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    Torino, Suzuki main sponsor per la stagione 21/22

    Suzuki sarà main sponsor del Torino anche per la stagione 2021/22. La casa costruttrice giapponese ed il club anno ufficializzato oggi il nuovo accordo. Questo il comunicato ufficiale: “Nel solco della collaborazione che lega il Torino Football Club e Suzuki da otto anni, per la stagione 2021/2022 il brand giapponese sarà Main Sponsor dei granata. Il logo Suzuki si staglierà sulle nuove maglie con cui i giocatori disputeranno il Campionato di Serie A e la Coppa Italia. Il fortissimo legame che unisce Torino e Suzuki è radicato nel tempo. Un legame basato sulla passione e il rispetto reciproci con oltre cento anni di storia per entrambe le società, con lo sguardo rivolto al futuro senza dimenticare le proprie origini. Per il nono anno consecutivo Suzuki conferma l’unione con una società conosciuta e amata in tutto il mondo, che incarna quei valori propri anche dell’Azienda giapponese. Attraverso questa partnership con il Torino FC, Suzuki rinnova l’impegno a 360 gradi nel mondo dello sport, di cui condivide i valori di competitività e di assoluto rispetto delle regole e degli avversari”. Da oltre sessant’anni la Casa di Hamamatsu gareggia nel motorsport, spinta da un’autentica passione e dal desiderio di mettersi in gioco, sfidando gli avversari in modo leale. Suzuki affianca diverse realtà sportive animate dallo stesso spirito ed è partner della Federazione Italiana Rugby, della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio e della Federazione Ciclistica Italiana. I loro ambienti sono permeati di positività e rappresentano la cornice ideale per valorizzare le caratteristiche uniche della gamma 100% ibrida di Suzuki, tutta composta da modelli disponibili di serie o richiesta con cambio automatico e con la diffusa presenza della trazione integrale a fare da ulteriore elemento distintivo”. LEGGI TUTTO

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    Partitella: Warming ala sinistra corre, però è fragile e fa ben poco

    Ieri prima partitella della stagione undici contro undici con gli occhi puntati su Magnus Warming, 21 anni, secondo acquisto granata dopo il portiere Etrit Berisha. Cominciamo con le formazioni che ha schierato Juric. Primi lampi di Toro, dunque. Con la pettorina granata, con il 3-4-2-1 sono scesi in campo: Milinkovic-Savic; Bremer, Lyanco, Buongiorno; Singo, Lukic, Mandragora, Aina; Verdi, Baselli; Sanabria. Molti gli spunti interessanti. Come gli esterni che dovrebbero essere quelli titolari (Singo e Aina o Ansaldi) e l’esperimento Baselli-Verdi come trequartisti. Baselli ha segnato anche un gol su assist di Sanabria. Con la pettorina verde (4-3-3): Berisha; Vojvoda, Izzo, Djidji, Ansaldi; Segre, Rincon, Kone; Millico, Zaza e Warming. Il primo tempo si è concluso a favore dei “granata”. Nel secondo tempo Juric ha mischiato le carte. […] Hanno vinto i granata con gol di Zaza, motivatissimo.Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione

    Warming: Juric lo prova largo a sinistra, ma non brilla

    E veniamo al giovane danese. Warming – come è naturale che sia – è ancora molto spaesato, a tratti addirittura confuso. Fisiologico, no? Ha corso molto e si è impegnato, ma sotto l’aspetto della concretezza non ha fatto vedere niente di particolarmente interessante e promettente. Fragile, non ha mai saltato l’uomo, spesso si è trovato fuori dalla manovra. E anche tecnicamente ci è sembrato un po’ carente. Difficile che possa vincere contrasti con i difensori italiani, considerando pure la sua struttura fisica. Naturalmente è solo una prima impressione e il ragazzo ha il tempo per dimostrare di essere all’altezza. L’aspetto… “confortante” è che corre molto. In tutte e due le partite Juric lo ha fatto giocare largo a sinistra.

