L'emozionante tema di un bambino declamato da Nicola ai giocatori del Toro
TORINO – Da Luca Piermartire, 11 anni, studente di 1ª B della scuola Media “Matteotti” di Torino, a Davide Nicola, allenatore-tifoso del Toro: un gesto più bello dell’altro. E siamo felicissimi – noi di Tuttosport – di aver raccontato (e di raccontare i nuovi sviluppi sull’edizione cartacea di domani, venerdì) questa storia davvero emozionante, autenticamente granata. Sul giornale di oggi, giovedì, abbiamo pubblicato integralmente il tema scritto a scuola da Luca (era un compito in classe), incentrato sulle sue emozioni vissute in epoca pre-Covid allo stadio per tifare Toro. Voto della professoressa, di fronte a cotanta bellezza di componimento: 10. Davide Nicola questa mattina ha letto Tuttosport e si è subito emozionato. Così ha declamato il tema davanti a tutti i suoi giocatori, prima dell’allenamento. E poi l’ha fatto stampare in 25 copie, per consegnarne una a ciascun granata affinché lo rilegga prima delle partite, per caricarsi. E poi, su tutti i suoi social, ha anche pubblicato un post per raccontare i fatti. E la sua emozione. E per dire bravo a Luca davanti a tutto il mondo: “Il Toro sei tu e tutti quelli come te”. Un’ulteriore sorpresa la scoprirete in edicola sull’edizione cartacea di Tuttosport di domani, venerdì. Nell’attesa: bravi, bravi, bravi. A Nicola, certo: per la sua sensibilità e la sua autentica passione. Ma prima di tutto a Luca: e non solo da tutti noi di Tuttosport.
Il post dell’allenatore del Torino, Davide Nicola
Ecco quanto scritto dall’allenatore del Torino, Davide Nicola: “Caro Luca, ho letto il tuo bellissimo compito in classe e condiviso queste tue parole con i ragazzi prima dell’allenamento di oggi: ci hanno emozionato e ne faremo tesoro ogni qualvolta scenderemo in campo. Questo tuo tema, da oggi, sarà parte del nostro spogliatoio per essere letto da tutti noi prima di ogni partita, a cominciare dalla prossima. Con impegno, determinazione ed entusiasmo lavoriamo ogni giorno per rendere onore ai colori Granata: il nostro più grande desiderio è quello di essere all’altezza dei sogni e delle aspettative di tifosi come te. Grazie per averci ricordato una volta in più quanto grande sia l’orgoglio di rappresentare questo Club. Noi siamo gli interpreti, ma il Torino è della gente. Il Torino Football Club, sei tu. Un abbraccio a te, ai tuoi compagni di scuola ed alla tua famiglia. Non smettere mai di sognare”.
Il tema integrale del piccolo Luca
«L’OLIMPICO DI TORINO»«E’ una normalissima domenica, il sole è alto nel cielo, tranquillità, niente stress… ma non è così per tutti. Si iniziano a sentire delle urla, una massa di più di diecimila persone che arrivano da direzioni diverse, ma si incontrano tutte nello stesso punto, un colore li contraddistingue: il GRANATA… sciarpe, cappelli, magliette… quel colore diventa quasi un marchio, ma sei fiero di indossarlo. Se alzi gli occhi al cielo rimani senza parole, un’arena gigantesca: è quello il punto che riunisce tutta quella gente.«Ci sono numerose entrate, sali quelle scale e… ti sembra di vivere un sogno, quell’atmosfera fatta da cori, tamburi, canzoni rock… beh, ti entra dentro e difficilmente te ne dimentichi. Tutti prendono posto e si odono dei secondi di silenzio che ti sembrano eterni, come “palco” di quell’arena c’è un enorme prato verde, con al centro una linea bianca a dividere il campo in due metà, in una ci sono undici uomini dalla maglia granata, dall’altra altri undici di qualsiasi altro colore. Le due squadre si guardano negli occhi, e intanto continua quel silenzio…, si può percepire la tensione nell’aria, e leggerla negli occhi di ogni spettatore e giocatore, quasi come se si giocassero la vita.«Entra in campo un uomo con un completo giallo talmente acceso che lo riconosceresti anche a chilometri di distanza.«Proprio quell’uomo tira fuori un fischietto dalla tasca, uno sguardo all’orologio e si sente un fischio che mette fine a quel silenzio angosciante.«Il tempo che scorre è segnato da un TUM, TUM, TUM…. di tamburi, intanto quegli uomini si contendono una palla, il pubblico è preso da quel gioco, più passa il tempo e più l’atmosfera si accende da una piccola curva, che però si fa sentire più forte di tutta l’arena: la CURVA MARATONA, è da lì che partono i cori, che canta in sincronia tutta l’arena, sono lì i tamburi, è lì che è concentrata quasi tutta l’adrenalina.«I più grandi campioni in maglia granata, che sono entrati in quell’arena uomini e usciti LEGGENDA: Paolo Pulici, Francesco Graziani, Marco Ferrante… le più grandi leggende, che avevano quel granata fin nel cuore ricordano la Maratona quasi come un luogo sacro.«Intanto la palla entra in una strana porta, fatta con tre pali: due conficcati nel terreno e uno sopra a fare da “tetto”. In quel momento tutte quelle persone si alzano in piedi contemporaneamente e si sente un boato pazzesco, poi una voce con un microfono urla: “Ha segnato per noi con il numero…” e tutta l’arena in coro urla il nome del giocatore che ha tirato in porta quella palla, in quel momento diventa un eroe per tutte quelle persone, e iniziano canzoni, balli… una festa! Ora nell’atmosfera si percepisce una gioia infinita, e non più quella tensione.«A un certo punto sempre quell’uomo vestito di giallo fluorescente rimette mano a quel fischietto, un breve sguardo all’orologio e questa volta non fischia per una, ma per tre volte. I giocatori escono dal campo, gli spettatori se ne vanno lasciando tutti quei posti vuoti.«Proprio in quel deserto, tu chiudi gli occhi e ti sembra di risentire quelle urla, di rivedere tutta quella gente.«Da quel giorno quel GRANATA ti resterà sempre dentro.Luca Piermartire11 anniVoto della prof: 10 LEGGI TUTTO