopo neanche tre minuti il fantasista spezzino trova il gol del pareggio, con un bolide in scivolata sotto le gambe di Silvestri. Un pareggio preziosissimo per lo Spezia. Finisce 1-1
    Serie A, calendario e risultati LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Spezia ore 15: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    VERONA – Il Verona non vince da quattro partite di fila, lo Spezia invece è in crisi di risultati in trasferta (sono 7 i ko consecutuvi), per Juric e Italiano (che da calciatore ha giocato dal 1996 al 2007 all’Hellas) quindi l’obiettivo comune è sbloccarsi. Gli attacchi dovranno fare la differenza, soprattutto quello dei bianconeri, se vogliono salvarsi. Il Verona invece non ha problemi di classifica.
    Verona-Spezia, dove vederla in tv e streaming
    Verona-Spezia inizierà alle 15 e verrà trasmessa in esclusiva tv da Sky sui canali Sky Sport Serie A (numero 202 e 249 satellite, numero 473 e 483 digitale terrestre) e Sky Sport (numero 251 del satellite).
    Segui LIVE Verona-Spezia
    Verona-Spezia, le formazioni ufficiali
    VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Magnani, Dimarco; Faraoni, Sturaro, Barak, Lazovic; Salcedo, Zaccagni; Lasagna. All.: Juric.
    SPEZIA (4-3-3): Provedel; Vignali, Chabot, Ismajli, Marchizza; Estevez, M. Ricci, Maggiore; Verde, Nzola, Gyasi. All.: Italiano.
    Arbitro: Volpi
    Guardalinee: Colarossi e Mokhtar
    Quarto uomo: Orsato
    Var: Doveri
    Avar: Prieti LEGGI TUTTO

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    Genoa-Spezia 2-0: decidono Scamacca e Shomurodov

    GENOVA – Dopo due sconfitte consecutive e il pareggio con il Benevento torna a vincere il Genoa nel 33° turno di Serie A. A Marassi gli uomini di Ballardini si aggiudicano lo scontro salvezza con lo Spezia vincendo per 2-0 grazie alla rete di Scamacca e al gioiello di Shomurodov, entrambi entrati nella ripresa al posto di Pandev e Destro. In classifica i rossoblù salgono a quota 36 staccando proprio i ragazzi di Italiano che dopo l’ottimo pareggio contro l’Inter vanno ko restando inchiodati a quota 33, a +5 dal Cagliari terzultimo.
    Genoa-Spezia, tabellino e statistiche
    Serie A, la classifica
    Pandev sblocca, il Var annulla
    Partono forti i padroni di casa che nei primi 12′ creano due grandi occasioni con Destro che prima manda alto di testa su cross di Strootman e dopo non sfrutta uno scivolone di Provedel lisciando clamorosamente la sfera a porta vuota. Al 16′ arriva la risposta ospite con Criscito che toglie la gioia del gol a Gyasi anticipandolo a due passi dalla linea di porta. Al 27′ è Zappacosta ad approfittare di un errore della difesa ligure, ma il destro dal limite viene respinto da Provedel; passa un minuto e una discesa sulla sinistra dell’ex Chelsea porta alla deviazione corta del portiere avversario che Pandev gira a rete siglando il gol del vantaggio rossoblu: interviene però il Var che annulla per contatto tra Provedel e Destro arrivato prima del timbro del macedone. Sul finire del primo tempo è ancora Zappacosta ad avere la possibilità di sbloccare la partita ma il suo sinistro al volo da dentro l’area è impreciso.
    Guarda la galleryScamacca-Shomurodov gol, Genoa batte Spezia 2-0
    Decidono Scamacca e Shomurodov
    Nella ripresa Ballardini sceglie di mandare in campo Scamacca per Pandev e Shomurodov per Destro, Italiano risponde con Estevez per Maggiore, ma è il tecnico rossoblu che fa la scelta migliore perchè al 62′ su un tiro di Zappacosta respinge corto Provedel e a porta vuota l’attaccante dell’Under 21 trova il tap in dell’1-0. Al 68′ gli ospiti provano a rispondere con Nzola, ma il suo colpo di testa è centrale e Perin blocca senza troppi patemi, dall’altra parte è Badelj con un destro al volo ad accarezzare il raddoppio con la sfera che termina di poco fuori. Nel finale lo Spezia si gioca anche la carta Galabinov per portare centimetri in area di rigore, ma all’86’ un gioiello di Shomurodov dal limite dell’area chiude i conti e mette in cassaforte tre punti per il Genoa. LEGGI TUTTO

