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    Juve-Torino diretta Serie A: la sblocca Weah LIVE

    22:08
    64′ – Problemi per Ricci, due cambi nel Toro
    Un contrasto tra Ricci e Gatti ha fermato il centrocampista granata che dopo alcuni tentativi di rimanere in campo ha dovuto alzare bandiera bianca. Vanoli corre ai ripari inserendo Nje e Vojvoda al posto di Ricci e di Walukiewicz.

    22:04
    59′ – Giallo anche per Walukiewicz
    Seconda ammonizione nel giro di pochi minuti per il Torino. Nasce tutto da una giocata di Yildiz che con un tocco morbido supera il difensore polacco che, un po’ come il suo compagno poco prima, decide di giocarsi l’ammonizione tirando la maglia dell’avversario.

    22:01
    57′ – Ammonito Lazaro
    Gatti anticipa di netto Sanabria e scappa subito in avanti palla al piede. Lazaro tira la maglia del numero 4 bianconero spendendosi un fallo tattico che gli vale il cartellino giallo.

    22:00
    56′ – Kalulu respinge
    Il Toro trova sfogo sulla sinistra con Vlasic che di mancino mette il pallone al centro. Tocco superficiale di Thuram che con il tacco prolunga il pallone per Linetty che calcia da fuori incontrando la respinta decisiva di Kalulu.

    21:56
    52′ – Mischia nell’area della Juve
    Il Torino prova a sfruttare un corner che Gineitis calcia troppo in profondità. Vlasic recupera il pallone e rianima l’azione, la palla torna in area per Coco che in qualche modo riesce a toccarla ma finisce contro il muro bianconero.

    21:54
    49′ – Brivido Toro
    La Juventus prova il recupero alto andando ad attaccare la prima costruzione del Torino. Milinkovic cerca il corridoio per Ricci che viene aggredito da Koopmeiners. Sozza fischia fallo ai danni del centrocampista granata.

    21:49
    46′ – Si riparte, un cambio nel Toro
    La Juve muove il primo pallone del secondo tempo con Vlahovic che lo passa dietro. Toro in campo con un cambio di formazione per questa ripresa: Gineitis ha preso il posto di Ilic.

    21:45
    Serie A, il calendario live
    Prosegue il programma della dodicesima giornata di Serie A. Rivivi tutti i risultati fino ad oggi e verifica i prossimi appuntamenti di campionato. CONSULTA IL CALENDARIO LIVE

    21:40
    Juve in vantaggio nel derby, come cambia la classifica
    La Juventus guida il risultato nel derby della Mole. Segui tutti i cambiamenti di gerarchie in tempo reale. CONSULTA LA CLASSIFICA LIVE

    21:35
    Juve-Toro, il tabellino live
    Rivivi il primo tempo di Juventus-Torino attraverso gli eventi principali del match. CONSULTA IL TABELLINO LIVE

    21:32
    Finisce il primo tempo
    La prima metà di gioco si conclude con la Juventus avanti per 1-0 grazie al gol di Weah. Fin qui la partita non ha riservato molte emozioni, i bianconeri hanno prodotto più azioni da gol mentre il Toro ha confermato le difficoltà degli ultimi tempi.

    21:31
    45+1′ – Inizia il recupero
    Mentre il primo tempo prosegue su ritmi bassi, il quarto uomo segnala che si giocherà ancora per un minuto.

    21:25
    39′ – Coco allontana il pericolo
    La difesa del Toro viene sorpresa da Thuram, che è il primo ad arrivare su un pallone vagante in area dopo una respinta. Il francese tenta l’assist a centro dell’area ma trova solamente l’intervento ad allontanare di Coco.

    21:21
    35′ – Faccia a faccia tra Gatti e Milinkovic
    Attimi di tensione sugli sviluppi di un corner in cui Gatti ha contrastato Milinkovic. I due ingaggiano un faccia a faccia ma si fermano prima che la situazione degeneri. Sozza ferma il gioca rimprovera i protagonisti senza estrarre cartellini.

    21:19
    33′ – Vlahovic sul fondo
    La Juventus sfrutta uno schema su calcio di punizione per liberare Koopmeiners al tiro dal limite. L’olandese lascia partire una conclusione potente che sbatte su Coco diventando buona per Vlahovic. Il serbo ci prova ma manda la palla sui cartelloni pubblicitari.

    21:16
    31′ – Pochi spazi per il Toro
    La squadra di Vanoli guadagna campo e tenta di sorprendere la difesa della Juve con una serie di combinazioni dello stretto ma i bianconeri si chiudono sempre con i tempi giusti.

    21:12
    27′ – Gioco fermo, colpo per Ricci
    Yildiz va a contrasto con Ricci e sullo slancio rifila un colpo al centrocampista granata. L’arbitro lascia proseguire ma dopo alcuni secondi è costretto a interrompere il gioco per far riprendere il numero 28 del Torino.

    21:10
    24′ – Vlahovic tra le braccia di Milinkovic
    La Juventus supera la difesa avversaria con un lancio profondo per Vlahovic che di fisico supera Coco ritrovandosi con la palla in area di rigore. Il serbo piazza il mancino sul secondo palo ma il tiro parte lento diventanto preda facile del portiere.

