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    Toro, quanti applausi ai tifosi di Forlì

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    Mercato Toro: i granata in pole per Messias. E Orsolini c'è 

    TORINO – Giorni al solito interlocutori ma comunque caldi, per il mercato del Toro. Perché Davide Vagnati sta imbastendo alcune trattative in uscita che potrebbero portare dei giocatori in entrata. Simone Zaza, per esempio. Che piace al Verona e al Bologna. Con i veneti il discorso può facilitare l’arrivo del difensore centrale Koray Gunter, 26 anni, e con gli emiliani quello di Riccardo Orsolini, 24 anni, attaccante. Sinisa Mihajlovic ha avuto qualche problema con il suo giocatore mentre ha chiesto ai dirigenti una prima punta e Zaza non gli dispiace. (…)

    La trattativa per chiudere il discorso “Messias”

    E veniamo a Junior Messias, il trequartista brasiliano del Crotone. In questi giorni il Torino ha un po’ scoperto le carte dei calabresi. Nel senso che all’orizzonte non ci sono squadre che sono disposte ad offrire 10-12 milioni, la cifra che chiede il ds Ursino. I granata, rispetto a tutte le altre pretendenti (Fiorentina e Genoa, soprattutto, ma anche Milan, Napoli e Atalanta, come sussurra sottovoce radio mercato senza però che ci siano riscontri concreti) sono quelli che hanno avanzato una proposta seria che balla tra i 6 e gli 8 milioni: considerando il momento finanziario che sta attraversando il nostro calcio, non sono nemmeno pochi. Oltretutto Messias ha 30 anni, quindi non è più giovanissimo. Il giocatore, dal canto suo, preferirebbe andare al Toro dove sarebbe con buone probabilità protagonista e avrebbe la certezza di una maglia da titolare. Ecco perché Vagnati in settimana proverà a dare un’accelerata alla trattativa per chiudere il discorso. (…)

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    Torino, Vagnati sceglie il titolare tra i pali: è Milinkovic-Savic

    TORINO – Titolare, lo vede Vagnati. E, con coraggio, lo dice a destra e a manca da un mesetto. Pure a Juric, ovviamente. «Credo, crediamo tantissimo in questo ragazzo»: Vanja Milinkovic Savic. Un modo anche per sottolineare al tecnico come nessuno, tra lui e Cairo, voglia più credere in Sirigu. Che è sul mercato da tempo, ma persino con ancor più “ferocia” mercantile rispetto all’estate scorsa: ed è tutto dire. Sirigu, 34 anni, in scadenza nel ’22, sarà persino aiutato ad andare via. Potete dunque comprendere fino a che punto sia irreversibile, a oggi, il rapporto tra il sardo e i vertici granata, che intanto trattano Mirante(38 anni: la Roma lo svincola) e compiono sondaggi vari per Montipò (però il Benevento chiede alcuni milioni), Sepe (ma sul parmense c’è il Genoa), Strakosha (Lazio).

    Milinkovic-Savic per il dopo Sirigu

    Insomma, per Vagnati il giovane fratello del laziale Sergej è oggi il titolare di domani: e ieri, d’intesa con Cairo, ha fatto benedire sul sito del Torino il (preannuncia-tissimo) rinnovo del serbo fino al 2024 (era in scadenza). Tre anni in più, si spera a dir poco sorprendenti. Perché Vanja, un simpatico ragazzone di 24 anni (e di 2 metri e 2 di altezza), in passato artefice della punizione più bella battuta da un granata negli ultimi 2 lustri (la traversa in Coppa Italia contro il Carpi nel 2017), ha fin qui denunciato, purtroppo per lui, una serie di errori degna di un commerciante di saponette, non di un portiere titolare del Torino in A, oltretutto con addosso l’eredità di Sirigu. Anche l’ultimo pro memoria (21 aprile, 2 mesi fa) era stato sconfortante: quel tiro abbastanza centrale e da lontano di Barrow a Bologna, passato in mezzo alle gambe del portiere. Definire un azzardo la sua promozione a titolare è il minimo: anche nel rispetto delle qualità che Milinkovic ha. Il problema, infatti, non è in sé e per sé Vanja, ci mancherebbe: e augurargli una crescita progressiva è naturale. Il problema è il Torino che, a scatola chiusa, crede di aver trovato in lui la soluzione a tutti i problemi in porta. Un azzardo enorme, infatti. Un pericolo al cubo. Col rischio, oltretutto, di bruciare ulteriormente il ragazzo.

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    Torino, Vagnati: controspallata? La sfida del vivaio

    TORINO – Primavera che risorge non si cambia? Forse no. Bene un riepilogo delle ultime punta-e, per poi dare notizia di una ipotesi di ribaltone che sarebbe molto difficile da giustificare.Ebbene, la squadra tornata nelle mani di Coppitelli, segnale inequivocabile del ritorno al timone dell’intero settore giovanile di Bava, ieri ha superato un Empoli lanciato verso la fase finale della competizione per 2-0 (a riguardo il lettore può trovare ampi servizi a pagina 7). Un risultato di straordin-ria importanza, per ottenere una salvezza da conquistare, possibilmente, senza dover passare dalle forche caudine dei playout. Una prospettiva resa più concreta dalla riforma del campionato Primavera approvata ieri dal Consiglio Federale. Riforma che prevede una retrocessione diretta e una stabilita dall’esito del playout che andrà a coinvolgere la penultima e la terz’ultima classificata. Il Toro sta insomma viaggiando verso un risultato positivo tendente al chimerico, fino a poco tempo fa. I 13 punti in 15 partite centrati da Cottafava avevano infatti messo in fortissimo dubbio la permanenza dei granata nel campionato Primavera 1.

    Bava e Coppitelli stanno rianimando la Primavera

    Un trend negativo che aveva poi portato all’esonero dell’uomo di fiducia di Vagnati, scelto e posizionato sulla panchina del Toro dal ds di Cairo. Una decisione quanto mai improvvida, e che sommata ai deficit emersi sul mercato – sempre gestito da Vagnati e insufficiente come quello portato avanti per la prima squadra – ha reso un calvario anche la stagione dei giovani granata. Con Coppitelli, uomo di Bava che appunto riproponendolo quale allenatore ha ripreso il comando del settore, la situazione è cambiata radicalmente. Molto semplice, per il lettore, stabilire di chi siano i meriti e di chi i demeriti, nella situazione. Fin superfluo sottolineare che da una parte ci sono Vagnati e Cottafava, dall’altra Bava e Coppitelli. Eppure il ds genevose starebbe tentando un altro colpo di spugna, nonostante i palesi risultati negativi della sua gestione.

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    Torino, occhio: Dinamo Mosca su Gunter

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