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    Torino, Sirigu è negativo: è guarito dal Coronavirus, pronto per il Napoli

    TORINO – Sirigu è negativo! Splendida notizia per l’uomo, ovviamente, ma ottima notizia anche per il Torino. Tanto più adesso, con ancora negli occhi la papera del suo vice, Milinkovic-Savic, sul tiro di Barrow, mercoledì sera a Bologna: l’1 a 0 dei rossoblù gli è passato in mezzo alle gambe…

    Venerdì le visite poi subito allenamento al Filadelfia

    Superato dunque il contagio da Covid post focolaio in Nazionale (per sua fortuna il portiere sardo è risultato sostanzialmente asintomatico, in quasi 3 settimane di isolamento), domattina, venerdì, Sirigu si sottoporrà come da protocollo a nuove visite presso il Centro di Medicina Sportiva di Torino per ottenere il certificato di idoneità sportiva agonistica. Che, nelle attese, gli aprirà le porte del Filadelfia tra tarda mattinata e primo pomeriggio per la ripresa agli allenamenti, in vista poi del ritorno da titolare contro il Napoli. Ottima notizia a 360 gradi, sì: per Salvatore, ovviamente, ma anche per il Toro. LEGGI TUTTO

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    Bologna-Torino 1-1: Mandragora risponde a Barrow

    TORINO – Il Toro gioca bene, fallisce una quantità industriale di gol e alla fine si deve accontentare del pari grazie ad una prodezza di Mandragora che rimonta la rete di Barrow. Sì, il risultato sta stretto ai granata che avrebbero meritato i tre punti. Squadra tosta e convincente, quella di Nicola, che comunque prosegue nel suo momento positivo e tiene a distanza di tre punti il Cagliari vittorioso a Udine. Da ricordare che Belotti e compagni hanno ancora una partita da recuperare con la Lazio e chissà quando si disputerà tra ricorsi e contro-ricorsi…Guarda la galleryMandragora risponde a Barrow: Bologna-Torino termina in pareggio

    Toro sprecone, dicevamo. Con Verdi, deludentissimo, che si divora un paio di gol, uno addirittura clamoroso. L’ex bolognese ha fallito le attese di ripresa sotto tutti i punti di vista. Suo, come se non bastasse, l’errore che ha permesso agli emiliani di passare in vantaggio. Perde palla e Soriano innesca Barrow che buca Milinkovic. A proposito: il pallone, parabilissimo, passa sotto le gambe del gigante serbo. E’ questa l’unica conclusione dei giocatori di Sinisa che hanno subito il gioco dei granata per tutto il match. Una prestazione, quella rossoblù, da squadra con la pancia piena. Mandragora – per tornare ai granata – uno dei migliori, acquisto azzimatissimo che ha portato più tecnica al centrocampo. Quello che ci voleva e che mancava da tantissimo tempo. Bellissima – tra l’altro -l a conclusione che ha permesso ai granata di portare a casa un punto. Un po’ a rilento Belotti, a metà ripresa sostituito da Sanabqia, che al 23’ ha fallito una ghiotta occasione e non è mai riuscito ad entrare in partita.

    E allora il Toro, suo malgrado, si deve accontentare del pareggio e i risultati delle altre pretendenti alla corsa salvezza non aiutano. Genoa e Benevento hanno pareggiato, lo Spezia ha addirittura fermato l’Inter e il giorno prima la Fiorentina ha sbancato Verona. La classifica, dunque, è ancora precaria ma quel che lascia ben sperare è l’atteggiamento della squadra, spavaldo e sicuro. Anche concentrato. Certo che quando si sbagliano tante occasioni diventa poi difficile vincere le partite. E adesso arriva il Napoli, atteso lunedì al Grande Torino alle 18.30 in una partita fondamentale per le due squadre. E per l’occasione Nicola dovrà riflettere molto su Verdi che ieri è stato penalizzante sotto tutti i punti di vista: un giocatore che alterna discrete giocate, mai decisive però, a tantissimi errori sia in fase di impostazione sia in quella di conclusione. Tra i deludenti anche Rodriguez. Per l’occasione Nicola lo ha “rispolverato” ma lo svizzero non ha risposto in maniera adeguata.

