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    Torino, Giampaolo: “L'obiettivo era passare il turno”

    TORINO – Questa l’analisi di Marco Giampaolo dopo la vittoria con il Lecce (3-1 ai supplementari) del suo Torino e il passaggio del turno in Coppa Italia: “Tra i nostri obiettivi di oggi al primo posto c’era il passaggio del turno, ma dovevamo anche valutare i giocatori che hanno giocato meno. La partita è stata sofferta, ma gare semplici non ce ne sono. I ragazzi sono stati bravi a raggiungere l’obiettivo, ora testa alla prossima. L’ultima mezz’ora ce la potevamo risparmiare, ma ora serve lavorare e mettere a posto tante cose, migliorando la fase di non possesso collettiva. Il campionato è lungo e con la minaccia Covid è necessario mettere minuti nelle gambe. Belotti? Non stava bene e davanti ci siamo arrangiati. A che punto è il progetto? Lo scopriremo solo con tempo e lavoro, dovevamo dare continuità di risultati per aumentare l’autostima, ma siamo nella condizione di poter sbagliare poco o nulla…”. Di nuovo sulla gara con il Lecce: “Il passaggio del turno non era scontato, il Lecce l’anno scorso era in A e la storia dimostra che questi sono scontri ostici. Volevamo passare il turno e io non mi nascondo mai dietro una sconfitta o una vittoria, guardo ai contenuti delle partite. Con il Sassuolo la gara mi è piaciuta molto, oggi un po’ di meno: ma avevamo tanti giocatori adattati e in campo per la prima volta”. LEGGI TUTTO

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    Torino, Verdi: “Vittoria che dà fiducia. Dobbiamo seguire il mister”

    TORINO – “L’importante era passare il turno, poi vincere aiuta ad aumentare la fiducia dopo un brutto periodo senza risultati”. Lo ha detto Simone Verdi ai microfoni di Rai Sport dopo aver propiziato il passaggio agli ottavi di Coppa Italia del suo Torino con una doppietta ai supplementari nel 3-1 rifilato al Lecce. “Questa è una squadra che ha qualità e che se crede in quello che fa può togliersi tante soddisfazioni. Ora domenica ci aspetta una partita difficilissima – ha proseguito l’attaccante granata – e dopo la Lazio avremo il Genoa, quindi il Crotone, tutte gare difficili in pochi giorni.Questo è un campionato equilibrato dove non si puo’ sottovalutare nessuno. Queste tre gare saranno un test per noi, serviranno anche per vedere dove siamo arrivati, sappiamo che c’è da migliorare e lavorare”. Verdi è poi tornato sulla gara pareggiata con il Sassuolo nonostante il doppio vantaggio: “Venerdì scorso la gara con il Sassuolo ci ha lasciato tanta amarezza perchè all’82° vincevamo 3-1 e poi ci siamo ritrovati sul 3-3. Lecce? Oggi non ci aspettavamo di fare 120 minuti e speravamo di chiuderla prima, ma abbiamo affrontato una buona squadra che ha mantenuto parte dell’ossatura che aveva in Serie A. Il passaggio del turno per noi è importante e ci dà fiducia, ora bisognerà seguire i dettami del mister per riuscire a toglierci tante soddisfazioni”. LEGGI TUTTO

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    Torino, Gojak: “Mezzala o trequartista, mi ispiro a Modric e De Bruyne”

    TORINO – Il ds del Torino Davide Vagnati introduce così Amer Gojak (acquistato dalla Dinamo Zagabria) in conferenza stampa: “E’ un ragazzo volenteroso, uno di quei calciatori che fanno bene in gruppo. Ha il sangue negli occhi e voglia di imparare. Abbiamo un tecnico bravo e Gojak ha qualità per fare bene: ha forza, è un centrocampista offensivo che può fare la mezzala o il trequartista. Lo abbiamo studiato parecchio, può darci una grande mano ed essere importante per il futuro del club”. Prende la parola il giovane bosniaco: “Ho vissuto sei anni meravigliosi con la Dinamo Zagabria, ho vinto molto ma adesso avevo bisogno di una nuova sfida. Il Toro è un grande club, è stata una scelta facile. Ho parlato con Pjanic e Dzeko: loro hanno grande esperienza in serie A, mi hanno detto cose importanti sul Torino, può essere la scelta giusta per crescere”.

