È tutta una questione di opportunità: vale per chiunque, a maggior ragione in vista di una sessione di mercato fortemente condizionata dalla pandemia. Ricavi ridotti al minimo, quindi, necessità di aguzzare l’ingegno e inventarsi piste e prospettive che, magari, in altri contesti nessuno avrebbe mai aperto. Prendete Wojciech Szczesny: ha 31 anni, dall’estate 2017 è il guardiano dei pali della Juventus e nonostante qualche incertezza di troppo (vedi il gol subito domenica a Udine, oltre agli errori ripetuti nell’ultimo derby e al pasticcio contro il Porto in combutta con Rodrigo Bentancur) sarebbe tuttora un’ottima garanzia per l’oggi e per il domani.Guarda la gallerySzczesny-Juve, avanti insieme: il polacco prolunga fino al 2024
E la situazione non cambierebbe granché se non fosse che la dirigenza bianconera sta alla finestra da un pezzo per capire come portare a termine la complessa operazione Gigio Donnarumma ed è esattamente questo il momento in cui provare a ricavare una buona plusvalenza dalla cessione di Szczesny è tutto tranne che una cattiva azione, dettata dall’avidità del club di turno. È diverso, anzi è l’opposto: in questo periodo storico alla Continassa la parola “plusvalenza” è praticamente un comandamento e il fatto che il polacco a giugno pesi per quasi 7 milioni a bilancio autorizza tutti i calcoli del caso. In soldoni: se arrivasse un’offerta dai 20 milioni in su, beh, ci si metterebbe a tavolino senza alcun dubbio. Anche se l’ex Arsenal non è stato cacciato di casa da nessuno…
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Non è una contraddizione, ma solamente il frutto dell’inevitabilità di una contingenza che rischia di rendere necessari anche sacrifici eccellenti. La Juve, per altro, non è obbligata a vendere Szczesny, ma nel mercato nulla succede per caso. E il fatto che intermediari in giro oltre Manica abbiano già sondato il terreno per capire quanto il polacco piaccia ai top club della Premier League non ha niente di occasionale. Fonti inglesi, a proposito, confermano che il Chelsea avrebbe mostrato un certo gradimento dinanzi al profilo del portiere bianconero, al pari dell’Everton di Carlo Ancelotti.
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