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    Calciomercato Torino, dopo Pjaca rischio Caldara

    Operazione Pjaca-bis nel mirino: il Torino, nelle ultime ore, sta intensificando i discorsi con il Milan per Mattia Caldara. Un profilo che, sotto molteplici aspetti, ricorda quello dell’attaccante croato, che da pochi giorni si è unito al gruppo di Juric. Innanzitutto, certo, perché si tratta di un elemento potenzialmente destinato a club di vertice: se l’ex Dinamo Zagabria era stato acquistato dalla Juventus con grandi aspettative, il cartellino del centrale nelle ultime stagioni è rimbalzato tra gli stessi bianconeri, l’Atalanta ed il Milan. Ma intorno a entrambi i giocatori, soprattutto, aleggiano dubbi pesanti come macigni circa la loro integrità fisica. L’ex Genoa riporta nel proprio curriculum due crociati, l’attuale rossonero invece alla lacerazione del tendine d’achille e alla rottura del legamento crociato ha fatto seguire nell’ultimo campionato seri problemi al tendine rotuleo. Un poco lusinghiero ruolino di marcia che gli ha impedito di accumulare più di 20 presenze in Serie A nell’ultimo anno e mezzo trascorso a Bergamo. Per questo motivo il Milan, che ne detiene il cartellino, è disposto ad accettare la soluzione di un prestito senza obbligo di riscatto, formula che ingolosisce da qualche tempo anche il neo-promosso Venezia (pronto a ricevere l’ex granata Niang dal Rennes, intanto).

    Caldara secondo rischio calcolato

    Per questo stesso motivo, però, Caldara rappresenterebbe il secondo rischio – calcolato soltanto fino ad un certo punto – di questo mercato granata. L’alternativa al momento si chiama Ruan Tressoldi del Gremio, anche se l’opzione è più esosa e sul giocatore nelle ultime ore si è fiondato con convinzione il Sassuolo. Il Torino invece nicchia, anche perché ad un’entrata nel reparto arretrato deve prima corrispondere un’uscita: l’indiziato numero uno, in questo senso, continua ad essere Lyanco, per il quale il Betis ha offerto 6 milioni a fronte di una richiesta a doppia cifra da parte di Vagnati ed il Bologna – soprattutto in caso di cessione di Tomiyasu – non ha tirato i remi in barca.

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    Torino sconfitto 1-0 dal Rennes, espulso Juric

    RENNES (Francia) – Un gol di Terrier condanna il Torino alla sconfitta per 1-0 sul campo del Rennes. L’amichevole, giocata di fronte ad una buona cornice di pubblico, è decisa al 27′ dall’attaccante francese, che approfitta di un errore di Milinkovic-Savic per regalare la vittoria ai suoi. Juric espulso nel primo tempo per proteste. 
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    Torino, Pjaca subito protagonista in allenamento (FOTO)
    Rennes-Torino 1-0, decide Terrier nel primo tempo
    Inizio in sordina del Torino che non riescono ad affacciarsi con pericolosità dalle parti di Gomis (portiere cresciuto nelle giovanili granata), la manovra offensiva affidata quest’oggi a Sanabria e Pjaca non sembra frizzante ed incisiva. Al 27′ il Rennes passa in vantaggio: Milinkovic-Savic respinge un tiro da fuori, l’azione continua e sul nuovo cross dei francesi da destra si inserisce Terrier che beffa il portiere del Toro, non senza responsabilità visto che il pallone gli passa sotto il corpo. Il Torino si sveglia e in 5′ si rende pericoloso due volte, prima con Djidji che tira alto e poi con Linetty che impegna Gomis. Al 37′ viene espulso Juric: l’allenatore granata viene punito dall’arbitro per proteste. Al 40′ Pjaca colpisce la traversa, ben imbeccato da Ansaldi. Nel secondo tempo i granata trovano maggiore quadra e si rendono pericolosi con Sanabria e ancora con Djidji. Cambia però il fronte d’attacco granata al 63′, con Verdi e Zaza che sostituiscono Sanabria e Pjaca. Piccolo problema fisico per Bremer, che viene sostituito al 70′ da Izzo. Ultimi sussulti del Toro all’85’ con Zaza, che prova a battere il portiere con un pallonetto ma il pallone finisce fuori, e all’88’ con Vojvoda che tira alto da due passi. Finisce 1-0 per il Rennes.  LEGGI TUTTO