    21:07
    22′ – Cambiaso calcia alto
    Ottima azione della Juventus che combina palla a terra trovando Koopmeiners all’altezza del centrocampo. L’olandese si libera di un avversario e imbuca per Cambiaso, che prosegue la sua corsa e, arrivato al limite dell’area, prova il tiro da fuori ma calcia alto.

    21:04
    18′ – GOL DI WEAH
    La Juventus riesce a sbloccare la partita con il terzo gol di Weah che è bravo a seguire l’azione personale di Cambiaso arrivando per primo sulla respinta di Milinkovic-Savic.

    21:02
    17′ – Splendida giocata di Yildiz
    La Juve si affida al suo numero 10 per provare ad accendere la partita. Yildiz riceve palla largo sulla sinistra e con un bel tocco si libera in tunnel di un avversario. L’esterno bianconero prosegue la sua crosa sulla corsia mancina ma poi scarica per un compagno.

    20:59
    14′ – Difficoltà in uscita per la Juve
    La formazione di Motta recupera palla nella propria trequarti e prova a venire fuori con un’azione palla a terra. Le combinazioni tra i centrali e Locatelli non funzionano e la palla torna in possesso del Toro.

    20:56
    10′ – Fase di studio
    La partita è iniziata su ritmi bassi. Il Torino sale con facilità nella metà campo avversaria ma in questi primi minuti non ha mai superato la difesa bianconera.

    20:52
    6′ – Vlahovic calcia l’aria
    Buona iniziativa di Koopmeiners sulla sinistra. L’ex Atalanta si propone in profondità e con il mancino serve un pallone al centro per Vlahovic. L’attaccante serbo fa il movimento giusto ma al momento del tiro manca l’impatto con il pallone sprecando una buona opportunità.

    20:48
    2′ – Cavalcata di Thuram
    La Juventus si presenta in attacco dopo una lunga corsa di Thuram che partendo dalla sua metà campo ha raggiunto l’area avversaria. L’appoggio del francese però non ha trovato nessun compano in area di rigore.

    20:45
    1′ – Inizia il derby della Mole
    L’arbitro Sozza ha fischiato l’inizio di Juventus-Torino. Il primo pallone lo giocano i granata con Ricci.

    20:41
    Squadre nel tunnel
    Preparativi quasi terminati per il 159esimo derby della Mole nella storia della Serie A.

    20:40
    Motta a Sky Sport: “Dobbiamo fare la nostra partita, Savona è in Nazionale per merito suo”
    “L’importante oggi è fare la nostra partita, mettere in difficoltà l’avversario esprimendo il nostro calcio. Abbiamo avuto meno problemi in trasferta ma adesso vogliamo dimostrare tantissimo anche davanti al nostro pubblico. Certe volte la troppa voglia di fare si paga ma noi dobbiamo avere equilibrio. Savona in Nazionale? Ha fatto tutto lui. Si allena bene e anche quando gioca fa tutto nel modo giusto”.

    20:35
    Vlahovic a Dazn: “Daremo tutto per vincere, a me e Koopmeiners serve tempo”
    “Per tanti di noi sarà il primo derby, ci aspetta una partita molto difficile ma daremo tutto per vincere. Io e Koopmeiners abbiamo bisogno di tempo perchè anche lui viene da un contesto molto diverso. I giocatori si conoscono giocando insieme, c’è già una bella intesa, lui può aiutarmi tanto e io posso aiutare lui. Sono molto contento di tornare in nazionale dopo due assenze per problemi familiari”.

    20:30
    Ricci a Sky Sport: “Oggi servirà qualcosa in più”
    “Ci siamo confrontati. Questa è una partita importante per noi e per tutto l’ambiente. Servirà qualcosa in più rispetto alle altre volte. Gli errori fanno parte del gioco ma con concentrazione e coraggio dobbiamo prenderci qualche responsabilità in più. Dobbiamo imparare a convivere con l’indisponibilità di Zapata perché ne avrà per molto tempo”.

    20:25
    Motta a Dazn: “Dobbiamo migliorare negli ultimi metri, Weah e Conceicao…”
    “Dobbiamo alternare il gioco corto e quello lungo. Dobbiamo fare spesso l’uno contro uno e quando non ci riusciamo dobbiamo attaccare in maniera organizzata. Negli ultimi metri dobbiamo attaccare meglio l’area di rigore. Weah e Conceicao devono migliorare nei cross”.

    20:20
    Vlahovic, niente rinnovo per ora: la situazione con gli agenti
    L’attaccante serbo non vorrebbe spalmare l’ingaggio in più anni, come invece ha proposto il club. SCOPRI DI PIÙ

    20:10
    Thiago Motta prima di Juve-Toro: “Ottime sensazioni. Non sono qui di passaggio”
    Rivivi le dichiarazioni in conferenza stampa del tecnico bianconero prima di Juve-Toro. APPROFONDISCI

    20:00
    Dove vedere Juve-Torino in diretta tv e streaming
    Scopri tutto ciò che c’è da sapere sul derby della Mole tra i bianconeri di Motta e i granata di Vanoli. LEGGI L’ARTICOLO

    19:45
    Juve-Torino, le scelte ufficiali di Vanoli
    TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Coco, Masina; Pedersen, Linetty, Ricci, Ilic, Lazaro; Vlasic, Sanabria. All. Vanoli