    “Spero di potermi adattare al più presto. Qui c’è un bel gruppo, mi sentirò a casa. Ho un insegnante che mi sta aiutando con l’italiano. Il mio ruolo? Gioco da 8 o da 10, centrocampista centrale oppure trequartista. Ma dovunque mi metterà Giampaolo, andrà bene. Belotti? E’ uno dei più forti nel mondo, è il nostro capitano e un fuoriclasse assoluto. In Bosnia si parla molto del Toro, ha una grande storia ed è molto particolare. Il mio idolo? Voglio essere me stesso, ma mi ispiro a calciatori come Modric e De Bruyne”. LEGGI TUTTO

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    Torino, la Coppa Italia è un dovere morale

    TORINO – Non è il caso di ricordare (ma, mentre lo diciamo, lo facciamo) che il Torino non vince un trofeo da anni 27. Era il 19 giugno 1993 quando i due gol di un eroico Pennellone Silenzi, dopo il 3-0 capolavoro al Delle Alpi, vanificarono all’Olimpico gli incredibili tre rigori regalati dal pensionando fischietto Sguizzato alla Roma di Boskov, famelica di rimonta: Giannini li infilò rimpolpando il gol Rizzitelli e la punizione di Mihajlovic, due che in seguito avrebbero avuto modo di farsi amare – seppur in modo e per motivi diversi – dalla tifoseria granata. Ma alla fine – tra lacrime di gioia, rabbia e frustrazione, anche per la consapevolezza del ciclo finito e del crollo imminente, dopo il trapasso dall’ingegner Borsano al notaio Goveani – con Mondonico corso a rinchiudersi negli spogliatoi in preda a una crisi di nervi, il trionfo fu del Toro; la Coppa Italia venne portata nella notte al Filadelfia, davanti a migliaia di persone rimaste, tra quei gloriosi ruderi, in attesa della squadra dalla capitale.
    Torino, Giampaolo al lavoro in vista della Coppa Italia
    Torino, seduta tattica verso il Lecce

    Dovere morale
    Altri tempi, certo, comunque già i primi del trapasso da un pallone più pane e salame (per quanto già miliardario: c’erano ancora le lire) al calcio moderno. Che al Toro – già prima dell’avvento di Cairo sulle ceneri del fallimento, da Calleri al trio di Vidulich a Cimminelli & C. – ha riservato soltanto tristezze. Ora, domani contro il Lecce non si gioca una finale, bensì un terzo turno eliminatorio, viatico eventuale per gli ottavi, dove ad attendere la qualificata ci sarà l’Entella o il Pisa, per un altro match non esattamente di cartello. Né ha senso fare adesso improbabili proiezioni sulla possibile conquista di un trofeo per una squadra che ha fatto un punto in 4 partite e sta ultima in campionato. Eppure, mai come quest’anno la Coppa diventa per il Toro un dovere morale, se non una priorità assoluta. Per quattro sostanziali ragioni, che devono trasformarsi in motivazioni extra. 1) Proprio l’avvio disastroso di stagione rappresenta l’urgenza vitale: quella di rasserenare l’ambiente con un risultato positivo che profumi di intriganti prospettive future. Bisogna cavalcare il sollievo portato dalla buona prestazione col Sassuolo che ha prodotto il primo punto, rinsaldare un rapporto fra Giampaolo e la dirigenza che si era fatto subito teso, alimentare la fiducia espressa da Cairo nei riguardi dell’allenatore, dal presidente definito «maestro di calcio» prima di scontrarsi con le pene del mercato e le batoste sul campo. […]
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    Sassuolo-Torino, le pagelle: Sirigu stecca ancora, Lukic illumina

    SIRIGU 5 Nel primo tempo una sola parata su Berardi. Nella ripresa è protagonista di una anomala serie di uscite a vuoto che mettono i brividi: per sua fortuna sia Chiriches sia Boga non ne approfittano, ma – quando resta a guardare anche sul cross di Berardi – Caputo non se lo fa più ripetere. Dopo l’erroraccio col Cagliari, un’altra delusione.
    VOJVODA 6.5 Dalla metà campo in più è devastante e in un’occasione sfiora anche il gol. Sì, quando parte fa la differenza. Deve però imparare a coprire di più perché in fase difensiva non è efficace come in fase di spinta. Salva con la schiena un gol quasi fatto su “dormita” di Sirigu e conclusione di Chiriches. Singo (17’ st) 6 Ha contenuto molto bene Boga.
    BREMER 5 Errore in uscita nella ripresa, prima che Djuricic vada a pareggiare. Poi non stacca e non riesce a contrastare Caputo sul 3-3. Peccato perché la sua prestazione, al di là degli episodi, era stata confortante.
    Torino, la svolta in casa del Sassuolo: 3-3 che sa di beffa LEGGI TUTTO

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    Torino, Giampaolo: “Gran prestazione, la squadra è fedele al lavoro fatto”