    BOLOGNA-TORINO, TABELLINO E STATISTICHE LEGGI TUTTO

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    Torino-Roma 3-1: Sanabria, Zaza e Rincon gol, rimonta show!

    TORINO – Un ottimo Toro, sempre più e meglio resuscitato da Nicola, batte anche la Roma e vola sul 15° gradino della classifica, raggiungendo Fiorentina e Benevento e restando sempre a +5 sul Cagliari, 18°. Dopo la vittoria di Udine, ecco un altro capolavoro granata, in rimonta (gol di Sanabria, Zaza e Rincon nella ripresa, dopo l’acuto di Mayoral a inizio primo tempo). Era dal gennaio del 2020 che il Torino non vinceva 2 gare di fila in A. Nella corsa per la salvezza i 3 punti presi con merito contro una Roma decisamente in grigio sono pesanti, pesantissimi: anche per i riflessi psicologici futuri, sull’onda dell’entusiasmo. E ora la cronaca del match.Guarda la galleryGol dell’ex Sanabria, Zaza e Rincon: Torino show con la Roma

    In avvio sblocca Borja Mayoral

    GOL CONVALIDATO VIA VAR – Si comincia. Toro con Nkoulou di nuovo al centro della difesa (non giocava da febbraio: colpa del Covid e dei suoi strascichi) e Lukic in mediana al posto di Rincon, nei piani per lavorare meglio la palla in fase di costruzione. Roma come da previsioni rivoluzionata dopo la partita di Europa League contro l’Ajax, giovedì scorso, con meritato passaggio alle semifinali. Pronti via e i giallorossi passano subito: al 3’, con Borja Mayoral, liberato di tacco da Pedro davanti a Milinkovic Savic (Sirigu è ancora out perché positivo), poi abile a infilare nell’angolino. Inizialmente Massa annulla per fuorigioco su segnalazione del guardalinee Vecchi, quindi il Var gli fa cambiare idea: controllo prolungato e “millimetrico” dell’azione, Bremer e Ansaldi tengono in gioco Mayoral, al 15° gol stagionale. Rete regolare, insomma.

    Torino show, quante chance per il pareggio!

    TORO, QUANTE OCCASIONI! – La partita si spacca immediatamente. E da questo momento il Torino comincia a lanciarsi in attacchi anche tambureggianti, creando diverse occasioni da gol. All’11 Mirante annulla una punizione di Verdi; al 14’ un tiro della mezzala granata (mai così vivace) esce di poco, deviata; al 15’ ancora Mirante si oppone a un diagonale secco di Ansaldi, ma poi Lukic sbaglia clamorosamente un rigore in movimento tirando fuori; al 22’ Verdi dalla trequarti libera Sanabria, spaccata volante e palla di pochi centimetri a lato; al 23’ un colpo di testa di Belotti, parato; al 27’ ancora il Gallo, innescato da un’ottima uscita palla al piede di Bremer, conclude fuori di poco; al 28’ altra botta di Ansaldi da fuori, Mirante respinge male, non lontano dalla linea la palla sembra “correre” verso l’interno della porta, poi uno strano effetto le fa cambiare direzione; al 33’ ancora Lukic protagonista, bravo a rubare palla a Pedro in area, ma non ad angolare il tiro a due passi dal portiere, che respinge di piede; e poi ancora al 39’: sventola da fuori di Belotti, deviata, e miracolo d’istinto di Mirante.

    Anche la Roma vicina al raddoppio

    CONTROPIEDE ROMA – E i giallorossi? Ancorché spesso schiacciati e vicini a capitolare, riescono comunque ad armare più di un contropiede pericoloso, in specie nella seconda parte della prima frazione di gioco. Le avanzate soprattutto di Vojvoda e Izzo, con Lukic e Verdi non sempre in una prudente posizione in mediana in fase di non possesso, portano i granata a bilanciarsi troppo. Il tridente leggero, veloce e dai piedi buoni, composto da Perez, Mayoral e Pedro parte ripetutamente all’assalto, almeno 3 volte in chiara superiorità numerica. Vedi al 20’, con un favoloso recupero in extremis in scivolata di Mandragora, in area (devia una botta a colpo sicuro di Pedro). Altra occasione d’oro per la Roma al 40’, con Milinkovic Savic che respinge una cannonata di Pedro. Quindi Mayoral spara, ma il tiro finisce alto (deviazione di Ansaldi).