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    Conte e la Superlega: “Lo sport è meritocratico, ma Uefa deve cambiare”

    LA SPEZIA – “La pressione si sente, è inevitabile. Non dimentichiamo quanti calciatori sono per la prima volta vicini a vincere qualcosa di importante. Oggi sono contento di come abbiamo giocato, potevamo essere un po’ più qualitativi – e per questo stiamo parlando di un pareggio – ma se oggi avessimo vinto non avremmo rubato nulla. Anche il gol dell’1-1… Quasi stavamo cercando di non farlo! Ma le giornate sono sempre meno, il traguardo inizia a vedersi e siccome abbiamo speso tante energie, dobbiamo riposarci e pensare alla prossima gara contro il Verona, che sarà molto fisica”. Al termine del match pareggiato 1-1 contro lo Spezia, il tecnico dell’Inter capolista, Antonio Conte, offre la propria disamina ai microfoni di Sky Sport. Poi il siparietto con Goran Pandev, ex nerazzurro ed autore di una doppietta in Genoa-Benevento: “Vicino all’Inter a gennaio? Era un’ipotesi. Vuole ritirarsi? Gli consiglio di continuare se ha ancora voglia di allenarsi e andare al campo, ha ancora tanto da dare al calcio”.
    Conte sulla Superlega: “La Uefa deve riflettere”
    “Come sono stati questi giorni con la telenovela della Superlega? Dopo il Napoli siamo rientrati lunedì, chi aveva giocato ha fatto defaticante, quindi abbiamo avuto un solo giorno per lavorare, ed è stato bello concentrato. Abbiamo ascoltato come tutti le notizie che ci sono giunte. Da uomo di sport penso che non bisogna mai dimenticare le tradizioni, e vanno rispettate. Ci deve essere passione per lo sport e lo sport deve essere meritocratico. Noi lavoriamo per cercare di vincere, guadagnandocelo. Detto questo, però, io penso che tutto quello che è successo, anche organismi come l’Uefa debbano pensare a tutto il resto. L’Uefa organizza competizioni e riserva solo una piccola parte alle squadre che partecipano. I club mettono i calciatori, che vanno anche in nazionale e vengono spremuti come limoni. E chi ci rimette sono solo le società. I club meritano una fetta più congrua dei guadagni. Se prendi 10 diritti, riservi 3 per tutti e te ne tieni 7, non è giusto. Perché chi investe su allenatori e calciatori sono le società e la filosofia va cambiata. La Champions e l’Europa League la devono giocare chi a livello meritocratico ne ha diritto, non importa se le squadre sono 32, 36 o 50, altrimenti di che parliamo? Lo sport perderebbe di significato, quindi ribadisco sia che la meritocrazia debba stare al prima posto sia che gli organismi internazionali riflettano sulla ripartizione dei soldi, che deve essere più congrua per i club”.
    Guarda la galleryPerisic risponde a Farias, l’Inter pareggia con lo Spezia: +10 sul Milan LEGGI TUTTO

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    Diretta Spezia-Inter ore 20.45: probabili formazioni, dove vederla in tv e in streaming