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    Toro, Juric non transige su Belotti: nessuno sconto

    SANTA CRISTINA – Rinnovo, scadenza naturale del contratto o cessione in questa sessione di mercato: il fiore ha solo tre petali, e da qui a un mese si vedranno i due strappati, e quello che rimarrà attaccato al gambo delineando la corolla sulla quale è scritto il futuro di Andrea Belotti. Iniziamo con le certezze. La prima è la data di scadenza del rapporto tra l’attuale capitano del Torino e il club di Cairo: 30 giugno 2022. La seconda: Juric, come dichiarato e argomentato nella conferenza stampa di presentazione, ha apprezzato un Gallo, quello precedente agli ultimi sei mesi della passata stagione. Partirebbe con l’azzurro al centro dell’attacco, ma soltanto se Belotti manifestasse la ferma intenzione di restare, la voglia di continuare nel Toro e non per andare a scadenza in modo tale da sottoscrivere un ricco contratto, la prossima estate. La terza: Cairo ha rivolto al centravanti un’offerta quadriennale da 3,2 milioni di euro netti più bonus, quindi con scadenza 2025, e ha fissato in un mese l’arco temporale entro il quale chiudere, in un senso o nell’altro, la faccenda. La quarta è una certezza dalla quale sviluppare i ragionamenti, sul tema: esaurito il ritiro con il test di Rennes fissato per sabato, per Juric sarà tempo di fare ritorno al Filadelfia, là dove da lunedì andrà in scena l’attesissimo confronto tra il tecnico e il giocatore granata più rappresentativo.Guarda la galleryTorino, colpo Pjaca: l’ex Juve in maglia granata

    Juric: “Certi calciatori sono un po’ stufi della situazione”

    Per comprendere quale sarà la posizione del neoallenatore è opportuno tornare alla conferenza dell’8 luglio. A concetti espressi prima in relazione al gruppo, poi nello specifico a Belotti. “Ho percepito come una sensazione di saturazione, in certi elementi: giocatori un po’ stufi, insoddisfatti della situazione. A riguardo va fatta una valutazione attenta, nel Toro non c’è spazio per calciatori che non siano felici di restare – spiegava Juric in linea generale, per poi andare sul tema-Belotti – E’ un top player per ciò che ha dato in questi anni, per come si impegna e per il modo bello pulito che ha di giocare. Gli ho già detto che lo vorrei a disposizione come quello di due anni fa. Detto questo, valuterà lui, sceglierà se sarà arrivato il momento di cambiare o se invece vorrà dirmi: sono il tuo capitano, andiamo assieme a dar battaglia”. […] Gli interrogativi dell’ex tecnico del Verona avranno comunque una risposta a breve, visto che lunedì o comunque nei primi giorni della prossima settimana andrà in scena il face to face con Belotti. Dal quale potrebbe anche scaturire un assist per Cairo, nell’ottica di cedere il campione d’Europa. Se infatti il Gallo dovesse esprimere una serie di perplessità, e Juric ritenere di non potersi affidare a lui, ecco che Vagnati avrebbe carta bianca per venderlo.

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    Torino, Pjaca va subito in ritiro. Tentativo per Erlic

    Adesso è proprio ufficiale, Marko Pjaca è del Toro. Prestito con diritto di riscatto, dunque. Fatto sta che il croato, 26 anni, seconda punta e trequartista, approda in granata dopo le deludenti annata tra Schalke, Fiorentina e Anderlecht, dove è stato frenato da continui problemi fisici, anche gravi, con lunghissimi stop. Un po’ meglio nell’ultima stagione al Genoa, quando ha collezionato 35 presenze e realizzato 3 gol. Il giocatore, dalle buone capacità tecniche e bravo nel saltare l’uomo nell’uno contro uno, si è subito presentato ai nuovi tifosi con un tweet: “Non vedo l’ora”.

