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    Sassuolo-Torino, le pagelle: Sirigu stecca ancora, Lukic illumina

    SIRIGU 5 Nel primo tempo una sola parata su Berardi. Nella ripresa è protagonista di una anomala serie di uscite a vuoto che mettono i brividi: per sua fortuna sia Chiriches sia Boga non ne approfittano, ma – quando resta a guardare anche sul cross di Berardi – Caputo non se lo fa più ripetere. Dopo l’erroraccio col Cagliari, un’altra delusione.
    VOJVODA 6.5 Dalla metà campo in più è devastante e in un’occasione sfiora anche il gol. Sì, quando parte fa la differenza. Deve però imparare a coprire di più perché in fase difensiva non è efficace come in fase di spinta. Salva con la schiena un gol quasi fatto su “dormita” di Sirigu e conclusione di Chiriches. Singo (17’ st) 6 Ha contenuto molto bene Boga.
    BREMER 5 Errore in uscita nella ripresa, prima che Djuricic vada a pareggiare. Poi non stacca e non riesce a contrastare Caputo sul 3-3. Peccato perché la sua prestazione, al di là degli episodi, era stata confortante.
    Torino, la svolta in casa del Sassuolo: 3-3 che sa di beffa LEGGI TUTTO

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    Torino, Giampaolo: “Gran prestazione, la squadra è fedele al lavoro fatto”

    REGGIO EMILIA – Il Torino muove la classifica conquistando il primo punto in campionato, ma c’è rammarico dopo il doppio vantaggio con il Sassuolo e la rimonta sul 3-3 subita nel finale. Queste le parole di mister Marco Giampaolo, a Sky, nel post gara: “Col Sassuolo si gioca male, è la squadra col miglior palleggio e le migliori soluzioni per creare superiorità numerica, se non sei ordinato perdi per strada spazi dove loro sono forti. Il Torino ha giocato con fede, mi è piaciuto per questo”. Parola di Marco Giampaolo dopo il 3-3 del suo Torino in casa del Sassuolo, arrivato dopo il doppio vantaggio granata. “La prestazione è stata importante, ma dispiace perchè a 8′ dalla fine eravamo avanti… avevamo bisogno di risultati per avere credibilità e continuare a credere nelle cose che facciamo. Ma la prestazione di grande spessore e sacrificio ha rinforzato gli argini. Belotti ha fatto una gran partita, forse abbiamo sprecato anche… ma ripeto, prestazione importante. Dispiace solo per i ragazzi”. Sull’1-1 Giampaolo ha schierato la vecchia difesa a tre: “È la prima volta nella mia vita, ma quando non hai ancora consolidato misure e spazi devi aiutare la squadra. Paradossalmente così abbiamo fatto due gol e ne abbiamo presi altri due. È stata un rinuncia obtorto collo, ma in quel momento la ritenevo necessaria. C’era Boga da affrontare e Vojvoda era ammonito, ma in futuro cercherò di farla sempre meno. Siamo stati bravi a trovare mezze misure, capire quando uscire o aspettare… il Sassuolo è bravo a stanarti, è stata una partita di strategia, ma sono tre giorni che la prepariamo in questo modo: poi sono i giocatori a fare la differenza”.
    SASSUOLO-TORINO 3-3: LA CRONACA

    “Quando ci siamo accordati con il Toro per prima cosa ho detto ‘1ueste sono le mie caratteristiche, altrimenti lasciamo perdere’. Loro hanno detto di sì e anche adesso mi sono vicini. Lo sanno anche i calciatori, poi so che il tempo è anche astratto, ma io sono questo e scorciatoie non ne so prendere – ha proseguito il tecnico del Torino -. Il metro di misura sono i calciatori attraverso il loro impegno e il tipo di prestazione che offrono la domenica: è una dimostrazione di fedeltà al lavoro che portiamo avanti. Non è che non voglio cambiare, non so fare diversamente (ride, ndr). I ragazzi si impegnano e non fanno resistenza, i difensori erano abituati a fare altro. Siamo a metà strada, ma con l’aiuto dei risultati ci arriveremo” ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Torino, la svolta in casa del Sassuolo: è 3-3, primo punto che sa di beffa!

