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    Il Milan scopre Thiaw, il difensore salvarisultato

    TORINO – Ai tifosi sono bastati pochi minuti per innamorarsene. Malick Thiaw era stato fino a domenica sera uno degli oggetti ancora sconosciuti del mercato del Milan. Acquistato a fine agosto dallo Schalke 04 per cinque milioni, non aveva mai messo il piede in campo, neppure nei momenti di organico più “tirato” tra infortuni e squalifiche. Pioli, a Verona, lo ha buttato nel mischione al 38′ st, quando necessitava alzare un muro fatto di chili e centimetri di fronte alle fiammate gialloblù alla ricerca della rete del 2-2. Il primo impatto ha visto il 21enne tedesco andare fuori tempo nell’intervento, lasciando spazio a una incursione avversaria potenzialmente pericolosa. Poi Thiaw ha messo il suo notevole fisico tra sé e le conclusioni di Depaoli prima e Djuric poi, contribuendo in maniera decisiva a mantenere immacolata la porta di Tatarusanu. Una promozione letteralmente sul campo e la consapevolezza, per Pioli, di avere a disposizione un elemento in più su cui fare affidamento.

    Da rivedere

    Verona è stata anche l’occasione per Yacine Adli, approdato a Milanello dopo un anno di prestito al Bordeaux, da cui era stato acquistato la scorsa stagione. In estate aveva destato buona impressione, prima che il club puntasse tutte le sue carte su De Ketelaere. L’arrivo del belga lo aveva messo in disparte: qualche apparizione e nulla più, fino alla maglia da titolare al Bentegodi, piazzato al centro nel tridente alle spalle di Giroud. Una opportunità che Adli si è giocato male, anche perché non era una serata adatta alle sue caratteristiche. Ottima tecnica, ma difficoltà nella fisicità del match. Per lui un’ora senza particolare gloria, prima di essere sostituito dal più pesante Pobega. Rimandato, comunque, più che bocciato.

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    Milan, i tre oggetti misteriosi: Vranckx, Adli e Thiaw alla finestra

    MILANO – All’interno delle rotazioni di Stefano Pioli ci sono tre giocatori arrivati durante il mercato estivo che, per diversi motivi, non hanno trovato spazio con continuità. Nello specifico stiamo parlando di Aster Vranckx, Yacine Adli e Malick Thiaw. Giocatori di prospettiva, sui quali il Milan ha scelto di investire oltre ai più utilizzati Sergino Dest e, soprattutto, Charles De Ketelaere mentre Divock Origi sta ritrovando minuti dopo l’infortunio. La domanda da porsi è la seguente: come mai Vranckx, Adli e Thiaw non rientrano con costanza nelle rotazioni di Pioli? I tre dossier hanno spiegazioni diverse, ma tutte con un senso logico ai fini dell’equilibrio di squadra. Non ci sono state bocciature, sia chiaro, ma i tre calciatori stanno attraversando la parte iniziale del loro percorso in rossonero. Vediamoli caso per caso.
    Milan, Vranckx è il più pronto
    Arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Wolfsburg, Aster Vranckx è – a oggi – quello più avanti nella fase di apprendimento dei concetti del calcio proposto da Stefano Pioli. Il belga apprende costantemente le richieste dell’allenatore e per caratteristiche tecniche e fisiche, è quello che dovrebbe vedere un impiego maggiore da qui alla sosta per il mondiale. Il ruolo? Quello attualmente occupato a turno da Krunic e Pobega, ovvero quello di trequartista box-to-box con il conseguente decentramento, nell’eventualità, di De Ketelaere sulla scia di quanto ha fatto Brahim Diaz nelle ultime due partite. Questo perché Vranckx darebbe quel supporto in più in fase di non possesso palla che sta venendo a mancare a causa dell’infortunio di Saelemaekers che, nei giochi d’equilibrio, è il giocatore che ti permette di reggere meglio la presenza di un trequartista tecnico oltre a Leao e a una punta di ruolo. Ecco perché Vranckx, che si mostra anche curioso e voglioso di apprendere, ha un vantaggio rispetto a Yacine Adli che, invece, sta faticando a trovare una sua collocazione precisa nel gruppo.
    Milan, Adli è un’incognita tattica per Pioli
    L’obiettivo di ogni allenatore è quello di trovare una quadra della propria squadra e, in questo momento, Pioli sembra averla ritrovata mettendo un giocatore muscolare in più davanti a Tonali e Bennacer. Adli, in quest’ottica, viene evidentemente penalizzato poiché la sua posizione ideale sarebbe o quella di rifinitore centrale o, in alternativa, di mezzala in un 4-3-3. Il modo di giocare del Milan chiede grande intensità fisica e mentale e Adli, che sarebbe rimasto un po’ deluso dall’inevitabile esclusione dalla lista Champions, oggi non è “sostenibile” nella fase di non possesso, specialmente se a fare l’esterno di destra ci dovesse essere un altro giocatore di marcate doti offensive come Brahim, seppur quest’ultimo faccia un grande lavoro anche di sacrificio quando c’è da difendere. Yacine dovrà tenere duro, migliorare ancora laddove pecca per poter essere un’arma in più quando la squadra sarà al completo e in grado di poter supportare anche il suo calcio. Ma allo stesso tempo anche lui dovrà cercare di reagire, mostrando attitudine sempre positiva e voglia di dimostrare che quanto fatto vedere nel pre campionato non è stato innamoramento estivo.
    Milan, Thiaw in crescita
    Il discorso del ritmo di gioco si può applicare anche per Malick Thiaw. A Milanello sono tutti convinti di avere davanti un prospetto interessante per doti fisiche e tecniche, ma venendo da una proposta di gioco diversa da quella attuata da Pioli, deve ancora lavorare sul gestire tanti metri di campo alle spalle. Non essendo dotato di una grande velocità, Thiaw sta lavorando con costanza e attenzione sulle letture preventive che gli potranno permettere di colmare il fatto di non essere un difensore con le doti da centometristi di Kalulu e Tomori. Ma Pioli sa bene che prima o poi, tutti e tre torneranno sicuramente utili alla causa rossonera.
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