    REGGIO EMILIA – Il Torino muove la classifica conquistando il primo punto in campionato, ma c’è rammarico dopo il doppio vantaggio con il Sassuolo e la rimonta sul 3-3 subita nel finale. Queste le parole di mister Marco Giampaolo, a Sky, nel post gara: “Col Sassuolo si gioca male, è la squadra col miglior palleggio e le migliori soluzioni per creare superiorità numerica, se non sei ordinato perdi per strada spazi dove loro sono forti. Il Torino ha giocato con fede, mi è piaciuto per questo”. Parola di Marco Giampaolo dopo il 3-3 del suo Torino in casa del Sassuolo, arrivato dopo il doppio vantaggio granata. “La prestazione è stata importante, ma dispiace perchè a 8′ dalla fine eravamo avanti… avevamo bisogno di risultati per avere credibilità e continuare a credere nelle cose che facciamo. Ma la prestazione di grande spessore e sacrificio ha rinforzato gli argini. Belotti ha fatto una gran partita, forse abbiamo sprecato anche… ma ripeto, prestazione importante. Dispiace solo per i ragazzi”. Sull’1-1 Giampaolo ha schierato la vecchia difesa a tre: “È la prima volta nella mia vita, ma quando non hai ancora consolidato misure e spazi devi aiutare la squadra. Paradossalmente così abbiamo fatto due gol e ne abbiamo presi altri due. È stata un rinuncia obtorto collo, ma in quel momento la ritenevo necessaria. C’era Boga da affrontare e Vojvoda era ammonito, ma in futuro cercherò di farla sempre meno. Siamo stati bravi a trovare mezze misure, capire quando uscire o aspettare… il Sassuolo è bravo a stanarti, è stata una partita di strategia, ma sono tre giorni che la prepariamo in questo modo: poi sono i giocatori a fare la differenza”.
    SASSUOLO-TORINO 3-3: LA CRONACA

    “Quando ci siamo accordati con il Toro per prima cosa ho detto ‘1ueste sono le mie caratteristiche, altrimenti lasciamo perdere’. Loro hanno detto di sì e anche adesso mi sono vicini. Lo sanno anche i calciatori, poi so che il tempo è anche astratto, ma io sono questo e scorciatoie non ne so prendere – ha proseguito il tecnico del Torino -. Il metro di misura sono i calciatori attraverso il loro impegno e il tipo di prestazione che offrono la domenica: è una dimostrazione di fedeltà al lavoro che portiamo avanti. Non è che non voglio cambiare, non so fare diversamente (ride, ndr). I ragazzi si impegnano e non fanno resistenza, i difensori erano abituati a fare altro. Siamo a metà strada, ma con l’aiuto dei risultati ci arriveremo” ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Torino, la svolta in casa del Sassuolo: è 3-3, primo punto che sa di beffa!

    TORINO – Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, il Toro di Marco Giampaolo gioca una grandissima partita, all’attacco senza paura, ma non va oltre il 3-3 dopo aver condotto 3-1. Le reti di Linetty, Belotti e Lukic (pari temporaneo di Djuricic, gol di Chiriches e di Caputo a riprendere in fondo la gara) non regalano i tre punti alla squadra granata che si deve accontentare di portarne a casa solo uno. Eppure a tratti è stata una splendida prova, con il solito grandioso Gallo che questa volta invita la squadra ad alzare la cresta. Detto e fatto. Il collettivo granata finalmente va in paradiso, si illude di potercela fare ma alla fine mastica amaro per la vittoria svanita e per alcuni errori. Insomma, un Toro un po’ annebbiato sul più bello, ma che da qui può ripartire per una stagione da cambiare. Brilla Lukic, non dà sicurezza Sirigu, questa volta. E per Belotti solo elogi: quinta rete in campionato, numero 84 in Serie A, 97 con la maglia del Toro. Monumentale. Lui è l’esempio che il gruppo di Giampaolo deve seguire per tornare in una zona di classifica più consona. Sassuolo può dare la svolta: il gioco c’è, il coraggio anche. Adesso servono i successi.