    La super rimonta dei granata

    SANABRIA, 5° GOL – Ripresa. Dopo 2 colpi di testa a lato, uno per parte (Ibanez e Bremer), con Fonseca che intanto aveva già sostituito Pedro con Mkhitaryan, ecco il meritato 1 a 1 per i granata. Cross al bacio di Ansaldi al 12’ e testa vincente di Sanabria, abile a sgusciare dalla marcatura di Cristante e ad anticipare Mirante, proteso in uscita a quel punto a vuoto. Per il paraguaiano è il 5° gol in granata in 7 presenze: un trend eccezionale.

    Zaza raddoppia al 71′!

    ZAZA ENTRA E SEGNA – Al 26’ arrivava anche il 2 a 1, sull’onda di una manovra granata migliore e più ficcante rispetto a quella romanista. Nicola aveva appena sostituito Sanabria (anche per risparmiarlo parzialmente in vista di Bologna, mercoledì) con Zaza, e l’attaccante italiano la buttava dentro: splendido lancio di Mandragora per Belotti, Fazio “bruciato” nello scatto, tiro respinto da Mirante e tocco finale in porta di Zaza.

    Mirante, che parata su Mandragora!

    MIRANTE, MIRACOLO SU MANDRAGORA – Continuava la girandola di sostituzioni su entrambi i fronti, la Roma provava ad alzare il baricentro (ora anche con Dzeko), riusciva man mano a conquistare il pallino, ma al 33’ era comunque ancora il Toro a sfiorare il gol. Con Mandragora, autore di una splendida gara: botta ravvicinata e deviazione spettacolare d’istinto di Mirante in angolo.

    Rincon firma il 3-1 finale

    DIAWARA ESPULSO, RINCON GOL – A 5’ dalla fine Massa espelleva il neoentrato Diawara (2 gialli in pochi minuti, per il romanista). E al 47’ i granata segnavano anche il 3 a 1: Belotti, di nuovo sugli scudi, anticipava Fazio sfruttando un passaggio imperfetto, poi serviva intelligentemente Rincon che da due passi firmava il gol della sicurezza. Trionfo finale per il Torino di Nicola. Sicuramente meritato, contro una Roma modesta, fragile dietro, poco lucida e ispirata. LEGGI TUTTO

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    Roma, Fonseca: “La gara con l'Ajax è finita, c'è un Toro da battere”

    ROMA – “La partita con l’Ajax è finita, ora dobbiamo concetrare sul campionato e pensare al Torino, che è in un buon momento. Se vogliamo i tre punti dovremo fare una grande partita”. Queste le parole con cui Paulo Fonseca ha messo in guardia la sua Roma alla vigilia della sfida sul campo dei granata, a cui i giallorossi arrivano dopo aver conquistato il pass per le semifinali di Europa League in cui sfideranno il Manchester United di Pogba.
    Difesa ‘europea’
    Una Roma versione ‘europea’ il tecnico si augura di vederla però anche contro il Toro: “Vorrei la stessa concentrazione e la stessa aggressività difensiva – ha detto il tecnico in conferenza stampa -. È importante che la squadra faccia sempre una partita sicura difensivamente. Come abbiamo fatto bene con l’Ajax, penso che in campionato possiamo migliorare questi aspetti”. E quando gli è stato chiesto se anche lui poteva fare qualcosa in più, Fonseca ha risposto così: “Non lavoro per convincere le persone, ma per la Roma e per renderla vincente. È normale che quando si vince abbiamo più persone dal nostro lato. Vale per Fonseca e per tutti gli allenatori. Capisco questo, ma la cosa più importante è fare il mio lavoro per la Roma”.
    Le condizioni di Smalling
    Il discorso scivola poi inevitabilmente su Smalling, reduce da un infortunio e vittima di una rapina notturna in casa: “Come sta? Vediamo. Lo stiamo valutando tutti i giorni. Quando avrà più fiducia per tornare, rientrerà. Ma sta molto meglio”. Ha ormai recuperato invece Javier Pastore, già tornato in campo nel finale dell’ultima partita di campionato contro il Bologna: “Se partira’ titolare? Vedremo domani”. LEGGI TUTTO