    19:40
    Juve-Torino, la formazione ufficiale dei bianconeri
    JUVENTUS (4-2-3-1): Perin; Savona, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Weah, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic. All. Motta

    19:30
    Juve-Toro, le probabili formazioni di Motta e Vanoli
    Scopri quali potrebbero essere i ventidue protagonisti di Juve-Torino. LEGGI TUTTO

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    Salvatori: “Toro, conosco Cairo. Ora potrebbe vendere”

    Il Cairo imprenditore e il Cairo presidente del Torino sembrano perfino due persone diverse. «Secondo me ha sempre pensato che fosse sufficiente fare quello che stava facendo, che fosse sufficiente dare quello che dava… Invece si è verificato il contrario, inevitabilmente. Credo che pensasse di poter costruire qualcosa di bello, di grande e duraturo anche con poco. Sono tutte scelte. Di sicuro non era nella condizione di dire: più di questo non posso fare. Non era questa la sua condizione. Cairo è una persona che nel calcio delega poco o nulla ai dirigenti. Nel calcio, se sei neofita, è sempre meglio circondarti di persone esperte e valide cui delegare le scelte chiave sotto l’aspetto sportivo… Poi deciderai se confermarli o meno, in base al lavoro e ai risultati. Ma lui ancora adesso vuole controllare tutto, me lo dicono, lo so… Altro che delegare! Per lui la strada giusta è quella dell’uomo solo al comando. Un limite, tanto più al giorno d’oggi». Il 1° dicembre raggiungerà il grande Pianelli, il giorno dopo diventerà in solitudine il presidente più longevo del Torino. «Ho letto, sì. Un primato temporale, statistico come questo gli fa certamente piacere, gli darà un orgoglio immenso. Ci tiene tantissimo di sicuro, per lui sarà come vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi, sa che passerà alla storia almeno sotto questo aspetto. E credo anch’io che se mai volesse vendere la società, lo farebbe sicuramente dopo e mai il giorno prima di raggiungere il suo personalissimo record». Ha letto le sue ultime dichiarazioni? «Ho letto che dopo la Fiorentina ha risposto male al vostro giornalista che gli domandava se nel caso avrebbe ascoltato un candidato acquirente… Ha perso la calma. Mi metto anche nei suoi panni, però: subire da settimane la contestazione che subisce non farebbe piacere a nessuno, ci sta che si senta particolarmente sotto pressione. Ai tifosi mi permetto però di dire una cosa: è legittimo che possano essere delusi, arrabbiati, che vogliano contestare… Ma ogni comportamento deve essere sempre il più possibile civile… Anche perché certe esasperazioni, certe derive non attraggono certo un candidato acquirente… C’è modo e modo per esprimere il dissenso. Aggiungo che umanamente mi dispiace per Cairo, immagino la sua sofferenza, mi metto nei suoi panni. Detto questo, però, è chiaro che se compri il Toro, poi devi dare qualcosa in più, sempre, per rispetto della storia e della piazza. Più del proverbiale decimo posto, insomma. Il Toro è nel mio cuore: è bastato un anno, quell’anno così pazzesco e trionfale». Buongiorno, Bellanova… Rinforzi modesti… E ora il Torino è in caduta libera. «Se vuoi costruire, se vuoi crescere, ne vendi al massimo uno. Ha spiegato che voleva sistemare il bilancio: restano delle scelte, però. Sarebbe stato meglio stare zitto, allora, invece di promettere… I tifosi si sono sentiti non rispettati, persino calpestati: comprensibile, e tanto più dopo 19 anni». «Non voglio vendere», ripete. «Ma dentro di sé, anche pensando a tutta la sua famiglia, ascoltando i sentimenti dei suoi cari… Insomma… conoscendolo, e per quel che si percepisce, secondo me ci sta pensando eccome alla possibilità di vendere, se già non sta facendo operare qualcuno per lui sotto traccia. Che poi smentisca è normale, in casi come questi: se no fai solo un favore a un candidato acquirente già esistente o in arrivo… e il prezzo scende… La mia sensazione è che quantomeno ci stia pensando. La contestazione lo ha toccato di sicuro e anche tanto: puoi avere il pelo sullo stomaco, ma vivere così è… pesante». Perché lei non è rimasto, dopo quel finale trionfale del 2006? «Ebbi la sensazione di essere stato usato e gettato. Ero molto deluso. Conquistammo la promozione e dovetti andarmene. Già da gennaio cercava un nuovo ds… Prima il caso Sartori, subito dopo Tosi… Tra gennaio e febbraio ci furono ripetuti battibecchi feroci… contestava tutto e tutti solo perché per un po’ non arrivarono grandi risultati sul campo… era già un pochino nervoso… (e dalla voce si coglie benissimo l’ironia, ndr). A promozione ottenuta chiesi un appuntamento, andai da lui a Milano, gli restituii il telefono aziendale e rifiutai la sua proposta di rinnovo. Presidente, io non amo le confusioni in società, gli dissi. Lei da mesi cerca un altro ds e l’ha anche trovato alla fine, seppur un po’ a fatica… E la riconoscenza? Arrivederci e grazie, presidente. Così gli dissi. Rimasi per un po’ senza squadra, ma con la mia dignità e il mio orgoglio intatti». E lei, adesso, con alle spalle una carriera lunga con diversi bei successi? Da giocatore, prima. E poi da ds, ancor di più: 2 promozioni in A e l’Intertoto vinto col Perugia, quindi altre 2 promozioni dalla B con Torino e poi Bologna. Una promozione anche con la Pistoiese, dalla C. Tante squadre, in questi lustri… «Mi auguro che una società seria possa apprezzare il mio percorso, la mia esperienza, le mie grandi motivazioni. E mi prospetti un progetto convincente». LEGGI TUTTO