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    Torino, i compagni non mollano Belotti: “Gallo resta con noi”

    I compagni non mollano Andrea Belotti. Anzi: lo pressano con grande insistenza con la speranza di averlo con loro nella nuova avventura. Così come sta facendo la Roma per metterlo a disposizione di Mourinho. La partita è ancora aperta considerando (anche) l’ennesima dichiarazione di Cairo (l’altro giorno in Lega), quel suo voler tenerlo a Torino. Il presidente, però, alle parole non ha ancora dato seguito ai fatti. Nel senso che i contatti con l’entourage del giocatore li sta tenendo Davide Vagnati che ieri ha lasciato il ritiro della squadra per portare avanti un mercato sempre più difficile.

    Belotti, i compagni lo cercano spesso. E Juric spera di averlo

    Ma torniamo al Gallo, al fresco campione d’Europa, al giocatore che anche in maglia azzurra ha dimostrato un cuore grande e grosso. I suoi compagni e amici di squadra non vogliono neppure prendere in considerazione il fatto di giocare il prossimo campionato senza il loro capitano, l’uomo in più, ovunque, il giocatore che spesso ha tolto la squadra dai guai. E così i vari Rincon, Zaza e Baselli (più ovviamente altri) non perdono tempo e nei momenti liberi, tra un allenamento e l’altro, contattano il Gallo: telefonate, chat, messaggi, foto. “Dai resta, ti aspettiamo dopo il ritiro. E complimenti, campione d’Europa”. Anche Juric il duro, che è molto severo nei confronti del lavoro ma non insensibile alla vicenda Belotti, spera di poter averlo. L’ha chiamato prima di partire per il ritiro e c’è chi assicura che lo stia facendo (anche se sul tecnico non ci sono conferme) pure in questi giorni. Con lui là davanti e due mezzeali/trequartisti all’altezza, il suo modulo preferito diventerebbe “fattibile”, potenzialmente ideale anche per il Toro. Andrea Belotti è sempre in contatto con i suoi compagni. Nel primo giorno di ritiro in Val Gardena ha spedito saluti e auguri all’intero gruppo. Il Gallo è molto legato al Toro, alla maglia granata e ai tifosi. Ecco il motivo per cui ha preso tempo, nonostante gli siano arrivate proposte interessanti. Ha voluto affrontare gli Europei con la testa libera e i risultati gli hanno sorriso.

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    Cairo chiede 35 milioni, ma Belotti va in scadenza il prossimo anno

    […]Adesso è a godersi le meritate vacanze, ma il suo entourage sta lavorando con Davide Vagnati per quanto riguarda il Toro, oltre ai dirigenti di altre società interessate. Chiaro che un intervento di Cairo potrebbe portare a una svolta, in un modo o nell’altro. Per adesso il presidente ha fissato il prezzo per la sua eventuale cessione. Ufficialmente, 35 milioni. Ma potrebbe anche scendere, visto che tra un anno il Gallo si libererà a parametro zero. Già dal prossimo febbraio potrebbe addirittura accordarsi con l’eventuale nuova squadra, senza che il Toro incassi un euro. Ma difficilmente si arriverà a questo punto, tutto lascia presumere che al più tardi entro fine luglio si dovrebbe arrivare a una conclusione. Belotti non ne ha mai fatto una questione solo economica, ma innanzi tutto di competitività: vorrebbe giocare in una squadra che non abbia come unico obiettivo quello di evitare la retrocessione.

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    Toro, Singo e il rinnovo in tasca prima di Tokyo 2020

    Anche Juric ha scoperto Singo. Oltre ai club che anche nell’ultimo periodo l’hanno messo nel loro mirino: Liverpool e Manchester United, per esempio. E anche il Milan. Non ci sono state ancora trattative dirette ma di sicuro l’esterno piace e il Toro lo ha tolto dal mercato. Anzi: di più. Il tecnico croato, prima di lasciarlo partire con la sua Nazionale (la Costa d’Avorio) per le Olimpiadi di Tokyo, lo ha voluto con sé al Filadelfia per i primi sei giorni di raduno. Nell’occasione gli ha parlato e, soprattutto, visto all’opera. E a quanto ci risulta anche Davide Vagnati gli ha prospettato nuovi scenari per il futuro.

