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    Belotti, l'idea di Cairo per convincero a rinnovare

    Al Toro si stanno scervellando per trovare un appiglio cui aggrapparsi per convincere il Gallo a restare. Pensa e ripensa, alla fine è arrivato il consiglio giusto, o comunque l’indicazione per la strada più praticabile, tra le mille impervie o che sembrano ostruite. Nella testa di Cairo e dei suoi più stretti collaboratori sta lievitando un’idea che potrebbe convincere il capitano a prolungare il contratto in relativa serenità, con la porta aperta (per andarsene) nel caso le cose non dovessero andare bene. Un piano dettagliato e mirato che, non appena il Toro avrà la certezza della salvezza, verrà probabilmente illustrato al Gallo e al suo entourage. I dirigenti granata sanno bene che devono “ingegnarsi” e trovare qualcosa di particolare per trattenere un giocatore che tra poco più di un anno sarebbe libero a parametro zero e, di conseguenza, potrebbe trovarsi una squadra senza che questa versi un solo euro al club. Per Cairo sarebbe uno smacco mortificante non solo sotto l’aspetto tecnico, visto che perderebbe il giocatore più forte e rappresentativo, ma anche sul piano dell’immagine nei confronti dei tifosi, già abbastanza sgualcita.

    Belotti vuole giocare in Champions League o Europa League

    Si sa che Belotti al primo posto ha messo, mette e metterà la competitività del progetto. È stufo di guardare solo in tv o sullo smartphone le sfide di Champions ed Europa League, che meriterebbe di giocare da protagonista. Invece deve accontentarsi di lottare per la salvezza. Cosa che comunque fa con grande impegno perché lui, dopo sei anni di militanza sempre onorevole, anzi esemplare, sente il Toro suo e non vuole vederlo retrocedere. Aspetta che Cairo gli costruisca una squadra (almeno) da Europa League: questo forse lo convincerebbe a restare.

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    Baselli e Linetty, due jolly per Nicola nella corsa salvezza

    Acquisti azzeccati, altri bocciati. Altri ancora in attesa di giudizio. Taluni conclusi dopo estenuanti trattative, talaltri trovati in casa. È la legge del mercato che – giocoforza – si mescola con quella del campo e con la sua insindacabile valutazione. Al Toro, dopo un’estate e un mercato difficile – con uno scarto minimo tra la fine della stagione scorsa e l’inizio di quella attuale – la campagna di trasferimenti invernale ha finalmente regalato un paio di colpi giusti. Il rendimento di Mandragora e Sanabria, acquisti benedetti da Davide Nicola, è sotto gli occhi di tutti, ma nella missione affidata al tecnico di salvare la squadra vi è anche il compito di rivitalizzare chi finora non è riuscito a incidere con la maglia granata. Occhi puntati sulla mediana, segnatamente su Karol Linetty e Daniele Baselli. E perché no, in parte anche su Sasa Lukic, anche se il serbo è riuscito a incidere per alcuni tratti della stagione salvo poi spegnersi.

    Linetty dopo un inizio da titolare ha perso il posto 

    Partendo da Linetty, l’insistenza con cui l’ex allenatore Marco Giampaolo ha caldeggiato il suo acquisto non ha fatto altro che aumentare le aspettative. Il polacco sembrava essere la pedina giusta per il 4-3-1-2 di giampaolina visione, non fosse altro perché i due avevano avuto la possibilità di lavorare insieme sulla sponda blucerchiata di Genova dal 2016 al 2019. Titolarissimo nella prima parte di campionato e primo in rosa per minuti giocati e presenze. Piena fiducia da parte del tecnico che, però, il polacco non è riuscito a ripagare appieno, afflosciandosi via via che la stagione entrava nel vivo e contemporaneamente la panchina del suo mentore traballava. L’avvicendamento in panchina non ha però intaccato la sua presenza in campo: una scelta nel segno della continuità da parte di Nicola, nel tentativo di non sparigliare le carte e partire da una base solida. Titolare contro il Benevento – all’esordio del tecnico – idem contro la Fiorentina. Poi, piano piano ha iniziato a sparire dal radar dell’allenatore.