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    Diretta Cagliari-Torino ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    CAGLIARI – Altre due brutte notizie per il Torino di Vanoli impegnato a Cagliari: Sosa e Ilic ko dopo l’ultimo allenamento. Il serbo ha rimediato una lesione focale al tendine del bicipide femorale sinistro, il croato una lesione miotendinea di secondo grado al vasto mediale sinistro. Nuove valutazioni saranno fatte nelle prossime settimane: tempi di recupero comunque lunghi, almeno due mesi. Ma Vanoli non vacilla. Lui stesso, nella conferenza stampa di ieri, ha fatto il punto senza lamentarsi e senza aggrapparsi agli alibi facendo un passo indietro e due in avanti: “La perdita di Zapata è pesante, dovremo essere più bravi a attaccare l’ultimo terzo in maniera diversa, magari con passaggi bassi e veloci. Duvan, con la sua forza fisica, ci permetteva di contare di più sulla giocata individuale: da oggi si cambia. A Sanabria ho fatto i complimenti perché già dall’ estate l’ho visto con la voglia di mettersi in mostra. Ora ha una bella responsabilità, ma lui è un uomo che sa prendersela. Per fortuna mi ritrovo con Vlasic in piena forma”. 
    Cagliari-Torino: quote e consigli sulle puntate
    Segui la diretta di Cagliari-Torino su Tuttosport.com
    Dove vedere Cagliari-Torino streaming e diretta tv
    Cagliari-Torino, gara valida per l’8ª giornata di campionato e in programma alle ore 18:00 all’Unipol Domus di Cagliari e sarà visibile in diretta su Dazn, Sky Sport Calcio (202), Sky Sport (251), Now e sull’app SkyGo. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Le probabili formazioni di Cagliari-Torino
    CAGLIARI (4-4-2): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto, Augello; Zortea, Adopo, Viola, Azzi; Gaetano, Piccoli. Allenatore: Nicola.A disposizione: Ciocci, Sherri, Palomino, Wieteska, Marin, Deiola, Makoumbou, Prati, Felici, Kingstone,Lapadula, Luvumbo. Indisponibili: Jankto, Obert, Pavoletti. Squalificati: nessuno. Diffidati: Nessuno
    TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Coco, Masina; Lazaro, Vlasic, Ricci, Linetty, Pedersen; Adams, Sanabria. Allenatore: Vanoli.A disposizione: Paleari, Donnarumma, Vojvoda, Bianay Balot, Dembelé, Gabellini, Tameze, Gineitis, Ciammaglichella, Karamoh. Indisponibili: Ilic, Njie, Savva, Schuurs, Sosa, Zapata. Squalificati: Maripan. Diffidati: Nessuno
    Arbitro: Aureliano (Bologna).Assistenti: Vecchi e Cavallina.IV uomo: Giua.Var: Guida.Avar: Meraviglia.
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    Torino, Vanoli perde Ilic e Sosa: l’esito degli esami strumentali

    Non arrivano buone notizie dall’infermeria per il Torino di Paolo Vanoli. I granata perdono infatti due elementi importanti in vista della gara di domani contro il Cagliari, che si giocherà all’Unipol Domus a partire dalle ore 18. Il Toro dovrà infatti fare a meno sia di Ivan Ilic che di Borna Sosa: entrambi nelle scorse ore hanno sostenuto gli esami strumentali. Due stop che si protrarrano per un lasso di tempo ancora da definire.
    Torino, Ilic e Sosa infortunati: l’esito degli esami
    Lo aveva anticipato Vanoli nella conferenza stampa pre gara: Ilic e Sosa out, oltre al febbricitante Tameze. Ora sono arrivati anche i responsi dagli esami strumentali. Questa la nota diramata dal Torino attraverso i propri canali ufficiali: “Gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto Ivan Ilic hanno evidenziato una lesione focale al tendine del bicipite femorale sinistro. Esami anche per Borna Sosa: per l’esterno croato lesione miotendinea di secondo grado al vasto mediale sinistro”. Si allunga la lista degli assenti dunque, in aggiunta al lungodegente Zapata. LEGGI TUTTO

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    Vanoli: “Sosa e Tameze non giocano. Linetty nuovo capitano. Vlasic…”