    LA SPEZIA – All’Alberto Picco alle ore 20.45 va di scena Spezia-Inter, valida per il turno infrasettimanale della 32ª giornata di Serie A. La squadra di Conte, dopo il pari col Napoli che ha interrotto la serie di 11 vittorie consecutive in campionato, vuole riprendere la marcia vincente e contro la formazione di Italiano dovrebbe scendere in campo con la formazione tipo. Lo Spezia invece, dopo la pesante debacle di Bologna, vuole riscattarsi immediatamente e gettare un altro mattoncino nella lotta salvezze e tenere le distanze dal terz’ultimo posto del Cagliari, lontano sette punti.
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    Spezia-Inter: dove vederla in tv e in streaming
    Spezia-Inter è in programma alle 20.45 allo Stadio Alberto Picco di La Spezia e sarà visibile in esclusiva su Sky Sport Serie A e Sky Sport 252. Il match è visibile in streaming anche su Now e attraverso l’app Sky Go.
    Spezia-Inter: probabili formazioni
    SPEZIA (4-3-3): Provedel; Ferrer, Terzi, Chabot, Marchizza; Pobega, Sena, Estevez, Farias, Gyasi, Piccoli. A disposizione: Zoet, Dell’Orco, Ismajli, Vignali, Pobega, Agoumè, Acampora, Maggiore, Saponara, Verde, Agudelo, Galabinov. Allenatore: Italiano.
    INTER (3-5-2): Handanovic; De Vrij, Skriniar, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Martinez. A disposizione: Radu, Padelli, D’Ambrosio, Ranocchia, Darmian, Young, Gagliardini, Sensi, Vecino, Sanchez, Pinamonti. Allenatore: Conte.
    ARBITRO: Chiffi di Padova.
    GUARDALINEE: Longo-Bottegoni. 
    IV UOMO: Volpi.
    VAR: Valeri. 
    AVAR: Giallatini. LEGGI TUTTO

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    La Lazio tiene il passo Champions, il Bologna vede la salvezza