    TORINO – Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, il Toro di Marco Giampaolo gioca una grandissima partita, all’attacco senza paura, ma non va oltre il 3-3 dopo aver condotto 3-1. Le reti di Linetty, Belotti e Lukic (pari temporaneo di Djuricic, gol di Chiriches e di Caputo a riprendere in fondo la gara) non regalano i tre punti alla squadra granata che si deve accontentare di portarne a casa solo uno. Eppure a tratti è stata una splendida prova, con il solito grandioso Gallo che questa volta invita la squadra ad alzare la cresta. Detto e fatto. Il collettivo granata finalmente va in paradiso, si illude di potercela fare ma alla fine mastica amaro per la vittoria svanita e per alcuni errori. Insomma, un Toro un po’ annebbiato sul più bello, ma che da qui può ripartire per una stagione da cambiare. Brilla Lukic, non dà sicurezza Sirigu, questa volta. E per Belotti solo elogi: quinta rete in campionato, numero 84 in Serie A, 97 con la maglia del Toro. Monumentale. Lui è l’esempio che il gruppo di Giampaolo deve seguire per tornare in una zona di classifica più consona. Sassuolo può dare la svolta: il gioco c’è, il coraggio anche. Adesso servono i successi.

    LE SCELTE – Giampaolo stupisce schierando la coppia brasiliana Bremer-Lyanco (quest’ultimo convocato dall’Olimpica del Brasile) in difesa. Verdi appoggia Belotti in attacco. De Zerbi punta sul giovane Raspadori; titolare anche Lopez, l’ultimo arrivato.
    LINETTY GOL – La nebbia, nel pre gara, regala un po’ di suspence. Difficile vedere da porta a porta. Il Sassuolo comincia subito a tessere la sua tela e i granata faticano a prendere la palla. Ferrari, conteso nel mercato, impensierisce Sirigu. Complicato per gli uomini di Giampaolo uscire dalla propria metà campo. Nella prima sortita, protagonista Lukic e poi Verdi che si invola, tenta il colpo sotto ma viene fermato da Consigli: incredibile occasione sprecata per il Toro al decimo del primo tempo.Ma un chiaro segnale che la squadra è in ballo. Ancora Consigli bravo su Meité: il Toro c’è ma non è fortunato. Difficile scorgere i particolari: di sicuro Belotti e compagni lottano e vogliono dare una svolta al campionato. Spinge bene sulla destra Vojvoda, un pericolo costante per i neroverdi. Al 27’ Berardi dal limite impegna Sirigu. La partita si fa bella anche se non sempre le azioni si… vedono. Non mancano anche i colpi proibiti. Notevole l’intervento di Lyanco a liberare una situazione difficile, in area di rigore. Ancoro Toro davanti: Belotti danza con la palla, Voivoda non riesce a segnare. Subito dopo, al 33’, vantaggio granata con Linetty, il polacco col vizio del gol. Nella nebbia spunta lui (Verdi scivola) e segna una rete meritata, la prima non realizzata dal Gallo fin qui. Applausi sinceri, anche a Lukic, particolarmente brillante nella prima mezzora. Miete e Rincon combattono e fanno muro. Linetty poi ci prende gusto e tenta il bis da lontano: angolo. Punizione pericolosa al limite, sul finale di gara: la batte Locatelli e va in corner. Guida non lo fa battere e manda tutti negli spogliatoi. Per il Toro un vantaggio che ci sta.
    CHE PARI – Si riparte con il Sassuolo che spinge forte e guadagna un angolo. I padroni di casa cercano intensamente il pari, Bremer spazza. E’ ancora Verdi a suonare la carica per il Toro, ma nelle conclusione non è fortunato. testa di Belotti dopo poco, ma anche questa volta manca un pizzico di buona sorte per il raddoppio. Minuto 56: Verdi ha la chance di sbloccarsi, servito dal Gallo, ma il controllo non è buono e Consigli esce bene. Ancora Belotti centrale di testa: il portiere di casa in angolo. E infine è Bremer a non inquadrare la porta. Ma è un buonissimo Toro quello che cerca il bis. Nuovo sinistro del gallo: facile per Consigli. Bellissima azione del Sassuolo e Lyanco con grande coraggio manda in corner. A questo punto de Zerbi ne mette dentro tre per ribaltare il match, tra questi anche Boga. Giampaolo risponde con Singo per Vojvoda. Ci prova Djuricic: Sirigu c’è. Non sanzionato un fallo di Ferrari (già ammonito)su Verdi e il Toro reclama. Poi Lukic svirgola da buona posizione: che peccato. Al 68’ brividi con Boga: i granata si salvano. Djuricic pareggia al 70’ dopo diversi errori dei granata che perdono la posizione: Verdi in appoggio, Bremer e Lyanco non sono perfetti, come Sirigu e terzo gol in campionato del serbo. Tutto da rifare per il Toro, o quasi. Dentro Nkoulou per Verdi la mossa di Giampaolo (si passa al 3-5-2). E il Sassuolo prende il comando delle operazioni. Minuto 76, altra svolta di cuore e classe: Belotti è bravo su Chiriches e freddo nel battere a rete e riportare avanti il Toro. Un 2-1 che premia la grande gara dei granata. E al 78’ è Lukic, dopo dai e vai con il capitano, a mettere dentro il tris. Una rete che premia il serbo, uno dei migliori in campo. E finalmente la squadra di Giampaolo trova soddisfazione. Però non c’è mai da star tranquilli e Chiriches si inventa un tiro della domenica accorciano le distanze: 2-3 e tanti brividi fino alla fine. Il romeno ce l’ha col Toro, è scritto. Gli ultimi minuti sono di passione estrema, con il Sassuolo alla caccia del pareggio. Che arriva all’84 co Caputo, bravo a imparare di testa su Bremer. Incredibile al Mapei Stadium. E che disdetta per i granata. C’è anche il controllo Var che convalida. E dopo 7 minuti di recupero finisce qui: 3-3 oltre la nebbia granata. In fondo, si rivede la luce.