    Cagliari-Torino, le parole di Paolo Vanoli
    Il tecnico granata parte dalla condizione dei suoi ragazzi, con una nota di amarezza: “Siamo stati sfortunati: Sosa era tornato contento per il gol ma febbricitante, oggi nella rifinitura calciando ha sentito un problema e sta facendo esami. Si è fermato anche Ilic per un problema al tendine, non ci sarà. Tameze è febbricitante, gli abbiamo fatto fare un po’ corsetta. Anche Walukiewicz è tornato in anticipo dalla Polonia, ma è recuperato. Dobbiamo superare questo momento: quando si cerca un alto livello, dobbiamo prevenire queste cose per non entrare in emergenza. Vorrà dire che diventeremo più forti con i giovani”.
    Qual è l’infortunio di Sosa? “Una lesione miotendinea: nel calciare, ha sentito tirare. Ora dovremo capire meglio, ci sarà un bollettino. Dispiace perché eravamo felici per il suo gol, è tornato dalla nazionale con la febbre e oggi era il primo giorno con noi ed è successo questo”. Mentre su Schuurs: “Abbiamo deciso che farà la riabilitazione dal Professor Williams. Ci vorrà tempo”.
    Mentre gli altri: “Vlasic sta molto bene, sono contento perché è importante per noi e in questa squadra mancava uno come lui. Lo vedo carico e con fame di fare qualcosa di importante. Anche gli altri stanno veramente bene: a volte si passano momenti belli, a volte meno. Ed è qui che esce la forza di una squadra”.
    Si proverà qualcosa di diverso? “La perdita di Zapata è importante come capitano, come persona e come giocatore perché è difficile da sostituire. Dovremo attaccare diversamente l’ultimo terzo, con un po’ più di qualità e palloni rasoterra. Anche Maripan e Sanabria sono tornati all’ultimo. Abbiamo proseguito nei nostri concetti modificando qualcosa”.
    L’aspetto psicologico, in questo momento, è fondamentale: “L’ho detto da quando si è fatto male Zapata: dobbiamo diventare più squadra, più tignosi, e dare qualcosa in più. I momenti non positivi devono essere trasformarti in positivi, dobbiamo trovare energie in gruppo: il singolo fa vincere la partita, il gruppo fa vincere i campionati. E io do importanza a tutti, anche a chi è stato in panchina”. Il gruppo intanto ha deciso il nuovo capitano: “Sarà Linetty, ha deciso lo spogliatoio”.
    Vanoli ha avuto modo di parlare con Zapata dopo l’operazione: “Era tranquillo, ci teneva a salutare i compagni e sarà vicino a noi, poi farà il suo percorso di riabilitazione. Lo attende un lungo percorso. Per noi è una persona importante”.Contro il Cagliari “non sarà una partita facile, si gioca in uno stadio caldo e non è facile. L’ho visto già in passato in B, Nicola è bravo e ha fatto salvezze miracolose: dobbiamo guardare a noi stessi per la nostra strada”.
    Il Torino ha concesso troppi gol, c’è qualche problema a trovare un equilibrio difensivo: “Bisogna contestualizzare: abbiamo affrontato le quattro migliori squadre, che sono Milan, Inter, Atalanta e Lazio che sono prima, seconda e terza per gol fatti. Abbiamo segnato 8 gol e presi 9, siamo stati messi sotto pressione ma abbiamo anche fatto gol. Con Lecce, Verona e Venezia fatti quattro gol e subiti due: se ci metto l’errore di Masina sul 3-1 a Verona, ne avremmo preso uno solo. Le cose vanno contestualizzate, ma sono d’accordo che il reparto è cambiato e con tanti giocatori nuovi, devono essere meccanizzati nella linea a 5. Tutto passa dal lavoro, siamo stati sfortunati che nella prima sosta erano appena arrivati i nuovi e sono subiti partiti per le nazionali così come in questa sosta”.
    Vanoli sul reparto offensivo
    Il reparto offensivo è l’osservato speciale. Sanabria e Adams possono coesistere? “Perdendo un ariete come Zapata, un giocatore che fa reparto da solo, dovremo essere più bravi a giocare con le nostre punte a palla a terra e i traversoni dovranno essere più veloci. Dobbiamo attaccare l’area in maniera diversa: Zapata aveva tanta forza fisica, ora dovremo essere più corali per concludere. Ho fatto i complimenti a Sanabria, quest’estate aveva voglia di mettersi in mostra e ha fatto ottime prestazioni. Ha mandato un bel messaggio a Zapata, l’ho sempre visto coinvolgente ed è un ragazzo che ha qualità per dare tanto: lo ha già dimostrato in passato. È una bella responsabilità, Sanabria saprà prendersela”.
    L’infortunio di Zapata ha imposto lo studio di nuove strategie tattiche: “La perdita di Zapata è importante come capitano, come persona e come giocatore perché è difficile da sostituire. Dovremo attaccare diversamente l’ultimo terzo, con un po’ più di qualità e palloni rasoterra. Anche Maripan e Sanabria sono tornati all’ultimo…Abbiamo proseguito nei nostri concetti modificando qualcosa”.
    Quale sarà la collocazione tattica di Vlasic? “Ha intensità, può fare la mezzala che va tra le linee come piace a me e sa fare la fase difensiva. Può anche fare il trequartista. Nel centrodestra, è la zona dove si esprime molto bene. Ho visto alcune sue gare in Premier dove giocava a sinistra, ma in quella zona è molto più efficace”.
    Chi giocherà in attacco? “Vediamo domani. Si è unito un altro giovane come Gabellini, insieme a Karamoh e Njie abbiamo cinque attaccanti: domani vediamo le scelte”.
    A gennaio si interverrà sul mercato? “Non siamo indifferenti a ciò che è successo a Zapata. Come in tutte le grandi società, si porta avanti da qui. Quando analizzi i giocatori fermi, sono giocatori non funzionali al tuo gioco. Ed è normale che una grande società si guardi intorno per essere pronti nelle difficoltà del mercato”. LEGGI TUTTO