    TORINO – Vittorie di Lazio e Bologna nei due match della 31ª giornata di Serie A giocati in contemporanea a quello perso dalla Juve sul campo dell’Atalanta. Tre punti sudati ma importantissimi per i biancocelesti, che avanti 4-1 rischiano di farsi rimontare ma battono 5-3 il Benevento (quinta vittoria di fila) e con una gara in meno (quella col Toro rinviata per Covid) restano così in piena corsa per un posto Champions League, a -4 dalla Juve di Pirlo. Un successo meno sofferto quello degli emiliani che dopo due ko di fila si rialzano e calano il poker in casa contro lo Spezia, volando così a +12 sul Cagliari terz’ultimo e archiviando in pratica il discorso salvezza.
    Serie A, la classifica
    Immobile torna al gol
    Simone Inzaghi, ancora assente dopo la positività al Covid, salta quella che sarebbe stata la terza sfida contro il fratello Pippo. Al suo posto come a Verona il vice Farris ma nel 3-5-2 c’è il rientro dalla squalifica di Correa (titolare al fianco di capitan Immobile in attacco, dove è invece out lo squalificato Caicedo) e dell’azzurro Lazzari, titolare a destra con Marusic in difesa e Fares a sinistra. Sull’altro fronte out (per squalifica) solo l’ex di turno Tuia: difesa a quattro con l’ormai recuperato Letizia di nuovo titolare a sinistra, in mediana Ionita e Improta ai lati di Schiattarella e il centravanti Gaich supportato da Roberto Insigne e Sau. Il Benevento prova subito a spaventare Reina con un colpo di testa alto di Ionita, ma la Lazio risponde con Immobile: cambio gioco di Milinkovic-Savic e cross al volo col sinistro di Fares per l’azzurro, che di testa colpisce il palo e poi sulla ribattuta lo sfiora col destro. Dopo 9 gare di digiuno Immobile ha fame, insiste e con la deviazione di Depaoli porta in vantaggio i suoi al ‘9, servito con un filtrante da Correa dopo un’intelligente giocata di Leiva. Il bomber non si accontenta però di un’autorete provocata, vuole il 150° gol in A e lo trova al 20′: assist smarcante di Milinkovic-Savic e palla alle spalle di Montipò. La reazione dei campani è in un sinistro a lato di Improta, mentre la Lazio fa male in contropiede e cala il tris: assist di Immobile per Correa, pallonetto su Montipò che tocca la palla in uscita ma poi stende l’argentino, a cui il capitano biancoceleste lascia calciare il rigore del 3-0 (36′). La gara sembra già chiusa ma non secondo Sau, che con uno splendido destro a giro riaccende le speranze dei suoi a un passo dal riposo (45′). 
    Guarda la galleryLa Lazio va con Immobile-Correa: Benevento battuto 5-3
    La Lazio soffre ma vince
    La ripresa inizia sotto il diluvio e con la Lazio di nuovo micidiale in contropiede: palla recuperata da Luis Alberto per Immobile, scarico per Correa che cerca il passaggio di ritorno per il compagni e trova invece il tacco di Montipò che fa autogol. Il portiere si riscatta però al 55′, quando para un rigore a Immobile (entrata a gamba tesa di Gaich su Milinkovic-Savic vista dal Var) e si supera sulla ribattuta di Fares. Il rigore (trattenuta di Marusic su Ionita, anche questa vista dal Var) non lo sbaglia invece il neo entrato Viola che al 63′ riporta il Benevento a -2. Nel frattempo i campani sono passati al 3-5-2 (dentro anche Lapadula e Caldirola) e iniziano a creare difficoltà alla Lazio (dentro Lulic e Parolo), che si fa sorprendere ancora al 66′: corner calciato di Viola e colpo di testa vincente di Lapadula, con il Var che vede però una spinta su Immobile e porta l’arbitro ad annullare il gol. Scampato il pericolo, Farris si affida ai muscoli di Akpa Akpro e Muriqi (fuori Luis Alberto e Correa) ma Caldirola spaventa di nuovo Reina, con un sinistro a lato ancora su azione da corner. Pippo Inzaghi si gioca anche la carta Iago Falque (fuori Ionita), ma dopo un colpo di testa mancato da Lapadula è Roberto Insigne a calciare in curva col sinistro da buona posizione. Il Benevento ci crede e all’85’ passa ancora: parata di Reina su Depaoli e altro angolo calciato da Viola per Glik che di testa la piazza all’incrocio. La Lazio, che nel finale perde per infortunio Akpa Akpro (appena entrato e già ammonito) e si copre con Hoedt, spreca due ripartenze con Muriqi e Lazzari ma alla fine la chiude con Immobile che fa 5-3 e blinda tre punti pesantissimi nella corsa alla Champions League.
    Lazio-Benevento 5-3: il tabellino
    Il Bologna parte forte
    Al Dall’Ara non c’è Mihajlovic (squalificato), che è senza Tomiyasu e Medel (infortunati come Hickey e Santander): nel suo 4-2-3-1 Orsolini vince il ballottaggio con Skov Olsen come esterno destro, mentre in mediana c’è Svanberg. Italiano può contare su Erlic, titolare in difesa anche se non al meglio, e in attacco conferma il tridente Verde-Nzola-Gyasi. La partita si mette subito in discesa per il Bologna, con Orsolini che prima spreca tutto solo davanti a Provedel (10′) ma due minuti trasforma il rigore concesso per un tocco col braccio in area di Simone Bastoni. Lo Spezia è già costretto a inseguire e lascia così spazio agli emiliani, che ringraziano e passano ancora al 18′: Soriano lancia Schouten in campo aperto, assist per Barrow che insacca a porta vuota e punisce ancora i liguri, a cui aveva già segnato all’andata e in Coppa Italia. 
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    Doppietta di Svanberg
    Ora sotto di due gol lo Spezia riparte all’attacco, ma Skorupski è attento sulla conclusione di Nzola (22′). Più impegnativo comunque l’intervento del collega Provedel al 32′, quando compie un mezzo miracolo su Dijks e tiene così a galla i suoi che prima del riposo tornano in partita: sul corner calciato da Simone Bastoni è Ismajili ad accorciare le distanze (34′). L’ultimo brivido prima dell’intervallo al 37′: schema su punizione che porta al tiro Barrow, con il palo che salva però lo Spezia. Il Bologna di oggi è però più forte della sfortuna e nella ripresa prende il largo, trascinato da Svanberg che prima cala il tris al 54′ (assist di Danilo sugli sviluppi di un corner) e poi serve il poker con un colpo di testa su cross di Barrow (60′). E con tre gol di vantaggio fa meno rabbia la traversa colpita poco dopo da Orsolini, bravo ad andare via in dribbling a Simone Bastoni prima di scaricare il sinistro sul montante. La gara si chiude praticamente qui, con la classica ‘girandola dei cambi’ che accompagna le squadre fino al triplice fischio finale.
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