    La proposta per Singo: rinnovo fino al 2025 e blindatura

    L’impressione è che si stia lavorando sul prolungamento di contratto che gli scade nel 2023. Al momento il giocatore guadagna 300mila euro ma è intenzione di Cairo alzare (e di molto) la cifra. Si vocifera di una blindatura (2025) ad un milione a stagione. Al rientro del giocatore da Tokyo se ne riparlerà con più concretezza. Singo resterà ancora a Santa Cristina due o tre giorni, dopodiché sarà lasciato libero di raggiungere la sua Nazionale: a soli 20 anni tutte le esperienze servono anche se il tecnico avrebbe preferito tenerlo con sé per accelerare la sua maturazione. Juric, anche quassù nel freddo e sotto la pioggia di Santa Cristina, se lo sta studiando con grande attenzione. Ieri pomeriggio, per esempio, il giocatore per alcuni tratti dell’allenamento ha svolto un lavoro personalizzato con un preparatore. Questo per permettergli di poter affrontare, senza correre il rischio di infortunarsi, le prossime partite delle Olimpiadi: sarebbe pericoloso, infatti, in questo momento sottoporlo ai lavori forzati visto che non avrà il tempo di smaltirli. Molto meglio procedere in maniera più leggera.

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    Muscoli e tattiche, Juric atto 1°: fare un Toro in 17 giorni

    TORINO – Creare un Toro. Farne uno, in attesa dei rinforzi e che il gruppo si completi con i nazionali non venduti (Belotti?) o non lasciati liberi con una rescissione (Sirigu) Tra oggi e il 29 luglio si snoderanno 16 giorni pieni di lavoro. Il 30 sarà l’ultima mattina dei granata sotto il sole (o le nuvole) di Santa Cristina in Val Gardena. Nel corso della giornata la comitiva si trasferirà a Verona, da dove volerà in Francia in vista dell’amichevole del giorno dopo contro il Rennes. Il test più atteso, probabilmente dirimente, sicuramente probante. Per il valore dell’avversario, che ha chiuso l’ultimo campionato francese al 6° posto. E appunto perché il test si svolgerà al termine di 2 settimane e mezzo cominciate ieri in potenza con la salita in quota e da oggi battezzate materialmente da un lavoro continuo e durissimo a oltre 1.400 metri di altitudine. (…) Deve nascere un Toro, dunque, nei prossimi 16, 17 giorni. E saranno 3, in particolare, i torrenti che confluiranno nella foce del 30 agosto: la fine del ritiro in montagna. (…)Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione

    Gli ingredienti indispensabili per la rosa di Juric

    L’aspetto fisico è il primo alveo da tenere presente. Juric sforna squadre potenti e prepotenti, dal punto di vista atletico. È abituato a lavorare con rose non certo infarcite di campioni o di chissà che talenti. Anche in granata (pur fatte le debite proporzioni) sarà così e allora la verve, la brillantezza fisica e la capacità di resistenza alla fatica diventano colonne fondamentali perché la squadra possa sfornare ugualmente un gioco «aggressivo, verticale, dinamico, coraggioso su ogni campo, cercando di vincere contro qualsiasi avversario». Parole di Juric in conferenza a Torino, fari che illuminano le consuetudini del tecnico. (…) Attorno a un 3-4-2-1 d’ordinanza e a una fisicità progressivamente sempre più feroce, e un giorno anche brillante, dovranno sedimentarsi nella rosa schemi nuovi, improntati ad accelerazioni continue, a un forcing alto, a un pressing prolungato. (…) A fine mese arriveranno anche sentenze con vista sul mercato di agosto, in entrata e in uscita.