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    “Sanabria-Adams, adesso tocca a voi. Il Toro si compatti”

    Bonesso su Zapata
    Bonesso, lei è stato un attaccante indimenticabile per il popolo granata. Il ruolo la accomuna a Duvan Zapata. Come riparte un giocatore di 33 anni dopo un guaio del genere? «Non credo esistano tanti metodi, per cui mi viene da dire una sola cosa: lavorando, lavorando e lavorando. Questa è stata una mazzata immensa, persino i tifosi di altre squadre hanno mostrato solidarietà, per cui questo dettaglio fa capire quanto sia grande il dispiacere per questo infortunio. Da quando è arrivato a Torino ha fatto la differenza esaltando gli animi della tifoseria, facendo vedere di essere un giocatore di un altro spessore tecnico e caratteriale. Mancherà tantissimo Zapata, inutile minimizzare. Forse farà più fatica a ripartire il Toro rispetto al giocatore stesso, che già tra qualche giorno, smaltita la delusione, avrà una voglia matta di tornare».
    L’infortunio di Zapata priva il Toro di due componenti: un attaccante potenzialmente da doppia cifra, ma anche un grande trascinatore all’interno dello spogliatoio. Cosa pesa di più? «Il peso del giocatore è importante, ma non penso possano esserci ripercussioni negative nello spogliatoio, anzi. Mancheranno i gol e le capacità di questo giocatore, ma sono certo che il gruppo si compatterà. Adams e Sanabria si devono responsabilizzare: sono ottimi giocatori, per cui il loro momento è adesso. In cuor mio, poi, spero che possa emergere qualche giovane dalla Primavera: nel calcio dei miei tempi, d’altronde, si faceva così. Le rose erano più corte, per cui si doveva subito pescare dal vivaio».
    Il mercato del Toro
    C’è anche il mercato svincolati dal quale attingere. «Dico subito una cosa: Balotelli non lo prenderei. Ci sono Destro e Caputo: è gente che in Serie A ha fatto tanti gol, un pensierino lo farei. Ma io ragionerei già in funzione del mercato di gennaio. Io ho un debole per i fratelli Shpendi. Li ho allenati a San Marino e per me sono giocatori sui quali scommetterei senza dubbi. Sarebbe bello persino rivederli insieme: ora è uno è al Cesena, l’altro è alla Carrarese, ma al Toro li vedrei benissimo. Hanno qualità importanti e fra i giovani attaccanti che ci sono in giro sono quelli che mi stuzzicano di più».
    Per il presente, però, Vanoli ha un compito importante: rendere una coppia gol due elementi come Adams e Sanabria, che insieme hanno giocato pochissimo. «Sanabria mi pare un giocatore intelligente, deve capire il momento e tirare fuori qualcosa in più. Non è più un attaccante di primo pelo, mi auguro che possa fare molto bene. Ora o mai più: sostituire Zapata è un’occasione che non deve perdere. Anche Adams mi sembra uno con lo spirito giusto: si è esaltato con Duvan, ma ha qualità importanti che ha fatto subito vedere in Italia e non era scontato».
    Quale altra opzione può sfoderare Vanoli? «Penso che il rientro di Vlasic possa essere la chiave per vedere un Toro diverso: si può trovare una quadra anche con una mezza punta e un attaccante di ruolo. Secondo me il mister ha l’intelligenza per sistemare il Toro, certo la missione per lui si complica. Non credo abbia mai immaginato una squadra senza Zapata».
    Che ne sarà delle ambizioni del Toro adesso? «Un infortunio così può ridimensionare le prospettive. I tifosi spesso si sono aggrappati a Zapata, un combattente che sapeva indossare come pochi la maglia del Toro. Il gruppo ora ha il compito di sopperire a questa lacuna e penso che la gente, in un momento delicato come questo, starà ancora più vicino ai granata. C’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti per superare questo shock». LEGGI TUTTO

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    Allarme Toro: Zapata, limiti e ko. Serve solidità, ma la società?