    Pjaca non basta, si aspetta ancora Messias

    E non vedeva l’ora anche Juric (che ieri sera ha accolto Pjaca in ritiro), dopo l’ultima esibizione contro gli arabi dell’Al Fateh a Bressanone sotto gli occhi di Cairo. Considerando che per il croato, almeno per il momento, non sono stati fatti investimenti finanziari importanti, è doveroso aspettarsi altri colpi. Non è tramontata la pista che porta al brasiliano Messias del Crotone. Le porte della trattativa sono sempre aperte, anche se Vagnati ha fatto sapere a Ursino che non ha più intenzione di alzare l’offerta di otto milioni presentata dopo la cessione di Meité al Benfica.

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    Toro, tentativo per Erlic

    […] I granata – tra l’altro – stanno cercando anche di rafforzare la difesa. Ieri, per esempio, hanno tentato ieri di inserirsi con decisione nella trattativa tra Spezia e Sassuolo per il centrale difensivo della nazionale croata e della società ligure, Martin Erlic. Vagnati, nella mattinata, ha avuto un lungo colloquio con Riccardo Pecini, a capo dell’area tecnica dei liguri, per capire come sorpassare Carnevali e Rossi, che solo un giorno prima si erano visti a Milano con il dirigente ligure, ma senza affondare il colpo: forti di un accordo scritto, stipulato nel luglio 2019, che permette al Sassuolo di incassare il 50% sulla rivendita a terzi del difensore. I nodi della questione non sono però legati al valore di Erlic (stimato 7 milioni, 8 con i bonus legati alle presenze), ma ad altri aspetti temporali: Vagnati deve prima cedere un pezzo per pagare quella cifra, e soprattutto Pecini chiede che il giocatore rimanga comunque ancora una stagione in maglia bianca (nel caso in prestito), prima di partire.

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    Lyanco tifa sempre più il Betis Siviglia

    TORINO – I messaggi postati sui social, di questi tempi, vanno tenuti d’occhio. Perché, alla loro maniera, tengono la temperatura sulle trattative di mercato più calde. Quello pubblicato da Lyanco su Instagram nella giornata di martedì ha fatto fuoco e fiamme. La foto con Antonio Sanabria è innocente, apparentemente meno la didascalia sbattuta in faccia ai tifosi del Toro: “È un piacere condividere i giorni con te. Grazie per il consiglio su alcune cose”. Guarda caso nei giorni in cui Lyanco viene accostato al Betis. Con i consigli chiesti proprio all’unico giocatore granata che ha vestito la maglia a strisce biancoverdi.

    Lyanco, piace molto a Pellegrini e al Betis

    Non è un mistero, infatti, che il difensore centrale brasiliano piaccia moltissimo al club di Siviglia. Anche perché Manuel Pellegrini è alla ricerca di due uomini per rinforzare il pacchetto arretrato: nella lista del tecnico di Santiago del Cile c’è anche, in seconda battuta, il laziale Luiz Felipe. Ma Lyanco è il primo nome: è un classe ’97 che in Spagna può esaltarsi. Le caratteristiche fisiche e tecniche sono probabilmente più adatte al calcio iberico. Il destino dell’ex San Paolo, poi, non è certo cambiato con l’approdo di Juric: con Nicola era un’alternativa, col croato lo status non sembra passibile di variazioni migliorative. Pertanto Lyanco si guarda intorno, anche se il Toro non si muove da una valutazione ben precisa: ok il prestito con obbligo di riscatto, purché la cifra fissata sia di 10 milioni. A Siviglia, intanto, fremono per un possibile approdo del giocatore al Benito Villamarín: i messaggi sui social dedicati a Lyanco si moltiplicano con il passare delle ore. Lui guarda, ammicca e spera che la situazione si sblocchi in tempi brevi: difficile che possa accadere se il Betis non decide di alzare la posta.

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