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    Belotti, l'idea di Cairo per convincero a rinnovare

    Al Toro si stanno scervellando per trovare un appiglio cui aggrapparsi per convincere il Gallo a restare. Pensa e ripensa, alla fine è arrivato il consiglio giusto, o comunque l’indicazione per la strada più praticabile, tra le mille impervie o che sembrano ostruite. Nella testa di Cairo e dei suoi più stretti collaboratori sta lievitando un’idea che potrebbe convincere il capitano a prolungare il contratto in relativa serenità, con la porta aperta (per andarsene) nel caso le cose non dovessero andare bene. Un piano dettagliato e mirato che, non appena il Toro avrà la certezza della salvezza, verrà probabilmente illustrato al Gallo e al suo entourage. I dirigenti granata sanno bene che devono “ingegnarsi” e trovare qualcosa di particolare per trattenere un giocatore che tra poco più di un anno sarebbe libero a parametro zero e, di conseguenza, potrebbe trovarsi una squadra senza che questa versi un solo euro al club. Per Cairo sarebbe uno smacco mortificante non solo sotto l’aspetto tecnico, visto che perderebbe il giocatore più forte e rappresentativo, ma anche sul piano dell’immagine nei confronti dei tifosi, già abbastanza sgualcita.

    Belotti vuole giocare in Champions League o Europa League

    Si sa che Belotti al primo posto ha messo, mette e metterà la competitività del progetto. È stufo di guardare solo in tv o sullo smartphone le sfide di Champions ed Europa League, che meriterebbe di giocare da protagonista. Invece deve accontentarsi di lottare per la salvezza. Cosa che comunque fa con grande impegno perché lui, dopo sei anni di militanza sempre onorevole, anzi esemplare, sente il Toro suo e non vuole vederlo retrocedere. Aspetta che Cairo gli costruisca una squadra (almeno) da Europa League: questo forse lo convincerebbe a restare.

    Guarda la galleryTorino, Belotti torna al gol: vittoria in casa dell’Udinese LEGGI TUTTO

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    Baselli e Linetty, due jolly per Nicola nella corsa salvezza

    Acquisti azzeccati, altri bocciati. Altri ancora in attesa di giudizio. Taluni conclusi dopo estenuanti trattative, talaltri trovati in casa. È la legge del mercato che – giocoforza – si mescola con quella del campo e con la sua insindacabile valutazione. Al Toro, dopo un’estate e un mercato difficile – con uno scarto minimo tra la fine della stagione scorsa e l’inizio di quella attuale – la campagna di trasferimenti invernale ha finalmente regalato un paio di colpi giusti. Il rendimento di Mandragora e Sanabria, acquisti benedetti da Davide Nicola, è sotto gli occhi di tutti, ma nella missione affidata al tecnico di salvare la squadra vi è anche il compito di rivitalizzare chi finora non è riuscito a incidere con la maglia granata. Occhi puntati sulla mediana, segnatamente su Karol Linetty e Daniele Baselli. E perché no, in parte anche su Sasa Lukic, anche se il serbo è riuscito a incidere per alcuni tratti della stagione salvo poi spegnersi.

    Linetty dopo un inizio da titolare ha perso il posto 

    Partendo da Linetty, l’insistenza con cui l’ex allenatore Marco Giampaolo ha caldeggiato il suo acquisto non ha fatto altro che aumentare le aspettative. Il polacco sembrava essere la pedina giusta per il 4-3-1-2 di giampaolina visione, non fosse altro perché i due avevano avuto la possibilità di lavorare insieme sulla sponda blucerchiata di Genova dal 2016 al 2019. Titolarissimo nella prima parte di campionato e primo in rosa per minuti giocati e presenze. Piena fiducia da parte del tecnico che, però, il polacco non è riuscito a ripagare appieno, afflosciandosi via via che la stagione entrava nel vivo e contemporaneamente la panchina del suo mentore traballava. L’avvicendamento in panchina non ha però intaccato la sua presenza in campo: una scelta nel segno della continuità da parte di Nicola, nel tentativo di non sparigliare le carte e partire da una base solida. Titolare contro il Benevento – all’esordio del tecnico – idem contro la Fiorentina. Poi, piano piano ha iniziato a sparire dal radar dell’allenatore.

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