    TORINO – Il buco nero per il Toro ha un nome e non c’è bisogno di aver letto i libri di Stephen Hawking per comprendere che si chiama Zapata. In un secondo, quel maledetto secondo che alla fine della partita ha inghiottito in un colpo solo il suo ginocchio sinistro e il 30% della forza e delle potenzialità del Torino, un terremoto si è abbattuto sulle speranze, sulle ambizioni, sulle prospettive, sulla solidità e sui destini della squadra di Vanoli. Ceduto Buongiorno, che per i granata rappresentava un leader universale, e venduto anche Bellanova, il miglior produttore di pericoli e assist della scorsa stagione, era rimasto il colombiano a trascinare i compagni con i suoi movimenti a tutto campo, con il suo alto indice di aggressività e con i suoi gol (3 in campionato più uno in Coppa Italia, dopo la dozzina di reti della scorsa stagione), e a rappresentare un punto di riferimento fondamentale nello spogliatoio, con la sua personalità. Fine: in un istante tutto è andato in fumo, è evaporato.
    L’infortunio di Zapata
    E, in attesa delle sentenze mediche ufficiali, fin d’ora la prospettiva di dover rinunciare a Zapata per tutta la stagione assume davvero i contorni di un buco nero, all’interno del quale si è dissolto improvvisamente tutto un mondo. «Puntiamo all’Europa», avevano già detto più giocatori. Puntare all’Europa, provarci, era anche il vademecum emerso dalle discussioni di inizio stagione tra Cairo, Vagnati e Vanoli. E il brillante inizio di campionato aveva persino sfornato, una tantum, quel 1° posto in solitudine alla 5ª giornata: un viatico, ma pure un piedistallo concreto per la lievitazione delle ambizioni. Invece, adesso… Mettiamo i fattori in fila: 1) data la voragine che si è aperta in attacco (e vediamo anche se Adams continuerà così spesso a segnare, senza i movimenti scardina-difese di Duvan); 2) dato il processo di sgonfiamento del soufflé uscito dal forno a settembre (3 ko di fila, considerando anche l’eliminazione dalla Coppa Italia); 3) dati i preesistenti limiti strutturali della rosa in specie in difesa e sulle fasce; 4) e dato pure il contesto (l’esordiente Vanoli con al fianco una società scheletrica e globalmente non all’altezza), non si può escludere a priori, purtroppo, il rischio, l’incubo che questa squadra tra qualche mese si ritrovi risucchiata nelle parti mediobasse della classifica.
    Alludiamo al pericolo del dissolvimento della fiducia, della scomposizione dell’unità di gruppo e di uno scollamento rispetto alla rivoluzione tattica e di mentalità propugnata da Vanoli: non sia mai! Ma i pericoli vanno compresi e affrontati, per prevenirli: e un allenatore va coadiuvato e difeso anche aiutandolo a sbagliare il meno possibile. Mentre i giocatori non vanno soltanto motivati, ma anche rimessi dentro a un recinto quando deragliano nei comportamenti, nello spirito di sacrificio, nell’attaccamento. Tra l’altro: quel richiamo lanciato da Vanoli alla vigilia di San Siro proprio quanto ai comportamenti, agli stili di vita e all’impegno in allenamento ci aveva già fatto pensare, e parecchio.
    I prossimi impegni in campionato
    Per la tranquillità di tutti, meglio bloccare subito l’emorragia e fare punti alla ripresa del campionato sia a Cagliari, sia dopo col Como. I 3 ko di fila sono arrivati sotto una mole di reti incassate (8; e già 11 sono i gol presi in 7 giornate). Questa squadra, così indebolita in difesa (non dimentichiamo anche l’uscita di scena dell’ex capitano Rodriguez, non sostituito da un braccetto di ruolo per il centrosinistra), ha già ampiamente dimostrato di ballare troppo (nessun’altra formazione ha subito più tiri nello specchio) e di andare troppo spesso per merenda sia nelle cosiddette transizioni difensive, sia nelle marcature (a Milano il non plus ultra in negativo, sui 3 gol dell’Inter). Non abbiamo compreso appieno i ripetuti cambiamenti dell’assetto difensivo nelle scelte dei titolari e lo spostamento forzato negli ultimi tempi di Coco da centrale a braccetto: la fase difensiva appariva più solida a inizio stagione. E la mediocrità delle fasce, tra fragilità difensive e scarso apporto alla manovra offensiva, rappresentano un altro limite strutturale imputabile a Cairo e al suo organico dt.
    Vagnati, intanto, scalda, cura, protegge, accresce l’attaccamento dei giocatori (e il fegato dei tifosi) andando in tv a dire che li prende con l’idea di venderli a una squadra più importante magari anche già l’anno dopo: «Così ho convinto Adams», mentre Ricci ormai è diventato così bravo da poter giocare «con qualsiasi allenatore in qualsiasi squadra». Un vilipendio sportivo, storico, strategico, sentimentale e morale. Cairo, contestatissimo, non si vede allo stadio da maggio e non sappiamo che presa reale abbia sulla squadra. Vagnati, con le sue qualità ma anche con i suoi limiti oggettivi, è l’unico vero assistente dirigenziale di Vanoli (il vicedt Moretti sta un passo indietro), nonché l’unico preside per la scolaresca dello spogliatoio. Con Cairo, da sempre, le debolezze della squadra sono amplificate dalle debolezze societarie. Quando le cose vanno benino, gli allenatori si illudono a turno di coprire loro stessi le latitanze e le omissioni della società. Quando invece le cose vanno male per lungo tempo, o ci lasciano le penne oppure devono compiere imprese per portare la barca in salvo. E questo lo dicono i fatti, la storia, i campionati, i 19 anni di Cairo. Se anche il destino fosse arrabbiato con lui, non avrebbe potuto colpirlo meglio a ‘sto giro: ficcando Zapata in un buco nero, ha levato al presidente e al suo dt un mare di alibi, di pretese e di scudi protettivi. I nodi, e il solito pettine. LEGGI TUTTO

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    Toro, Vanoli: “Non guardo la classifica, abbiamo tanto da lavorare“. Su Baroni…