    Le formazioni inizialiSASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Ayhan, Chiriches, Ferrari, Kyriakopoulos; Lopez, Locatelli; Berardi, Raspadori, Djuricic; Caputo. All. De ZerbiTORINO (4-3-1-2): Sirigu; Vojvoda, Bremer, Lyanco, Rodriguez: Meité, Rincon, Linetty; Lukic; Verdi, Belotti. All. Giampaolo LEGGI TUTTO

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    Torino, tutti negativi i test covid del gruppo squadra

    TORINO – Questo pomeriggio il Torino ha svolto un allenamento tecnico-tattico in vista della sfida di venerdì contro il Sassuolo. Armando Izzo, dopo il risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra, ha continuato con un programma personalizzato. Tutti i test Covid-19 effettuati oggi sul gruppo squadra hanno dato esito negativo. Il programma di domani prevede un allenamento mattutino di rifinitura, cui seguiranno il pranzo e la partenza per il ritiro prepartita. LEGGI TUTTO

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    Le tre soluzioni salva-Torino

    TORINO – Se non una supposta, questo articolo ci pare una pillola del giorno dopo. E allora le avvertenze sono d’obbligo, come per tutti i medicinali. E siccome stiamo per pestare i piedi a Giampaolo e pure per tirarlo per la giacchetta, riteniamo doveroso sottolineare subito che: 1) da allenatore, lo scrivano qui presente non ha nemmeno un miliardesimo dell’esperienza che vanta, anche da giocatore, il tecnico granata; 2) nessuno come lui conosce lo stato di forma, le motivazioni, i pregi e i difetti dei giocatori che si allenano al Fila in regime pluriennale da Stasi. Infine la terza avvertenza: indispensabile, per quanto così scontata da annoiare persino monsieur de La Palice. Ovvero: viaggeremo per forza solo tra ipotesi e speranze. Perché «del doman non v’è certezza», diceva Lorenzo, non De Silvestri bensì il Magnifico, ma non c’è certezza manco del venerdì: quando il Torino (chissà quale Toro) andrà a bussare alle porte di un Sassuolo che già fa spavento, dati i risultati, gli annessi e i pregressi. Un volano dell’entusiasmo contro una spirale granata tendente a una fossa biologica, dopo la B sfiorata appena 3 mesi fa e ora le immediate botte di questo campionato.
    Toro, numeri inquietanti e record umilianti
    Toro, crisi e Coronavirus: scatta la bolla tra Filadelfia e hotel

    Serve una scossa
    Molto umilmente, dunque, ci permettiamo di sostenere che: prima di tutto e sopra a tutto serve una scossa, uno spintone, una mossa a sorpresa, una chiave passepartout. Alludiamo all’anima e alla pancia. Ai muscoli e ai gangli. Dubitiamo che Giampaolo abbia Mourinho come punto di riferimento dal punto di vista comportamentale, degli atteggiamenti in pubblico e della comunicazione in privato (e viceversa): e possiamo anche facilmente comprenderlo, il tecnico granata, più incline a riflessioni ponderate e a profili bassi, che a sceneggiate orchestrate ad arte. La virtù starà anche nel mezzo, ma qui al Toro servirebbe un guru dell’elettrostimolazione. Mou s’inventa anche i nemici, per compattare il gruppo e scatenare una reazione caratteriale. Nemici esterni, ma talora anche interni. L’anima di questo Toro obbligato a giocare è invece ancora troppo terrapiattista. Lo ripeteva appena l’altro ieri lo stesso allenatore: alludendo alle scorie che ha trovato e che ingolfano l’emersione di spiriti liberi. La vittoria è la miglior medicina, certo. Ma per vincere bisogna cambiare l’atteggiamento di partenza, di durata e di arrivo. Per tutto il resto, poi, NON c’è Mastercard: giacché di mezzo c’è Cairo. Preghiamo sentitamente Giampaolo di partorire in fretta un elettroshock: i metodi li scelga lui. Ma dia una sveglia alle mammolette in letargo perenne, tranne il 27 del mese. […]
    Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna di Tuttosport LEGGI TUTTO