    LE SCELTE – Giampaolo stupisce schierando la coppia brasiliana Bremer-Lyanco (quest’ultimo convocato dall’Olimpica del Brasile) in difesa. Verdi appoggia Belotti in attacco. De Zerbi punta sul giovane Raspadori; titolare anche Lopez, l’ultimo arrivato.
    LINETTY GOL – La nebbia, nel pre gara, regala un po’ di suspence. Difficile vedere da porta a porta. Il Sassuolo comincia subito a tessere la sua tela e i granata faticano a prendere la palla. Ferrari, conteso nel mercato, impensierisce Sirigu. Complicato per gli uomini di Giampaolo uscire dalla propria metà campo. Nella prima sortita, protagonista Lukic e poi Verdi che si invola, tenta il colpo sotto ma viene fermato da Consigli: incredibile occasione sprecata per il Toro al decimo del primo tempo.Ma un chiaro segnale che la squadra è in ballo. Ancora Consigli bravo su Meité: il Toro c’è ma non è fortunato. Difficile scorgere i particolari: di sicuro Belotti e compagni lottano e vogliono dare una svolta al campionato. Spinge bene sulla destra Vojvoda, un pericolo costante per i neroverdi. Al 27’ Berardi dal limite impegna Sirigu. La partita si fa bella anche se non sempre le azioni si… vedono. Non mancano anche i colpi proibiti. Notevole l’intervento di Lyanco a liberare una situazione difficile, in area di rigore. Ancoro Toro davanti: Belotti danza con la palla, Voivoda non riesce a segnare. Subito dopo, al 33’, vantaggio granata con Linetty, il polacco col vizio del gol. Nella nebbia spunta lui (Verdi scivola) e segna una rete meritata, la prima non realizzata dal Gallo fin qui. Applausi sinceri, anche a Lukic, particolarmente brillante nella prima mezzora. Miete e Rincon combattono e fanno muro. Linetty poi ci prende gusto e tenta il bis da lontano: angolo. Punizione pericolosa al limite, sul finale di gara: la batte Locatelli e va in corner. Guida non lo fa battere e manda tutti negli spogliatoi. Per il Toro un vantaggio che ci sta.
    CHE PARI – Si riparte con il Sassuolo che spinge forte e guadagna un angolo. I padroni di casa cercano intensamente il pari, Bremer spazza. E’ ancora Verdi a suonare la carica per il Toro, ma nelle conclusione non è fortunato. testa di Belotti dopo poco, ma anche questa volta manca un pizzico di buona sorte per il raddoppio. Minuto 56: Verdi ha la chance di sbloccarsi, servito dal Gallo, ma il controllo non è buono e Consigli esce bene. Ancora Belotti centrale di testa: il portiere di casa in angolo. E infine è Bremer a non inquadrare la porta. Ma è un buonissimo Toro quello che cerca il bis. Nuovo sinistro del gallo: facile per Consigli. Bellissima azione del Sassuolo e Lyanco con grande coraggio manda in corner. A questo punto de Zerbi ne mette dentro tre per ribaltare il match, tra questi anche Boga. Giampaolo risponde con Singo per Vojvoda. Ci prova Djuricic: Sirigu c’è. Non sanzionato un fallo di Ferrari (già ammonito)su Verdi e il Toro reclama. Poi Lukic svirgola da buona posizione: che peccato. Al 68’ brividi con Boga: i granata si salvano. Djuricic pareggia al 70’ dopo diversi errori dei granata che perdono la posizione: Verdi in appoggio, Bremer e Lyanco non sono perfetti, come Sirigu e terzo gol in campionato del serbo. Tutto da rifare per il Toro, o quasi. Dentro Nkoulou per Verdi la mossa di Giampaolo (si passa al 3-5-2). E il Sassuolo prende il comando delle operazioni. Minuto 76, altra svolta di cuore e classe: Belotti è bravo su Chiriches e freddo nel battere a rete e riportare avanti il Toro. Un 2-1 che premia la grande gara dei granata. E al 78’ è Lukic, dopo dai e vai con il capitano, a mettere dentro il tris. Una rete che premia il serbo, uno dei migliori in campo. E finalmente la squadra di Giampaolo trova soddisfazione. Però non c’è mai da star tranquilli e Chiriches si inventa un tiro della domenica accorciano le distanze: 2-3 e tanti brividi fino alla fine. Il romeno ce l’ha col Toro, è scritto. Gli ultimi minuti sono di passione estrema, con il Sassuolo alla caccia del pareggio. Che arriva all’84 co Caputo, bravo a imparare di testa su Bremer. Incredibile al Mapei Stadium. E che disdetta per i granata. C’è anche il controllo Var che convalida. E dopo 7 minuti di recupero finisce qui: 3-3 oltre la nebbia granata. In fondo, si rivede la luce.

    Le formazioni inizialiSASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Ayhan, Chiriches, Ferrari, Kyriakopoulos; Lopez, Locatelli; Berardi, Raspadori, Djuricic; Caputo. All. De ZerbiTORINO (4-3-1-2): Sirigu; Vojvoda, Bremer, Lyanco, Rodriguez: Meité, Rincon, Linetty; Lukic; Verdi, Belotti. All. Giampaolo LEGGI TUTTO