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    Toro, Verdi-Sanabria: Juric si aggiusta (per ora)

    TORINO – Da oggi tutti lassù, a Santa Caterina in Val Gardena, per cominciare la preparazione vera e propria fatta di corsa, sudore e sacrifici. Tutti lassù meno il trequartista che sarebbe servito a Juric per cominciare “meglio” la sua avventura granata provando lo schema preferito: quello appunto con i due trequartisti dietro alla punta. E allora, come del resto (ahi, ahi) è successo a Giampaolo lo scorso anno, si dovrà accontentare di quello che ha a disposizione. Che sono poi gli stessi giocatori che hanno sfiorato la retrocessione lo scorso anno più alcuni rientri, giocatori reduci da esperienze deludenti nelle squadre in cui hanno militato. Lo scenario non è dei migliori ma la speranza non può che cercare di guardare oltre i fatti. Tutti lassù, dunque. Per ora i convocati sono 30: assenti ovviamente Belotti, Sirigu e gli altri nazionali reduci dagli Europei, Rodriguez e Linetty; in compenso, da oggi si aggregherà anche Meité, sperando sia in buone condizioni.Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione

    La prova Verdi-Sanabria

    Juric, dopo alcuni giorni di allenamento sciogli-muscoli al Filadelfia, ha per adesso trovato il modo di convivere con questa precarietà in attesa di rinforzi, il cui mancato arrivo – seppur ufficialmente giustificato dalla volontà di studiare prima tutti i componenti dell’organico attuale – non lo ha comunque reso felice. Il tecnico croato, in alcune partitelle, ha provato Verdi e Sanabria dietro a Zaza. Spera che gli arrivi presto un giocatore adatto da affiancare a Verdi. Verdi sul quale l’allenatore è comunque disposto a scommettere, convinto di riportarlo ai tempi belli (e nel ruolo) di Bologna. Di sicuro – pur tra mille difficoltà, non avendo a disposizione da Cairo la liquidità necessaria e non avendo incassato ancora niente dalle vendite – Davide Vagnati sta cercando di accontentare il suo tecnico a breve giro di posta. (…) Insomma, la strada non è semplice ma se si vuole provare a fare un salto di qualità per abbandonare almeno un minimo la precarietà, un investimento bisogna farlo. Prima o poi.

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    Lapadula vede Toro: si lavora a uno scambio con Zaza

    TORINO – È  appena rientrato dal Brasile e dalla Copa America dove con il suo Perù è stato grande protagonista: 4 gol e un assist in sette partite trascinando la Nazionale al quarto posto giocandosela alla pari con tutte le grandi squadre. Ed è diventato, ancor più di quanto già non fosse, l’idolo del Perù. Da Lima alle altre città fino ai villaggi sulla Cordigliera delle Ande stravedono per questo ragazzo torinese, 31 anni, naturalizzato per via della mamma Bianca nata proprio in Perù, che ha tramesso grinta, cuore e senso di appartenenza alla Nazionale sudamericana. Stiamo parlando di Gianluca Lapadula, attaccante del Benevento ma con tutti gli affetti a Torino. La moglie Alessia, il papà Gianfranco che è suo grande tifoso sin dai tempi in cui il figlio giocava nelle giovanili assieme al fratello David e, ovviamente, la mamma Bianca che gli ha permesso di ottenere il passaporto peruviano. (…)
    Il giocatore indicato per Juric
    È una seconda punta che vede la porta con grande facilità: centravanti dinamico e forte fisicamente, ha un sinistro potente e sa interpretare il ruolo di ala destra o sinistra. Viene spesso lodato poiché dimostra temperamento e rabbia agonistica fuori dal comune. Insomma, il classico giocatore che piace, o dovrebbe piacere, a Ivan Juric. Ed eccoci qua. Prima di partire per il Brasile, Lapadula ha detto ai suoi agenti che gli piacerebbe tornare a Torino, la sua città, per indossare la maglia granata. Discorso portato avanti anche dal padre che lo segue con grande attenzione nella sua carriera. Con Vagnati, per adesso, c’è stato qualche contatto informale: il giocatore sembra indicato per Juric,ma prima di affrontare il discorso con più decisione il Toro deve trovare una collocazione per Zaza che in questi anni non ha mai convinto più di tanto. (…)
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