    Torino-Lazio, parla Paolo Vanoli
    Vanoli non ammette cali di concentrazione, e guai a sottovalutare la Lazio: “Il Toro deve essere sempre pronto. Loro sono stanno molto bene, lo hanno dimostrato in Europa League e hanno un potenziale offensivo importante”. Priorità alla prestazione: “Lo sarà sempre, per arrivare a qualcosa di importante dipende dalle prestazioni. Poi c’è la caratura dell’avversaria, devi sapere fare tutto”.
    Che sfida si aspatta con Baroni? “Speriamo non faccia lo scherzetto. Con lui ho vinto un campionato a Verona, dalla B alla A, ed era un giocatore esperto. Quell’anno segnò 5-6 gol, mi chiedevo come facesse visto che era lento…(ride, ndr). Sono felice che Baroni abbia avuto questa grande opportunità, viene da tanta gavetta e mi fa piacere. Poi quando l’arbitro fischia sarà una battaglia e io penserò al Toro, lui alla Lazio”.
    Un occhio alla classifica lo si dà…: “No, non la guardo. La faccio guardare ai miei tifosi. La parte più bella è ciò che stiamo dando: siamo umili, la strada è lunga e dopo la Lazio avremo l’Inter per vedere a che livello siamo. Sono felice quando i tifosi sono felici, io devo guardare avanti perché il campionato non finisce domani”.
    Cos’è andato storto con l’Empoli?”Domani è un motivo in più per dimostrare che non sbagliamo ancora. È stata una delusione, volevamo passare, ma serve che si trasformi in energia positiva. Queste gare danno l’opportunità di capire dove migliorare, sono convinto che faremo un passo avanti. Bisogna crescere”.
    Ha poi aggiunto: “Nel primo tempo con l’Empoli ci è mancata velocità con la palla, ci era capitato anche contro il Lecce: se vuoi fare la partita, devi migliorare l’interpretazione con il pallone. Sto battendo tanto su questa cosa, non è facile migliorare ma ci lavoriamo”, ma “Empoli e Lazio sono partite diverse. Il principio è che devi migliorare, al di là dell’avversario: non deve mai mancare qualità tecnica”.
    Ma i giocatori devono essere orgogliosi di avere questi tifosi al loro fianco durante le difficoltà: “L’ho detto ai giocatori, devono essere orgogliosi perché abbiamo dato qualcosa ai nostri tifosi, che sono la parte più importante. Ma il percorso è lungo, troveremo difficoltà e le dovremo superare insieme a questi magnifici tifosi”.
    Sul momento magico di Ricci
    Ricci si sta affermando come uno dei migliori registi al mondo: “È un messaggio per il settore giovanile, devono imparare questo che è il vero calcio: uno non apre il controllo perché vede l’avversario e va in agitazione. Tutti vorrebbero centrocampisti che sappiano gestire il pallone come Ricci, siamo fortunati ad averli”
    Su Schuurs e Sanabria
    Come procede l’inserimento di Sosa? “Questo è il calcio moderno, tutti devono fare determinati ruoli. Mi serviva un giocatore mancino perché fa giocate più veloci, il destro tende a rientrare e a chiudere il campo. E poi l’evoluzione del sistema a cinque passa attraverso i braccetti: se hanno qualità da terzini, sanno creare superiorità in fase offensiva. Il mio intento contro l’Empoli era guadagnare un braccetto che potesse inserirsi. È facile dirlo, ma bisogna lavorare. Sosa, nell’eventualità, può fare anche quello e chissà in prospettiva futura. In difesa abbiamo un reparto su cui dobbiamo lavorare”.
    Quando si riverdrà Schuurs sul rettangolo di gioco? “Ci vogliono tempo e pazienza. Non dobbiamo mettergli pressioni, capita che si voglia accelerare il recupero. Gli siamo vicini, questa gente gli dimostra affetto ed è importante per lui. Ci vuole ancora un po’. Quanto? Dare tempi vuol dire mettermi una croce addosso. Non sono io a dire quanto tempo, sta facendo un processo. Prima di Natale? Non lo so dire…Bisogna avere solo pazienza, sta andando bene e sta reagendo bene. Sarebbe un bel regalo il suo rientro. La società lo ha soffiato a squadre importanti, lo aspettiamo come Vlasic”. E proprio su quest’ultimo:
    “Sarà convocato. È un giocatore che aspettiamo, ha qualità importanti. Poteva essere pronto per la coppa, ma voglio guardare avanti e quindi gli ho fatto fare un ultimo lavoro anche se era arrabbiato. Preferisco avere giocatori arrabbiati. Quando porto qualcuno, vuol dire che è pronto a giocare. Mi piace come mezzala offensiva, può giocare tra le linee e ha tecnica e intensità, deve imparare il posizionamento. Mi permette di fare non solo 3+1 ma anche 3+2, è un giocatore moderno e duttile. Per la sua voglia di fare a volte perde il posizionamento, cerca sempre di andare nel vivo del gioco: a volte è la non pazienza che ha quelli che se non toccano palla diventa nervoso, un po’ come Ilic. Può anche fare altri ruoli, come lo ha fatto in passato”.
    Chi sfiderà Tavares e Zaccagni? “Anche a destra la Lazio ha giocatori veloci. Chiunque vada in campo lo deve sapere: ho la fortuna di avere un parco difensori che sa difendere su questi giocatori, lo abbiamo dimostrato con Leao soprattutto e Loftus-Cheek. E’ una questione di fase difensiva, non è mai un discorso individuale. Vojvoda sta bene, stanno tutti bene”.
    Sanabria è in discussione? “Siete voi ad aver messo in discussione Sanabria. Tutti stanno dimostrando di volere una maglia da titolare, tocca a me metterli in condizione di fare bene. Gli attaccanti stanno facendo bene, è una fortuna”. LEGGI TUTTO