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    Torino, tamponi negativi. Izzo, seduta personalizzata

    TORINO – Il Torino ha ripreso la preparazione al Filadelfia: oggi in programma una seduta pomeridiana. Il tecnico granata Marco Giampaolo ha suddiviso l’organico in due gruppi: i calciatori impegnati ieri nella partita contro il Cagliari hanno seguito un programma defaticante, mentre tutti gli altri elementi a disposizione hanno svolto una sessione tecnica. Lavoro personalizzato per Armando Izzo, per un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra. Il Torino ha anche annunciato che “tutti i tamponi eseguiti sul gruppo squadra hanno dato responso negativo: pertanto, nel rispetto del protocollo, il Torino resta in isolamento fiduciario”. Per la giornata di domani è in programma una sessione tecnico-tattica.  LEGGI TUTTO

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    Toro, numeri inquietanti e record umilianti

    Il Toro ai tempi di Cairo fa acqua (sporca) e record (negativi) da un pezzo, ma se non altro finora aveva avuto il pudore di partire dal Dopoguerra per andare a ritrovare precedenti cui fare riferimento. La maggior parte dei raffronti, dal tracollo nello scorso campionato a ieri, era infatti stata circoscritta alle stagioni balorde delle retrocessioni in Serie B le quali, si sa, a parte la prima volta del ‘59 che per lungo tempo era stata vissuta come un’onta abbinata al Talmone Torino e si credeva – ah, poveri illusi – destinata a rimanere unica, sono tutte arrivate nell’ultimo trentennio. Adesso invece si comincia a fare sul serio, scomodando gli almanacchi addirittura antecedenti l’epopea del Grande Torino.

    Erano infatti 80 anni, per dire, che i granata non beccavano 8 gol nelle prime tre partite; senonché allora, nel 1940 appunto, la squadra allenata da Tony vinse, contro la Triestina all’esordio, e alla fine del torneo arrivò comunque al 7° posto: roba che all’epoca pareva ‘na schifezza mentre a tutt’oggi rappresenta il vanto supremo della gestione Cairo, oltre che un miraggio fantasmagorico di rimonta se rapportato alle pene attuali. L’anno dopo ne subirono 7, ma poi arrivarono secondi, gettando già le basi dei 5 scudetti consecutivi con alcuni dei futuri Invincibili in organico (scudetti che – ricordiamo – senza il secondo conflitto mondiale prima, e Superga poi, sarebbero stati chissà quanti). Ma torniamo allo strazio odierno, ché qui altrimenti con certi accostamenti si rischia il peccato di blasfemia. Pronti via e zero punti su un potenziale di 9: non accadeva dal 2002, questo, e quella squadra – passata per le mani di 4 allenatori e 5 conduzioni tecniche – nel 2003 sarebbe ovviamente finita in B, lanciando Cimminelli verso il fallimento del quale Cairo nel 2005 raccolse, gratis, i cocci.
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    Torino, Giampaolo ha lavorato sulla difesa per il Cagliari

    TORINO – Ci siamo. Il Toro sta per tornare in campo contro il Cagliari in una partita che riveste già un’importanza particolare dopo le prime due sconfitte in altrettante partite. Giampaolo nell’occasione schiera quattro nuovi acquisti: Rodriguez, Vojvoda, Linetty e Bonazzoli. Ha avuto poco tempo per allenare i suoi tutti assieme ma, in compenso, in questo periodo è riuscito (almeno) a lavorare sulla difesa al completo. In questo modo ha avuto la possibilità di perfezionare lo schema difensivo, importantissimo, per poter arginare gli attacchi del Cagliari guidati da Joao Pedro.

    Lavoro sulla difesa
    E anche nelle ore di vigilia il tecnico ha lavorato molto sulla coppia centrale formata da Bremer e Nkoulou. Tanti movimenti sono stati fatti in settimana con i due che dovranno portare su la squadra per non farsi schiacciare dagli avversari. ha ammesso l’allenatore. Che in questa zona del campo ha tanti, tantissimi giocatori, che dovranno stare fuori. Anche alcuni big se si pensa a Izzo, Lyanco e Ansaldi. L’argentino è stato addirittura provato da centrocampista e proprio in questa posizione oggi potrebbe scendere in campo a partita in corsa. Da un settore all’altro: c’è molta curiosità per vedere all’opera la nuova coppia offensiva. La B2 formata da Belotti e Bonazzoli. Insomma, nel nuovo Toro c’è molto da scoprire. Il gioiellino Gojak andrà in panchina e non è escluso che venga poi inserito. Il gruppo è comunque carico, in tutti c’è la consapevolezza di poter disputare una partita all’altezza della situazione. E la garanzia di questo ha un nome: Giampaolo. LEGGI TUTTO