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    Toro, per Belotti il rinnovo non può più attendere

    TORINO – Partiamo dai numeri, che raramente mentono e sono molto significativi: 104 gol realizzati in maglia granata tra campionato e coppe (adesso insegue il 7º posto di Graziani, a quota 122 nella speciale classifica dei cannonieri granata di tutti i tempi); 91 reti con la maglia del Toro in campionato. Sabato sera ha segnato all’Udinese per la terza partita consecutiva (già 7 i centri contro i friulani, uno dei suoibersagli preferiti), interrompendo un digiuno di oltre due mesi e regalando finalmente una vittoria al Toro in questo campionato firmata da un suo gol, per quanto su rigore. Naturalmente stiamo parlando di Andrea Belotti, il Capitano, l’uomo che tiene sempre e comunque su i granata e che, da quando indossa questa maglia, ha raggiunto la doppia cifra in ogni stagione. Ci sarebbe da essere contenti per il presente e per il futuro se non ci fosse un grande e grosso, preoccupante, punto interrogativo.Guarda la galleryTorino, Belotti torna al gol: vittoria in casa dell’Udinese
    Rinnovo Belotti, non c’è ottimismo
    Tra un anno, precisamente ll 30 giugno del 2022, il suo contratto con il Toro arriverà alla conclusione e sino ad oggi non c’è stato nessun segnale di ottimismo affinché venga prolungato, malgrado qualche timida promessa di Cairo e rassicurazione da parte di Vagnati. Senza il Gallo il Toro perderebbe non solo un giocatore importante ma anche carisma e prestigio. Lo stesso Roberto Cravero, ex capitano granata in tempi migliori di questi, attuale commentatore Dazn, alla fine di Udinese-Torino da lui seguita ha detto quello che pensa tutto il popolo granata. «Venderlo sarebbe un segno di debolezza, di ambizioni ridimensionate. Il presidente Cairo se vuole costruire un Toro competitivo non può prescindere dalla conferma del Gallo». E qui riemergono perplessità e timori. Il giocatore, punto fermo anche della Nazionale di Roberto Mancini, ha come unico palcoscenico internazionale garantito l’Europeo della prossima estate. Già parecchi club gli hanno messo gli occhi addosso, sia in Italia sia in Europa: Milan (secondo radio mercato più avanti degli altri), Roma e Napoli. Poi Chelsea ed Everton e in Spagna l’Atletico Madrid di Simeone […]
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    Torino in campo verso il Crotone: solo terapie per Izzo

    TORINO – Sessione di lavoro pomeridiano per il Torino che, al Filadelfia, ha proseguito la preparazione in vista della trasferta di Crotone in programma domenica pomeriggio (ore 15 all’Ezio Scida). Dopo la consueta attivazione muscolare Davide Nicola ha diretto una sessione tecnica con esercitazioni a tema, lavoro sul possesso palla e infine ha fatto svolgere una partita a ranghi misti, con tempo e campo ridotti. Sul fronte dei singoli Armando Izzo ha svolto solo terapie a causa di una fastidiosa lombalgia: le condizioni del difensore verranno valutate nuovamente domani, quando in mattinata i granata svolgeranno la rifinitura prima della partenza nel pomeriggio per il ritiro di Crotone. LEGGI TUTTO

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    Marchisio sindaco di Torino, la smentita: “Che assurdità!”

    TORINO – Claudio Marchisio rispedisce al mittente le indiscrezioni circa una sua candidatura a sindaco di Torino con il Partito Democratico. L’ex centrocampista della Juventus e della Nazionale lo ha fatto attraverso un post sul suo account ufficiale Twitter: “Quello che trovo incredibile è che debba anche rispondere a queste assurdità. La politica è una cosa seria. Allora per favore facciamo i seri”, ha scritto Marchisio molto impegnato nel sociale dopo il ritiro da calciatore. LEGGI TUTTO

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    Lazio-Torino “sub iudice” per il giudice sportivo!

    TORINO – Resta in attesa di giudizio la partita Lazio-Torino, non disputata martedì scorso per il mancato arrivo a Roma della squadra granata, fermata in città dalla Asl di Torino. Il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, nel comunicato ufficiale emesso oggi, ha indicato come “sub iudice” il match dell’Olimpico, senza assegnare il 3-0 a tavolino a favore della squadra biancoceleste. Il Torino non era potuto partire a causa dei numerosi casi di Coronavirus nel gruppo squadra. Nel comunicato il giudice Mastrandrea non fa particolari riferimenti al match, se non nell’indicare “sub iudice” il risultato: si attende evidentemente un supplemento di indagine per certificare l’effettivo impedimento al viaggio per il Torino, anche alla luce del precedente di Juve-Napoli, che ha portato al verdetto di dover giocare il match non disputato il 4 ottobre scorso all’Allianz Stadium. Anche in quel caso il Napoli, alle prese con due casi di Coronavirus in squadra, era stato fermato dalla Asl. LEGGI TUTTO